Il Pergocrema torna in serie C2
Grande cuore dei ragazzi di Falsettini che stringono i denti contro il Trentino e rimontano al 73’ il gol di Bari (31’)
Un gol di Petrone vale l’1-1 e scatena la festa dei ‘cannibali’
di Dario Dolci TR ENTO — Sembrava che la C2 assomigliasse a quella coda di castoro che ti mettono sotto il naso quando vai sulla giostra e che ti tolgono di mano nel momento in cui credi di averla presa. Per tre domeniche consecutive il Pergocrema si è trovato a rincorrere una promozione che sembrava volergli scappare di mano. Ha sudato, ha sofferto, come è successo anche ieri a Trento, ma alla fine a prendere quella coda ci ha pensato Gigio Petrone, lasciando a terra la sua schiena a pezzi e salendo in cielo per incornare in rete il cross millesimato di Marconi. E’ stato lì che la coda è stata strappata e da quel momento fino al fischio finale, i gialloblù non l’hanno più mollata. Per questo match da cuori forti, il ‘Briamasco’ offre il colpo d’occhio dei giorni di festa. Lo stadio è un tripudio di gialloblù (colori sociali di entrambe le squadre) ed i seicento cannibali, pur in inferiorità numerica, non perdono la sfida dei decibel. Il Pergocrema si presenta col 4-4-2 annunciato; nel Trentino, Maraner rinuncia a Migliorini, Vecchiato e Soave ma non al suo 4-3-3. Il trainer di casa tiene i sui tre attaccanti nella zona degli Under Cabrini e Mauri, convinto di poter sfondare da quella parte. L’avvio è degli aquilotti, che collezionano tre calci d’angolo, ma al 10’ un sinistro out di mastro Sgrò annuncia l’entrata in partita dei cremaschi. Un’incornata di Placida fuori misura, un assist di Marconi a Curti, che alza troppo la mira da buona posizione, ed una bella girata dello stesso capitano e bomber ospite fanno capire che il Pergo c’è. Come nei migliori thriller, però, il ‘sangue’ è dietro l’angolo e ad infliggere una coltellata al costato ai cremaschi ci pensa il trentino Bari, pennellando nel sette da 25 metri una punizione da cineteca. Il Pergo stenta a crederci e sulle tribune qualche cuore cannibale rallenta i battiti, senonchè al 42’ una gran botta di Marconi alzata d’istinto dall’ottimo Macchi fa capire che per vendere la pelle dell’orso c’è ancora tempo. Avvio di ripresa: Falsettini toglie Gambuto e gioca la carta Petrone. Il suo collega Maraner tira su il bavero con Lacanna al posto di Masè. Una rovesciata di Rota ed una bomba su punizione dello stesso giocatore, entrambe neutralizzate dal portiere locale, testimoniano della maggior pressione del Pergocrema. Allo scoccare del minuto 28’ i cannibali decidono che è il momento di prendere il castoro per la coda. Marconi riceve palla sulla sinistra e crossa lungo sul secondo palo, dove Petrone si avvita come un delfino e inzucca la sfera laddove Macchi non può arrivare. La corsa sotto la curva cremasca è da centometrista olimpico. I restanti minuti sono attesa e sofferenza. Il triplice fischio liberatorio accende le polveri della festa cannibale. Può darsi che il campionato non l’abbia vinto la squadra più forte. Sicuramente l’ha vinto la migliore.
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