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Giullare108
00domenica 26 dicembre 2010 17:43
Dalla divinità solare al Dio antropomorfo
Un’attenta osservazione dei ritmi celesti è stata importante per tutti gli antichi e li aiutava nelle loro competenze.
Da queste storie di stelle, potrebbero aver origine gli angeli degli ebrei, i "geni" degli arabi, gli eroi dei greci e e alcuni dei santi della Chiesa cattolica Romana.
Regredendo nel tempo, diviene ovvio che le principali religioni, praticate in tutto il globo ruotavano intorno alla natura. L’adorazione della natura, non includeva l’esclusiva reverenza per la terra, per le sue creature e per la loro fecondità, ma anche per il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Per migliaia di anni l’uomo ha osservato il cielo, rimanendo colpito da ciò che stava osservando.
Affascinati dal cielo, sul firmamento, l’uomo ha fondato tutte le religioni, con la sua classe sacerdotale, che sviluppò complessi rituali e massivi edifici, in ordine di raccontare la loro storia.
La scienza astronomica degli antichi e la stessa che noi usiamo oggi per determinare il giorno di Luna Piena, le eclissi, le congiunzioni e altri eventi cosmici, eventi che riguardano il passato e il futuro. Solo oggi, siamo in grado di estrapolare gli elementi astronomici dagli antichi testi attraverso la scienza conosciuta come astro-archeologia.
La scienza astronomica degli antichi e la stessa che noi usiamo oggi per determinare il giorno di Luna Piena, le eclissi, le congiunzioni e altri eventi cosmici, eventi che riguardano il passato e il futuro. Solo oggi, siamo in grado di estrapolare gli elementi astronomici dagli antichi testi attraverso la scienza conosciuta come astro-archeologia. A causa di cataclismi e della distruzione della cultura umana, oggi siamo regrediti e abbiamo perso l’antica conoscenza. Tuttavia, la base di questa conoscenza si è preservata, furono usati i miti come strumento mnemonico, per trasmetterla da generazione in generazione...
Giullare108
00lunedì 27 dicembre 2010 10:33
Re: Dalla divinità solare al Dio antropomorfo
Sono in molti a pensare che quelli mitologici, siano racconti didattici per insegnare la materia astronomica, questo è noto da moltissimo tempo. Lo sapeva anche Platone.


Estratto dal Timeo.
Vi racconterò allora quest’antica storia, così come l'ho ascoltata da un uomo non più giovane… Io avevo appena dieci anni. Vi è in Egitto, nel Delta, presso il cui vertice si divide il corso del Nilo un distretto denominato Saitico, e Sais è la città più importante di questo distretto città da cui proveniva anche il re Amasi… Solone disse che, giunto in quel luogo, venne accolto con grandi onori presso di loro, e che avendo una volta domandato sui fatti antichi i sacerdoti più preparati intorno a tali questioni, scoprì che né lui stesso, né nessun altro greco era per così dire al corrente di tali fatti. E allora volendo spingerli verso i discorsi riguardanti eventi antichi cominciò a parlare di quei fatti che qui si pensa che siano i più antichi, e narrò di Foroneo, che si dice che sia il primo uomo, e di Niobe, e dopo il diluvio, di come Deucalione e Pirra trascorsero la vita, e fece la genealogia dei loro discendenti, e ricordando i tempi cercò di calcolare in quali anni erano accaduti gli eventi di cui parlava. Allora uno dei sacerdoti assai vecchio disse: "Solone, Solone, voi greci siete sempre bambini, e non esiste un greco vecchio". E Solone, dopo aver ascoltato, chiese: "Come? Che cos'è questa cosa che dici?" "Siete tutti giovani", rispose il sacerdote, nelle anime: infatti in esse non avete alcuna antica opinione che provenga da una primitiva tradizione e neppure alcun insegnamento che sia canuto per l'età. E questa è la ragione. Molte sono e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più grandi per mezzo del fuoco e dell'acqua, per moltissime altre ragioni altre minori. Quella storia che presso di voi si racconta, vale a dire che un giorno Fetonte , figlio del Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, poiché non era capace di guidarlo lungo la strada del padre, incendiò tutto quel che c'era sulla terra, e lui stesso fu ucciso colpito da un fulmine, viene raccontata sotto forma di mito, ma in realtà si tratta della deviazione dei corpi celesti che girano intorno alla terra e che determina in lunghi intervalli di tempo la distruzione, mediante una grande quantità di fuoco, di tutto ciò che è sulla terra. Allora quanti abitano sui monti e in luoghi elevati e secchi muoiono più facilmente di quanti abitano presso i fiumi e il mare... Quando invece gli dei, purificando la terra con l'acqua, la sommergono, i bifolchi e i pastori che sono sui monti si salvano, mentre coloro che abitano nelle vostre città vengono trasportati dai fiumi nel mare. In questa regione né in quel tempo né mai l'acqua scorre dalle alture ai campi arati, ma al contrario, scaturisce per natura tutta dalla terra. Di qui e per queste ragioni si dice che siano state conservate le più antiche tradizioni, ma in realtà in tutti i luoghi in cui il freddo eccessivo o il calore soffocante non lo impedisca, sempre esiste, ora di più ora di meno, la stirpe degli uomini. E tutte quante le cose che sono accadute presso di voi o qui o in altro luogo di cui abbiamo sentito notizia, se ve ne sia qualcuna che sia onorevole, o grande, o che si sia distinta per qualche altra ragione, sono state scritte qui nei templi e vengono conservate: ma non appena presso di voi e presso altri popoli viene inventato l'uso della scrittura e di tutto ciò che serve per la città, ecco che di nuovo, nel solito spazio di anni, come una malattia giunge il terribile diluvio dal cielo, e di voi lascia coloro che sono inesperti di lettere e di arti, sicché diventate di nuovo dal principio come giovani, non sapendo nulla né di ciò che accadde qui, né di ciò che accadde presso di voi, e che avvenne in tempi antichi. Dunque queste vostre genealogie che hai ora esposto, Solone, sono poco diverse dalle favole dei bambini, perché in primo luogo voi ricordate un solo diluvio della terra, mentre in precedenza ve ne sono stati molti…


Platone sapeva che il mito era di leggersi in chiave astronomica. Questa cosa è ben evidenziata dal racconto di Ercole e le sue 12 fatiche. Nel mito, il Sole prende forma umana e le 12 divisioni della fascia zodiacale, divengono le sue 12 fatiche. Il Sole, nel suo viaggio deve percorrere le 12 suddivisioni dello zodiaco. Lo spostamento precessionale da uno spicchio all’altro, costituisce una fatica...
(SimonLeBon)
00lunedì 27 dicembre 2010 10:42
Re: Dalla divinità solare al Dio antropomorfo
Giullare108, 26.12.2010 17:43:

