Nuova guerra in Libia?

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giambo64
00sabato 19 marzo 2011 10:21
...ed eccoci nuovamente pronti ad esportare la democrazia!

Ormai da troppo tempo i bombardieri erano fermi,e si sa, se non si fanno girare un po' sono come le lavatrici, poi non vanno più.

Dopo aver esportato la democrazia in Irak, la guerra è continuata in Afganistan, ma è solo una guerretta fatta di azioni limitate con truppe a terra, tranne qualche caso isolato di bombardamento di qualche villaggio sperduto o di qualche scuola.
Nulla di eclatante, nulla da consentire di soddisfare la richiesta delle nostre fabbriche d'armi, che impiegano migliaia di lavoratori.

E allora, per uscire dalla crisi e per far trionfare la democrazia, ci vuole una bella risoluzione dell'ONU, che consente a chiunque di bombardare la Libia.

Ovviamente noi saremo in prima linea, chissenefrega se quel nostro bontempone del presidente del consiglio solo pochi mesi fa ha ricevuto con tutti gli onori l'amico Gheddafi, chissenefrega se abbiamo venduto le armi ai libici, chissenefrega se abbiamo firmato un trattato di cooperazione che comprende anche un patto per la difesa militare bilaterale, noi siamo specialisti dei voltafaccia.

Ieri sera facevano vedere le feste dei rivoltosi a Bengasi, dopo aver saputo della risoluzione dell'ONU, che festeggiavano pacificamente, sparando in aria con i loro mitragliatori.

Migliaia di proiettili vaganti, liberi nell'aria... è vero, la democrazia è proprio vicina!
lordtiranus
00sabato 19 marzo 2011 10:38
Senza dimenticare gli enormi interessi economici libici inseriti nelle nostre fantozziane mega-ditte.

Questo governo sta riducendo l'italia ad un eroinome che chiede la carità davanti ai negozi del centro, ministri dell'ambiente che vantano il nucleare, primi ministri che vanno nelle tende beduine a baciare mani, ma che razza di gente può aver votato questi mentecatti?
[SM=g27996]
Pinuccio "58
00sabato 19 marzo 2011 12:11
.... Chissà se ci hanno messo il detersivo?
Quella dei bombardieri come le lavatrici... [SM=x1405314]
[SM=g11770] [SM=g11770] [SM=g11770] [SM=g11770] [SM=g11770]

Splendido!!!
[SM=g28002]

Negli anni 70s speravo in un mondo diverso e solo due parole:
Peace and Love.
Siamo nel 2000, le mode cambiano le guerre NO!!!!

Lollo_amt
00sabato 19 marzo 2011 18:36
a parer mio, un popolo che ha avuto il coraggio di ribellarsi a un dittatore DEVE avere il supporto di potenze estere, non deve essere abbandonato a se stesso!
Pinuccio "58
00domenica 20 marzo 2011 09:56
.... Ed alla fine hanno fatto il "bucato"

Che mondo di M...a!
giambo64
00domenica 20 marzo 2011 15:50
Re:
Lollo_amt, 19/03/2011 18.36:

a parer mio, un popolo che ha avuto il coraggio di ribellarsi a un dittatore DEVE avere il supporto di potenze estere, non deve essere abbandonato a se stesso!


...sapessi quanti popoli si sono ribellati ai loro dittatori e non hanno mai avuto aiuti, anzi sono stati ulteriormente bastonati!
Come mai allora non andiamo a bombardare l'Arabia Saudita?
Questa non è una missione umanitaria, questa è una guerra di conquista per accaparrarsi il petrolio e il gas libico.
Pochi mesi fa il nostro governo ha firmato un accordo bilaterale con la Libia, con cui le nostre aziende si aprivano un mercato immenso.
In questi ultimi mesi il mondo arabo è stato scosso da fermenti di ribellione ai classici detentori del potere, come Mubarak e Gheddafi, movimenti legittimi e giusti, ai quali ovviamente si sono accodati gli interessi occidentali, non certo per aiutare questa gente ma per espandere la sfera di influenza economica.
Non a caso la Francia è la più accanita conto Gheddafi, non a caso la francese Total non è mai riuscita a rientrare nel mercato libico dopo la salita al potere del Rais.
Ora noi ci troviamo nell'imbarazzante situazione di essere (teoricamente) il migliore amico e partner commerciale della Libia con il rischio di perdere tutto per via della probabilissima sconfitta di Gheddafi, per mano di inglesi e francesi che poi, ovviamente, si arrafferanno tutto.
Allora ci imbarchiamo anche noi nella guerra dalla parte dei più forti, in modo da non restare a tasche vuote.
Quindi armiamoci e partite, si va ad esportare la democrazia!
Ci saranno migliaia di morti, ma è normale, la democrazia è contagiosa!

