Pellicole in rullo e infiltrazioni di luce

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Hologon
00lunedì 12 marzo 2012 17:54
Leggo periodicamente di utilizzatori di pellicole in rullo che 'massacrano' alcune pellicole, solitamente le Rollei/Maco, in quanto nell'uso riscontrano infiltrazioni di luce.

Il problema esiste se non si ricorre a una semplice soluzione che, peraltro, è da tempo suggerita dalle istruzioni delle pellicole e da alcuni rivenditori illuminati (in primis il caro Felix Bielser di PFG).

La procedura che indico è quella che utilizzo sempre quando lavoro con pellicole 120 ed è una procedura che ho appreso utilizzando i rulli 220, pena infiltrazioni perniciose di luce ed è OBBLIGATORIA utilizzando pellicole stese su PET:

- caricare e scaricare sempre in luce attenuta, ponendo attenzione alle superfici riflettenti;
- tenere sempre in mano il rullo non per le estremità del rocchetto -pessima abitudine che molti hanno- ma premendo con le dita in mezzo al rullo stesso. Anche quando il rullo è alloggiato nel suo scomparto nella fotocamera o nel magazzino, durante tutte le operazioni di caricamento e scaricamento, tenere sempre una certa pressione con il dito in mezzo al rollfilm.

Procedendo in questo modo si evitano le infiltrazioni di luce. Non è certo una procedura difficile...

Mi auguro che questo possa servire, a qualcuno, a riconciliarsi con le varie pellicole di quei piccoli produttori che continuano a rendere possibile l'uso di materiali che le grandi compagnie stanno poco a poco dismettendo. Sia chiaro a tutti che è grazie a queste piccole ditte (nello specifico Maco e Adox) che possiamo ancora permetterci di usare pellicole ortocromatiche, ortopancromatiche, infrarosse, la Technical pan, etc..

Andrea
Hologon
00lunedì 12 marzo 2012 18:09
Aggiungo due note sull'uso del PET, dato che mi capita che qualcuno si chieda perché diamine non continuino a usare la gelatina.

Probabilmente la gelatina costa di più... In ogni caso ci sono degli indubbi vantaggi:

- il PET è più resistente agli strappi;

- il PET è più resistente ai graffi;

- il PET asciuga rapidamente e la polvere scivola via più facilmente;

- il PET è trasparente (utilissimo quando si fanno dia in b/n; stampando con l'ingranditore è necessario rivedere minimamente le filtrature abituali);

- il PET non si imbarca, sebbene tenda a riavvolgersi (una volta fermato agli estremi della striscia mantiene un'ottima planarità);

- il PET piace agli ambientalisti per la sua natura sintetica che non coinvolge animali.

Ci sono anche degli svantaggi:

- il PET trasporta luce (oltre che alle attenzioni da avere in caricamento/scaricamento, possono esserci infiltrazioni anche in scansione se il telaietto portapellicola non è sufficientemente rigido; può darsi che qualche problema possa esserci anche stampando con l'ingranditore, io non ne ho mai avuti, ma il mio Varioscop ha un portapellicola mooolto rigido);

- il PET è talmente resistente che è difficoltoso tagliare le pellicole (ci sono laboratori che non tagliano le pellicole in PET in strisce; è necessario dotarsi di una taglierina molto affilata e utilizzare forza e decisione per evitare danni al supporto).

Andrea

GUERRRINI2
00lunedì 12 marzo 2012 18:58
ho una curiosità, le pellicole in PET favoriscono scansioni migliori?

Teoricamente se uno scanner ha una DMAX bassa potrebbe trarre giovamento da una minore densità di base del supporto.

grazie!
softstudio2
00lunedì 12 marzo 2012 19:12
Caro Andrea,

grazie delle Tue precisazioni, sempre utili.

