Otto passi alla conquista degli "ottomila"

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pala69
00mercoledì 7 settembre 2011 13:54
Il mio giorno più lungo.

A fronte di soli 3 anni di pratica di cicloturismo, ho alle spalle 25 anni di alpinismo. Uno dei sogni più ambiziosi dell'alpinista è la conquista di almeno una delle 14 vette al mondo che superano gli 8000m di altezza. Accantonata ormai per me la possibilità di una simile conquista, pensai lo scorso anno di studiare un percorso che equivalesse in dislivello alla quota dell'Everest (8848m). Mi venne subito in mente un percorso che tracciai su MapMyRide dove valutai alcune varianti per far tornare i conti con il dislivello. Alla fine lasciai il percorso come è ora anche se con meno dislivello.
Da allora continuai a pensare alla possibilità di realizzare il sogno.
La MGC del 2010 doveva servire come prova del fuoco e magari, se realizzata al 100%, costituire una soddisfazione alternativa. Poi il 10 luglio del 2010 ebbi un incidente in bici e dovetti per quell'anno accantonare tutto.
Quest'anno le cose sono andate per il verso giusto ed ho avuto la possibilità di partecipare alla MGC, anche se poi, come già sapete, decisi di rinunciare al 5° versante.
Difficilmente un altro anno riuscirò a raggiure l'attuale preparazione atletica. Se voglio davvero conquistare l'"ottomila", mi resta una sola possibilità: affrontare il percorso studiato nel 2010 con una variante scorciatoia aggiunta all'ultimo momento per non "esagerare".

Dopo 10 giorni di soggiorno al passo Aprica finalmente arriva il giorno adatto: martedi 30/08/2011

