PROBLEMI ESTIVI

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BULLZAG
00lunedì 6 giugno 2011 12:15
Con L'aiuto del nostro vetrinario Marcello Banvivet
abbiamo pensato che visto ormai la stagione calda in arrivo...
di scrivere qualcosina che potrà aiutarci tutti
grazie Marcello


Arriva l'estate e come ogni stagione calda si passeggia, si viaggia, e si sta in generale, molto di più all'aria aperta con i propri amici a quattro zampe.
Analizziamo brevemente quali sono i pericoli estivi più frequenti cercando soprattutto di dare qualche consiglio utile a chi si trova in difficoltà.


COLPO DI CALORE
Si parla di una forma di ipertermia che non ha nulla a che fare con la febbre (non pirogena) che si verifica quando il corpo non riesce a raffreddarsi come dovrebbe non riuscendo a compensare il calore in eccesso. Sopra i 42,5° C il corpo subisce disfunzioni organiche multiple nelle quali i danni da calore interessa praticamente tutti gli organi.
Le cause sono ovviamente il clima caldo, eccessivo esercizio fisico, la difficoltà di accesso all'acqua e non dimentichiamo i soggetti chiusi in macchina o in gabbia con scarsa ventilazione.
Per i nostri bulli la situazione di solito è più complicata per la loro particolare conformazione delle vie respiratorie superiori con conseguente maggiore rischio.
Il proprietario prima di raggiungere l'ambulatorio può nella maggior parte dei casi procedere ad un raffreddamento esterno bagnandolo con acqua e rinfrescandolo con un ventilatore. I liquidi a rapida evaporazione come l'alcool vanno benissimo per raffreddare velocemente e vanno applicati in particolare su cuscinetti, ascelle e inguine.
Il ghiaccio spesso va evitato per non causare una eccessiva vasocostrizione periferica e il raffreddamento va terminato quando la temperatura ha raggiunto i 39° C.
In questi casi i cortisonici non servono, a meno che il cane non sia in condizioni di shock e appena il soggetto raggiunge l'ambulatorio veterinario sono molto più importanti corrette fluidoterapie e diuretici per combattere l'edema cerebrale e il blocco renale.


FORASACCHI
Con questo termine si intendono le spighe che vengono prodotte da tutte le graminacee selvatiche. Questi presentano la classica forma lanceolata e hanno dimensioni che variano da 1 a 3 cm.
Sono il problema più frequente da maggio a settembre e hanno la caratteristica di infilarsi in vari distretti anatomici e di progredire lentamente in un unica direzione provocando danni più o meno seri.
Le parti anatomiche più colpite sono orecchie, naso, occhi, spazi interdigitali, ma possono colpire tante altre zone come il prepuzio, la vulva, l'inguine e non è raro soprattutto nei cani da caccia una penetrazione diretta nell'albero respiratorio dalla bocca.
I sintomi cambiano a seconda delle parti colpite:
se una spighetta entrerà nell'orecchio si presenterà scuotimento improvviso della testa con torsione dal lato colpito;
se entra nell'occhio ci sarà gonfiore e incapacità di aprire l'occhio;
se entra nel naso ci saranno starnuti improvvisi, intensi e ripetuti con a volte uscita di sangue;
se entra in gola e in trachea ci sarà tosse acuta;
se entra negli spazi interdigitali ci sarà in qualche giorno gonfiore, dolore fino all'apertura di tragitti fistolosi.
In questi casi è sempre meglio asportare il corpo estraneo il prima possibile rivolgendosi al proprio veterinario. Ci saranno sedi di facile accesso e altre invece molti difficili. E' importante dire che spesso questi corpi estranei dopo i sintomi acuti iniziali che durano qualche ora tendono a dare meno fastidio e perciò meno manifestazioni.
Le spighe nelle orecchie possono essere tolte con calma anche il giorno successivo e per alleviare il fastidio del cane è spesso sufficiente mettere qualche goccia d'olio nell'orecchio colpito.
Per quanto riguarda i bulldog il pelo raso che li contraddistingue è di facile ispezione e perciò offre un ricettacolo meno importante.
Come consigli preventivi cercate diu evitare campi con erba alta e incolta o con erba falciata, ma lasciata a seccare sul posto;
controllare il proprio cane dopo ogni passeggiata in particolare negli spazi tra le dita dei piedi e intorno agli orifizi.
Ricordate che la spiga quando entra scompare in qualche secondo e non è più visibile per il proprietario.


