Per chi avreste combattuto? Il nuovo impero o l'indipendenza del vostro dominio?

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arysfalian
00giovedì 1 settembre 2016 22:08
Analisi personale tra l'impero napoleonico contro gli Stati europei
Purtroppo è tristemente evidente che la vitalità del forum di qualche anno fa non c'è più, coi suoi molti interpreti e molte voci, anche qualificate. Io stesso ne sono stato lontano per molto tempo.
Cionondimeno con questo topic magari riusciamo a dare qualche scossa di defibrillatore al paziente.

Come da titolo, se voi foste state parte del tessuto sociale dell'epoca di fine settecento, cosa avreste preferito?
Far parte di un impero pseudo universale a guida francese, portatore e ispiratore di ideali che oggi noi diamo forse per scontati, che magari avrebbe ridotto il vostro territorio di origine ad uno Stato cliente senza autonomia, ma con tutte le novità che la rivoluzione francese esportò in tutta Europa?
O avreste combattuto per rimanere indipendenti a qualunque costo, opponendovi ad una dittatura militare straniera che aveva l'obiettivo di farvi diventare tutti dei servi dei francesi?
Archita
00venerdì 2 settembre 2016 01:50
io non provo nessuna simpatia per l'Impero napoleonico perché era l'archetipo del futuro totalitarismo e pure rappresentazione più selvaggia di un sistema economico teso più a impedire una vitalità economica altrui ( vedi il blocco continentale francese e il sostegno a Napoleone della manifattura nazionale francese ) ed infine il detestabilissimo familismo sulla pelle di interi popoli. Non mi piacciono i tedeschi fissati con il loro spiritualismo ed idealismo ma li ammiro per come sentivano che i francesi si comportavano più da padroni che da portatori di "libertà". Detesto il cattolicesimo quasi fanatico degli spagnoli ma tanto di cappello per l'incredibile coraggio ovviamente reso utile ed efficace dal modernissimo Wellington in fatto di idee sul campo militare in specie sulla guerra d'attrito e guerriglia anticipando le guerre del XX secolo. I nemici di Napoleone erano odiosi per l'assolutismo ma paradossalmente essi erano più vicini ai loro popoli più della classe borghese elevata al potere dagli invasori francesi. Un esempio lampante è in Italia dove la borghesia italiana ha colto l'occasione con i francesi di applicare misure come la leva obbligatoria sul popolo contadino mai abituato a ciò da secoli. Infine i nemici di Napoleone erano essenzialmente l'ordine internazionale "legittimo" con proprie regole ed equilibri e dunque sempre tesi a limitare la dimensione della guerra. Napoleone invece era fuori dal contesto e la sua fortuna e la sua posizione dipendeva dal successo in battaglia e non poteva farne a meno della guerra. Il suo nome era irrimediabilmente legato all'esercito, non sarebbe mai adattato ad essere un "regnante" visto la sua scarsa attitudine a sottili giochi diplomatici,alla complessa ( per lui ) realtà della navigazione e del commercio. Egli non aveva la minima idea di come creare un alternativa economica stabile al sistema economico basato sulla sterlina britannica.

L'Impero Napoleonico doveva finire, non poteva durare, troppo fragile, troppo superficiale e troppo legato a concetti molto belli come la gloria ma inadeguati a sostenere più prosaiche realtà dello sviluppo commerciale ed economico.

L'Impero Britannico era destinato a vincere anche se Napoleone avesse vinto a Waterloo.
andry18
00venerdì 2 settembre 2016 11:50
È una domanda simil-personale in qualità di cittadino della regione di appartenenza, giusto?
Se così fosse, come cittadino del Lazio (sorvoliamo sul fatto che non ho alcuna origine storica nel territorio in cui vivo), ai tempi sarei stato sotto l'autorità dello Stato Pontificio. Considerate le mie scarse simpatie per la Chiesa moderna, figurarsi per quella di quei tempi, probabilmente avrei accolto più che favorevolmente una vera e propria "conquista italiana" da parte dei francesi e, conoscendo la scarsa durata dell'impero napoleonico, sarebbe stato un'ottimo trampolino di lancio verso un'unità nazionale su base democratica
Questo ovviamente sognando in grande, molte cose potrebbero andare ben peggio di quanto augurato
Archita
00venerdì 2 settembre 2016 12:09
sta di fatto che i francesi in Italia hanno fatto parecchie porcherie ma più di ogni altra cosa il disgustoso lecchinaggio della borghesia, tutto sommato Manzoni ha rappresentato bene il tratto opportunistico e servile di tutti quelli che hanno assaporato il potere per poi perderlo una volta andati via i padroni.

