Re: Re:
Scritto da: Maat Ka Ra 30/11/2006 14.33
Me lo sono chiesto anche io e mi è stato spiegato che il tutto è stato concepito in via provvisoria, quindi non sussistono le minime di sicurezza per mantenerlo tale. Con la presente esposizione, molto affascinante e d'effetto, c'è però un problema: quello di riuscire a vedere bene le iscrizioni e le decorazioni sulle statue, che senza una luce diretta, si perdono irrimediabilmente nella penombra che circonda l'osservatore. Sono sicura che la maggioranza dei visitatori non ci faranno caso più di tanto, ma è un vero peccato perdersi certi deettagli. Ho fiducia nel fatto che troveranno una valida alternativa per risolvere i problemi.
Non ho avuto la fortuna di vedere personalemente questo allestimento se non attraverso centinaia di foto scattate anche da mia figlia. Direi tuttavia, che è affascinante; il gioco di luci ed ombre ricrea, in qualche modo, l'alone di mistero (nel senso sano della parola) che da sempre avvolge ogni cosa riguardi la terra di Kemi. Ma un percorso museale, per quanto reso più accattivante da un gioco di luci, deve anche consentire a chi è appassionato, o agli studiosi, di non godere della sola "atmosfera" quasi irreale che si crea, ma anche -e specialmente- degli oggetti, della statuaria, dell'opera in genere, nella miglior luce possibile per apprezzarne i fattori che la rendono unica.
Proprio per questo non posso che concordare pienamente con Maat e sperare che si riesca a trovare una soluzione che contemperi l'esigenza degli studiosi con quella, se vogliamo più romantica e spettacolare, degli utenti "normali".
Quanto ai motivi di sicurezza, non ci credo molto poichè, oggi (ed il rogo di Todi docet, ricordate? 37 morti), ogni luogo aperto al pubblico DEVE sottostare a regole talmente ferree e rigide, cui non credo che il Mueso di Torino si sia potuto sottrarre.
[Modificato da Hotepibre 30/11/2006 16.30]