Or Zio Salve e ra so storia

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mystral61
00lunedì 20 ottobre 2008 18:45
Lo Zio Salve e la sua storia...
Da piccolo, essendo il villaggio dove son cresciuto abbastanza vicino alla Valcolla, zon di origine vera dello Zio Salve, ci venivano raccontate le peripezie dello Zio Salve.

Per anni ho creduto si trattasse solo dei soliti racconti di paese finché nel 1996, poco prima della sua scomparasa, ebbi modo di conoscerlo di persona e venni co' a sapere che molte delle avventure raccontate erano davvero realtà, anche se storpiate un poco rispetto ai fatti veramente accaduti.

Al secolo Salverio Antonio Malfanti, era il 12.o ed ultimo fratello di una famiglia che egli stesso definì disgraziata! Morì nel dicembre del 1996 alla veneranda età di 92 anni!

I fratelli suoi se ne erano già andati da tempo e lui viveva ospite della nipote sino alla morte, in un piccolissimo villaggio in cima alla Valcolla.

Si tratta di una stretta ed impervia valle a V nei dintorni di Lugano e che confina con l'Italia per via del Monte San Lucio, il cui versante guarda sul lago di Como.

Per tutti i bambini della zona, lo Zio Salve era la sfiga impersonificata! E di fatto la sua vita tanto tribolata tenderebbe a dimostrarlo.

Per le genti di Bogno (questo é il nome del piccolo villaggio in cima alla valle), la vita durissima e la fame l'hanno fatta da padroni per molti secoli, tanto che la prima strada "carrozzabile" (in realtà qualcosa poco più che una mulattiera) fu costruita solo nel 1945 alla fine della seconda guerra.

Così per alcuni mesi all'anno, la cima della valle era di fatto isolata dal mondo. Il sentiero su territorio svizzero é tanto impervio che le genti del posto preferivano valicare il passo e scendere verso Como che non andare verso Lugano!

Lì l'emigrazione era cosa palese già prima dell'epoca medievale, vista l'esiguità del terreno coltivabile con relativamente poco sforzo.

Per molti anni, emigrarono generazioni di stagnini, poiché era la specialità professionale dei locali. Così emigrarono generazioni intere degli stessi professionisti ed artigiani. All'inizio del 1900, l'avvento delle tecnologie, mise un po' da parte questi artigiani che comunque venivano apprezzati ugualmente.

Iniziarono anche le prime emigrazioni di massa verso l'Australia, gli Stati Uniti ed il Sud America (soprattutto Argentina, Chile, Perù e Uruguay). Non furono belle esperienze per oltre il 95% di queste genti.

Lo sfruttamento aurifero nelle miniere d'Australia era quasi estinto, quando alcuni arguti funzionari inglesi che detenevano ancora dei contratti di sfruttamento da vendere, vendttero questi che ormai erano carta straccia alle genti di qui che, indibitatisi fino all'inverosimili, partivano con la speranza di trovare quell'oro già esaurito da almeno 20 anni!!

Molti di questi emigranti non giunsero nemmeno mai a destinazione morendo di stenti lungo il terribile cammino sino alle miniere, vicine al deserto australiano!

Già il solo viaggio per mare era un'impresa epica, perché ci volevano quasi 3 mesi e mezzo per arrivarci. Qui ben pochi sapevano nuotare, lascio quindi immaginare quale fosse il terrore vissuto quotidianamento per questo viaggio!

Non bastasse, una volta giunti a Sidney, gli emigranti venivano trattati peggio delle bestie a meno che non si fosse inglesi o irlandesi!!!

Il padre di Zio Salve, l'unica cosa che fu capace di fare nel corso della sua vita fu quello di far partorie bambini!!! Era la madre di Zio Salve ad occuparsi di tutto! Dei 12 figli avuti, dell'orto e delle due mucche che avevano, dello sfalcio dei prati (tutti in salita) e di procurare quel po' di denaro per campare se stessa ed i figlioli.

Poteva contare sulla solidarietà dell'intero paese che ben conosceva la situazione, ma era solidarietà tra poveri.... Qualche uovo, qualche gallina per il brodo, qualche soldino per le camice stirate o per aver fatto il bucato al lavatoio comune sotto l'acqua gelida corrente!!!

Papà Nest (Ernesto), interveniva in casa solo nelle ore notturne - a quanto pare - per togliere quel po' di pace alla moglie. Non contento della cosa, girava le giornate nei paesi vicini ed ebbe altri figli con altre donne.

Le 2 sorelle maggiori si sposarono presto ed emigrarono nella bergamasca coi rispettivi consorti. Oggi parlare di una distanza attorno ai 250 km ppare ridicolo quasi, ma all'epoca doveva essere una sorta di impresa!!!