devo dire che avremmo dovuto fare noi l'Italia da soli senza gli stranieri come hanno fatto i tedeschi ma a differenza di loro purtroppo abbiamo avuto la Chiesa che ha fatto veramente di tutto per togliere agli italiani ogni forma di orgoglio.
arysfalian
00venerdì 2 settembre 2016 18:31
per quello che mi pare di capire, abbiamo un 1 a 1.
Archita contro i franzosi, Andry per i mangiarane (ma con la condizionale).

Vorrei però precisare che la scelta non va fatta col senno di poi, e quindi ci si dovrebbe immedesimare in un semplice cittadino o suddito che vede la travolgente onda francese straripare per l'europa assieme alle sue idee rivoluzionarie.
Ergo non si dovrebbe poter discernere questo evento con quelli successivi, quali il malgoverno francese o la cagionevole durata dell'impero stesso. Chi si trovava nel 1810 in Europa non credo sapesse che da lì a 5 anni tutto sarebbe tornato come prima.

Per quanto mi riguarda, essendo sotto regime borbonico, ed avendo già spiegato che per tutta l'età moderna il Meridione non era che il vaso da notte di Napoli, sarei stato molto favorevole alla decapitazione totale della classe dirigente partenopea, e ancor di più se essa avesse portato ad un federalismo e ad una migliore posizione economica e politica nella mia Regione nel contesto generale. Anche se sotto i Francesi e sempre con Napoli capitale, ma almeno come uno Stato dai concetti moderni.
Se la questione è posta in tal guisa, sarei stato profrancesi.

P.S. Che poi se ci pensate bene, è quello che è successo anche nel secondo dopoguerra con gli statunitensi per l'intero Paese (nda)

Totale attuale:
2 a 1 per Napulione. :superasd
andry18
00venerdì 2 settembre 2016 20:09
Allora confermo la mia posizione profrancese nella speranza di rivoluzionare la situazione politica italiana e dare una bella mazzata al potere temporale del papa
Archita
00venerdì 2 settembre 2016 20:52
a riguardo del meridione ci fu un ampia rivolta di Fra Diavolo contro i francesi rivoluzionari ed indifferenza nei confronti di Murat perché i borghesi napoletani e l'amministrazione imperiale non avevano capito niente del mezzogiorno. Il brigantaggio era stata una delle conseguenze di spietate misure sul delicato tessuto sociale del territorio e va detto ad esempio che Murat aveva rifatto Bari ma una Bari appunto murattiana del tutto slegata dalla vecchia Bari oppure l'ambizioso progetto francese per Taranto come porto militare che nulla però ha aggiunto in positivo sulla società tarantina.

Comunque sia i napoletani sono stupefacenti, hanno aperto braccia e gambe ad ogni invasore, l'unica eccezione particolare fu con i tedeschi ma perché i tedeschi stavano portando via gli uomini a cui le donne napoletane si mobilitano ( e tuttora contro i carabinieri ).
arysfalian
00venerdì 2 settembre 2016 22:23
Re:
Archita, 02/09/2016 20.52:

a riguardo del meridione ci fu un ampia rivolta di Fra Diavolo contro i francesi rivoluzionari ed indifferenza nei confronti di Murat perché i borghesi napoletani e l'amministrazione imperiale non avevano capito niente del mezzogiorno. Il brigantaggio era stata una delle conseguenze di spietate misure sul delicato tessuto sociale del territorio e va detto ad esempio che Murat aveva rifatto Bari ma una Bari appunto murattiana del tutto slegata dalla vecchia Bari oppure l'ambizioso progetto francese per Taranto come porto militare che nulla però ha aggiunto in positivo sulla società tarantina.

Comunque sia i napoletani sono stupefacenti, hanno aperto braccia e gambe ad ogni invasore, l'unica eccezione particolare fu con i tedeschi ma perché i tedeschi stavano portando via gli uomini a cui le donne napoletane si mobilitano ( e tuttora contro i carabinieri ).




