Only The Good Die Young - Tributo alle leggende del ROCK!

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baffonemercury
00mercoledì 25 giugno 2008 02:57
è troppo strano che in un forum su un gruppo musicale si parli molto poco di altri artisti, perchè chi ama i queen a mio modesto parere deve per forza di cose amare tutta la musica...
apro questa discussione per ricordare tutti coloro che hanno dato tantissimo alla musica e che, come accaduto per freddie, per un motivo o per un altro hanno pagato a caro prezzo la fama ed il successo, entrando di diritto nella storia della musica....

vorrei parlare di un grandissimo chitarrista, Dimebag Darrell!



Darrell Lance Abbott (Dallas, 20 agosto 1966 – Columbus, 8 dicembre 2004) è stato un chitarrista statunitense. Meglio conosciuto con il soprannome Dimebag Darrell, fu il co-fondatore, chitarrista e compositore, assieme al fratello batterista Vinnie Paul, della band thrash metal Pantera. È ritenuto da molti come uno dei migliori musicisti e maggiori innovatori della storia del metal ed è stato inserito, dai lettori della rivista americana Guitar World, alla posizione #7 della classifica Guitar World's Top 100 Metal Guitarist - Top Metal Guitarist Of All Time.
Morì assassinato durante un concerto l'8 dicembre 2004. Di lui si ricorda la passione e l’impegno che profuse in campo musicale, oltre che la massima attenzione che ebbe nei confronti dei fans nell'arco dell'intera carriera. Egli infatti non si presentò mai arrogante verso i suoi sostenitori ma, anzi, si dice che non si rifiutasse mai di fornire loro utili suggerimenti o affrontare lunghe discussioni rimanendo, nonostante la sua notevole fama, sempre al loro livello e con i piedi per terra.

L'8 dicembre 2004, durante un esibizione relativa al tour promozionale del nuovo album, nel locale Alrosa Villa di Columbus, nell'Ohio, Dimebag Darrell Abbott fu ucciso a colpi di pistola sul palco da un ex-militare, tale Nathan Gale. Il chitarrista fu colpito cinque volte, due delle quali a bruciapelo alla testa.
Insieme a lui furono uccise altre tre persone: Nathan Bray, che stava assistendo al concerto, Erin Halk, un impiegato del locale, e Jeff "Mayhem" Thompson, guardia di sicurezza dei Damageplan. Il tecnico John "Kat" Brooks e il manager del tour Chris Paluska rimasero invece feriti nella sparatoria, conclusasi con la morte anche dell'assassino, colpito da un poliziotto intervenuto sul posto.
La ricostruzione della tragedia, eseguita dalla polizia locale, descrisse tale scena: Nathan Gale, salito dal retro del palco, si avvicinò improvvisamente ai musicisti che si stavano esibendo e cominciò a sparare. Partirono, dall'arma dell'uomo, ben quindici colpi. Quando la security e il pubblico salirono sul palco per fermarlo, Gale aprì il fuoco contro di loro, uccidendo le guardie Thompson e Halk, che si erano riparate dietro un tavolo di legno, e ferendo Paluska. Gale quindi prese il tecnico Brooks in ostaggio, immobilizzandolo dopo una breve lotta. Intanto l'infermiera Mindy Reece cercava, con l'aiuto di Nathan Bray, di rianimare Abbott praticandogli la respirazione bocca a bocca. Secondo alcuni testimoni Bray fu proprio ucciso mentre cercava di prestare soccorso al musicista. Al primo accenno di spostamento di Brooks, un poliziotto della centrale di Columbus, James D. Niggemeyer, sparò al folle senza alcuna esitazione colpendolo alla nuca con una calibro 12 e uccidendolo all'istante, ponendo così fine alla sparatoria.

Nel maggio 2005, il poliziotto Niggemeyer testimoniò di fronte alla giuria riguardo l'uccisione di Gale, dopo essere stato accusato di omicidio. Fu presto prosciolto. Molti si interrogarono riguardo al motivo del folle gesto di Gale. Fu detto che la scintilla della strage fosse dovuta al recente scioglimento dei Pantera o alla lite pubblica tra i fratelli Abbott e Phil Anselmo. Un'altra affermata ipotesi sostenne che Gale, a causa della schizofrenia che lo affliggeva, avesse immaginato che Darrell gli avesse copiato alcune canzoni e che quindi avesse deciso di punirlo con la morte.
I funerali del chitarrista si svolsero in un clima particolare e con la partecipazione di molti artisti famosi. A causa dei pochi posti disponibili nella chiesa, alcuni familiari di Darrell furono accompagnati fuori dalla sicurezza per fare posto ad "ospiti importanti", mentre altri parenti uscirono di loro volontà a causa delle volgarità esibite da alcuni degli intervenuti al funerale. Eddie Van Halen suonò un assolo durante la cerimonia e pose una chitarra nella bara, griffata KISS, del chitarrista.
A fine celebrazioni, Darrell Lance Abbott fu sepolto al Moore Memorial Gardens Cemetery della cittadina di Arlington. Sulla sua lapide, anch'essa abbondantemente decorata, fu incisa una scritta recitante:

« Egli venne per fare rock....
e lo fece come nessun altro
con un cuore due volte la
misura del Texas, il nostro amato
fratello, compagno, guida,
idolo e amico....
Noi ti amiamo Dime....
finché non ci incontreremo ancora »



Nei giorni successivi al decesso di Dimebag Darrell moltissimi artisti decisero di porgere un tributo al chitarrista. Furono organizzati concerti in suo ricordo, importanti band inserirono nella loro scaletta dei concerti cover dei Pantera per ricordarlo o addirittura furono composte tracce a lui dedicate. Il maggior numero di tributi fu però pubblicato per iscritto sui siti internet di genere metal o su altri appositamente creati. In queste pagine, oltre alle persone comuni e ai fan, gruppi e artisti lasciarono il loro ricordo del musicista, narrando i più curiosi momenti passati con lui. Per questo motivo la lista delle condoglianze è quasi infinita. Le principali giunsero da Tony Iommi, Ozzy Osbourne, i Motörhead, gli Slayer, i Kiss, Zakk Wylde, Ted Nugent, Rob Halford, Sebastian Bach, Van Halen, Mike Portnoy, i Sepultura, i Metallica, Dave Mustaine, gli Skid Row, Marty Friedman, Brian May, i Motley Crue e Rob Zombie.
Zakk Wylde, ammiratore e amico fraterno di Dimebag, gli dedicò una canzone, dal titolo In This River(ve la consiglio è bellissima), contenuta nell'album Mafia, e ha annunciato a breve la pubblicazione di un album contenente riff e assoli registrati insieme da lui e Dimebag. Vinnie Paul ha inoltre rilasciato nel 2006, in ricordo del defunto fratello, l'album Rebel Meets Rebel, composto dall'omonima band, i Rebel Meets Rebel, di cui lui e Dime facevano parte.
Il 17 maggio 2007 Dimebag Darrell è stato inserito nella Hollywood's RockWalk, una galleria dedicata al ricordo di quegli artisti che hanno contribuito con tracce importanti e durature alla crescita e all'evoluzione del rock 'n' roll. Per ricordarlo è stato creato per l'evento un busto in bronzo del chitarrista che è stato installato lungo la galleria al fianco di monumenti di artisti come Jimi Hendrix, Eric Clapton, Carlos Santana, Johnny Cash, Van Halen, Bonnie Raitt, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Marvin Gaye, James Brown, Brian Wilson, Stevie Wonder e John Lee Hooker.


baffonemercury
00mercoledì 25 giugno 2008 03:31
Se Dimebag Darrel è stato assassinato lo stesso giorno in cui fu assassinato John Lennon (8 dicembre) ma con 22 anni di differenza, Eric Carr ha totalmente condiviso il momento della sua morte con quello di Freddie...



Eric Carr, nome d'arte di Paul Charles Caravello, (New York, 12 luglio 1950 – New York, 24 novembre 1991) è stato un grandissimo batterista statunitense. È noto per la sua militanza, dal 1980 al 1991, anno della sua morte, nella band hard rock dei Kiss.
Sul finire del 1980, Paul partecipò all'audizione nei KISS che erano in piena crisi dopo gli abbandoni del chitarrista Ace Frehley e del batterista Anton Fig (Gene Simmons e Paul Stanley erano gli unici membri rimasti, oltre che essere i fondatori) e dopo aver pubblicato un album come Unmasked, giudicato mediocre da critica e pubblico.
Stanley, stando alle sue dichiarazioni, lo scelse (oltre alla sua bravura) per la sua semplicità ed umiltà (prima di iniziare l'audizione, il futuro batterista dei KISS chiese un autografo ai suoi beniamini) ed inizia per lui la carriera con uno dei gruppi che più ammirava. Su consiglio dell'allora fidanzata, il neo-batterista del gruppo scelse di cambiare il suo nome, prima in "Rusty Blades" e poi in "Eric Carr".
Come gli altri membri, egli doveva avere un make up che rappresentasse un personaggio. Inizialmente venne scelto per lui quello di "The Hawk" (Il Falco), in seguito cambiato in "The Fox" (La Volpe), dato che il batterista non gradì il suo primo personaggio. Con i KISS esordisce in Music From the Elder (1981), album che doveva essere la colonna sonora di un film in realtà mai prodotto. Il disco, comunque, fu un disastro commerciale.



Nel 1982 vengono pubblicati due dischi: Killers, una raccolta che comprende anche quattro pezzi inediti ("Nowhere To Run" , "I'm A Legend Tonight" "Partners in Crime" e "Down on Your Knees" ), e Creatures of the Night, uno dei dischi oggi più apprezzati,anche se nei primi mesi di uscita, le vendite dell'album faticano a decollare. Con Carr, la musica del gruppo divenne più dura e il batterista sfoggiò un drumming possente con una buona dose di tecnica, usando in maniera piuttosto rilevante la doppia cassa, strumento, fino a quel istante, mai comparso nella musica dei KISS.Inoltre Carr fu uno dei primi drummers ad adottare il tipico sound del rullante degli anni ottanta arricchito da effetti (come ad esempio il riverbero, che rendeva il suono decisamente più roboante) proprio a partire dall'album Creatures of The Night.
Eric sarà il batterista del gruppo per tutto il decennio ottantiano restante, quindi del periodo Glam Metal dei KISS senza trucco, pubblicando altri dischi con buone vendite come Lick It Up (1983), Animalize (1984), Asylum (1985) e Crazy Nights (1987). Nel 1988 esce la raccolta Smashes, Thrashes & Hits con una versione di Beth (brano tratto da Destroyer cantato dal primo batterista Peter Criss) interpretata da Eric. Nel successivo disco, Hot in the Shade (1989), Eric, oltre a suonare la batteria nei vari pezzi dell'album, canta anche la canzone Little Caesar. In alcuni live, Carr cantò altri pezzi dei KISS come Young And Wasted (cantata sull'album "Lick It Up" da Gene Simmons) e Black Diamond (cantata sull'album "Kiss" da Peter Criss).

Dopo il tour di Hot in the Shade (la sua ultima performance dal vivo avvenne il 9 novembre, 1990 al "Madison Square Garden" di New York City), Eric accusa problemi di salute ed è costretto ad abbandonare il gruppo. I medici diagnosticarono una forma di cancro al cuore che si formò nell'atrio destro dell'organo. Sfortunatamente, la malattia si estese fino ai polmoni ed Eric fu costretto ad una lunga degenza in ospedale a New York. Dopo aver effettuato la chemioterapia, Carr mostrava lenti miglioramenti di salute.
Simmons e Stanley desideravano, ardentemente, il suo ritorno nel gruppo, ma le sue pessime condizioni fisiche gli impedirono di proseguire la sua professione. Tuttavia, l'ultima performance di Carr con i KISS fu la registrazione di God Gave Rock N' Roll to You II, partecipando solamente ai cori dato che non se la sentiva di suonare la batteria (anche se il video del brano lo mostra dietro i tamburi). Il pezzo fu inserito nel successivo disco, Revenge (dove suona il suo sostituto, Eric Singer), oltre a Carr Jam 1981, che raccoglie una performance strumentale dei KISS risalente al 1981 dove Eric esegue anche un assolo di batteria (questa performance è la base del brano Breakout dei Frehley's Comet, band di Ace Frehley).
Eric sembrava riprendersi e i medici dichiararono che era guarito. Tuttavia, fu una parentesi di gaudio di breve durata e, a due mesi dalla guarigione, nel mese di settembre, Carr venne ricoverato di nuovo per due inaspettate emorragie cerebrali. Questa volta, purtroppo, non ci fu nulla da fare ed Eric si spense il 24 novembre del 1991. La sua morte fu un profondo dolore per i KISS (con cui il batterista aveva instaurato un grande rapporto di amicizia) e fu un evento di lutto per tutto il mondo del rock. Eric se ne andò lasciando la sua compagna, la playmate Carrie Stevens, che gli fu sempre vicino nel suo ultimo travagliato periodo di vita.



I fans, che all'inizio non sembravano accoglierlo caldamente, lo ricordano come una persona simpatica, allegra, umile e la sua morte lasciò un vuoto dentro di loro. Da menzionare, inoltre, l'uscita, postuma alla sua scomparsa, dell'album solista di Eric, Rockology (1999), pubblicato dall'amico chitarrista Bruce Kulick, il quale suonò assieme a lui nei KISS. Eric Carr morì lo stesso giorno di Freddie Mercury, celeberrimo cantante dei Queen.

baffonemercury
00mercoledì 25 giugno 2008 15:14
« Ero sposato quando entrai nel gruppo e mia moglie disse: "Perché non scrivi una canzone su di me?" Così io scrissi "She's got balls". E lei chiese il divorzio. »

Bon Scott



Belford Ronald Scott (Kirriemuir, 9 luglio 1946 – Londra, 19 febbraio 1980) è stato un cantante scozzese. Fu il principale autore di testi degli AC/DC, prima dell'entrata nel gruppo di Brian Johnson, avvenuta dopo la morte dello stesso Bon.
Fu per puro caso che gli AC/DC si imbatterono in Bon Scott; originario anch'egli della Scozia, vantava già discrete esperienze nella scena del rock (gruppi tra cui i Fraternity e i Valentines). Tuttavia, in seguito ad un grave incidente motociclistico che l'aveva lasciato in ospedale per molte settimane, era stato costretto ad abbandonare temporaneamente la musica, ritrovandosi a lavorare come autista di autobus. Scott, che in quel periodo era stato ingaggiato proprio dal management degli AC/DC per guidare l'autobus della band, venne a sapere che i fratelli Young erano alla ricerca di un nuovo cantante e si propose come candidato ideale. Nel settembre del 1974, Scott divenne ufficialmente il cantante degli AC/DC; con i suoi 28 anni d'età (era nato nel 1946) era nettamente il meno giovane del gruppo, ma la sua esperienza e il suo grande talento fornirono nuova, potente ed originalissima linfa vitale che permisero agli AC/DC di trovare in breve tempo la propria dimensione. Scott aveva vissuto vere e proprie pericolose esperienze di vita: matrimoni falliti, liti furiose, risse, abuso di alcool, prigione... Per molti versi, fu grazie a Scott che gli AC/DC trovarono quello stile grezzo e "stradaiolo" che li caratterizzerà per tutti gli anni a venire. Fiducia, rispetto reciproco ed entusiasmo contribuirono a consolidare il loro rapporto.



il 19 febbraio del 1980, si consumò il giorno più tragico dell'intera storia del gruppo: Bon Scott fu trovato morto a Londra, all'interno di una Renault 5 di un amico. Anche se permangono alcuni punti oscuri sulla vicenda, secondo la versione ufficiale e più accreditata Scott fu vittima dell'ingestione di una quantità eccessiva di alcool, ed allo stesso tempo di tragica e sfortunata serie di eventi: dopo aver partecipato ad una serata di bevute di whisky, Bon e l'amico (il cui nome corrisponderebbe ad Alistair Kinnear) si diressero verso casa di quest'ultimo. Avendo notato che Bon s'era addormentato ed era troppo ubriaco per svegliarsi e dirigersi verso l'appartamento, l'amico lo coprì con una coperta e lo lasciò in macchina; quando 15 ore dopo l'amico si svegliò e controllò la macchina, si accorse che Scott era ancora incosciente e lo portò di corsa all'ospedale di King's College. All'arrivo all'ospedale, purtroppo, Bon Scott era già deceduto; la possibilità che Bon sia morto soffocato dal proprio vomito in uno stato di incoscienza causata dall'alcool, e la possibilità che la temperatura oltremodo rigida dell'inverno londinese gli abbiano causato una congestione sono state spesso citate come ipotesi sull'accaduto, ma non comparirono nel verdetto medico ufficiale.



Proprio nel momento in cui gli AC/DC sembravano aver trovato il successo e la loro forma migliore, la morte di Bon Scott pareva aver concluso nel modo peggiore e più inaspettato la loro avventura e persino la loro carriera.



baffonemercury
00mercoledì 25 giugno 2008 15:40
Jimi Hendrix



James Marshall "Jimi" Hendrix (Seattle, 27 novembre 1942 – Londra, 18 settembre 1970) è stato un chitarrista e cantante statunitense. È considerato uno dei più grandi chitarristi della storia della musica, oltre che uno dei maggiori innovatori nell'ambito della chitarra elettrica: durante la sua parabola artistica, tanto breve quanto intensa, si è reso precursore di molte strutture e del sound di quelle che sarebbero state le future evoluzioni del rock (come ad esempio l'hard rock) creando un'inedita fusione di blues, rhythm and blues, rock and roll, psichedelia e funky.
Secondo la classifica stilata nel 2003 dal Rolling Stone Magazine è lui il più grande chitarrista di tutti i tempi.
La sua esibizione in chiusura del festival di Woodstock del 1969 è divenuta un vero e proprio simbolo: l'immagine del chitarrista che, con dissacrante visionarietà artistica, suona l'inno nazionale americano in modo provocatoriamente distorto è entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo musicale come uno dei punti di svolta nella storia del rock.
Hendrix è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1992.
Nacque come Johnny Allen Hendrix al King County Hospital di Seattle, nello Stato di Washington, USA, da madre di origini cheyenne e padre afroamericano. Fu in seguito ribattezzato James Marshall dal padre. Il piccolo Jimi passò l'infanzia in un quartiere disagiato ed ebbe l'infanzia funestata dal divorzio dei suoi genitori, avvenuto quando aveva appena 9 anni: a seguito di ciò fu affidato alla nonna paterna, Nora Rose Moore, in quel momento l'unica persona in grado di garantirgli un minimo di stabilità. Nel 1958 sua madre morì: fu proprio in quel periodo che Jimi ebbe la sua prima chitarra.
La scoperta dello strumento fu per lui come un'illuminazione.
Poco interessato alla scuola, che lascerà prima del diploma, Jimi iniziò a dedicarsi alacremente alla musica: i suoi punti di riferimento furono chitarristi della scena blues di Chicago come Elmore James, Muddy Waters ed Albert King, nonché leggende del più risalente delta blues, come Robert Johnson e Leadbelly, e del rock and roll, come Chuck Berry.
Nella storia rimarrà per sempre l'esibizione di Jimi al festival di Woodstock del 1969 fu sicuramente uno degli eventi più rappresentativi per l'intero immaginario collettivo correlato alla musica degli anni '60 ed al movimento flower power. In tale contesto, la performance di Jimi Hendrix divenne un vero e proprio simbolo del festival stesso oltre che del pensiero pacifista di quegli anni. L'esibizione del chitarrista era stata programmata in chiusura della rassegna, la sera del 18 agosto 1969, terzo ed ultimo di quei three days of peace, love and music: a causa dei problemi tecnici e logistici che si verificarono, non ultimo il violento acquazzone che si abbatté sulla zona a metà del secondo giorno, la sua performance dovette essere procrastinata al mattino del giorno successivo. L'enorme folla dei tre giorni precedenti (oltre 500.000 spettatori paganti) si era considerevolmente ridotta ed Hendrix chiuse il festival davanti ad un'udienza - senz'altro rispettabile ma decisamente inferiore alle aspettative - di circa 180.000 spettatori, esausti ed in molti casi persino svagati.
Il chitarrista si presentò sul palco con una formazione espansa, introdotta dallo speaker come Jimi Hendrix Experience, ma prontamente ripresentata dallo stesso Hendrix come Gipsy Sun And Rainbows: ne seguì un'esibizione di due ore - tra le più lunghe in assoluto della sua carriera - buona ma non eccellente, anche a causa dell'ancora scarsa armonia con il resto della band, dell'insufficiente soundcheck e di alcuni problemi tecnici connessi all'impianto microfonico.
Jimi Hendrix suona The Star-Spangled Banner a Woodstock (1969).Quello che più rilevò, ad ogni modo, in quella storica esibizione, fu la celeberrima trasfigurazione chitarristica operata sul tema di The Star-Spangled Banner, inno degli Stati Uniti D'America: Hendrix si accanì sul tema dell'inno in maniera selvaggia, intervallandolo con feroci simulazioni sonore dei bombardamenti e dei mitragliamenti sui villaggi del Vietnam, sirene di contraerea ed altri rumori di battaglia, il tutto avvalendosi della sua sola chitarra.
Nella realtà dei fatti, rimane tuttora estremamente controverso il significato che Hendrix volle attribuire a quel modo di proporre l'inno nazionale statunitense. Seppure la sua ragion d'essere sia piuttosto chiara, c'è da dire che già da un anno tale versione di The Star Spangled Banner veniva eseguita dal vivo e lo stesso Hendrix è sempre stato piuttosto sibillino sul tema: in un'intervista a ridosso al festival di Woodstock il chitarrista si dichiarò disinteressato alle questioni politiche, e ad una domanda più precisa - rivoltagli al Dick Cavett's Show - sul perché della sua resa così poco ortodossa dell'inno americano rispose candidamente "penso che sia meraviglioso suonarlo così".



La mattina del 18 settembre 1970, Hendrix venne trovato morto nell'appartamento che aveva affittato al Samarkand Hotel, al 22 di Landsdowne Crescent.
Fino ad oggi, non vi è una versione certa della morte del chitarrista. La versione più diffusa, messa in circolo dalla sua ragazza tedesca Monika Dannemann, presente nella stanza al momento del fatto, racconta di come Hendrix sia soffocato nel suo vomito dopo un improvvido cocktail di alcool e tranquillanti; a parte la causa della morte, le versioni fornite dalla ragazza risultano difformi da intervista ad intervista: non è chiaro se il chitarrista sia morto nottetempo, come asserito dalla polizia, o se fosse ancora vivo all'arrivo dell'ambulanza e sia soffocato durante il trasporto in ospedale a causa del sopraggiungere di vomito in assenza di un supporto sotto la sua testa.