Alle 2:50 suona la sveglia: anche se poco, ho dormito inaspettatamente sereno e la levataccia non mi pesa.
Alle 3:30 attraverso il paese di Aprica deserto ed inizio la discesa fino ad Edolo. Solitamente su questa discesa cerco di pedalare per fare riscaldamento e raggiungo Edolo con una media superiore ai 40km/h. Oggi è buio: decido di andare piano e pedalare il meno possibile. Per fare riscaldamento ci sara tempo anche dopo Edolo.
Ad Edolo, come previsto, le gambe sono ancora fredde ed inizio la salita con molta cautela. E'la prima volta che affronto una salita con il buio: non vedo il ciclocomputer e neppure so con certezza su quale corona posteriore stia la catena. Non mi resta che lasciare le gambe a decidere l'andatura.
A Ponte di Legno, finalmente, inizia la parte più emozionante del giro: la salita al Gavia con il buio. Ivan (al forum shimel) mi aveva già parlato dell'emozione che si prova a salire un valico alpino deserto durante la notte, ma per capire bisogna provare.
Completamente solo con me stesso sotto il cielo stellato incontro spesso gli occhi illuminati nel buio di alcuni camosci (o caprioli, difficile distinguerli solo dagli occhi) mentre durante tutta la salita mi superano soltanto 2 automobili. Con il senno del poi posso soltanto confermare che è un'esperienza indimenticabile: assolutamente da provare, meglio se soli.
Alle 6:35 arrivo al Gavia in 1h e 36' da Ponte. Sono soltanto 10' in più del mio record personale: direi bene, se considero che non ho mai forzato e sono salito al buio per 3/4 del percorso.
Sebbene non ci sia vento, fa piuttosto freddo ed arrivo a Bormio, dopo 20km di discesa, mezzo congelato. Entro nel primo bar per una seconda colazione (cappuccino e briosche) e soprattuto per scaldarmi.
Sulla salita allo Stelvio, fatta interamente con i manicotti alzati e le calze lunghe tirate fino al ginocchio, finalmente ritrovo la temperatura ideale.
Poco prima dello Stelvio raggiungo i primi 100km e cerco di non pensare al fatto che ne devo fare ancora più di 200. Al passo voglio fotografare l'Ortles seminascosto dalle nuvole ma la fotocamera mi tradisce: il freddo ha fatto scaricare le pile.
Il giro tracciato su MapmyRide prevedeva la discesa dallo Stelvio a Prato e la successiva risalita a Santa Maria da Glorenza. Preferisco accorciare leggermente il giro e scendo velocemente al passo Umbrail dove entro in Svizzera. A circa metà discesa c'è un tratto di 2km sterrato: è così da molti anni e tuttora mi chiedo il motivo della sua mancata asfaltatura. Tanto più che il tratto seguente e fino quasi a S.Maria è stato riasfaltato recentemente.
Il successivo passo del Fuorn l'avevo già valicato 3 anni fa in senso contrario. In questo senso presenta due gradoni intervallati da un lungo falsopiano. La discesa verso Zernez, invece, presenta una contropendenza molto significativa (5km e quasi 200m di dislivello) che affronto con tranquillità. Per il resto è una strada larga e diritta adatta ad una velocissima discesa.
Dopo Zernez 6km di falsopiano in discesa lungo l'Engadina fino a Susch. Proprio sul bivio per il passo Flüela c'è una grande fontana con vicina panchina: luogo ideale per una lunga sosta.
Fin qui avevo già percorso in altre occasioni la strada. Ora inizia il tratto per me assolutamente nuovo, mai percorso neppure in automobile.
Il Flüela presenta una salita molto regolare su pendenze mai superiori al 10%. Mi sono riposato e le gambe girano ancora abbastanza bene. Posso godermi la salita ed il panorama senza pensare alla VAM (tanto non scende sotto gli 800m/h). Dopo quache km guardo, per caso, sul bordo della strada e vedo una moltitudine incredibile di fragole di bosco. Proseguo, ma continuo a vederne sempre di più. Alla fine cedo alla tentazione, mi fermo e ne faccio una scorpacciata da ricordare. Ma questi svizzeri non le raccolgono???
Dopo la prima parte a tornanti in mezzo al bosco la strada segue una lunga valle in mezzo ad alte montagne innevate dove mi ritrovo spesso con un forte vento contrario e piuttosto freddo. Incontro e supero molti cicloturisti con mtb o citybike stracariche di borse, ma nessun italiano!!
Finalmente arrivo al passo Flüela dove al riparo dal vento indosso tutto quanto a mia disposizione per affrontare 15km di discesa velocissima e contro vento fino a Davos. Dopo il lungo paese si continua ancora per molti km in leggera discesa fino oltre una lunghissima galleria illuminata (per fortuna ancora in discesa).
Dopo la galleria arriva la sorpresa. In realtà ne avevo già sentito parlare nel forum dove era stata definita "la più odiosa contropendenza delle Alpi". La definizione calza a pennello: 230m di dislivello in 3km di salita, assolutamente inattesi. Dopo più di un ora di discesa le gambe sono decisamente inchiodate, ma per fortuna un tiepido sole le riscalda velocemente. Alla fontana di Wiesen dove termina la salita faccio una breve sosta e comincio a fare un po' di conti sull'orario. Non voglio assolutamente fare la discesa dal passo Bernina con il buio, ma prima del Bernina c'è ancora l'Albula (1400m di dislivello!!!) e sono quasi le 16.
Non perdo altro tempo e giù veloce fino ad Alvaneu Bad dove svolto per il passo dell'Albula. La strada inizia con un lungo falsopiano che percorre una valle verdissima ed all'inizio per quasi 2km bordeggia un campo di golf.
Dopo Filisur, però, la musica cambia drasticamente. Prima alcuni tornanti, poi un tratto in una gola con la strada letteramente incisa nella roccia verticale conducono sopra la piana di Bergün. Ormai, dopo, oltre 10 ore di pedalata ho capito che è inutile forzare perchè comunque le gambe oltre le 60-65 rpm non girano più: meglio godersi il panorama e non pensare alle gambe.
Finita la piana di Bergün si ricomincia a salire seriamente (e mancano ancora 1000m di dislivello!!). Arrivo al passo dell'Albula qualche minuto prima delle 18. C'è un bel sole e senza fermarmi tento di scendere senza coprirmi, ma dopo 2km sono costretto a fermarmi per indossare tutto: l'aria è sempre molto fredda.
Facendo rapidi conti dovrei riuscire a raggiunge il Bernina prima delle 20 ed avere così a disposizione una mezzora di luce per scendere almeno fino a Poschiavo. Ma, come spesso capita, si fanno i conti senza l'oste... Arrivo a La Punt (Engadina) piuttosto ingessato per il freddo. Appena svolto per Samedan vengo investito da un gelido vento contrario, proprio in questo tratto di pianura dove avrei dovuto recuperare tempo e fiato. Fatico a tenere i 20km/h e per la prima volta nella giornata inizio a soffrire per la fatica e soprattutto psicologicamente al pensiero di dover ancora affrontare il freddo del passo Bernina e l'ultima salita al passo Aprica.
A Pontresina sono costretto a fermarmi a mangiare l'ultima barretta energetica. Chiamo mia moglie per farle sapere dove mi trovo. Lei si offre di venirmi a prendere a Tirano. La tentazione di accettare è forte, ma questa volta non deve succedere come alla MGC e rispondo: "No, ci devo riuscire. Sarò a casa prima delle 23".
Riparto un poco rinfrancato. Il vento qui è meno forte e la leggera salita dopo Pontresina mi fa tornare in temperatura. Affronto in volata lo strappo dopo Morteratsch e cerco di recuperare nel lungo falsopiano successivo ancora abbastanza ventoso ma non eccessivamente freddo. L'ultima difficoltà del Bernina da Pontresina è un rettilineo di 1,5km al 8% che dovo affrontare con un forte vento contrario. Sono stanco di prendere freddo e raccolgo le ultime forze rimaste per arrivare al passo il più presto possibile.
Alle 20:05 valico il passo Bernina. 30 secondi di sosta per vestirmi e giù in volata per raggiungere Poschiavo prima del buio. Poco prima di S.Carlo accendo tutte le luci e via fino a Tirano. Sono le 21:10 e non trovo bar aperti. Proseguo lungo la statale della Valtellina. Ormai sono ad 1km dalla deviazione per il passo Aprica ed ho paura ad affrontare i 13km di salita senza aver mangiato. Passo davanti ad una pizzeria dove mi ero fermato altre volte: anche se non è proprio indicata per l'alimentazione del ciclista vada per una pizza. Avrei potuto seguire la lezione di Nicko ed accompgnarla con una birra, ma questa volta faccio il prudente e mi accontento di una coca-cola.
La pizzeria è semivuota ed in meno di 10min la pizza arriva e va giù con estrema facilità. In soli 20min sono pronto a ripartire. Alle 9:45 inizio la salita al passo Aprica. All'inizio sono un po' preoccupato per la digestione della pizza, ma poi vedo che le gambe girano ancora bene. Se di giorno questa salita è abbastanza fastidiosa per il traffico e spesso anche per il caldo a quest'ora non c'è proprio nessuno e la temperatura è ideale. Gli scorci panoramici sulla Valtellina illuminata sono, inoltre, molto suggestivi. Alle 22:40 raggiungo la spianata del passo Aprica dove, svoltando a dx per dirigermi verso casa (Giorgio (vedo23) sa che prima di arrivare c'è ancora uno strappo notevole), l'anello si chiude.