"Napoli: facciamo danni e detrattori dal 1285" :lol
arysfalian
00lunedì 5 settembre 2016 04:49
C'era una canzone che diceva "Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti, sulla strada longa longa di Girgenti" ehehehe

s'è proprio svuotato 'sto forum :cry
Archita
00lunedì 5 settembre 2016 12:30
io direi che la desertificazione sia dovuta a 3 ragioni a mio parere :

1) facebook e compagnia bella propongono una comunicazione più veloce anche se decisamente più povera di contenuto e spesso espressa con memes e immagini che richiedono ancora meno tempo per scrivere. I forum erano prima elogiati perché almeno incentivavano il popolo a scrivere e a sforzarsi a migliorare la sintassi e ad elaborare almeno un barlume di opinione personale in tempi in cui ormai a Scuola vogliono pure abolire i temi ( sostituendoli con orrendi questionari con risposta da segnare con crocetta ).

2) la crisi di TW in Italia è dovuta non tanto al flop di Rome 2 e neppure a warhammer ( del quale in Italia esiste una comunità affezionata neanche piccola ) ma al fatto che la formula del gameplay è rimasta sempre la stessa e sempre più protesa al multiplayer. La comunità multiplayer di TW ha fatto il resto con il pessimo fair play e la tendenza più al vincere competitivo che al sano divertimento ( il concetto dei clan e della classifica un idea oscena ) e l'engine ha favorito modi di giocare che nulla hanno a che spartire con minima plausibilità storica.

3) assenza di una storia che possa avvincere nel single player anche se warhammer non ci ho ancora giocato ma da quanto leggo la trama non è un granchè. In questo caso mi potete trucidare ma ho lasciato da parte TW dedicando il tempo che ho per giochi di produzione nipponica come Fire Emblem,Xenosaga e Fatal Frame che propongono storie meravigliosamente scritte con un gameplay divertente e Fire Emblem sembra GOT senza sesso come il ( mediocre ) Martin usa per vendere una saga scadente ( ora i fan di Martin vogliono darmi in pasto ai cani ) XD
C. Iulius Caesar
00venerdì 9 settembre 2016 17:20
Per parte mia, io, abitando in Veneto, sarei stato suddito della Serenissima Repubblica di Venezia.
Perciò, nel lontano 1796 avrei sostenuto il governo, schierandomi contro gli invasori, che stavano razziando e distruggendo la mia patria, nonostante l'effettivo stato veneziano di neutralità, comunicato ben prima della bufera napoleonica all'intera Europa.
arysfalian
00mercoledì 28 settembre 2016 02:49
ottimo, un altro battito sull'elettrocardiogramma.

2 a 2.

P.S.
Per Venezia, io se fossi stato un qualche nobile del XVI-XV secolo, avrei proposto una confederazione, che se non ricordo male è molto simile a quanto propugnava mazzini a metà 800. Solo che se possibile il papa l'avrei escluso dal novero dei confederati, magari lasciandoli roma e il lazio, mentre il resto sarebbe andato ai potentati locali.
Sicilia+Regno del sud diviso in 4 aree(puglia-lucania,calabria,campania,molise-abruzzi)+Milano+Genova+Venezia+gli innumerevoli signorie del centro e centro-nord.
Ognuno a padrone a casa sua, con autogoverno e cacchi propri, ma con l'obbligo di eleggere una reggenza e un consiglio a cui obbedire, e di fornire truppe secondo le capacità (navali per repubbliche marinare, terrestri per le altre), con magari un uniformità nel diritto generale e nelle regole generali.
Avremmo avuto in pratica una copia della confederazione germanica che eleggeva l'imperatore.
boboskus
00mercoledì 28 settembre 2016 10:23
bhà...
essendo mezzo armeno e mezzo siculo, opterei per una comoda invasione francese, che avrei accolto, e probabilmente sostenuto...fino a quando non mi avrebbero reclutato per una campagna magari in russia o una battaglia vicino a waterloo...chissà...

Archita
00mercoledì 28 settembre 2016 10:32
a riguardo di teorie fantasione di confederazione italica sta di fatto che i francesi quando "aiutarono" i piemontesi a vincere a S.Martino e Solferino si erano accorti ( tipicamente da francesi ) che l'amo lanciato loro da Cavour ( e dietro a lui gli inglesi ovviamente, i veri supporter della "spedizione dei mille" ) sulla promessa di una Toscana autonoma e filofrancese li aveva fregati XD

a parte ciò la Storia insegna che in Europa le confederazioni funzionano male, diventano troppo deboli di fronte a potenze centralizzate come è appunto avvenuto con il sistema federativo-imperiale germanico che non ha retto alle mire espansionistiche di stati più forti.