Per quanto mi riguarda, se ti riferisci "anche" al mio intervento su altro topic, permettimi di aggiungere:

1) al di là dell'inc.....tura momentanea per aver quasi vanificato (in effetti il mio era un test per la sovraesposizione/sottosviluppo peraltro andato a buon fine, sfiammata di luce a parte) il lavoro di una giornata, ... personalmente non ci penso affatto ad abbandonare un supporto "solo" per questo accadimento. Anche perchè, ad onor del vero, sulla scheda tecnica della pellicola c'è scritto a chiare lettere di..."caricare/scaricare le pellicole in penombra se non al buio". Pertanto non mi sento completamente esente da responsabilità.

2) Il costo "contenuto" dei supporti tipo EFKE-ROLLEI-FOMA (per un profano/dilettante/primearmi come me è "fondamentale" per poter effettuare test/prove/verifiche/errori in tutta tranquillità. Almeno per ora. Quando sarò pronto alle stampe 40x50 in baritata da incorniciare, ... allora forse ritratterò, ma per il momento ....

3) Non so nulla del PET. Ma permettimi di aggiungere, che il supporto delle RETRO si taglia tranquillamente con le forbici; trattato adeguatamente, (anche con induritore) non rimane per nulla incurvato (come quello delle EFKE) e, forse anche per il tanto bistrattato pre-lavaggio, risulta ben pulito, integro ed omogeneo.

4) la nitidezza delle zone "in ombra" ed il contrasto con quelle di 2-3 stop più alte, ottenuta con la RETRO 400S, mi ha molto colpito. Nulla posso dire della grana, non avendo avuto ancora modo di stamparle. Tra l'altro, nel corso della ricerca da me fatta sul web sui dati di sviluppo, sono incappato in diverse discussioni sulla "pessima" resa delle RETRO. Anche svilippata in Rodinal. Posso solo dire di aver seguito "alla lettera" le indicazioni della MACO ([22' a 20°C in Rodinal trasformati in 16' per via della diversa T° e del recupero N-1) e di essermi trovato bene. Ho solo "diluito" l'agitazione perchè 16agitazioni di 5" oltre al primo minuto,mi sembravano, ad occhio e per i miei scopi, decisamente troppe.

5) la risoluzione e la conseguente possibilità di ingrandimento della ADOX CMS-20 (di cui ho già avuto modo di dire), almeno trattate con il proprio rivelatore ADOLUX, non ho avuto ancora modo di ottenerle con altra pellicola. Certo, in questo caso, non proprio "a basso prezzo".

Se a fronte di questi che, per me, sono vantaggi, devo affrontare qualche "fastidio" o "complicazione" o "particolare attenzione" in uno o più passaggi procedurali, non mi pare una grossa complicazione.


Mi preoccupa di più, caso mai, l'instabilità dei risultati. Sulla quale, comunque, mi riprometto di avere le idee più chiare prima di giudicare.


impressionando
00lunedì 12 marzo 2012 23:15
Premetto che amo in modo spassionato le Efke/Adox50, una delle emulsioni più belle rimaste sul mercato.
Il fatto è che si può partire con un rullo in macchina caricato in luce attenuata ma l'eventuale cambio del rullo magari in montagna o in posti impervi è impossibile da effettuare in luce attenuata. Non ho mai tenuto un rullo se non dal centro e l'ho sempre avvolto stretto e subito infilato nella stagnola.
Fattosta che non sia mai riuscito ad ottenere un rullo intonso con uno dei due passaggi effettuati all'aperto e spesso in montagna. Le infiltrazioni più o meno evidenti dai lati ci sono sempre e spesso gli ultimi due fotogrammi sono da buttare. Pure la carta di protezione è inadeguata e lascia passare luce; non c'è bisogno di lasciare il rullo al sole ma basta fargli prendere un po' di luce ambientale se l'ambiente è molto luminoso.
L'arricciamento del supporto è insopportabile e irrisolvibile se non con procedure esoteriche. Problematici i provini a contatto e pure il posizionamento nello scanner.
L'emulsione è fragilissima e richiede l'indurimento..... non c'è problema, si fa, ma in quanti lo sanno?
Il 35mm è meno critico come caricamento/scaricamento ma occorre sacrificare i primi fotogrammi dato che la coda tira dentro luce in profondità.
Poi, volendo, non si fa caso alle infiltrazioni, non si fanno i provini a contatto e si stampa la parte centrale delle immagini.