Ho affrontato 8 passi e due fastidiose contropendenze. In tutto il giro ho percorso al più di 20km di vera pianura ed altrettanti di falsopiano, per il resto soltanto salita o discesa.
Ma, finalmente, ho conquistato il mio primo (e forse ultimo) "OTTOMILA"

Gli 8 passi:
1) Passo Gavia (2621m)
2) Passo stelvio (2758m)
3) Passo Umbrail (2498m)
4) Passo Fuorn (2149m)
5) Passo Flüela (2383m)
6) Passo Albula (2316m)
7) Passo Bernina (2323m)
8) Passo Aprica (1176m)

Distanza totale: 328km
Dislivello totale: 8300m
Vel. media: 19,5km/h
Tempo in sella: 16h 50'
Tempo totale: 19h 10'
gnaldi
00mercoledì 7 settembre 2011 14:06
Re: Il mio giorno più lungo.
pala69, 07/09/2011 13.54:


...
Ho affrontato 8 passi e due fastidiose contropendenze. In tutto il giro ho percorso al più di 20km di vera pianura ed altrettanti di falsopiano, per il resto soltanto salita o discesa.
Ma, finalmente, ho conquistato il mio primo (e forse ultimo) "OTTOMILA"

Gli 8 passi:
1) Passo Gavia (2621m)
2) Passo stelvio (2758m)
3) Passo Umbrail (2498m)
4) Passo Fuorn (2149m)
5) Passo Flüela (2383m)
6) Passo Albula (2316m)
7) Passo Bernina (2323m)
8) Passo Aprica (1176m)

Distanza totale: 328km
Dislivello totale: 8300m
Vel. media: 19,5km/h
Tempo in sella: 16h 50'
Tempo totale: 19h 10'



