Paolo Di Canio, il calcio e la politica

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Emanuele Brunetto
00lunedì 17 gennaio 2005 23:26
MILANO, 17 gennaio 2005 - Il braccio teso di Paolo Di Canio ha fatto il giro del mondo. Quel gesto scellerato ha incuriosito (o stizzito) media prestigiosi: l'Herald Tribune, il Times, addirittura il Wall Street Journal. Il foglio che divide il suo tempo fra indice Dow Jones e Nasdaq, è tornato sull'esultanza di Di Canio, attraverso le parole di Tim Parks, lo scrittore inglese che da anni vive a Verona. "Italia, Io Te Saluto", titola l'articolo del giornalista che si pone una domanda: se il braccio destro alzato alla curva nord sia ancora apologia di reato, ricordando ai lettori inglesi come tutt'oggi sia ancora illegale in Italia l'espressione pubblica dei simboli fascisti. Parks se ne pone tante di questioni. Soprattutto due: se gli investigatori della Digos esamineranno per intero la partita come avevano promesso, e se non sarebbe stato meglio se Di Canio avesse evitato di mostrare il "ghigno feroce" alla curva mentre salutava: "la maniaca determinazione con la quale ha giocato, il fatto che abbia trattato gli avversari come dei nemici". Quindi un consiglio agli investigatori italiani; quello di tenersi in contatto con i colleghi inglesi per il caso del principe Harry, fotografato a una festa in uniforme nazista. Per par condicio ci ha pensato il messinese Zampagna a chiudere il discorso, omaggiando ieri il pubblico livornese con il pugno chiuso. Cosa che non ha digerito Armando Cossutta, presidente dei Comunisti italiani. e noto interista. "Una cosa sconveniente, inopportuna: ieri a Livorno non si affrontavano fascisti e comunisti, ma la squadra di casa (la cui maggioranza di supporter è notoriamente di sinistra, ndr) e il Messina", ha dichiarato il leader politico. Ad Armando Cossutta il botta e risposta sui campi di calcio non è piaciuto. Figuriamoci il gesto di Di Canio. "Per me che sono comunista, è anche offensivo perché i simboli fascisti sono proibiti dalla costituzione", ha rimbrottato il veterano della bouvette.

www.gazzetta.it

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La cosa che salta secondo me all'occhio, al di la del gesto in se, è la faccia da assatanato di Di Canio... pazzia...
Askani
00lunedì 17 gennaio 2005 23:33
vabbè.....anke se fosse interista....sarebbe sempre un PORCO!!!
giuseppe faraci
00martedì 18 gennaio 2005 11:00

Scritto da: Askani 17/01/2005 23.33



Magari il gesto sarà stato eccessivo (alla stregua però dei pugni chiusi di Lucarelli e Zampagna) non vorrei però che Di Canio fosse definito un porco per come la pensa politicamente...di certo uno che cambia dieci squadre in dieci anni non si può definire una bandiera, però non dimentichiamo che prima che essere un calciatore è stato un ultrà della Lazio, ed è quindi comprensibile la sua esultanza dopo il gol. Io penso invece che sia una delle poche cose genuine rimaste in questo calcio.

roby878
00martedì 18 gennaio 2005 11:01
A prescindere dalle mie idee politiche, credo che col calcio la politica nulla abbia a che vedere. Quindi sono contrario a tutti i simboli che ogni domenica ci ritroviamo nelle diverse curve. L'altro giorno Zampagna ha salutato con il pugno gli ultrà del Livorno, mentre Lucarelli aveva il Ché sotto la maglietta della nazionale Undr21. Sono contrario a tutto questo, come di certo lo sono per il gesto di Di Canio, a sua volta scalmanato Ultrà della sua squadra, condividendo quindi tutta la sua esultanza e gli sfottò non politicizzati che ha usato... E poi ce l'ho al Fantacalcio!

[Modificato da roby878 18/01/2005 11.02]

giuseppe faraci
00martedì 18 gennaio 2005 11:13
Re:

Scritto da: roby878 18/01/2005 11.01
A prescindere dalle mie idee politiche, credo che col calcio la politica nulla abbia a che vedere. Quindi sono contrario a tutti i simboli che ogni domenica ci ritroviamo nelle diverse curve. L'altro giorno Zampagna ha salutato con il pugno gli ultrà del Livorno, mentre Lucarelli aveva il Ché sotto la maglietta della nazionale Undr21. Sono contrario a tutto questo, come di certo lo sono per il gesto di Di Canio, a sua volta scalmanato Ultrà della sua squadra, condividendo quindi tutta la sua esultanza e gli sfottò non politicizzati che ha usato... E poi ce l'ho al Fantacalcio!