Un’attenta osservazione dei ritmi celesti è stata importante per tutti gli antichi e li aiutava nelle loro competenze.
Da queste storie di stelle, potrebbero aver origine gli angeli degli ebrei, i "geni" degli arabi, gli eroi dei greci e e alcuni dei santi della Chiesa cattolica Romana.
Regredendo nel tempo, diviene ovvio che le principali religioni, praticate in tutto il globo ruotavano intorno alla natura. L’adorazione della natura, non includeva l’esclusiva reverenza per la terra, per le sue creature e per la loro fecondità, ma anche per il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Per migliaia di anni l’uomo ha osservato il cielo, rimanendo colpito da ciò che stava osservando.
Affascinati dal cielo, sul firmamento, l’uomo ha fondato tutte le religioni, con la sua classe sacerdotale, che sviluppò complessi rituali e massivi edifici, in ordine di raccontare la loro storia.
La scienza astronomica degli antichi e la stessa che noi usiamo oggi per determinare il giorno di Luna Piena, le eclissi, le congiunzioni e altri eventi cosmici, eventi che riguardano il passato e il futuro. Solo oggi, siamo in grado di estrapolare gli elementi astronomici dagli antichi testi attraverso la scienza conosciuta come astro-archeologia.
La scienza astronomica degli antichi e la stessa che noi usiamo oggi per determinare il giorno di Luna Piena, le eclissi, le congiunzioni e altri eventi cosmici, eventi che riguardano il passato e il futuro. Solo oggi, siamo in grado di estrapolare gli elementi astronomici dagli antichi testi attraverso la scienza conosciuta come astro-archeologia. A causa di cataclismi e della distruzione della cultura umana, oggi siamo regrediti e abbiamo perso l’antica conoscenza. Tuttavia, la base di questa conoscenza si è preservata, furono usati i miti come strumento mnemonico, per trasmetterla da generazione in generazione...



Per me invece è interessante notare come la Bibbia non presena affatto come "dei" né il sole, né la luna, né la terra, né il fulmine, né l'acqua e... neppure il vino! [SM=g27987]

Simon
Giullare108
00lunedì 27 dicembre 2010 11:25
Re: Re: Dalla divinità solare al Dio antropomorfo
Io espongo un'idea, che è la conseguenza di anni di studi. Che però può benissimo essere contestata e sfatata.

Ercole la personificazione del Sole che compie 12 fatiche, rappresentate dai 12 spicchi dello zodiaco.

E' una costante che apparentemente si ripete anche nei due “testamenti” della Bibbia.

Gesù aveva 12 apostoli.
Jahweh aveva 12 tribù.

I patriarchi delle 12 tribù sono i figli di Giacobbe.
Forse Giacobbe potrebbe essere la personificazione del Sole...
Questa costante la ritroviamo in altre generazioni:

I 12 figli di Cam:
1 - Cush
2 - Mitsraim
3 - Put
4 - Canaan
5 - Seba
6 - Havila
7 - Sabta
8 - Raama
9 - Sabteca
10 - Nimrod
11 - Sceba
12 – Dedan

I 12 figli di Nahor:
1 - Uz
2 - Buz
3 - Kemuel
4 - Kesed
5 - Hazo
6 - Pildash
7 - Jidlaf
8 - Bethuel
9 - Thebah
10 - Gaam
11 - Tahash
12 - Maaca

I 12 figli di Ismaele:
1 - Nebaioth
2 - Kedar
3 - Adbeel
4 - Mibsam
5 - Mishma
6 - Duma
7 - Massa
8 - Hadar
9 - Tema
10 - Jethur
11 - Nafish
12 – Kedma

I 12 discendenti di Abrahamo:
1 - Jokshan
2 - Sceba
3 - Dedan
4 - Asshurim
5 - Letushim
6 - Leummim
7 - Madian
8 - Efa
9 - Efer
10 - Hanoch
11 - Abida
12 – Eldaa

I 12 figli di Giacobbe:
1 - Ruben
2 - Simeone
3 - Levi
4 - Giuda
5 - Dan
6 - Nèftali
7 - Gad
8 - Aser
9 - Issacar
10 - Zàbulon
11 - Giuseppe
12 – Beniamino

Riassumiamo: 12 figli per Cam, 12 figli per Nahor, 12 figli per Ismaele, 12 discendenti per Abrahamo e 12 figli per Giacobbe.

...e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo...(Genesi 26:4). Disse Jahweh ad Abramo... anche se sembra figurato un riferimento alle stelle c’è. E il fatto che ognuno di loro avesse 12 figli, potrebbe consolidare il riferimento.

E’ lo stesso Giacobbe che paragona se stesso e la sua famiglia agli astri. Giuseppe fa un sogno, vide il Sole, la Luna e 11 stelle che si inchinavano davanti a lui (Genesi 37:9). Venuto a conoscenza del Sogno, Giacobbe capisce subito di cosa si tratta. Lui è il Sole, Rachele è la Luna, e i suoi 12 figli sono le stelle (11+1).

L’allusione, non sarebbe stata possibile senza la conoscenza dello Zodiaco.

Questa allusione di Giacobbe consolida ancora di più l’idea antropomorfa dei corpi celesti, presente tra gli antichi ebrei.
Di esempi simili, ve ne sono davvero molti, e siccome sono tanti, non si possono ignorare del tutto. Le allusioni astronomiche nella Bibbia ci sono e siccome sono tantissime, prima di essere scartate dovrebbero essere oggetto di studio…
(SimonLeBon)
00lunedì 27 dicembre 2010 11:47
Re: Dalla divinità solare al Dio antropomorfo
Giullare108, 27.12.2010 11:25:

Io espongo un'idea, che è la conseguenza di anni di studi. Che però può benissimo essere contestata e sfatata.

Ercole la personificazione del Sole che compie 12 fatiche, rappresentate dai 12 spicchi dello zodiaco.

E' una costante che apparentemente si ripete anche nei due “testamenti” della Bibbia.

Gesù aveva 12 apostoli.
Jahweh aveva 12 tribù.

I patriarchi delle 12 tribù sono i figli di Giacobbe.
Forse Giacobbe potrebbe essere la personificazione del Sole...
Questa costante la ritroviamo in altre generazioni:



Si, ma a parte il n. 12 cosa c'è di comune?


Giullare:

...

...e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo...(Genesi 26:4). Disse Jahweh ad Abramo... anche se sembra figurato un riferimento alle stelle c’è. E il fatto che ognuno di loro avesse 12 figli, potrebbe consolidare il riferimento.



Si, pero' dice anche che saranno 'come la sabbia del mare', come leggi in precedenza già in Ge. 22,17:


io certo ti benedirò grandemente e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza possederà la porta dei suoi nemici.



Sono espressioni simboliche, certo non letterali, altrimenti avrebbero anche "posseduto la porta" dei loro nemici!

Giullare:

E’ lo stesso Giacobbe che paragona se stesso e la sua famiglia agli astri. Giuseppe fa un sogno, vide il Sole, la Luna e 11 stelle che si inchinavano davanti a lui (Genesi 37:9). Venuto a conoscenza del Sogno, Giacobbe capisce subito di cosa si tratta. Lui è il Sole, Rachele è la Luna, e i suoi 12 figli sono le stelle (11+1).

L’allusione, non sarebbe stata possibile senza la conoscenza dello Zodiaco.



Non ne vedo il motivo. Le stelle si vedono ad occhio nudo, io stesso le mostro ai miei figli e faccio notare che non si possono contare. Ma non ho la minima idea di come sia organizzato lo zodiaco e mi guardo bene dall'învestire il mio tempo per documentarmi di piu'...

