Una rassegna stampa con stralci di articoli apparsi su
La Porta del Tempo:
1.
Le loro sembianze anatomiche suggeriscono la discendenza dall’Homo erectus – una specie di dimensione normale che si diffuse in Asia dall’Africa circa 1 milione di anni or sono – ed evolse in una forma nana sull’isola. [l'erectus uscì dall'Africa quasi 2 milioni d'anni fa- NotadellaEly]
“La scoperta è una sorpresa assoluta. In pochi credevano seriamente che qualcosa sopravvisse fino ad epoche così tarde, a parte l’uomo moderno” ha dichiarato Robert Foley, antropologo evoluzionista alla Cambridge University.
Si pensava che l’ultima specie umana sopravvissuta, oltre al nostro Homo sapiens, fosse l’uomo di Neanderthal, che si estinse circa 27,000 anni or sono.
Bert Roberts dell’Università di Wollongong ha dichiarato che gli “hobbit” [soprannome dato ai floresiensis- NdE] furono apparentemente spazzati via, insieme con le specie di elefanti nani che cacciavano, da una catastrofica eruzione vulcanica a Flores. “Ma le leggende locali vorrebbero che alcune di queste creature simili a hobbit sopravvissero più ad est, fino a tempi quasi storici,” ha aggiunto.
Henry Gee, un paleontologo dello staff di Nature, la rivista che ha pubblicato i dettagli dell’Homo Floresiensis, ha dichiarato ad una conferenza stampa a Londra che gli scienziati dovrebbero rivalutare le leggende circa le misteriose specie nane delle isole e delle foreste dell’Asia sud-orientale.
“Fino al ritrovamento di questa creatura, erano state liquidate come racconti fantasiosi di hobbit e folletti, ma non sarà più così” ha dichiarato.
Oltre a svolgere ulteriori indagini a Flores per indizi sulle origini delle nuove specie, “esamineremo anche le altre remote isole indonesiane per cercare tracce di altri animali endemici estinti, che potrebbero anche includere altre specie di umani” ha dichiarato il prof. Roberts.
“Sulawesi è un obbiettivo scontato, essendo famosa per una gamma di creature bizzarre e uniche”.
Malgrado la specie nana di Flores avesse il cranio della dimensione di un ananas, non più grande dunque di quello dello scimpanzé, evidenze archeologiche nella grotta suggeriscono che usassero implementi di pietra e fuoco per cucinare.
L’Homo sapiens si diffuse nell’Asia sud-orientale circa 40,000 anni or sono, ma non vi sono evidenze della sua presenza a Flores fino a 11,000 anni or sono, secondo il Prof. Roberts, e quindi non è chiaro se i moderni umani incontrarono mai i loro cugini hobbit.
2.
Sorprendenti quanto la piccola taglia del H. Floresiensis, sono gli strumenti che si crede abbia usato.
In un secondo articolo su Nature, Michael Moorwood, anch’egli dell’Università del New England, ed i suoi collaboratori descrivono i manufatti di pietra trovati in associazione ai resti di ominidi. La maggior parte sono semplici strumenti incisi, ma i ricercatori hanno trovato anche punte, perforatori, lame e microlame che erano probabilmente dotati di manici e fungevano da arma. Questi strumenti più avanzati – paragonabili nella loro complessità a quelli conosciuti per essere stati forgiati dal H.sapiens – sono stati scoperti tra le ossa dei piccoli di Stegodon, ad indicare al team che questi piccoli umani cacciavano i piccoli elefanti.
Un osso di un braccio isolato trovato più in profondità nel deposito di Liang Bua, come anche i resti di diversi altri individui scoperti più recentemente, indicano che l’ H. Floresiensis ha una lunga storia sull’isola, ed era presente 95,000 anni or sono. Questi piccoli umani pertanto si sovrapposero in modo significativo nel tempo all’Homo Sapiens, che giunse nella regione in un periodo compreso tra 55,000 e 35,000 anni or sono. Il modo in cui interagirono, ad ogni modo – se mai si incontrarono davvero faccia a faccia - rimane un mistero. [queste date, avrete notato, sono in contrasto con quelle dell'articolo precedente- NdE]
3.
La nuova scoperta è “tra le più sconvolgenti della paleoantropologia di mezzo secolo” hanno dichiarato due antropologi non associati allo studio, la dr. Marta Mirazon Lahr ed il Dr Robert Foley dell’Università di Cambridge, in un commento scritto allo stesso numero.
In un rapporto congiunto, Morwood, archeologo anche presso l’Università del New England, stima che lo scheletro risalga a 18,000 anni or sono. Ha trovato i resti di altri sei individui nella grotta, la cui datazione spazia da 13,000 a 95,000 anni or sono, ha spiegato in un’intervista.
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Seppellito nella grotta si trova un numero di oggetti che illustra come vivevano i piccoli Floresiani. Vi sono ossa di dragone di Komodo e di una lucertola perfino più lunga. I dragoni potevano mangiare animali della taglia di un cervo, ma avevano il sangue freddo, erano pigri alle basse temperature e non così duri da uccidere. Vi sono ossa di elefanti pigmei, di ratti giganti, pesci e uccelli.
Vi sono prove inoltre che i Floresiani conoscessero l’uso del fuoco. E vi è una serie di strumenti di pietra, considerevolmente più sofisticati di ogni altro conosciuto fin ora tra quelli attribuiti all’Homo erectus. Gli strumenti comprendono piccole lame che potrebbero essere state montate su manici di legno.
Se gli strumenti di pietra furono creati dai piccoli Floresiani, come ritiene Morewood, si tratterebbe di una sorprendente evidenza delle loro abilità mentali.
Morwood sostiene che devono avere cacciato cooperativamente per abbattere gli elefanti pigmei. Per condurre simili battute di caccia e fabbricare strumenti di pietra così complessi, dovevano certamente avere sviluppato una forma di linguaggio. E questa sarebbe una scoperta ancora più eclatante, se provata vera, perché i piccoli uomini avevano cervelli leggermente inferiori a quelle degli scimpanzé e simili nella misura a quelle degli Australopitechi, gli antenati simili a scimmie sulla linea umana.
Foley non ha voluto commentare le congetture di Morwood, ma ha notato che anche gli scimpanzé cacciano cooperativamente senza necessità di usare un linguaggio.
salutoni
ely
[Modificato da elenix 03/11/2004 12.08]