PERCHE' CROCIFISSERO GESU?

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claudio.41
00mercoledì 22 novembre 2006 12:53
INTRODUZIONE


Predestinazione e responsabilità


(Atti 2:23- 3:17,19)




Impossibile esaurire i soggetti scritturali, specialmente questo, tanto arduo.
Ma, tenendoci nei limiti della Scrittura, entriamo nella meditazione suggerita dai testi sopra elencati. Se dipendiamo dalla Grazia, li capiremo; e saremo incoraggiati a credere con perseveranza, e a vivere santamente.




Gesù depose volontariamente la propria vita: nessuno gliela tolse (Giov. 10:8 ). San Pietro, più volte, afferma che la crocifissione di Gesù fù determinata nel Consiglio e Provvidenza di Dio (Atti 2:23- 3:17,19).

Eppure, lo stesso Apostolo, con uguale chiarezza affermò: "Voi lo prendeste, e per mani di iniqui, lo inchiodaste in croce e l'uccideste". In altra occasione, benchè li avesse scusati come ignoranti, aggiunse: "Ma ora ravvedetevi".

Non è meraviglia che senza l'alta guida dello Spirito Santo ci confondiamo nelle Scritture, voglio dire nella lettera. Essa è intoppo a molti, come è stata d'intoppo ai Giudei ed ai Greci la incarnazione del Figliolo di Dio in tanta umiliazione, e che ebbe, ad epilogo, la morte in croce. Lo Spirito santo ci apre i misteri. Per la luce che viene da Lui, ammiriamo la sapienza e la forza di Dio, manifestata proprio nella umiliazione di Gesù, e nella morte in croce.

Ora, al soggetto immediato.

Il micidiale, se non ravveduto,è, tante volte, lui stesso destinato ad essere ucciso. Così di ogni male, perchè ciò che l'uomo semina, raccoglie. Ma non è detto a mezzo di chi sarà ucciso. Spesso i danneggiati non reagiscono. Beati se perdonano.
Ma se il micidiale è destinato a morte violenta, si troverà chi lo uccide. Non sarà un santo, un uomo di pietà, ma un altro micidiale, un altro brigante. La morte era predestinata, ma l'assassino è responsabile.

La Provvidenza del Signore usa persone adatte ai Suoi fini. Isaia fù pronto a dire : "Eccomi, manda me". Giuda iscariota fù pronto a vendere il suo Maestro; Ma l'uomo pietoso non si presta nemmeno a tagliare il fico sterile, anzi supplica di lavorarlo di più, e dice chiaro che lui, servo, nemmeno nell'avvenire lo taglierà (Luca 13:6,9).

Gesù volle morire. fino a che non fù l'ora , nessuno potè nuocerGli. Ma , nel proprio tempo si fecero avanti gli uomini adatti alla grande tragedia; ci fù un popolo ingrato e vacillante,che,istigato dai capi , scelse Barabba; si trovò un giudice pauroso, ci furono accusatori violenti ed ostinati.

Uomini di omicidio commisero l'omicidio.

Le anime pie non vi posero animo; no. Giuseppe d'Arimatea non diede il suo voto; il suo contegno e il "NO", furono una protesta.

Ma Pietro li qualificò ignoranti. E' vero; ma c'è una ignoranza relativa, che, se si vuole, può non rimanere ignoranza. Non comprendevano tutto di Gesù; ma abbastanza di Lui era chiaro, per ritenerlo innocente, anzi, benefattore.

Perciò l'incisivo : "Ravvedetevi!" (Atti 3:17,19).
Questo è un tema vasto e affascinate. Benediciamo il Signore che si è compiaciuto illuminare, almeno in parte. Quello che non si comprende ora, il Signore ce lo farà chiaro in altro tempo, forse nel regno della Luce.
Ogni lingua dovrà confessare (anche i dannati, dovranno), che Iddio è Giusto.

Per intuizione dello Spirito Santo,alcuni lo diciamo anche ora:

IDDIO E' GIUSTO.

Ho udito un santo uomo, in un gran numero di popolo, levando le mani in alto proclamare : "Se Egli, il Signore, mi condannasse proprio ora a morte eterna, nello scendere all'inferno, griderei di averlo meritato, e che Dio è Giusto".

Oh, le anime davvero penitenti! Mai si gonfiano, mai accusano Dio. Lo proclamano , e tale è, GIUSTO.


Ma se (SE) non si fosse trovato il traditore, nè il giudice vacillante, nè popolo ingrato, ne crocifissori, allora che?

Signore, perdona l'ardire di introdurre un tale "SE" ! Avrebbe Dio costretto i pii? NO.

Il bene, il male richiedono agenti volontari.

Non croce dunque? ma è la materia che ha dato la croce?

Il Martire si presentò. Se nessuno Lo avesse ucciso, il Sacrificio sarebbe stato perfetto lo stesso e pienamente accettato.

Non ci sono esempi illustrativi? ce ne sono. Si sà di alcuni che hanno offerto l'ultimo boccone di pane. Il dono fù gratamente accettato, ma l'oggetto venne forzato a rimanere nella mano del generoso.

Davide voleva edificare il tempio, e ne fece i preparativi; il Signore gli proibì di edificare, ma accettò il buon cuore dell'uomo, come se avesse edificato.
ABrahamo offrì Isacco, ma il Signore si provvide l'agnello, e chiamò poi, il Patriarca, "amico di Dio".

Se l'uomo di terra, a volte, si contenta ed è grato per un offerta di cuore che lascia nella mano dell'offerente, quanto più Iddio!

Iddio ha predestinato, ma l'uomo è responsabile. Iddio ci ha eletti e ci offre potente soccorso. Noi siamo responsabili se non ci slanciamo ad afferrare quella Mano benedetta, e chiedere Grazia di credere, amare, ubbidire









claudio.41
00mercoledì 22 novembre 2006 14:11
Perchè crocifissero Gesù?

capitolo 1



Con l'aiuto del Signore si proverà a rispondere, e si può solo in parte, alla domanda: perchè crocifissero Gesù?

Si ammette subito che la morte di Lui in croce è stata nel piano di Dio.

Ma ciò non esclude l'esame del perchè ci furono uomini che divennero Suoi crocifissori. Mi si permetta un paragone.

Nessuno muore di morte violenta , o naturale, senza che vi sia un piano di Dio. Perfino i capelli del nostro capo sono contati. Nemmeno un uccelletto muore senza la volontà di Dio. Riveriamo tale volontà. Ma ciò non elimina la volontà dell'uomo.

Gesù morì per determinato consiglio di Dio. Si diede volontario. Eppure l'Apostolo tuonò agli uditori un grande : "Ravvedetevi".

Soggetto arduo e facile nello stesso tempo. Dipende dal come lo avviciniamo; se con animo semplice o spirito cavillatore.

Mettendo dunque un punto fermo, accettando, quindi, che Gesù mori crocifisso per determinato consiglio della Deità, ci ripetiamo la domanda: Perchè gli uomini, quelli che furono ad ucciderLo, Lo uccisero?

Torniamo al paragone sopra accennato, al fatto di un uomo che morì e di morte violenta. Dio sà che costui doveva morire ucciso. Ma di chi si è servito per ucciderlo?