Giullare:

Questa allusione di Giacobbe consolida ancora di più l’idea antropomorfa dei corpi celesti, presente tra gli antichi ebrei.
Di esempi simili, ve ne sono davvero molti, e siccome sono tanti, non si possono ignorare del tutto. Le allusioni astronomiche nella Bibbia ci sono e siccome sono tantissime, prima di essere scartate dovrebbero essere oggetto di studio…



Finora non ho visto alcun vesetto in cui sole, luna o stelle siano presentate come "dei" nel testo biblico.
Se fosse come dici tu dovrebbe essere una pratica normalissima, visto che lo facevano tutti i popoli confinanti!
Un'allusione generica mi sembra un po' pochetto per sostanziare il discorso.

Sicuramente ci sono già stati studi approfonditi di questi argomenti. Per gran parte pero' si è arrivato a fare supposizioni, senza poter avanzare oltre, perché i testi in nostro possesso oggi purtroppo non lo permettono...

Simon
Giullare108
00lunedì 27 dicembre 2010 13:41
Re: Re: Dalla divinità solare al Dio antropomorfo
Forse sono le traduzione che apparentemente non fanno apparire gli dei stellari… oppure ci si accosta in un mod errato. Ma se si cerca bene si trovano.

Sono molti i personaggi biblici potrebbero essere identificati con il Sole. La formula 1 + 12 già è un indizio che non può essere ignorato. Se a questi numeri aggiungiamo il 72, l’indizio è ancora più forte.

Quello di scartare a priori un qualsiasi indizio non è proprio del ricercatore sincero.

Circa 72 sono gli anni che il Sole precessionale impiega per percorrere 1° d’arco.

Tale associazione di numeri, per esempio:

Gesù = 1
Apostoli = 12
Discepoli = 72

è alquanto curiosa, soprattutto se si ripete più volte, con altri personaggi.

Non è mia intenzione di ferire orecchie sensibili. Nella presentazione ho affermato di non appartenere a nessuna corrente religiosa, e così è. Sono abbituato a pensare e ad esprimere liberamente le mie idee.
Quindi se qualcosa dovesse suonarvi come un’offesa, sappiate che non si tratta di malizia. Avevo anche accennato al fatto che non voglio essere critico contro i TDG, ma critico con le religioni in genere.
premesso questo vado avanti...

Il nome Jahweh, con numerose varianti può essere trovato in molte culture... anche extra semitiche. Per esempio vi era un Yao cinese.

E' possibile che anche Jahweh abbia caratteristiche solari.

Yahweh = 1
Tribù = 12
Anziani = 70 + 2

Questa formula 1 + 12 + 72 è propria del corso precessionale del Sole.

I 72 anziani
I numeri, rimangono invisibili al lettore, perché scambiati per narrativa. In realtà si stanno leggendo storie, scritte per uso didattico. Forse l’autore voleva insegnare a leggere in quell’enorme calendario, che è il cielo.
Sfuggono anche gli accostamenti più semplici, nessuno vuole attribuire a quei numeri un significato astronomico. La Bibbia è una fonte inesauribile di esempi. Alcuni tanto palesi, che rimane difficile credere che nessuno se ne sia mai accorto.


Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole di Jahweh; radunò settanta fra gli anziani del popolo e li dispose intorno alla tenda. Jahweh scese nella nuvola e parlò a Mosè; prese dello Spirito che era su di lui, e lo mise sui settanta anziani; e appena lo Spirito si fu posato su di loro, profetizzarono, ma poi smisero. Intanto, due uomini, l'uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento, e lo Spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda; e profetizzarono nel campo. Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè, e disse: «Eldad e Medad profetizzano nel campo». Allora Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè fin dalla sua giovinezza, prese a dire: «Mosè, signor mio, non glielo permettere!» Ma Mosè gli rispose: «Sei geloso per me? Oh, fossero pure tutti profeti nel popolo di Jahweh, e volesse Jahweh mettere su di loro il suo Spirito!» E Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele (Numeri 11:24-30 – C.E.I.)



La storia parla di una “tenda”, che veniva circondata da 12 tribù, dove dovevano radunarsi 72 persone (i due aggiunti sono quelli che hanno ritardato). La figura che ne esce di semplice interpretazione è il tentativo di riprodurre ciò che sta in cielo. Le 12 tribù riproducono le porzioni in cui lo zodiaco è diviso. Il santuario è la dimora di Jahweh. Mentre i 70 + 2 anziani raffigurano gli anni che l’astro impiega per percorre un grado d’arco.

Tra le obiezioni più frequenti, vi è quella di dire che il numero 72 non compare affatto nel passo, supponendo che le persone rimaste nel campo, fossero dei ritardatari. Ma la tesi si scontra con altre testimonianze bibliche, che denotano l’uso del 70 + 2, quasi come una correzione, che non lascia posto a interpretazioni di sorta.


“I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta” (Genesi 46:27 – C.E.I.).



Giacobbe = 1
Figli = 12
Persone che entrano in Egitto = 70 (+ 2) queste ultime erano i figli di Giuseppe che già si trovavano in Egitto.

Più tardi, Jahweh dirà a Mosè: “Tu e Aronne Salite verso il Signore, Nadab e Abiu insieme a settanta anziani d`Israele si prostreranno lontano...” (Esodo 24:1 – C.E.I.).

La tenda
72 erano gli uomini destinati a radunarsi intorno alla tenda il cui nucleo centrale era di 72 Cubiti. Il Santuario era una tenda trasportabile.
Jahweh aveva parlato a Mosè e gli aveva dato il modello completo del Tabernacolo, un modello (un’ombra) che rispecchiava la realtà “celeste” o meglio la tangibilità astronomica del corso del Sole

“...è una copia e un'ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu detto da Jahweh a Mosè, quando stava per costruire la Tenda: Guarda, disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte” (Ebrei 8:5)



L'esecuzione del lavoro:


“Poi farai per la Dimora delle assi di legno di acacia, da porsi verticali. Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito e mezzo la larghezza (…) Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud (…) Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, (…) Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, farai sei assi (…) Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora” (Esodo 26:15-23).



Le misure del Santuario sono calcolate in base al Cubito. La parete posteriore, o lato Ovest, era fatta di 8 assi larghi 1,5 Cubiti per un totale di 12 Cubiti. Mentre le pareti Sud e Nord erano fatte di 20 assi ciascuna per un totale di 30 Cubiti. La parte Est era aperta, priva di parete. Il perimetro delle pareti descritte era di 72 Cubiti.

L’orientazione a Est, dove sorge il Sole è un altro indizio.
Nella Bibbia vi è più astronomia di quanto possiamo immaginare…
(Naaman)
00lunedì 27 dicembre 2010 14:01
E tutto ciò cosa proverebbe? Oltre al fatto che l'organizzazione della vita umana ruota intorno a cicli astronomici...in armonia con quanto è detto in (Genesi 1:14-15) ...: “Si facciano luminari nella distesa dei cieli per fare una divisione fra il giorno e la notte; e dovranno servire come segni e per le stagioni e per i giorni e gli anni. 15 E dovranno servire come luminari nella distesa dei cieli per risplendere sopra la terra...