Comunque sono un testone e dato che ormai le Orthocromatiche le fanno solo su PET mi adeguo, stringo i denti mi spremo per raddrizzarle e le tolgo dall'apparecchio con la bocca.

PS: dimenticavo, per le Efke/Adox prendete con voi degli elastici, spesso la linguetta da incollare si toglie o si strappa ;-)
Hologon
00giovedì 15 marzo 2012 14:46
Re:
GUERRRINI2, 12/03/2012 18.58:

ho una curiosità, le pellicole in PET favoriscono scansioni migliori?

Teoricamente se uno scanner ha una DMAX bassa potrebbe trarre giovamento da una minore densità di base del supporto.

grazie!



Sì, è così. In effetti è un pregio in più del PET.

Andrea

Hologon
00giovedì 15 marzo 2012 14:58
Re:
impressionando, 12/03/2012 23.15:

Premetto che amo in modo spassionato le Efke/Adox50, una delle emulsioni più belle rimaste sul mercato.
Il fatto è che si può partire con un rullo in macchina caricato in luce attenuata ma l'eventuale cambio del rullo magari in montagna o in posti impervi è impossibile da effettuare in luce attenuata. Non ho mai tenuto un rullo se non dal centro e l'ho sempre avvolto stretto e subito infilato nella stagnola.
Fattosta che non sia mai riuscito ad ottenere un rullo intonso con uno dei due passaggi effettuati all'aperto e spesso in montagna. Le infiltrazioni più o meno evidenti dai lati ci sono sempre e spesso gli ultimi due fotogrammi sono da buttare. Pure la carta di protezione è inadeguata e lascia passare luce; non c'è bisogno di lasciare il rullo al sole ma basta fargli prendere un po' di luce ambientale se l'ambiente è molto luminoso.
L'arricciamento del supporto è insopportabile e irrisolvibile se non con procedure esoteriche. Problematici i provini a contatto e pure il posizionamento nello scanner.
L'emulsione è fragilissima e richiede l'indurimento..... non c'è problema, si fa, ma in quanti lo sanno?
Il 35mm è meno critico come caricamento/scaricamento ma occorre sacrificare i primi fotogrammi dato che la coda tira dentro luce in profondità.
Poi, volendo, non si fa caso alle infiltrazioni, non si fanno i provini a contatto e si stampa la parte centrale delle immagini.

Comunque sono un testone e dato che ormai le Orthocromatiche le fanno solo su PET mi adeguo, stringo i denti mi spremo per raddrizzarle e le tolgo dall'apparecchio con la bocca.

PS: dimenticavo, per le Efke/Adox prendete con voi degli elastici, spesso la linguetta da incollare si toglie o si strappa ;-)



Paolo, non ho motivo di dubitare di quanto affermi, anche perché la tua è l'esperienza di molti. Tuttavia questo si scontra con la mia. Non so se ci sia qualcosa che faccio di differente nel processo, ma la mia esperienza con la Efke 50 è di tutta tranquillità.
Sarà il lungo prelavaggio? Sarà lo sviluppo stand? Sarà il lungo fissaggio in Agefix? Sarà che la lascio appesa ai piombini una notte? Sarà che la infilo in una busta di carta tra due Treccani per un paio di giorni? Non mi spiego questa cosa... Mi si arriccia un po', ma niente di drammatico. Infiltrazioni di luce? Solo con la Adox, lievemente ai bordi, una volta. Mai con la Efke. Mai problemi di emulsione graffiata o staccata. Boh...

Andrea


nicola a.
00giovedì 15 marzo 2012 17:59
anche io trovo le efke magnifiche.
i problemi di infiltrazione della luce si sono attenuati o quasi scomparsi da quando ho preso l'abitudine di caricare sia le rollei che hasselblad dentro lo zaino.... e non mi si arricciano e non uso induritore.
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