Non regge...

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RobP
00martedì 29 agosto 2006 09:49
Prima di tutto, salve a tutti.

Premessa: come tanti, ho "riscoperto" il caso Kennedy grazie al film di Stone, anni fa. In precedenza, ogni tanto in TV passava un documentario sull'omicidio, nel quale si evidenziava in particolare l'improbabile comportamento della famosa Magic Bullet, concludendo senza mezzi termini che la ricostruzione ufficiale fosse una sciocchezza.

Non avendo motivo di dubitare della veridicità ed accuratezza della ricostruzione di Oliver Stone, il quadro pareva essere completo. Poi venni a sapere, indignato, che c'era ancora chi si ostinava a negare il complotto: incredibile. Con l'avvento di Internet un mare di "ricercatori" di dilettarono nell'analisi del film di Zapruder - spesso usando copie di decima generazione - proponendo un sacco di teorie affascinanti, anche se di addivenire ad una conclusione univoca non c'era verso. Un bel giorno mi imbattei pure nel sito di John McAdams, che ovviamente visitai con una punta di disprezzo verso questo "negazionista". Il sito di McAdams però aveva un "difetto": era molto, ma molto più "serio" e documentato di tutti quelli dei "complottisti". Qualche dubbio cominciava a venirmi, poi di sito ho scoperto anche questo, che ha il pregio non indifferente di essere in italiano, ed ho imparato un sacco di cose che non sapevo.

Dico subito che non condivido tutto quello che leggo, in particolare sulla ricostruzione della sparatoria che, a parte l'indiscutibile colpo alla testa di Kennedy di Z312, presenta molti margini di dubbio, circa i tempi esatti, che probabilmente non verranno mai dissipati del tutto. A volte trovo anche un po' forzato l'utilizzo delle testimonianze, mi si perdoni la critica, ma mi sembrano peccati veniali in un lavoro davvero ben fatto. Quello che è importante, però, che la lettura del vostro lavoro mi ha aiutato a riflettere sulle modalità con cui doveva essere portato avanti un simile "complotto", se si vuole per forza pensare che ci sia stato un complotto: e, francamente, questa ipotesi viene schiacciata dal peso enorme di tutti gli elementi che avrebbero dovuto stare insieme per tenerla in piedi.

Ragioniamo un attimo: un complotto di questo genere richiede un coordinamento capillare, ed il coinvolgimento, di tutti gli elementi che possono entrare in gioco: si suppone quindi che chi l'abbia organizzato sia stato in possesso, necessariamente, di una capacità organizzativa eccellente, e che mai e poi mai avrebbe lasciato qualcosa al caso: poiché un solo dettaglio sfuggito avrebbe potuto compromettere tutto, e rivelare l'esistenza di più di un tiratore in Dealey Plaza.

Ogni "complottista" riconosce, universalmente, la "messa in mezzo" di Oswald: il quale avrebbe, o non avrebbe addirittura, partecipato alla sparatoria, ma doveva poi esserne l'unico colpevole.

Noi sappiamo con certezza, complottisti e non, che Kennedy e Connally furono senza dubbio colpiti alla schiena. Ora, proviamo ad immaginare il famoso tiratore sulla collinetta, e a pensare che un attimo che il "patsy", il capro espiatorio, dovesse essere lui: perché no? Era anche più comodo e facile, in fondo: bastava istruire un paio di poliziotti, farli correre da quella parte non appena cominciata la sparatoria, magari piazzarne altri due nascosti nel parcheggio: avrebbero circondato il killer, convinto di farla franca ma in realtà usato come "patsy" (la CIA e l'FBI come ce li descrive Stone mica si sarebbero fatti di questi scrupoli... [SM=g27828] ), lo avrebbero portato via, col fucile ancora caldo, magari caricandolo in auto di fronte alla folla inferocita. Semplice, no? Ma impossibile, per un semplice fatto: che questa messa in scena sarebbe stata del tutto incompatibile con le ferite riportate da Kennedy e Connally, e mi chiedo come sarebbe stato possibile fare sparire per sempre TUTTE le foto dell'autopsia e TUTTE le testimonianze di TUTTI coloro che videro queste ferite, compreso lo stesso Connally che dichiarò subito che era stato colpito alla schiena: ora, per quanto male si possa volere al Presidente degli USA, io il governatore del Texas che sale sulla stessa auto sapendo che sarà oggetto di un massiccio tiro al bersaglio, e magari dicendogli anche "mi raccomando, se la colpiscono dica che ha sentito un colpo alla schiena", io con tutta la buona volontà, non riesco a immaginarlo...

