Di film su Pompei e sulla sua tragica ed affascinante storia se ne son fatti e se ne faranno ancora tanti, di tutte le fogge e i generi.
Volevo iniziare una discussione su questo ultimo film, intitolato appunto Pompei (originalità a manetta!), uscito da pochissimo e che vede, tra gli attori protagonisti, Kit Harington che fa la sua seconda comparsa sul grande schermo dopo Silent Hill.
Iniziamo subito con il dire che ovviamente questo prodotto si pone come la solita americana tragi-romantica: catastrofico fino all'inverosimile mostra gli addominali a tartaruga del protagonista che forse di vero hanno solo il fatto di essere stati fatti con programmi stile photoshop.
Kit, nonostante la sua faccia, decisamente anti-eroica, con un musetto un po' bambino che di tutto lo fa sembrare tranne un sex-symbol, tramite qualche accorgimento scenico (una attrice più bassa di lui e dell'olio sparso dappertutto) ed alla sua discreta capacità recitativa riesce ad ovviare egregiamente al problema.
Mi sembra d'obbligo il confronto con Jason Mamoa, suo ex-collega in Game of Thrones, di certo molto più MASCHIO (ed alto) di lui.
(ma quanto sesso ispira?)
La scelta del co-protagonista si è rivelata, alla fine lo posso dire, azzeccata e lodevole.
Di certo il regista voleva una "faccia nuova" che piacesse e che fosse conosciuta a molti. Chi meglio del glorioso Jon Snow di Game of Thrones?
Ammetto, con mio grande imbarazzo, che sono andata a guardarlo, tra le varie ragioni, proprio per lui.
Altro aspetto considerato? Non serviva un maschio, serviva un
salvatore gentile e Kit era perfetto.
L'attrice che lo affianca, Emily Browning, l'ho trovata un po' scialba. Sarà per il ruolo di dolce donzella in balia dell'amore per lo schiavo (minestra già vista e rivista) o la mancanza di una vera storia del suo passato ma l'ho trovata insipida in una maniera preoccupante.
Il film, nonostante essere un
2012 in versione 79 d.C., riesce ad avere una buonissima colonna sonora inserita dove serve e degli effetti speciali davvero realistici.
La fotografia, in certe scene, m'è davvero piaciuta.
Apprezzato il finale che è riuscito a distaccarsi dalla totale banalità. Sarebbe stato assurdo farlo finire in altro modo.
Quindi se mi chiedete "merita di essere visto"?
Beh, ni/sì. Io, nonostante la mia avversione a questo genere, ho passato due belle ore. Non è un film da Oscar, certo, ma riesce ad intrattenere, il che, in fondo, è lo scopo di un prodotto del genere.
A voi la parola.