PUNTURE D'INSETTO
Insetti come api, vespe, calabroni, tafani, processionarie sono ospiti comuni durante l'estate.
In alcuni soggetti queste punture possono scatenare reazione anafilattiche intense che si manifestano soprattutto con edemi facciali e orticaria.
In questi casi se la reazione è leggera è sufficiente appoggiare del ghiaccio sulla zona interessata, spalmare una crema a base cortisonica e utilizzare soluzioni a base di ammoniaca. Se la reazione è grave, anche se le ripercussione respiratorie sono normalmente assenti, è sempre il caso, sotto consiglio del proprio veterinario, somministrare dei cortisonici per bocca o iniettabili. Questi farmaci vanno consigliati come scorta a chi ha già avuto una reazione allergica forte, mentre non devono essere un assillo a chi non si è mai imbattuto in questi problemi.
Un discorso a parte lo merita la processionaria che è una larva ricoperta di peli urticanti che di solito procede in fila indiana alla ricerca di un nuovo nido. Di solito colpisce i pini creando fitte ragnatele.
I peli di questo insetto contengono acido fenico e se il cane lo prende in bocca subisce delle ustioni su tutta la mucosa buccale soprattutto sulla lingua. Prima ancora di rivolgersi al veterinario potete lavare la parte con abbondante acqua e bicarbonato nel tentativo di combattere l'acidità.
Ricordo anche che tra gli insetti estivi ce ne sono che non provocano reazioni allergiche immediate, ma che trasmettono malattie come la filariosi per le zanzare, la leishmaniosi per i flebotomi e una serie di malattie protozoarie trasmesse dalla puntura delle zecche.
A questo scopo è importantissimo fare una adeguata profilassi contro i parassiti esterni con prodotti adeguati. In commercio trovate tante opzioni tra le quali vi sottolineo come effetto repellente il collare scalibur che se integrato con altri prodotti per il controllo delle pulci ha un'ottima efficacia su tutti gli insetti volanti.
Tra i prodotti spot on con effetto repellente invece vanno indicati l'advantix e l'exspot.
Ci sono poi tutta una serie di prodotti spesso naturali con effetto repellente nei quali però la durata dell'effetto è spesso limitata a qualche ora.
Apro una piccola parentesi sulla leishmaniosi perchè ci tengo a dire che la malattia ha guadagnato in questi ultimi anni zone prima indenni come il nord Italia. La pianura padana è forse l'unica zona geografica che ancora ha una prevalenza molto bassa ma già nelle zone pedemontane e costiere il problema è molto presente.


AVVELENAMENTI
D'estate spesso si rileva anche un aumento di frequenza di avvelenamenti dolosi. I motivi normalmente sono futili e generati da litigi e incomprensioni.
I prodotti più spesso usati agiscono sul sistema nervoso o sulla placca neuromuscolare come stricnina, insetticidi usati in agricoltura e metaldeide (lumacicida) e i sintomi correlati hanno una insorgenza acuta che richiede sempre l'intervento del veterinario. Nei momenti successivi all'ingestione si può comunque tentare di far vomitare l'animale ad esempio forzandolo a bere l'acqua ossigenata. Spesso sono sufficienti 20-50 ml.
Un discorso a parte lo merita il veleno per topi che non merita una particolare urgenza e che ha un meccanismo d'azione che impiega 4-6 giorni per mostrare i primi sintomi. L'antidoto è la vitamina K e se si comincia subito la somministrazione normalmente non si mostra nessun segno dell'avvelenamento.

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