Non certo di uomini mansueti, i quali sono stati tanto penetrati dalla natura divina da essere inabili alla violenza. Dio si servì di un micidiale.

Nella parabola del fico sterile, c'è il comando al servo di tagliare l'albero.

Ma il servo, proponendosi maggior cura al fico, rifiutò di tagliarlo. Disse: " Se non fà frutto, Tu (non io) lo taglierai" , è implicito che , se tale necessità sarebbe sorta, Iddio avrebbe usato qualcun'altro. Di tagliatori ce ne sono in abbondanza, ma non medici, curatori di radici di alberi (leggi anime).

E il padrone tacque.
Oh grande Iddio! Quanto poco ti conosciamo. E di nuovo:

perchè uccisero Gesù? E alla domanda va accostata l'altra : chi furono quelli adatti, pronti ad insidiarLo, vituperarLo, crocifiggerLo?

Chi furono, perchè?

Se si può rispondere a ciò, potremmo anche aprire gli occhi ai tempi nostri, e scoprire nelle varie chiese, sette del cristianesimo, chi sarebbero oggi le persone adatte a crocifiggere Gesù. Certo, la pena della croce non si usa più; nemmeno le persecuzioni e torture come ai tempi antichi. Ma una specie di crocifissione vi è in ogni tempo.

Chi furono?
E tali crocifissori furono solo in quel tempo?



claudio.41
00mercoledì 22 novembre 2006 16:56
Capitolo 2



vi è come un sottile accordo nell'animo della grande maggioranza dei cristiani, perchè leggiamo e parliamo di alcuni uomini ed eventi, senza che riconosciamo noi stessi in quegli uomini, in quegli eventi.

Caino, l'invidioso, aveva anche lui una certa religione. Esaù, il profano, avido di cibo, e sprezzatore della primogenitura. L'astuto Labano. L'astuto Faraone; Saul, facile a commuoversi e ad indurarsi, vanitoso, caparbio. simon mago, Alessandro il fabbro di rame; Diotrefe, l'insolente che non rispettò nemmeno un san Giovanni. Pilato, Caiafa, il sergente che battè Gesù, e altri e altri sono personaggi rappresentanti tanti altri. Ed, ohimè, se noi non siamo davvero convertiti (DAVVERO), quei personaggi si aggirano, sinistri, insidiosi, se non addirittura IN noi, almeno attorno a noi.
Alcune altre preliminari osservazioni.

Gesù andò attorno per non meno di tre anni, seguito da parecchi discepoli.
spesso anche delle donne , Lo seguivano.

Potrebbe Lui, oggi, anche nei paesi più liberali, andare attorno, seguito da più individui, senza essere, per lo meno fermato dalle autorità di pubblica sicurezza, ed essere obbligato a dare conto di Sè: "Come vivi? Chi ti mantiene? Dove lavori?, ecc.ecc."

E quanto a lungo potrebbe girare senza che le autorità Lo arrestassero?

Eppure in Palestina Egli andò attorno per lungo tempo, e nessuno Gli mise le mani addosso. Oh! Conosco anch'io la risposta: non era ancora venuto il Suo tempo. Ma quì non si discute il piano di Dio, bensì, l'agire degli uomini.

Dobbiamo riconoscere che , in fatto almeno di libertà di andare attorno con un seguito spesso numeroso, le Autorità di quel tempo non furono severe.

Sia le Autorità civili che quelle religiose, se pur Lo osservarono e Lo spiarono, e sappiamo che i capi religiosi Lo spiavano di continuo, pure, avendo pensato di arrestarLo, e anche ucciderLo, non vennero che tardi, ad un regolare processo contro di Lui.

Dobbiamo ammettere ciò, e riconoscere che quegli uomini non erano peggiori di noi. Anzi, anzi, i conflitti stessi e una certa perplessità a metterGli definitivamente le mani addosso per la fine della tragedia, rivelano che vi era per lo meno ,benchè superficiale, qualcosa di religioso.

Oggi nessun movimento religioso tollererebbe una cacciata con la frusta dal tempio, nè i discorsi di Gesù.

E gli untuosi teologi ci dicono che fù il piano di Dio!

Lo conosco anche io quel benedetto piano; ma non fermiamoci solo ad esso. Se noi ci fermiamo solo alla Predestinazione, mai comprenderemo quella grande Vita di Cristo, il Figliolo dell'Uomo, e quanto noi, uomini caduti, abbiamo bisogno di conoscere quello che è nell'uomo, per essere portati a desiderare di entrare e poi far parte della natura divina.

[Modificato da claudio.41 22/11/2006 16.58]

claudio.41
00mercoledì 22 novembre 2006 17:10
capitolo 3

1° Giovanni 5:21


"figlioletti,guardatevi dagli idoli", così conclude il suo elevato messaggio, e sembra di udire i sospiri e vedere le lacrime dell'antico discepolo di Cristo.

Idoli? Al termine di una lettera tanto elevata, che è arduo, anche ai più sperimentati teologi, di leggerla senza fare più volte pausa, e cercare di afferrarne gli intimi sensi, idoli? Ancora, sempre idoli?

Tutto ciò che si mette fra noi e Dio, e impedisce di contemplare e udire Lui, è idolo. Che idoli potevano avere i lettori di quella lettera, e i discepoli che avrebbero letto tutta l'epistola, seguendone i vari messaggi? Non certo le statue dei gentili. Non era più il caso di parlare di questi idoli muti. "Muti". La parola suggerisce che ci sono idoli che parlano. Quali?

Non lo era Diotrefe, l'incredibile Diotrefe che osava contrastare perfino un san Giovanni (3° Giovanni)e che diventò idolo per alcuni?

Perchè se nessuno lo avesse appoggiato, sia pure poco appoggiato, come poteva quell'uomo rattristare un tanto Apostolo?

Ma, a chiarire il divieto, è bene ricordare il comando che il Signore diede al popolo antico riguardo agli idoli.

Chiunque voglia approfondire il soggetto, segua in tutta la Scrittura la parola "idolo".

A nostro riguardo basta ricordare il comando. Senza citare altro, ricordiamo ciò che è scritto nell'Esodo 34:12,13 : "Guardati dal fare alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, perchè non diventino per te una trappola; ma demolite i loro altari, frantumate le loro colonne, abbattete i loro idoli".

Ricordiamo come Asa, Ezechiele, Giosia, si adoperavano a togliere gli idoli che erano stati portati fin nei recinti del Tempio. E in quanto all'Altare,ricordiamo ciò che è scritto in 1° Re 13:1,10. Il grido del profeta : "Altare, Altare, così dice il Signore" e profetizzò quello che Giosia avrebbe compiuto.
Poi aggiunse : "Questo è il segno che il signore ha parlato: Ecco l'Altare si spaccherà, e la cenere che è sopra di esso sarà sparsa".

L'Altare si schiantò.

Ma, ci si domanda, che ha a vedere il ricordo di quelle antiche idolatrie, coll'esortazione di S. Giovanni di guardarsi dagli idoli, e soprattutto con la domanda: "perchè crocifissero Gesù?".