[Modificato da roby878 18/01/2005 11.02]




Perfettamente d'accordo con te... se la politica va condannata va condannata tutta. Anche se l'ideologia politica non ha la stessa valenza per ognuno di noi, credo anch'io che la politica la si faccia in parlamento non nelle curve.
Askani
00martedì 18 gennaio 2005 13:31
Non ho detto che è un porco x' di dx....
ma come persona ho sempre pensato che fosse un porco....una tdc, un c....
virus81
00martedì 18 gennaio 2005 14:42
Premesso che sono totalmente d'accordo con quanto detto da roby e da giuseppe, io stimo Di Canio perchè è uno dei pochi personaggi veri del nostro calcio, uno di quelli che nelle interviste non dice sempre le solite banalità come tutti gli altri calciatori. E poi a me piace questa figura che si è creato di calciatore-tifoso a cui non avevo mai assistito da quando seguo il calcio. Non dimentichiamoci che pur di giocare nella Lazio ha rinunciato ad un sacco di soldi. Rimane pur sempre il fatto che quel gesto se lo poteva tranquillamente risparmiare
t.r.e.
00martedì 18 gennaio 2005 15:44
Di Canio ha toccato il fondo della tristezza, oramai un clown che prende per il culo i tifosi..
fare certi gesti e' segno di grave e preoccupante ignoranza e disinformazione e lui ha una forza comunicativa(anzi il suo personaggio) che puo' essere nociva.
daccordo sull'idiozia anche di Zampagna e di Lucarelli, pagliacci coi miliardi.
indifference
00martedì 18 gennaio 2005 18:00
***
il signor dicanio ..doveva venire dall'inghilterra per insegnarci il fairplay ??? ma l'avete vista la partita ? i falli che ha fatto ? le continue provocazioni ? le provocazioni alla curva romanista nel momento della sostituzione ? le provocazioni verso cassano alla fine della partita ? ...bravo dicanio! aspattavamo proprio lui che ci insegnasse un po di fairplay...

...è troppo facile farsi apprezzare per il fairplay in inghilterra...paese in cui se sei uno "scorretto" , un "simulatore" , un "cattivo" ..ti fischiano per tutta la tua carriera calcistica e ti fanno i BOO razzisti (in questo caso SI giustificati!) !!! Perchè non viene a farlo qui in italia il fairplay..!!!???
giuseppe faraci
00mercoledì 19 gennaio 2005 08:39
Nico sai benissimo che il derby della capitale è così da sempre, poco calcio tanti calci, gioco costantemente spezzettato, entrate assassine, quindi fa parte del gioco e ben venga questo agonismo (anche se a scapito dello spettacolo). A parte che non credo alla storiella che i tifosi si picchiano perchè il Di Canio di turno esulta dopo il gol. Ognuno si prende le proprie responsabilità, i tifosi rispecchiano tutte le estrazioni sociali ma sono grandi e vaccinati, e poi un calciatore se sente di esultare in quel modo non può essere colpevolizzato di eventuali scontri fuori lo stadio. E poi ragazzi il calcio già è una m----, non priviamoci di queste componenti passionali che stanno alla base del ns. sport nazionale. Ricordo un Catania-Palermo di anni fa in cui il giocatore palermitano Biffi (quello si un porco) prima di uscire dal campo mostrò i suoi attributi a noi tifosi...potete immaginare quello che successe sugli spalti.
indifference
00mercoledì 19 gennaio 2005 11:53
***
peppe io adoro il calcio e di conseguenza la gente che lo vive con passione (visto che ormai è una "razza" in via di estinzione). Ok i giocatori durante un derby hanno una carica fuori dal comune (si sa che è così) ..però bisogna capire che non si puo giustificare tutto in nome della "passione" ..se no si leggittima i calciatori a fare tutto , o quasi.

detto questo trovo ridicolo tutto lo scalpore avvenuto dopo il derby , la televisione che ne parla per una settimana , i giornali che fanno altrettanto.

tengo a precisare che non ne faccio un "caso" politico !!! bensì sportivo !
Uait
00mercoledì 19 gennaio 2005 16:51
...che povera quella democrazia che ha paura del gesto di un suo cittadino.

...e la libertà non è un bene contrattabile.