I 3 fratelli più grandi partirono anch'essi per l'Australia e per oltre un anno non si ebbe notizia alcuna. Chi li dava già per morti, chi li dava affogati nel mare di Genova cadendo dalla nave.

Dopo oltre un anno arrivò infine una lettera disperata dove si chiedeva l'invio di soldi che non c'erano per il rientro. Erano gli anni appena dopo la prima guerra mondiale, e le lettere viaggiavano via mare. Ad una lettera per ottenere una risposta occorrevano attorno ai 7 mesi sempre salvo imprevisti.

Fu così che zio Salve fu costretto a partire assieme ad altri 2 fratelli. L'idea era quella di andare in Australia a cercare i fratelli o i loro poveri resti da inviare a casa ma....

Giunti a Genova, si fecero abbindolare da una donna dai facili costumi che li depredò dei soldi prestati per il viaggio! Si trovarono così in 3 senza il becco di un quattrino a Genova! Che fare?

Decisero di separarsi per rientrare a casa, convinti che ognuno per sé sarebbe stato più semplice sbrogliarsi. Due fratelli andarono in una direzione, mentre Zio Salve decise di partire attraverso le montagne per cercare di rientrare il più velocemente possibile.

Gli altri fratelli finirono in Francia, a Marsiglia, dove trovarono lavoro. Zio Salve giunse dapprima a Torino e lavorò qualche settimana nella bottega di un paesano. Giusto per avere i soldi per rientrare e portare qualcosa da mangiare alla madre e alle sorelle rimaste.

Non si seppe bene perché, ma a Torino ci furono dei tumulti e così Zio Salve finì arrestato ed imprigionato per 6 mesi!

Fece rientro a casa senza un soldo, pieno di scabbia e di pulci e con le suole delle scarpe con dei buchi tanto grossi che ci sarebbe entrata la testa di un gatto!!!

Qualche settimana più tardi decise di raggiungere i faretelli a Marsiglia. Il porto era enorme ed alla continua ricerca di braccia! Dopo 4 giorni di viaggio arrivò a destinazione e prese a lavorare.

Zio Salve era considerato un ottimo cuoco, essendosi spesso occupato con le sorelle maggiori di preparare il pranzo per tutti in casa. Fu così che arrivò la sua occasione. Casualmente conobbe uno chef di origine italiana al mercato del pesce e non perse occasione di raccontare i suoi pregi quale cuoco, ingigantendo come suo costume le cose a dismisura!

Iniziò così a lavorare nella cucina di un rinomato ristorante cittadino e vi restò fin verso gli anni 35 - 36. Con l'inizio della seconda guerra mondiale ed il coinvolgimnto della Francia nel conflitto, batté in ritirata rientrando in Svizzera.

Giunto alla frontiera svizzera, viene letteralmente prelevato dal treno dai militari che lo inviano sulla linea di confine dopo un mese di istruzione sommaria. Ma quale località aveva in serbo la sua stella per lui? Ma naturlamente ciò che viene chiamata la siberia della Svizzera!!! La Brévine, bestia che c...!!! Posto bellisimo arietta fine, soprattutto d'inverno con temperature che raggiungono facilmente i meno 35°!!!

Fu così che lo Zio Salve fu rimandato a casa dopo 2 mesi di ospedale in seguito ad una polmonite. Sccome convalescente, per 6 mesi percepì il soldo militare che, anche se non era molto, permetteva per lo meno di comperare un po' di cibo ogni tanto.

Durante la guerra si arrabattò come meglio potette, lavorando nelle cucine dei pochi ristoranti di Lugano aperti all'epoca (davvero pochissimi, si contavano sulle dita di una sola mano).

Durante questo periodo, ospitò una famiglia ebrea nella sua casa luganese, col benestare dei padroni di casa, s'intende. Fu così che alla fine della guerra, decise di partire per gli stati uniti, facendosi passare come membro della famiglia che aveva ospitato.

Si recarono con 1000 peripezie al porto di Marsiglia da dove salparono per gli Stati Uniti. Lî furono messi in quarantena come altri moltissimi immagranti, poi grazie a delle leggi speciali per favorire gli esuli ebraici, ottenero entro breve il permesso per poter lavorare.

La famiglia fu aiutata ad inserirsi nel nuovo contesto da altri ebrei, ma lui, non ebreo, dovette arrangiarsi alla meglio. Inizia così il periplo di Zio Salve negli USA. Non trovando di meglio, si offrì come cuoco per un circo itinerante, dove ben presto fu più che apprezzato.

Ovviamente non aveva un indirizzo fisso e c'era il rpoblema di come ricevere la posta da casa. Per alcuni anni la famiglia ebrea che ospitò si prestò da fermo posta, poi partirono alla volta di Israele e....