Molto, in verità. Se noi comprendiamo che cosa è idolatria, idolo, altare, capiremmo perchè Gesù ebbe tanti potenti nemici. E, si permetta un ricordo: anni addietro , qualcuno mi diede da leggere un libro intitolato : "Arcaica" (cose antiche).

Io penso che gli scritti in esso riportati non furono redatti dai nomi che sono loro attribuiti, ma ritengo che sono scritti antichi, i quali si studiano d'interpretare i tempi.

Vi è un rapporto di Caiafa (ripeto che non lo ritengo di lui) agli Anziani di Israele, e che spiega come la predicazione di Gesù, fondata sul "Ravvedetevi" (cambiate mente), distruggeva tutto il Giudaismo, e abbatteva ciò che era tanto sacro al popolo Giudeo: i riti, il Tempio, ecc. E che lui, Caiafa, si trovò nel dilemma: o uccidere Gesù o vedere distrutto il Giudaismo-
perciò, si decise a ucciderLo.

Chiunque ha scritto, ha ben intuito. Era la lotta tra le due epoche, fra due templi e due altari.
claudio.41
00mercoledì 22 novembre 2006 17:39
Capitolo 4


Raccomando al lettore di rileggere attentamente la lettera agli Ebrei. Notiamo che nessuno sà chi ne fù l'autore materiale. Và da sè che l'Autore di ispirazione è lo Spirito Santo. In detta epistola manca il nome dell'uomo che fù usato a scriverla; e ciò perchè, occupandosi essa dell'Apostolo GESU' (cap.3:1) non doveva apparire nessun altro nome.

Tutti gli scritti del N.T., anzi tutta la scrittura, addita, piano piano e guida ad un Unico Personaggio; ma nessun scritto afferma tanto forte, quanto l'epistola agli Ebrei, il contrasto fra il V.T. e il Nuovo, concentrando il Nuovo in un unica Persona, e lasciandoci con Lui.

"avendo Dio parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che Egli ha costituito erede di tutte le cose".

Questa è l'introduzione; ed essa ci addita in modo solenne l'ultimo e sintetico Messaggero dall'Alto.

Se intendiamo i tempi, non solo quali epoche passate per moltitudini che sono apparse le une dopo le altre, ma quali tempi ed epoche nella vita di ognuno di noi, che è venuto definitivamente a Gesù (se è venuto), sono stati vari tempi ed epoche, oltre che vari messaggeri preparatori, fino a che siamo stati portati e consegnati all'unico, finale Messaggero.

Il Signore ha usato mezzi e uomini per andarci riducendo ad UNO e con UNO solo. La scena della trasfigurazione (Matteo 17) ne è l'esempio. Mosè e Elia, personaggi importanti, rimasero con Gesù, a vista dei tre discepoli, solo per un tempo. Questi capirono che i due uomini dell'A.T. ragionavano col Signore. Era necessario vedere, ma quando Pietro, nella sua semplicità suggerì i tre altari, una nuvola coprì quella scena; i due sparirono, e i discepoli videro UNO solo, ed udirono un solo messaggio, quello del Padre, che addita Gesù solo, come Colui che dobbiamo ascoltare, definitivamente ascoltare.

Molti, anche oggi, sotto specie di pietà ben superficiale, se non falsa pietà, mormorano che alcuni, ohimè quanto pochi, ci occupiamo quasi solo del Figliolo, quasi dimenticando il Padre.

Non sanno essi che proprio così noi onoriamo il Padre, e Gli compiaciamo, se accettiamo di cuore, il comando del Padre stesso, il quale ci ha messi nelle mani del Figliolo, avendo dato a Lui ogni cosa. questo è anche il tema degli altri scritti sacri : Unico mediatore, Unico Signore, Unica Guida, Dottore e Maestro. tutto in Lui, di Lui, per Lui.

La predicazione Apostolica affrontò un mondo politeista. Ohimè, che in ogni tempo, l'umanità è corsa e corre dietro a molti dii (Salmo 16:4).

Quando il Cristianesimo fù predicato nella sua potente semplicità, il Paganesimo si sentì provocato, non per il fatto che un altro culto veniva aggiunto ai tanti, ma perchè veniva proclamato che Gesù deve rimanere "SOLO" Lui davanti alle anime.

Se ho letto bene, e la memoria non mi inganna, dopo anni da che lo lessi ("Arcaica"), tranne le persecuzioni di qualche pazzo come Nerone, le persecuzioni ai cristiani furono occasionate da questo: che veniva additato Gesù Unico Signore.

Un imperatore, considerato del resto benevolo e savio in altro, aveva suggerito che nel Pantheon si innalzasse una statua anche a Gesù. Ma il messaggio cristiano rispose : NO- CRISTO SOLO. Di quì la persecuzione allora. Di quì la persecuzione sempre. Anche oggi, purtroppo. Ma non anticipiamo.

Prima di cercare di rispondere, più da vicino alla interrogazione "perchè uccisero Gesù", credo utile esurire un passaggio, che è la chiave a tutta la dottrina Cristiana (voglio dire Ebrei 7:16). Così è scritto : "Il quale (Gesù) , non secondo un legge di comandamento carnale è stato fatto Sacerdote , ma secondo una forza di vita indissolubile".

Immenso soggetto che addita un vasto orizzonte. Cerchiamo di comprenderlo il meglio che ci sia dato, nel prossimo capitolo
claudio.41
00mercoledì 22 novembre 2006 18:27
Capitolo 5

Ebrei 7:16


Qualcuno traduce : "il quale (Gesù) non secondo una legge di comandamenti occupantesi della carne è venuto su ( è apparso) , ma secondo la potenza di una vita che non può distruggersi (dissolversi-venir meno)".

La parola "carnale"- "carne" ha due significati : uno di volontà d'uomo, o anche uomo di terra con le sue inclinazioni, e l'altro di carne nel senso proprio, cioè materia che si vede e si tocca.

Nel primo senso è detto che chi viene a Gesù, deve odiare la propria carne (volontà ecc..). Nel secondo senso, cioè di corpo, è detto che "nessuno ebbe in odio la propria carne" (efesini 5:29).
Anzi, il corpo nostro, se abbiamo accettato Gesù come Signore (assoluto padrone), diviene il tempio dello Spirito Santo , qundo Lo riceviamo.

La parola "carne", "carnale" nel testo di Ebrei 7:16, si riferisce a cose tangibili e visibili all'occhio nostro.

Comandamento a mezzo di carne è lo stesso che dire a mezzo di cose visibili.

Esempi: i sacrifici nell'A.T., le regole sul mangiare e vestire, e tutto ciò che è l'esterno; sono tutte cose buone in sè, ma non toccano la radice dell'anima (colossesi 2:20,23).

E' innegabile che i libri sacri, anche i più antichi, fanno intravvedere un messaggero e un messaggio che sarebbe andato alla radice dell'anima.

I profeti, specialmente, videro che la Realtà non era nei comandi a base del visibile, ma che mirava all'Invisibile.

Mosè stesso, usato dal Signore in tanta elaborazione di sacrifici e di regolamenti, profetizzò di UNO nella cui bocca , DIO avrebbe messo TUTTA la Sua (di DIO) Parola, e che tutta la legge sarebbe stata racchiusa nell'ascoltare , e va da sè, ubbidire il Profeta promesso, e tutte le regole e comandi , terminavano in un unico comando: vedere, ascoltare LUI, il vero Profeta.