Ps Personalmente calcio e politica non c'azzeccano nulla.
Personalmente.
giuseppe faraci
00mercoledì 19 gennaio 2005 17:49
Re: ***

Scritto da: indifference 19/01/2005 11.53
peppe io adoro il calcio e di conseguenza la gente che lo vive con passione (visto che ormai è una "razza" in via di estinzione). Ok i giocatori durante un derby hanno una carica fuori dal comune (si sa che è così) ..però bisogna capire che non si puo giustificare tutto in nome della "passione" ..se no si leggittima i calciatori a fare tutto , o quasi.

detto questo trovo ridicolo tutto lo scalpore avvenuto dopo il derby , la televisione che ne parla per una settimana , i giornali che fanno altrettanto.

tengo a precisare che non ne faccio un "caso" politico !!! bensì sportivo !


Perfettamente d'accordo, ma quel"tutto" non mi è sembrato niente di così eclatante...ricordi lo scatto da centometrista di sor Carletto Mazzone in un derby Brescia-Atalanta sotto il settore degli ultrà bergamaschi? in molti criticarono quel gesto (non io) eppure Mazzone è uno dei personaggi che ti tengono ancorati al ricordo di un calcio che non c'è più. Preferisco questi personaggi ai Cassano di oggi
Askani
00lunedì 12 dicembre 2005 18:26
Dopo quasi un anno....
ROMA - "Non ce la faccio a non salutare così: saluterò sempre come ho fatto ieri, perché è un senso di appartenenza al mio popolo": Paolo Di Canio non fa alcuna marcia indietro all'indomani di Livorno-Lazio, e intervenendo in diretta a una radio romana (RadioSpazioAperto) spiega perché ieri ha fatto il saluto romano all'indirizzo dei suoi tifosi.

LA RUSSA, OGNUNO SALUTA COME VUOLE
Ognuno saluta come vuole: è Ignazio La Russa, presidente dei deputati di Alleanza Nazionale, a difendere Paolo Di Canio dopo le polemiche sul saluto romano di ieri a Livorno. "Se anche avesse fatto un saluto romano, è ora di piantarla con queste esagerazioni", ha detto La Russa, intervenendo a 'La politica nel pallone-GrRai'. "Ognuno saluti come vuole - ha aggiunto - Non mi pare sia un gesto violento, e non c'é nulla di drammatico. Se poi è vietato dai regolamenti lo puniscano ma non facciamone un dramma".

COSSUTTA,DISPREZZO PER PROVOCATORE FASCISTA
"Esprimo dissenso, anzi il mio disprezzo nei confronti di quel giocatore che nello stadio fa un saluto verso il pubblico di cui conosce gli orientamenti, dunque provocatoriamente: ed è un saluto fascista, proibito dalla nostra Costituzione": è la dura presa di posizione di Armando Cossutta all'indomani di Livorno-Lazio. "E' un fatto grave - ha detto il presidente del Pdci, intervenendo al 'La politica nel pallone-GrParlamento' - dovrebbe essere ripreso con severità ". "Il gesto - ha proseguito Cossutta - era volutamente provocatorio. Bisogna evitare di rispondere con altre provocazioni, ma chi provoca può determinare conseguenze molto pericolose".
sergio.T
00lunedì 12 dicembre 2005 18:52
Non entro nel merito del saluto di Di Canio, ma che un Cossuta di turno incominci a pontificare ideologicamente, -beh- la cosa ha del divertente o del patetico.
Proprio Cossuta, poi!! questo anacronistico ipocrita di un nostalgico.La stessa cosa varebbe allora per un Lucarelli, ma la costituzione, bla bla bla...
E allora??
si cambi la costituzione visto che in questo punto fa acqua da tutte le parti.
indifference
00martedì 13 dicembre 2005 10:45
***
di canio sa di essere diventato un caso mediatico e, come tutti i casi mediatici, è finto. un burattino.
finoa quando controcampo potrà difenderlo di canio sarà libero di fare ciò che vuole. è un problema solo mediatico. non c'entra lo sport nè la politica.

però quanto poco buon senso...quel saluto romano (ma poi chi cazzo ha stabilito che quello fosse il salluto dei Romani??? i film...)ha fatto migliaia di morti in Italia, ha significato la fine della democrazia, una dittatura violenta e sanguinaria...ed ancora c'è gente che difende certi comportamenti solo per difendere il "caso mediatico" e poter montare un bel romanzo che duri tutta la stagione calcistica(mi riferisco a controcampo)