Dopo la morte, le spoglie di Hendrix vennero riportate negli Stati Uniti e sepolte nel Greenwood Memorial Park di Renton, Washington, a sud di Seattle.
Il complesso funerario della Famiglia Hendrix al Memorial Park di Renton, Seattle.Sulla lapide venne fatta incidere, assieme al nome, la sagoma di quella che fu la sua chitarra-simbolo, la Fender Stratocaster. Le continue incursioni di ammiratori e curiosi - non esattamente caratterizzate da atteggiamenti discreti e civili - indussero Al Hendrix, suo padre, a ripensare la collocazione del feretro in un contesto separato dalle altre sepolture: fu così che venne progettata una sorta di cappella monumentale di proprietà della famiglia Hendrix, in una zona marginale del complesso funebre di Renton. La consegna della struttura venne inizialmente prevista per la fine del 1999: il progressivo deteriorarsi delle condizioni di salute di Al Hendrix, però, fu una delle ragioni connesse al ritardo nella consegna. Al Hendrix morì nel 2002, appena due mesi prima del completamento: negli ultimi mesi dello stesso anno, il feretro di Jimi venne trasportato nel nuovo sito mortuario assieme a quelli del padre e della nonna.
Il complesso si presenta composto da una volta di granito sorretta da tre pilastri, anch'essi granitici, ognuno con una gigantografia della firma del chitarrista scolpita alla base di ogni pilastro: il feretro di Hendrix è stato deposto sotto tale struttura. All'esterno, tutto attorno all'elemento centrale, sono stati collocati 50 alloggiamenti mortuari, molti dei quali già dotati di pietra tombale, ed una meridiana completa di gnomone. La lapide che indicava il sito della prima sepoltura di Hendrix è stata incastonata in un basamento in granito collocato sotto la volta: tale basamento dovrebbe supportare una statua in ottone del chitarrista commissionata in Italia, ma a tutt'oggi non si hanno notizie sullo stato di lavorazione di detta statua così come delle placche ornamentali - anch'esse in ottone - che dovrebbero completare il complesso dall'esterno.
In compenso, un'altra statua del chitarrista è stata collocata all'incrocio tra la Broadway e la Pine Street di Seattle. La sua città natale ha voluto rendergli omaggio anche intitolandogli un parco nelle vicinanze della storica Colman School, nella zona del Central District.

baffonemercury
00mercoledì 25 giugno 2008 20:18
John Bonham



John Henry Bonham (detto Bonzo; Redditch, 31 maggio 1948 – Windsor, 25 settembre 1980) è stato un batterista britannico di musica rock.
E' ritenuto uno dei batteristi più grandi ed innovativi della storia della musica. Il suo stile, basato su un'eccezionale alchimia di estro ed aggressività, creatività e tecnica, ha modificato radicalmente il modo di concepire la batteria e le percussioni nella musica contemporanea. Gli otto storici album che compongono la discografia dei Led Zeppelin, impreziositi dalle imponenti architetture percussionistiche di Bonham, costituiscono tutt'ora la base su cui fonda grandissima parte del rock moderno, dal più convenzionale al più estremo.
Tra difficoltà varie, Bonham iniziò a suonare con varie formazioni blues locali e facendosi presto un nome nell'ambiente: non pochi furono gli ostacoli, comunque, perché il batterista veniva inevitabilmente ritenuto troppo rumoroso, e per un periodo i locali della sua zona giunsero addirittura a non far suonare "gruppi che avessero John Bonham alla batteria".
Suonando in gruppi sparsi, capitò più volte a Bonham di incrociare il suo vecchio amico Robert Plant al microfono: in particolare, questo avvenne con la formazione della Band Of Joy, uno degli ultimi gruppi in cui militarono assieme prima di essere portati nell'Olimpo del rock dalle geniali intuizioni di un turnista di belle speranze destinato a far strada, Jimmy Page.
Nell'ottobre del 1968, i Led Zeppelin registrano in sole trenta ore il loro primo, fondamentale album. È l'inizio, per Bonham della scalata verso il successo più sfrenato.



Personaggio bizzarro, Bonham trascorse tutti gli anni settanta vivendo di eccessi. All'inizio della carriera, John era talmente mansueto che venne soprannominato "Bonzo" dal nome di un cane di un cartone animato; il lavoro con gli Zeppelin lo costrinse a vivere lontano dalla famiglia (che amava profondamente), e questo provocò in lui un vero shock, perché da ragazzo di periferia inglese quale era, si ritrovò ad essere una superstar sempre in viaggio e lontano da casa.
In particolare, fu per lui un duro colpo l'anno in cui gli Zeppelin andarono in esilio fiscale negli Stati Uniti a causa delle leggi economiche inglesi.
In breve, Bonham sviluppò a dismisura la sua già intensa dedizione agli alcolici, con risvolti a cavallo tra tragico e comico: i roadies e gli stessi membri del gruppo raccontano che, una volta ubriaco, il batterista era preda di violenti cambiamenti di personalità al punto da guadagnarsi il soprannome The Beast (La Bestia). A farne regolarmente le spese erano stanze d'albergo, locali, camerini ed ignari malcapitati che osavano tentare di riportarlo in sentimenti: da un certo momento, gli altri membri del gruppo iniziarono a prenotare negli alberghi in cui si recavano delle stanze apposite, non note al corpulento batterista, dove trovare riparo in attesa che la sbornia gli passasse. Bonham non era solito rendersi protagonista di particolari danni, quando andava da solo per locali, dopo i concerti: semplicemente si sedeva a bere. I problemi cominciavano quando veniva seguito dalla banda dei "roadies", o accompagnato dal famigerato Richard Cole, tour manager factotum dei Led Zeppelin per dieci anni: risse, orge, alberghi devastati, locali puntualmente sfasciati e depravazioni di ogni genere.
Per il resto John Bonham era un semplice ragazzo di campagna: come Keith Moon (il batterista "pazzo" degli Who) passava lunghe ore al pub del suo paese e amava molto le macchine: il suo garage poteva vantare decine di pezzi unici o rari, acquistati in giro per l'America e l'Inghilterra durante i vari tour del gruppo.



il 25 settembre 1980, poco prima di partire per gli Stati Uniti, Bonham si presentò alle prove completamente ubriaco; continuò a bere per tutta la sera in una festa a casa di Page e fu messo a dormire in una stanza. La mattina dopo fu trovato morto soffocato nel proprio vomito. La stampa parlò di 40 dosi di vodka ingerite.
Dopo la morte di Bonham, gli altri tre componenti resero nota la decisione di voler interrompere l'attività artistica con il nome di Led Zeppelin con il seguente comunicato stampa, diffuso il 4 dicembre 1980:

« Desideriamo rendere noto che la perdita del nostro caro amico ed il profondo senso di rispetto che nutriamo verso la sua famiglia ci hanno portato a decidere – in piena armonia tra noi ed il nostro manager – che non possiamo più continuare come eravamo. »
(Led Zeppelin)

A parte la sua vita goliardica e ricca di eccessi, "Bonzo" è considerato uno dei più grandi batteristi di tutti i tempi, non tanto per la tecnica quanto per le innovazioni che ha portato in campo batteristico. Ha impararato a suonare ascoltando i suoi miti, Keith Moon e Ginger Baker, ed assimilando il feeling di oscuri batteristi che sentiva suonare in vecchi dischi soul.
La sua conoscenza musicale (dal punto di vista teorico) si ferma nel momento in cui inizia a suonare con i gruppi. Ecco uno spezzone da una delle sue rare interviste: "Agli inizi ero interessato alle partiture musicali ed ero abbastanza bravo e veloce nella lettura, ma quando cominciai a suonare con i gruppi feci l'enorme sbaglio di abbandonare lo studio. Credo che sia fantastico essere capaci di scrivere le proprie idee in forma musicale, ma credo anche che nella batteria il feeling sia molto più importante della mera tecnica: è fantastico suonare un triplo paradiddle… ma chi si accorge veramente che lo stai facendo? Se fai troppa attenzione alla tecnica, finisce che inizierai a suonare come ogni altro batterista. Credo che quello che conti veramente sia essere originale. Quando ascolto altri batteristi, mi piace poter dire "Wow… carina questa cosa, non l'avevo mai sentita prima!". Credo che essere te stesso come batterista sia molto più importante che suonare come chiunque altro".

=Hysteria=
00giovedì 26 giugno 2008 00:28
(Splendida idea questo topic! [SM=g27817] )
Marc Bolan

Mark Feld, meglio conosciuto con lo pseudonimo Marc Bolan (30 settembre 1947 - 16 settembre 1977), è stato il cantante, chitarrista e leader della band Glam Rock inglese Tyrannosaurus Rex (il cui nome verrà successivamente abbreviato in T-Rex) dal 1967 all'anno della sua morte, avvenuta in un incidente stradale nel 1977. Ritenuto il fondatore del Glam Rock, la sua musica è stata di fondamentale importanza per molte band e cantanti.

Figlio di un camionista, Marc Bolan è cresciuto ad Hackney, nell'East London, e in seguito ha vissuto a Wimbledon. In giovanissima età si appassiona a Gene Vincent e a Chuck Berry e diventa Mod. Adolescente ribelle, all'età di quattordici anni viene espulso da scuola. Per un breve periodo fa il modello, e nel 1967 si unisce alla band Proto-Punk John's Children, di discreto successo negli show dal vivo ma dalle vendite scarse. Il singolo scritto da Bolan "Desdemona" avrebbe forse potuto ottenere qualche successo, se la BBC non lo avesse censurato per il verso "lift up your skirt and fly". Quando la band si scioglie, Bolan comincia a scrivere i pezzi Neo-Romantic che appariranno nei primi album dei T-Rex.


partire dal 1974 per Marc Bolan incomincia un periodo difficile: subisce la perdita dei componenti della formazione storica del suo gruppo (il primo ad andarsene sarà Bill Legend), licenzia il produttore del gruppo Tony Visconti dopo l'insuccesso discografico dell'album Zinc Alloy and the Hidden Riders of Tomorrow, e divorzia dalla moglie June Child. Inoltre la salute di Bolan durante questo periodo va peggiorando a causa della sua dieta sregolata (che lo farà aumentare notevolmente di peso) e della sua dipendenza alla cocaina (che gli procurerà un attacco cardiaco alla fine del 1974).

Sempre nel 1974, Marc Bolan conosce durante un tour negli Stati Uniti la cantante soul statunitense Gloria Jones, con la quale intreccerà una relazione, e dalla quale avrà un figlio chiamato Rolan (nato nel 1975).

Nel 1977 tuttavia Bolan riesce a uscire dalle dipendenze che aveva collezionato negli anni precedenti e risistema la line-up della sua band, che inciderà un album con il quale torna in classifica. Nell'autunno dello stesso anno Marc Bolan presenta un programma televisivo intitolato con il suo nome che gli ridarà la popolarità che aveva riscosso durante il periodo di maggior successo dei T-Rex.

Marc Bolan muore all'alba del 16 settembre 1977, due settimane prima del suo trentesimo compleanno. Stava tornando a casa dopo aver trascorso la notte in un ristorante con la sua amante Gloria Jones, quando l'automobile su cui viaggiava (una Mini viola guidata dalla sua amante) andò contro un albero dopo che la conducente perse il controllo dell'automobile a causa dello scoppio di un pneumatico.

Ironicamente Bolan citava diversi modelli di automobili nelle sue canzoni, ma soprattutto non sapeva guidare né possedeva la patente di guida.

Attualmente il luogo dove è avvenuto l'incidente è stato trasformato in una sorta di santuario, chiamato Bolan's Rock Shrine dove è stato posto a partire dal 2002 (l'anno del venticinquesimo anniversario della morte) un busto di Marc Bolan, scoperto durante la cerimonia dal figlio Rolan.





=Hysteria=
00giovedì 26 giugno 2008 00:38
Janis Joplin

Janis Joplin (Port Arthur, Texas, 19 gennaio 1943 – Los Angeles, 4 ottobre 1970) è stata una cantante statunitense. Divenne nota verso la fine degli anni sessanta come cantante del gruppo Big Brother and the Holding Company, e successivamente per i suoi lavori da solista. La sua carriera continuò fino alla morte per overdose di droga all'età di 27 anni.

Il padre della Joplin era un'ingegnere della Texaco, mentre la madre era impiegata di un college. La famiglia era composta anche dai fratelli Michael e Laura. Da giovane divenne amica di Jim Langdon e Grant Lyons. Lyons fu il primo a farle conoscere il blues. Iniziò quindi a cantare nel coro cittadino e ad ascoltare artisti come Leadbelly, Bessie Smith, Odetta e Big Mama Thornton. Durante la frequentazione della Thomas Jefferson High School il suo interesse primario era il disegno, e solo successivamente iniziò a cantare blues e folk insieme ad alcuni amici, accompagnandosi con l'autoharp nei club di Austin, Beaumont e dintorni. Si diplomò nel 1960 e si iscrisse alla Università del Texas di Austin, anche se alla fine non ottenne nessuna laurea. In quel periodo visse in una costruzione comunemente chiamata "The Ghetto" che si trovava al 2812 1/2 di Nueces Street. L'affitto era di 40 dollari al mese.

Lo stile emancipato che la Joplin ostentava in quel periodo era ispirato principalmente dalle sue cantanti blues preferite e dai poeti beat. A venti anni si trasferì in California, a San Francisco, vivendo prima a North Beach e successivamente a Haight-Ashbury, inseguendo gli ideali di Peace & Love che a breve avrebbero portato all'esplosione del movimento Hippy. A Haight-Ashbury visse nello stessa abitazione insieme al campione di scacchi Jude Acers. Il 25 giugno del 1964, la Joplin ed il futuro chitarrista dei Jefferson Airplane Jorma Kaukonen registrarono alcuni standard blues, dove in sottofondo si può sentire una macchina da scrivere (la moglie di Kaukonen stava scrivendo, da qui il titolo del bootleg: The Typewriter Tape) Queste session vennero incise con un registratore a bobine mono, e includevano sette brani: Typewriter Talk, Trouble In Mind, Kansas City Blues, Hesitation Blues, Nobody Knows You When You're Down And Out, Daddy, Daddy, Daddy e Long Black Train Blues. Altre registrazioni di quei primi anni si possono trovare nella raccolta Janis, The Early Performances del 1974 e Janis del 1993, incluse le tracce What Good Can Drinkin' Do, Mary Jane e No Reason For Livin'.

Nel 1966 entrò a far parte della band Big Brother and the Holding Company, un gruppo di musicisti della bay area che cercava una cantante. Dopo diversi concerti effettuati in vari locali della California, nel giugno del 1967 con la partecipazione al Festival Pop di Monterey avviene il trionfo dell'artista che eseguì con personalità e spirito infuocato un'indimenticabile versione del brano Ball and Chain (Big mama Thornton).


Oltre ad uno stile originale di canto, ispirato dalle grandi cantanti nere di blues, e mediato dall'incredibile personalità vocale dell'artista, dotata di una voce potente, abrasiva,appassionata e struggente, capace di escursioni vocali incredibili, la Joplin, trasformava i brani fino a stravolgerli (ascoltare la versione della pop song dei Bee Gees To Love Somebody, per esempio) offrendo delle interpretazioni assolutamente sincere, cariche di dolore, gioia, melanconia, passione, rabbia furente, senza mediazioni, se non la voce: una voce alla cartavetrata, fortemente emotiva e assolutamente commovente, una voce che toccava e tocca le corde profonde dell'animo umano per la sua sensibilità per il suo provenire direttamente dal cuore e arrivare al cuore e all'anima dell'ascoltatore. Come disse un suo amico: una volta che ascolti quella voce, non la potrai più dimenticare.

Nessuno poteva resistere a quella voce, e il pubblico e la critica di Monterey furono il contesto adeguato perché la voce e la presenza scenica di quella ragazza venuta dal Texas fossero riconosciute e apprezzate. Da quel momento la scalata nel firmamento rock fu quasi immediata: Joplin fu la prima donna a infrangere la cultura "prevalentemente maschile" che troneggiava nel mondo del rock. Nel 1968 incise Cheap Thrills, secondo album del gruppo (tra i brani una cover di Summertime di Gershwin e Piece of my Heart) che entrò velocemente nella classifica di Billboard, raggiungendo il n. 1 e mantenendo tale posizione per otto settimane.

L'anno seguente si mise in proprio scegliendo un nuovo gruppo d'accompagnamento, la Kozmic Blues Band, con il quale pubblicò l'album I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama! in cui la Joplin fa mostra della propria grandezza di performer e in alcuni brani raggiunge vette interpretative da brivido (Kozmic blues, Little girl blue, Maybe, Work me Lord). Poi cambiò ancora gruppo scegliendo la Full-Tilt Boogie Band: l'album Pearl fu pubblicato postumo nel gennaio 1971, entrò subito in classifica al n. 1 mantenendo tale posizione per 9 settimane. Il primo singolo tratto dall'album fu Me and Bobby McGee che raggiunse il primo posto nella classifica dei singoli, ma vi sono altri brani di rara bellezza e intensità, Cry baby, Get it while you can, Mercedes Benz, Trust me, My baby. Pearl è il testamento di una grande performer, un'artista unica, irripetibile, tutt'ora riconosciuta come la più grande cantante bianca di blues di tutti i tempi. Il 4 ottobre 1970 Janis Joplin fu trovata morta nella stanza di un motel di Los Angeles, stroncata da una overdose di eroina in seguito alla quale cadde a faccia in terra rompendosi il volto. Riconosciuta e ricordata per la sua grandezza e unicità di performer, nel 1995 e' stata inserita nella Rock and Roll Hall of fame e nel 2005 è stata insignita del Grammy Award alla carriera.

antonrasha
00giovedì 26 giugno 2008 01:03
Sid Vicious




« Sono stato innamorato solo di una bottiglia e di uno specchio. »




Sid Vicious, pseudonimo di John Simon Ritchie (Londra, 10 maggio 1957 – New York, 2 febbraio 1979), è stato un bassista inglese, membro della band punk dei Sex Pistols.

Morto per una overdose a soli 21 anni, Sid Vicious è uno dei simboli del punk. Il soprannome (che significa "Sid il cattivo") gli era stato dato dall'amico John Lydon (meglio conosciuto come Johnny Rotten), che lo aveva paragonato per cattiveria ad un suo criceto di nome Sid.

Diverse fonti riportano diversi nomi di nascita, ma pare che la più attendibile sia la trasmissione radiofonica che per prima ne ha annunciato la morte, il cui conduttore diceva: born John Simon Ritchie (nato John Simon Ritchie). Altre fonti riportano il nome John Beverly. Anche l'amico Lydon ha affermato nel recente documentario Sex Pistols - Oscenità e Furore che Sid si chiamava in realtà John. Nello stesso documentario si può vedere mentre i Sex Pistols firmano un contratto con una casa discografica e Sid firma col nome di John Beverly riportato anche sotto in stampatello. Un'altra prova è la frequentazione del gruppo di teppisti chiamati Johns, composto da alcuni ragazzi che si chiamavano, appunto, John (e di cui faceva parte anche Rotten).

Nel 1975 il chitarrista Steve Jones e il batterista Paul Cook, insieme con il bassista Glen Matlock, formano i Sex Pistols che poco dopo coinvolgeranno John Lydon (come cantante); Sid ne diventa il primo fan. Durante i concerti inventa anche la "pratica" del pogo, nata per permettere a Sid di vedere meglio i concerti saltando e spingendo gli altri componenti del pubblico, che successivamente cominciarono ad imitarlo. Con la cacciata di Matlock, Sid entra nel gruppo senza sapere suonare, ma promette di mettersi d'impegno. Gli altri Sex Pistols nel documentario Oscenità e furore affermano che nei concerti il suo basso era spento e che lui non sapeva suonare, ma lui sempre nel documentario smentisce tutto. In precedenza, tuttavia, Vicious aveva militato brevemente sia nei Siouxsie and the Banshees (come batterista) e sia nei Flowers Of Romance, in compagnia del chitarrista Keith Levene (in seguito nei Public Image Ltd. di John Lydon)

Lo stile di vita condotto da Sid era tale che quando Malcolm McLaren cercò di far siglare a una casa discografica un impegno che durasse sino al 1983 la casa rifiutò motivando "probabilmente Vicious non ci arriverà al 1983". Tale previsione fu azzeccata; del resto una volta Vicious disse che non sarebbe arrivato ai 25 anni ma che avrebbe vissuto come voleva, ossia fra alcool e molte donne.

La sua vita cambia con la conoscenza di Nancy Spungen, che diventa poco dopo la sua fidanzata. La ragazza lo trascina nel mondo della droga, da cui non uscirà mai più. Per questo non prenderà mai più la musica sul serio e le sue performance sul palco (che lo resero famoso) diventarono sempre più autolesioniste.

Dopo lo scioglimento dei Sex Pistols nel 1978, Sid, con Nancy, si trasferisce a New York e tenta una breve carriera solista (di cui resta solo la cover dissacrante di My Way di Frank Sinatra) aiutato dalla ragazza, che fu trovata assassinata il 12 ottobre 1978, il giorno dopo una festa organizzata da Sid. Egli negò la sua colpevolezza. Nonostante alcuni testimoni dissero di aver visto la Spungen appartarsi con una persona sospetta e che Sid non poteva essere colpevole perché aveva trascorso la serata al centro dell'attenzione, fu comunque accusato dell'omicidio perché unico sospettato e uscì di prigione qualche mese dopo su cauzione.

I Ramones hanno messo in versi la storia d'amore fra Sid e Nancy nella canzone Love Kills. Sid viene glorificato come "il re del punk rock", al contrario di Nancy, descritta come una "regina rotta" e continuamente disprezzata.





