Piccoli consigli su come dare il primo soccorso ad uccelli in difficoltà.

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Akela il solitario
00venerdì 4 maggio 2007 22:56
Come comportarsi di fronte ad un uccello in difficoltà
Innanzitutto, prima di iniziare col parlarvi di cosa fare quando si trova un uccello ferito o in difficoltà è bene sapere come riconoscere se l'animale ha realmente bisogno dell'aiuto umano.
Se si tratta di un uccello ferito, la cosa migliore da fare dopo averlo soccorso è quella di mettersi il più presto possibile in contatto con qualche ente che potrà dargli le giuste cure.
Può capitare o vi sarà già capitato in primavera passeggiando nel bosco, nel giardino di casa o sul marciapiede di incontrare dei nidiacei(piccoli di uccello). La vostra reazione istintiva potrà essere quella di fermarvi e raccoglierli per dare loro cure, però per quanto lodevole possa essere questo gesto alle volte risulta la cosa peggiore da fare. Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido quando ancora non sa volare bene e viene seguito in quel periodo dai genitori che continuano ad alimentarli(rondoni esclusi di cui si parla più in basso).
Raccogliere uno di questi nidiacei vuol dire privarlo delle cure dei genitori. Allevandoli poi, si corre il rischio di farli abituare all'uomo e di far perdere loro le capacità di vivere una vita in libertà.
Quindi se il nidiaceo non è in una situazione di reale pericolo (in mezzo alla strada o con rischio di essere mangiato da qualche predatore) è bene non interferire.
Se l'uccello è realmente bisognoso d'aiuto bisogna stare ben attenti a non procurargli shock eccessivi onde evitare infarto, quindi limitare al minimo il maneggiamento. Riponetelo in una scatola di cartone delle adeguate dimensioni sulla quale avete procurato fori per favorire l'aerazione, e sul cui fondo sono stati posizionati fogli di giornale. E' bene non utilizzare gabbie o trasportini, ed evitare troppi spostamenti, luoghi rumorosi e contatto con la gente. Evitare anche di mettere nella scatola alimenti o acqua per evitare che l'uccello si sporchi infettando eventuali ferite.

ALIMENTAZIONE
Per quanto riguarda l'alimentazione, allevare e svezzare un nidiaceo è impresa non facile, per farlo bisogna avere tanta pazienza, buona volonta e molta premura per nutrirlo correttamente.
Per prima cosa dovete ricordare che un uccello denutrito sarà senz'altro anche disidratato, provvedete quindi a preparare una soluzione isotonica sciogliendo in un litro d'acqua calda un cucchiaio di zucchero ed uno di sale fine. Somministrate poi questo liquido mediante una siringa senz'ago, inserendola nella parte laterale del becco lasciando cadere alcune gocce, somministrateglielo 3 volte al giorno. Evitate la somministrazione di latte che risulta per loro indigesto.
I nidiacei difficilmente aprono il becco da soli, perciò dovrete provvedere voi, per farlo dovrete tirare la pelle sotto al becco e sopra al becco, e una volta aperto inserite la carne o la camola. Per nutrirli si può utilizzare anche una siringa senz'ago o una pinzetta con punte arrotondate.
Per quanto riguarda l'alimentazione dei passeriformi(es. allodole, pettirossi, merli) si dovrebbe provare con pastone per insettivori composto da omogeneizzato di carne reso fluido dall'aggiunta di acqua calda. Per uccelli più grossi vanno bene anche pezzetti di carne cruda, larve di mosca e camole del miele o della farina reperibili nei negozi di caccia e pesca.
Per quanto riguarda l'alimentazione dei granivori (es. passeri, fringuelli, cardellini) provvedete con un pastone composto da: 2 cucchiai di farina gialla, 1 cucchiaio di pastone all'uovo per canarini, 1 cucchiaino di farina bianca, 2 cucchiaini di omogeneizzato di carne/verdura e acqua calda quanto basta per rendere il tutto fluido.
Il nutrimento ideale per rondini, rondoni e balestrucci è costituito da camole, reperibili in negozi di caccia e pesca. Tali larve sono molto sostanziose e contengono il quantitativo energetico di cui questi uccelli hanno bisogno. Somministratene, se rondoni 3 o 4 ogni 5 o 6 ore, a rondini o balestrucci ne basta 1 ogni 3 ore, ma va spezzata. Se non riuscite a reperire delle camole è possibile usare anche piccoli pezzi di carne macinata cruda, vanno bagnati prima di essere imbeccati. E' possibile usare anche il rosso di un uovo sodo mischiato ad un pò d'acqua con l'aggiunta di un pò di sale e di zucchero.