Pensa al numero 7...di valore simbolico certo...ma di grande valore pratico...quasi fatto su misura per l'uomo! Ogni volta che si è voluto interrompere il ritmo settimanale inventando "settimane" più corte o più lunghe con varie riforme del calendario...si è dovuto fare sempre marcia indietro e ristabilire un ritmo basato sui 7 giorni...
Giullare108
00lunedì 27 dicembre 2010 14:11
Nessuno vuole provare nulla. La ricerca è ricerca, le idee spesso sono opinioni personali, quelle esposte sono semplici concetti. Come tali non devono essere accettati, solo compresi e se si possiedono argomenti, sfatati. Il mettere le proprie idee in discussione, aiuta nella ricerca...
(Naaman)
00lunedì 27 dicembre 2010 14:40
Re:
Giullare108, 27/12/2010 14.11:

Nessuno vuole provare nulla. La ricerca è ricerca, le idee spesso sono opinioni personali, quelle esposte sono semplici concetti. Come tali non devono essere accettati, solo compresi e se si possiedono argomenti, sfatati. Il mettere le proprie idee in discussione, aiuta nella ricerca...




si ma la ricerca analizzando i dati arriva a delle conclusioni...quali sono le tue conclusioni?
PS: scusa l'off topic ma è solo per precisare onde ti sia chiaro con chi stai parlando...io non sono un tdG...naturalmente sono un credente.
Giullare108
00lunedì 27 dicembre 2010 15:46
Qual è il fine di un hobby? Il piacere di fare qualcosa. Nel mio caso, studio le antiche scritture perché provo piacere.

Sei un credente e ricerchi. Non sono credente e ricerco... quindi siamo compagni di viaggio.
(Naaman)
00lunedì 27 dicembre 2010 16:09
Re:
Giullare108, 27/12/2010 15.46:

Qual è il fine di un hobby? Il piacere di fare qualcosa. Nel mio caso, studio le antiche scritture perché provo piacere.

Sei un credente e ricerchi. Non sono credente e ricerco... quindi siamo compagni di viaggio.




trovo imprecisa questa affermazione...ma non è importante ai fini del topic in questione. Io cmq non parlavo di fine...ma di deduzioni...il tuo studio non ti porta a deduzioni? I dati che tu hai fornito hanno poco a che fare col titolo del tuo post "Dalla divinità solare al D-o antropomorfo"...dove trovi il presunto continuum?
Giullare108
00lunedì 27 dicembre 2010 17:55
All’inizio adoravano il Sole, poi si è cominciato a personificarlo, poi ci si è dimenticati dell’astro che lo ha originato, ed è nata la “moderna” teologia. Un dio che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. Se l’uomo somiglia a dio, quest’ultimo ha forma umana, quindi antropomorfo. L’astro originale ha lasciato il posto a questo dio.
In sintesi, questa è la mia linea di pensiero. Ma non è un’idea radicata... altrimenti avrei smesso di ricercare. E io provo piacere nel ricercare.
Un dio che da ordine di costruire una dimora, che sia adatta a lui. “A ombra delle cose celesti”. Molti pensano a qualcosa di spirituale, per me “a ombra di cose celesti” vuol dire “un ombra” di quello che sta sopra, volendo, il cielo di giorno è pure celeste. Il colore indica la volta del firmamento.

Se poi esamino tale costruzione e vi trovo le misure del corso precessionale del Sole… allora la dimora di dio è una sorta di planetario. Tolto il velo alla divinità riappare l’astro originale.
Un ricercatore, non si può basare su un solo indizio... ma se questi indizi sono centinaia... allora è megli indagare più a fondo.
(Gladio)
00lunedì 27 dicembre 2010 18:10
Re: Dalla divinità solare al Dio antropomorfo
Giullare108, 26/12/2010 17.43:

Un’attenta osservazione dei ritmi celesti è stata importante per tutti gli antichi e li aiutava nelle loro competenze.
Da queste storie di stelle, potrebbero aver origine gli angeli degli ebrei, i "geni" degli arabi, gli eroi dei greci e e alcuni dei santi della Chiesa cattolica Romana.
Regredendo nel tempo, diviene ovvio che le principali religioni, praticate in tutto il globo ruotavano intorno alla natura. L’adorazione della natura, non includeva l’esclusiva reverenza per la terra, per le sue creature e per la loro fecondità, ma anche per il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Per migliaia di anni l’uomo ha osservato il cielo, rimanendo colpito da ciò che stava osservando.
Affascinati dal cielo, sul firmamento, l’uomo ha fondato tutte le religioni, con la sua classe sacerdotale, che sviluppò complessi rituali e massivi edifici, in ordine di raccontare la loro storia.
La scienza astronomica degli antichi e la stessa che noi usiamo oggi per determinare il giorno di Luna Piena, le eclissi, le congiunzioni e altri eventi cosmici, eventi che riguardano il passato e il futuro. Solo oggi, siamo in grado di estrapolare gli elementi astronomici dagli antichi testi attraverso la scienza conosciuta come astro-archeologia.
La scienza astronomica degli antichi e la stessa che noi usiamo oggi per determinare il giorno di Luna Piena, le eclissi, le congiunzioni e altri eventi cosmici, eventi che riguardano il passato e il futuro. Solo oggi, siamo in grado di estrapolare gli elementi astronomici dagli antichi testi attraverso la scienza conosciuta come astro-archeologia. A causa di cataclismi e della distruzione della cultura umana, oggi siamo regrediti e abbiamo perso l’antica conoscenza. Tuttavia, la base di questa conoscenza si è preservata, furono usati i miti come strumento mnemonico, per trasmetterla da generazione in generazione...



Hai fatto un calderone tra questi siti.........

www.convivioastrologico.it/collaboratori/l_drusetta/astronomia_per_astro...

forum.escogitur.com/index.php?action=printpage;topic=57101.0



Cioè.........ma pensieri tuoi troppo difficile??

Guarda che non incanti nessuno qua dentro........... [SM=g7405]

Giullare108
00lunedì 27 dicembre 2010 18:41
Visiti due siti e vieni a una conclusione? Potrei essere io il plagiato. Mi spiace, io rispetto le regole e cito le fonti.

[SM=g1871115]

Aggiungo un altro delle centinaia di riferimenti che tolgono a Jahweh la sua veste attuale, ciò che ne esce è l’immagine del Sole.


Il popolo salì dal Giordano il dieci del primo mese e si accampò in Ghilgal, dalla parte orientale di Gerico. Quelle dodici pietre che avevano portate dal Giordano, Giosuè le eresse in Ghilgal. Si rivolse poi agli Israeliti: “Quando domani i vostri figli interrogheranno i loro padri: Che cosa sono queste pietre?, farete sapere ai vostri figli: All'asciutto Israele ha attraversato questo Giordano, poiché il Signore Dio vostro prosciugò le acque del Giordano dinanzi a voi, finché foste passati, come fece il Signore Dio vostro al Mare Rosso, che prosciugò davanti a noi finché non fummo passati; perché tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore e temiate il Signore Dio vostro, per sempre”. (Giosuè 4:19-24).



Questo passo di Giosuè è piuttosto interessante, parla di 12 pietre, raccolte (in mezzo al Giordano) da 12 uomini delle 12 tribù di Israele e deposte in un luogo chiamato GHILGAL.

La chiave di comprensione sta nel nome del luogo. Letto senza sapere cosa significhi GHILGAL, il testo rimane oscuro.


http://en.wikipedia.org/wiki/Gilgal
The main mention of Gilal is when the Book of Joshua states that the Israelites first encamped there after having crossed the Jordan River. In the narrative, after setting up camp, Joshua orders the Israelites to take twelve stones from the river, one for each tribe, and place them there in memory. Some modern scholars have argued that this is an aetiological myth created by the author of Joshua to explain away what is in reality a neolithic stone circle.



