2-0. Per tre quarti e mezzo si è vista una superiorità di San Antonio al limite dell'imbarazzante, poi probabilmente hanno tirato i remi in barca troppo presto, parziale di 24-4 per i Cavs e da -29 si passa a -9. Poi i "3 moschettieri" tornano in partita, Ginobili si ricorda del suo passato virtussino e come Danilovic mette una bomba con fallo che chiude definitivamente la partita. Duncan ormai non fa più notizia, passa quasi in sordina, ma oltre ad essere un vincente è sicuramente il miglior 4 della storia recente dell'NBA; c'è chi dice che sia il miglior 4 dell'INTERA STORIA dell'NBA, io non ho visto giocare Pettit e McHale quindi non posso giudicare, ma non mi sorprenderebbe. Due paroline su Parker: col senno di poi gli Spurs possono essere felici di non averlo sacrificato per prendere Kidd. Intendiamoci, il buon Jason rimane un giocatore strepitoso e probabilmente preso singolarmente è più forte del multietnico Tony, però per San Antonio è decisamente più utile il futuro marito di
Eva Longoria che mister tripla doppia, in quanto miglior realizzatore. Tanto ai rimbalzi e alle altre statistiche ci pensano il caraibico e gli altri compagni...
Capitolo Cavs: quella sfuriata a cavallo tra il terzo e l'ultimo quarto dimostra che il potenziale per riaprire la serie ce l'hanno, però bisogna che lo tirino fuori molto ma molto prima. Abbiamo visto che contro la difesa degli Spurs c'è poco da fare, quindi, secondo me, bisognerebbe alzare il proprio livello difensivo e in attacco tentare più soluzioni dall'arco o da quella mattonella laterale dell'area che la difesa texana tende a lasciare spesso libera, ergo aumentare il minutaggio di Jones, Marshall, Gibson e gli altri tiratori. Certo, usare una strategia del genere significa anche sperare che i tuoi cecchini siano in giornata, però sullo 0-2 qualcosa devi ben rischiare; inoltre se l'alternativa è penetrare con Bowen che non te lo lascia fare e/o Duncan e Horry che sotto canestro ti negano la conclusione, forse è meglio esplorare altre strade...