icci
00lunedì 21 marzo 2011 09:17
finita l'epoca dei baciamano [SM=x1177057] ancora recentemente Napolitano ha detto che l'Italia non è entrata in guerra.
mah...
sono d'accordo nel dire che la democrazia va sostenuta e che i crimini di guerra vanno puniti: come si fa a sparare sulla folla inerme da parte -è il colmo- dei libici stessi?
le dittature dovrebbero essere sempre combattute.
il fatto è che, prima di arrivare al raggiungimento di una democrazia a tutti gli effetti, la fase successiva alla detronizzazione di gheddafi, sara' quella di una democrazia ancora illiberale.
è importante che in un eventuale scenario di passaggio organizzato da chi sta cercando di destabilizzare e abbattere il dittatore, i diritti civili siano almeno in parte garantiti.
i ribelli, quelli sopravvissuti alle persecuzioni del dittatore, sono ormai stremati.
ormai tutti i popoli-africani in primis- ci stanno arrivando: la liberta' è insita nell'uomo e non si ammettono piu' soprusi e violenze.
auguriamoci che il terzo millennio si snodi all'insegna del risveglio
della liberta' in tutte le sue forme: parola, stampa, associazione...
ralco
00lunedì 21 marzo 2011 17:36
Re:
Lollo_amt, 19/03/2011 18.36:

a parer mio, un popolo che ha avuto il coraggio di ribellarsi a un dittatore DEVE avere il supporto di potenze estere, non deve essere abbandonato a se stesso!



Anch'io, come Giambo, penso che la rivolta del popolo contro il dittatore sia stato solo un pretesto, e che le motivazioni siano altre.
Anche pechè nessuno sa chi, nel caso, rileverà Gheddafi al potere, ma tutti sanno che sempre una forma di dittatura sarà, magari ad assetto poli-tribale, perchè non si passa ad una democrazia parlamentare, in paesi come quello, dopo 42 anni di dittatura e senza alcuna opposizione.

L'Italia, con il lavoro di tutti i suoi governi passati, e sottolineo il "tutti", era riuscita a stipulare un ottimo accordo di collaborazione, che ci dava priorità per l'approvigionamento energetico e molti contratti per le nostre industrie per opere civili, infrastrutture, strade ed aeroporti e sistemi elettronici di sorveglianza (e non armamenti, che quelli sono tipicamente russi) delle frontiere meridionali terrestri e settentrionali marittime, a beneficio del controllo della immigrazione di transito dall'africa verso di noi.
Nonostante il pessimo ed umiliante modo di rapportarsi del nostro premier, vedi vergognoso baciamano, un accordo vantaggioso, che faceva rodere d'invidia chi era rimasto con il becco asciutto, in primis la Total e i cugini d'oltralpe, con britannici ed USA a ruota.
E dobbiamo quidi a loro questa bella iniziativa umanitaria, il cui unico scopo è rovesciare il dittatore (per poi magari mettercene un altro, meno selvatico e meglio disposto nei loro confronti) e sostituirsi all'Italia nei rapporti con questo Paese.

Se c'era un paese che tutto aveva da rimetterci e niente da guadagnarci da questa guerra, questo era l'Italia. Ma il nostro Governo, non avendo saputo/potuto fermare l'asse Franco Britannico, facendo ponte con la Germania (ma quanto poco contiamo in Europa..) ha dovuto far di necessità virtù e tardivamente aggregarsi, per tentare almeno di salvare qualcosa nella futura spartizione del dopo guerra. Posto che Gheddafi salti, il che non è affatto detto.