Secondo Wikipedia è un “circolo neolitico”. Ormai sono in molti a pensare che questi “circoli” sono strettamente legati con la precessione degli equinozi.

Un commentario (con Imprimatur cattolico) al libro di Giosuè (edizione Marietti), si sofferma sul nome del luogo e gli da il significato di RUOTA, e lo fa derivare da “galal” ROTOLARE.

Uno studioso di nome Bhurchardt, afferma che il termine somiglia alla parola egiziana “krkr” e interpreta Ghilgal come cerchia di pietre.
Un altro studioso di nome Dalman, afferma che il termine significa pietra rotonda.

Probabilmente il luogo dove furono disposte le 12 pietre, o almeno il suo nome era strettamente legato al circolo zodiacale. Le 12 pietre come le 12 tribù rappresentano le 12 sue divisioni.

Queste pietre sono state posizionate su consiglio di Jahweh. Perché dio deve far costruire una tenda che assomiglia a un planetario e far erigere (con 12 pietre) qualcosa in un luogo il cui nome potrebbe significare cerchio celeste… nella mia mente le domande sorgono spontanee.
In oltre vi è la data, il 10 del primo mese. NISSAN (marzo-aprile). Questa ricorrenza cade in prossimità dell’equinozio di primavera.
(Gladio)
00martedì 28 dicembre 2010 11:06
TROVO ABBASTANZA SPECULARI QUESTE CONCLUSIONI.................tu sarai un amante dell'astrologia immagino sotto sotto e non correggermi dicendo semmai astronomia.........se ci parli di pianeti,di astri di soli insomma di quel sincretismo che ha ammorbato le religioni antiche fondendo il timore atavico per le forze della natura come il tuono o il sole o le tempeste con Divinità EQUIVALENTI credo che scopri l'acqua calda............vedi non sei il primo che fà questi accostamenti ma stranamente gli ebrei.......il popolo di quel YHWH che menzioni non praticavano la magia ne la divinazione tramite l'osservazione dei corpi celesti nè si inchinavano al sole o alla luna o a qualche forma di espressione della loro potenza..........Se come dici tu anche il Dio Ebreo affonda la sua nascita nell'astronomia e nell'astrologia...........perchè nel suo culto non ve ne è alcuna traccia??????

Perchè nella sua legge è così avversata la divinazione e l'osservazione delle stelle per predire il futuro o capire come agire??

Può il creatore di tutte le cose.........indirizzare i suoi servitori verso il suo creato piuttosto che a lui stesso???

Bhe dai....la risposta è semplice............ [SM=g10765]

Dai Giullare.........puoi scrivere cose più sensate.

Saluti
Giullare108
00martedì 28 dicembre 2010 12:08
L'astrologia è l’arte di fare previsioni attraverso l’astronomia. Vedi previsioni in ciò che scrivo? Non farti trarre in inganno dal termine Zodiaco.

Un matematico fa uso dei numeri, questo non vuol dire che abbia il pallino per la numerologia. Che è l’arte di far previsioni attraverso i numeri.

Tuttavia bisogna ammettere che un tempo ASTRONOMIA e ASTROLOGIA erano un'unica scienza.

Non ho mai detto che quello che scrivo sia nuovo. Ho citato il Timeo di Platone, quest’ultimo fa dire a uno dei suoi personaggi che quelli che noi conosciamo come MITI in realtà sono racconti legati agli ASTRI, che sono stati personificati e da un esempio nella storia di Fetonte.

Questa cosa la conosciamo da millenni... ma è stata da molti dimenticata e sostituita con un credo religioso. Un astro, viene trasformato in una divinità e poi in un uomo/dio, o in un dio antropomorfo, il dio fatto uomo.

Mosè scende dal Sinai, distrugge il vitello d’oro (Toro). Con Abramo comincia il sacrificio dell’Ariete. Gesù si circonda di pescatori e il suo primo simbolo sono i Pesci. E’ sempre Gesù che dirà di seguire l’uomo che porta la brocca (Acquario). Non si possono scrivere queste cose senza conoscere il fenomeno della precessione degli equinozi.

Ogni 2160 anni circa l’universo cambia marcia (un grado d'arco ogni 72 anni), il Sole esce da un determinato spicchio zodiacale per entrare in un altro. Esce dal Toro per entrare nell’Ariete. Esce dall’Ariete per entrare nei Pesci. Esce dai Pesci per entrare nell’Acquario.

Anche questa non è una mia scoperta, è una cosa risaputa da moltissimo tempo. Ipparco aveva ripreso questo sapere (che al suo tempo era già vecchio e decrepito) e ne ha parlato.

I cattolici hanno fissato il Natale al 25 dicembre. In coincidenza con l’apparente marcia verso Nord del Sole. All’alba si vedrà il Sole sorgere nella costellazione della Vergine. Tre stelle di Orione, che oggi come allora sono chiamate i Tre Re. Erano allineati con una stella molto luminosa.


http://it.wikipedia.org/wiki/Orione_(costellazione)
La costellazione consta di circa 130 stelle visibili ed è identificabile dall'allineamento di tre stelle che formano la cintura di Orione, queste tre stelle sono chiamate in diversi modi a seconda della tradizione: i Tre Re, i Re Magi, il rastrello, i tre mercanti, i bastoni.



Anche questa, se si trova su Wikipedia, significa che non è un’idea nuova... circola da tantissimo tempo. Chi come me si occupa di letteratura antica, ne trova traccia un po’ ovunque.
Giullare108
00martedì 28 dicembre 2010 14:32
Girovagando per il web, possiamo vedere che questo tipo d’informazione sta prendendo piede. Ma solo una quindicina di anni fa, quando ho cominciato a scrivere nei vari blog e forum, non vi era nulla.

Dopo l’avvento di “Zeitgeist”, un filmato che tratta l’argomento... ho ricevuto un sacco di mails di persone che credevano che dietro quel documentario c’era il mio zampino. E’ vero che per un lungo periodo di tempo ero (forse) l’unico a parlarne, ma in questo caso non centravo nulla.

In un momento in cui l’informazione circola facilmente, è più semplice avere accesso a informazioni e libri, che prima erano di monopolio dei soli addetti ai lavori. Quindi molte persone sono arrivate alla stessa conclusione...
(garoma)
00martedì 28 dicembre 2010 14:48
Anche io mi sono messo a dare i numeri oggi:

zero. I popoli antichi, inclusi i colti greci, i romani e gli ebrei, non avevano il concetto dello zero. Per loro ogni cosa si cominciava a contare da uno.

Uno. Questo numero, quando è usato in senso figurato, rende l’idea di individualità, di unicità, come pure di accordo e unità d’intenti e d’azione. Mosè disse: “Geova nostro Dio è un solo Geova”. (De 6:4)

Due. Il numero due ricorre spesso in contesti di carattere legale. Le parole di due testimoni concordi danno maggior forza alla testimonianza. Ci volevano due testimoni, meglio ancora tre, per provare una cosa davanti ai giudici.