Erano arrivati gli anni '50 e Zio Salve aveva ottenuto il passaporto USA da sole 3 settimane quando.... Pattuglia militare al circo. Prelevamento di Zio Salve ed invio in Corea!!!! Li ci rimase per oltre un anno, poi ferito ad una chiappa (e non poteva essere diverso visto il personaggio) fu rispedito negli USA.

Seppe così che mamma e papà nel frattempo erano morti, così come pure i fratelli d'Australia ed una sorella a causa di un epidemia di influenza. Insomma la fortuna continuava ad assiterlo. Giunto negli States cercò di ritrovare qualcuno del suo ambiente ma non rimaneva nessuno. Chi morto in guerra, chi rientrato in patria, chi partito per altri luoghi.

Decise di rientrare in patria, portando orgoglioso con se quello che chiamava trofeo di guerra, cioé la bandiera giapponese sporca del sangue del suo feritore!

"Guarda qui, care! Re chesta ra bandéra dra gloria! Guarda qui or sangre da quer lorde d'on facia-gialda d'on giaponees! Grò dacc or béf ma ghò percà ra vida!"

Trad: "Guarda qui caro! E' questa la bandiera della gloria! Gurda qui! Tutta sporca del sangue di quel faccia-gialla d'un giapponese! Gliel'ho dato il c..., ma io mi son preso la sua vita!"

Quando mi recai ad intervistarlo per la ricerca che stavo facendo, fu la prima cosa che mi mostrò (e che mostrava a tutti quelli che arrivavano a trovarlo col medesimo orgoglio).

Già ho scritto un mare di cose, ma vi assicuro che ho tralasciato parecchio dei dettagli che mi raccontò con sorprendente lucidità. Vi posso garantire che era un personaggio alla mister Beam, un sfiga ed un disastro ambulante! Non esiste cosa che gli sia successa in modo normale come a tutti!

Sempre qualcosa andava storto. Se ra che doveva scrivere, o finiva l'inchiostro o si rompeva l'unico pennino; se doveva presentarsi ad un appuntamento ben vestito e pulito, potete star certi che se anche lo portavate davanti alla porta d'entrata, prima di arrivare all'incontro sarebbe successoqualcosa o avrebbe trovato il modo di sporcarsi e sgualcire l'abito!!! [SM=g27824] [SM=g27824] [SM=g27824]
mickeymou$e
00martedì 21 ottobre 2008 20:01
Un bel ritratto paesano del tempo che fu.. Racconti affidati alla memoria e che forse un giorno scompariranno [SM=g27823]
mystral61
00mercoledì 22 ottobre 2008 11:20
Re:
mickeymou$e, 21.10.2008 20:01:

Un bel ritratto paesano del tempo che fu.. Racconti affidati alla memoria e che forse un giorno scompariranno [SM=g27823]



Temo tu abbia ragione!!!
Su questa ed altre storie sempre della stessa valle, ce ne sono un infinità! Vi sono gli eterni sfigati come Zio Salve, ma vi sono -pochissimi davvero - anche quelli che la fortuna l'ahnno fatta davvero!

Dal 1995 al 1998, fu avviato uno studio di ricerca chiamato Testiarch e sponsorizzato dalla Confederazione. Un team composto di storici, giornalisti, tecnici ed architetti, fotografi e geografi diede avvio al programma.

Lo scopo era quello di creare un catalogo ed un database con tutti gli oggetti architettonici del Cantone Ticino e del Grigioni italiano, costruiti ex-novo oppure restaurati e abbelliti coi proventi dell'emîgrazione di ritorno.

In sede di richiesta di credito, si presunse che complessivamente gli oggetti da clssificare fossero attorno agli 800. A nemmeno un terzo del tempo dall'inizio, avevamo già superato questa soglia più del doppio!!!

Alla fine furono catalogati qualcosa come oltre 5000 edifici, tra case private, opere pubbliche ma finanziate da private ed edifici di culto!!! Un buon terzo di grande pregio architettonico e artistico a volte.

Alla fine non si seppe cosa successe esattamente, ma tutto il materiale fu venduto indebitamente(nessuno ha mai firmato una liberatoria sui diritti d'autore fotografici, degli schizzi architettonici, delle fonti d'archivio private,ecc.

Il tutto sparì e nessuno di noi seppe mai che fini fece tutto sto materiale che, secondo prgramma, doveva essere stampato su 3 o 4 volumi e messo in vendita.

Le storie più belle ed interessanti (come quella dello Zio Salve ad esempio), vennero segnalate alla Televisione nazionale per farne dei cortometraggi. Su una decina di cortometraggi se ne son filmati unicamente 2: quella sui Gargantini di Lugano emigrati in Argentina e tornati ricchi sfondati ela sotria degli Storni, per via della nota poetessa argentina Alfonsina Storni, discendente della stessa famiglia.



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