Papa: libertà religiosa vitale per la pace

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Amalia 52
00sabato 15 settembre 2012 13:04

Un vero credente non può dare la morte
Benedetto XVI a Beirut: «In Libano due fedi in una famiglia, perché non è possibile anche altrove? Unità non è uniformità»




BEIRUT - «Bisogna bandire la violenza verbale o fisica. E' sempre un attentato alla dignità umana, quella dell'autore come quella della vittima»: lo ha detto il Papa nel discorso tenuto nel palazzo presidenziale di Baabda, dove ha incontrato i leader religiosi musulmani e cristiani libanesi, il presidente Michel Sleiman, cattolico maronita, il presidente del parlamento Nabih Berri, musulmano sciita, e il primo ministro Najib Miqati, musulmano sunnita. Migliaia di persone si sono schierate fin dal primo mattino a Beirut con bandiere libanesi e del Vaticano per salutare il Papa. Per la visita di Benedetto XVI, oggi in Libano è stata dichiarata festa nazionale.

«Se vogliamo la pace, difendiamo la vita - ha detto il Papa - Questa logica squalifica non solo la guerra e gli atti di terrorismo, ma anche ogni attentato alla vita dell'essere umano, creatura voluta da Dio».

«Un vero credente non può dare la morte». «Il credente autentico non può condurre alla morte - ha detto Benedetto XVI - I credenti hanno sempre un ruolo essenziale, quello di testimoniare la pace che viene da Dio e che è un dono. L'inazione degli uomini di bene non deve permettere al male di trionfare. È peggio ancora di non far nulla».

«La libertà religiosa ha una dimensione sociale e politica indispensabile alla pace - ha detto il Papa - Essa permette una coesistenza e una vita armoniosa attraverso l'impegno comune al servizio di nobili cause e attraverso la ricerca della verità che non si impone attraverso la violenza».

«Unità non è uniformità». «La convivenza della società libanese è un dono che può aiutare la pace - ha detto il Pontefice - Da ciascuno e dall'insieme dipende l'avvenire e la capacità di impegnarsi per la pace. Un tale impegno sarà possibile solo in una società unita. Tuttavia l'unità non è uniformità».

«Attentati alla vita umana non solo dove c'è la guerra». «Più evidenti nei Paesi che conoscono conflitti armati - le guerre, piene di vanità e di orrore - gli attentati alla integrità e alla vita delle persone esistono anche in altri Paesi - dice Ratzinger - La disoccupazione, la povertà la corruzione, i traffici di ogni sorta, il terrorismo, con la sofferenza inaccettabile di coloro che ne sono vittime, implicano un indebolimento del potenziale umano».

«In Libano due fedi in una famiglia, perché non è possibile anche altrove?». «In Libano cristiani e islamici abitano lo stesso spazio da secoli e non è raro che in una stessa famiglia ci siano due religioni - sottolinea il Papa - Se in una famiglia ciò è possibile, perché non sarebbe possibile a livello dell'insieme della società? La specificità del Medio Oriente si trova nel miscuglio secolare di componenti diverse».

«Educare alla pace crea nuova atmosfera di rispetto». «Pensieri di pace, parole di pace e gesti di pace creano una atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità - dice il Papa - in cui gli errori e le offese possono essere riconosciute in verità per avanzare insieme verso la riconciliazione. Che gli uomini di Stato e i responsabili religiosi vi riflettano».

www.ilmattino.it/articolo.php?id=219612&sez=MONDO
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