Tre. il numero tre viene a volte usato per indicare intensità, enfasi o maggior forza. “Una corda a tre capi non si può rompere rapidamente”. (Ec 4:12) Ripetendola tre volte, Gesù diede enfasi alla domanda che rivolse a Pietro dopo che questi l’aveva rinnegato tre volte. (Mt 26:34, 75;)

Quattro. Il quattro a volte indica universalità o simmetria quadrangolare. Ricorre tre volte in Rivelazione 7:1, dove i “quattro angeli” (tutti quelli che trattenevano i “quattro venti”, pronti per una distruzione completa) stavano in piedi ai “quattro angoli” della terra (potevano scatenare i quattro venti obliquamente, o diagonalmente, senza risparmiare nessuna parte della terra).

Sei. Questo numero a volte rappresenta imperfezione. Il numero della “bestia selvaggia” è 666, ed è chiamato “un numero d’uomo”, indicando che ha a che fare con l’uomo imperfetto, decaduto, e sembra simboleggiare l’imperfezione di ciò che è rappresentato dalla “bestia selvaggia”.

Sette. Il sette è usato spesso nelle Scritture per indicare completezza. A volte è messo in relazione col completamento di un’opera o si riferisce a un ciclo completo che Dio ha stabilito o permesso.

Otto. Il numero otto era pure usato per dare maggior risalto alla completezza di qualcosa (uno più di sette, il numero usato generalmente per indicare completezza), e pertanto a volte indicava abbondanza. Geova assicurò al suo popolo che l’avrebbe liberato dalla minaccia dell’Assiria, dicendo che contro gli assiri sarebbero stati suscitati “sette pastori, sì, [non solo sette, ma] otto duchi del genere umano”. (Mic 5:5)

Dieci. Il dieci è il numero che indica pienezza, totalità: l’insieme, la somma di tutto ciò che esiste di una data cosa. Si noti inoltre che, quando i numeri sette e dieci sono usati insieme, il sette rappresenta ciò che è più alto o superiore e il dieci qualcosa di subordinato.

Dodici. Il patriarca Giacobbe ebbe dodici figli, che diventarono i capostipiti delle dodici tribù di Israele. I loro discendenti furono organizzati da Dio come Sua nazione sotto il patto della Legge. Il dodici sembra dunque rappresentare un ordinamento completo, equilibrato, costituito da Dio. (Ge 35:22; 49:28)

24 Abbondanza (raddoppiamento) della disposizione organizzativa di Geova. (Rivelazione 4:4)
Quaranta. In alcuni casi sembra che il numero 40 sia associato a periodi di giudizio o di punizione. (Ge 7:4; Ez 29:11, 12) A Ninive furono concessi 40 giorni per pentirsi. (Gna 3:4) In un altro caso il numero 40 evidenzia un’analogia fra la vita di Gesù Cristo e quella di Mosè, che tipificava Cristo: entrambi osservarono periodi di digiuno di 40 giorni. — Eso 24:18; 34:28; De 9:9, 11; Mt 4:1, 2

70 Multipli di sette sono similmente usati nel senso di completezza. Il settanta (dieci volte sette) è usato profeticamente nella profezia di Daniele delle “settanta settimane”, relativa alla venuta del Messia. (Da 9:24-27; vedi SETTANTA SETTIMANE). Gerusalemme e Giuda rimasero desolate per 70 anni, a motivo della disubbidienza a Dio, “finché il paese non ebbe scontato [completamente] i suoi sabati”. — 2Cr 36:21; Ger 25:11; 29:10; Da 9:2; Zac 1:12; 7:5.

Mi fermo quì per ora perche mi girano i numeri nelle palline degli occhi. Scusate ma con tutti questi numeri indovinati ho vinto qualcosa? [SM=g7405] [SM=g7405]
Giullare108
00martedì 28 dicembre 2010 16:54
Il professor Giorgio de Santillana e la dottoressa Herta von Dechend(1) affermano che almeno dal 5000 a.C. nel mondo esistevano conoscenze astronomiche e scientifiche e che tale sapienza utilizzava convenzioni mitologiche per esprimerle.

La scienza ufficiale, ha calcolato, che il Sole percorre un grado precessionale in 71,6 anni. Essendo la mitologia basata su simbologie umane o animali, un testo poetico o in prosa, difficilmente avrebbe potuto adottare come riferimento un numero decimale, ma poteva servirsi dello stesso numero arrotondato, talvolta come 70 o 71, il più delle volte come 72. Da quest’ultimo si possono ottenere, tutta una serie numeri collegati logicamente tra loro, quali: il 36, il 72, il 108, il 144, il 180, il 216, il 252, il 288, 324, il 360, 396, il 432, ecc., fino ha formare una sorta di codice, che ritroveremo in modo palese (o in modo figurato) in tutte le scritture di tutti i continenti.

A secondo dell’uso che se ne voleva fare, il codice, poteva subire delle elaborazioni, attraverso un metodo molto simile alla Tetraktis Pitagorica. Un numero poteva essere moltiplicato tre volte per dieci (X10=, X10=, X10=), facilitando così i calcoli che riguardavano i lunghissimi periodi del calendario astronomico.

Un esempio:

36
360
3600
36000

Tutti numeri che si ritrovano facilmente anche nella Bibbia.

144
1400
14000
144000

Con questo “semplice” sistema i “sacri” autori inserivano i numeri nelle loro storie.

Pitagora lo sapeva…

Un altro sistema era la moltiplicazione X2, X3, X4, ecc. La classica tabellina.

144, 288, 432, 576, 720, 864, 1008, 1152, 1296, 1440, 1584, 1728.

La Tavola Pitagorica offre degli ottimi spunti per parlare di numeri. La tavola è composta da 16 riquadri di 9 caselle ciascuno, per un totale di 144 caselle.

Sommando tra loro i numeri contenuti nei riquadri (9 riquaderi = 1 quadrato) con al centro i numeri: 4, 10, 16 e 40 si ottengono risultati, quali 36, 90, 144 e 360.

Usiamo il riquadro che ha al suo centro il numero 36.

25 - 30 - 35 tabellina del 5
30 - 36 - 42 tabellina del 6
35 – 42 – 49 tabellina del 7

La somma di questi numeri da 324.

Ora proviamo a cercare questo numero nella Bibbia.

Giunto a Gerusalemme Neemia, vide che

“la città era spaziosa e grande; ma dentro vi era poca gente e non si costruivano case. Il mio Dio mi ispirò di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento” (Neemia 7:4-5 – C.E.I.).



Tra i censiti vi erano:


Bezai con 324 discendenti (Neemia 7:23 – C.E.I.).



Facciamo un’altra prova:

Questa volta usiamo un quadrato con al centro il 72.

56 – 64 - 72 tabellina dell’8
63 – 72 - 81 tabellina del 9
70 – 80 - 90 tabellina del 10

La somma di questi numeri da 648.
Proviamo di nuovo a cercare nella Bibbia.


Binnui con 648 discendenti (Neemia 7:15 – C.E.I.).



Utilizzando l’antico codice astronomico (legato alla precessione) possiamo man mano spogliare tutti i numeri della bibbia.

Supponiamo che gli antichi, con i loro racconti, volessero rivelarci la scienza dei cicli, insegnandoci a leggere il calendario precessionale...

Pensate all'utilità, per chi come i TDG ricercano una particolare data.

