Petite etoile

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Mikael Arcangelo
00lunedì 26 aprile 2004 22:36
PETIT ETOILE
"Con
Amore
Da Antoine
A Astrid"
Questo scrissi quella volta dietro la sua foto per risvegliargli la mente, per comunicare con lei, piccola dolce Stella.
Che strano, solo dopo ho saputo come l'ebbero chiamata.
Ed è grazie a lui se amai tanto e amo tuttora le stelle, nonostante io sia già morto, morto giovane senza la possibilità di conoscere sentimenti.
L'amore.
Si ricordò di me la mia piccola stella?
Mi dimenticò?
Mi promise che non mi avrebbe mai scordato.
Me lo giurò!
Ma non mi poté sentire.
Lei era vivo, io non più!
La vedevo.
Vide il mio messaggio dietro la sua foto, non si stupì più di tanto, era abituata a questo genere di cose,
non ebbe mai problemi a credere agli spiriti,
però disse che...non aveva idea di chi fosse Antoine.
Forse aspettai troppo tempo.
Allora mi dimenticò proprio!
Perché?
Eppure io ricordavo tutto!
A quel tempo eravamo insieme, in quel luogo particolare in cui vanno tutte le piccole anime che non hanno ancora forma, che sono ancora un minuscolo cerchio di luce, che attendono la loro ora di nascere.
Fummo appena stati assegnati tutti e due alle nostre famiglie, parlammo dei nostri rispettivi destini rivelati da poco, lei fu subito contenta ed euforica per il suo;
era bellissimo, sereno, fortunato, con tante possibilità.
Poi vide che io ero malinconico e mi chiese come mai, io gli risposi che il mio, invece, era triste, pieno di difficoltà.
Ero destinato a morire giovane senza possibilità di sbocciare.
Piansi.
E lei mi consolò.
Mi disse che anche in un'esistenza del genere c'era un significato, altrimenti Dio non mi farebbe nascere in una vita così.
Mi disse che dovevo essere forte e trovare un senso, mi suggerì che un motivo poteva essere l'onore di essere uomo, di esistere, provare e scoprire sentimenti, emozionarsi ed emozionare.
Mi disse che se qualcuno potrà dimenticarmi, lei non l'avrebbe mai fatto, mi giurò che anche se non ci saremmo mai visti lei non si sarebbe scordata di me.
Mi disse che pure in questi momenti potevo apprendere dei sentimenti, dei valori, dei pensieri profondi.
Vedendo che cambiai lucentezza mi chiese che cosa avevo appreso ora.
Io stetti un po' in silenzio, poi le dissi che il primo sentimento che avevo imparato, sentito e provato era l'amore... ne avevo udito parlare tanto ed ora l'avevo capito!
Gli dissi poi che il mio pensiero profondo era proprio lei.
Lei che mi aveva fatto conoscere l'amore.
Per lei.
Mi disse che era assurdo, che non ci conoscevamo, che non eravamo ancora nati e che sentimenti così grandi si provano solo quando si è vivi.
Così gli chiesi come facevano Dio e tutte le altre anime piene d'amore a provarlo senza mai essere vissute sulla Terra,
eppure ne sono pieni!
L'amore è come lo Spirito Santo, esiste perché è innato in noi.
Non nasce nel momento in cui noi ne siamo consapevoli, ma c'è perché c'è, è un mistero e solo noi possiamo dire se lo proviamo o no.
Non gli altri o la razionalità.
Allora lei mi sorrise e aumentando la sua aura al massimo mi riscaldò dicendomi di chiudere gli occhi,
ed anche se non era possibile perché non avevamo forma, mi abbracciò.
Infine soffiando in me un po' della sua luce mi disse piangendo che era venuto il momento di venire al mondo e regalandomi una minuscola luce, una sua lacrima che somigliava ad una stella, mi lasciò nascendo.
Io non riuscii a dargli nulla di mio, ma forse il mio amore fu lo stesso qualcosa.
Io ora sono morto come mi annunciarono, ho fatto una vita difficile e triste ma sono riuscito a viverla serenamente grazie alla dolce e meravigliosa vista delle stelle che brillavano sempre e comunque,
ogni volta che le guardavo mi sembrava di vedere un dolce sorriso, una calda luce.
E senza averlo mai provato per alcuna persona viva sapevo cos'era l'amore, cosa faceva provare e sentire,
in ogni caso l'importante è che ora lei mi ricordi.
Non ho bisogno di niente, solo di suoi dolcissimi ricordi.
Si è illuminata, ora.
Chissà se mi ha sentito!
Può darsi!
Lei sa ascoltare e andare al di là della ragione e della vita stessa.
Adesso so che in qualche modo mi ha sentito e che mi penserà, senza più dimenticarmi, come mi aveva promesso tanto tempo fa.
Nonostante questa lunga separazione, sento le stesse cose di allora per lei.
"Ascoltami, mia piccola stella: quando ti capiterà di trovarti sotto un cielo stellato, osservalo e ricordami.
Mi basterà.
Tu ora devi vivere.
Veglierò io su di te, con l'aiuto e il permesso del tuo splendente angelo custode.
Sii felice.
Grazie piccola grande stella luminosa.
Continua a brillare anche per me.
Ti voglio bene.
Antoine"
Questo fu il mio canto dal cielo che le arrivò dritto al cuore.

*Finito anche questo!
Codesto racconto l'ho scritto in un pomeriggio in cui ero in un particolare stato d'animo.
Non si può dire che sia tutto inventato e che di vero non ci sia niente,
sarebbe sbagliato.
In ogni caso ringrazio Antoine, senza di lui non avrei potuto creare ciò.
Spero che mi possa sentire anche da lassù.*

ciao
Mikael


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