Morte

Durante un'intervista dopo il processo gli chiesero se si stesse divertendo, lui rispose di no, poi gli domandarono dove avrebbe voluto essere e lui rispose che avrebbe voluto trovarsi sotto terra. Infatti fu trovato morto per overdose pochi giorni dopo la scarcerazione, il 2 febbraio 1979. Si trattò di suicidio. Vicious lasciò un biglietto con scritto di voler esser sepolto di fianco alla sua fidanzata Nancy Spungen con addosso i suoi jeans, la sua giacca di pelle e i suoi anfibi. Il 2 Febbraio 1979 un piccolo raduno per celebrare la libertà del cantante fu organizzato a casa della sua ragazza, Michelle Robinson, con la quale Vicious aveva cominciato a vivere dopo essere stato dimesso dal Bellevue Hospital Center nel precedente Ottobre. Durante la permanenza nel carcere di Rikers Island, il cantante era stato disintossicato dall'eroina. Comunque, al pranzo della rimpatriata, Sid ottenne dell'eroina dalla madre, ed ebbe un'overdose quella notte. La Robinson lo rianimò.[1] Più tardi quella notte, la coppia dormì insieme. Ritchie fu scoperto morto il mattino seguente. Il Capo Coroner di New York Michael Baden a quel tempo spiegò che, quando una persona è vittima di un'accidentale overdose da eroina, e si addormenta, il battito cardiaco rallenta sempre più ad ogni fase REM. Ritchie morì intorno alle 10:00, dopo ripetute fasi REM nel corso della notte. Gli esperti forensi successivamente scoprirono che l'eroina era pura all'80%, in contrasto con il normale 5% dell'epoca. Ciò spiegherebbe l'overdose, considerando che durante la permanenza in carcere la tolleranza del cantante alla droga era calato notevolmente. Nella serie di HBO Autopsy: Post Mortem, il dr. Baden dichiarò che le gambe di Vicious contenevano molti fluidi ed acqua, fenomeno comune nei morti per overdose da eroina. Inoltre, Vicious rimase affogato dai propri fluidi. Altri sostengono che quello di Vicious sia stato un omicidio, in quanto l'overdose sarebbe stata più d'una.

La madre di Nancy non accettò di far sotterrare Sid accanto a sua figlia nonostante la richiesta del cantante, quindi la madre di Vicious decise di farlo incenerire e di spargere le polveri sulla tomba della Spungen. Nonostante il suo vero nome fosse John Simon Ritchie, venne dichiarato morto sotto il nome Simon John Beverley.

La vita (ma soprattutto l'immagine e il simbolo) di Sid Vicious è stata portata sul grande schermo nel 1986 da Alex Cox con il film Sid & Nancy, interpretato da Gary Oldman e Chloe Webb nelle parti dei protagonisti. Al film partecipa in un piccolo ruolo anche una giovane Courtney Love, futura leader delle Hole e moglie di Kurt Cobain.

A Sid Vicious è anche dedicato il brano "Tu menti" dei CCCP Fedeli alla linea.
« Undermine their pompous authority, reject their moral standards, make Anarchy and disorder your trademarks, cause as much chaos and disruption as possible but don’t let them take you alive. »

« American audiences are just the same as any other audiences. Except a bit more boring. »

« I just cash in on the fact that I'm good looking, and I've got a nice figure and girls like me. »


Sid Vicious, 1977


baffonemercury
00giovedì 26 giugno 2008 13:58
Cliff Burton



Clifford Lee Burton (Castro Valley, 10 febbraio 1962 – Ljungby, 27 settembre 1986) è stato un bassista statunitense.
Militò nei Trauma dal 1980 al 1982, e poi nei Metallica dal 1982 al 1986. Insieme al chitarrista Dave Mustaine (fondatore dei Megadeth), Burton portò i Metallica verso lo stile unico che caratterizzerà l'intera carriera della band, rendendola una delle più famose della scena musicale di tutti i tempi ed è anche considerato uno dei bassisti migliori di tutti i tempi.
Cliff era spesso definito come il "Jimi Hendrix del basso" per via del suo stile arrabbiato, virtuosistico, caratterizzato da violente linee di basso simili al suono di una chitarra elettrica. È stato spesso descritto come uno dei maggiori innovatori dell'heavy metal dei tardi anni ottanta e primi anni novanta.
I Metallica stavano cercando un bassista da sostituire a Ron McGovney, che aveva lasciato il gruppo nel 1982 in seguito a litigi con Dave Mustaine. Sentendo parlare bene di un certo Burton, decisero di assistere a un suo concerto con i Trauma al famoso locale "Whisky a Go Go"; colpiti dalla sua abilità, i tre musicisti decisero di reclutarlo immediatamente.

Il musicista accettò subito la proposta della band alla sola condizione che i Metallica trasferissero la loro sede a San Francisco, in quanto Burton non aveva molta stima della caotica Los Angeles. Accettata la proposta, un mese dopo l'esibizione Cliff era già membro stabile del gruppo.
Cliff diede immediatamente il suo apporto, contribuendo con la sua tecnica musicale e con nuove idee a livello compositivo; per molti il contributo di Burton fu essenziale per il futuro successo internazionale dei Metallica. Il bassista suonava il suo strumento come nessuno aveva fatto prima; i suoi assoli toccavano molti stili, variando dal jazz a melodie psichedeliche, ed erano dominati da grande sentimento e grande attenzione per i particolari.
Classici esempi delle sue capacità e del suo stile emergono nell'album Kill 'Em All, il primo lavoro che il musicista pubblicò con la band californiana nel 1983, e, soprattutto, nella traccia (Anesthesia)-Pulling Teeth. Cliff contribuì largamente anche alla realizzazione del disco successivo, Ride The Lightning (1984), per il quale scrisse e compose un buon numero di tracce. In questo disco Burton da il meglio di sé nella famosa traccia The Call of Ktulu che, per una buona parte, compose lui stesso.
Un altro brano in cui sono messe in risalto le sue doti musicali è For Whom the Bell Tolls, la cui introduzione è divenuta esempio dell'attento uso della distorsione da parte del musicista. Nel 1986 Cliff Burton partecipò a pieno ritmo alla produzione dell'album Master of Puppets, forse il disco più famoso del gruppo; qui le linee di basso di Cliff divennero maggiormente complesse e prominenti. In Orion, settima traccia dell'album, è ascoltabile un assolo del bassista.
In tutti questi anni trascorsi con i Metallica, Cliff non perse mai la sua incredibile personalità on stage e riuscì a farsi più volte apprezzare come grande uomo al di fuori del palco, divenendo di fatto uno dei membri più amati della lunga storia della band. Con i Metallica Burton produsse tre album, Kill 'Em All (1983), Ride The Lightning (1984) e Master of Puppets (1986), dischi, a tutt'oggi, descritti come fra i migliori prodotti di questa band.



Il 1986 fu un anno pieno di eventi per i Metallica: venne pubblicato il terzo album del gruppo, iniziò il lungo tour negli Stati Uniti al fianco di Ozzy Osbourne e James Hetfield si ruppe il braccio sinistro in un incidente. Dopo il tour negli USA, la band venne contattata per una tournee in Europa.
Il 26 settembre i Metallica si esibirono a Stoccolma, Svezia. Lo show fu un successo, grazie anche al ritorno di James alla chitarra dopo diversi mesi di assenza e a Cliff Burton che si esibì prima in un inedito assolo di basso melodico e poi "Star Spangled Banner" (l'inno nazionale USA). Quella notte sembrò che nulla potesse fermare la potente macchina dei Metallica.
Il 27 settembre 1986, durante un viaggio sul bus ufficiale del tour Europeo, nei pressi della cittadina di Ljungby, in Svezia, Burton e Kirk Hammett, giunta ormai la sera, decisero di giocarsi a carte il posto nel letto a castello del loro bus. Il vincente avrebbe dormito vicino al finestrino, il perdente dal lato opposto. Burton vinse e dormì nel posto più prestigioso.
Durante la notte l'autista del bus perse il controllo del mezzo, forse a causa di una lastra di ghiaccio sull'asfalto (o a causa dell'abuso di alcol, come molti sostennero). Ormai fuori controllo, il grosso veicolo continuò la sua corsa in un tratto d'erba per poi ribaltarsi. Dalle lamiere contorte uscì per primo lo stesso autista, seguito da James Hetfield e Kirk Hammett, che avevano qualche piccola abrasione sul corpo, e, infine, Lars Ulrich che aveva un alluce fratturato. Accortisi della mancanza di Cliff, i Metallica si spostarono sul retro del mezzo e lì videro uno spettacolo raccapricciante.

« Vidi il bus su di lui [Cliff]. Vidi le sue gambe spuntare fuori.Diedi di matto. L'autista del bus, ricordo, stava tentando di dare uno strattone alla coperta sotto il suo corpo per usarla per le altre persone. Dissi, 'Non farlo cazzo!'. Avrei voluto ucciderlo. Non so se fosse ubriaco o se urtò del ghiaccio. Tutto ciò che sapevo era che lui stava guidando e che Cliff era morto. »
(James Hetfield)


stele posta sul luogo dell incidente.

Cliff, durante la drammatica carambola del bus, era scivolato fuori dal mezzo, sfondando con il suo corpo l'ampia vetrata posta vicino al suo letto, proprio nel momento in cui l'autobus si stava rovesciando. Il bassista era rimasto completamente schiacciato dal veicolo, fatta eccezione per le gambe che in parte spuntavano dalle lamiere. Immediatamente la situazione di Burton apparve notevolmente preoccupante per gli altri membri della band, che chiamarono in fretta e furia i soccorsi, sperando che Cliff non fosse morto ma solamente svenuto.
Dopo circa un quarto d'ora una gru giunse sulla scena per sollevare il bus. Sotto gli occhi dei compagni di band e dei soccorritori, l'argano iniziò a sollevare l'autobus. Quando il mezzo fu rimosso per Clifford Lee Burton, 24 anni, non c'era più nulla da fare.
L'autopsia del Dr. Anders Ottoson rivelò come causa del decesso una «compressio thoracis cum contusio pulm» («compressione toracica con contusione polmonare»). L'autista del bus motivò l'incidente come dovuto da un urto su un "pezzo di ghiaccio nero" e fu rilasciato dalla polizia, nonostante questo frammento di ghiaccio non fosse mai stato trovato sul luogo dell'incidente. La polizia aveva inoltre constatato che la temperatura dell'aria sulla scena era sì fredda, ma non tale da creare simili lastre ghiacciate sulla carreggiata.
Il corpo del musicista fu riportato pochi giorni dopo negli Stati Uniti. Il funerale ebbe luogo il 7 ottobre 1986 nella Chapel Of The Valley di Castro Valley. Cliff fu cremato e sepolto nel Maxwell Ranch di proprietà della famiglia Burton. Uno degli invitati alla cerimonia, l'amico Dave DiDonato, descrisse la cerimonia ai giornalisti:

« Ci mettemmo in un largo cerchio con le ceneri di Cliff al centro. Ognuno di noi camminò verso il centro e prese un pugno delle ceneri dicendo quello che aveva da dire... Poi venne sparso sulla Terra, in un posto che amava molto. »
(Dave DiDonato)

Intanto i Metallica, scioccati dagli avvenimenti, decisero di fermarsi per alcuni mesi indecisi sul da farsi, prendendo in seria considerazione il ritiro dalle scene. Invece, sostenuti anche dai familiari del defunto bassista, decisero di riprendere a suonare e ad onorare la memoria di Burton con nuove tracce. In un intervista del 8 febbraio 1987 il chitarrista Kirk Hammett, uno dei membri che avevano accusato maggiormente il colpo della scomparsa di Cliff, memore del fatto che il bassista gli aveva involontariamente fatto salva la vita vincendo a carte il posto nel letto vicino al finestrino, rilasciò un intervista dicendo:

« Poco dopo l'incidente, decidemmo che il modo migliore per dare sfogo alle nostre frustrazioni fosse di ritornare a suonare e di sfogare le nostre ansie sul palco, dove dovrebbero andare. Dovrebbero andare verso una cosa positiva come questa. Eravamo molto traumatizzati, e soffrimmo molto per la situazione.
La cosa peggiore che potevamo fare era sederci nelle nostre stanze e ripensare ai fatti e piangerci addosso. Ognuno di noi pensò che dovevamo continuare, dovevamo lavorare perché non sarebbe stato giusto verso Cliff fermarci. Anche se lui fosse stato vivo per una qualche ragione e non avesse potuto suonare il basso, non ci avrebbe detto di fermarci. Questo è il modo in cui ci siamo sentiti. Avrebbe voluto che noi continuassimo. »

Dopo la morte di Burton, i Metallica pubblicarono l'album ...And Justice for All (1988). Il disco fu interamente dedicato al defunto bassista, in particolare, la traccia "To Live Is To Die" fu intitolata dai musicisti a Burton, essendo l'ultima a cui dette il suo contributo compositivo.
baffonemercury
00giovedì 26 giugno 2008 14:37
Brian Jones



Lewis Brian Hopkin Jones (Cheltenham, 28 febbraio 1942 – Hartfield, 3 luglio 1969) fu un chitarrista e cantante britannico, fondatore del gruppo rock dei Rolling Stones. Jones è ricordato per le sue capacità multi-strumentali, per il suo aspetto alla moda dei mod, e per i suoi eccessi con alcool e droghe. La sua morte all' età di 27 anni lo ha reso uno dei primi membri dello sfortunato Club 27 (un club ideale composto da artisti morti a 27 anni, tra i *uali i già citati jimi hendrix, janis joplin ed anche jim morrison e kurt cobain).
Con gli Stones Fece il suo primo spettacolo il 12 Luglio 1962 al Marquee Club a Londra con la seguente formazione: Jagger, Richards, Jones, Stewart, al basso Dick Taylor (più tardi membro dei The Pretty Things) e il batterista Tony Chapman.
Tra il 1962 e il 1963 Jones, Jagger e Richards affittarono un appartamento (ricordato da Richards come "una bellissima discarica") a Chelsea, Londra al numero 102 di Edith Grove con James Phelge, un futuro fotografo il cui nome sarebbe apparso in diversi crediti dei Rolling Stones. Durante la loropermanenza nell' appartamento, Jones e Richards impegnavano giorni e giorni a suonare la chitarra ascoltando dischi blues( i più importanti Jimmy Reed, Muddy Waters, e Howlin' Wolf), e Jones insegnò a Jagger come suonare correttamente l' armonica.
I quattro Rollin' Stones ora erano alla ricerca di un bassista e di un batterista stabili, e dopo molte audizioni e svariate prove fu scelto Bill Wyman al basso ( principalmente perché possedeva due amplificatori VOXAC30 per chitarra e sigarette). Dopo aver suonato con Mick Avory in seguito membro dei Kinks, Tony Chapman e Carlo Little per un po' di date, presero un batterista dalle influenze jazz, Charlie Watts, considerato dai musicisti del tempo uno tra i migliori batteristi della scena londinese, dalla band di Alexis Korner, i Blues Inc..
Il gruppo suonò nei locali blues e nei Jazz club della scena londinese creandosi un sempre crescente numero di fans, che preferivano la musica degli Stones a quella dei jazzisti tradizionali. Mentre Mick Jagger era il cantante solista, il ruolo di Brian nella fase "embrionale" del gruppo era quello di leader - promuovendo la band, trovando gli ingaggi a Londra, e negoziando con i proprietari dei locali. Jones si dimostrava spesso un intrattenitore del pubblico in questo primo periodo, suonando diversi strumenti quali la chitarra ritmica, la chitarra slide, l' armonica e a volte cantando.
Brian contribuì significativamente al sound degli Stones negli anni sessanta, suonando la chitarra slide in brani come "I Wanna Be Your Man", "Little Red Rooster", "No Expectations", la tambura in "Street Fighting Man", la marimba in "Under My Thumb", il flauto dolce in "Ruby Tuesday", la tromba e il trombone in "Something Happened To Me Yesterday", il dulcimer in "Lady Jane" e "I Am Waiting", la fisarmonica in "Backstreet Girl", il mellotron in "2000 Light Years from Home" e "We Love You", il saxofono in "Citadel" e l' autoarpa in "You Got the Silver". Jones suonò l' armonica in molti brani dei Rolling Stones negli anni sessanta.
Nei primi anni degli Stones, Jones fu anche un corista per il gruppo, in particolare nel periodo 1962-1964. Ne sono esempio "I Wanna Be Your Man" e "Walking the Dog". La voce rauca di Brian può essere sentita anche in "Come On", "Bye Bye Johnny", "Money" e "Empty Heart" (insieme a Jagger e Richards).
Jones e Keith Richards eccelsero in quella che è chiamata la "tessitura di chitarre"(guitar weaving), successivamente definita "l' antica forma di tessitura (Ancient Form of Weaving), che è diventato uno dei segni peculiari del sound dei Rolling Stones in tutta la loro carriera. Questa tecnica prevede che i due chitarristi suonino la parte di chitarra ritmica e quella solistica nello stesso momento, senza differenziare particolarmente lo stile di una o dell' altra. Questo stile è conosciuto anche come lo stile di "Chicago" (Chicago style), e può essere ascoltato in registrazioni di Jimmy Reed, Muddy Waters, Howlin' Wolf, e trova in Hubert Sumlin il suo maggiore esponente.
I duri giorni "on the road", i soldi e la fama, e il sentore di essere alienato dal resto del gruppo, sfociarono in uno smaniato abuso di alchool e droghe da parte di Jones. Usò frequentemente LSD, cocaina, e cannabis, ed era noto per essere un grande bevitore. Queste abitudini non ebbero niente di positivo sulla sua salute fisica (soffriva già d' asma, e in generale non fu mai una persona dalla salute forte). In diverse occasioni Brian si trovò in ospedale, mentre il resto della band si trovava da un' altra parte, non facendo altro che contribuire alla sua paranoia e alla sua separazione dai suoi compagni.
Jones fu arrestato per uso di droga per la prima volta il 10 Maggio 1967. Le autorità trovarono marijuana, cocaina, e metamfetamine in possesso della rockstar. Brian confessò l' uso di marijuana, ma respinse l' accusa sulle droghe pesanti adducendo di non farne uso. Così come nell' arresto dei suoi compagni, alcuni contestatori si presentarono all' esterno del tribunale chiedendo la liberazione di Jones, e non fu tenuto in prigione per lungo tempo. Fu multato e liberato con la condizionale, e gli fu ordinato di vedere un consulente.
Nel giugno del 1967, Jones presenziò al Monterey Pop Festival. Si presentò con la cantante Nico, con la quale ebbe una breve relazione romantica. Qui incontrò Frank Zappa e Dennis Hopper, e andò sul palco per presentare i Jimi Hendrix Experience. Un critico del la maniferstazione nominò Brian il "Il re non ufficiale del festival".
Jagger e Richards incrementarono la loro ostilità verso Jones, che si alienò il resto del gruppo. Sebbene venne giudicato da molti una persona molto socievole ed espansiva, altri membri della band - comprewso Bill Wyman - commentarono che Jones poteva essere spesso cruento ed estremamente difficile da avvicinare. Da moltissime testimonianze, l' umore di Brian cambiava frequentemente, un minuto era premuroso e generoso, e il minuto dopo era un uomo intrattabile.
Le tensioni crescevano fra la coppia Jagger-Richards e Jones, e l' uso di droghe e alcolici non aiutava certo a risolvere i problemi. Il suo contributo ai Rolling Stones divenne più sporadico, occupandosi di alcuni progetti esterni al gruppo. Keith Richards iniziò a suonare sempre più spesso la chitarra solista. Jones, annoiato dallo stesso strumento, cercò spesso qualcosa di esotico da suonare, sebbene fosse sempre più assente dalle sessioni di registrazione. Il graduale declino dell'apporto di Jones al gruppo iniziò intorno al 1967 e andò avanti fino a Maggio del 1968, quando incise l' ultimo vero e proprio contributo alle canzoni dei Rolling Stones. Scene di Brian nel film promozionale del 1967 per "We Love You" lo mostrano ricurvo e appena in grado di tenere aperti gli occhi, un comportamento tipico di coloro che facevano uso del Mandrax Quaalude, una popolare droga a quel tempo. Ad ogni modo mantenne stretti legami con persone esterne agli Stones, inclusi Jim Morrison, Bob Dylan, John Lennon, Jimi Hendrix, George Harrison, e Steve Marriot.



La vita diventò sempre più difficile per Brian. Nel marzo 1967, la sua fidanzata Anita Pallenberg scappò con Richards mentre Jones era in ospedale, danneggiando fortemente l' amicizia fra i due musicisti. La Pallenberg successivamente dichiarò che il chitarrista fu ricoverato dopo una zuffa con lei, nella quale Jones si ruppe il polso; sebbene secondo la versione di Richards, Brian semplicemente si ammalò.
Tempo dopo Richards fece la seguente dichiarazione sull' incidente:

« Quella fu l' ultima goccia fra me e Brian. Egli non mi perdonò mai per quello che successe e non lo biasimo, ma , diavolo, la merda capita. »
(K. Richards)

L' ultimo contributo sostanziale dato agli Stones fu nella primavera ed estate del 1968, con il singolo diventato poi un classico della band "Jumping Jack Flash" e l' album Beggars Banquet. Un Brian Jones rilassato si può vedere nel film di Jean-Luc Godard One plus One, mentre suona la chitarra acustica, offrendo sigarette a Richards, sebbene sia un po' trascurato nel processo di creazione del pezzo. Il film infatti tratta la crezione in studio del singolo Sympathy for the Devil. Mentre nel film Brian suona la chitarra acustica per la traccia di accompagnamento, nella versione finale del brano questa traccia non è presente. Può essere solo sentita a tratti nel film grazie ai microfoni dello staff cinematografico.
Jones fu arrestato una seconda volta il 21 Maggio 1968, questa volta per possesso di marijuana. Jones affermò che la droga in questione era stata lasciata a casa sua da alcuni ospiti che gli avevano fatto visita tempo prima, ma avrebbe scontato una lunga pena se trovato colpevole, fino alla libertà vigilata. Bill Wyman commentò: "Il fatto che la polizia aveva un mandato di arresto, dimostrò senza ombra di dubbio che l' arresto faceva parte di un piano ben orchestrato. Brian e gli Stones erano presi di mira per dissuadere il pubblico dall' usare droghe". La giuria giudicò Jones colpevole, sebbene il giudice nutrisse simpatia per il giovane. Invece di multarlo e ammonirlo, il giudice disse: "per l' amor di Dio, non si metta più nei guai, o la faccenda diventerà seria". La continuazione del caso fu molto debole, basandosi sulle testimonianze dei poliziotti che in seguito venne scoperto essere corrotti. Gli stessi ufficiali corrotti che seccarono Jones, sarebbero andati a trovare anche John Lennon nel 1969.
I continui guai legali di Jones, l' estraneazione dal resto del gruppo, l' abuso di sostanze stupefacenti, contributi sporadici alla band, e la sua continua lunaticità alla fine diventarono troppo per i Rolling Stones. La band voleva intraprendere un tour negli Stati Uniti nel 1969 per la prima volta in tre anni, ma il secondo arresto di Jones incrementò a dismisura i problemi con l' ufficio immigrazione degli Stati Uniti.
In aggiunta, la musica degli Stones era fortemente basata sul weaving guitar. L' inclinazione di Brian verso gli strumenti esotici, risultava complementare al lavoro di Richards con la chitarra; comunque in questo periodo Brian andava raramente in studio, e quando ci andava il suo contributo alla band era pressoché nullo, tanto che i suoi compagni dovettero a volte spegnere la sua chitarra e far suonare entrambe le parti a Richards.