NOTE:
(1) Il Mulino di Amleto, Adelphi, 1984.
(Gladio)
00martedì 28 dicembre 2010 19:20
Ora caro Giullare tutto questo papello per dimostrarci che cosa????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????? [SM=g7422]
(garoma)
00martedì 28 dicembre 2010 19:43
Re:
Giullare108, 28/12/2010 16.54:


Pensate all'utilità, per chi come i TDG ricercano una particolare data.


tutta questa discussione sui numeri per arrivare a questo?

Se nella tua mente numerologica frulla la data della fine i TdG non la cercano. Non serviamo Geova in funzione di una data ma in funzione dell'amore che abbiamo per Lui.

Prova a sommare tutti i numeri della bibbia moltiplicali per un numero che ti piace e vedrai che uscirà fuori il numero complessivo dei pianeti, delle stelle e di tutti gli elementi dell'universo.

Caro Giullare a parte gli scherzi ma ti rendi conto che qualsiasi numero può essere associato ad un elemento o persona? basta saper giocare con i nemeri e il gioco è fatto.


Giullare108
00mercoledì 29 dicembre 2010 10:31
Per dimostrare che nella Bibbia come in tutte le scritture antiche di tutti i continenti, vi sia più astronomia di quanto uno immagina. I miti brulicano di personaggi, che sono la personificazione di astri. Con il tempo gli astri sono stati dimenticati e sono rimasti i personaggi. La classe sacerdotale ha fatto il resto.

Rimane il fatto, che sia la Bibbia che tutte le altre scritture, fanno un continuo riferimento al fenomeno astronomico della precessione degli equinozi. Questo fenomeno da origine a un calendario, e i calendari servono a misurare il tempo. Platone chiamava l’anno precessionale “Grande Anno” e la sua durata è di 25920 anni (72X360). Un “grande mese” dura 2160 (72X30). Un “grande giorno” dura 72 anni (questa non è filosofia).

La bozza di esempi contenuta nel post precedente, potrebbero essere le chiavi usate, per inserire i numeri nelle storie.

Faccio un esempio d’uso del 72:

Da Adamo al Diluvio corrono 1656 anni. Il caso vuole (un’altra coincidenza?) che il numero sia divisibile per 72.

1656 : 72 = 23

Questi sono i gradi che il Sole precessionale, percorre in 1656 anni. Il Sole si sposta intorno alla fascia zodiacale, alla velocita di un grado al giorno, di 30 gradi in un mese, mancano 7 gradi alla conclusione di un ciclo di 30, cioè mancano 7 giorni. Jahweh disse a Noè:


“Entra nell’arca tu e la tua famiglia... Perché tra sette giorni farò piovere... (Genesi 7:1-6).



Io direi che è sorprendente...

So che i TDG ricercano una certa data...

Sembra complicato, ma non lo è. Purtroppo si è abituati a una certa idea. Questo fa si che non vediamo nemmeno le informazioni più semplici.

Gesù, 12 apostoli, 72 discepoli.
Il Sole, 12 spicchi zodiacali, 72 anni per percorrere un grado precessionale.

Queste informazioni passano sotto i nostri occhi, eppure non le vediamo. Le informazioni contenute nella nostra testa le rifiutano...
(SimonLeBon)
00mercoledì 29 dicembre 2010 10:42
Re:
Giullare108, 28.12.2010 12:08:

L'astrologia è l’arte di fare previsioni attraverso l’astronomia. Vedi previsioni in ciò che scrivo? Non farti trarre in inganno dal termine Zodiaco.

Un matematico fa uso dei numeri, questo non vuol dire che abbia il pallino per la numerologia. Che è l’arte di far previsioni attraverso i numeri.

Tuttavia bisogna ammettere che un tempo ASTRONOMIA e ASTROLOGIA erano un'unica scienza.



Giullare, ma quando le due cose erano una sola, non erano per niente "scienza"!

Oggi l'astrologia è diventata roba per perditempo creduloni, priva di ogni parvenza di scientificità né di metodo.
Si usano ancora le posizioni degli astri superate da secoli, che non hanno niente a che vedere con la realtà.

I versetti biblici che citi richiedono molta fantasia e davvero nessuna considerazione del 'dio unico' che era ed è ancora la caratteristica piu' innovativa del popolo ebraico e dei suoi scritti.

Simon
Giullare108
00mercoledì 29 dicembre 2010 11:46
Oggi l’astrologia è cosa per creduloni, concordo. Ma non si può dire che quando l'astronomia e l'astrologia erano una cosa unica, non fosse scienza.
In primo luogo, doveva esserci una conoscenza astronomica e questo consisteva anche avere una certa conoscenza di matematica e geometria.
Poi a queste conoscenze si aggiungeva la parte previsionale, che in origine non era quella di oggi. Serviva all’agricoltore, per seminare nel momento più propizio per avere il migliore raccolto. Il contadino sapeva che se avesse seminato nel periodo in cui il Sole transitava in una determinata costellazione (astronomia), avrebbe potuto avere un buon raccolto (previsione).

Questo è solo uno dei tanti esempi che si possono fare.

Non erano gli astri a influire sul raccolto, ma una certa configurazione astrale indicava l’inizio di una certa stagione, quindi il giorno migliore per seminare.

Poi con il passare dei secoli, l’astrologia è degenerata... in quello che è oggi.

Che i TDG di oggi non ricerchino più la data... è un conto… ma non si può dire che non l’hanno mai ricercata, la letteratura dei TDG lo testimonia.

Ho detto che il motivo per cui ne parlo è per far comprendere quanta astronomia è contenuta nella letteratura antica. Quindi anche nella Bibbia. Non parlo di altre scritture perché un religioso, favorire la Bibbia la rifiuterebbe.

Non è vero che giocando con i numeri, si arriva ai pianeti. Pensate a quante possibilità ci sono che gli anni che vanno da Adamo al Diluvio possano essere divisi per 72. A questa divisione deve corrispondere, che mancano 7 giorni al compimento del Diluvio.

Penso sia più facile fare 6 al superenalotto. Altro che giocare con i numeri biblici.

Quella combinazione c’è perché inserita, da qualcuno che conosceva bene il fenomeno della precessione degli equinozi.
Per questo che ho affermato che se qualcuno cerca una data, forse nel calendario precessionale la trova…

SANSONE
Qualcuno vede il racconto di Sansone come storico. Tuttavia i teologi e gli esegeti si devono essere scervellati per capire con cosa uccise veramente i 1000 Filistei.

Sansone disse:

“Con la mascella dell'asino, li ho ben macellati! Con la mascella dell'asino, ho colpito mille uomini!”. (Giudici 15:16)



Dopo la carneficina da un nome al luogo del massacro.


… quel luogo fu chiamato Ramat-Lehi. (Giudici 15:17).



Dopo tanto lavoro gli venne una gran sete. Dio da un incavo della mascella, fece scaturire dell'acqua. Poi Sansone diede un nome alla sorgente.


La versione di Re Giacomo – Giudici 15:19
But God cleaved a hollow place that was in the jaw, and there came water therefrom; and when he had drunk, his spirit came again, and he revived: wherefore he called the name thereof En-hakkore, which is in Lehi unto this day.



Come in quasi tutte le traduzioni in lingua inglese, Dio non fa scaturire l’acqua da una roccia, ma da un incavo che sta nella mascella. L’acqua usci dall’osso.