L'Italia ha perso la sua occasione dal tempo delle guerre gotiche GRAZIE appunto alle interferenze dei chierici capitolini che sempre hanno aizzato l'odio italico nei confronti degli eretici romaioi.
boboskus
00mercoledì 28 settembre 2016 13:21
bhè gli inglesi sono stati sempre l'ago della bilancia europeo!
Archita
00mercoledì 28 settembre 2016 13:56
da non dimenticare che navi battenti bandiera inglese erano in porto a Marsala impedendo alla marina napoletana ( la più grande fra tutte le marine della penisola ) di intervenire e Garibaldi si riforniva di denaro ed armi da Malta oltre che dal soldo piemontese. Gli inglesi si erano vendicati nei confronti di Napoli che non ha voluto vendere loro i diritti di usufrutto del zolfo siciliano.
arysfalian
00mercoledì 28 settembre 2016 20:08
Re:
boboskus, 28/09/2016 13.21:

bhè gli inglesi sono stati sempre l'ago della bilancia europeo!




Pur essendosi sempre schifati di tutto quello che c'era al di là del loro gelido fossato chiamato Manica.
La loro tendenza isolazionista si intravede dai tempi del normanno Conquistatore, passando per il Cuor di Leone (che era franzoso e non spiaccicava una parola d'albionico, eppure se ne "dimenticano" sempre) ed arriva fino alla Brexit odierna. Tanto per non far entrare le mosche dentro alle bocche spalancate delle persone che non sanno ancora spiegarsela...
Quindi più che ago della bilancia, un bilancino taroccato.
Loro padroni a casa loro, ed essendo un isoletta è cosa ben più comprensibile, ma quando al di là delle bianche scogliere di Dover c'è qualcosa che non gli va bene, sotto a tirar su alleanze come se piovesse.
Ok che lo facevano tutti e la diplomazia è solo una versione aulica della mera violenza, ma loro hanno combattuto con tutti e contro tutti.
Forse forse solo con la Francia c'era una sorta di scazzo genetico...
arysfalian
00mercoledì 28 settembre 2016 20:22
Re:
Archita, 28/09/2016 10.32:

a riguardo di teorie fantasione di confederazione italica sta di fatto che i francesi quando "aiutarono" i piemontesi a vincere a S.Martino e Solferino si erano accorti ( tipicamente da francesi ) che l'amo lanciato loro da Cavour ( e dietro a lui gli inglesi ovviamente, i veri supporter della "spedizione dei mille" ) sulla promessa di una Toscana autonoma e filofrancese li aveva fregati XD

a parte ciò la Storia insegna che in Europa le confederazioni funzionano male, diventano troppo deboli di fronte a potenze centralizzate come è appunto avvenuto con il sistema federativo-imperiale germanico che non ha retto alle mire espansionistiche di stati più forti.

L'Italia ha perso la sua occasione dal tempo delle guerre gotiche GRAZIE appunto alle interferenze dei chierici capitolini che sempre hanno aizzato l'odio italico nei confronti degli eretici romaioi.




Beh, meglio una confederazione di liberi comuni, marchesati e principati, che una vera unità accentratrice. Sarebbe stato troppo presto.
Non perché disdegno un Risorgimento ante litteram, ma perché se la parola Italia è quella che è nel mondo adesso, e se noi ne siamo tuttora indegni eredi, è proprio per quello che l'Italia medievale e rinascimentale ha fatto e il resto d'europa neanche si sognava (scartando il periodo romano).
Una sorta di confederazione avrebbe salvato capre e cavoli a mio dire, e magari a fine settecento avremmo già avuto qualche sovrano più ortodosso che con metodi alla Cavour (anche qui ante litteram direi) avrebbe riunito l'Italia sotto una dinastia, e magari da lì a breve avrebbe preso a selciate il pontefice di turno...
E da lì magari un impero coloniale non sarebbe stato impossibile, non quello sgabuzzino che era l'africa orientale o lo scatolone si sabbia libico (cit.)

