Per chi non l`ha mai vista.....

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Rialtina..
00sabato 8 febbraio 2014 14:29
Unica al mondo......Venezia


Per chi non ha mai visto questa meravigliosa citta`,romantica,unica al mondo" VENEZIA " la mia citta`. Il ponte dei sospiri.

Descrizione e storia

Il ponte dei Sospiri è costruito in pietra d'Istria, in stile barocco, e fu realizzato agli inizi del XVII secolo su progetto dell'architetto Antonio Contin figlio di Bernardino Contin per ordine del doge Marino Grimani, il cui stemma vi è scolpito.

Questo caratteristico ponte di Venezia, situato a poca distanza da piazza San Marco, scavalca il rio di Palazzo collegando con un doppio passaggio il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, il primo edificio al mondo costruito per essere appositamente una prigione. Serviva da passaggio per i reclusi dalle suddette prigioni agli uffici degli Inquisitori di Stato per essere giudicati.

Conosciuto in tutto il mondo, è fotografato dai turisti provenienti da ogni dove, dai soli due posti dai quali è osservabile, (oltre che dalle gondole) cioè dal ponte della Canonica e dal ponte della Paglia. Gli è stato attribuito questo nome perché la leggenda vuole che, ai tempi della Serenissima, i prigionieri, attraversandolo, sospirassero davanti alla prospettiva di vedere per l'ultima volta il mondo esterno. La leggenda però è totalmente priva di fondamento, anche perché dall'interno del ponte la visuale verso l'esterno è pressoché nulla. Il termine sospiri sta ad indicare solamente l'ultimo respiro che i condannati emettevano nel mondo libero perché una volta condannati nella Repubblica dei Dogi non si poteva piu` uscire.

Rialtina..
00sabato 8 febbraio 2014 14:48
Un po` di storia d`arte e piu`......
Santa Maria della Salute



La peste fu portata da un ambasciatore del duca di Mantova Carlo I Gonzaga Nevers, che venne internato nel Lazzaretto Vecchio, ma gli bastò entrare in contatto con un falegname per infettare la città, a partire da Campo San Lio[1].

Il 22 ottobre 1630 il voto del patriarca Giovanni Tiepolo: «voto solenne di erigere in questa Città e dedicar una Chiesa alla Vergine Santissima, intitolandola SANTA MARIA DELLA SALUTE, et ch'ogni anno nel giorno che questa Città sarà pubblicata libera dal presente male, Sua Serenità et li Successori Suoi anderanno solennemente col Senato a visitar la medesima Chiesa a perpetua memoria della Pubblica gratitudine di tanto beneficio»[senza fonte]. Il 26 ottobre in Piazza San Marco il Doge Nicolò Contarini, il clero e il popolo si riunirono a pregare. Quando la peste finì morirono 80.000 veneziani, e 600.000 nel territorio della Serenissima, da Brescia a Trieste, dal Polesine a Belluno[senza fonte]. Fra i morti, il doge e il patriarca.





Fotografia dal Campanile di San Marco: in primo piano la Punta della Dogana e la Salute; sullo sfondo l'isola della Giudecca con la Chiesa del Redentore di Andrea Palladio.
Per fare spazio alla nuova chiesa si scelse di demolire un soppresso complesso religioso (la Chiesa della Santissima Trinità con convento e scuola) adiacente alla Punta da Màr, la dogana di Venezia. Per poter erigere in quel posto la Basilica vi vollero ben 1.156.650 pali[2] conficcati nel terreno ed una vasta bonifica del suolo. La quantità dei pali indicata è assolutamente esagerata e viene espressa da Giustiniano Martinioni nel 1663 nelle sue aggiunte alle pubblicazioni del Sansovino senza indicarne la fonte. Infatti nal 1631 il Longhena per il consolidamento del terreno previde la superficie di 522 passi quadri cioè di mq.1576 con indicata la lunghezza il diametro e l'essenza dei tolpi (pali). Dunque ipotizzando un diametro dei pali di 25 cm, non è possibile infiggere più di 16 pali per mq., cioè una quantità ben diversa da quella indicata dal Martinioni. Anche estendendo la superficie a tutto la scoperta si ritiene adeguata la stima di circa 100.000 pali utilizzati. Già il 28 novembre 1631 si svolse il primo pellegrinaggio di ringraziamento.

La costruzione fu affidata dopo un concorso a Baldassare Longhena, che aveva progettato una chiesa «in forma di corona per esser dedicata a essa Vergine», e venne finita quando il patriarca Alvise Sagredo il 9 novembre 1687 la benedisse.