Giudici 15:19

וַיִּבְקַע אֱלֹהִים אֶת־הַמַּכְתֵּשׁ אֲשֶׁר־בַּלֶּחִי וַיֵּצְאוּ מִמֶּנּוּ מַיִם וַיֵּשְׁתְּ וַתָּשָׁב רוּחֹו וַיֶּחִי עַל־כֵּן ׀ קָרָא שְׁמָהּ עֵין הַקֹּורֵא אֲשֶׁר בַּלֶּחִי עַד הַיֹּום הַזֶּה



L’ebraico riporta il termine MASCELLA e non ROCCIA. L’acqua che scaturisce dalla "guancia" cioè dalla mascella, cioè da Lehi.

Il luogo si chiama Lehi, perché la è stata lasciata Lehi la mascella.


Una raffigurazione di Sansone che beve dalla mascella. FONTE: http://engrammi.blogspot.com/2009/04/tra-corna-e-mascelle-dasino.html

Ramat-Lehi significa “Altura della mascella”. Quella Mascella non è un osso, è qualcosa che sta in cielo, qualcosa che sta in alto. LEHI era il nome che i Babilonesi davano alle IADI…

Il Vocabolario Etimologico di Pianigiani è uno dei più famosi vocabolari etimologici italiani, dice a proposito delle Iadi:


IADI = gr. YADES da Y-ein “piovere”, che fa capo alla radice Y per SY = sscr che ha il senso di spremere. Le IADI, le quali piansero tanto il loro fratello IADE che Giove le trasportò in cielo e le trasformò in astri.



In tutto il mondo vi sono storie di un essere che usa la mascella di un asino, di un cavallo, di un toro, perfino di un tapiro, e tutte queste mascelle sono in relazione alle IADI e all'acqua. Sono molte le culture che hanno avuto il proprio Sansone.

Lo stesso nome Sansone è legato al Sole e sembra che l’ebraico abbia questo significato.


http://it.wikipedia.org/wiki/Sansone
Sansone (in ebraico Shimshon, che significa "piccolo sole") è un giudice biblico, descritto nel Libro dei Giudici ai capitoli 13; 14; 15; 16

(garoma)
00mercoledì 29 dicembre 2010 11:57
Re:
Giullare108, 29/12/2010 10.31:


So che i TDG ricercano una certa data...


e continui a ribadire la stessa cosa senza dare risposta, "quale data cercherebbero i TdG"?

Tu l'hai trovata questa data? Se si profetizzacela.

Ti nascondi dietro l'astronomia, l'astrologia i numeri e quanto altro,
e in ogni fantasioso commento numerologico ci inserisci sempre lo stesso commento "cerchiamo una data" dove vuoi parare con questa insinuazione?


Giullare108
00mercoledì 29 dicembre 2010 12:48
Io non sto cercando una data, non credo in un “nuovo sistema di cose” così come è inteso dai TDG.

Aggiungiamo che non sono un profeta...

Non sono un TDG, se sei interessato a questo argomento, parlane tu per primo. Io cercherò di seguire e dare la mia modesta opinione.
La mia priorità è quella di evidenziare le parti astronomiche contenute nelle scritture di tutti i continenti, quindi anche nella Bibbia, non di stabilire l'avverarsi si Armageddon.

Aggiungiamo che la mia è solo una passione. Una passione per le antiche scritture. Le mie sono semplici opinioni. Non devo rendere conto a nessuno, se non ha me stesso, per quello che dico.

Il fatto che ne discuto con voi... non significa che lo faccio solo con voi. Ho già specificato che il mio essere critico, non è nei vostri confronti, ma nel confronto della religione, anzi delle religioni in genere, anche quelle non cristiane.

Per questo che non parlo della vostra dottrina... Quello in cui credete, lo avrete sicuramente valutato… quindi non discuto la vostra fede, a meno che non mi si faccia specifica richiesta. Ma lascio a voi il primo passo, come detto sopra, risponderò dandovi la mia opinione.

Ho esposto la mia posizione chiaramente. Se si continua a fare la stessa domanda darò sempre la stessa risposta.

Mentre non mi ripeto negli argomenti.
(garoma)
00mercoledì 29 dicembre 2010 13:25
Re:
Giullare108, 29/12/2010 12.48:

Io non sto cercando una data, non credo in un “nuovo sistema di cose” così come è inteso dai TDG.


Guarda che sei tu che nelle tue discussini continui ad affermare che i TdG cercano una data ed in base a questa tua affermazione io ti chiedo: qual'è la data che i TdG cercherebbero? Su cosa si basa questa tua affermazione?

Non puoi gettare il sasso e nascondere la manina, tu l'hai affermato e ora non puoi uscirtene col dire che dovremmo noi farti una domanda.

Tu rispondi all'affermazione che hai fatto.


Giullare108
00mercoledì 29 dicembre 2010 14:35

La mia priorità è quella di evidenziare le parti astronomiche contenute nelle scritture di tutti i continenti, quindi anche nella Bibbia, non di stabilire l'avverarsi di Armageddon.



Non sono un TDG…


Detto questo significa che non sono addentro alla vostra dottrina.
Se intendi dire che nella letteratura TDG non vi è nessun riferimento a una data per l’avverarsi del “nuovo sistema di cose”. Basta dirlo. Probabilmente ho esposto, quello che per i non TDG è un luogo comune, ma che non corrisponde al vero. Non c’è bisogno di polemizzare.

Quindi?

Non devi farmi una domanda... ho chiesto (se ne hai voglia) di esporre l’argomento e per quello che so, avrei dato la mia misera opinione…

Dove sto sbagliando?
(garoma)
00mercoledì 29 dicembre 2010 15:35
Re:

[QUOTE:108525207=Giullare108, 29/12/2010 14.35



Premesso che non è mia abitudine polemizzare e che puoi esporre liberamente tutte le tue argomentazioni, ritengo però abbastanza scorretto intrufolare in una tua considerazione insinuazioni circa i TdG.

Dici di “non essere TdG che non sei addentro alla nostra dottrina di non stabilire l'avverarsi di Armageddon” intanto insinui che i TdG sono alla ricerca di una data e che le tue teorie addirittura potrebbero esserci utile ai fini di questa ricerca.
Queste sono le tue affermazioni intrufolate nella tua disamina sulla tua teoria dell’astrologia astronomia e numerologia della Bibbia.


Che i TDG di oggi non ricerchino più la data... è un conto… ma non si può dire che non l’hanno mai ricercata, la letteratura dei TDG lo testimonia.



So che i TDG ricercano una certa data...



Pensate all'utilità, per chi come i TDG ricercano una particolare data.


Esaminare le scritture per verificare l’adempimento delle profezie e il tempo in cui viviamo è normale ma questo non significa cercare una data come se noi stessimo alla ricerca affannosa di conoscere il giorno e l’ora della fine. Insinuare cose del genere equivale ad attribuirci motivazioni non veritiere sul perché serviamo Geova.

Ed è questo che non accetto poi sulle tue teorie che non condivido si può discutere quanto vuoi.



Giullare108
00mercoledì 29 dicembre 2010 16:49

Premesso che non è mia abitudine polemizzare e che puoi esporre liberamente tutte le tue argomentazioni...


Bene, visto che nessuno dei due vuole entrare in polemica, fermiamoci qui e continuiamo a discutere in armonia.

Quello che conosco io sono solo luoghi comuni... se potete dirmi di più su questi.

Per esempio: cosa potete dirmi sulla questione del 1914?
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