Questo comportamento iniziò a dare problemi durante le session per Beggars Banquet, ma trovò la sua massima espressione all' inizio delle registrazioni di Let it Bleed. Mentre la band stava registrando "You can't always get what you want",Jones chiese a Jagger: "Cosa posso suonare?". La risposta di Jagger fu: "Non so Brian, cosa riesci a suonare?". Da questo punto in avanti Jones divenne fiacco, e raramente presente alle sessioni di incisione. Ry Cooder (pensato come un possibile sostituto), osservò che il chitarrista si ritirava in un angolo a piangere le rare volte che si presentava. Da maggio egli diede solamente due contributi al lavoro del gruppo: una parte con L' auto-arpa su "You got the Silver" e delle percussioni extrasull' epica "Midnight Rambler". Jones fu avvisato da Jagger che sarebbe stato cacciato dalla band se non si fosse presentato a una sessione fotografica per la raccolta Through The Past, Darkly (Big Hits Vol. 2). Pur essendo molto debole, alla fine si presentò.
Non è certo in che stato fosse la salute fisica e mentale di Jones in questo periodo. L' ultima fotografia fattagli, scattata nel Giugno 1969 appena dopo la rottura con i Rolling Stones, non sono rincuoranti. Il chitarrista appare gonfio con occhi scavati, sebbene le persone che gli fecero visita (in particolare Alexis Korner) furono sorpresi dal suo stato verso la fine di Giugno. Korner notò che Jones era "felice come non lo aveva mai visto", e presumibilmente Jimmy Miller rimase sorpreso di trovarlo così emotivamente stimolato.
Intorno alla mezzanotte del 3 Luglio 1969, Brian Jones venne trovato immobile sul fondo della sua piscina nella sua casa a Hartfield, Sussex, Inghilterra, dove era rimasto per pochi minuti. La sua fidanzata Anna Wohlin era ancora convinta che fosse vivo quando lo tolsero dall' acqua; insistendo sul fatto che ne sentiva ancora il polso.Comunque quando i dottori arrivarono, era troppo tardi per Brian e fu dichiarato deceduto sul posto. Il rapporto del coroner dichiarò "Morte per incidente", e notò che il suo fegato e il suo cuore erano pesantemente compromessi dall' abuso di alchool e droghe.
Comunque, 'Anna Wohlin dichiarò nel 2000 che Brian fu assassinato da un costruttore che si trovava con loro in casa per rinnovarla. Il costruttore, Frank Thorogood, confessò all' autista dei Rolling Stones Tom Keylock la propria responsabilità sul letto di morte; comunque, bisogna notare che non vi furono altri testimoni durante la sua confessione.' Nel suo libro "The murder of Brian Jones" (L' assassinio di Brian Jones), Anna scrisse che Frank Thorogood si comportò in modo strano, e sembrava compiuaciuto quando Brian fu trovato nella piscina (egli fu anche l' ultima persona a vedere Brian vivo), ma ella ammette anche di non essere stata presente al momento effettivo della morte di Jones. Molti testimoni sono stati intervistati da vari giornali, sostenendo di aver assistito all' "omicidio"; ma comunque questi testimoni hanno sempre usato degli pseudonimi, e nessuno di loro si è mai offerto di presentarsi a una registrazione o a un' interrogazione da parte della polizia.



Molti oggetti, come strumenti e arredamenti costosi furono rubati dalla casa di Jones appena dopo la sua morte, molto probabilmente da Thorogood, Keylok, e da altri che lavoravano nella proprietà. Alcune voci dicono che furono rubate anche delle registrazioni fatte dallo stesso Jones per il suo futuro gruppo, ma fino ad ora niente è mai stato confermato. Molti strumenti rubati invece riuscirono allo scoperto sul mercato dei collezionisti.
I Rolling Stones fecero un concerto gratuito a Hyde Park il 5 Luglio 1969, due giorni dopo la sua morte. Il concerto era stato organizzato settimane prima come evento per presentare il nuovo chitarrista. Ad ogni modo i critici accusarono il gruppo di oltraggiare e di essere offensivi verso il fondatore del gruppo. In risposta a queste critiche, la band dedicò il concerto a Jones. Prima che il concerto iniziasse, Jagger lesse degli stralci tratti da "Adonais", una poesia di Percy Shelley sulla morte del suo amico John Keats.

Freddiena
00giovedì 26 giugno 2008 14:50
Voglio subito partecipare :-)
Jim Morrison


James Douglas "Jim" Morrison (Melbourne, 8 dicembre 1943 – Parigi, 3 luglio 1971) è stato un cantante e poeta statunitense.

Leader carismatico e frontman del gruppo rock statunitense The Doors, fu uno dei più importanti esponenti della rivoluzione culturale del '68, nonché uno dei più grandi cantanti rock della storia. Definito il poeta del sesso e della morte, trasse ispirazione dalle opere dei poeti maledetti ed è ricordato come una delle figure di maggiore potere seduttivo della storia musica rock.

Le sue opere e la sua vita sono state oggetto di un'ammirazione quasi religiosa da parte di numerosissimi fan in tutto il mondo.

I primi anni

Jim Morrison nacque a Melbourne in Florida da George Steve Morrison, ammiraglio in servizio presso la Marina degli Stati Uniti, e da Clara Clark.

A causa della professione del padre, la famiglia dovette trasferirsi diverse volte e per questo motivo Jim visse i primi anni dela sua vita in un clima di solitudine, essendo costretto a cambiare spesso casa, scuola ed amicizie. Trascorse gran parte della sua infanzia a San Diego, California; nel 1958 s'iscrisse alla Alameda High School, per poi diplomarsi alla Washington Middle School di Alexandria, Virginia, nel 1961. Trasferitosi presso i nonni a Clearwater in Florida (mentre la famiglia si era trasferita a Phoenix), nel 1962 frequentò la Florida State University. Nel gennaio 1964 l'intera famiglia tornò in California, a Los Angeles e, nonostante il padre avesse preferito che il figlio si dedicasse come lui alla carriera militare, Jim intraprese gli studi presso la UCLA per diventare regista, ma, dopo aver ricevuto critiche negative per il suo primo corto realizzato, decise di lasciare l'università.

Secondo Morrison, uno dei più importanti eventi della sua vita avvenne nel 1947 durante un viaggio con la famiglia nel New Mexico. Egli descriveva così questo fatto:
« La prima volta in cui ho scoperto la morte... io, mia madre, mio padre, mia nonna e mio nonno stavamo viaggiando in auto attraverso il deserto all'alba. Un camion carico di Indiani Navahos aveva sbattuto contro un'altra auto o qualcos'altro: c'erano Indiani insanguinati che stavano morendo sparsi per tutta la strada. Ero solo un bambino e per questo dovetti restare in macchina mentre mio padre e mio nonno scesero a guardare.
Tutto ciò che vidi fu una divertente vernice rossa e della gente distesa attorno, ma sapevo cosa stava succedendo, perché riuscivo a sentire i fremiti delle persone intorno a me, e all'improvviso capii che loro non sapevano più di me cosa stava accadendo. Quella fu la prima volta che ebbi paura... ed ebbi la sensazione, in quel momento, che le anime di quegli Indiani morti - forse una o due di esse - stavano correndomi intorno, ed entravano nella mia anima, e io ero come una spugna, pronto a sedermi là e assorbirle »



Con i Doors

Jim Morrison, studente di Cinema alla UCLA di Los Angeles, condusse una vita in stile bohémienne nelle vicinanze di Venice Beach. Un incontro casuale con il compagno di università Ray Manzarek li portò alla formazione dei Doors, in cui confluirono poi anche il chitarrista Robby Krieger e il batterista John Densmore.

Il nome The Doors (Le Porte) deriva dal verso di una poesia di William Blake.
« "If the doors of perception were cleansed, everything would appear to men as truly it is; infinite." »

("Se le porte della percezione fossero aperte, tutto apparirebbe agli uomini com'è veramente, infinito")

Come diceva lo stesso Morrison: "Ci sono il noto e l'ignoto, e in mezzo ci sono le porte".

Per i Doors, il successo arrivò dopo l'uscita del primo omonimo album; la loro musica era un blues rock psichedelico originale, con le tastiere di Manzarek che davano l'impronta al sound con motivetti vaudeville, boogie woogie e jazz; con la chitarra-flamenco di Krieger (ora gitana, ora hawaiana) che duettava con le tastiere e creava l'atmosfera su cui poteva incedere la voce di Morrison.

Tra i vari soprannomi di Jim Morrison si possono ricordare Mr. Mojo Risin (un anagramma del suo nome), il Re Lucertola (da un verso del suo poema Celebrazione della lucertola "I'm the lizard king,i can do anything", parte del quale appare nell'album del 1968 Waiting for the Sun nella canzone Not to Touch the Earth), e Jimbo[1].

Nel 1970 Morrison partecipò ad una cerimonia simile ad un matrimonio, celebrata in stile Wicca, per ufficializzare la sua unione con la giornalista/scrittrice Patricia Kennealy; ma Morrison non la considerò molto seriamente, così come racconta in un'intervista nel libro Rock Wives della Kennealy. La relazione infatti non durò molto. La relazione più seria e duratura fu quella con Pamela Courson (22 dicembre 1946 - 25 aprile 1974), definita "compagna cosmica" da Jim Morrison, che la incontrò per la prima volta a Los Angeles nel 1965. Pamela morì per overdose tre anni dopo il compagno.

Negli anni di ascesa al successo dei Doors con l'album omonimo e il singolo di maggior successo Light My Fire, lo stile di vita "sesso, droga e rock and roll" di Jim era sempre più intenso; egli divenne così un accanito alcolista e la band ne risentì.

Nel 1969, sotto l'effetto di stupefacenti[citazione necessaria], fu accusato di aver mostrato i genitali al pubblico durante un concerto a Miami e di aver simulato una fellatio a Krieger mentre suonava: per questo fu poi processato e condannato. Le prove addotte sono state oggetto di contestazione, Morrison si è sempre proclamato innocente e non sono state depositate testimonianze da parte dei suoi compagni di band, a pochi metri da lui in quel momento.


La morte

Morrison si trasferì con Pamela a Parigi nel marzo 1971 con l'intenzione di dedicarsi solo alla poesia e di smettere di bere. Morì nella sua casa parigina il 3 luglio 1971, nella vasca da bagno.

A 27 anni Jim trova così la tanto decantata fine ("... The End... my only friend, The End... "). Lasciò tutto ciò che aveva alla sua amata Pam che morì nella stessa maniera tre anni dopo, il 25 aprile 1974. Dopo la morte di Morrison, i giornalisti pubblicarono articoli nei quali si parlava della "maledizione della j". Dopo la morte di Robert Johnson, Janis Joplin, Brian Jones, Jimi Hendrix e ora anche Jim Morrison (tutti a 27 anni), si ipotizzò avessero i giorni contati anche John Lennon e Mick Jagger



(Fonte: Wikipedia)
Freddiena
00giovedì 26 giugno 2008 15:03
John Lennon



John Winston Lennon (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980) è stato un musicista, compositore e cantante inglese. Dal 1962 al 1970 è stato compositore e cantante (solista) del gruppo musicale dei Beatles, dei quali, firmandole sempre in coppia con Paul McCartney, ha composto anche la maggior parte delle canzoni.

Finita l'esperienza con i Beatles, John Lennon fu anche musicista solista, autore di disegni e testi poetici nonché attivista politico paladino del pacifismo. Questo gli causò non pochi problemi con le autorità statunitensi (F.B.I.) che per lungo tempo spiarono tutte le sue attività e quelle della moglie, considerandolo un sovversivo e rifiutandogli più volte la cittadinanza americana. Fu assassinato a colpi di rivoltella da un fan squilibrato, Mark David Chapman, la sera dell'8 dicembre 1980 a New York.


Lennon si sposò due volte: una prima con Cynthia Powell, dalla quale ebbe il figlio Julian, e una seconda con l'artista giapponese Yoko Ono, da cui nacque Sean. Entrambi i figli hanno seguito la carriera artistica del padre. Dopo il matrimonio con Yoko, John cambiò il proprio nome all'anagrafe in John Ono Lennon.

Il piccolo John aveva cinque anni, quando la madre Julia lo affidò alle cure della zia Mimi (e di suo marito George) che nonostante la sua severità avrà molta cura del giovane John, gli comprerà la prima chitarra e ricorderà sempre con nostalgia, a onta delle litigate telefoniche transoceaniche che avrebbe avuto con lei quando ormai era un affermato (e forse già alienato dal successo) beatle. John manterrà comunque un buon rapporto con la madre, che gli insegnerà i primi accordi del banjo.

Nel 1958 la madre Julia muore investita da un'auto e poco dopo gli viene a mancare anche lo zio George. Zia Mimi, considerando il talento del nipote nel disegnare, riuscì a farlo iscrivere, non senza fatica, al Liverpool College of Art. Fu qui che John iniziò ad appassionarsi alla musica e al rock'n'roll, formando, verso la fine degli anni '50, la sua prima band musicale, i Quarrymen. Storica è è la frase di zia Mimi che vedendo il nipote sempre alle prese con la sua chitarra gli disse "la chitarra va bene John, ma non ti darà certo di che vivere".

Durante un concerto dei Quarryman, John incontra Paul McCartney, si forma così il nucleo centrale di quelli che poi sarebbero stati i Beatles. John in quegli anni scrisse i primi due successi dei Beatles: "Please, Please Me", una lenta ballata alla Roy Orbison, piena di sottintesi significati sensuali (colti benissimo dai giovani dell'epoca, che ne decretarono l'immediato successo) e l'indimenticabile "She Loves You", con il ritornello yeah yeah che divenne un vero tormentone tra i giovani inglesi.



Nella casa di zia Mimi Lennon visse fino al 1963, in quella che poi divenne la "mitica" residenza dal nomignolo Mendips, al numero 251 di Menlove Avenue. In quella casa sarebbero nate le prime canzoni di Beatles. Assieme ai compagni Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison, Lennon si sarebbe spesso ritirato nella tranquilla dimora di zia Mimi - sicuramente uno dei punti-chiave della toponomastica beatlesiana - al fine di trarre ispirazione per nuove canzoni. Lennon amava profondamente la musica nera, il Gospel e in particolare il Rhythm and Blues.

Negli anni a seguire si dimostrò un artista eclettico riuscendo a farsi apprezzare anche come attore sia nei film dei Beatles ("Help","Magical Mystery Tour") e sia in pellicole non musicali ("Come vinsi la guerra"), e persino come scrittore, vincendo premi letterari ("In His Own Write"). L'aspetto di John, però, che colpì maggiormente il pubblico e i critici fu senz'altro il suo gusto dissacrante e sardonico nei confronti delle istituzioni. Da perfetto ragazzo terribile e ribelle criticò e derise pubblicamente la ricchezza sfrenata e ostentata dalla famiglia reale durante il concerto natalizio eseguito in presenza della regina; si permise in seguito di criticare duramente le istituzioni religiose scatenando ondate di sdegno pubblico in America, culminate in immensi falò dei dischi dei Beatles organizzati da fanatici religiosi.

Durante il periodo che lo vide insieme ai Beatles, John Lennon pubblicò tre album di musica elettronica sperimentale (almeno per l'epoca), che non ebbero grande successo. Nel 1969 registrò l'album live Live Peace in Toronto, con una band appositamente creata, la Plastic Ono Band, che in quell'occasione annoverava musicisti come Eric Clapton, Klaus Voormann e Alan White. Tale album contiene, tra le altre canzoni, le ben note "Give Peace a Chance", vero e proprio inno contro le guerre nel mondo, e l'allora inedita "Cold Turkey" (brano che si rifà alla sua esperienza con l'eroina): il cold turkey -tacchino freddo- è il sudore di chi cerca di disintossicarsi.

Risale al 1969 l'episodio del bed-in di protesta pacifista attuato da Lennon assieme ad Yoko Ono all'Hotel Hilton di Amsterdam: i due, che stavano trascorrendo la loro luna di miele, in segno di protesta contro ogni tipo di violenza nel mondo trascorsero a letto una intera settimana, dal 25 al 31 marzo, facendosi riprendere da numerosi fotografi. Proprio durante questo bed-in fu effettuata la registrazione di "Give Peace a Chance", uno dei primi singoli targati Plastic Ono Band. Un periodo di forte esposizione mediatica, che spesso però andava oltre le intenzioni dello stesso Lennon.


L'addio ai Beatles

Quando John incontra e instaura la relazione con Yoko Ono, iniziano i contrasti all'interno della band. Difatti Yoko -già nota artista d'avanguardia- non era gradita, e uno dei motivi dello scioglimento consiste proprio nell'allontanamento di John dai Beatles, imputato alla sua influenza. John lavorava dal 1968 sempre più spesso con Yoko sulla base di provini realizzati insieme. Iniziava così la sua carriera da solista, distruggendo a poco a poco la sua immagine di Beatle.

I Beatles si separarono, ufficialmente, nell'aprile del 1970 ma John, già emotivamente lontano, non ne risentì minimamente. Alla fine dell'anno John Lennon e Yoko Ono pubblicarono i rispettivi album come solisti, entrambi accompagnati dalla medesima edizione della Plastic Ono Band, con Ringo Starr, Klaus Voormann, Billy Preston. John Lennon/Plastic Ono Band contiene, tra le altre, le canzoni Mother (dedicata alla madre scomparsa) e Working Class Hero, un brano fortemente autobiografico e "politico".

Un'altra presa di posizione fu Power To The People, un brano corale dei primi mesi del 1971. Ad essa seguì il primo trionfo di Lennon come solista con l'album Imagine, arrivato nei primi posti delle classifiche sia in Europa che negli Stati Uniti. L'album sarebbe diventato il suo disco di maggior successo, soprattutto grazie alla grande notorietà dell'omonima canzone, una lenta e sognante ballata a sfondo sociale capace di diventare un inno internazionale del pacifismo nonostante prese di posizione ideologiche molto nette



Nel marzo 1972 la Plastic Ono Band si esibì dal vivo a New York con Frank Zappa e i Mothers Of Invention. Il concerto trovò posto sul successivo album solista di Lennon, Some Time in New York City (1972), che aveva un'impostazione completamente differente rispetto al precedente Imagine per il suo filo conduttore chiaramente politico. Subito dopo, un'altra apparizione live ben più importante fu quella con Yoko Ono e gli Elephant's Memory (gruppo newyorkese noto soprattutto per la colonna sonora del film Midnight Cowboy) al concerto di beneficenza per la fondazione benefica One To One, che si svolse il 30 agosto 1972 al Madison Square Garden di New York. A fine anno fu poi pubblicato il singolo Happy Xmas (War Is Over), che ben presto sarebbe diventato un tipico standard natalizio. Anche i suoi rapporti con l'industria discografica furono tumultuosi poiché Lennon pretendeva la totale autononia e indipendenza delle sue opere mentre i discografici non accettavano un prodotto finito a scatola chiusa. E' d'altronde vero che Lennon non finiva mai di stupire il mondo con le sue celeberrime provocazioni, come l'album "Two Virgins" da molti ritenuto una oscenità rivoluzionaria, la restituzione, tra le lacrime della zia Mimi, dell'onorificenza e del titolo di Baronetto e le continue battaglie anche radical a favore dei comunisti, di "John Sinclair", di "Angela Davis" e del Black Panthers; proprio per questo i discografici e non solo loro non si fidavano troppo delle sue iniziative definite"destabilizzanti".

Dal settembre 1973 John Lennon e Yoko Ono vissero un periodo di separazione che sarebbe durato 18 mesi, durante i quali Lennon si trasferì in California "accompagnato" dalla giovane segretaria personale di lei, May Pang. Questo periodo, che Lennon più tardi definì il suo "weekend perduto" (lost weekend), al di là di qualche bevuta di troppo con l'allegra brigata di Harry Nilsson, Ringo Starr, Elton John e alcuni altri - coi quali l'ex-Beatle fu il protagonista di alcuni coloriti episodi pubblici, puntualmente riportati dalla stampa - fu in realtà molto creativo dal punto di vista musicale. Alla fine del 1973 era uscito Mind Games, il suo primo album autoprodotto, che sembrò riportarlo allo stile di Imagine. Poi, dopo aver iniziato e successivamente accantonato una serie di registrazioni di standards di rock'n'roll anni Cinquanta, nell'ottobre 1974 Lennon pubblicò l'apprezzato Walls And Bridges, il suo miglior album dai tempi di Imagine. Il disco, grazie al successo del singolo Whatever Gets You Thru The Night, arrivò al primo posto in classifica negli Stati Uniti.

Tra gli ospiti presenti in Walls And Bridges c'era anche Elton John il quale, convinto delle potenzialità di Whatever Gets You Thru The Night, durante le registrazioni aveva fatto promettere a Lennon che se la canzone fosse arrivata al numero uno in America l'ex-Beatle sarebbe apparso dal vivo come ospite durante un suo concerto. Elton aveva visto giusto. La sera del 28 novembre 1974, per tener fede alla parola data, Lennon fece la sua apparizione al Madison Square Garden di New York e i due suonarono tre pezzi insieme: l'hit del momento Whatever Gets You Thru The Night, Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles (riportata in auge proprio in quel periodo in un singolo da Elton John) e I Saw Her Standing There. Fu quella l'ultima apparizione dal vivo di John Lennon e la si può trovare anche su disco.

Nel 1975 Lennon tornò a vivere con Yoko Ono a New York. Pubblicò un ultimo album, Rock 'n' Roll, contenente classici del rock anni '50, dopodiché si ritirò dalla musica per 5 anni, si mormora a causa di una dipendenza dall'eroina. Lo stesso anno nacque Sean, figlio della coppia.



Il fatale 8 dicembre

Solo nel 1980 Lennon tornò in studio per registrare il nuovo album Double Fantasy, che venne pubblicato nel novembre di quello stesso anno. Poche settimane dopo l'uscita dell'album, dopo un pomeriggio trascorso in studio di registrazione, alle 22.50 dell'8 dicembre 1980, mentre il musicista rincasava con la moglie e si trovava di fronte all'ingresso del Dakota Building, il lussuoso palazzo in cui risiedeva sulla 72ma strada a New York, un giovane squilibrato, di nome Mark Chapman, esplose contro di lui quattro colpi di rivoltella (il quinto lo mancò) dicendo: "Hey, Mr.Lennon!". Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse coscienza durante la corsa verso l'ospedale, dove fu dichiarato morto alle 23.09 (aveva 40 anni). Per ironia della sorte, proprio uno degli artisti che maggiormente avevano appoggiato il pacifismo nella storia della musica era morto di morte violenta.
Strawberry Fields Memorial a Central Park, New York City
Strawberry Fields Memorial a Central Park, New York City

Il tragico evento fece balzare Double Fantasy al primo posto in classifica sia negli Stati Uniti sia in Inghilterra e riportò in auge gran parte dei dischi precedenti. Tra la fine del 1980 ed i primi mesi del 1981 Lennon fu presente in classifica con i singoli (Just Like) Starting Over, Give Peace A Chance, Happy Xmas (War Is Over), Imagine, Woman e Watching The Wheels e con gli album Double Fantasy, Imagine, Walls and Bridges, Rock 'n' Roll e Shaved Fish.