Non dovevamo certo fare gli splendidi in giro per l'europa come i crucchi o i mangiarane, ma già sarebbe stato molto. Olanda e Portogallo docet.
Senza contare che geograficamente l'Italia non è facile da invadere, ricordiamocelo. Sebbene ci abbiano preso a pernacchie negli ultimi conflitti che abbiamo sostenuto, una difesa alpina seria non farebbe passare una mosca. E le marinerie italiche dell'epoca erano senza dubbio le migliori. Non era come la Francia, la Germania o altri paesi continentali, praticamente privi di barriere naturali. A dimostrazione di tali teoria, se notate in Inghilterra e nella Penisola Iberica nessuno si è mai andato a infossare in battaglie campali, perché sarebbe stato come andare in bicicletta nel soggiorno di casa (altra cit.). Napoleone ci ha provato e in Spagna non si sa quanto abbia buttato in tempo e risorse.
arysfalian
00mercoledì 28 settembre 2016 20:37
Re:
Archita, 28/09/2016 13.56:

da non dimenticare che navi battenti bandiera inglese erano in porto a Marsala impedendo alla marina napoletana ( la più grande fra tutte le marine della penisola ) di intervenire e Garibaldi si riforniva di denaro ed armi da Malta oltre che dal soldo piemontese. Gli inglesi si erano vendicati nei confronti di Napoli che non ha voluto vendere loro i diritti di usufrutto del zolfo siciliano.




Beh, anche qui credo ci sia un esagerazione, molto spesso usata dai revanscisti e revisionisti proborbonici.
Cioè, anche se appoggiati dagli inglesi, anche con una sola presenza che impedisce di usare la tua forza (coma le fleet in being della seconda guerra mondiale, poi dimostratasi fuffa), se sai che non fermi l'invasore non avrai più un trono dove appoggiare le natiche, e magari non avrai più neanche quelle se ti va male, devi usare tutto quello che hai.
Di sicuro, gli inglesi non si sarebbero mai impegnati in un vero scontro coi napoletani, perché farlo credo gli avrebbe tirato addosso minimo minimo Francia, Spagna e Germania. Sarebbe valsa la pena per dello zolfo?
Mi sembra un po' una cosa alla Baia dei Porci, dove gli americani si appoggiarono, ma col piffero che fecero l'errore di andarci di persona.
Hanno giocato a poker e un po' bluffando gli è andata bene e hanno vinto il piatto. Se il contrasto all'invasione è fallito è dovuto per me in stragrande maggioranza al fatto che il regno era un rimasuglio dell'antico regime ancorato solo alla pancia di Napoli, senza spina dorsale e membra forti su cui poggiarsi, alla defezione non indifferente di truppe di difesa (tanto per farci riconoscere sempre noi terroni) e anche ad un certo Garibaldi, che si dicesse fosse piuttosto bravino a dare calci in culo ai nemici sui campi di battaglia (Barbero dice che fu l'unico generale a vincere una battaglia per i francesi nella guerra del 1870 71, con tanto di vessilli catturati).
Gli inglesi sono subdoli, brutti, sdentati e pure col pisello piccolo, ma credo che stavolta loro non abbiano avuto colpe :superrofl

P.S. per le armi, ricordo sul libro di storia delle elementari la foto del contratto per un milione di fucili che Garibaldi comprò con colletta per lo sbarco. Se non ricordo male la didascalia, erano poco più dei fucili spara patate per come erano malconci. Diciamo che qualcuno ci mangiò sopra ben benino su quei soldi.
Archita
00giovedì 29 settembre 2016 00:46
riguardo alla barriera alpina ho i miei dubbi visto che alla fin fine c sono passati tutti gli eserciti attraverso i passi senza troppe storie, solo in due occasioni ci fu resistenza accanita e di successo all'invasor da parte italica quali la mirabile battaglia dell'Assietta nel 1747 e la battaglia degli Altipiani del 1916.

metto le mani avanti sulle marinerie italiane, la marina napoletana era numerosa e non da disprezzare ( se non erro solo Napoli aveva navi a vapore da guerra all'epoca dei Mille in tutta Italia ) ma bisogna considerare che la marina italiana aveva ufficiali poi piemontesi ma equipaggi di tutti i dialetti e il risultato fu disastroso ( peggio, una catastrofe umiliante ).

riguardo agli inglesi, è certo che hanno facilitato l'impresa di Garibaldi perché avevano mantenuto i contatti con i baroni siciliani "antenati" della mafia siciliana da quando erano lì come guarnigione durante l'età napoleonica. Garibaldi una volta uscito dal baronato siciliano ha incontrato opposizione solo in Calabria dove sterline e scoppola non ci arrivavano.