Dicendo questo, la mente corre spontanea al Messaggio sul monte della trasfigurazione: "Questo è il Mio Figlio diletto, ASCOLTATELO". Ma i profeti appunto perchè intuirono e proclamarono il piano di Dio, furono ascoltati prima con diffidenza, e in ultimo furono perseguitati.

San Giacomo accenna a sofferenze, pazienza, non dei sacerdoti, sicuri e tranquilli nei loro riti, ma dei profeti, che a menti superficiali parevano innovatori molesti. E Gesù ha avvertito che ogni profeta, se è profeta, cioè oratore rappresentante la bocca di DIO, ogni profeta è ucciso in Gerusalemme (le chiese terrene).

Non nel territorio dei Gentili, ma nella città del tempio, dei sacerdoti e dei riti, in Gerusalemme.

L'epistola agli Ebrei, più che qualunque altro scritto del N.T., ha scoppi improvvisi di dolore. I lettori dovrebbero essere maestri, e bisogna ancora trattarli come bambini. Ma lo scoppio maggiore è nel capo 12.

Dopo l'elevato paragone fra i due Patti, fra il Monte che si toccava con la mano e la Nuova Gerusalemme, seguendo di altura in altura, ad un tratto, come uno che non può più oltre tenersi calmo di fronte a un uditorio indifferente e ostile, lo scrittore tuona : "Guardate di non rifiutare Colui che parla...". E poi l'avviso che tutto sarà scosso, e che solo il Regno di DIO rimarrà fermo, concludendo: "L'Iddio nostro...fuoco consumante".

Eppure non si è accennato che al volo , alle linee centrali di questa davvero grande epistola. Il lettore è pregato di rileggere il capo 4, dove è detto che la spada dello Spirito và a scavare gli abissi dell'anima (l'invisibile in noi), e il capo 8, dove è ricordato che la legge del Signore deve, dopo i giorni di preparazione, venir posta, scritta nelle menti e nei cuori.

ma affrettiamoci al soggetto.

Abbiamo scoperto che non è il popolo di fuori, ma proprio quello religioso nel senso comune della parola, e non nell'altro senso additato dal termine Religione, è il popolo religioso, Gerusalemme terrena, che uccise, e uccide i profeti.

Fù Gerusalemme, detta anche in figura Sodoma e Gomorra, che uccise il RE della Gloria, e procura crocifiggerLo in ispirito.

Religione esterna, Gerusalemme ne ebbe molta. E la chiesa, le chiese in generale ne hanno molta. Templi, regolamenti e riti ecc, ecc. non ,mancano. Basta meditare davvero Apocalisse 3:14,22, per scoprire un popolo festante in religione, vantante progressi, ma da cui Gesù Cristo è uscito e sta fuori, alla porta.

E chiese cristiane come quella, nel senso comune, Chiese di vanti, ma in cui il Cristo non era più dentro, ma alla porta, ve ne furono e ve ne sono sempre.

Come ? Perchè ciò?
claudio.41
00mercoledì 22 novembre 2006 18:41
Capitolo 6

Romani 8:1,20


Altari umani - Vanità




Chi davvero vuol capire perchè, dal lato umano, Gesù fini in croce, deve, chiedendone luce a Lui stesso, procurare di scoprire quello che è nell'uomo, specialmente nell'uomo religioso.

A rischio di sembrare noioso, ripeto che non mi riferisco alla parola religione, non nel vero senso suo, ma in quello comune, cioè un cumulo di pratiche o pretese.

Di tutti i mostri sociali , il più pericoloso è l'uomo professante culto a Dio, ma che non è stato scavato negli abissi dell'anima.

L'uomo, nobile o volgare che sia, non è altro che vanità, cioè apparenza. Tra le vanità, nessuna più illusoria e fallace di quella che qualifichiamo: Vanità religiosa. Leggiamo in Romani 8: 20 "Il mondo creato è sottoposto alla vanità". Cioè, il mondo della prima creazione. Vi è un altro ordine di cose non soggetto, non schiavo delle vanità, ed è quello della Nuova Creazione, in Cristo.

Il linguaggio scultoreo è :"Dato che a vanita la creazione è stata soggetta".

Vale a dire che Vanità domina, fino a che non si viene a un altro regno, sotto altro dominio. Multiforme vanità, che insidia l'uomo anche nel momento che sembra egli si umilii.

Una certa religione tutti la desiderano o pretendono di averla. Un pò di vernice che dia buona apparenza. Da ciò risultarono e risultano i vari altari, specialmente l'altare religioso che si forma nei cuori.

Un pò di regole, molta forma, un untuosità tutta esteriore: ecco la religione, fino a che non arrivi Colui che mette la scure alla radice, abbatte e polverizza l'altare e si pone Lui sul trono e signoreggia.
E' allora che la vanità non signoreggia più. Può tentare ma dominare non può, perchè si è passati dalle tenebre alla luce , dalla potestà di satana a quella di Dio. (Atti 26:18 ).

Ora , non si può dire che prima di Gesù non ci fossero state voci ardite, additando alla vanità religiosa, ed al Rimedio; ma furono voci isolate che gridarono in modo parziale.

Ma UNO che avesse preso su di Sè il compito intero di demolire e edificare, non era mai apparso, fino a che venne Colui che proclamò, a base del suo insegnamento, che occorreva e occorre vita nuova; che bisogna amare e cercare la povertà in ispirito, e che il vero discepolo è chiamato al primo compito di rinunciare a sè stesso, prendere la propria croce e seguire Gesù.

Quelli che accettarono e accettano un tale messaggio, e sono disposti prima,e lieti in seguito di veder polverizzati i loro altari, furono e sono pochi. La grande maggioranza si stringono tenaci al loro idolo interiore. Da quì il contrasto, la persecuzione, e in ultimo la crocifissione.

Dopo ciò, non è difficile capire perchè e da chi , Gesù fù crocifisso, e, volgendo lo sguardo attorno a noi, non è difficile scoprire da chi e perchè Lui viene crocifisso in quei seguaci che amano davvero essere annientati a sè stessi, e seguire le Sue orme.

[Modificato da claudio.41 22/11/2006 18.42]

claudio.41
00mercoledì 22 novembre 2006 19:56
capitolo 7


Il mondo di allora-il mondo di ogni tempo

Luca 4:22,30 ; 15:1,2-Giovanni 2:15,19



Gesù ebbe come un doppio rapporto col popolo in mezzo al quale apparve: uno diretto al loro culto religioso, senza paragone ad altri popoli, e l'altro di paragone ai Gentili.

Scorrendo rapidi la narrazione evangelica, è facile capire tre linee di idolatria religiosa: il tempio, il sabato, e la tradizione degli anziani.

Gesù colpì in pieno questi tre idoli.

Il tempio di Gerusalemme era orgoglio e vanto del popolo Giudeo, una delle poche meraviglie del mondo. Era maestoso e bello. Una struttura che sembrava neve ed oro. La riverenza al tempio era più che non la riverenza al Creatore stesso.

