Otto, cane innamorato in fuga dalla liberta'

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Akela il solitario
00venerdì 14 dicembre 2007 17:52
Otto, cane innamorato in fuga dalla liberta'

Da www.lastampa.it/lazampa/

Per stare con la sua Marta ha abbandonato i nuovi padroni adottivi
PIERANGELO SAPEGNO
NIZZA MONFERRATO (Asti)
L’ultimo vero bacio non lo dimentichi. Solo che alla fine dev’essere che l’amore è uguale, che gli uomini e gli animali magari hanno lo stesso cuore. E che quando batte puoi rinunciare anche alla libertà, alla ricchezza, a un padrone che ti vuole bene. Puoi rinunciare a tutto, anche se sei un cane, come ha fatto Otto, che è un randagio che sembra un terrier, con il suo pelo corto nero e le zampe bianche.

Ha attraversato la notte e le colline, ha lasciato il suo cortile e la sua cuccia ed è passato sotto ai muri, e ha scavato la terra, per tornare lì, in una prigione, dove c’era Marta, la cagnolina che gli aveva dato l’ultimo vero bacio.

Marta sembra un pointer in miniatura. Pelo raso nero, muso appuntito, la pancia riempita di chiazze bianche. Avrà sei o sette anni, con i randagi non si sa bene. Lo sguardo è dolce. I cani ce l’hanno così anche quando fanno una vita dura. E’ finita in un canile modello, a Nizza Monferrato, provincia di Asti, il «ConFido», con lunghi corridoi e le cucce al coperto, e un bel prato per fingere di correre, tenuti al guinzaglio. Lì ha trovato Otto, che deve avere l’età del suo nome. Erano vicini di cuccia. E si sono innamorati. L’ultimo vero bacio. Mangiavano assieme nella stessa scodella, dormivano assieme, uscivano assieme, non si lasciavano mai. Poi, la prima domenica di dicembre, sono venute alcune brave persone per adottare un cane. Hanno scelto Otto. Sembravano i padroni di Lilli e il vagabondo.

Ma questa è come una storia di Disney. L’hanno portato a casa loro, sulle colline sopra Nizza: un bel posto, con il cortile, le luci accese, la cuccia con la coperta per stare al caldo, e tanto cibo. Lo riempivano di coccole. «Lui era docile, molto buono», hanno raccontato i padroni. Ma dopo qualche giorno aveva cominciato a uscire da solo. L’avevano visto vicino a un tipo con uno stazzonato abito di tela cachi, simile a un vecchio soldato reduce da una lunga campagna e tutto preso a guardarselo mentre quello si sbracava su qualche sgabello lì accanto, come un piccolo e sfinito commilitone, prima di rialzare la testa e partire per qualche corsa randagia che chissà dove lo doveva portare. Non c’era da preoccuparsi.

Otto se ne andava per sentieri sulle colline, come raccontava qualcuno che l’aveva visto, in altri luoghi e in altri tempi, fra vecchie carrette fatte in casa e un camioncino Fiat avviato a scomparire nel tramonto. Anche lui spariva per un po’ e poi tornava solo alla sera, con l’aria un po’ triste, con il muso basso e la coda tra le gambe. Ma nessuno ci faceva troppo caso. In fondo, è un cane.

Poi, domenica 9 dicembre, è andato via e non è più tornato. I padroni si sono messi a cercarlo dappertutto: si erano affezionati. Niente. Lunedì mattina, Roberta Galli ha aperto il canile. E’ andata nei corridoi, ha salutato i suoi amici, e a un certo punto ha visto Otto. Era lì, fermo, davanti alla cuccia di Marta. Non faceva niente. La guardava solo. La guardava come se non avesse nient’altro da guardare. Ecco dov’era andato nei giorni prima: a cercare la strada. E quando l’aveva trovata, aveva scavato sotto terra per passare il muro e rientrare qui, in questa che in fondo è la prigione dei cani.

Roberta era lì che guardava il buco fatto da Otto, il tunnel per arrivare nel corridoio e lo guardava adesso, immobile, di fronte a Marta. Non ha avuto il cuore di toglierlo. Lui aveva rinunciato a tutto per lei. Li ha rimessi insieme. Chi vuole adottare uno, dovrà prendersi anche l’altro. Solo questo alla fine non abbiamo capito. Se questa è una storia di cani che può essere anche una storia di uomini. L’ultima volta che l’abbiamo sentita, c’era Otto che filava via dalla sua cuccia. Ma era quasi Natale. Può averci ingannato lo splendore di una stella cometa.
ciuteina
00venerdì 14 dicembre 2007 18:52
Storia meravigliosa che mi tocca fin nel profondo, ma non ne sono stupita. I cani,e tutti gli animali, sono proprio come noi...ops, questo é un luogo comune, mi correggo: sono come non potranno mai essere neppure i migliori tra noi umani, i "dominanti"...
Dolcissima storia.
Akyaky
00sabato 22 dicembre 2007 10:48
Oddio... ho i brividi... il mio Akela, il mio cane... quante, quante volte l'ha fatto? uguale. Da giovane veniva adottato e la mattina dopo si materializzava davanti alla gabbia della sua amata Buba. Facevano tutto insieme... e quando era stata adottata Buba... lei è scappata subito, ci ha messo quasi una settimana ma un bel giorno eccola lì, sporca, magra, davanti alla gabbia che era stata sua e di Akela... e che ora era vuota, perchè avevano fatto sgomberare il rifugio...

Alcuni cani hanno la fortuna di essere adottati insieme. Per Akela e buba purtroppo non è stato così.

Ma non dimenticherò mai la notte in cui, anni dopo,ormai a casa mia, era voluto uscire ad ogni costo e aveva cantato alla luna la sua canzone più bella. Non avevo capito il perchè del suo comportamento, e perchè i cani dei vicini ululassero con lui...

La mattina dopo accendendo il cellulare scopro che Buba era morta durante la notte.

Scusatemi... [SM=g27995] ma certe cose, certe realtà più belle delle favole, vanno proprio raccontate... [SM=x1169385]

In c... alla [SM=x1169442] , Otto e Marta. Troverete casa prestissimo, e sarete felici insieme.
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