In una recente intervista rilasciata a Radio BBC dalla moglie Yoko Ono si è appreso che Lennon, la sera della sua uccisione, stava andando a salutare il figlio Sean.

baffonemercury
00giovedì 26 giugno 2008 15:48
Ronnie Van Zant e Steve Gaines: la tragica fine dei Lynyrd Skynyrd



Ronald Wayne "Ronnie" Van Zant (Jacksonville, 15 gennaio 1948 – Gillsburg, 20 ottobre 1977) è stato un cantante statunitense, voce del gruppo Lynyrd Skynyrd.



Steven Earl Gaines (14 settembre, 1949 – 20 ottobre, 1977) è stato il celebre chitarrista dei Lynyrd Skynyrd.



I Lynyrd Skynyrd sono una band americana di hard rock/southern rock La band acquistò importanza durante gli anni settanta, capeggiata dal cantante e principale autore dei testi Ronnie Van Zant.
Durante gli anni sessanta, il gruppo cambiò nome parecchie volte (da ricordare "The Noble Five" e "One Percent") mentre suonava nei club e nei locali da ballo di Jacksonville. Nel 1968 i futuri Lynyrd Skynyrd vinsero un concorso locale e con il premio in denaro registrarono le canzoni "Need All My Friends" e "Michelle", singolo di debutto uscito con l'etichetta locale Shade Tree Records. Si guadagnarono anche la possibilità di aprire molti concerti per la band californiana di Rock psichedelico Strawberry Alarm Clock.
Nel 1970, la band iniziò un periodo di prove continue presso la "Hell House", una fattoria isolata a Green Cove Springs (Florida), cittadina nei dintorni di Jacksonville. In questo periodo il roadie Billy Powell si unì al gruppo come tastierista. Il nome definitivo del complesso fu ispirato dalla storpiatura canzonatoria del nome dell'insegnante di ginnastica dei liceali Rossington e Burns, tale Leonard Skinner. Skinner aveva reso più restrittive le regole della scuola, impedendo ai ragazzi di portare capelli lunghi. Dopo essere stati puniti innumerevoli volte, Ronnie Van Zant, durante uno show ancora con il nome di One Percent, scherzosamente annunciò dal palco che da allora si sarebbero chiamati Leonard Skinner. Il nome però non tenne, trasformandosi presto in Lynard Skynard, e poi in Lynyrd Skynyrd.
I Lynyrd Skynyrd continuarono a suonare in giro per il sud degli States nei primi anni settanta, costruendo il proprio rock blues duro e potente come la propria immagine. Nel 1972, Leon Wilkeson rimpiazzò Larry Junstrom al basso. Wilkeson se ne andò appena prima dell'inizio delle registrazioni del primo album. Il chitarrista degli Strawberry Alarm Clock, Ed King, fu chiamato a rimpiazzarlo. Quando l'album fu completato, Van Zant informò King che lo considerava il peggior bassista che egli avesse mai sentito. Per questo suggerì lo spostamento di King alla chitarra, così da poter ripodurre dal vivo il suono a tre chitarre adottato in studio. Cosa che divenne ben presto la caratteristica distintiva del gruppo. Van Zant sposò la propria fidanzata Judy nel 1972.



Il produttore Al Kooper rimase impressionato dalla band durante una performance nel 1972 in un club di Atlanta chiamato "Funocchio's" e li mise sotto contratto per la MCA Records. Egli produsse il primo album del 1973 "Pronounced Leh-Nerd Skin-Nerd" che conteneva Free Bird, un tributo a Duane Allman degli The Allman Brothers Band da poco deceduto. Free Bird (una delle canzoni più belle della storia della musica con un assolo finale lungo più di 5 minuti, scaricatela subito!)fu trasmesso dalle radio nazionali arrivando fin alla posizione 19 della classifica Billboard Hot 100. Curiosità vuole che la canzone sia diventata causa ed oggetto di un tipico cliché del Rock and Roll, cioè urlare il nome della canzone che si vuole sentire.
Lo zoccolo duro dei fan continuò a crescere rapidamente durante il 1973, anche grazie al fatto di avere fatto da apertura agli Who durante il tour americano di Quadrophenia. Durante uno di questi show, al Cow Palace in California, Gli Who si rifiutarono di salire sul palco dopo i Lynyrd Skynyrd perché la folla continuava a chiamarli a gran voce. Il secondo album del 1974 Second Helping, coincise con l'esplosione della band. Il singolo "Sweet Home Alabama" (numero 8 in classifica nell'agosto 1974) nacque come risposta ad "Alabama" e "Southern Man" di Neil Young. In risposta alla risposta, Warren Zevon registrò il pezzo "Play it All Night Long". Tuttavia la convinzione che Van Zant e Young fossero reciprocamente ostili, per quanto diffusa, era falsa; entrambi apprezzavano la musica dell'altro e parlarono spesso di collaborare insieme. Young eseguì canzoni dei Lynyrd Skynyrd nei propri concerti e durante il concerto tributo a Van Zant. Second Helping arrivò al numero 12 delle classifiche e fu più volte disco di platino. Il gruppo andò in tour nel Regno Unito nel 1975 (insieme ai Golden Earring) e nel 1976 (con i Rolling Stones).
Nel luglio del 1974 i Lynyrd Skynyrd furono il gruppo di cartello del Ozark Music Festival, che alcune stime definirono uno degli eventi rock più grandi della storia, con un pubblico di 350.000 persone.
Nel 1975, King e Burns lasciano la band, e Burns viene rimpiazzato da Artimus Pyle. Il primo album della nuova formazione Nuthin' Fancy diventa il loro primo disco ad entrare nei Top Ten. Forte di un successo come "Saturday Night Special" (n. 27 della classifica di Billboard). Gimme Back My Bullets seguì nel 1976 senza però ottenere lo stesso successo dei due precedenti dischi. Nel dicembre del 1975 Leslie Hawkins, Cassie Gaines e JoJo Billingsley si unirono al gruppo. Il chitarrista Steve Gaines, fratello della corista Cassie Gaines, rimpiazza King nel 1976, proprio in tempo per registrare il doppio dal vivo One More from the Road, secondo lavoro ad entrare nei primi dieci in classifica. Il sesto album degli Skynyrd, Street Survivors, fu pubblicato nell'ottobre del 1977. Sarà l'ultimo lavoro della formazione originale.



La leggenda dei Lynyrd Skynyrd subisce un durissimo colpo a causa di un incidente aereo il 20 ottobre 1977, tre giorni dopo l'uscita di Street Survivors. Un volo charter che stava portando la band a Baton Rouge (Louisiana) per una data del tour, a causa di problemi di carburante, si schianta in una palude a Gillsburg (Mississippi). L'impatto uccide sul colpo il cantante Ronnie Van Zant, il chitarrista e cantante Steve Gaines, la corista Cassie Gaines, l'assistente all'organizzazione del tour Dean Kilpatrick, il pilota Walter McCreary e il co-pilota William Gray. Gli altri membri della band restarono feriti, qualcuno in modo molto serio. Allen Collins subì la rottura di una vertebra cervicale, sia Collins che Leon Wilkeson rischiarono l'amputazione di un arto, Leon ebbe numerose lesioni interne ed un polmone perforato. Gary Rossington si ruppe un braccio e un piede. Leslie Hawkins si ruppe il collo in tre punti ed ebbe il viso sfigurato da gravi lacerazioni. Sulla copertina di "Street Survivors" le fiamme che in origine si trovavano sotto la foto del gruppo, vennero sostituite dalla MCA Records con uno sfondo nero.
Street Survivors fu il secondo album della band ad arrivare al disco del platino, arrivando al numero 5 della classifica americana. Il singolo "What's Your Name" raggiunse il numero 13 della classifica nel gennaio 1978. I Lynyrd Skynyrd si sciolsero dopo la tragedia aerea, per poi riunirsi nel 1986. i superstiti dell incidente continuano ancora oggi a suonare.
Il 28 novembre 2005 la Rock and Roll Hall of Fame annuncia che i Lynyrd Skynyrd saranno i prossimi a fare il loro ingresso insieme a Black Sabbath, Blondie, Miles Davis e Sex Pistols. La cerimonia si è svolta al Waldorf Astoria Hotel a Manhattan il 13 marzo 2006. I Lynyrd Skynyrd erano già stati nominati 7 volte in precedenza.



Storia macabra

Fin dalla sepoltura del cantante nel 1977, hanno sempre circolato voci secondo le quali Ronnie Van Zant fu tumulato con una T-shirt di Neil Young addosso, quale segno di maledizione nei suoi confronti; in realtà non è vero che ci fosse ostilità tra i due. Qualche fan sostiene che questo sia il motivo per cui le lapidi di Ronnie Van Zant e Steve Gaines furono profanate il 29 giugno 2000 a Orange Park (Florida). Altri credono che il motivo dell'atto sacrilego sia la canzone "A Commercial" del 1986 dei Dead Kennedys che faceva riferimento in modo scherzoso all'esumazione dei corpi dei Lynyrd Skynyrd. La bara di Van Zant fu disseppellita, ma non aperta. I resti cremati di Gaines, contenuti in una busta di plastica dentro a un'urna, furono sparsi sul terreno circostante. La gran parte delle ceneri fu recuperata. Le famiglie decisero di spostare i resti dei due musicisti altrove, lasciando il mausoleo come luogo di commemorazione per le visite dei fans.

baffonemercury
00giovedì 26 giugno 2008 20:00
« Sono una persona libera perché non sono stato educato, altrimenti sarei stato uno schiavo anche io »

Bob Marley



Robert Nesta "Bob" Marley (Sant'Ann Bay, 6 febbraio 1945 – Miami, 11 maggio 1981) è stato un cantautore, cantante e chitarrista giamaicano.
È considerato il più importante musicista reggae di sempre, ed ha avuto il merito di rendere popolare il genere fuori dalla Giamaica. Grazie alla sua opera, poco prima della morte fu insignito del prestigioso Jamaican Order of Merit. Molte delle sue canzoni parlano delle lotte dei poveri e degli emarginati dal potere.
La sua attività ha inizio nel 1964 suonando nella band The Wailers, dopo lo scioglimento della band avvenuto nel 1974 suona come Bob Marley and The Wailers assieme ad alcuni musicisti di sostegno.
Nacque nel villaggio di Nine Mile nel Saint Ann Parish, in Giamaica, si presume nel 6 febbraio 1945, anche se non si è pienamente sicuri. Suo padre, Norval Sinclair Marley era un giamaicano bianco di discendenza inglese, nato nel 1895 da genitori originari del Sussex. Norval era un capitano della marina, oltre che un sovrintendente delle piantagioni, quando sposò Cedella Booker, all'epoca diciottenne Giamaicana di colore. Norval provvedeva al sostentamento economico della moglie e del figlio, sebbene li vedesse raramente, essendo spesso in viaggio. Bob aveva appena 10 anni quando il padre morì a causa di un infarto nel 1955, all'età di 60 anni.
Robert fu vittima di pregiudizi razziali da giovane, a causa delle sue origini razziali miste, ed affrontò la questione della sua identità razziale durante tutta la sua vita. Una volta disse:

« Io non ho pregiudizi contro me stesso. Mio padre era bianco e mia madre era nera. Mi chiamano mezza-casta, o qualcosa del genere. Ma io non parteggio per nessuno, né per l'uomo bianco né per l'uomo nero. Io sto dalla parte di Dio, colui che mi ha creato e che ha fatto in modo che io venissi generato sia dal nero che dal bianco. »



Bob e la madre si trasferirono, dopo la morte di Norval a Trenchtown, un sobborgo di Kingston, la capitale della Giamaica. Fu costretto ad imparare l'autodifesa, dato che fu vittima di ripetuti episodi di bullismo, causati sia dalla sua origine razziale, sia dalla sua bassa statura (era alto 163 cm). Riuscì quindi a guadagnarsi una reputazione a causa della sua forza fisica, che gli portò il soprannome di "Tuff Gong".
Nel 1963 Bob Marley, Bunny Livingston, Peter McIntosh, Junior Braithwaite, Beverley Kelso e Cherry Smith fondarono un gruppo ska e rocksteady chiamato "The Teenagers". Più tardi, il nome fu cambiato in "The Wailing Rudeboys", quindi in "The Wailing Wailers", e infine in "The Wailers". Nel 1966 Braithwaite, Kelso e Smith lasciarono la band al vero e proprio cuore del gruppo, formato da Bob Marley, Bunny Livingston e Peter McIntosh. Il primo album dei Wailers, Catch a Fire, fu rilasciato su scala mondiale nel 1973, riscuotendo successo. Fu seguito l'anno dopo da Burnin', che conteneva le canzoni "Get Up, Stand Up" ed "I Shot the Sheriff" di cui Eric Clapton produsse una cover, contribuendo ad elevare il profilo internazionale di Bob Marley. I Wailers si sciolgono nel 1974, quando ognuno dei tre componenti fondamentali prova a continuare la propria carriera come solista. Le ragioni dello scioglimento affondano tuttora nel mistero. Qualcuno asserisce che ci fosse disaccordo tra Marley, Tosh e Livingston riguardo le performance, altri pensano semplicemente che Bunny Wailer e Peter Tosh preferissero a tal punto lavorare da solisti.Nonostante lo scioglimento, Bob Marley continuò a suonare sotto il nome di "Bob Marley & the Wailers". I nuovi componenti della band di sostegno erano i fratelli Carlton, Aston Barrett detto "Family Man" rispettivamente alla batteria e al basso, Junior Marvin e Al Anderson alla chitarra, Tyrone Downie e Earl "Wya" Lindo alle tastiere, Alvin "Seeco" Patterson alle percussioni. Le "I Threes" composte da Judy Mowatt, Marcia Griffiths e dalla moglie di Bob, Rita, all'accompagnamento vocale. Nel 1975 Bob Marley irrompe sul mercato internazionale con il suo primo storico singolo, "No Woman, No Cry", dall'album Natty Dread. Questo fu seguito dal successo del 1976, Rastaman Vibration, che rimase per ben quattro settimane nella top ten di Billboard Charts negli Stati Uniti.



Nel dicembre 1976, due giorni prima di "Smile Jamaica" un concerto organizzato dal primo ministro della Giamaica, Micheal Manley, allo scopo di alleggerire le tensioni tra i due gruppi politici in guerra, Bob, la moglie Rita e il loro manager Don Taylor subirono un attacco da parte di un gruppo armato composto da ignoti nella residenza di Bob. Taylor e Rita riportarono ferite gravi, che però furono curate completamente. Bob riportò solo delle ferite lievi al petto e al braccio. Si ritiene che tale attacco fosse stato causato da motivi politici, essendo visto il concerto come un modo di supportare il primo ministro Manley. Nonostante tutto, il concerto si tenne e Bob Marley si esibì come in programma. Quando gli fu chiesto perché avesse cantato quella sera egli rispose: "perché le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero... Come potrei farlo io?!"
Bob Marley si trasferì dalla Giamaica in Inghilterra nel 1976, dove registrò gli album Exodus e Kaya. Exodus rimase nelle classifiche inglesi per ben 56 settimane consecutive. Includeva singoli di spessore come "Exodus" (canzone che si basa su un solo accordo, il la minore), "Jamming", "One Love", "Three little birds" e "Waiting in Vain". In Inghilterra, Marley fu arrestato per possesso di piccole quantità di cannabis, mentre viaggiava verso Londra.
Nel luglio 1977 gli fu diagnosticato un melanoma maligno a un alluce a seguito di una partita di calcio, ma egli rifiutò le cure anche a causa della sua religione (Rastafarianesimo) secondo cui il corpo umano deve rimanere "integro".
Nel 1978 Bob Marley organizza un nuovo concerto politico in Giamaica, dal nome "One Love Peace Concert", sempre nel tentativo di arrestare l'ostilità tra i due partiti in guerra. Su espressa richiesta di Marley, i due leader rivali, Manley ed Edward Seaga si incontrarono sul palco e si diedero la mano.
Nel 1979 fu invece prodotto un album pregno di significati politici, "Survival", contenente canzoni come "Zimbabwe" "Africa Unite", "Wake Up and Live" e "Survival", che riportavano l'attenzione di Marley alle sofferenze dei popoli africani. Agli inizi del 1980 fu invitato alle celebrazioni del 17 aprile per la indipendenza dello Zimbabwe.
Nel 1980 il disco Uprising segna la fine della produzione di Bob Marley. Si tratta di un disco pregno di significato religioso, che contiene singoli come "Redemption Song" e "Forever Loving Jah".
Il cancro, nel frattempo, si estese dalla pelle dell'alluce destro al cervello, ai polmoni, al fegato, e allo stomaco. Dopo aver suonato in due concerti al Madison Square Gardene il 12 luglio a Milano (Stadio S.Siro) Bob collassò mentre si recava al Central Park di New York per fare jogging. Il 23 settembre 1980 Bob tenne il suo ultimo concerto allo Stanley Theater a Pittsburgh. Dopo l'evento, Bob si reca a Monaco, in Germania, per un consulto medico dal dottor Josef Issels, specializzato nel trattamento di malattie in fase terminale. Purtroppo però il tumore è troppo esteso per essere curato.

Un ulteriore peggioramento si avverte nel volo di ritorno dalla Germania verso la Giamaica. Il volo viene quindi deviato in direzione di Miami, dove Bob viene ricoverato presso il Cedar of Lebanon Hospital, dove muore la mattina dell'11 maggio 1981. Le ultime parole di Bob furono rivolte al figlio Ziggy Marley: "Money can't buy life".
Bob Marley ricevette funerali di stato in Giamaica, con elementi combinati dei riti delle tradizioni dell'ortodossia etiopica e Rastafari. Fu sepolto in una cappella vicino al suo luogo di nascita, insieme alla sua Gibson Les Paul, il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana, un anello che indossava ogni giorno, donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia. Un mese dopo i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il Jamaican Order of Merit.
Nel 1985 viene rilasciato un album postumo dal titolo Confrontation, che contiene canzoni e materiale registrato durante la vita del cantante, che comprende la celebre Buffalo Soldier.
Nel 2001 Bob Marley è stato insignito del premio Grammy alla carriera. Sempre del 2001 è il documentario Rebel Music, che ripercorre la sua vita.
Nell'estate del 2006 la città di New York ha nominato una porzione di Church Avenue che va da Ramsen Avenue alla novantottesima strada, nell'East Flatbush di Brooklyn, Bob Marley Boulevard.
Bob Marley è considerato dal suo popolo una guida spirituale e ogni 6 febbraio in Giamaica vi è una festa nazionale in suo onore.
Un'eccellente fonte di informazioni su Bob Marley come uomo, sulla sua religione, la sua musica e il movimento legato a lui si trova nel libro di Timothy White, titolo originale: Catch a Fire, in italiano: Bob Marley.

baffonemercury
00sabato 12 luglio 2008 13:39
Cozy Powell



Forse molti di voi lo conosceranno per la collaborazione con brian, in realtà questa è stata soltanto una delle tante...
Cozy Powell, pseudonimo di Colin Flooks - (Cirencester, 29 dicembre 1947 – Bristol, 5 aprile 1998) è stato un batterista britannico.
Durante la sua carriera ha militato in diversi gruppi di primo piano (come i Whitesnake, i Rainbow e i Black Sabbath), ha prestato la sua opera come turnista ed ha lavorato ai suoi progetti solisti con il suo gruppo Cozy Powell's Hammers. Considerato uno dei batteristi più influenti rock moderno, il suo hobby erano i motori e le corse: è stato corridore di Formula 3 e tifava in Formula 1 per la Ferrari, come possiamo anche leggere nella copertina interna di Tilt dove appare la scritta Forza Ferrari!... Sarà proprio questa passione sfrenata a portarlo alla morte all'età di cinquanta anni il 5 aprile 1998 per un incidente automobilistico.
A diciassette anni viene espulso dalla scuola perché ritenuto un "cattivo soggetto" e quindi si dedica a tempo pieno alla batteria iniziando una lunga gavetta che lo porta a suonare con tantissime band della sua zona. Tra le altre nel 1965 i Sorcerors del bassista Danny Ball (futuro membro di Yardbirds e Jeff Beck); la band si sposta in Germania e poi in Turchia per suonare presso basi militari USAF; Nel 1968 suona con Casey Jones & The Engineers e dopo alcuni mesi ritorna nei Sorcerors che cambiano nome in Youngblood. Formò un trio, gli Ideal Milk che incisero alcuni nastri di prova e una BBC session, che sarà poi materiale per i Bedlam. Con l'entrata nel gruppo di Ace Kefford (ex star dei Move) la band prende il nome di Ace Kefford Stand; iniziano a suonare dal vivo nel 1968 e ad incidere nel 1969 con la Atlantic Records. Il gruppo si scioglie e Cozy tenta di formare un nuovo trio, i Big Bertha di fine 1969. La line up varia un paio di volte ed a questo punto Cozy convince l'amico Danny Ball a tentare un trio con Jeff Beck. Provano a suonare qualche volta assieme in showcase organizzati ad hoc e la cosa funziona tanto che i due entrano nel gruppo Jeff Beck Group.
La svolta arriva agli inizi del 1970 quando Jeff Beck lo vuole nel suo gruppo, compongono assieme vari brani al Motown Studios e vanno a vivere assieme nel cottage di Beck nel Kent. Nel frattempo un promoter aveva voluto mettere sotto contratto i Big Bertha per un tour in Germania e così Cozy nel '71 partecipa anche a quella turnè (che verrà registrata e rilasciata come album nel 1999). Cozy inizia a far sul serio con Beck per due anni e altrettanti album, Rough and ready del 1971 e Jeff Beck Group del 1972. Poi sostituisce Ed Cassidy negli Spirit per un breve periodo. Il settantatre è l'anno di una nuova band, i Bedlam, nati dalla fusione tra Ideal Milk e Big Bertha originariamente si chiamarono The Beast ma poi cambiarono nome in Bedlam per non confondersi con un altro gruppo, promotori di un hard rock psichedelico di grande impatto sonoro che, grazie all'album omonimo, manda in classifica tre singoli, Main in black, Na Na Na e soprattutto Dance with the devil. Scioltisi i Bedlam e raggiunta un'invidiabile capacità tecnica Cozy Powell mostra tutta la sua strana personalità abbandonando la batteria e dedicandosi ai motori. Nel 1976 si ha il ritorno nelle scene rock di Powell che sostituisce Gary Driscoll nei Rainbow di Ritchie Blackmore, ex Deep Purple. Il batterista rimane nei Rainbow fino al 1979 e realizza con loro tre album in studio, Rising, Long Live Rock'n'Roll, Down to Earth ed un album live, On Stage (1977).