E' chiaro che Gesù affrontò l'idolo. Lo scacciare i mercanti dal tempio era riforma, ma quando i Giudei domandarono un segno, rispose che se avrebbero disfatto "questo tempio" (voleva dire il proprio corpo), Egli lo avrebbe riedificato in tre giorni (giov.2:19), gli ascoltatori non badarono nè al "questo" e nè ai "tre giorni", ma solo alle parole "tempio". Si risentirono, ma non presero sul serio le di Lui parole.

"Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni, e tu (E TU...) lo raddrizzeresti in tre giorni!". Si riferivano ai grandi lavori di magnificenza per opera di un usurpatore, Erode il grande. Che vasto edificio massiccio e bello! E tu?

Le parole "tempio" e "distruzione" furono serbate per altro tempo. Ricompariranno al processo contro di Lui.

Il Sabato, altro vanto di quel popolo, considerato un segno di separazione dalle altre genti. Grande messaggio era nel Sabato; ma i Giudei se ne erano fatto idolo, e sapevano come insistere e come eludere.

La maggior parte dei discorsi di Gesù, riportati da san Giovanni, furono occasionati da intoppi intorno al Sabato.

E l'altro punto era "Tradizione degli Anziani": un cumulo di regolamenti, che avevano come soffocato l'essenza stessa della vera Religione.

Gesù affrontò, in modo non equivoco, l'idolo triforme: del tempio, del sabato, della tradizione degli Anziani.

Quanto ciò dovè essere male accetto, lo si capisce dalle scene dolorose e indecenti di epoche recenti, avvenute fra gruppi che pure hanno pretese religiose.

si vuol dire di contese, scandali e liti per causa di: a chi dovevano rimanere alcuni edifici. Quando un gruppettino è riuscito a veder sù un edificio, pare che già si sia formata "la Chiesa". Gli "intrallazzi" per "governare" il gruppo, per aver potere decisionale sugli altri.Il volere entrare a far parte di "programmi finanziari". Ho udito pastori dire : "io non lascio in mano ad altri la mia (MIA!) chiesa" .

L'interesse si accentra sui locali e nell'amministrazione. Troppe cose si sanno sulla tenacia verso locali, e riti, e altro. (parlo di nessun "gruppo" specifico e di tutti i gruppi in generale). ci viene da ricordare le parole di un profeta (Osea 8;14): "ora Israele ha dimenticato il Suo Fattore, ed ha edificato dei templi; e Giuda ha fatto molte città forti; ma Io manderò fuoco nelle città dell'uno , ed esso consumerà i Templi dell'altro".

Tradizioni di Anziani, Sabato, Tempio erano divenuti legge a quel popolo. Gesù a loro dire, aveva offeso quella legge, e doveva morire.

E, per abbreviare, ricordiamo i tre grandi Martiri del tempio, senza preoccuparci di geremia e di altri, nel tempo antico:

GESU'-STEFANO-PAOLO furono martiri del tempio.

L'altro conflitto fù riguardo al trattamento di Gesù verso il Mondo esteriore di allora; e cioè verso i caduti e gli erranti e verso gli altri popoli.
claudio.41
00giovedì 23 novembre 2006 12:32
Capitolo 8

Il mondo di allora - Pubblicani - Peccatori - Gentili

Luca 4:22-30 ; 1 Giovanni 2:15-17




Dopo che Gesù ebbe letto il passaggio nel libro del profeta Isaia "Lo Spirito del Signore è sopra di me..etc..", ripiegato il libro e resolo al ministro, si mise a sedere, e gli occhi di tutti quelli che erano nella sinagoga erano fissi su di Lui.

L'aspetto, la voce, ogni movimento, l'assieme di quell'unica personalità dominava l'ambiente. Quando Egli prese a dire: "Questa Scrittura oggi si è adempiuta nei vostri orecchi", l'impressione favorevole continuò. "E tutti si meravigliavano alle parole di Grazia che procedevano dalla Sua bocca". Ma era un impressione che iniziava a dileguarsi, perchè dicevano : "Non è costui figliolo di Giuseppe?".

Ma l'atmosfera poco benigna, cambiò interamente quando Egli continuando a parlare, ricordò che Elia era stato mandato ad una vedova di un altro popolo, e che nessun lebbroso era stato guarito in Israele, tranne che uno straniero, Naaman il Siro.

Due eventi ben noti nei loro libri, eventi che essi conoscevano . Gli uditori conoscevano i fatti ma non li avevano apprezzati nel loro intimo significato, perchè noi, tranne che ripieni di grazia speciale, udiamo e capiamo secondo le idee che dominano la nostra vita interiore. In pratica ci adattiamo le Scritture a seconda di quello che GIA' pensiamo.

Le parole da Quella Bocca, con quello sguardo incisivo, avevano una forza mai immaginata, come per dire : "Badate che Dio ha altra gente di cui pure si serve, ed altri a cui LUI pure usa misericordia".

Altri? non siamo noi dunque, i soli?

Il seguito è ben noto. L'ambiente superficialmente commosso a Favore di Lui, prima fu scosso da turbamento collettivo. La scure era stata messa alla radice della superbia ecclesiastica di quel popolo religioso. Malignità, rancore, odio che erano nascosti sotto le varie vernici di religiosità, si manifestarono.

Videro in quel giovane non il profeta, ma il nemico della loro Patria e il distruttore di ideali radicati ed antichi. Una lotta era iniziata tra il loro altare e colui che si scopriva come l'abbattitore del loro idolo.

Così è sempre. Oggi molti fanno idolo la loro denominazione e dove viene predicato GESU' SOLO, l'antico odio e risentimento , diventa moderno ed esce allo scoperto.

Una decisione rapida e spontanea ebbe unanime consenso : "Quest'uomo deve morire. Non dalle nostre mani. No! Noi non lo uccidiamo, ma lo precipitiamo, morrà da sè, perchè lui stesso si vuole distruggere". E sappiamo quel che successe . "alzatisi lo cacciarono dalla città". Già appare quel soffrire fuori dalla porta. "E lo portarono al margine della sommità del monte....per tirarlo di sotto". Ma Egli, l'Uomo della Grazia, passò in mezzo a loro e se ne andò. L'ora Sua non era ancora venuta.

Il tema impedisce di fermarci su tutti i punti, ricchi ognuno di significato. Andiamo avanti.

Non fu solo in quell'occasione che Gesù andò contro all'idolo nazionalista e religioso. Notando la fede del centurione, annunciò che stranieri sarebbero venuti a sedere coi Patriarchi, e Israele carnale sarebbe rimasto fuori.

E in un altra solenne occasione annunciò : "Io ho anche delle altre pecore , che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre". E senza toccare altri punti adatti al tema di questo capitolo, ricordiamo solo che fu la parola "Gentili" detta da San Paolo che, come un turbine, mosse il popolo contro di lui gridando : "Togli via dalla terra un tale uomo, perchè non conviene che egli viva" (Atti 22:22).

Già prima, la vista di alcuni che sembravano gentili, aveva fatto chiudere il tempio alle spalle di Paolo. Chi favorisce i "gentili" deve avere le porte chiuse, prima, e poi deve morire. Il popolo religioso (di nuovo la parola usata nel senso volgare) scaccia e uccide. I mezzi cambiano nella forma, ma permangono nello spirito. E ciò in ogni tempo.