E' opinione che l'ipotetico tiratore dalla collinetta abbia sparato almeno due colpi: ora, così come il/i tiratore/i che era/erano alle spalle ha/hanno lasciato prove indiscutibili di questa posizione di tiro, mi chiedo perché lo stesso non sarebbe potuto accadere col tiratore dalla collinetta: ipotesi che un complotto ben organizzato doveva per forza prendere in considerazione. Bastava colpire la fiancata della limousine, bastava colpire un occupante della limousine al braccio, o lo stesso Kennedy alla guancia, o al collo, invece che alla testa: bastava insomma l'evidenza di un colpo proveniente da tutt'altra direzione che dal TSBD: in questo caso, la colpevolezza del solo Oswald sarebbe stata insostenibile fin dall'inizio, mandando in pezzi tutta la messa in scena del fucile, dei tre bossoli e del Texas Theatre: finendo per ritorcerci contro chi l'aveva organizzata, perché sarebbe stato subito evidente che dei "poteri forti" erano coinvolti nell'omicidio.

Scarterei la presenza di un tiratore "complottardo" dalla collinetta, perché priva di ogni logica complottista. Poteva essere visto, fotografato, filmato: poteva lasciare tracce dei suoi spari, così come è accaduto per il/i tiratore/i che era/erano alle spalle, invalidando da subito la messa in mezzo di Oswald: troppo illogico, per stare in piedi: nessun complotto si sarebbe mai affidato a componenti così aleatorie. Né si capisce che senso aveva far trovare tre bossoli e solo tre vicino al fucile di Oswald, quando i "tiratori" - almeno due alle spalle se si rigetta la SBT e almeno tre se si vuole anche sostenere il tiratore dalla collinetta - dovevano certamente essersi preparati per non meno di due tiri ciascuno: e l'ipotesi complottista più prudente non prevede meno di quattro spari.

Insomma, pur con tutti i legittimi dubbi sul primo sparo, sulle reazioni di Kennedy e Connally al secondo e su tutto il resto, l'ipotesi di due tiratori sta in piedi davvero con le stampelle, la flebo e l'ossigeno: quella di tre tiratori, di cui uno sulla collinetta, vale quanto quella che ad uccidere Kennedy siano stati i marziani.
Stefano F.
00martedì 29 agosto 2006 13:32
Benvenuto nel forum RobP!
Fa sempre piacere trovare qualcuno che ha ripercorso la difficile strada che accomuna tutti vecchi e non del forum: l'uscita dal tunnel complottismo a tutti i costi a Dallas. Forse ricorderà il sito di Ferrero ancora complottista, come tutti noi allora. Sono certo che il forum sarà lieto di discutere sui dettagli della sparatorio e ulteriore questioni che volesse porre sul tappeto.
un saluto

Stefano
Diego Verdegiglio
00mercoledì 30 agosto 2006 04:21
Benvenuto fra noi, caro RobP.Ha iniziato con un ragionamento molto appropriato. Complimenti!DV
!presidente!
00venerdì 1 settembre 2006 18:56
In effetti la ricostruzione complottistica non regge, come dice Lei. In ogni caso, chi vuole per forza credere al complotto, non può staccare Oswald da esso, xchè altrimenti ci inoltreremo in ragionamenti ed ipotesi che potrebbero sembrare affascinanti anche a me, appassionato del mondo dei servizi segreti, ma ci distaccherebbero molto dalla realtà.
Federico Ferrero
00sabato 2 settembre 2006 17:47
Un saluto e benvenuto, RobP. Capisco bene le sue considerazioni. Oggi, con la Rete, si è amplificata la capacità di ricevere informazioni: sta alla sensibilità personale vagliarle e decidere per l'attendibilità o meno di una fonte. Vale anche per il caso Kennedy, del quale si sono occupati giudici e giornalisti ma anche "nani" e ballerine.

