l metallo e il calcio, le due più grandi passioni del metallaro italiano. Per anni si sono rincorse leggende metropolitane e mezze verità sull’esistenza di calciatori metallari, sorta di figure paramitologiche da bestiario medievale come l’ippogrifo e la gallina con la testa umana: se per il danese Stig Tofting detto ‘pitbull‘ le dicerie erano alimentate dai tatuaggi hardcore e l’aspetto minaccioso (così come per Jaap Stam, che però mi si assicura fosse davvero metallaro), nella provincia italica si tramandano storie secondo le quali Moreno Torricelli (qui in uno scatto decisamente grim) fosse stato avvistato a un concerto dei Sepultura negli anni ’90, o ancora non accennano a placarsi le voci che vogliono lo splendido Felice Centofanti assiduo frequentatore dei concerti metal dell’Italia centrale.
Ora però arriva la prima conferma inequivocabile: il mensile Rolling Stone, nel numero 78 del mese scorso, ha intervistato il croato Ivan Juric, tignoso centrocampista trentacinquenne in forza al Genoa con la discografia dei Morbid Angel nel tinello.
“I calciatori non capiscono un cazzo di musica. La conoscono molto superficialmente, la vita che fanno li condiziona e non hanno modo di scoprire a fondo altre cose. L’unico altro metallaro con cui ho giocato in 15 anni di carriera è stato un portiere argentino del Crotone“. Tra l’altro se prima di giocare ascoltassero i Manowar giocherebbero tutti meglio. Magari le partite finirebbero 8 contro 8, ma vuoi mettere?
“Ho cominciato a 14 anni con Metallica e Megadeth, poi sono passato a cose più aggressive. Il death metal è la mia passione, band come Napalm Death, Obituary e Carcass, artisti veri. Non mi piace il nu metal. I nuovi gruppi death sono senza sentimento, pensano solo alla velocità“:
Alla domanda ‘la tua top five di tutti i tempi’ risponde:
“Sicuramente ‘Kill’em All’: mi ha cambiato la vita. I primi quattro dischi dei Metallica sono tutti bellissimi, quelli dopo no, ma ‘Kill’em All’ è il disco più grande. Poi ‘The Sound of Perseverance‘ dei Death: Chuck Schuldiner è un artista assoluto. E ovviamente ‘Leaders Not Followers 2‘ dei Napalm Death (che è un disco di cover, ndbarg). Mi sono sempre piaciuti i Ministry, anche se non sono una band di metal classico, e il loro live ‘In Case You Didn’t Feel Like Showing Up’. La prima volta che li ho sentiti mi hanno toccato profondamente. Per concludere i Soundgarden: li ho ascoltati tantissimo ai tempi di ‘Superunknown‘. Chris Cornell mi è piaciuto finchè è stato con loro, ma le cose che fa ora proprio no“.
«PUR di vincere di nuovo il derby sarei stato disposto ad ascoltare per un mese intero Ramazzotti».
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