Abbandonati i Rainbow per dissapori nati con Blackmore, Powell realizza, tra il 1979 e il 1983, tre album da solista (sotto il nome di Cozy Powell's Hammers) Over the top, Tilt e Octopuss, in cui percuote con violenza e dolcezza insieme la sua Yamaha.
Il primo lustro degli anni ottanta mostra un attivissimo Powell che offre le sue ambite prestazioni a vari e celeberrimi artisti del rock inglese, e non solo. Tra il 1981 ed il 1982 partecipa a Line up, disco di un altro ex Rainbow, Graham Bonnett.
Realizza due album con la band del tedesco Michael Schenker, M.S.G. ed il fantastico doppio live One night at the Budokan registrato in Giappone.
Nel 1983 passa ai Whitesnake con i quali incide inizialmente l'album Slide It in; decide poi di rimanere nella band per altri 3 anni realizzando altre incisioni e partecipando a 2 tours mondiali col gruppo di David Coverdale.
Powell è molto attivo anche nella seconda metà degli ottanta e si divide tra vari gruppi e generi. Nel 1986 si cimenta per la prima volta nel rock progressivo sostituendo Carl Palmer negli ELP (divenuti Emerson Lake & Powell) mentre l'anno dopo collabora con il jazzista Peter York per un album di sola batteria, Supe drumming.
Long Cold Winter del 1988 è l'unico lavoro di Cozy con i Cinderella mentre nel 1989, dopo aver partecipato ad After the War di Gary Moore, entra nei Black Sabbath con i quali realizza tre album, Headless cross (1989), Tyr (1991) e Forbidden (1995).
Nel frattempo comunque Powell ha continuato la sua carriera solistica nei Cozy Powell's Hammers con Drums are Back, del 1992, ed ha offerto i suoi servizi all'ex chitarrista dei Queen, Brian May, per Back to the Light, nel 1992 e per un live del 1994. Il 1997 è un anno di incredibile produttività per Powell che fa uscire un suo Best of, suona nel debutto discografico della S.A.S. Band, e collabora con il chitarrista dei Judas Priest Glenn Tipton (Baptizm of fire), con l'ex Fleetwood Mac Peter Green (Peter Green Splinter Group) e con lo svedese Yngwie Malmsteen (Facing the Animal).
Nei circuiti hard rock gira la voce di una incredibile reunion dei Rainbow di Rising ma il 5 aprile del 1998 Cozy Powell, che sta guidando in una giornata di pioggia, perde improvvisamente il controllo della sua Saab 9000 e muore in seguito ad un violentissimo urto sullo spartitraffico centrale dell'autostrada M4 tra le uscite 18 e 19 vicino a Bristol. Blackmore e soci rinunciano definitivamente a riformare i Rainbow ed in giugno Brian May fa uscire un disco con le ultime fatiche di Powell al suo fianco, Another world.



Discografia

Solista
1979 - Over the Top
1981 - Tilt
1983 - Octopuss
1992 - The Drums are Back
1997 - The Best of Cozy Powell
1999 - Twin Oaks/Especially For You

Rainbow
1976 - Rising
1977 - On Stage
1978 - Long Live Rock 'N' Roll
1979 - Down to Earth
1980 - Monsters of Rock '80
1986 - Finyl Vinyl
1990 - Live in Germany '76

Black Sabbath
1989 - Headless Cross
1990 - Tyr
1995 - Forbidden
1997 - The Sabbath Stones

Brian May
1993 - Back To The Light
1994 - Live at the Brixton Academy
1998 - Another World

Altri artisti
Jeff Beck Group - Rough & Ready (1971)
Ed Welch - Clowns (1971)
Jeff Beck Group - Jeff Beck Group (1972)
Harvey Andrews - A Writer of Songs (1972)
Julie Felix - Clotho's Web (1972)
Donovan - Cosmic Wheels (1973)
Bedlam - Bedlam (1973)
Chick Churchill - You And Me (1973)
Murray Head - Nigel Lived (1973)
Tony Ashton / Jon Lord - First of the Big Bands (1974)
Artisti vari - Peter & The Wolf (1975)
Peter Sarstedt - Every Word You Say (1975)
Bob Sargeant - The First Starring Role (1975)
Hot Chocolate - Fourteen Greatest Hits (1976)
Bernie Marsden - And About Time Too (1979)
Bernie Marsden - Look At Me Now (1981)
Michael Schenker Group - MSG (1981)
Graham Bonnet - Line Up (1981)
Michael Schenker Group - One Night at Budokan (1982)
Jon Lord - Before I Forget (1982)
Robert Plant - Pictures At Eleven (1982)
Whitesnake - Slide It In (1984)
Phenomena - Phenomena (1985)
Roger Daltrey - Under a Raging Moon (1985)
Emerson, Lake and Palmer - Emerson Lake and Powell (1986)
Boys Don't Cry - Who the Am Dam (1987)
Sanne Salomonsen - Sanne Salomonsen (1987)
Warlock - Triumph and Agony (1987)
Forcefield - Forcefield I (1987)
Pete York / Cozy Powell - Super Drumming (1987)
Cinderella - Long Cold Winter (1988)
James Darby - Southern Region Breakdown (1988)
Don Airey - K.2. (1988)
Forcefield - Forcefield II (1988)
Gary Moore - After the War (1989)
Minute By Minute - Timewatch (1989)
Forcefield - To Oz And Back (Forcefield III) (1989)
Forcefield - Let the Wild Run Free (Forcefield IV) (1991)
Ritchie Blackmore - The Connoisseur Collection Vol II (1991)
Forcefield - Instrumentals (1992)
Artisti vari - The Music of Jimi Hendrix (1995)
Glenn Tipton - Baptizm of Fire (1997)
Peter Green Splinter Group - Peter Green Splinter Group (1997)
S.A.S. Band - SAS Band (1997)
Yngwie Malmsteen - Facing the Animal (1997)
Tony Martin - Scream (2005)
Tipton, Entwistle & Powell - Edge of the World (2006)

consiglio:se volete davvero sentire la sua bravura ascoltate i suoi pezzi con i rainbow! [SM=g27811]


baffonemercury
00sabato 12 luglio 2008 14:00
« Randy è stato il mio migliore amico, nonché il miglior musicista con il quale abbia mai lavorato »
(Ozzy Osbourne)

Randy Rhoads



Randall William Rhoads (Santa Monica, 6 dicembre 1956 – Leesburg, 19 marzo 1982) è stato un chitarrista statunitense. Meglio conosciuto come Randy Rhoads, è stato uno dei più celebri chitarristi heavy metal degli anni ottanta e generalmente della storia del rock. È noto per aver suonato dapprima con i Quiet Riot e successivamente con la band di Ozzy Osbourne, per essere stato un assiduo studioso delle tecniche classiche di uso della chitarra e per aver combinato all'interno della sua musica elementi della musica classica e del jazz.
Rhoads è ritenuto da molti come uno dei migliori musicisti heavy metal ed è stato inserito, dai lettori della rivista americana Guitar World, alla posizione #4 della classifica Guitar World's Top 100 Metal Guitarist - Top Metal Guitarist Of All Time ("I 100 Migliori Chitarristi Metal secondo Guitar World - I Migliori Chitarristi Metal di Ogni Tempo") e alla posizione #85 nella classifica del Rolling Stone Magazine dei migliori 100 chitarristi di tutti i tempi. Tra le sue tracce più celebri si possono ricordare i brani "Dee", "Mr. Crowley", "Diary of a Madman", "Crazy Train" e "Goodbye to Romance".
Morì in un incidente aereo all'età di 25 anni. Il suo corpo è sepolto al Mountain View Cemetery di San Bernardino, California.
Randall William Rhoads nacque il 6 dicembre del 1956 all'ospedale St. John di Santa Monica, California, da William Arthur e Delores Rhoads. Il padre era un musicista che lavorava dal 1949 come insegnante alla "Musonia School of Music" di North Hollywood, California. Randall aveva anche un fratello di nome Doug (discreto batterista) e una sorella di nome Kathy, entrambi più grandi.
Nel 1958, quando Randall compì i suoi 2 anni di vita, suo padre divorziò e si risposò. Dal nuovo matrimonio nacquero Dan e Paul, fratelli di Randy. Superato il dolore della partenza del genitore, Rhoads iniziò nel 1963, all'età di sei anni, a suonare la chitarra, esercitandosi con una vecchia Gibson "Army-Navy" acustica ereditata da suo nonno materno. Dopo qualche anno Randy fu iscritto ai corsi di musica dell'istituto "Musonia School of Music" su consiglio della madre.
Assieme a sua sorella, iniziò ad esercitarsi con la chitarra folk, uno dei metodi all'epoca più popolari per imparare a suonare lo strumento. Allo stesso tempo però, sempre su richiesta della madre, iniziò a prendere anche lezioni di pianoforte, attraverso le quali Randall poté apprendere una maggiore tecnica musicale. Tuttavia egli abbandonò presto questi corsi e a 12 anni cominciò ad interessarsi definitivamente alla chitarra rock.
Sua madre possedeva una vecchia chitarra semi acustica, una "Harmony Rocket", con la quale Randy poté iniziare ad esercitarsi. Per un breve periodo, prese anche lezioni da Scott Shelly, un maestro di chitarra che insegnava nella stessa scuola della madre, ma dopo pochi mesi Shelly dovette andare dalla madre di Rhoads per spiegargli che non poteva continuare a dare lezioni al ragazzo, poiché egli aveva già insegnato tutto ciò che l'insegnante sapeva.
Fu così che Rhoads cominciò ad indirizzarsi verso lo stile musicale e compositivo dell'hard rock e dell'heavy metal, stanco anche di uno studio, quello del classico, che non soddisfaceva interamente la sua vena musicale. Fin da subito però queste influenze sonore e tecniche derivanti dagli intensi studi di musica classica andarono a contaminare e integrare il suo modo di concepire l'hard & heavy. Questo stile di comporre un rock fortemente classico e tecnico sarà integralmente mantenuto dal chitarrista anche durante gli anni della sua maturità musicale, e ne diverrà segno distintivo e veicolo per una veloce scalata al successo che porterà Rhoads ad affermarsi nella scena metal mondiale.
Nel 1970, all'età di 14 anni, Randy decise di unirsi alla sua prima band. Il gruppo, chiamato "The Whore", ebbe vita breve e si sciolse dopo pochi mesi di prove ed esercitazioni. Dopo questa breve parentesi, Rhoads entrò a far parte di una band chiamata "Violet Fox", per la quale suonò per tre anni. Lasciato il gruppo nel 1973 Randall fondò infatti, all'età di 17 anni, una sua band personale, gli allora Little Woman, assieme al suo miglior amico e bassista Kelly Garni. Al gruppo si aggiunsero ben presto Kevin DuBrow, scelto dopo un breve audizione svoltasi nella cucina della casa di Randy,[7] e il batterista Drew Forsyth, che aveva già suonato con Rhoads e Garni in passato.
Nel 1975 I Little Woman cambiarono nome in Quiet Riot su spinta di DuBrow che ne aveva suggerito il nuovo moniker prendendo ispirazione da Richard Parfitt, chitarrista del gruppo inglese Status Quo[8]. La band iniziò a suonare in piccoli bar e locali di Hollywood, oltre che in feste locali a Burbank. Dopo pochi anni i Quiet Riot si esibirono anche in strutture più note come il Whisky a Go Go e il The Starwood, suonando al fianco di note band come gli Angel, i Legs Diamond e i Van Halen.
Nel maggio 1975 il gruppo riuscì a registrare il suo primo EP avvalendosi della casa discografica del loro manager, la Magic Wand Records, che però li lasciò subito dopo la pubblicazione. Sul finire dell'estate la band trovò un'etichetta disposta al contratto, la Casablanca Records, che ritirò poco dopo l'offerta. Successivamente fu trovato un momentaneo accordo con la Buddah Records che però dichiarò banca rotta dopo poche settimane. Finalmente nel 1977 i Quiet Riot furono contattati dalla casa discografica giapponese Sony Records, che gli assicurò la pubblicazione di un album gestendo le vendite limitatamente al solo Giappone.
Fu così che nel 1978 il gruppo rilasciò il suo primo album, l'omonimo Quiet Riot. Il disco ottenne un buon numero di vendite in Giappone e portò alla nascita dei primi fan club della band nell'arcipelago nipponico. Nello stesso anno Kelly Garni lasciò la band per seguire una carriera da paramedico e venne sostituito nel gruppo dal bassista Rudy Sarzo. Nel 1979 la band, dopo aver ottenuto il prolungamento contrattuale dalla Sony, pubblicò un secondo album, intitolato Quiet Riot II. Nel disco, nonostante il neo entrato Sarzo vi sia accreditato come musicista, Garni diede ancora il suo ultimo contributo durante le registrazioni. Quiet Riot II, anch'esso pubblicato solo in Giappone, si rivelò un maggior successo rispetto al precedente e contribuì notevolmente ad incrementare la fama del gruppo.



Nel 1979, l'ex voce dei Black Sabbath Ozzy Osbourne fondò il suo progetto solista. Alla ricerca di un chitarrista per il gruppo, Ozzy accettò la proposta di Dana Strum (primo bassista della sua band, ed in futuro bassista dei Vinnie Vincent Invasion e degli Slaughter) che gli raccomandò di visionare un certo Randy Rhoads, musicista dei giovani emergenti Quiet Riot. Randy ricevette la chiamata per le audizioni appena prima di un'esibizione con il suo gruppo e si presentò così al provino in fretta e furia con la sua chitarra "Polka dot V" costruita da Carl Sandoval. Osbourne, notando subito l'intesa stilistica tra i due, ingaggiò immediatamente il chitarrista, scartando l'altro possibile candidato George Lynch, poi entrato nei Dokken. Così Rhoads, raccomandato Greg Leon (che poco dopo entrerà nei Dokken) come suo sostituto nei Quiet Riot, partì per il Regno Unito per unirsi alla band.
In anni recenti, è stato reso noto dal suo migliore amico e compagno nei Quiet Riot Kelly Garni, che Randy non fu mai un grande fan dei Black Sabbath e che inizialmente non era neanche interessato a lasciare i Quiet Riot per la band di Osbourne poiché aveva più volte affermato di trovarsi bene con i Riot e di voler continuare la sua carriera con loro. Inoltre, sempre Garni affermò che, durante la giovinezza, lui e Randy consideravano i Black Sabbath un gruppo ridicolo e da non prendere sul serio a causa dei loro atteggiamenti oscuri e satanici. Nonostante ciò Rhoads accettò comunque l'incarico, anche su consiglio della madre che pensava che fosse l'occasione giusta per permettere al figlio di conquistare il definitivo successo.
Arrivato in Inghilterra nel marzo 1980 per iniziare al lavorare sul nuovo album, Rhoads aiutò Osbourne nella ricerca degli altri componenti per il gruppo ingaggiando il bassista Bob Daisley, il batterista ex Uriah Heep Lee Kerslake e il tastierista Don Airey, che aveva già suonato con Osbourne nei Black Sabbath per l'album Never Say Die!. Nonostante Randy fosse ormai entrato nella band di Ozzy, ottenne il permesso di partecipare ad una "reunion" dei Quiet Riot nel maggio del 1980, con la quale si esibì in tre date al The Starwood con i Dokken. Dopo questi concerti, Rhoads tornò a dedicarsi a tempo pieno al progetto di Osbourne.
Dopo un paio di mesi di registrazioni, Ozzy Osbourne poté così pubblicare il 20 settembre 1980 il suo primo album solista, intitolato Blizzard of Ozz. Grazie anche allo stile di Rhoads che portò forti influenze neo-classiche nel sound di Ozzy, il disco riscosse un enorme successo soprattutto negli Stati Uniti, dove l'album ottenne il rilascio di due singoli: "Mr. Crowley" e "Crazy Train". Dopo un tour della durata di quasi un anno che riscosse moltissimo successo, la band tornò in studio e registrò un nuovo disco, intitolato Diary of a Madman, che bissò il precedente successo grazie anche ai singoli "Over the Mountain" e "Flying High Again". Due giorni dopo le registrazioni dell'album Ozzy aveva però, seguendo il consiglio di Rhoads, sostituito Kerslake e Daisley con il batterista Tommy Aldridge e l'ex bassista dei Quiet Riot Rudy Sarzo, con i quali il gruppo partì per un lungo tour negli Stati Uniti.

18 marzo 1982

Il 18 marzo 1982 il "Diary of a Madman tour" fece tappa al Civic Coliseum di Knoxville, nel Tennessee. Terminato il concerto la band si diresse verso Orlando, città della Florida, per prendere parte al "Rock Super Bowl XIV" insieme a band come Foreigner, Bryan Adams e UFO. Lungo la strada il gruppo passò nei pressi della casa dell'autista del bus, Andrew C. Aycock, che viveva a Leesburg, Florida, al "Flying Baron Estates", un complesso abitativo composto da tre case con un hangar per aeroplani ed una pista d'atterraggio.
Il bus arrivò al "Flying Baron Estates" attorno alle 8:00 di mattina del 19 marzo 1982, parcheggiando a un centinaio di metri dalla pista di atterraggio e a circa venti metri dall'abitazione. Sull'autobus viaggiavano Ozzy, la moglie Sharon, Rudy Sarzo, Tommy Aldridge, Don Airey, Wanda Aycock, Andrew Aycock, Rachel Youngblood, Randy Rhoads ed il manager della band. All'arrivo nella proprietà, Aycock e sua moglie Wanda si recarono a casa di Jerry Calhoun, proprietario della struttura ed ex musicista country e western, mentre una parte dei passeggeri rimasero a dormire sul mezzo ed altri erano usciti a prendere un po' d'aria dopo il lungo viaggio.
All'interno di uno degli hangar della struttura, era parcheggiato un aeroplano, un "Beechcraft Bonanza F-35" del 1955 bianco e rosso, di proprietà di un certo Mike Partin. Andrew Aycock, essendo provvisto di una licenza di guida per aerei, decise di fare un giro sul velivolo senza permesso alcuno[12] ed invitò a volar con lui il tastierista della band Don Airey ed il manager del gruppo. I tre viaggiarono per qualche minuto a bassa quota attorno alla zona. Riatterrato sulla pista, attorno alle 9:00 di mattina Aycock imbarcò sul mezzo la parrucchiera Rachel Youngblood e Randy Rhoads.
Il velivolo volò nuovamente a bassa quota, girando attorno al bus della band e sfiorandolo per tre volte. Alla quarta, l'ala sinistra dell'aereo toccò il bus parcheggiato. L'aeroplano oltrepassò l'autobus, colpendo un albero di pino prima di schiantarsi sul garage della casa di Calhoun. L'edificio prese fuoco immediatamente, seguito in breve tempo dal garage e dai due veicoli parcheggiati all'interno, una Oldsmobile ed una Ford Granada. Jesse Herndon, che era all'interno della casa durante l'impatto, riuscì ad uscire illeso dall'incendio.

Randy Rhoads morì nell'impatto insieme agli altri due passeggeri, Aycock e Youngblood, che avevano rispettivamente 36 e 58 anni.



L'inchiesta rivelò che Andrew Aycock aveva recentemente fatto uso di cocaina (in Rhoads non venne rilevata alcuna traccia di sostanze stupefacenti) e che la sua licenza di pilotaggio non era più valida a causa del certificato medico scaduto.
La parte più grande staccatasi dall'aereo fu una sezione dell'ala di una lunghezza di circa 3 metri, proprio il pezzo che colpì il lato del bus. L'albero di pino urtato durante lo schianto si abbatté fra il mezzo e la casa, mentre il pullman venne spostato a circa 100 metri dall'abitazione. Ozzy Osbourne, Tommy Aldrige, Rudy Sarzo e Sharon Arden, che stavano in quel momento dormendo all'interno del pullman, vennero svegliati dal frastuono e dall'impatto. In un primo momento pensarono di essere stati coinvolti in un incidente d'auto e, solo una volta usciti dal veicolo, appresero quello che era successo. Sia la moglie di Aycock che il tastierista Don Ayrey assistettero invece allo schianto, in quanto avevano deciso di uscire all'aria aperta invece che riposarsi. Stessa sorte toccò a Marylee Morrison che stava cavalcando all'interno della proprietà e ad altri due uomini che si trovavano dall'altra parte della pista. Furono loro a raccontare la dinamica alla polizia.