I RONDONI

I rondoni sono una specie di uccello particolare, una volta in volo non si posano mai a terra perché non sarebbe capace di spiccare poi in volo. A causa di questa caratteristica un genitore di rondone è impossibilitato a nutrire i propri piccoli se questi cadono dal nido precocemente, senza aver imparato a volare, e in questo caso c'è bisogno dell'aiuto dell'uomo.
Il rondone è un uccello simile alla rondine, di colore marrone nerastro, è lungo circa 16 cm ed ha ali molto lunghe a forma di falce.
Sistemate il piccolo rondone in un sottovaso foderato con stracci, e di dimensioni sufficienti a non far rovinare le ali, fate attenzione a non lasciare filamenti che risultano pericolosi per il piccolo. Mettete poi il tutto in una scatola di scarpe col fondo rivestito di carta in un luogo a temperatura di circa 25°-30°C.

ALIMENTAZIONE
I rondoni sono uccelli insettivori ed il loro nutrimento sono gli insetti che volano nei cieli che raccolgono volando, spalancando il becco. Per nutrire il piccolo dovrete aprirgli delicatamente il becco ed introdurvi del cibo, in alcuni casi può capitare che il piccolo possa aprire il becco spontaneamente alla vista del cibo.
L'alimentazione dei piccoli consiste in 12 camole della farina o del miele che troverete in negozi di caccia e pesca, date al piccolo lameno 4 pasti al giorno e somministrategli anche qualche goccia d'acqua al giorno con un contagocce.
I piccoli di rondone saranno pronti alla liberazione solo quando il loro piumaggio sarà completo e le ali chiuse supereranno la coda di circa due centimetri. Prima di liberarli esercitate a battere le ali per far sviluppare i loro muscoli, per farlo vi basterà tenerli fermi per le zampe prendendole tra due dita, tenendo il dorso della mano verso l'alto. Poi abbassate non bruscamente in modo da fargli battere le ali.
La liberazione dovrà avvenire da una posizione alta o da un prato abbastanza ampio, in una mattina di sole e priva di vento, preferibilmente dove volano altri rondoni. E' possibile che occirrano diversi tentativi, e possono occorrere diversi giorni di allenamento.
Vraja
00sabato 21 giugno 2008 18:50
Il contenitore ottimale per il trasporto e una prima degenza

Materiale:
Scatola di cartone

Dimensioni:
Adeguate all'animale, né troppo strette per garantire una certa libertà, né troppo ampie per evitare che si dibatta, soprattutto nei casi di frattura agli arti

Collocazione:
Luogo buio e tranquillo

DA EVITARE
- Gabbie (a meno che non siano coperte da un panno scuro)
- sacchetti di plastica
- troppi spostamenti
- luoghi rumorosi
- contatto con la gente

Per il trasporto
In assenza di scatola di cartone per gli uccelli usare un panno che copra bene ma delicatamente la testa dell'animale o lo avvolga interamente in maniera ordinata, rispettando piumaggio e posizione degli arti.

FARE ATTENZIONE!!!
Mammiferi roditori, scavatori o dotati di robuste dentature possono facilmente bucare il cartone.
Alla lunga anche Corvi e Cornacchie possono forare le scatole.
Per una degenza non immediata o in presenza di animali estremamente eccitati è preferibile impiegare scatole di legno (faine e roditori sono in grado di forare anche queste) o gabbie oscurate con un panno.
Per prevenire fughe è utile collocare la scatola in una stanza chiusa e senza comunicazioni con l'esterno.