Il senso critico o lo si ha, o non lo si ha. Il filtro per separare il grano dal loglio è proprio quello: non improvvisarsi giudici del vero e del falso, non cadere nell'apriorismo (vestire una casacca è sintomo e causa di approcci fallaci alla storia e alla cronaca), non relativizzare all'infinito nell'errato intendimento di non credere a tutto quello che viene detto (chi controlla? E chi controlla i controllori? E i controllori dei controllori? Con un metro simile si potrebbe mettere in dubbio la stessa esistenza in vita del povero Presidente Kennedy: chi ha la prova provata che sia mai esistito? E Hitler? E Napoleone? E l'antica Grecia?)
Dare un senso al termine "ragionevole": non posso avere l'analisi del DNA di Carlo Magno e di tutti i suoi discendenti ma so che Carlo Magno non fu un parto delle cronache dei tempi.

Un simile atteggiamento non è partigiano, non porta necessariamente verso l'istituzionale (che nelle scienze umane, diversamente da quanto si crede, esiste sino al momento in cui non viene ampliato, modificato, anche contraddetto).

Per ricordare l'impostazione del vecchio sito su Kennedy mi capita di rileggere questa voce su Wikipedia:
Teoria del complotto
RobP
00sabato 2 settembre 2006 23:51
Grazie...
Grazie per gli autorevoli benvenuti. Vi seguo da molto tempo e so che mi capirete senz'altro se vi dico che per uscire dalla convinzione di un "massiccio complotto" ce ne vuole. Tuttavia, ad un certo punto violentare la logica e le evidenze diventa ancora più difficile.

Molte persone si improvvisano "ricercatori" ma, onestamente, chiamarsi "ricercatore" soltanto dopo aver dato un'occhiata al film di Zapruder, per esempio, è un'operazione molto presuntuosa: e nessun ricercatore complottista, partendo magari da un elemento che pareva inficiare la ricostruzione di due commissioni e di altri ricercatori più seri, è mai riuscito a completare uno scenario plausibile. Del resto, anche inchieste apparentemente più serie come quella di Garrison hanno riservato profonde delusioni: se si pensa che il film di Oliver Stone è basato, in buona parte, sulla testimonianza di Jean Hill, che oggi sappiamo bene essere contraddittoria e confusa, a voler essere generosi, o su quella di Lee Bowers, che non vide nulla di definito, o su errate ricostruzioni delle posizioni reciproche di Kennedy e di Connally...

Personalmente, in attesa di un quadro "complottista" completo, affidabile, coerente e che elimini tutte , le contraddizioni che si presentino - perché se è corretto evidenziare quelle delle ricostruzioni ufficiali anche quelle ufficiose devono essere credibili e inattaccabili - non posso che affidarmi alla montagna di evidenze che indicano uno e un solo colpevole dell'omicidio: Lee Oswald. Come già detto, in questo senso anche la logica ci viene in soccorso. Per esempio, le testimonianze delle persone presenti in Dealey Plaza. Oltre due terzi dei testimoni udirono tre spari: e il 90% dei testimoni udirono tre spari al massimo. Solo il 10% ne indicarono un numero superiore. Quanto alla provenienza, meno del 10% indicarono più di una direzione: gli altri indicarono una sola direzione, suddividendosi quasi equamente tra coloro che indicarono la provenienza nella collinetta e quelli che individuarono il Deposito come fonte degli spari (con leggera maggioranza in favore di questi ultimi). C'è da dire, però, che sappiamo con certezza che ci furono spari da dietro: e quindi chi indica soltanto la collinetta come fonte degli spari è certamente in errore: questi testimoni sarebbero stati certamente più credibili se avessero indicato due fonti degli spari, e non una sola.

