Per convincere la moglie ad abbandonare, come aveva fatto lui, i Testimoni di Geova, ha scelto una strada radicale. Così radicale che gli è costata una condanna a due anni da parte del tribunale di Terni, in base alla sentenza emessa lunedì dal giudice Dorita Fratini. L'uomo è un 74enne originario del Viterbese, da anni residente a Terni. Era accusato di maltrattamenti in famiglia, a seguito delle indagini condotte dalla procura di Terni dopo la denuncia della moglie, dalla quale nel frattempo si è separato. Sotto la lente degli inquirenti sono finiti episodi che nel corso degli anni si sono susseguiti con pesante regolarità, fino all'agosto del 2017, tali da segnare profondamente la relazione e quindi convincere la vittima a raccontare tutto alla polizia. In particolare insulti, minacce, percosse - schiaffi e strattonamenti contro il muro -, umiliazioni anche di fronte ad altre persone. Atteggiamenti legati probabilmente alla natura del 74enne, al suo carattere, ma pure a quell'insanabile contrasto che era emerso dopo la decisione dell'uomo di abbandonare i Testimoni di Geova. Passo a cui aveva fatto seguito il tentativo di convincere la moglie a fare altrettanto, anche bruciando i testi religiosi che c'erano in casa. Lei aveva resistito a quelle pressioni.
Il tribunale ha deciso per la condanna del 74enne, con pena sospesa, che ora dovrà pagare anche una provvisionale di 4 mila euro all'ex moglie, oltre alle spese processuali e ai danni che verranno stabiliti in sede civile.
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