Ci sono tre popoli . Quelli che, dandosi ad un liberalismo esagerato prendono dal Vangelo solo quello che essi chiamano la parte etica (morale). Tali, di regola non perseguitano, ma cadono poco a poco nell'indifferenza. Essi sono un gran numero.

Un altra parte, e non sono pochi, vedono e apprezzano solo la loro setta e chiamano quelli di fuori "peccatori, infedeli, eretici, sviati " e altro (E' una variante del senso che i Giudei davano alla parola "Gentili").

Ed alcuni, purtroppo pochi, che, compenetrati dallo Spirito della Parola di Dio, realizzano che sono benedetti per servire altri ed essere di benedizione.

La maggior parte di questi pochi sono anime timide, che non fanno male, ma nemmeno hanno coraggio. E infine in questo terzo gruppo , quà e là, appaiono alcuni, decisi a mantenere fermi il puro Evangelo, e stare diritti nella fede una volta per sempre insegnata ai santi.

Però, sono al tempo stesso consideranti e benevoglienti verso quelli di fuori, vedendo in tutti possibili candidati al Regno di DIO. Tali sono disprezzati dai liberalisti, odiati dai rigoristi. Si preparino dunque al martirio, che venga in modo violento o lentamente non importa. Martirio nell'anima.
claudio.41
00giovedì 23 novembre 2006 21:09
Capitolo 9


Amico dei Pubblicani e dei peccatori

Luca 15:1-2



Non fu solo per l'amore che aveva anche per i Gentili che Gesù fu odiato e poi ucciso. Vi furono anche altre cause.

La distinzione "peccatori e santi" non è moderna. Precede i tempi di Gesù sulla terra. Quando Egli apparve venivano ripetute parole come queste : SANTI (Farisei), Scribi (dottori) , Pubblicani (uomini che esercitavano mestieri odiosi), Peccatori ( sventurati caduti in pubblica mancanza di stima).

L'apparizione di quel Grande portò una rivoluzione in quelle classi.

Quando il Signore, dopo la chiamata del Pubblicano Levi (Matteo), fu invitato a casa di lui, e si mise a sedere per prendere cibo con loro, quell'atto non poteva passare inosservato nè essere senza biasimo da parte dei rigoristi. Non immaginiamo con quanta elevata familiarità, Gesù si mescolò a quel gruppo di gente disprezzata. L'immagine di un principe che sieda in una taverna e mangi con gente dipsrezzata in società è solo un pallido ritratto.

In Gesù c'era amore e condiscendenza vera, e altresì quella dignità del Cielo che si impone in ogni ambiente, che rende calmi e sacri anche i posti più volgari. Ci sono esempi. Una famigliarità che rivelava amore intenso, un contegno spontaneo di celeste dignità che comandava, senza parole, rispetto e calmo controllo.

Ma chi è nemico, il bene non lo vede e si ferma solo a quelle apparenze che gli servono per mormorare e accusare.

I rigoristi avvicinarono con furbizia, come avendone pietà e a volerli proteggere, i discepoli e rivolsero loro quella che non sembrava ma era disapprovazione : "che vuol dire che Egli mangia e beve con i pubblicani e coi peccatori?" Che vuol dire? Non lo sapete voi, poveri illusi? Lui...vostro Maestro! Poveretti, in quali mani siete caduti; e questo è solo l'inizio.

Alla risposta di Gesù (i discepoli tacevano) __ che i sani non hanno bisogno del medico, ma i malati, i nemici tacquero. Non seppero rispondere, ma ciò non significa che furono persuasi, anzi. Quasi certamente (questa teoria l'ho sentita anche ai giorni odierni) essi si pensavano (e ancora c'è chi li ritiene tali) "Giusti" e sani.

L'invito era venuto da Pubblicani , ma i "peccatori" non ebbero soggezione.
Le due classi non avevano paura l'una dell'altra. C'è una tacita attrazione tra sventurati.

Ben noto è anche il fatto della peccatrice ai piedi di Gesù, del capo 7 di San Luca. Come è ben scoperto il soliloquio interiore del fariseo, e quali parole ha dette Gesù, e quali sono i sentimenti degli altri invitati. Di nuovo silenzio, ma un silenzio che covava rancore. ed odio.

Luca scolpisce in poche parole l'attrazione fra le due classi sventurate e Gesù ed il contegno delle classi religiose . Rileggiamole : "Ora tutti i pubblicani e i peccatori si accostavano a Lui per udirlo. E i Farisei e gli Scribi ne mormoravano, dicendo : Costui accoglie i peccatori e mangia con loro"

"SI ACCOSTAVANO PER UDIRLO" (Non volevano nulla!)

Due forze operano : una soggezione verso il Grande Personaggio rivelatosi alla coscienza della loro degradata condizione , e l'altra, di una corda benigna di amore e pietà che li attirava.

TUTTI? Significa tutti quelli che avevano chiara la coscienza della propria miseria. Solo TALI si accostano ad ogni tempo , e per udire.

I soddisfatti di sè, i rigoristi smettono di accostarsi, e si fermano di udire....Si accosteranno a Chiese, a sette, ma a GESU' non si accostano , e non odono LUI!

Ma ciò, avvenne solo allora?

Già vi fu un uomo, abile, che commise un grave errore, cioè, che lui, Balaam poteva maledire un popolo, il quale non si può negare, aveva mancato assai verso il Signore. Ma Balaam fu costretto a dire ciò che noi Cristiani faremmo bene a meditare : "Come lo (cioè, il popolo di Israele) maledirò io? Iddio non lo ha maledetto..." "Egli non scorge iniquità in Giacobbe, e non vede operversità in Israele".

Possiamo solo, come di sfuggita, accennare alla parabola del Buon Samaritano.

L'uomo caduto tra i ladroni, scendeva da Gerusalemme. Con ogni probabilità era un Giudeo. I due che passarono, guardarono e non porsero alcun aiuto: erano fra i rappresentanti ufficiali della religione e del Tempio. Colui che ebbe compassione e se ne prese cura, sia nel presente che nel futuro, era un Samaritano.

La parabola , lo dico davanti a Dio, si è ripetuta sotto i miei occhi qualche tempo fa. SIGNORE, PERDONA CHI TU SAI!

Non è facile capire quanto fosse il disprezzo e l'odio dei Giudei verso i Samaritano . Questi ultimi non discendenti di Abramo, ma di Assiri. Erano stati trapiantati nel territorio di Israele , e senza essere Isrele, pure desideravano, il più che potevano, seguire la religione Giudaica.

Colui che si era alzato, tentando Gesù, era un dottore della Legge; non potè contraddire il senso della parabola, ma di certo non fu contento, udendo innalzare tanto un Samaritano di fronte all'indifferenza del Sacerdote e del Levita.

Che effetto sordo di risentimento e rancore, l'incidente abbia lasciato nel dottore, è facile immaginare. Sentimenti che dovettero farsi strada spandendo veleno contro Colui che, sempre più ,si poneva di fronte ad ogni particolarismo e orgoglio del popolo dei privilegi. Un movimento sordo di odio si andava formando contro Gesù.