Ogni 21 novembre dell'anno si festeggia la Festa della Madonna della Salute in cui i veneziani attraversano un ponte, per secoli fatto di barche, ora galleggiante fissato su pali, che va da San Marco alla basilica e vi si recano a pregare. Insieme alla Festa del Redentore, è ancora oggi una delle feste popolari più amate e partecipate dai veneziani. In tale occasione, tradizionalmente, i veneziani consumano la "castradina", un piatto a base di montone.


Wikipedia

Rialtina..
00domenica 9 febbraio 2014 10:24
VENEZIA - LA SERENISSIMA



Patrono
Marco evangelista e altri 25 compatroni[5]

Giorno festivo
21 novembre[6]

Soprannome
La Serenissima,
la Dominante





Venezia


Il territorio di Venezia nell'omonima provincia.


Sito istituzionale


Venezia (IPA: [veˈnɛʦʦja][7], Venesia in veneziano, [veˈnɛːsja][8]) è un comune italiano di 259.970 abitanti[3], capoluogo dell'omonima provincia e della regione Veneto.

È il primo comune della regione per popolazione[9] e per superficie[10].

Il Comune di Venezia comprende sia territori insulari che di terraferma ed è articolato attorno ai due distinti centri di Venezia (al centro dell'omonima laguna) e di Mestre (nella terraferma).

La città di Venezia è stata per più di un millennio capitale della Repubblica di Venezia e conosciuta a questo riguardo come la Serenissima, la Dominante e la Regina dell'Adriatico.

Per le peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, Venezia[11] è universalmente considerata una tra le più belle città del mondo ed è annoverata, assieme alla sua laguna, tra i siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO[12]: questo fattore ha contribuito a farne la seconda città italiana (dopo Roma) con il più alto flusso turistico[13], in gran parte proveniente da fuori Italia.


WIKIPEDIA
Rialtina..
00domenica 9 febbraio 2014 10:45
Le origini di Venezia



Le origini di Venezia

Le invasioni

Nel 452 gli Unni di Attila conquistarono Aquileia, Concordia e Altino. In queste occasioni è probabile che le popolazioni dei territori saccheggiati si siano rifugiate temporaneamente nella zona lagunare. Nelle aree lagunari sorgevano all'epoca solo piccoli insediamenti, che si sostentavano con la pesca e lo sfruttamento delle saline .

Il dominio bizantino e l'invasione longobarda[modifica sorgente]





Canaletto: Canal Grande alla Salute
Dopo sessant'anni di dominio goto, l'intera Venezia fu conquistata dal generale Narsete all'Impero bizantino nel 555. Poco dopo, come racconta Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum, nel 568 i Longobardi guidati da Alboino, si impadronirono di Forum Iulii e delle zone interne, lasciando ai Bizantini i centri verso la costa, a cui si aggiungevano Oderzo e la via del Po (Padova, Monselice, Mantova e Cremona): l'invasione fu forse frutto di un accordo, attraverso il quale la Venetia maritima, sottoposta all'esarcato di Ravenna, veniva ormai separata dalla Venetia nell'interno, la futura Austria longobarda.

Una delle conseguenze della nuova invasione fu il trasferimento delle autorità civili e religiose, che furono molto probabilmente seguite da parte notevole degli abitanti, dai centri dell'interno verso la costa, dove già nel secolo precedente si erano andati rafforzando e sviluppando gli scali di Chioggia, l'antica Malamocco (distrutta per una catastrofe naturale agli inizi del XII secolo e ricostruita quindi nella sede attuale), Equilio, Torcello e Caorle: il patriarca di Aquileia, Paolino, si trasferì a Grado, che ospitava già un castrum e due chiese. Il processo di separazione tra regioni costiere e interno fu forse accentuato da una serie di alluvioni (Paolo Diacono descrive come "diluvio" quella del 589) che mutarono l'assetto idrografico.

Nel VII secolo il dominio longobardo si espanse fino alla via Annia: nel 639 fu conquistata Oderzo (poi distrutta nel 669) e i Bizantini spostarono gli organi amministrativi sull'isola di Melidissa, chiamata in seguito Heraclia in onore dell'imperatore Eraclio. La divisione tra i domini bizantini e quelli longobardi venne sancita agli inizi del secolo, anche da una nuova suddivisione ecclesiastica: il patriarca di Aquileia, ormai con sede a Grado, dove aveva trasferito le insegne del potere pastorale e le reliquie dei santi e dei martiri fondatori della prima comunità cristiana veneta, aveva giurisdizione sulle chiese del dominio bizantino, mentre per i domini longobardi venne nominato un nuovo patriarca filolongobardo, che pose la sua sede presso Cividale (a Cormones), sede del nuovo potere politico longobardo. Nello stesso periodo vennero fondate nuove chiese basilicali, attestate dalle fonti o dai resti archeologici a Cittanova, Caorle, Jesolo e Torcello.