Riassumendo: il 90% dei testimoni ha indicato tre spari al massimo; il 90% ha indicato un'unica fonte degli spari; sappiamo con certezza che alcuni spari vennero da dietro e con ogni probabilità dal deposito di libri, visto che quasi nessuno ha indicato il Dal-Tex Building, ad esempio, come fonte degli spari. Se da questi elementi si vogliono trarre altre conclusioni che NON siano quella che qualcuno sparò dal Deposito tre colpi e solo dal Deposito, vuol dire che la stragrande maggioranza delle testimonianze va buttata a mare: ma non si può credere solo a chi si vuole credere.
Diego Verdegiglio
00domenica 3 settembre 2006 21:40
Il Suo ragionamento è a mio avviso corretto. DV
!presidente!
00lunedì 4 settembre 2006 19:02
Difficile, amio avviso, che emerga un quadro complottistico chiaro che ci porti vs assassini diversi da Oswald, poichè al complotto ci si arriva solo per sensazioni, anche se in effetti qualche ragionevole dubbio c'è sempre stato, almeno fino a qualche tempo fa...
chipri
00mercoledì 4 ottobre 2006 13:17
Il ragionamento di RobP è in teoria molto convincente. Perchè non ci espone la sua personale ricostruzione della sparatoria, provando ad essere altrettanto credibile?
RobP
00giovedì 5 ottobre 2006 07:01
Re:

Scritto da: chipri 04/10/2006 13.17
Il ragionamento di RobP è in teoria molto convincente. Perchè non ci espone la sua personale ricostruzione della sparatoria, provando ad essere altrettanto credibile?



Come già detto, con probabilità prossima al 100% Oswald sparò tre colpi dalla finestra del sesto piano, e la grandissima maggioranza dei testimoni udì tre spari, ad intervalli regolari. Sul terzo sparo credo non esistano dubbi di sorta; il secondo è collocabile entro il fotogramma 224 del film di Zapruder, ma non molto distante da esso; del primo esistono fortissimi indizi (reazioni di Kennedy, Connally e di Rosemary Willis) da Z160 in poi. Mi sembra tutto molto semplice e lineare. Le ipotesi alternative, invece, implicano: l'allucinazione di gruppo dei testimoni, la complicità nella copertura da parte di centinaia di persone, una montagna di elementi lasciati al caso (il che, per definizione, in un complotto non può essere): pensi solo se esplorando la ferita alla schiena di Kennedy fosse venuto fuori il proiettile - rimasto nel corpo del Presidente, corretto? visto che non sarebbe uscito dalla gola - o se allargando la ferita alla gola per praticare la tracheotomia fosse venuto fuori il proiettile sparato "da davanti": tutto il castello sarebbe crollato. Così come sarebbe crollato se un tiratore dalla collinetta avesse colpito, per esempio, uno sportello della limousine, o se avesse trapassato Kennedy e consorte (possibilissimo): a quel punto sostenere il "tiratore solitario" sarebbe diventato impossibile. Non so che altro aggiungere, se non che, avessi dovuto far fuori io il Presidente, avrei trovato il modo di avvelenarlo, per esempio: piuttosto che organizzare un tiro al bersaglio da diverse angolazioni, di fronte a centinaia di persone, piazzando due killer in due palazzi e uno addirittura all'aperto, con enormi possibilità di essere visto e/o filmato: scegliendo mesi prima il "capro espiatorio", poi mandandolo a lavorare in un edificio (e se Oswald si fosse licenziato subito, per esempio? cosa plausibilissima, visto il profilo del personaggio), deviando il corteo del Presidente per farlo passare sotto quell'edificio... Si potrebbe continuare per ore, nella costruzione di un "castello" così complicato, così enorme, così contorto, da crollare sotto il suo stesso peso.
Demonfly
00giovedì 5 ottobre 2006 11:10
Re: Re:

Scritto da: RobP 05/10/2006 7.01
Come già detto, con probabilità prossima al 100% Oswald sparò tre colpi dalla finestra del sesto piano [...]



Una domanda che mi sono sempre fatto, non ricordo se ha già avuto risposta: è assolutamente impossibile che vicino a Oswald ci fosse un altro tiratore con un altro fucile?
Se avesse sparato questo secondo, con arma analoga e traiettoria quasi identica, chi se ne sarebbe accorto?
Federico Ferrero
00giovedì 5 ottobre 2006 15:10
Vicino in che senso?
E con quale arma avrebbe sparato, quella di Oswald?
E avrebbe sparato in contemporanea a Oswald?

Glielo chiedo anche perché saprà che i frammenti dei proiettili trovati provenivano dall'arma di Oswald a esclusione di ogni altra arma al mondo...
Demonfly
00giovedì 5 ottobre 2006 16:07
Re:

Scritto da: Federico Ferrero 05/10/2006 15.10
Vicino in che senso?
E con quale arma avrebbe sparato, quella di Oswald?
E avrebbe sparato in contemporanea a Oswald?

