Un altro spunto di riflessione, per questo Tempo Santo è riflettere sulla nostra vera presenza alla Messa.....Oggi vogliamo offrirvi il breve DIALOGO, e l'unico, che avviene durante la Messa, si ripete per quattro volte, e non sono parole messe lì a caso..... Il Signore è con te
Chi frequenta la chiesa e partecipa a qualche liturgia, come la Messa, si sente dire per diverse volte, come saluto, come augurio, come inizio di dialogo: «Il Signore sia con voi».
Prima di dire una preghiera, prima di dare una benedizione, prima di congedare, prima di fare un gesto solenne, il prete dice : «Il Signore sia con voi».
Come sempre, quando ci si abitua a delle espressioni, queste perdono il loro significato e diventano modi di dire.
Ma da dove viene questo saluto?
Quando l’Angelo "mandato da Dio" lo disse alla Vergine Maria, non stava facendo liturgie particolari, non ha detto «il Signore è con te» per cominciare una preghiera, ma definiva un fatto nuovo, un evento, nella storia dell’umanità.
Ma Dio non è colui che abita nei cieli, l’inaccessibile, colui che non può essere circoscritto in nessuna realtà creata? È sempre stato un grande desiderio di ogni uomo religioso poter stare con Dio, vivere con lui, avere un contatto con la divinità. Gli ebrei andavano al tempio e con sacrifici propiziatori chiedevano di poter parlare con Dio, dialogare con lui. Il pontefice faceva da "ponte" appunto per creare il contatto, per dare all’uomo una vaga speranza di poter invadere lo spazio di Dio in cerca di aiuto.
L'Arcangelo Gabriele invece salta tutti i sacrifici propiziatori, cambia il grande desiderio dell’uomo di voler incontrare Dio nella decisione definitiva di Dio di abitare con l’uomo, di stare con lui, "discendere dal Cielo" e garantisce a Maria che il contatto, la presenza impossibile, la vicinanza di Dio stava diventando per lei un dato di fatto, un’esperienza assolutamente unica e nuova che cambiava il corso della storia.
Con Maria cambia radicalmente la storia: il Signore viene ad abitare nella vita dell’uomo.
La Madonna non risponde con un fare abitudinario: «E con il tuo Spirito», non stava a Messa distratta, ma viene colpita dall’intensità del significato.
Come? Io, una ragazza come tante, sono la dimora di Dio, sono abitata da Dio? Sono piena di Lui?
Non è che non capisco la grandezza della prospettiva, piuttosto la "conservo nel mio cuore" rimanendone stupita tanto da cantare un Magnificat....
Mi vedo umile, semplice, piccola e chiamata a queste altezze da vertigine. Come può essere?
Questo Signore, grazie al "Sì" di Maria, per la prima volta sta con la creatura in maniera definitiva, nuova, unica.
Da allora tutto è talmente vero e bello che Dio non ha più abbandonato l’uomo e il saluto delle Messe: «Il Signore sia con voi» è un saluto che ci garantisce che Dio non ci abbandona più, è sempre con noi, ci abita, ci possiede, ci fortifica dall’interno.
Per ogni cristiano si può dire: il Signore è con te. Dio sta qui, come ha promesso quando ascese al cielo, è in te con lo Spirito, è dentro di te con la sua forza, è con noi in virtù della Sua Parola che è via, verità e vita.
Non sei solo, non sei abbandonato a te stesso, non sei di nessuno, ma c’è con te il Signore, il Kyrios, l’Onnipotente. Dio non abita in case di pietre, non si fa raggiungere da sangue e sacrifici di animali, ma è inquilino di ogni persona.
Nel vangelo tante altre volte Gesù si sentirà chiedere dalla gente: «Maestro dove stai? dove abiti? ....».
La sua risposta è coinvolgente: «Venite e vedrete....».
Noi stiamo cuore a cuore con Dio; da quando Maria ha concepito Gesù, non c’è più nessun vuoto, nessuna solitudine, nessun abbandono. «Io sono con te».