[Modificato da indifference 13/12/2005 10.45]

sergio.T
00martedì 13 dicembre 2005 11:04
Non ho seguito il caso a Controcampo e dunque non so se sia stato strumentalizzato in senso mediatico: comunque sarebbe deprecabile se questo fosse avvenuto.
Il problema e' sempre quello: in ogni caso, per qualsiasi episodio,- anche il piu' banale- si scatenano strumentalizzazioni politiche, o per l'appunto mediatiche, e da un episodio irrilevante si arriva a farene un vero e proprio caso.
Prendiamo lo spunto del saluto romano.
Fu adottato nel tempo del fascismo come molti altri simboli, la fiamma o l'aquila, ma non sono certamente questi simboli a delineare una dittatura nel suo significato. Certo ognuno ha un "intrinseco" significato che si presta a un certo simbolismo, ma ad ogni modo la loro interpretazione non deve essere cosi' univoca.
Dipende dal tempo e dai costumi dell'epoca; nella sua filosofia, e nel suo "momento" storico, un simbolo, deve essere interpretato anche in modo diverso, e non deve sempre essere associato al significato temporale di una volta.
t.r.e.
00martedì 13 dicembre 2005 12:03
dunque non ci prendiamo per i fondelli. il valore del saluto romano riconosciuto dal signor di canio è lo stesso di quello della curva laziale (di cui è palesemente schiavo) bardata di svastiche e croci celtiche.

nn cè "senso di appartenenza"-come dice lui, ma un'ignorantissima apologia dell'intolleranza e della violenza.

sergio.T
00martedì 13 dicembre 2005 12:13
Beh questo chiedilo al Signor Di Canio, e ai 10000 tifosi laziali e oltre.
Dal canto mio ritengo che questa sorta di apologia, da te cosi' definita, non sia altro che manifestazione becera e meschina di una esaltazione disgraziata.
Non me la prenderei coi simboli, ma bensi' con coloro che li adottano, in un significato svilito dalle sue radici piu' profonde.
Stesso discorso per il pugno di Lucarelli, ne piu' ne meno.
mujer
00martedì 13 dicembre 2005 18:04
Io saluto sempre con il pugno alzato, è dai tempi di mio nonno che nella mia famiglia si usa così.
Ci chiamiamo compagni o compañeros y compañeras e indossiamo sempre qualcosa di rosso. Ultimamente è in voga, tra le mie sorelle, di usare qualcosa multicolore, iridata, chiaro richiamo alla pace.
Diciamo che vengo da un posto in cui il simbolo ha sancito una certa appartenenza: il fazzoletto delle madri, il basco del che, il passamontagna di marcos, il poncho dei campesinos.
C'è molto simbolismo nella mia cultura.
E ad ogni simbolo un chiaro messaggio: "io sono questo/a, riconoscimi come tale".

Quel saluto è fascista e non romano. I mass media che ieri ne hanno dato notizia lo hanno volutamente denominato "romano" per non incappare nel giudizio sul calciatore. Dall'aver dato il giusto nome, saluto fascista appunto, avrebbero tratto le ire della destra e si sa che il giornalismo dei nostri giorni è assolutamente incapace di prendere una posizione chiara.
Si limitasse a dire le cose come stanno invece di dare notizie "antistoriche".

Il saluto fascista non è vietato in quanto tale. La riprova di ciò sono i cortei di Forza Nuova in ogni città con quattro coglioni che marciano a braccio alzato. E hanno anche l'autorizzazione per farlo.
Non si tratta neanche di questione "costituzionale" (basta fare come hanno fatto i giornalisti ieri no?) ma mi chiedo sempre che tipo di messaggio c'è dietro a quel gesto.

Non si tratta di paragonare l'ave fascista al pugno combativo, qui la questione è legata al senso di appartenenza e alla simbologia, ed io confesso di amare quel pugno.

Ora sì che possiamo parlare di cose serie...
sergio.T
00martedì 13 dicembre 2005 18:57
Se le cose serie sono il pugno combattivo o il poncho, allora hai un concetto del "serio" realtivo, molto relativo.
Questo sia detto tanto per cominciare.
mujer
00martedì 13 dicembre 2005 19:00
Non confonderti Se'.
Quello era, a mio volta, il preludio per sviare il discorso dal simbolismo al messaggio.
Ora si può partire parlando di cose serie.
L'appartenenza e il messaggio, del saluto me ne frego.