Il funerale di Randy Rhoads si svolse alla First Lutheran Church di Burbank, California (dove all'epoca viveva la madre). Il suo corpo fu sepolto al Mountain View Cemetery di San Bernardino, California, nei pressi della tomba dei suoi nonni. Sulla sua lapide furono incise le doppie R, segno distintivo del chitarrista, poste al fianco di una chitarra e di una frase, incisa sotto il suo nome, recitante:

« An inspiration for all young people »
« Un ispirazione per tutti i giovani »

In seguito alla morte di Randy, Ozzy Osbourne crollò in una profonda depressione. Il concerto al "Rock Super Bowl XIV" fu cancellato ma il cantante dovette comunque completare il tour per motivi di sponsor. Come sostituto di Rhoads fu ingaggiato il chitarrista Brad Gillis dei Night Ranger, lo stesso che completò le registrazioni dell'album live Speak of the Devil (Talk of the Devil nel Regno Unito). In questo disco Ozzy incluse ancora alcune tracce dal vivo e canzoni composte al fianco di Rhoads, e di conseguenza Speak of the Devil venne inizialmente (ed erroneamente) incluso nella discografia del chitarrista. Qualche anno dopo questa uscita Osbourne decise di pubblicare Tribute, un nuovo album live contenente tutte quelle tracce composte con Randy che dovevano essere originariamente pubblicate sul suo primo album live.
Rudy Sarzo rilasciò un intervista dicendo che, secondo quanto dettogli dal batterista Tommy Aldridge, Ozzy e sua moglie Sharon Osbourne avevano trattato per lungo tempo Randy malissimo e che questi voleva lasciare la band. Addirittura è stato detto che Ozzy colpì con un pugno il suo chitarrista quando gli disse che voleva lasciare il gruppo. Sempre da questa dischiarazione traspare anche che, poco tempo dopo il decesso di Randy, Sharon andò nel proprio ufficio con l'intento di modificare al più presto il suo contratto.
Nel 1983 i Quiet Riot pubblicarono l'album Metal Health che, totalizzando un altissimo numero di copie vendute, li consacrò come una delle band più influenti nella storia dell'heavy metal. In questo disco è presente una traccia dedicata a Randy Rhoads intitolata "Thunderbird", un omaggio fortemente dovuto a questo chitarrista che contribuì notevolmente alla scalata al successo di questo gruppo. Infatti probabilmente fu proprio grazie alla notorietà di Randy che i Quiet Riot riuscirono ad ottenere il loro primo contratto discografico ed un enorme successo e valore finanziario. Inoltre la band pubblicò nel 1993 del materiale inedito risalente al periodo con Randy in un disco intitolato The Randy Rhoads Years, mentre venne fatto circolare anche un bootleg non ufficiale chiamato "Quiet Riot's third album" contenente tracce suonate con Rhoads tra il '77 e il '79.
Nel 1983 il marchio di strumenti musicali Jackson/Charvel cominciò a produrre in serie i modelli progettati da Rhoads, strumenti che vennero gestiti da Wayne Charvel. Questo articolo, che verrà pubblicato con nome Jackson Randy Rhoads, sarà il modello di punta della casa statunitense, nonché il primo con cui il neonato marchio di chitarre esordirà nei primi anni ottanta.
Nel 2000 la Warner Bros Records pubblica un album tributo dedicato al chitarrista, intitolato Randy Rhoads Tribute contente alcune tracce dei primi due album con Ozzy Osbourne, al quale parteciparono diversi volti noti della scena heavy metal tra cui Joe Lynn Turner, George Lynch, Jake E. Lee, Sebastian Bach, Dimebag Darrel, Mark Slaughter, Kane Roberts, Al Pitrelli e molti altri.
Il 18 marzo 2004 Randy Rhoads fu inserito nella sala dedicata ai più grandi chitarristi della storia dell'heavy metal, la "Guitar Center Rock Walk" situata a Hollywood, California. Alla cerimonia furono ospiti alcuni famigliari dell'artista (Delores e Kelle Rhoads) oltre a Rudy Sarzo, Ozzy Osbourne e sua moglie Sharon, Zakk Wylde e Yngwie Malmsteen.

baffonemercury
00lunedì 4 agosto 2008 16:23
« This Man Is Genious! »
(Bob Dylan riguardo a Lynott)

Philip Lynott



Philip Parris Lynott (West Bromwich, 20 agosto 1949 – Salisbury, 4 gennaio 1986) è stato un bassista irlandese, fondatore e membro di spicco del gruppo rock Thin Lizzy. Comunemente chiamato e conosciuto come Phil Lynott o con il soprannome Philo, fu noto per la sua verve poetica particolarmente lirica propensa all'innovazione.
Lynott è stato un musicista e compositore tra i più significativi del panorama hard rock e non solo, e la musica da lui creata ha influenzato importantissime band della scena heavy metal tra i quali gli Iron Maiden e i Metallica.
Phil nacque il 20 agosto 1949 a West Bromwich (Birmingham, Inghilterra- UK) da padre brasiliano, Cecil Parris, e da madre irlandese, Philomena Lynott (solitamente chiamata Phyllis), dalla quale prese il cognome. Il padre abbandonò la famiglia quando Phil aveva solo tre settimane. Appena nato, Phil venne portato dalla madre prima nei pressi di Manchester e in seguito a Dublino, dove crebbe a casa della nonna Sarah, stringendo in particolar modo un fortissimo legame con la madre e la nonna. I suoi genitori naturali si tennero saltuariamente in contatto, ma Lynott conobbe suo padre solo alla fine degli anni Settanta.
Phil passò la sua giovinezza per le strade di Dublino, spesso schernito dalla società bigotta che condannava la sua estrazione complicata e sofferta di mezzosangue senza padre che a quel tempo in Irlanda non era una posizione comune e tantomeno accettata. Da ragazzo imparò la durezza necessaria a difendere la propria sensibilità dalla condanna della società e la consapevolezza del suo essere diverso e solo. Nelle sue liriche traspaiono queste due anime, quella della durezza e quella del sentimento. In tutta la sua carriera si è sempre descritto, attraverso le sue azioni e le sue canzoni, come un ragazzo di vita, un protagonista tra le bande di strada, un randagio. Sapeva di essere un solitario, ma cercava di costruire il suo personaggio negli aspetti più ribelli e romantici; nelle sue canzoni spesso affiorano aspetti autobiografici che ricordano risse di strada e abusi di alcol ma sempre controbilanciate da fine sensibilità e senso dello humor.
Intravide una via di fuga dal vicolo cieco della sua vita di allora nei suoi eroi di gioventù: lo affascinavano i bravi dei film western che guardava assiduamente nel cinema della sua zona e icone musicali come Elvis Presley e Jimi Hendrix. Già da giovanissimo Phil decise fermamente che avrebbe emulato i suoi eroi e sarebbe diventato un musicista. Una conoscenza scolastica gli fece incontrare il batterista Brian Downey col quale formò i Black Eagles; fu una relazione da cui scaturì un'amicizia che sarebbe poi durata per tutta la sua vita.



A metà degli anni Sessanta Lynott iniziò così a suonare nei Black Eagles, il suo primo gruppo. Dopo un primo scioglimento Phil fu reclutato da Brush Sheils per cantare nel suo gruppo, molto nota localmente, gli Skid Row . Lynott inizialmente era prima voce ma decise che per esprimere al meglio le sue idee musicali avrebbe dovuto suonare uno strumento e subito optò per il basso; Brush, il bassista del gruppo, gli insegnò la tecnica di base. Phil era un avido studente e in breve iniziò a comporre materiale proprio. Fu anche in questo periodo che conobbe a Belfast il talentuoso e promettente chitarrista Gary Moore che pure suonava negli Skid Row, con il quale strinse un'alleanza musicale e professionale durata poi fino alla fine della propria vita anche se non senza incidenti; talvolta componevano a quattro mani, altre volte non si parlavano per mesi, una volta addirittura per tre anni non si rivolsero direttamente la parola; probabilmente è giusto dire come amava Phil, che erano come due pistoleri in una sola citta, entrambi desideravano la luce dei riflettori puntata e questo provocò un fortissimo attrito creativo che comunque generò i migliori lavori del loro futuro gruppo, i Thin Lizzy.
Nel frattempo Brush decise di trasformare gli Skid Row in un trio e diede il benservito a Phil il quale prese questo licenziamento nel migliore dei modi formando il proprio gruppo, gli Orphanage. Più che un vero gruppo era un progetto musicale all'interno del quale i membri avrebbero potuto entrare e uscire senza impegno, strutturato un po' come una Jam Session continua. Questa band durò poco perché Phil era insoddisfatto e cominciò a pensare a un gruppo più solido, completo, e quando incontrò il chitarrista di Belfast, Eric Bell, l'idea si tramutò in realtà. Nacquero a quel punto i Thin Lizzy.
Nel 1969 fondò quello che poi sarebbe stato uno dei più noti gruppi hard rock di sempre, i Thin Lizzy di cui scrisse tra l'altro la maggior parte delle canzoni. Scelse di coinvolgere il suo amico Downey alla batteria, il chitarrista Bell, l'organista Eric Wrixon e di proporsi personalmente come bassista e cantante. La prima incisione The Farmer risale al 1970, anche se il lavoro fu rilasciato solo in Irlanda. Il primo vero successo arrivò nel 1973 con la canzone popolare irlandese "Whiskey in the Jar".



Nel 1978 partecipò al concept album Jeff Wayne's Musical Version of The War of the Worlds nel ruolo di Nathaniel. Nel 1979, col nome di "The Greedies", pubblicò un singolo natalizio, "A Merry Jingle", in collaborazione con gli altri membri dei Thin Lizzy, e Steve Jones e Paul Cook dei Sex Pistols.
Nonostante i Thin Lizzy avessero ancora successo, nel 1980 Lynott decise di iniziare una propria carriera solista con l'album Solo in Soho, che entrò nella Top 30 britannica e dal quale vennero estratti due singoli: Dear Miss Lonelyhearts e King's Call. Nel secondo brano, un omaggio musicale a Elvis Presley, Lynott si avvalse della collaborazione di Mark Knopfler. Il suo secondo disco, The Phil Lynott Album, non riscosse lo stesso successo del primo, anche se alcuni singoli, come "Old Town" e "Yellow Pearl" riscossero un discreto successo.
Sempre nel 1980 Lynott sposò la donna dei suoi sogni, Caroline Crowther, figlia del comico e presentatore di noti giochi televisivi Leslie Crowther, dalla quale aveva già avuto una figlia, Sarah. Dopo il matrimonio nacque la secondogenita Cathleen. Da un lato Phil voleva ardentemente essere nient'altro che un padre come non aveva mai avuto e curare la propria famiglia restando a casa, dall'altro lato il richiamo della ribalta, gli amici, le tournée, gli eccessi e la vita on the road lo riportavano violentemente al suo destino. Inevitabilmente questa situazione lo condusse al disastro, quando nei primi anni Ottanta si ritrovò separato dai figli e abbandonato dalla moglie.
Dopo un più o meno amichevole addio con Gary, venne ingaggiato Robbo Robertson alla chitarra, ma Phil in fondo non ne fu mai convinto, fino a che lo sostituì con Snowy White il quale pur essendo un professionista ed esperto chitarrista, non trovò mai la sintonia artistica che Phil cercava per rinnovare il suono del gruppo.
Nel 1983 i Thin Lizzy si sciolsero, e nello stesso anno Lynott registrò un singolo medley insieme a Roy Wood, Chas Hodges e John Coghlan: We Are The Boys (Who Make All The Noise).
I 'Grand Slam furono il suo successivo progetto musicale; la formazione composta in parte da musicisti semi-sconosciuti, seppur creativamente valida, non riscosse il meritato riscontro a causa dei continui (e inevitabili) raffronti, spesso ingenerosi, coi Thin Lizzy.
Collaborò in seguito anche con l'ex-compagno nei Thin Lizzy Gary Moore nei singoli Out in the Fields e Parisienne Walkways. La sua ultima canzone, Nineteen, venne pubblicata poche settimane prima della sua morte.



Gary Moore in seguito disse che Phil aveva un lato oscuro che lo costringeva in un vortice, lo allontanava dai suoi cari e dai suoi amici rendendolo sempre più malinconico e solo e di conseguenza lo portava sempre più giù lungo la strada di autodistruzione che si era consapevolmente scelto. Nelle sue ultime fasi sicuramente Phil rimase completamente isolato nell'aura dell'apparente successo e benessere, abbandonandosi agli abusi più estremi di alcol. Negli ultimi anni di vita di Lynott, la sua dipendenza per alcol e droghe crebbe; in un primo momento sembrava in preda a una forte influenza ma quando la madre Phyllis iniziò a curarlo si accorse del suo grave stato di tossicodipendenza che aveva sempre, sino a quel punto, mascherato; era anche malato di epatite, malattia che aveva nascosto a tutti. Le feste natalizie trascorse nella più completa solitudine in preda ai fumi alcolici aggravarono la sua condizione psichica; la notte di natale del 25 dicembre 1985 ebbe un'overdose quasi letale di eroina. Fu trasportato d'urgenza all'ambulatorio di Salisbury dove sopravvisse tra stenti combattendo con tutte le forze per alcuni giorni. Morì di insufficienza cardiaca e renale causata da intossicazione del sangue e del fegato, pochi giorni dopo, il 4 gennaio 1986, a 36 anni, esattamente quindici anni dopo aver registrato il suo primo album.
Era nato dal nulla arrivando a picchi artistici molto elevati, sicuramente uno dei massimi poeti del rock, aveva incarnato i sogni di moltissimi ragazzi raggiungendo la fama e notorietà pur restando sempre la stessa persona di strada, con lo stesso humor e lo stesso carattere genuino e sincero di quando si aggirava per il quartiere, con tutti i pregi e i lati deboli di un essere umano in cui la sensibilità è stata la qualità superiore.
Phil Lynott è sepolto nel cimitero di St. Fintan, a Stutton, nei pressi di Dublino. La sua tomba è spesso visitata da familiari, amici e fan.
Una statua in bronzo a grandezza naturale di Lynott è stata eretta a Grafton Street a Dublino nel 2005. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti la madre di Lynott e i membri dei Thin Lizzy Gary Moore, Brian Robertson, Brian Downey e Scott Gorham, i quali si sono esibiti in un concerto dal vivo.
Nel novembre dello stesso anno l'attore statunitense Gary Dourdan ha dichiarato in'un intervista radiofonica l'intenzione di interpretare Lynott in un film biografico.
Nel 2006 la madre di Lynott ha permesso a Micky Waters, bassista dei The Answer di suonare il basso del figlio per la prima volta dalla sua morte. Il basso è presente anche nel video musicale della canzone Keep Belevin'.

antonrasha
00lunedì 6 ottobre 2008 21:49
Nick Drake





Nicholas Rodney Drake (Rangoon, 19 giugno 1948 – Tanworth-in-Arden, 25 novembre 1974) è stato un cantautore inglese.


Biografia

Nato a Rangoon, Birmania, dove il padre Rodney, ingegnere, si era trasferito per lavoro insieme alla moglie Molly e alla figlia maggiore Gabrielle, Drake fin da piccolo dimostra un grande interesse per la musica, passione trasmessagli dalla madre. Dal carattere schivo e riservato, a metà degli anni '60 inizia a suonare la chitarra con i compagni di college e ad incidere pezzi folk rock in cui emergono già le tematiche che caratterizzeranno la sua discografia: il blues, la passione per Bob Dylan, la poesia simbolista francese e il romanticismo inglese.









Nel 1969 esordisce con il suo primo disco, l'album Five Leaves Left, prodotto da Joe Boyd, che però riceve un'accoglienza di pubblico e critica piuttosto tiepida. L'anno dopo incide un nuovo lavoro, Bryter Layter, più maturo e brioso, ricco di sfumature jazz e orchestrali, ma anche in questo caso l'album passa quasi inosservato. Sono gli anni in cui Drake si ammala di depressione e inizia a dipendere dai farmaci. Nel 1972, pur tra mille difficoltà legate alla sua condizione clinica, dà alla luce il suo terzo album, Pink Moon: un disco struggente, innovativo e inquieto fatto di canzoni per sola chitarra e voce (a parte qualche nota di pianoforte nella title-track), vero e proprio testamento musicale di un pur così giovane autore. È il momento in cui le crisi depressive si fanno sempre più forti, anche se un soggiorno in Francia sembra quietarlo.

Il 25 novembre del 1974, nella sua villa ("Far Leys") a Tanworth-in-Arden, nei pressi di Birmingham, Nick viene ritrovato morto a causa di un'eccessiva dose di Tryptizol, un antidepressivo triciclico. L'ipotesi più accreditata resterà sempre il suicidio, anche se la mancanza di biglietti e la presenza in casa di farmaci ben più potenti e indolori per il medesimo scopo lascia aperti molti interrogativi.

L'artista

La musica e l'intera opera di Nick Drake successivamente sono stati oggetto di un'ampia riscoperta. Le sue canzoni affrontano temi come l'amore perduto, l'innocenza, le pene del cuore, la solitudine, la speranza di cambiamento di una vita che non si ama. Non a caso il suo secondo lavoro è emblematico fin dal titolo, Bryter Layter, pronuncia cockney dell'espressione "Brighter later" ("Schiarite più tardi") usata dai meteorologi per anticipare il miglioramento delle condizioni climatiche, quasi a testimoniare la speranza di un prossima serenità. Quando scompare, il musicista sta lavorando a un nuovo disco: le relative canzoni, assieme a versioni alternative di brani già presenti nei dischi precedenti, vengono raccolte e pubblicate nell'album postumo Time of no reply.


Col passare degli anni le schiere dei fan di Drake sono aumentate: la sua musica sfuggente e delicata quanto rasente una circolare perfezione formale ed espressiva, ma soprattutto l'aura che ha sempre avvolto il cantautore, dal carattere schivo e silenzioso, ostile ad interviste e concerti, hanno fatto di lui un personaggio di culto. Per alcuni un epigono dei poeti maledetti, per altri semplicemente un ragazzo mite e gioioso ma incapace di esprimere le proprie sensazioni se non con la musica. Di certo uno dei più grandi musicisti britannici del ventesimo secolo




baffonemercury
00mercoledì 8 ottobre 2008 01:05
Syd Barrett



« - La sua band ha un nome molto originale. Ma chi le ha suggerito il nome Pink Floyd?
- Gli alieni! »
(Syd Barrett ed un giornalista discutono sull'origine del nome della band)

Roger Keith "Syd" Barrett (Cambridge, 6 gennaio 1946 – Cambridge, 7 luglio 2006) è stato un musicista, cantante e artista inglese, fondatore e primo leader dei Pink Floyd dal 1965 al 1968. Dopo il '68, Barrett abbandonò il gruppo a causa di un esaurimento nervoso esacerbato dall'uso di droghe pesanti come l'LSD. Prima di ritirarsi a vita privata incise due LP da solista (The Madcap Laughs e Barrett), mentre a partire dagli anni ottanta è stato oggetto di numerose biografie. Nel 1975, i Pink Floyd (la band in cui precedentemente suonava) gli dedicarono l'album Wish You Were Here.

Infanzia
Roger Barrett nacque il 6 gennaio 1946, quarto di cinque figli. Suo padre Max era un anatomista,[1] ma nel tempo libero si dedicava alla pittura ed alla coltivazione di funghi.[1] Inoltre, Max suonava nella Cambridge Philharmonic Society, trasmettendo la passione verso la musica al giovane Roger. Sino ai 14 anni, però, Roger poneva la musica in secondo piano, riservando il primato alla scrittura ed al disegno: si concentrava in particolare sui molteplici giochi di parole che si potevano creare utilizzando determinati termini. Il suo eroe letterario di questo periodo era Edward Lear, che come lui, amava la pittura.
Roger iniziò ad appassionarsi veramente alla musica dai 14 anni in su, quando suo fratello maggiore Alan suonava il sax: a questo punto, visto l'exploit delle skiffle bands, Roger acquistò il suo primo strumento musicale, un ukulele.
Prima di passare alla chitarra, Roger si interessò al banjo (nel periodo della Elvis-mania), ma l'unica corrente del rock and roll che lo interessava era quella di Bo Diddley, gli spettrali riff degli Shadows e di Buddy Holly. A 14 anni, iniziò ad usare la sua prima chitarra acustica, insieme ad un suo amico, John Gordon. Iniziò a questo punto ad avvicinarsi sempre più al mondo della musica e divenne amico di un noto batterista chiamato Sid Barrett; i frequentatori del locale chiamavano entrambi Sid, ma per differenziare Roger dal batterista, cambiarono la i in y.
Ma Syd non fu l'unico soprannome che venne affibiato a Barrett. A scuola divenne noto come Syd il Beat, Syd-Knee e Sydernee. Rimase Roger, anzi Rog, per la sua fidanzata, Libby Gausden, con la quale ebbe una relazione seria dal 1961 al 1964.



Adolescenza
Ma le cose iniziarono a cambiare molto presto: dai 14 anni in su, ogni studente della nuova Cambridge, appena entrata negli anni sessanta, sperimentava le droghe du jour: speed e cannabis. Ed a partire dal 1963, dagli Stati Uniti giunse un nuovo allucinogeno, l'LSD-25: questo nuovo prodotto si diffuse più rapidamente nella piccola Cambridge che in tutto il resto d'Europa.[1]
Inoltre, la città natia di Barrett andava diventando sempre più piccola: metà della popolazione sognava di sfondare nell'emergente scena della Swinging London. Nel 1961, accaddero diverse cose che segnarono Barrett, in un modo o in un altro: iniziò la relazione con Libby, comprò la sua prima chitarra elettrica ed assistette alla morte del padre Max (la quale non fu probabilmente un avvenimento così determinante, dal momento che sul suo diario, a questo proposito viene riportata solo la frase Poor Dad died today - Il povero papà è morto oggi).
Syd rimase sempre legato al jazz e al blues. Ad inizio carriera il repertorio dei Floyd era formato da pezzi blues riarrangiati in chiave psichedelica e resi irriconoscibili da lunghe improvvisazioni, di cui Barrett era specialista. Per la scelta del nome della band prese spunto dai suoi due bluesman preferiti: Pink Anderson e Floyd Council. Dopo un primo periodo passato a suonare prevalentemente in locali Underground, furono presi dalla grande casa discografica EMI. Il primo singolo, Arnold Layne, scritto da Syd, ebbe un enorme successo, anche se alcune radio si rifiutarono di trasmetterlo per via del testo, il cui protagonista aveva come caratteristica l'hobby di collezionare vestiti da donna, tema non di certo usuale negli anni sessanta. Il locale Underground che portò la band al successo fu l'UFO, dove i Pink Floyd riuscivano a esprimersi al meglio, tantoché persino Paul McCartney si recò lì per ascoltarli; qui cominciarono a sperimentare il loro "Light Show", che divenne un elemento fondamentale delle esibizioni live, facendo da perfetta cornice alla loro musica. Con un ritmo frenetico, mentre lavoravano al primo album, uscì il secondo singolo, See Emily Play, anche questo di Syd, che superò come successo il singolo precedente a causa della sua maggiore interpretazione psichedelica.