Nell'VIII secolo il re longobardo Liutprando fissava stabilmente i confini con la Terminatio Liutprandina. Nel 740 l'esarca di Ravenna, Eutichio, fu costretto dall'attacco longobardo a rifugiarsi temporaneamente nei domini bizantini della laguna veneta. Poco dopo (742-743) la sede del dux bizantino che governava la Venetia maritima fu trasferita da Heraclia, a Malamocco, testimoniando un sempre maggiore interesse per le attività e i commerci marittimi.

Nel 751 il re Astolfo conquistava definitivamente Ravenna, ponendo fine all'esarcato bizantino, ma ribadiva il decreto di Liutprando: la Venetia maritima pur rimanendo formalmente dipendente dall'impero bizantino (la dipendenza si protrarrà fino al IX secolo), acquistava una sempre maggiore autonomia di governo e di commercio.

A dimostrazione della vitalità demografica e militare di Venezia, è esplicativo l'episodio dell'810 in cui i franchi, guidati da Pipino, entrano in laguna con una flotta proveniente dalla vicina Ravenna, ma vengono respinti nel corso di una coraggiosa e disperata battaglia che ebbe luogo poco lungi dalle isole realtine. Questa la leggenda posteriore, in realtà, sembra attestata un'influenza franca durante il biennio 810-812.

Rialtina..
00domenica 9 febbraio 2014 10:54
Etimologia del nome.........
Etimologia del nome



Il toponimo "Venezia" (e le sue antiche varianti: Venédia, Venétia, Venésia, Venéxia, Vinegia) era utilizzato inizialmente per indicare tutta la terra delle popolazioni venete preromane.

Venetia compare così nella suddivisione amministrativa augustea dell'Italia (7 d.C) e, accanto all'antica Istria, faceva parte della X Regio. Il toponimo continuò ad essere utilizzato sotto i Bizantini che chiamavano Venetikà o, in latino Venetia maritima, la fascia costiera da Chioggia a Grado[14]. Di conseguenza, il nome è passato poi ad indicare il ducato di Venezia e solo più tardi la sua capitale: è noto infatti che il centro è sorto in epoca tarda riunendo gli abitati sorti sulle sue isole.

Una particolarità del nome latino di Venezia è che esso è un plurale tantum, si declina cioè al plurale Venetiae e non Venetia; questo forse perché la città veniva concepita come l'unione di più centri sorti sulle diverse isolette e poi fusisi insieme, o comunque costituita da una pluralità di elementi[15]. Nei documenti antichi la regione compariva, quindi, al singolare Venetia (Venetia et Histria, Venetia Maritima), ma quando ci si riferiva alla città si ricorreva invece al plurale: Venetiarum Civitas, Venetiarum.



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Rialtina..
00domenica 9 febbraio 2014 11:04
Il territorio..........


Il territorio del comune di Venezia è amministrativamente diviso in sei municipalità e si presenta nettamente diviso nelle due realtà della Venezia insulare (centro storico e isole) e della terraferma.

Il centro storico di Venezia sorge in mezzo alla laguna omonima su un totale di centodiciotto isolette, consolidate nei secoli grazie a palificazioni in legno[16], che ne hanno permesso l'urbanizzazione. Alcune di queste isole sono raccolte in gruppi organici tra di loro mentre altre risultano più disperse. Le 118 isolette sono separate da canali navigabili e collegate tra loro da ponti ad uso esclusivamente pedonale.

L'estensione totale del centro storico, escluse le acque interne e le isole maggiori, è pari a 797,96 ettari, il che ne fa uno dei centri storici più grandi d'Italia e d'Europa. Calcolando l'estensione dell'intera I Municipalità, includendo dunque le isole della Laguna quali Murano e Burano, la superficie totale della Venezia insulare ammonta, escluse le acque interne, a 1688,91 ettari



La parte storica della città viene tradizionalmente suddivisa in sei sestieri: Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e Castello. I sestieri della città antica si articolano intorno alla doppia ansa del Canal Grande, la via d'acqua principale da cui si snoda una fitta rete di circa 158 canali minori.[17]

Nella laguna attorno al centro storico si trovano numerose isole edificate (alcune oggi disabitate). Tra le isole maggiori (che fanno parte anch'esse del comune) si ricordano Murano, Burano celebri rispettivamente per la lavorazione del vetro e dei merletti, Torcello, Sant'Erasmo, Pellestrina e la lunga e sottile isola del Lido con i suoi stabilimenti balneari.