[Modificato da mujer 13/12/2005 19.01]

sergio.T
00martedì 13 dicembre 2005 19:05
No, mia cara, questo lo vai a raccontare al primo venuto, ma non a me.
Nel simbolo tu vedi il "segno" di un messaggio, di un significato.
Nel simbolo vi e' appunto il riconoscimento del senso di appartenenza a un pensiero o una filosofia
Come il pugno chiuso per gli "oppresssi" e per i malriusciti, ovvero, i rancorosi verso la storia.
Se vogliamo parlare serio, parliamo di questo e lasciamo perdere ponchi e baschetti e colori.
Vediamo quello che c'e' dietro in questo "presente".
mujer
00martedì 13 dicembre 2005 19:11
Il pugno combativo, a dire il vero, è foriero di resistenza e non di oppressione.
Almeno così viene rappresentato dalle mie parti.
Certo, il poncho per te fa tanto Inti Illimani e il basco ti fa pensare alle T-shirt con l'efigie del Che.
Dalle mie parti il poncho è lotta per la terra e il basco è il sogno dell'unione latinoamericana.
Vedi che ci siamo?
E' proprio di questo che voglio parlare...

Cosa vuol dire quel saluto fatto sotto una curva in un momento di esultanza?
Emanuele Brunetto
00martedì 13 dicembre 2005 19:11
Perdonami Mujer, ma credo che una persona come te, che ha detto di essere molto legata ai simbolismi, ai suoi simbolismi, debba non dico giustificare ma quantomeno comprendere e rispettare i simbolismi e i legami altrui. Io ad esempio non sono legato a nessuno di questi stupidi simbolismi, per cui mi sento in diritto di criticarli entrambi apertamente.

Il punto focale del discorso è che se libertà d'espressione dev'essere lo sia per tutti, così in apertura come in chiusura, senza strumentalizzazioni di nessuno.

Poi che Di Canio sia pazzo non credo ci siano dubbi, e credo che molto presto gli finirà male se continua così.

[Modificato da Emanuele Brunetto 13/12/2005 19.12]

sergio.T
00martedì 13 dicembre 2005 19:12
E per presente intendo dire il riconoscimento dell'appartenenza a una concezione, in questo "tempo" e nei modi del giorno d'oggi.
"Appartenere" significa sacrificare la propria individualita' nel nome di una idea.
E io di idee, oggi, ne vedo poche sia nell'ave fascista sia nel pugno chiuso combattivo.
E se vuoi esagero un po': ne vedo poche proprio negli uomini
sergio.T
00martedì 13 dicembre 2005 19:19
Resistenza sempre a cosa??
Se si resiste si resiste necessariamente a qualcosa di urtante.
La realta' fa la resistenza, diceva Hegel, perche' il reale resiste al nostro volere.
Dunque si resiste quando si e' oppressi, un po' come nei romanzi di Steimbeck, o di mille altri esempi.
Quando la condizione esistenziale ci "opprime" noi poniamo una delimitazione alla sua invadenza.
Da qui trasla il discorso sul piano filosofico, ideologico, o anche politico sociale.
C'e' chi impera, e chi resiste.
Tutto qui

mujer
00martedì 13 dicembre 2005 19:19
Infatti, non si tratta di contrapporre i due saluti, né di dire chi ne ha diritto e chi no.
Qui si deve andare al punto e dire: che senso ha quel gesto (e non simbolo ma azione) in quel contesto?

Oggi fare quel saluto non vuol dire rischiare una dittatura fascista che "rinasce" ma esprimere tutta la violenza che quel gesto porta con sè.

ORA, e in quel contesto, cosa "permette" quel gesto?
Emanuele Brunetto
00martedì 13 dicembre 2005 19:22

Scritto da: mujer 13/12/2005 19.19
Oggi fare quel saluto non vuol dire rischiare una dittatura fascista che "rinasce" ma esprimere tutta la violenza che quel gesto porta con sè.



E' vero... il pugno chiuso cosa ricorda invece? Girotondi pacifici o sit-in?
sergio.T
00martedì 13 dicembre 2005 19:25
Julia, quel saluto e' solo un gesto stupido e non attinente a quel contesto.
Ma se si continua a volere vedere in esso un significato piu' profondo, significa onorare certe persone di un senso critico e storico che mai avranno.
Manca un vero "fondamento" in alcune esternazioni, che altro non sono che emulazione di esuberanza goliardica.
Non diamogli questo valore, perche' sarebbe proprio questo a renderli pericolosi.

Poi parli di violenza,,,,beh, qui ci sarebbe molto da discutere sul pigno chiuso o sulla falce e martello,....
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