Inoltre gli inglesi oltre a 1500 fucili tramite Salvatore Castiglia avevano fornito per mezzo di una serie di prestanome e logge varie 3 milioni di franchi d'oro più altri due milioni di franchi di origine piemontese.

Non dimentichiamo che è risaputo che anche nella seconda guerra mondiale gli angloamericani passeggiarono per la Sicilia grazie a tutto un sistema di supporto fornito dai boss mafiosi in america XD

Oltre al zolfo siciliano gli inglesi avevano calcolato che un unità italiana con uno stato non particolarmente forte avrebbe tenuto lontani sia i francesi che gli austriaci dal Mediterraneo che alla fin fine rimase dominato dalla flotta della Perfida Albione. Una penisola italica sotto influenza francese o austriaca li avrebbe impensieriti molto di più.

arysfalian
00giovedì 29 settembre 2016 02:16
Re:
Archita, 29/09/2016 00.46:

riguardo alla barriera alpina ho i miei dubbi visto che alla fin fine c sono passati tutti gli eserciti attraverso i passi senza troppe storie, solo in due occasioni ci fu resistenza accanita e di successo all'invasor da parte italica quali la mirabile battaglia dell'Assietta nel 1747 e la battaglia degli Altipiani del 1916.



Mi chiedo se in tutti gli episodi che conti fosse stata in teoria possibile una valida difesa a priori, con uomini e mezzi. E' ovvio che per Stati di carattere regionale, opporsi al passaggio di nemici di dimensioni decuple al proprio, era impossibile, non solo in uomini, ma anche in mezzi materiali e diplomatici. Specie se gli interessi familiari di questa o quella casata tutt'altro suggerivano che immolarsi per la gloria. L'importante era lo squisitamente machiavellistico pensiero di conservare la corona sulla propria zucca.
In tal caso grazie alla ciola che nessuno si muoveva. Non lo avrei fatto nemmeno io, fossi scemo eheheh :lol
Leggendo brevemente su internet dell'Assietta, è subito comprensibile che si tratti di numero vs qualità, e vince la seconda, specie su terreni trincerati.
Un unione confederale avrebbe avuto una copertura pressoché totale dell'arco alpino, diviso tra le realtà che più conoscevano la zona nonché gli uomini per proteggerlo, in prima linea e di riserva. Per questo era essenziale. Senza contare un importante appunto, e cioè che magari le si poteva presidiare permanentemente prima.
la Francia del re sole in poi s'imperniava su un sistema di castelli-fortezze accuratamente distribuiti a rete per darsi reciproco appoggio, una specie di difesa in profondità su terreno piatto.
E magari sarebbero state tutte Assietta e non solo una :up


Archita, 29/09/2016 00.46:


metto le mani avanti sulle marinerie italiane, la marina napoletana era numerosa e non da disprezzare ( se non erro solo Napoli aveva navi a vapore da guerra all'epoca dei Mille in tutta Italia ) ma bisogna considerare che la marina italiana aveva ufficiali poi piemontesi ma equipaggi di tutti i dialetti e il risultato fu disastroso ( peggio, una catastrofe umiliante ).



La superiorità marinara italiana per me è riscontrabile almeno fino al 600 (Lepanto e le galeazze per esempio),forse qualcosa in più. Ma essendo una marineria mediterranea, e logico che cedette il passo a quella oceanica di stati in piena espansione. Nel periodo delle prime navi a vapore di fine 800 credo non ci fosse storia, gli stati italiani non avevano i numeri, e assai improbabile anche la qualità dei mezzi dei concorrenti.
Anche in tal caso faccio l'appunto che il numero non vale la qualità in mare. Oltre Trento ancora ridono per Lissa.

Archita, 29/09/2016 00.46:


riguardo agli inglesi, è certo che hanno facilitato l'impresa di Garibaldi perché avevano mantenuto i contatti con i baroni siciliani "antenati" della mafia siciliana da quando erano lì come guarnigione durante l'età napoleonica. Garibaldi una volta uscito dal baronato siciliano ha incontrato opposizione solo in Calabria dove sterline e scoppola non ci arrivavano.