Nella terraferma si trovano i due grossi centri di Mestre e Marghera, oltre ad altre frazioni minori. Tali centri hanno avuto un grosso sviluppo dopo il secondo dopoguerra, come sfogo per l'espansione edilizia di Venezia, che non disponeva di spazi edificabili nella laguna circostante, ed hanno pertanto l'aspetto di città moderne. Nella terraferma risiedono circa i due terzi della popolazione del comune.

Per quanto riguarda il rischio sismico, Venezia è classificata nella zona 4, ovvero a sismicità molto bassa.[18]



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Rialtina..
00sabato 8 marzo 2014 08:42
ACQUA ALTA.............
Ma noi veneziani non la temiamo! E` di casa ! scoveniente? certo ma parte del nostro vivere.
Cristianalibera
00martedì 11 marzo 2014 15:06
Posto questo ultima immagine di Rialtina inserita nel post chilometrico e vuoto:


Rialtina..
00martedì 11 marzo 2014 15:17
Re:
Cristianalibera, 11/03/2014 3:06 PM:

Posto questo ultima immagine di Rialtina inserita nel post chilometrico e vuoto:







[SM=g2489055] [SM=g7340] [SM=g7372] [SM=g7348] Bravissima Grazie
Rialtina..
00martedì 25 marzo 2014 23:16
Basilica di San Marco.
La Basilica di San Marco e la sua storia.
La basilica dove sono stata bettezzata in una fredda mattina di Gennaio.



Basilica di San Marco

La basilica di San Marco a Venezia è la chiesa principale della città, cattedrale della città e sede del Patriarca. È uno dei principali monumenti di piazza San Marco, che da essa prende il nome.

Sino alla caduta della Repubblica Serenissima è stata la chiesa palatina dell'attiguo palazzo Ducale, retta a prelatura territoriale sotto la guida di un primicerio nominato direttamente dal doge. Ha assunto il titolo di cattedrale a partire dal 1807, quando fu qui trasferito dall'antica cattedrale di San Pietro di Castello


La prima Chiesa dedicata a San Marco, voluta da Giustiniano Partecipazio, fu costruita accanto al Palazzo Ducale nell'828 per ospitare le reliquie di San Marco trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d'Egitto da due mercanti veneziani: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello. Questa chiesa sostituì la precedente cappella palatina dedicata al santo bizantino Teodoro (il cui nome era pronunciato dai veneziani Tòdaro), edificata in corrispondenza dell'attuale piazzetta dei Leoncini, a nord della basilica di San Marco. Risale al IX secolo anche il primo Campanile di San Marco.


La primitiva chiesa di San Marco venne poco dopo sostituita da una nuova, sita nel luogo attuale e costruita nell'832; questa però andò in fiamme durante una rivolta nel 976 e fu quindi nuovamente edificata nel 978 da Pietro I Orseolo. La basilica attuale risale ad un'altra ricostruzione (iniziata dal doge Domenico Contarini nel 1063 e continuata da Domenico Selvo e Vitale Falier) che ricalcò abbastanza fedelmente le dimensioni e l'impianto dell'edificio precedente. In particolare la forma architettonica nel suo complesso si avvicina molto a quella dell'antica Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli (distrutta pochi anni dopo la conquista ottomana), la seconda chiesa più importante della città e mausoleo imperiale. La nuova consacrazione avvenne nel 1094; la leggenda colloca nello stesso anno il ritrovamento miracoloso in un pilastro della basilica del corpo di San Marco, che era stato nascosto durante i lavori in un luogo poi dimenticato. Nel 1231 un incendio devasta la basilica di San Marco che viene subito restaurata.

La splendida decorazione a mosaici dorati dell'interno della basilica è già quasi completa alla fine del XII secolo. Entro la prima metà del Duecento fu costruito un vestibolo (il nartece, spesso chiamato atrio) che circondava tutto il braccio occidentale, creando le condizioni per la realizzazione di una facciata (prima di allora l'esterno era con mattoni a vista, come nella basilica di Murano


I Tetrarchi
I secoli successivi hanno visto la basilica arricchirsi continuamente di colonne, fregi, marmi, sculture, ori portati a Venezia sulle navi dei mercanti che arrivavano dall' oriente. Spesso si trattava di materiale di spoglio, ricavato cioè da antichi edifici demoliti. In particolare, il bottino del sacco di Costantinopoli nel corso della Quarta Crociata (1204) arricchì il tesoro della basilica e fornì arredi di grande prestigio.


Rialtina..
00martedì 25 marzo 2014 23:34
Una parte........

Una piccola parte dell`interno della basilica,rivestita in gran parte in oro.




Rialtina..
00martedì 25 marzo 2014 23:39
Uno dei tanti rio veneziani...
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