Un giorno sarebbe scoppiato un grido : SIA CROCIFISSO.
claudio.41
00venerdì 24 novembre 2006 21:22
Capitolo 10


Perplessità : Fino a quando? - Dicci

Giovanni 10:24




C'erano alcuni che erano perplessi in bene a favore di Gesù perchè non potevano conciliare le insinuazioni degli estremisti, con le tante opere del Signore. Ma tali erano timidi, ed anche non volevano scadere davanti ai sistemi religiosi ormai stabiliti da tempo.

Altri erano perplessi, ma non in bene. Erano religiosamente agitati, sia per un residuo di coscienza che rimane dentro a lungo quasi in tutti gli uomini, e sia perchè non vedevano chiari i dati per poter definitivamente accusare e distruggere Gesù.

Un giorno, mentre il Signore passeggiava nel Tempio, nel portico di Salomone "I Giudei lo fermarono e Gli dissero : fino a quando ci terrai in sospeso? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente". Uno studio profondo potrebbe essere fatto su quella "interruzione della passeggiata di Gesù", e "ci tieni in sospeso", e "diccelo apertamente".

Non era un domandare onesto il loro, ma un astuto forzare a qualche espressione che potesse raccogliersi come elemento di accusa. Raccomando di rileggere tutto il passaggio in Giovanni 10:22-39, e capire che la difficoltà non era nelle loro menti, ma nei cuori che venivano sempre più intenebrati e pieni di odio.

Ci furono, è vero, di quelli che non condividevano i rancori e gli odii, e che arrivavano perfino ad affermare che Giovanni Battista aveva detto la verità intorno a Gesù.

Ci furono molti che credettero in Lui. Ma, i timidi mai riescono ad arrestare la corrente di odio, come sanno coloro che studiano la psicologia delle folle. Anche la maggioranza di questi perplessi in bene, saranno sopraffatti e trascinati nel torrente umano che grida :

SIA CROCIFISSO!

[Modificato da claudio.41 24/11/2006 21.23]

claudio.41
00sabato 25 novembre 2006 14:30
Capitolo 11

Sia Crocifisso!





Dopo che Gesù aveva ormai contro di Sè i rappresentanti religiosi, inviperiti dai Suoi discorsi, tra cui la parabola dei malvagi vignaiuoli, dove disse che il Regno sarebbe stato loro tolto, e dato ad altri (di nuovo quell' "Altri"), e dopo che aveva pronunciato i fatidici "Guai a voi", che furono come una mazza che muoveva diretta e precisa a smantellare la fortezza del fanatismo e ipocrisia in cui si erano trincerati i religiosi di quel tempo, e dopo che , la conclusione di quel "guai a voi" fu l'abbandono del Tempio, non più Casa del Padre, ma degli uomini e spelonca di ladroni, il popolo religioso disse "basta" e Lo consegnò a Pilato.

Il seguito lo sappiamo.

"E' reo di morte, deve morire". Erano state parole dette più volte da quando Caiafa aveva insinuato che si trattava di vita o di morte per il popolo religioso ("E' meglio che uno solo muoia per il popolo"); che , cioè, doveva morire Gesù o la Nazione sarebbe perita.

Di quale morte non si era parlato chiaro, ma il fatto che forzarono Pilato a dare la sentenza, indicava la maniera :

CROCIFISSIONE!


I Giudei avevano orrore della crocifissione, come l'abbiamo noi oggi dell'impiccagione. Ma per Gesù vollero la morte più agonizzante e la più vergognosa.

Il peggio fu riservato a Colui che aveva dato il meglio, perchè l'invidia e l'odio si scatenano più feroci nella misura che il bene altrui, invece di attrarci a vita migliore, suscita avversione.

Più chiaro e illuminato è lo specchio, e più delineati vediamo i nostri lineamenti.

Bisognava ucciderLo in modo che rispondesse ai sentimenti accumulatisi contro di Lui.

Nei rapporti con il Cielo, Gesù veniva da loro considerato il peggiore peccatore.

Secondo essi, aveva bestemmiato.

Verso la terra, la Nazione, Lo ritenevano un nemico e un traditore.
Sia dunque esposto tra Cielo e terra e muoia la sola morte che è adeguata a Lui.

Che stia esposto a vituperio; muoia lentamente, come maledizione alla terra e al Cielo, e lavi in tal modo la macchia che ha impresso a questa Nazione.

Egli ha offeso Dio, e il Tempio, e tutta la nostra Religione. Quante volte si risentono, oggi, queste parole, o SIGNORE!

Egli è andato contro i nostri più grandi ideali di patria e separazione dalle genti contaminate. Bestemmiatore, traditore..è costui.....

SIA CROCIFISSO.......

[Modificato da claudio.41 25/11/2006 14.30]

claudio.41
00sabato 25 novembre 2006 18:21
Capitolo 12


Il mondo di oggi



Luca 13:1-6 ; 1 Giovanni 2:16



Quello che è stato scritto fin quì, non vuole essere un puntare il dito sui crocifissori perchè noi, almeno i più di noi, siamo infetti dei loro mancamenti e non abbiamo le virtù di alcuni di loro. Quel lungo attendere, quei conflitti interiori prima di arrivare a definitive decisioni, non sono da disprezzare.

Si è desiderato dire qualcosa, poco e imperfettamente sul "perchè" quel popolo religioso, crocifisse Gesù, occupandoci non della prima parte dell'affermazione di Pietro, che la crocifissione fu per determinato consiglio di Dio, ma dell'altra parte : "Voi uccideste....".

Tutti e due i punti vanno conosciuti, se vogliamo capire il Redentore, e che noi siamo bisognosi di redenzione.

Alcuni Cristiani, quanti pochi, siamo arrivati al punto che, pur non potendo approvare, anzi, dovendo disapprovare molte cose, non ci meravigliamo più di nulla, perchè riteniamo noi stessi capaci del male che vediamo in altri.


Risuona all’orecchio del cuore la domanda severa di Gesù in Luca 13: 2

Pensate che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, perché hanno sofferto quelle cose?”
E alla domanda che non attendeva risposta, seguì il monito : “No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo.”

Allo stesso modo! Come, in che? Cioè, i vostri sacrifici, culti a Dio, essendo contaminati, generano non bene, ma distruzione.

Ci fu un tempo che, leggendo delle guerre e persecuzioni, e guerre religiose, inorridivo al passato. Oggi non me ne meraviglio, perché inorridisco al presente.

Fanatici di Templi, denominazioni, fortezze religiose, puntigliosi della lettera in quella parte che fa loro comodo; legati a tradizioni che si formano e si accumulano in breve tempo; estremisti nel rigore senza misericordia, che condanna ed uccide, pensando fare servizio a Dio.

Farisei separati e separatisti che sdegnano i caduti in peccati materiali: Scribi, uomini che sono diventati adoratori di un Libro, e che l’interpretano non secondo lo Spirito che ne dettò le pagine, ma secondo le inclinazioni nascoste dei loro cuori. Oggi si aggirano come allora, per le strade della Gerusalemme terrena: Scribi, Farisei; Sadducei, ed altri ed altri.