Glielo chiedo anche perché saprà che i frammenti dei proiettili trovati provenivano dall'arma di Oswald a esclusione di ogni altra arma al mondo...



Vicino tipo piano di sotto, con un fucile opportunamente preparato in modo che lasci sui proiettili tracce analoghe, con Oswald che p.es. si è allenato al mattino e ha sulle mani le tracce di uno che ha sparato di recente.
Con queste premesse, Oswald potrebbe non aver sparato affatto.
Dove sta il punto debole?

[Modificato da Demonfly 05/10/2006 16.08]

Federico Ferrero
00giovedì 5 ottobre 2006 19:14
Bè, "con un fucile opportunamente preparato in modo che lasci sui proiettili tracce analoghe" va bene per i libri di Asimov ma nella realtà...
In questo caso non esisterebbe la identificazione di un'arma, se con un'altra arma si potessero sparare colpi che lasciano tracce analoghe sulla palla!

Al piano di sotto c'era gente a guardare il corteo, "Junior" Jarman e Harold Norman erano al quinto piano affacciati alla finestra, c'era anche Bonnie Ray Williams che arrivava dal sesto piano. Tutti e tre sentono i tre colpi. Norman sente il rumore dei bossoli che cadono sul soffito (il pavimento di Oswald) e anche il rumore della ricarica: "bum, cli-lick, bum, cli-lick, bum, cli-lick" ripeterà spesso di aver sentito chiaramente insieme agli altri.

Secondo me c'era uno col fucile di Oswald che sparava al sesto piano e che si chiamava Oswald. Quali sono i punti deboli della mia conclusione?
Demonfly
00venerdì 6 ottobre 2006 09:58
Re:

Scritto da: Federico Ferrero 05/10/2006 19.14
Bè, "con un fucile opportunamente preparato in modo che lasci sui proiettili tracce analoghe" va bene per i libri di Asimov ma nella realtà...
In questo caso non esisterebbe la identificazione di un'arma, se con un'altra arma si potessero sparare colpi che lasciano tracce analoghe sulla palla!

Al piano di sotto c'era gente a guardare il corteo, "Junior" Jarman e Harold Norman erano al quinto piano affacciati alla finestra, c'era anche Bonnie Ray Williams che arrivava dal sesto piano. Tutti e tre sentono i tre colpi. Norman sente il rumore dei bossoli che cadono sul soffito (il pavimento di Oswald) e anche il rumore della ricarica: "bum, cli-lick, bum, cli-lick, bum, cli-lick" ripeterà spesso di aver sentito chiaramente insieme agli altri.

Secondo me c'era uno col fucile di Oswald che sparava al sesto piano e che si chiamava Oswald. Quali sono i punti deboli della mia conclusione?



Quei tre furono interrogati, ben prima che dalla CW, da agenti del SS: questa circostanza è ben documentata. Non potrebbe darsi che i ricordi di quei rumori siano stati sollecitati?
Se quegli uomini hanno dovuto dire il falso si aprono ben altri scenari, o sbaglio?
Federico Ferrero
00venerdì 6 ottobre 2006 12:47
Direi di no.
Ammesso e non concesso (ovviamente "loro" passano e obbligano decine di persone a dimenticare la verità) che tutti e tre abbiano mentito (ma allora perché credere a Williams che mangia il pollo al sesto piano e non vede Oswald? Solo perché fa comodo sentirglielo dire?) non c'erano solo Oswald e i tre affacciati alle finestre del Deposito. Per esempio al quarto piano c'era Elsie Dorman, l'impiegata che filmò parte del corteo (il suo film è scaricabile sul sito). Avesse avuto un cecchino nei paraggi...

Poi è chiaro, caro Maiucchi: se lei VUOLE credere a quello che dice allora niente e nessuno la potranno fermare. Se le dessi il filmato di Oswald che spara mi chiederebbe come faccio a dire che è autentico, e così via...