Pink Floyd
Nel 1967 finalmente uscì il primo album, The Piper at the Gates of Dawn, che portò la band al vertice della psichedelia. Syd era chiaramente il leader e anima unica dei Pink Floyd. Tutti i brani erano composti da lui, tranne Take Up thy Stethoscope and Walk, di Roger Waters. Durante i concerti della band, Barrett era in grado di ipnotizzare il pubblico, come ricorda Pete Brown: Syd Barrett faceva un incredibile lavoro sul palco. Era estremamente poetico e potevi quasi dire che prendeva vita in quegli spettacoli di luce, "light shows": una creatura dell'immaginazione. I suoi movimenti parevano orchestrati per armonizzarsi con le luci e sembrava un'estensione naturale, l'elemento umano, di quelle immagini liquide.
Il successo, tuttavia, non fece bene alla fragile personalità di Barrett, che iniziò ad assumere massicciamente LSD. Le sue esibizioni live cominciarono a diventare problematiche, tanto che gli altri membri dei Pink Floyd chiamarono a supporto David Gilmour, pronto a subentrare quando Syd non fu più ritenuto in grado di suonare. Gilmour ha comunque dichiarato, in un'intervista, che i problemi mentali di Syd non sarebbero dovuti unicamente all'LSD e che la droga ne avrebbe soltanto accelerato la comparsa. Effettivamente è ben noto il fatto che Syd soffrisse di schizofrenia, e che l'LSD ha l'effetto collaterale di slatentizzare malattie mentali in individui predisposti.
Uno degli innumerevoli aneddoti riguarda l'ultima sessione di pratica a cui egli partecipò. Syd presentò ai suoi compagni una nuova canzone, intitolata "Have You Got It, Yet?" Inizialmente il brano sembrava semplice; ma mentre lo provavano, Barrett cominciò a cambiare l'arrangiamento. Per oltre un'ora Syd continuò a modificare la traccia, a suonarla con i nuovi cambiamenti, e a esclamare Have You Got It, Yet? (L'avete capita, adesso?); fin quando gli altri capirono che si trattava solo dell'ennesimo sfogo del bizzarro umorismo di Barrett.
Successivamente, per rafforzare il successo della prima raccolta, fu pubblicato un singolo con un altro brano di Barrett, Apples and Oranges, che non compariva in Piper. Un ulteriore singolo, Scream Thy Last Scream, sempre di Barrett, già completato, fu giudicato eccessivamente bizzarro dalla casa discografica, che rinunciò alla pubblicazione. Analoga sorte toccò a Vegetable Man.
Durante la realizzazione del successivo A Saucerful of Secrets (1968), Barrett era ormai l'ombra di se stesso e l'unica sua canzone presente nell'album è Jugband Blues, che è da considerarsi come l'espressione di tutto quello che aveva da dire al gruppo, ma non poteva, come recita il testo: è schifosamente prematuro da parte vostra pensare a me qui/e sono quasi obbligato a spiegarvi/che non sono qui. Di lì a poco Syd fu costretto a lasciare i Floyd una volta per tutte. Dopo un periodo di smarrimento in cui si pensò allo scioglimento, la band decise di proseguire la propria attività con Gilmour. Senza Syd, i Pink Floyd cominciarono progressivamente a cambiare il loro stile, abbandonando le origini selvagge e lisergiche ed orientandosi sempre più verso il progressive rock, che da quegli anni cominciò ad andare molto tra i giovani, facendo calare quasi del tutto la psichedelia.


Periodo solista ed abbandono
Successivamente uscirono due lavori solisti di Barrett, entrambi nel 1970: The Madcap Laughs e Barrett, con il supporto e l'aiuto di alcuni dei membri della sua vecchia band e di un formidabile produttore; tuttavia, incidere con Barrett era divenuto ormai troppo complicato, poiché durante le canzoni egli tendeva a cambiare ritmo di continuo e cominciava a balbettare. Inoltre come molti diranno, non suonava due volte una canzone allo stesso modo e l'unico modo di registrare con lui era il suo: lui suonava la chitarra e cantava, gli altri dovevano seguirlo senza alcuna indicazione rimanendo immancabilmente una nota indietro. Ma ai Barrettiani piace anche per questo. Si decise così di pubblicare il solo materiale di qualità "accettabile" che si riuscì a incidere, anche se effettivamente Gilmour quasi per dispetto lasciò in molte tracce le discussioni di Syd con produttore e altri componenti della band, e talvolta anche i cambiamenti della pagina sul leggio, perché come sostenne in seguito, voleva "denunciare" lo stato in cui Syd era solito registrare.



Wish You Were Here
Nel 1975 i Pink Floyd dedicarono a Barrett l'album Wish You Were Here.
Durante il periodo di produzione di Wish You Were Here, per l'esattezza nella fase di presentazione dell'album ad amici e parenti, negli storici studi di Abbey Road, si presentò uno strano personaggio, completamente calvo, grasso, e con le sopracciglia rasate, con in mano una busta della spesa, che si aggirava tra i presenti completamente allibiti. Il primo a riconoscere Syd Barrett in quella figura ormai deturpata dagli abusi della gioventù fu proprio l'elemento che di Barrett aveva preso il posto, ossia David Gilmour. I compagni lo invitarono in regia ad ascoltare il prodotto della sua assenza. Dopo aver ascoltato i brani, Barrett disse, sorridendo: Mi sembra un po' datato, non pensate?, e uscì così come era venuto, lasciando Waters e compagni inebetiti e con le lacrime agli occhi; i Pink Floyd non lo rivedranno più.



Tempi recenti
Di Syd Barrett da allora si persero apparentemente le tracce. In realtà, è noto il fatto che sia tornato a vivere nella sua vecchia casa a Cambridge, assieme alla madre. Il materiale per il suo terzo lavoro musicale mai uscito, insieme ad altro materiale scartato ed ad alcuni bootleg, è stato pubblicato nel 1988 col titolo Opel.
Negli ultimi anni, l'ex leader dei Pink Floyd si faceva chiamare semplicemente Roger e continuò a vivere a Cambridge, ormai solo, in seguito alla morte della madre, isolato da tutto quello che in qualche maniera poteva ricordargli il passato. Coltivava la sua passione per la pittura, dipingendo secondo uno stile prevalentemente astratto, e si dedicava al giardinaggio. I suoi vecchi compagni ormai non lo contattavano più. Era rimasto solo.



È morto a Cambridge il 7 luglio 2006 a 60 anni per un tumore al pancreas, anche se spesso è riportato che sia deceduto per complicanze dovute al diabete.
La notizia è stata resa pubblica il 10 luglio. Il giorno dopo, Roger Waters, durante il concerto tenutosi a Lucca, ha dedicato all'amico appena scomparso Wish you were here, facendo apparire immagini dei primi Pink Floyd sul maxi schermo posto dietro al palco.

Influenza
Syd Barrett è una delle figure più carismatiche e controverse della storia del rock: oltre ad essere il fondatore dei Pink Floyd (uno dei gruppi più importanti di sempre), Syd ha ispirato molte delle band di rock psichedelico e ha affascinato anche molti altri artisti importanti. Ha avuto gran peso anche il suo approccio verso la musica, libero, non tecnico e legato all'improvvisazione. Per molto tempo, dopo essersi diviso dai Pink Floyd, si è speculato sul suo stato di salute mentale e si sono create varie dicerie sul fatto che la sua pazzia fosse effettivamente dovuta all'uso di quantità industriali di acido. I fan più affezionati, gli amici e i familiari hanno smentito tutto, ma Barrett è ormai considerato l'esempio più folgorante di "rockstar fantasma".

La malattia
Molti si sono chiesti di quale malattia realmente soffrisse Syd Barrett. Sono state avanzate le ipotesi della schizofrenia, della psicosi maniaco-depressiva e della sindrome di Asperger senza che la sua patologia fosse mai chiarita del tutto.
L'uso di droghe psicotropiche da parte di Barrett, negli anni Sessanta, è ampiamente documentato. In parecchi ritengono che le droghe siano state il fattore scatenante della sua follia.
Ben documentate sono anche le sue "performance" sul palco e fuori da esso. Per June Bolan, i campanelli d'allarme iniziarono quando Syd tenne prigioniera in camera la sua ragazza per tre giorni, lasciando occasionalmente scivolare sotto la porta una porzione di biscotti. Secondo il critico Jonathan Meades, in un'occasione fu compiuto un atto di crudeltà verso Barrett, da parte dei groupies. Secondo il racconto, smentito da Storm Thorgerson, «Raggiunsi [l'appartamento di Barrett] per vedere Harry, e sentii questo gran fracasso, come tubi del riscaldamento che vibrano. Io dissi "Cosa sta succedendo?" Lui ridacchiò e mi rispose: "Questo è Syd che sta avendo un brutto trip. L'abbiamo messo nell'armadio"».[1] Sempre Storm Thorgerson racconta dell'umore estremamente incostante di Syd, dicendo che spesso doveva tirarlo via da Lynsey (la sua ragazza), perché smettesse di colpirla in testa con un mandolino.

David Gilmour, in un'intervista al National Post, diede una sua possibile diagnosi. Secondo lui Barrett era epilettico, ma soffriva solo di crisi parziali; le luci del palco e le droghe avrebbero provocato le crisi, scambiate per malattia mentale.


Album solisti [modifica]
Octupus/Golden Hair (Singolo - 45 Giri) - 14 novembre 1969
The Madcap Laughs (Album - LP) - gennaio 1970
Musicisti - David Gilmour, Roger Waters, 'Willie' Wilson, Jerry Shirley, Mike Ratledge, Hugh Hopper, Robert Wyatt
Barrett (Album - LP) - novembre 1970
Musicisti - David Gilmour, Richard Wright, 'Willie' Wilson, Jerry Shirley, Vic Saywell
Syd Barrett (LP) - settembre 1974
Syd Barrett - The Peel Session (Mini LP) - febbraio 1983
Musicisti: David Gilmour, Jerry Shirley
Opel (Album - LP) - 1988
Crazy Diamond (CD Box) - 1993
Wouldn't You Miss Me? (CD - Raccolta) - 16 aprile 2001
baffonemercury
00mercoledì 8 ottobre 2008 01:16
« Nessuno può sostituire Richard Wright. È stato il mio partner musicale e amico.
Nelle discussioni su chi o cosa fossero i Pink Floyd, il contributo enorme di Rick è stato spesso trascurato. Era gentile, modesto e riservato ma la sua voce profonda e il suo modo di suonare erano vitali, magiche componenti del nostro riconoscibile sound. Non ho mai suonato con nessuno come lui. L'armonia delle nostre voci e la nostra telepatia musicale sono sbocciate nel 1971 in Echoes. A mio giudizio tutti i più grandi momenti dei Pink Floid sono quelli in cui lui è a pieno regime. Dopo tutto, senza Us and Them e The Great Gig in the Sky, entrambe composte da lui, cosa sarebbe stato The Dark Side of the Moon? Senza il suo tocco pacato l'album Wish You Were Here non avrebbe funzionato molto.
Nei nostri anni di mezzo, per vari motivi lui ha perso la sua strada per qualche tempo, ma nei primi anni Novanta, con The Division Bell, la sua vitalità, brillantezza e humor sono ritornati e la reazione del pubblico alle sue apparizioni nel mio tour del 2006 è stata tremendamente incoraggiante, ed è un segno della sua modestia che quelle standing ovations siano giunte a lui come una grande sorpresa (sebbene non al resto di noi). Come Rick, non trovo facile esprimere i miei sentimenti con le parole, ma lo amavo e mi mancherà enormemente. »
(David Gilmour)



Richard William Wright (Londra, 28 luglio 1943 – 15 settembre 2008) è stato un tastierista britannico, noto per aver suonato prima nei Pink Floyd e poi con David Gilmour.



Biografia
Nato in una famiglia benestante nel quartiere di Hatch End a Londra, appena adolescente entra al London College of Music, e lì ha il suo primo impatto con la musica. Abbandona le lezioni di pianoforte dopo appena due settimane. In seguito si iscrive al politecnico di Regent Street alla facoltà di architettura. Qui conosce Roger Waters e Nick Mason, ma ben presto abbandona gli studi per seguire la sua passione per la musica. Nel 1965 i tre, insieme a Syd Barrett, fondano i Pink Floyd.
Dopo l'uscita di Syd Barrett, Wright diventa il compositore melodico del gruppo. La somiglianza della sua voce con quella del chitarrista subentrato a Barrett, David Gilmour, viene sfruttata per creare in alcune canzoni effetti particolari.
Benché non prolifico quanto i suoi compagni Waters e Gilmour, Wright ha contribuito in modo decisivo ai brani di ampio respiro e di toni epici, quali A Saucerful of Secrets, Echoes, e Shine on You Crazy Diamond. I suoi pezzi di maggior successo commerciale sono due canzoni dell'album Dark Side of the Moon (1973): The Great Gig in the Sky e Us and Them, ma anche Keep talking tratta da The Division bell (1994).
Da ricordare tra le sue composizioni sono certamente anche Sysyphus dell'album Ummagumma (1969) e Summer ‘68 dell'album Atom Heart Mother (1970).



L'album dei Pink Floyd in cui è maggiore il suo contributo è senz'altro Wish you were here. Non c'è praticamente uno spazio in quest'album dove non ci sia, di sottofondo, il tappeto musicale di Wright. Suo è inoltre il brano musicale — in cui ricorre a tre sintetizzatori suonati contemporaneamente — che termina l'album, suonato da solo senza la partecipazione degli altri tre.
In seguito ad alcuni problemi personali legati alla propria vita privata (divorzio), e probabilmente anche a un eccessivo uso di cocaina (peraltro sempre smentiti dall'interessato), Wright viene espulso da Roger Waters durante la registrazione di The Wall (1979). Continua a suonare nei successivi concerti del 1980 e del 1981 che promuovono l'album, ma solo come musicista stipendiato anche se bisogna sottolineare che in ogni caso nei saluti finali era sempre presente assieme agli altri Floyd. Ironicamente, Wright fu l'unico a guadagnare economicamente dai concerti, dato che i costi — così come la sua paga — dovettero essere pagati dagli altri membri del gruppo.
L'album successivo, The Final Cut (1983), è l'unico a cui Rick Wright, ormai definitivamente allontanato dal gruppo, non contribuisce. Nonostante questo, lui e il batterista Nick Mason sono i soli componenti del gruppo ad aver suonato in ogni concerto dei Pink Floyd, posto che The Final Cut non ebbe alcun tour promozionale.
Nel 1984 forma un gruppo con Dave Harris, gli Zee. Dopo aver firmato un contratto con la Atlantic Records, gli Zee pubblicano il loro primo e unico album, Identity.
A seguito del completo insuccesso dell'album, Wright, assente dal gruppo sin dai concerti di The Wall del 1980-81, fu chiamato da Gilmour per dare una mano durante le session conclusive di A momentary lapse of reason (1987) (Waters ha ormai lasciato il gruppo da quattro anni), collaborando in alcuni brani dell'album. È reintegrato a pieno titolo come membro del gruppo con l'album Delicate Sound of Thunder (1988), un doppio che seleziona tra il materiale registrato durante concerti della tournée seguente all'album.
Nell'album successivo, Division Bell (1994), scrive cinque canzoni e canta Wearing the Inside Out, certificando la sua personale rinascita artistica a livelli eccelsi.
Incoraggiato dal decisivo contributo fornito a The Division Bell, nel 1996 Wright pubblica il suo secondo album da solista, Broken China, in cui tra gli ospiti appaiono talenti come Sinead O'Connor, Pino Palladino e Tim Renwick. L'album non ha successo commerciale ma nel tempo è stato davvero rivalutato, tanto che un brano di quest'album è stato inserito nella scaletta dei pochi concerti di Gilmour del 2001-2002.



Nel 2006 Wright ritorna nello studio di registrazione con Gilmour per collaborare al terzo album da solista di quest'ultimo, On an Island suonando in due brani. L'album avrà un successo di critica e commerciale davvero clamoroso e raggiugerà il n.1 in molti paesi come l'Italia ed il Regno Unito. Al successivo tour di David Gilmour, Wright ha partecipato in qualità di membro stabile dando fondo a tutto il suo repertorio tastieristico e contribuendo anche in termini di prestazioni vocali, illuminando con la sua sensibilità la scena. Anche il tour ha avuto un grande successo in tutte le date. Testimone dell'esperienza e della levatura musicale di Wright ne è il DVD del tour pubblicato in italia il 14 settembre 2007.
Da un punto di vista strumentale Richard Wright nel corso della storia dei Pink Floyd ha costruito il "muro sonoro" oltre il quale si stagliavano gli epici assoli di Gilmour. Di estrazione jazzistica, è riuscito ad evolversi sino ad entrare in ambiente psichedelico con naturalezza ed una sensibilità davvero impareggiabili.
I suoi momenti più alti possono essere considerati per intero i primi due album del gruppo, il riff ripetuto all'organo di Atom Heart Mother, i sintetizzatori carichi di effetti di Any colour you like, insieme a quelli quasi ossessivi di Welcome to the machine e di Dogs, l'intro di Sheep, il giro di Hammond in Pigs (Three Different Ones) e la parte tastieristica dell'album The Division Bell. I suoi capolavori indiscussi, anche a livello compositivo, rimangono senz'altro il muro sonoro e l'intro di Echoes, l'intera parte sonora di The Great Gig In The Sky, il piano di Us and Them, i sintetizzatori di Shine On You Crazy Diamond.
Come cantante dei Pink Floyd ha sempre fornito un supporto sporadico ma di spessore, spesso come canto di accordo. Le sue migliori performance canore sicuramente sono ravvisabili nei brani Echoes, Time, Burning Bridges, e Wearing the Inside Out. Notevole anche la sua prestazione vocale nella versione live di Arnold Layne, primo singolo dei Floyd, riproposto nel 2006 da David Gilmour nell'On an island tour.
Richard Wright muore il 15 settembre 2008, dopo una breve lotta contro un cancro.



Con i Pink Floyd
Richard Wright ha suonato in tutti gli album del gruppo tranne The Final Cut, inoltre è accreditato nelle seguenti canzoni dei Pink Floyd come co-autore, e dove espressamente specificato come autore unico:

Pow R. Toc H. (1967)
Interstellar Overdrive (1967)
Paintbox (1967 autore unico Richard Wright)
It Would Be So Nice (1967 autore unico Richard Wright)
Careful With That Axe, Eugene (1968)
Remember A Day (1968 autore unico Richard Wright)
See-Saw (1968 autore unico Richard Wright)
A Saucerful of Secrets- suite (1968)
Up the Khyber (1968)
Party Sequence (1968)
Main Theme (1968)
Ibiza Bar (1968)
More Blues (1968)
Quicksilver (1968)
Dramatic Theme (1968)
Sysyphus (1969 autore unico Richard Wright)
Atom Heart Mother - suite (1970)
Summer '68 (1970 autore unico Richard Wright)
Alan's Psychedelic Breakfast (1970)
Heart Beat, Pig Meat (1971)
Crumbling Land (1971)
Come in #51, Your Time Is Up (1971)
Country Song (1971)
Unknown Song (1971)
Love Scene (1971)
Violent Sequence (1971)
One of These Days (1971)
Seamus (1971)
Echoes (1971)
When You're In (1972)
Burning Bridges (1972)
Mudmen (1972)
Stay (1972)
Absolutely Curtains (1972)
Breathe (1973)
Time (1973)
The Great Gig In The Sky (1973 autore unico Richard Wright[3])
Us and Them (1973)
Shine On You Crazy Diamond (1975)
Cluster One (1994)
What Do You Want From Me (1994)
Marooned (1994)[4]
Wearing the Inside Out (1994)
Keep Talking (1994)

Discografia solista
Wet Dream (1978).
Identity con il gruppo Zee, insieme a Dave Harris (1984).
Broken China (1996).

Con David Gilmour
David Gilmour in Concert (DVD) - ottobre 2002
suona dal vivo e canta nei brani Breakthrough - Comfortably Numb
On an Island (Album) - 6 marzo, 2006
suona nei seguenti brani: On an Island (organo Hammond) - The Blue (Tastiere e Voce)
Remember That Night (DVD) - settembre 2007
suona la tastiera, l'organo Hammond o il piano in tutti i brani, in alcuni brani è voce di supporto, in Comfortably Numb è seconda voce solista, è invece voce solista nel brano Arnold Layne

Con Syd Barrett
The Madcap Laughs - 3 gennaio 1970
suona la tastiera, l'organo Hammond o il piano in numerosi brani dell'album.
Barrett - 14 novembre 1970
suona la tastiera, l'organo Hammond o il piano in tutti i brani.
antonrasha
00mercoledì 8 ottobre 2008 11:56
Ian Kevin Curtis (Manchester, 15 luglio 1956 – Macclesfield, 18 maggio 1980) è stato un cantante britannico.









Nato a Manchester, in Inghilterra, fu il cantante e il paroliere della band Joy Division, di cui fu uno dei fondatori nel 1977 a Manchester. Ian Curtis era affascinato delle opere decadenti dei poeti romantici ottocenteschi e da personaggi della musica dell'epoca come Jim Morrison, David Bowie, Sex Pistols, e in generale dalla musica punk e reggae.

Alle scuole superiori era un ottimo studente, appassionato soprattutto di storia, sebbene prese l'abitudine di fare abuso di farmaci.

Era sofferente di epilessia fotosensibile. La sua malattia, negli ultimi anni di vita, era diventata per lui un peso insostenibile, e fu per questo che, intorno ai vent'anni, iniziò a soffrire anche di depressione cronica, che lo portò al suicidio.

Ian Curtis sposò Deborah (Debbie) Woodruff il 23 agosto 1975: entrambi avevano 19 anni. Nathalie Curtis, unica figlia della coppia, nacque nel 1979. Il matrimonio durò dal 1975 al febbraio-marzo 1980 quando Deborah, scoperta la relazione del marito con la giornalista belga Annik Honorée, chiese il divorzio.





Morì suicida a soli 23 anni, il 18 maggio 1980, impiccandosi ad una rastrelliera nella cucina della propria casa situata al numero 77 di Burton Street a Macclesfield. Lasciò la moglie Deborah, dalla quale si era ormai separato, e la figlia Nathalie. Prima di compiere il gesto che mise fine alla sua vita, il cantante guardò il film La ballata di Stroszek di Werner Herzog e ascoltò l'album The Idiot di Iggy Pop. Ian fu cremato e le sue ceneri tumulate a Macclesfield. Sulla lapide è riportato il suo verso più famoso: "Love will tear us apart" ("L'amore ci strazierà")

Alla morte di Curtis, avvenuta alla vigilia del primo tour americano dei Joy Division, seguì la ricostituzione del gruppo con il nuovo nome di New Order. Come da accordo tra i Joy Division, tale nome sarebbe stato scelto nel caso in cui qualche componente avesse abbandonato la formazione.

Nel 2007 la storia dell'artista è stata portata sul grande schermo dal regista e fotografo olandese Anton Corbijn nel suo film d'esordio Control, presentato alla Quinzaine des réalisateurs, al Festival di Cannes.
Bri's sweet sister
00sabato 18 ottobre 2008 15:26
Re:
Bon Scott era un mito!!!sua m [SM=x158123] oglie proprio non capiva niente...
baffonemercury
00sabato 29 novembre 2008 18:36
Re: Re:
Bri's sweet sister, 18/10/2008 15.26:

Bon Scott era un mito!!!sua m [SM=x158123] oglie proprio non capiva niente...




leggi la traduzione di quella canzone e mettiti nei suoi panni! [SM=g27828]


Bri's sweet sister
00sabato 29 novembre 2008 22:08
Non ci trovo nulla di così scandaloso o offensivo [SM=g27827]
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