Pain Of Salvation - The Perfect Element I

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Darkbard
00venerdì 29 luglio 2005 00:55
Pain Of Salvation - The Perfect Element I
Prog Metal
2000






1. Used
2. In The Flesh
3. Ashes
4. Morning On Earth
5. Idioglossia
6. Her Voices
7. Dedication
8. King Of Loss
9. Reconciliation
10. Song For The Innocent
11. Falling
12. The Perfect Element

Daniel Gildenlow: Voce e Chitarra
Kristoffer Gildenlow: Chitarra e voce
Johan Hallgren: Chitarra e voce
Fredrik Hermansson: Tastiera
Johan Langell: Batteria e voce



Al giorno d'oggi sono davvero pochi i gruppi di metal progressivo capaci di non far ricordare lo stile Dreamtheateriano: uno di questi sono proprio i Pain Of Salvation.
Scandinavi in tutto e per tutto, si sono sempre distinti per la loro capacità di non perdersi nell'errore dei virtuosismi eccessivi o di composizioni senza significato, dando vita per ogni album a perle uniche del genere. The Perfect Element I, olte ad essere il terzo album della band, è la prima metà di un progetto ancora in sviluppo che, visto appunto come si presenta, alla fine potrà essere catalogato come capolavoro della musica emotiva. Non a caso uso queste parole: musica emotiva. TPEI è infatti un concept riguardante l'adolescenza e l'infanzia di un essere umano medio. Qualsiasi ricordo che ogni membro della band avesse del proprio tempo ormai passato è stato inserito nell'album, ed è inutile sottolineare come io, o chiunque altro, sia rimasto/possa rimanere colpito dalla profondità delle tematiche e dalle emozioni che ogni singolo brano è in grado di far provare.
L'album si apre con un tris di rabbia, delusione e di nuovo rabbia misto a rancore....."This pain will never end, These scars will never mend"....bastano queste due frasi per far capire di che pasta è fatta Ashes, uno di punti più emozionanti del disco. Immaginate come una relazione a cui tanto potevate tenere, finisca per una banalissima scusa senza via di ritorno alcuna.........dolore, dolore e ancora dolore, perchè come è possibile che finisca tutto così? Perchè? Cosa è successo tra noi? (As we walk through the ashes, I whisper your name, taste of pain to cling to, As we walk through the ashes, You whisper my name, Who's the one with the sickest mind...now?)....il dolore non finirà mai, le cicatrici non si rimarginerranno mai......è veramente incredibile come siano riusciti a far "annegare" queste canzoni nell'espressione della propria sensibilità. Morning On Earth è come un cuscino...un cuscino sul quale ci si risveglia dopo un brutto sogno e dal quale si riinizia una nuova giornata col fantasma del proprio dolore....dolore che torna in Idioglossia, forse l'unica vera canzone (seguita a ruota da Reconciliation che ne riprende la continuazione emotiva) in cui si sente lo stampo prog metal con assurdi cambi di tempo e un basso suonato come un martello battente che ti insegue fino a farti dire BASTA! BASTA! Perchè tutta la descrizione di questa esperienza straziante dovrà collassare prima o poi! E così le tre canzoni successive descrivono come l'animo umano possa essere debole....il King Of Loss, colui che perde tutto e sempre...colui che sente che la sua vita sia governata da un'imposizione suprema: il non avere speranza nella vittoria. Non importa che sia un bacio della sua amata o un dannatissimo aumento dello stipendio: lui è un perdente e così soffre....soffre in silenzio sul suo destino beffardo...
Un detto famoso dice: al peggio non c'è mai fine ed è proprio Reconciliation a sottolineare come
I thought I'd seen hell
Thought I knew it all
Now I know too well
Hell is to wake up
But it makes all the difference

non ci sia una vera fine alla sofferenza umana....ma il perdente ha capito che è ora di riprendersi il proprio onore. E' inutile piangere per i dolori datici dagli altri, bisogna essere forti e andare avanti a costo di rimanere da soli contro tutti. Brutta visione? Bè ancor più brutta perchè come confermano le canzoni finali, ci si accorge di aver perso qualcosa di importante, solo quando non si ha più il modo di averla di nuovo...ed è qua che l'"elemento perfetto" si nota di più: l'amore. E' l'amore ciò che fa girare tutto, colui che ci fa agire pro o contro una persona, la forza che ci spinge a sopravvivere e a non disperare, perchè prima o poi ci sarà sempre una persona che ti amerà e ti farà sentire come a casa......l'unica cosa non sicura è che si accorga di te in tempo da non permetterti di usare soluzioni estreme...

Credo davvero di non aver mai "sentito" (in tutti i significati del termine) un disco del genere. Non è affatto di facile ascolto, ma una volta capito (sì, perchè DEVE essere capito per poter essere apprezzato), diventerà un must della vostra collezione da far sentire agli altri e da ascoltare in qualsiasi momento della giornata.
Assolutamente da avere.
Asgeir Mickelson
00lunedì 1 agosto 2005 23:32
Ashes su tutte [SM=x125629]


che bel disco, lo preferisco anke a "Remedy lane" [SM=x125620]
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