PROCOPIO

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merlino celtic
00martedì 17 gennaio 2006 01:36
Uscii dal bosco con la cesta del mio "bottino" proprio nei pressi della baita di Alain.
Lui mi vide e subito mi apostrofò: "...ehilà, mon amì! Trovato qualcosa?" Mi avvicinai e mostrai orgoglioso i porcini che avevo appena asportato dal "suo" bosco.Mi fece accomodare, e mentre la moglie mi serviva un bicchiere di ottimo vino "ramiè" di produzione familiare,mi invitò a tener loro compagnìa per un boccone di "marenda sinoira", una sorta di merenda che si consuma intorno alle 17 e che di solito si protrae ben oltre l'ora di cena...
-...se ti va, salame e lardo, tagliatelle ai funghi e toma(formaggio) di capra!-
Acconsentii di buon grado e mi accomodai al tavolo.
Si parlava del più e del meno, ma io mi sentivo osservato...Poi lo vidi! Appostato in una grossa crepa di un rustico abbandonato proprio a fianco della baita di Alain un grosso rospo dagli occhi rossi ci stava scrutando come una sentinella.
D'istinto mi alzai e mi avvicinai al batrace e lui si nascose.Allora posai nella nicchia una forchettata di tagliatelle, e ritornai a sedermi al tavolo.
Alain mi sfotteva divertito:"...tu non cambi mai! Faresti morire di fame un Cristiano, ma quel rospaccio vagabondo lo servi addirittura a domicilio..."
Dopo alcuni minuti, il rospo, che io avevo battezzato PROCOPIO ricomparve nella nicchia, e tra il nostro stupore e divertimento,annotammo che si stava letteralmente divorando le tagliatelle...
Quando salutai Alain e la moglie per tornare a casa era notte da un pezzo.
Due giorni dopo ritornai da quelle parti con una "scorta" di pennette, e le depositai nella nicchia di Procopio, quindi mi allontanai di qualche metro, e subito il rospo si affacciò a consumare un pasto tanto inatteso quanto gradito.
E da quel giorno, regolarmente due o tre volte la settimana, un "rifornimento" a Procopio diventò una consuetudine.Salivo alla baita anche con la neve, e Procopio mi aspettava sul sentiero, saltellandomi intorno fino alla nicchia, dove mi anticipava con un balzo,rubandomi il cibo dalle mani prima che potessi posarlo...
Poi un giorno di Giugno non lo vidi più; chiesi ad Alain se avesse notizie del mio amico batrace.-...avrà qualche ranocchia per le mani...-mi disse!-...cosa credevi, che si fosse innamorato di te?-
E sparì dalla mia vita...

Merlino
GocciaDiParadiso
00martedì 17 gennaio 2006 21:19


Caro Giorgio


anche i rospi si affezzionano a te.... credo proprio che sia fuggito con una compagna!! Ma sicuramente pensando agli umani avrà un bel ricordo .. non tutti sono cattivi [SM=g27988]



mag

merlino celtic
00mercoledì 18 gennaio 2006 13:02
Lo credo anch'io!Probabilmente Procopio si era rifugiato in quella baita diroccata per svernare, ma ai primi stimoli della Primavera aveva seguito i suoi istinti.I rospi e le rane, contrariamente a quanto si crede, hanno un cuore...ZINGARO!!!

Giorgio
+mimosa+
00venerdì 10 ottobre 2008 07:46
Meraviglioso il Tuo racconto sussurrato .. é la prima volta che lo leggo e lo leggerò ancora...bello molto bello.. mi è ..sembrato farne parte : " PROCOPIO " un ranocchio per amico ... mi ha fatto ricordare i miei che saltellavano sotto gli alberi del mio giardino e quando mi si avvicinavo correvano come fulmini verso i pozzetti pieni di acqua per irrorare le aiuole e vi si tuffavano!!!
Grazie Giorgio per averci dato modo di leggerlo
Buona giornata
Alfonsa
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