Povera patria

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erikaluna
00venerdì 25 gennaio 2008 09:05
Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
La primavera intanto tarda ad arrivare. ( F,Battiato)


La creatività aiuta a sopravvivere, ma a volte è davvero difficile inventarsi un ottimismo, in giorni come questi così lunghi e saturi di instabilità. Forse perchè coincide come a volte accade un senso di rigurgito nei confronti di quello che accade alla nostra politica e nel mio microcosmo lavorativo. C'è un'aria pesante di sfiducia, di prontezza quasi eccessiva solo per fregare l'altro. Io mi vedo passare gente davanti nella mia attività non lavorativa ma di volontariato, e dietro ad ogni lavoratore, c'è una storia, una persona con parole appassionate che raccontano e spalancano finestre chiuse dove spesso si celano i piccoli grandi problemi del quotidiano, specchi non troppo ingenui di una situazione generale dolorosa e vergognosa.Ci sono sere come queste che provo molto sdegno, non vergogna del paese dove siamo, ma sdegno. In questi giorni dove si celebra la nostra amata e liberatoria Costituzione, passano sugli schermi i pulviscoli di immondizia, di visite papali che fanno tanto controriforma, e lo spettacolo ad ingresso gratuito dei nostri politicanti, fino a somigliare sempre di più a un teatrino, fino a confonderci e quasi dimenticare che i burattini in realtà siamo noi. O al massimo inermi spettatori di un sistema che nell'alternanza apparente fatica a cambiare, o avere, almeno la parvenza di civiltà. Sarà per questo che non mi soprendo più se in classe bambini di soli 4 anni sputano offendono aggrediscono con linguaggi e atti da grandi. Non è solo colpa della televisione, perchè se l'esempio sono le nostre camere non è certo educativo, ed è più vero di qualsiasi reality. Io credo ancora che possa cambiare, che possa esserci un paese migliore, e cerco di combattere nel mio piccolo, in quegli atteggiamenti personalistici e individualisti che probabilmente anche la politica dagli anno 90 in poi ha portato. E non parlo solo dei grandi sistemi, ma del nostro vissuto quotidiano minimo. Io ci credo, resisto e vado avanti, ma certe sere verrebbe voglia di spegnere il telecomando e riparlarne domattina, ma tutto questo non è un film.



A.Avanzini, carnevale 2007, bozzetto del carro vincente " Avanti, miei prodi"

Note al margine: ancora una volta ricorro alla satira carnevalara;) L’ispirazione generale trae origine dalla memoria del film l’Armata Brancaleone di Mario Monicelli.
Romano Prodi, nelle fattezze di un improbabile cavaliere, si trova a dover fronteggiare i destini di un paese malandato: una spada di legno è il suo strumento di offesa; un’armatura di carta la sua debole difesa; un cavallo di legno il suo destriero. Completano il quadro un paio di forbici ed un cuneo (ricevuto in testa), simboli di manovre economiche a noi tutti tristemente note.
Due grotteschi paladini si aggiungono all’armata, mentre sullo sfondo del carro, tra macerie fumanti, due spettri senza volto…Agli spettatori il compito di attribuire loro il significato che più li aggrada. ( contributo didascalico e fotografico tratto da: www.viareggio.ilcarnevale.com/

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