E che dire delle opposizioni? Dando per scontata la linea della sinistra estrema, da sempre contro qualsiasi forma di intervento in armi, anche quando si è trattato, ad esempio, di impedire alle fazioni di scannarsi tra di loro (Kosovo), è sorprendente la linea interventista di PD ed IDV, che sembra più motivata dal voler sconfessare la recente politica pro-Gheddafi del Governo ed a mettere in rilievo le contraddizioni Lega Pdl che non da reale convincimento.

Auguri, Italia, ne hai bisogno..

Trammax
00lunedì 21 marzo 2011 18:04
Quto Ralco. Oltretutto, come sempre, l'intervento dell' Occcidente è tardivo, parziale, ipocrita e strumentale.

Che Gheddafi fosse un paranoico dittatore lo si sapeva già da tempo. Meno si sapeva che regimi presentati ipocritamente come assetti stabili e democraticamente equilibrati, come la Tunisia di Ben Ali e l'Egitto di Mubarak fossero in realtà delle soffocanti satrapie, dove il dissenso veniva represso senza troppo clamore ma in modo evidentemente efficace: satrapie ben gradite all' occidente, come lo sono del resto regimi oscurantisti come gran parte dei paesi della peniosola araba, a cominciare dall' Arabia Saudita (dove le donne sono infinitamente più oppresse che nell' Iran degli Ayatollah, giova ricordarlo) , da sempre fedele alleato di Washington. E' anche noto che l'Occidente abbia stilato una sua personalissima lista dei "cattivi" in cui spiccavano Iran, Siria, Sudan, Corea del Nord, Serbia e per un certo periodo Libia.
Gli altri non venivano considerati, come pure Israele, che da oltre 40 anni viola sistematicamente le risoluzioni ONU riguardanti i territori occupati, spalleggiata dagli USA e dalle lobby sioniste colà influenti.

A smantellare ogni stomachevole ipocrisia sulla pretesa difesa dei diritti umani che ha giustificato l'intervento armato, sta non solo la sostanziale inerzia davanti ai conflitti esplosi in altri paesi ma l'inspiegabile escalation degli ultimi giorni , in coincidenza, guarda caso, con le ombre calate sul nucleare in seguito ai gravi incidenti occorsi alle centrali giapponesi danneggiate dal sisma.
Occorreva far sì che un paese strategico sotto il profilo delle fonti energetiche cadesse in buone mani. Che questo avvenga a nostro danno, mandando in fumo gli accordi commerciali faticosamente costruiti, ed esponandosci al rischio di pesanti ritorsioni (energetiche e non solo) sembra non preoccupare gli interventisti ad oltranza, ansiosi di udire il rombo dei Tornado in decollo e di poter dire; "c'ero anch'io". Una volta tanto un'espressione sensata è venuta dal leghista Calderoli che ha parlato significativamente di "qualcuno che tira il sasso e i più vicini che si prendono gli schizzi". [SM=g27992]
Münchner.Fax
00martedì 22 marzo 2011 09:28
C'è anche da dire che negli ultimi anni l'Italia era sotto un vero e proprio ricatto a base di barconi di immigrati mandati ogniqualvolta alla Libia serviva qualche contratto di favore, qualche fornitura sottobanco o qualche altro vantaggio commerciale che in condizioni normali non sarebbe stato conveniente per l'Italia. Non era sicuramente una strategia sbagliata per l'Italia a lungo termine contribuire a far fuori Gheddafi, magari in sordina aiutando sottobanco i ribelli, e operare per instaurare un regime più attento allo sviluppo economico e sociale di quel paese, quand'anche non democratico come intendiamo noi. Invece fa cadere le braccia la debolezza della nostra diplomazia e della nostra intelligence che a quanto pare sono stati colti di sorpresa dalla rivoluzione e hanno pensato che per non saper né leggere né scrivere è meglio star fermi e non fare niente, ché chi lascia la strada vecchia per la nuova non si sa che fine faccia. Salvo poi farsi superare dagli altri stati occidentali e dover adesso giocare in difesa in modo impacciato e ridicolo.
lordtiranus
00martedì 22 marzo 2011 09:34
Re:
Trammax, 21/03/2011 18.04:


Gli altri non venivano considerati, come pure Israele, che da oltre 40 anni viola sistematicamente le risoluzioni ONU riguardanti i territori occupati, spalleggiata dagli USA e dalle lobby sioniste colà influenti.



Grande verità, bravo Max. [SM=g28002]
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