Il Signore è con te come lo è per Maria, ti può riempire tutto, se vuoi.
Perché tante persone che abitano nelle clausure più isolate sono felici? Perché sperimentano che Dio è con loro, si fa incontrare lì nella vita contemplativa.
La solitudine è sconfitta, Dio è presente nella nostra vita, la sua dedicazione senza riserve al nostro quotidiano è garantita. E noi lo contempliamo estasiati in Maria e con Maria, ma per esserne pienamente coinvolti dobbiamo, come Lei, dire il nostro personale "Sì"......
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«IL SIGNORE SIA CON VOI!»
Brani tratti da alcuni interventi di Benedetto XVI
Quante volte la liturgia esprime questo augurio che ci giunge direttamente dalla Sacra Scrittura ! Ogni volta è come se l'Arcangelo Gabriele cercasse presso di noi il cuore di Maria, totalmente disposto ad accogliere l’Emmanuele, il Dio-con-noi. La preghiera della Chiesa, concentrata nell’Eucaristia, agisce in noi e fra di noi affinché l’augurio diventi realtà, affinché l’espressione «Il Signore sia con voi!» diventi «Il Signore è con voi!».
È nel nostro cuore che questa trasformazione deve compiersi, poiché, in realtà, questo mistero si è già compiuto 2000 anni fa nell’Incarnazione del Figlio di Dio, e si compie ogni giorno, sacramentalmente, nel pane e nel vino che diventano vero Corpo e Sangue di Cristo, la Divina Presenza in mezzo a noi.
La Chiesa è il luogo di questa trasformazione, il luogo chiamato ad accompagnare ognuno di noi per passare dalla solitudine alla comunione con un Dio che è già con noi. Ed è questa la Salvezza.
Sì, abbiamo bisogno, abbiamo sete che il Signore sia con noi, perché il Signore è il nostro Salvatore, la pace, la gioia e la verità della nostra vita.
Cari amici,
sentire il Sacerdote augurarci nel nome della Chiesa: «Il Signore sia con voi!», deve incontrarsi nei nostri cuori assetati, e dobbiamo sentire che questo augurio e questo annuncio deve riempirci ed animarci per poi dilatarsi nelle famiglie e nel mondo intero.
Questo augurio, durante la Messa, è ripetuto quattro volte.
- All’inizio per aprire la celebrazione ed accoglierci come peccatori all’appuntamento della misericordia del Padre.
- Al Vangelo, per aprirci al dono della Parola di Cristo.
- All’inizio della preghiera eucaristica, per aprirci alla Presenza sacramentale del Signore.
Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi
Et cum spiritu tuo. E con il tuo spirito
Sursum corda. In alto i cuori
Habemus ad Dominum. Sono rivolti al Signore
Gratias agamus Domino Deo nostro. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio....
- E alla fine della Messa, per aprirci alla benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e ripartire per trasmetterla a tutti.
Dio è con noi per perdonarci, parlarci, unirsi a noi, benedirci e inviarci verso il mondo.
Tutto questo fa l’identità del cristiano, e anche della comunità. La presenza di Cristo trasforma così la vita in una dinamica di riconciliazione, di verità, di comunione, di benedizione e di missione.
Non c’è da stupirsi che questo "saluto" o breve dialogo possa disturbarci, sembrarci un po’ scomodo! Ma si tratta di una dinamica di grazia la cui sorgente è la presenza stessa del Signore.
Staccarsi da Lui falsa tutta la nostra vita. Se il Signore non fosse con noi, poveri noi!
Così, dobbiamo sempre ricominciare dalla misericordia, rialzando i nostri occhi verso la sua Divina Presenza, o anche abbassandoli verso il Bambino adagiato nella paglia di una mangiatoia, questo Bambino che non si innalzerà che nell'umiliazione totale della Croce. È così che salva la nostra vita e il mondo intero.
Gioiosa Salvezza a tutti, allora, perché il Signore è con noi!