Facilitare si, è ammissibile.
Gli errori di gestione di Garibaldi in Sicilia poi sono noti a tutti. Barbero dice di lui che era un superbo generale, un uomo onesto genuino, un fervido patriota, ma di spirito troppo ingenuo. E questo ti frega se ti fidi del prossimo per gestire cose non del tuo campo, specie se è il primo ben vestito con lo scacciapensieri in bocca che si presenta come un amico, o amico degli amici....

Archita, 29/09/2016 00.46:


Inoltre gli inglesi oltre a 1500 fucili tramite Salvatore Castiglia avevano fornito per mezzo di una serie di prestanome e logge varie 3 milioni di franchi d'oro più altri due milioni di franchi di origine piemontese.



Soldi e fucili ok, alcuni regalati e altri come prestiti.
Ma ricordiamo che Garibaldi era una specie di rockstar nel mondo occidentale. Non voglio fare l'apologeta di Barbero citandolo sempre, ma lui racconta che Garibaldi in Gran Bretagna bloccò letteralmente il paese che si riversò in strada per acclamarlo. Per la stessa regina era troppo, non lo sopportava. Quindi potremmo anche considerare che l'aiuto inglese non fosse del governo inglese, ma del suo popolo innamorato del nizzardo di rosso vestito.


Archita, 29/09/2016 00.46:


Non dimentichiamo che è risaputo che anche nella seconda guerra mondiale gli angloamericani passeggiarono per la Sicilia grazie a tutto un sistema di supporto fornito dai boss mafiosi in america XD



Vabbé questo è un altro discorso. E' vero, sbarcarono con agenti della malavita tra le truppe come soldati speciali di collegamento, molti soldati erano italoamericani siciliani che trovarono spesso dei parenti che non vedevano mai, ebbero i contatti coi mafiosi per gestire il posto e ti dirò di più, usavano la mala nei porti dell'atlantico per prevenire i sabotaggi tedeschi.
Un po' come oggi gli USA che si riscoprono amici dei talebani contro lo Stato Islamico.


Archita, 29/09/2016 00.46:


Oltre al zolfo siciliano gli inglesi avevano calcolato che un unità italiana con uno stato non particolarmente forte avrebbe tenuto lontani sia i francesi che gli austriaci dal Mediterraneo che alla fin fine rimase dominato dalla flotta della Perfida Albione. Una penisola italica sotto influenza francese o austriaca li avrebbe impensieriti molto di più.




Anche questo è vero. Una situazione geopolitica non di poco vantaggio.
Motivo per cui io ho sempre propugnato un alleanza permanente italo britannica già dal 700, in funzione anticontinentale comune (per l'assioma = Inghilterra difesa a terra dalla manica, punta tutto sulla flotta + Italia difesa quasi interamente dall'arco alpino, punta molto sulla flotta)
Rimango però convinto che essere favorevole e appoggiare una data situazione o fazione in gioco, non equivale a metterci di persona truppe e risorse.
Anche oggi qualunque istituzione sovranazionale o Stato che deplora o appoggia uno o l'altro dei contendenti per una disputa in giro per il mondo, si limitano alle parole per poi guardare dalla finestra come finisce la rissa. Se la vedono sempre loro.
Archita
00giovedì 29 settembre 2016 20:26
Io ritengo Barbero simpaticissimo nei brevi ( troppo ) incontri con Piero Angela su Superquark :)

inoltre ho trovato deliziosi da leggere i suoi Waterloo e Lepanto :)

su Garibaldi un pò si ricama molto ma lo ritengo una specie di "Giovanna d'Arco" del tempo, un personaggio del tutto bizzarro ma inarrestabile per carisma che è stato manipolato in Italia da personaggi che hanno sfruttato le sue doti rimanendo dietro le quinte finché andava comodo e facendolo accompagnare da loschi figuri che ne hanno macchiato la sua avventura come il macellaio Bixio.

Senza dubbio più accorto e dotato di acume sulle tattiche militari ma avente la medesima fortuna della Pulzella. Egli, come la giovane di Orleans, ha messo in moto l'unità nazionale ma verrà tradito proprio dai suoi padroni pur evitando la parte più terribile riservata a Giovanna.

Comunque Garibaldi era del tutto avulso dalle logiche tortuose della politica ed è meglio andarci cauti su suoi programmi repubblicani nobilissimi per carità ma, insieme ad altri utopisti del medesimo stampo, fragili castelli di carta su un sistema-paese privo di ogni stimolo che non fosse quello di servire il padrone e ambire al "non sai chi sono io" -_-
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