Però faccia attenzione: perché col suo metodo del "perché no" lei potrà anche dirsi dubbioso o incredulo sul ruolo di Oswald ma mai potrà fare un passo né avanti né indietro. Se tutto ciò che è a carico di Oswald è secondo lei opinabile, ed è però tutto quello che abbiamo di concreto sul caso, allora mi permetterà: tutto ciò che va oltre Oswald è altro che fumoso, inconsistente... In realtà non c'è proprio, è un enorme punto interrogativo, signori nessuno che hanno fatto chissà cosa, chissà come, dove, quando, con chi... Varrebbe opinare di tutto: anche gli alieni e un boccone esplosivo nella colazione del presidente.
!presidente!
00venerdì 6 ottobre 2006 19:02
Quello delle testimonianze su chi si fosse sentito sparare a JFK e su chi avessero visto i testimoni dell'omicidio Tippit, è stato sempre uno degli argomenti più stuzzicanti dei fatti di Dallas, poichè, per motivi vari, c'erano molte testimonianze confuse, soprattutto sul secondo omicidio. Non si era mai raggiunta la certezza al 100% che il cecchino fosse uno solo, anche se forse erano di più coloro che avessero sentito far fuoco dal deposito di libri. Gli eventuali cecchini sopra la "grossy knoll" sarebbero stati in bella vista di Zapruder poichè lui colla sua cinepresa non aveva la visuale a 360 gradi, e quindi non poteva certo riprendere chi era dietro di lui. La testa di un uomo che si vede nel film poco dopo il passaggio della limousine è probabilmente quella di uno spettatore. Chi organizza un attentato con un complotto da coprire bene, non può commettere un errore di piazzare uno sparatore in un punto dove vi sono molti spettatori.In ogni caso, non è sempre semplice riuscire a capire da dove arriva il rumore di uno sparo, e può anche esser possibile che qualche spettatore quel giorno si sia confuso nelle dichiarazioni post-attentato, anche a causa dell'evento quasi incredibile.
!prouty2!
00venerdì 6 ottobre 2006 23:38
Invece secondo il tipo di ragionamento che fa lei caro presidente,è più facile credere al presunto assassino che lascia una serie infinita di prove a proprio carico? per essere sicuro di cosa?Di essere beccato all'istante?Lo trovo inverosimile per un killer serio.



!prouty2!
carmelo pugliatti
00sabato 7 ottobre 2006 00:19
Infatti Oswald non era "un killer serio",era un mentecatto non molto diverso da quel pazzo che giorni fa ha compiuto una strage in una comunità Mormone.Purtroppo la società Americana a volte produce simili soggetti.
!prouty2!
00sabato 7 ottobre 2006 00:30
scritto da !presidente! "La testa di un uomo che si vede nel film poco dopo il passaggio della limousine è probabilmente quella di uno spettatore".
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Mi dispiace contraddirla presidente.La testa che si vede nel filmato di di ZAPRUDER,è quasi alla fine del corteo.Quindi non si capisce perchè uno spettatore dovrebbe piazzarsi dietro un albero .Quando avrebbe a sua disposizione tutto il prato davanti per vedersi il corteo presidenziale.Mi chiedo cosa potesse vedere dietro un fitto fogliame.Secondo me è più facile pensare che non volesse essere visto.
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scritto da !presidente!


Chi organizza un attentato con un complotto da coprire bene, non può commettere un errore di piazzare uno sparatore in un punto dove vi sono molti spettatori.
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E' una sua personalissima supposizione.Intanto dietro la famosa staccionata non c'era quasi nessuno .Escluso i due individui visti dal testimone Lee BOWERS.Poi ci sono varie testimonianze della presenza di individui che mostravano tessere del secret service ,facendo cosi allontanare gente da dietro la collinetta erbosa.
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scritto da !presidente!

In ogni caso, non è sempre semplice riuscire a capire da dove arriva il rumore di uno sparo, e può anche esser possibile che qualche spettatore quel giorno si sia confuso nelle dichiarazioni post-attentato, anche a causa dell'evento quasi incredibile. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
è vero.Come è anche vero, che nessuno nell'immediatezza si rese conto quanti colpi furono sparati.Eppure prima di qualsiasi indagine;alla radio e alla televisione i vari giornalisti annunciarono:tre colpi d'arma da fuoco uditi sulla Dealey Plaza.Se è vero che è facile sbagliarsi sulla provenienza dei colpi,è altrettanto vero che nessuno prima di qualsiasi indagine poteva ipotizzare il numero dei colpi esplosi.(tre colpi hanno annunciato e casualmente tre colpi sono stati sparati)Come vede ci sono sempre strane coincidenze

!prouty2!
carmelo pugliatti
00sabato 7 ottobre 2006 01:19
Sugli spari : http://www.johnkennedy.it/spari.htm
AmministratoreJFK
00sabato 7 ottobre 2006 06:26
RICHIAMO GENERALE!
Don't feed the troll!