I carnefici di oggi non possono crocifiggere, ma lo fanno con la lingua , con la mente, col contegno arrogante. E se qualcuno nota che quel tale ha pianto, rispondono : “non gli giova il piangere; Esaù pianse e non trovò grazia di pentimento!”

Ma, ascoltate___dirà loro qualcuno___Esaù non pianse mai , perché non si pentì mai del suo peccato. Pianse per altro”.

E il Fariseo e lo Scriba orgogliosi, con viso sprezzante, rispondono : “Tu, sei un protettore dei malvagi, dei disordinati. NOI __ NOI vogliamo fare la volontà di Dio___NOI! NOI crediamo la Bibbia da pagina a pagina, NOI”.

E alcuni, sollevando il braccio, col Libro in mano, dicono : “Questa è la nostra arma”. E ignorano che il Libro Santo ce lo può e ce lo vuole aprire LUI, il Signore, LUI solo. Ed essi, non lo Spirito, si pongono a maneggiare la spada, arma pericolosa se non è nella mano dello Spirito Santo….

Quanti, dicono : “Essi sono il mondo. Noi non ci contaminiamo con il mondo”. E non si accorgono che il mondo è nelle chiese, perché molti in esse, sono posseduti da “la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, la superbia della vita” (1 Giovanni 2:16).

Crocifissori, mossi da vari spiriti, ci furono e ci sono in ogni tempo. Il male come il bene ha la sua radice, benché le ramificazioni e frutti variano secondo luoghi e tempi.

Dunque, non vi è davvero popolo di Dio? Tutti crocifissori dunque?

Oh no, mio fratello, sorella, c’è il rimedio, grande, infallibile, ma unico. Colui che fu crocifisso ha, in quella croce, inchiodato il male che ha crocifisso LUI, ed ha rivelato che l’estremo del male, passando per il Suo Grande Cuore, viene trasformato nell’estremo del Bene. E che la croce, scandalo ai Giudei, pazzia ai Greci è divenuta attraverso Cristo, Sapienza e Potenza di Dio.

Ma c’è una condizione, ed è : Non idoli, non templi, non denominazioni di uomini, ma un solo altare, un messaggio, UN MESSAGGERO.

GESU’ SOLO __in uno SPIRITO __alla gloria del PADRE
claudio.41
00sabato 25 novembre 2006 21:50
Capitolo 13


REDENZIONE




Chi viene a Gesù, deve assolutamente riconoscere che, entrando in un nuovo paese, deve andare scoprendo sè stesso e ciò che è lui stesso nel Signore. Ciò implica una disciplina costante , dolorosa e piena di mortificazioni. Alcuni confessano che un tempo si ritenevano immacolati e senza biasimo, ma che poi, a quela grande luce del Signore, si sono andati scoprendo, fino a diventare come annientati in sè stessi.

Se gli insegnamenti non sono equilibrati , noi portiamo rovina al posto di edificazione. Il "noi stessi" appare sempre più nella misura che cresce la luce. IL Salmista dice : "I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo".

Gli occhi di Dio, non i nostri, perchè noi non siamo adatti a vedere tutto in una volta, la mostruosità nascosta. La luce e la verità, sono precedute dalla Grazia, sennò ci dispereremmo.

Il Signore scopre noi a noi stessi, affinchè vediamo ciò che è nell'uomo. L'opera del Signore è perfetta. Tutto è compiuto da Lui, e così, per fede, dobbiamo accettare. Ma non irritarci, nè sfuggire a chi, guidato dal Cielo, venga usato per andarci indicando i ricettacoli in noi, e le insidie nascoste.

Nulla è nascosto in noi che non debba venire alla luce . Beato è colui che desidera e accetta la luce del Cielo, ora.

Per la Chiesa, dico la Chiesa di Cristo, il giudizio comincia ora. Il servo fedele e caritatevole riconobbe che il fico, nella vigna , doveva essere sottoposto ad un lavoro paziente, accurato, radici dovevano essere scoperte e medicate (il male nascosto).

E' dopo i primi entusiasmi religiosi, che il Signore ci introduce , di camera in camera, negli abissi misteriosi di noi stessi. Scopre solamente? Ah, no! Egli scopre, porta alla luce del Suo Volto, e lavora, lavora, scavandoci e rinnovandoci.

Perdonati siamo stati dal momento che abbiamo gridato a Lui. Egli, se noi davvero siamo andati a Lui, ci vede già seduti nei luoghi celesti. Ma se davvero siamo andati a Lui, se davvero comprendiamo che Egli ci vuole simili a Sè, affinchè Egli sia il primogenito fra molti fratelli. Se davvero abbiamo fame e sete di Lui, noi desiderimao non più a posti, ed altro : noi vogliamo vedere LUI, contemplarLo, senza attendere nulla, perchè l'amore di Lui ci possiede.

Ed Egli ci andrà sempre più trasformando, perchè Egli vuole che noi siamo fatti partecipi della natura Divina (2 Pietro 1:4). Partecipi della natura Divina : Carità perfetta!

Lettore, medita, assieme a me!

E noi andremo scoprendo noi stessi, nell'assieme e nei particolari, senza spavento e senza disperazione, e il nostro parlare diverrà "Si-SI-NO-NO", perchè non avremo più da difendere noi, a noi stessi, perchè da noi non speremo più nulla, ma venendo ripieni di amore e gratitudine a Lui, capendo DAVVERO che MOLTO e MOLTO ci è stato perdonato, perchè vediamo ai raggi di Luce, anche la polvere.

E intanto, anche in questa vita, il Redentore compie in noi qualcosa che sembrava impossibile.

E cominceremo a vedere "NUOVI CIELI E NUOVA TERRA"!


Fine
goccedigiada
00domenica 26 novembre 2006 10:26
che studio approfondito!
ora me lo stampo e vedo cosa comprendo..
consiglio a tutti di stampare i vari studi (ovviamente chi ha la stampante [SM=x795145] )
perchè di quelli molto lunghi su video si perdono parecchie cose!
[SM=x795137]
goccedigiada
00domenica 26 novembre 2006 10:30
altro consiglio (oggi sono in vena) :16:

se potete, fate copia e incolla dello studio su Word
se stampate direttamente dal WEB non viene riprodotto parte del lato destro!!!

BUONA LETTURA A TUTTI

[SM=x795135]
un sorriso
00domenica 26 novembre 2006 15:15


[SM=g27828] ....grazie dei consigli Gocce....ho stampato già tutto il forum io.... [SM=g27828]


[SM=x795130] ....a parte gli scherzi, è vero, questi scritti sarebbero da stampare tutti....sono meravigliosi....fanno molto riflettere, e come sempre.... [SM=x795130]



[SM=x795143] [SM=x795143] [SM=x795135] GRAZIE GESU' [SM=x795135] [SM=x795143] [SM=x795143]


[SM=x795131] ....e grazie a Claudio che presta le dita.... [SM=g27828] ....ma soprattutto il cuore.... [SM=x795134]

((laura))
00domenica 26 novembre 2006 17:26
Stampato [SM=g27828] ormai ho piu o meno un libro [SM=g27836]


[SM=x795143] [SM=x795135] [SM=x795143]
33.sandra
00mercoledì 24 dicembre 2008 21:47
Grazie Gesù [SM=x795135] [SM=x795143] [SM=x795135]
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