Re:
(.sky.), 21/05/2010 0.03:
Gli evangelici parlano in lingue ... opera di Dio ?
Bella domanda.
Conosco una signora che è un' evangelica pentecostale, e che almeno una volta al mese vado a trovare, in quanto riceve volentieri noi testimoni di Geova.
Mi ha raccontato che, nella sua chiesa, alcuni vanno letteralmente in estasi, si buttano a terra e cominciano a parlare in lingue...
Alla mia domanda: "ma qualcuno comprende le loro parole", la risposta è stata molto evasiva, tendente al "no".
I carismi di 1 Corinti 12:10 prevedevano sia il parlare in lingue che l' interpretarle.
Evidentemente, in quella chiesa evangelica pentecostale, sono carenti di persone in possesso del secondo carisma sopra indicato...
Tutti i doni dello spirito, o carismi, sono in realtà cessati.
La dimostrazione lampante si ha leggendo Atti 8:12-17.
Filippo l' evangelizzatore era in possesso dei doni dello spirito, o carismi, e ciò si evince da Atti 8:6-7.
Evidentemente li aveva ricevuti mediante l' imposizione delle mani da parte degli apostoli, quando ricevette lo spirito santo al suo battesimo.
Filippo fu naturalmente battezzato "di acqua e di spirito", essendo "nato di nuovo" per essere coerede di Cristo ed erede del regno celeste (Gv. 3:3-5).
Tuttavia, quando i samaritani credettero a Filippo, essi furono si battezzati nel nome di Gesù, ma senza aver ricevuto lo spirito santo. Dovettero scendere in Samaria gli apostoli Pietro e Giovanni per conferire loro lo spirito santo, e con esso i doni dello spirito o carismi (Atti 8:14-17).
E qui un parroco della mia città mi ha fatto un' obiezione: accadde ciò perchè a Pietro furono affidate le chiavi del regno dei cieli (Matteo 16:19), e Pietro doveva aprire la seconda chiave. Ma il brano di Atti 8:14-17 dice che sia Pietro che Giovanni furono inviati dal corpo direttivo degli apostoli in Samaria, e non solo Pietro, e che entrambi imposero le mani per conferire lo spirito santo ai samaritani (Atti 8:17). Quindi, l' obiezione non regge!
Il fatto importante è che il cristiano unto, coerede celeste di Cristo Filippo, non potè trasmettere lo spirito santo ai samaritani, ma la cosa dovette avvenire per mezzo degli apostoli!
Ora, ogni qual volta gli apostoli imponevano le mani, lo spirito santo scendeva sui fedeli, e subito si manifestavano i doni dello spirito, si confrontino Atti 10:44-48 e Atti 19:6.
Evidentemente la stessa cosa accadde anche nel caso dei samaritani, dato che Simone, vedendo che mediante l' imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo spirito santo, offrì del denaro per avere lo stesso potere (Atti 8:18-19).
E' appena il caso di ricordare che Simone era uno che, prima della conversione, compiva dei portenti per mezzo della magia (Atti 8:9-11)...
Pertanto, come abbiamo visto, lo spirito santo (e i relativi doni) veniva trasmesso solo per mezzo degli apostoli.
Filippo non potè trasmettere nè lo spirito santo nè i carismi.
Tutto ciò avvalora ancor più la tesi che i doni dello spirito, che contraddistinsero l' infanzia della primitiva comunità cristiana (Paolo spiega bene la cosa con una splendida parabola, in 1 Corinti 13:11...), cessarono con la morte degli apostoli.
Grazie.