Vi rimando al messaggio nella sezione "commenti e varie".

Invito a non riavviare TUTTE le discussioni del forum anche quando in realtà non viene aggiunto nulla se non un'opinione personale. I messaggi del tipo "Io credo a X e Y è un corrotto, siamo seri" non servono né interessano a nessuno.
Per quello ci sono gli indirizzi privati, freeforumzone ve ne ha concesso uno in omaggio. Usatelo, se serve.

Infilarsi in una discussione, poi, per proseguire un alterco personale con un utente è atteggiamento DA EVITARE con cura. Non sarà più tollerato, zac!

Cerchiamo di rispettare le regole di una comunità non raffazzonata: attenersi SCRUPOLOSAMENTE al tema della discussione (divagazioni, "depistaggi", derive personali o polemiche saranno tagliati); messaggi personali vanno sulla mail personale; i messaggi devono essere di propria mano o, se sono copia&incolla, va citata la fonte; non raccogliere le provocazioni; mantenere un linguaggio civile (non solo evitando il turpiloquio: ci vuole anche rispetto).

Spero di essere stato chiaro. [SM=g27826]

Saluti [SM=g27823]

[Modificato da AmministratoreJFK 07/10/2006 6.28]

Stefano F.
00sabato 7 ottobre 2006 14:25
Re:

Mi dispiace contraddirla presidente.La testa che si vede nel filmato di di ZAPRUDER,è quasi alla fine del corteo.Quindi non si capisce perchè uno spettatore dovrebbe piazzarsi dietro un albero .Quando avrebbe a sua disposizione tutto il prato davanti per vedersi il corteo presidenziale.Mi chiedo cosa potesse vedere dietro un fitto fogliame.Secondo me è più facile pensare che non volesse essere visto.
!prouty2!



E' stato confermato dall HSCA e controllato da noi qui nel forum (per noi anche questo ha un valore per quanto minimo) che la testa a cui si da riferimento è quello dello spettatore posizionato più in alto dei tre presenti sulle scalette che accedono dalla strada al poggio erboso, come si pouo' vedere nei filmati in controcampo.
!prouty2!
00sabato 7 ottobre 2006 15:41
Mi dispiace caro stefano ma devo contraddirla,lo spettatore a cui facevamo riferimento prima,è quello che si vede dietro un albero .Quando l'auto presidenziale stà già prendendo velocità.Il particolare che le è sfuggito è che la persona che si vede dietro la pianta ,portava in testa una specie di elmetto!In tutti i filmati e circa duecento foto che sono in mio possesso ,sulle scalette che fa riferimento lei ,non si vede nessun spettatore con un elmetto sulla testa.(zapruder film fotogramma 411)


!prouty2!

[Modificato da !prouty2! 07/10/2006 15.51]

Stefano F.
00sabato 7 ottobre 2006 16:03
E invece le confermo quello che ho scritto e che l'errore è suo. Anche noi, io e Mario B, proprio per chiarire questa stranezza, a suo tempo abbiamo controllato frame per frame in grande formato incrociando con filmati e piante della piazza. Quello che, ad una prima analisi, SEMBRA un elmetto in realtà è il berretto (deformato dal movimento della macchina) in testa allo spettatore citato (vedere il fimato di nix). La prego di ricontrollare con calma quei frames e vedrà che anche lei troverà conferma di questo. Altrimenti, con un attimo di tempo, le ritrovo la ricerca.

[Modificato da Stefano F. 07/10/2006 16.09]

!prouty2!
00domenica 8 ottobre 2006 17:48
Stefano ,per la risposta la rimandoqui.



!prouty2
AmministratoreJFK
00domenica 8 ottobre 2006 19:57
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