Da:
www.lipu.it/
Vraja
00sabato 5 luglio 2008 12:54

Pronto soccorso per i pulcini

Spesso un pulcino ritrovato dopo ore dalla caduta è disidratato e infreddolito. È necessario riscaldarlo e reidratarlo.
Se si tratta di un pulcino nidicolo (1) di passeriforme e non ha penne, deve stare a temperatura di 30-32C mentre dopo circa una settimana di vita, quando ha già le penne sviluppate, necessita di 21-27C. Altre specie coperte di piumino o nidifughe (1) sono meno sensibili alla temperatura ed è sufficiente utilizzare un sistema di riscaldamento con lampada in una "scatola a due camere".

Per reidratarlo non bisogna mai dargli latte, indigesto. Piuttosto che acqua stiepidita sarebbe ottimale somministrare delicatamente, con una siringa senza ago o un contagocce, circa 0.5 ml di soluzione isotonica (2) facendo attenzione a non spruzzarla troppo violentemente, facendola così penetrare nelle vie respiratorie. In questo caso è molto alto il rischio di soffocamento.
Nel caso i pulcini già impiumati siano bagnati e infreddoliti, li si può asciugare e riscaldare ponendoli vicino ad una stufa, o esponendoli a una lampada, meglio se a raggi infrarossi.


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(1) Pulcini nidifughi e nidicoli
Se proviamo a raffigurarci un pulcino sorgerà l'imbarazzante dubbio di immaginarlo implume con la bocca spalancata e implorante cibo dal soffice giaciglio del nido, oppure a correre dietro madre chioccia pigolando e becchettando. E infatti non tutti i pulcini degli uccelli sono uguali.

Esistono due categorie principali:
Pulcini inetti o tardivi o nidicoli: nascono in un nido e sono per lo più implumi, con occhi chiusi alla nascita, incapaci di muoversi e accuditi interamente dai genitori;

Pulcini precoci o nidifughi: nascono coperti di piumino, attivi, con occhi aperti. Sono capaci, spesso nel tempo record di poche decine di minuti dalla schiusa dell'uovo, di abbandonare il nido e muoversi autonomamente seguendo i genitori che spesso vigilano solo contro i predatori e si limitano ad indicare le fonti di cibo in quanto in certi casi i piccoli sono capaci di nutrirsi autonomamente (per esempio Cigni, Oche, Anatre, alcuni trampolieri).

Esistono poi due categorie intermedie:
Pulcini semi-inetti: nascono con un rivestimento di piumino, occhi aperti (con la sola eccezione dei pulcini di rapaci notturni che nascono con gli occhi chiusi) e capaci di una certa attività, restando però nel nido e interamente accuditi dai genitori;

Pulcini semi-precoci: nascono in un nido coperti di piumino, occhi aperti e una certa attività. Restano nel nido i primi giorni e poi si allontanano, ma sempre nelle vicinanze e sono intermente accuditi dai genitori.


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(2) Soluzione isotonica per uccelli denutriti e disidratati
- Acqua calda: 1 litro
- Zucchero: 1 cucchiaio da minestra
- Sale fino: 1 cucchiaino da tè colmo

Reidratare giornalmente l'animale con una quantità di soluzione tra il 4% e il 10% del peso corporeo ripartita in almeno 3 somministrazioni



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Menu per granivori denutriti:

- Farina gialla: 2 cucchiai
- Pastone all'uovo per canarini: 1 cucchiaio
- Farina bianca: 1 cucchiaino
- Omogeneizzato di carne: 1 cucchiaino
- Omogeneizzato di verdura: 1 cucchiaino
- Acqua calda quanto basta per rendere fluido
Già dal primo giorno lasciare cibo ed acqua a disposizione


Menu per insettivori e carnivori denutriti:

Omogeneizzato di carne
Acqua calda quanto basta per rendere fluido
Già dal primo giorno lasciare cibo ed acqua a disposizione


Da:
www.lipu.it/















ciuteina
00mercoledì 9 luglio 2008 15:55
Grazie Vraja, consigli utilissimi, è proprio in questo periodo che capita di trovare uccellini in difficoltà, caduti dal nido.
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