Bellissimo racconto. Dovresti scrivere più spesso!
Per quanto riguarda "l'ultimo ottomila", semplicemente non ci credo!
Hai ancora molti anni davanti, e la forma e soprattutto il fisico ti
aiutano molto. Pensando alla tua bicicletta, poi, mi chiedo quanto
più forte potresti andare se dovessi prenderne una meno pesante...
Certo, con l'andare degli anni gli obiettivi non possono sempre
rimanere uguali ed uno deve accettare i propri limiti, ma tu ne hai
ancora parecchie di cartucce da sparare. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]
Vedo23
00mercoledì 7 settembre 2011 14:30
Impressionante!!! [SM=g27993] [SM=g28002]
Eh sì, eccome se so com'è la rampetta finale... Io mi sarei cappottato dopo un giro del genere (se mai fossi riuscito ad arrivare alla fine, ed ho molto dubbi).
A parte i chilometri e il dislivello, le cose più impressionanti sono:
- le condizioni legate agli orari insoliti, specie il buio
- le poche e rapidissime soste (a parte la pizza, ma eri ormai alla fine)
- l'essere completamente da solo. Anche solo per il vento, sarebbe stato un aiuto non indifferente.
Insomma... Complimentissimi!!
Al telefono però avevi "barato": non mi avevi detto che il mega-giro era così tanto mega e così tanto duro!!! [SM=g27994] A posteriori, per quanto sia un sogno, è stato meglio non aver potuto venire: sarei rimasto paralizzato per almeno una settimana! [SM=g27989]
Peccato per la macchina fotografica... Ti toccherà rifarlo! [SM=g27987]

Giorgio
GattoVe
00mercoledì 7 settembre 2011 15:44
Tanto di cappello,signore!
Crazy Rider
00mercoledì 7 settembre 2011 16:02
Solo una parola: GRANDE!
pala69
00mercoledì 7 settembre 2011 17:15
Re: Re: Il mio giorno più lungo.
gnaldi, 07/09/2011 14.06:



Bellissimo racconto. Dovresti scrivere più spesso!
Per quanto riguarda "l'ultimo ottomila", semplicemente non ci credo!
Hai ancora molti anni davanti, e la forma e soprattutto il fisico ti
aiutano molto. Pensando alla tua bicicletta, poi, mi chiedo quanto
più forte potresti andare se dovessi prenderne una meno pesante...
Certo, con l'andare degli anni gli obiettivi non possono sempre
rimanere uguali ed uno deve accettare i propri limiti, ma tu ne hai
ancora parecchie di cartucce da sparare. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]



Non a caso ho aggiunto la parola "forse" [SM=g27987] [SM=g27987].
Non credo, comunque, che sarà facile affrontare ancora una volta una simile avventura. Il problema maggiore non è sicuramente l'età: Giorgio ha 5 anni in più e va decisamente più veloce di me. I problemi maggiori nascono dalle esigenze della famiglia, che quest'anno ho spesso trascurato per cercare di fare un allenamento regolare.
Al di là della lunghezza e del dislivello che dipendono dalla preparazione atletica, l'esperienza di pedalare da prima dell'alba a dopo il tramonto ha un particolare fascino e spero anche in futuro di poter avere altre occasioni per ripeterla.

Ciao, a presto.
pala69
00mercoledì 7 settembre 2011 17:28
Re:
Vedo23, 07/09/2011 14.30:



Al telefono però avevi "barato": non mi avevi detto che il mega-giro era così tanto mega e così tanto duro!!! [SM=g27994] A posteriori, per quanto sia un sogno, è stato meglio non aver potuto venire: sarei rimasto paralizzato per almeno una settimana! [SM=g27989]
Peccato per la macchina fotografica... Ti toccherà rifarlo! [SM=g27987]

Giorgio



Sì, effettivamente qualcosa ti avevo nascosto, ma sapevo anche di poter tagliare qualcosa in caso di necessità. [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]

Se ti ricordi avevo insistito perchè tu arrivassi all'Aprica la sera prima. Se tu fossi venuto avevo anche preventivato di andare in auto fino a Bormio e tagliare così il Gavia e l'Aprica, ma aggiungendo il Foscagno.

PS: Per la tua gamba da 1400m/h di VAM, salire a 900m/h è come passeggiare in città. Bisogna soltanto aver voglia di passeggiare per 16 ore [SM=g27988].

Per la tua prossima GF sulle Dolomiti: Forza Giorgio!!!!!!

Ciao, a presto
profpivo
00mercoledì 7 settembre 2011 17:30
Impresa STRATOSFERICA! Complimenti!

pierole1
00mercoledì 7 settembre 2011 17:41
Magnifico resoconto di un'impresa GRANDIOSA [SM=g28002]
Chapeau!
succhiaruote
00mercoledì 7 settembre 2011 18:38
Non ho parole per esprimere la mia ammirazione.
Avrei bisogno di una settimana per fare lo stesso giro... [SM=g27987]
matroma92
00mercoledì 7 settembre 2011 20:38
Non posso far altro che ammirarti e farti i miei complimenti. Semplicemente FANTASTICO! [SM=g28002]
Vedo23
00mercoledì 7 settembre 2011 20:42
Re: Re:
pala69, 07/09/2011 17.28:


PS: Per la tua gamba da 1400m/h di VAM, salire a 900m/h è come passeggiare in città. Bisogna soltanto aver voglia di passeggiare per 16 ore [SM=g27988].

