Pia de' Tolomei

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bigmatcher
00lunedì 26 marzo 2007 15:15
Tra le cose da salvare di questultimo Festival di Sanremo c'è a mio avviso la performance da ospite d'onore di Gianna Nannini.
Ho finalmente terminato di scaricare con Emule i 12 minuti di Spettacolo con la "s" maiuscola (sempre a mio modesto giudizio) offerto dalla cantante senese.


Chi è Pia de' Tolomei?




“Ricordati di me, che son la Pia; Siena mi fé; disfecemi Maremma: salsi colui che n’nanellata pria risposando m’avea con la sua gemma”.

Sì, ricordiamoci di questa figura di donna, che Dante Alighieri colloca nel canto V del Purgatorio. Un personaggio, quello della giovane Tolomei andata in sposa a Nello Pannocchieschi e fatta morire da costui nel suo lontano Castello della Pietra in Maremma, vicino a Massa Marittima. Una vicenda che doveva aver colpito i contemporanei (come Dante) ma che ha lasciato i segni nell’immaginario popolare e tra gli artisti. Eliot, Pound, Marguerite Yourcenar, Donizetti, soltanto per fare alcuni nomi, oltre il Sommo Poeta, sono rimasti affascinati da Pia de’ Tolomei.

Per non parlare poi delle rivisitazioni popolari attraverso i bruscelli, ovvero quelle rappresentazioni di teatro toscano un po’ cantato in ottava rima e un po’ recitato. A Montepulciano e a Castelnuovo Berardenga, i due centri in provincia di Siena dove ancora vive il Bruscello, le rispettive compagnie hanno dedicato uno spettacolo proprio alla Pia.

Una bellissima immagine del pittore Dante Gabriel Rossetti, pittore preraffaellita dell’Ottocento, ci mostra una fanciulla pensosa in attesa di qualcosa, forse del suo sposo, (“salsi colui”) che invece si rivelò un crudelissimo uomo. La storia della Pia è molto confusa: c’è chi dice che fosse della famiglia Tolomei (il cui possente palazzo rimane ancora oggi di fronte all’omonima piazza), altri invece che fosse vedova di un Tolomei e che avesse sposato il Nello Pannocchieschi in seconde nozze.

Fatto sta che alla fine del ‘200, Pia (a lato murale a Castelnuovo) morì precipitando dal Castello della Pietra. Il motivo? Anche in questo caso le versioni sono diverse: una punizione per un adulterio o invece, come sembra più probabile, l’eliminazione di un ostacolo scomodo da parte del marito che voleva salire nella scala sociale sposando (come fece) Margherita degli Aldobrandeschi, una dinastia ch possedeva mezza Maremma.

Le leggende si sprecano su Pia. A Siena, come in Maremma. Nel mese di agosto a Gavorrano il paese delle Colline Metallifere vicino a cui sorgeva il Castello della Pietra, si svolge la manifestazione... Il Salto della Contessa.

In Maremma circola anche la storia secondo la quale, nelle notti di temporale, tra rumori sinistri e tuoni, si veda tra le rovine del castello una figuretta leggiadra, e allo stesso tempo si oda il rumore metallico come di un anello che cade nel selciato… Uno degli ultimi omaggi che Siena ha reso alla sua sfortunata eroina è stato nel 2004 quando le ha dedicato uno spettacolo commissionato dall’ Accademia Chigiana, un’opera di Azio Corghi con Sonia Bergamasco dai Dialoghi della palude di Marguerite Yourcenar.

Ma per provare il brivido dei tempi bui della Pia, ecco un mini itinerario. C’è infatti un ponte detto a schiena d’asino, che si chiama Ponte della Pia a pochi chilometri da Siena. Occorre prendere la vecchia strada del mare, la statale 73 ponente in direzione Massa Marittima. Dopo aver superato il borgo di Rosia, la strada che corre in una stretta valle chiusa dai boschi di leccio, incontra alla sua sinistra questo splendido ponte. Di origine romana, probabilmente faceva parte di un’arteria molto importante, una delle tante strade della rete Francigena, la grande via di comunicazione che collegava a Roma.

Infatti se si oltrepassa e ci si inoltre nel bosco seguendo il sentiero, si arriva, prendendo sempre i sentieri a destra, all’eremo di Santa Lucia, splendido rudere in mezzo alla vegetazione.

Quella doveva essere la strada percorsa da Pia alla volta della Maremma…

Salite sopra, il selciato è compatto, come se le pietre fossero testimoni di chissà quali storie dal Medioevo a oggi...





Che c'entra Gianna Nannini?

Su questo personaggio, considerato una vera e propria eroina del suo tempo, la Nannini ha costruito un'opera rock, che...


...si intitola “Pia Dé Tolomei”: è l’opera rock che Gianna Nannini ha presentato al Festival di Sanremo venerdì.
L’opera è ispirata alla Divina Commedia di Dante Alighieri, ed è prodotta da David Zard, insieme ai Vagabond, collettivo hip-hop che farà parte del cast.
“Sono contenta: l’ho scritta 10 anni fa, e mi è stata difficile portarla avanti perché il business musicale è orientato ad un solo prodotto, e faceva fatica ad inquadrare questo lavoro. Volevo dedicare questo lavoro alla mia città, Siena: ho cercato di contaminare il cantar toscano con i linguaggi della strada di oggi. Questo spettacolo è il sogno della mia vita”.

Sono 11 le canzoni comprese nello spettacolo: le musiche sono tutte di Gianna Nannini, i testi sono della musicista e scrittrice Pia Pera (tranne l’introduttiva “Divina commedia”) e sono state registrate tra il 1996 e il 2007; saranno raccolte nell’album “Pia (Come la canto io)”, in uscita il mese prossimo. Seguirà un tour-concerto estivo, con orchestra e con una parte del cast dell’opera, che arriverà nella forma completa più avanti: “Lo spettacolo andrà in scena quando saremo contenti e quando lo riterremo finito. Non lo abbiamo programmato senza averlo pronto, come ho fatto in altri casi”, precisa Zard.

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