Per la tua prossima GF sulle Dolomiti: Forza Giorgio!!!!!!

Ciao, a presto



Grazie!!
Posso essere d'accordo, ma per 2-3 salite... Poi finisco la benzina! [SM=g27988] Hai avuto modo di vedere già nel giro con Zambla + San Marco come fossi poi stremato sul Selvino.
Però chissà, un giro del genere (magari LEGGERMENTE più facile [SM=g27986] ) potrebbe essere un progetto da realizzare in un futuro non troppo prossimo! [SM=g28002]
Alla prossima pedalata, spero tra non troppo!

Giorgio
CiclistaperCaso@
00mercoledì 7 settembre 2011 21:08

I COMPLIMENTI te li sei guadagnati sul campo, Andrea ... strameritati [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Quello che mi ha colpito nel tuo racconto è stata la GRANDISSIMA DETERMINAZIONE: volevi un "8000" e lo hai ottenuto a tutti i costi.

Chapeau.

Giorgio
Crazy Rider
00mercoledì 7 settembre 2011 21:12
Re: Re: Re: Il mio giorno più lungo.
pala69, 07/09/2011 17.15:



Non a caso ho aggiunto la parola "forse" [SM=g27987] [SM=g27987].
Non credo, comunque, che sarà facile affrontare ancora una volta una simile avventura. Il problema maggiore non è sicuramente l'età: Giorgio ha 5 anni in più e va decisamente più veloce di me. I problemi maggiori nascono dalle esigenze della famiglia, che quest'anno ho spesso trascurato per cercare di fare un allenamento regolare.
Al di là della lunghezza e del dislivello che dipendono dalla preparazione atletica, l'esperienza di pedalare da prima dell'alba a dopo il tramonto ha un particolare fascino e spero anche in futuro di poter avere altre occasioni per ripeterla.

Ciao, a presto.



Basta che vai lento come me ed ogni uscita, anche il 21 giugno, si può trasformare in un "da un notte all'altra".

pedra85
00mercoledì 7 settembre 2011 21:35
EPICO! [SM=g28002]
MirkoBL
00mercoledì 7 settembre 2011 21:49
Bravo!
Per il resto, mi associo ai commenti degli altri.




[SM=g27993]
gibosimoni
00mercoledì 7 settembre 2011 22:12
Re:
pedra85, 07/09/2011 21.35:

EPICO! [SM=g28002]



NON CI SONO ALTRE PAROLE PER DESCRIVERLO! [SM=g27987] Complimenti!
SuperIannellus
00giovedì 8 settembre 2011 11:55
Grande prova di determinazione! Complimenti!
-Emiliano-
00giovedì 8 settembre 2011 14:23
Re: Re: Il mio giorno più lungo.
gnaldi, 07/09/2011 14.06:

Pensando alla tua bicicletta, poi, mi chiedo quanto più forte potresti andare se dovessi prenderne una meno pesante...
...
tu ne hai ancora parecchie di cartucce da sparare.


Mi associo ai complimenti di tutti ed, in particolare, a queste due considerazioni di gnaldi.

Abbiamo pedalato insieme solo una volta, quest'anno. Un giro nel quale hai fatto vedere di avere un "motore" più potente del mio (a dispetto della minore esperienza ciclistica e del minor dislivello accumulato) ma che - permettimi [SM=g27995] - non credevo ti avrebbe portato a superare con successo un'impresa del genere!
E invece... [SM=g27988]

Bravissimo!

Emiliano
ceemo
00giovedì 8 settembre 2011 16:12
Complimenti per la determinazione prima che per il resto.
Davvero ferrea!

Bravo! [SM=g28002] [SM=g28002]
NicKo67
00martedì 27 settembre 2011 13:59
Scusa il ritardo....
Ha raggiunto quello che mi son sempre domandato fosse fattibile in un sol botto... i 300km!
Quello che rende il tutto epico sono gli 8000 mt....

COMPLIMENTI!!!
christianR77
00mercoledì 28 settembre 2011 22:15
Con infinito ritardo infiniti complimenti, questo tipo di imprese mi affascinano moltissimo,personalmente dopo essere "salito sull'aconcagua" nel 2009 non sono piu' riuscito, pur desiderandolo, a rifare una cosa del gener, ma rimangono sempre progetti e sogni nel cassetto che spero di realizzare prima o poi, intanto mi son procurato un set di fanali che mi permetterebbe di far luce a giorno!
Ancora complimenti, davvero straordinario, non ho mai letto o sentito di qualcuno che abbia fatto un giro del genere completamente in solitaria, chapeau!!!!
ciao ciao
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