Non c'è tempo per morire", James Bond ritorna

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
martee1964
00martedì 27 maggio 2008 09:38

ROMA (26 maggio) - Se è vero che si vive solo due volte, come annuncia il titolo di uno dei quattordici volumi della serie originale, la seconda esistenza di James Bond è alle porte. Il nuovo 007 vedrà la luce mercoledì 28, in coincidenza con il centenario della nascita di Ian Fleming, e a firmare il libro è Sebastian Faulks, scelto da Kate e Lucy Fleming, le due nipoti dello scrittore britannico alla guida della omonima fondazione, per dare un seguito alle avventure dell’agente segreto più famoso del mondo. Il romanzo si intitola Devil May Care (in italiano, edito da Piemme, Non c’è tempo per morire) e ha per protagonista un Bond un po’ invecchiato rispetto all'originale che si batte contro una multinazionale della droga a guida russa capitanata da una donna la cui silhouette nuda, quasi un fiore insanguinato, campeggia in copertina.

In un’intervista apparsa ieri sul Sunday Times Faulks spiega di aver riflettuto a lungo se ambientare l’avventura nel XXI secolo e di avere poi scelto il 1967 perché durante quell’estate a Londra si celebrò un clamoroso processo con Mick Jagger, Robert Frazer e Keith Richards sul banco degli imputati, accusati di possesso di sostanze stupefacenti. «Per la prima volta i media si occuparono di droga e, dunque, mi è sembrato un anno perfetto per rimettere in pista Bond», ha chiarito Faulks, autore di alcuni ottimi e fortunati thriller a sfondo storico proposti in Italia da Marco Tropea Editore. Faulks ha poi precisato che la vicenda avrà per protagonista un Bond vedovo dopo la morte della moglie e si aprirà a Parigi. «Avevo letto le storie di Fleming da ragazzo e quando le ho riprese in mano sono rimasto sorpreso dalla loro capacità di resistere nel tempo» ha aggiunto, sottolineando che Devil May Care sarà fedele allo spirito della saga di Fleming sotto il profilo dello stile e dei temi.

La casa editrice Penguin conta di ricavare ottimi utili da questa operazione commerciale e, soprattutto, spera che Faulks riesca a battere la concorrenza di big del “giallo” come Patricia Cornwell e James Rollins di cui stanno per uscire nuove opere. Non è comunque la prima volta che gli eredi Fleming autorizzano il ritorno in scena dell’agente segreto. A partire dal 1966, anno della morte dello scrittore, sono apparse ventidue opere con al centro 007 a firma, tra gli altri, di Kingsley Amis, di John Gardner e di Raymond Benson. L’ultima, pubblicata nel 2002, non ha avuto successo e ha venduto soltanto diciottomila copie. Ma la Penguin, che ha creato un sito per il lancio di Devil May Care www.penguin.co.uk/ è convinta che la resurrezione di Bond questa volta sarà un trionfo e imputa gli ultimi fiaschi al tentativo di “ammodernare” 007, che nelle ultime avventure si batteva addirittura contro i fondamentalisti islamici.

Se la scommessa si rivelerà vincente Kate e Lucy Fleming vedranno crescere il loro patrimonio, incrementando le entrate già garantite dai film interpretati ora da Daniel Craig. L’idea di far rinascere Bond sarebbe piaciuta al loro nonno. I Fleming, infatti, sono sempre stati particolarmente sensibili ai soldi: spetta a un antenato dello scrittore il merito di aver inventato i fondi di investimento, oltre che quello di aver creato almeno un paio di banche in Scozia. Inizialmente, purtroppo, le cose non andarono troppo bene per Ian, visto che sino all’inizio degli anni Cinquanta la sua storia privata appare piena di tentativi poco riusciti di guadagnarsi da vivere prima come giornalista, poi come broker, quindi come diplomatico e agente segreto. L’approdo alla letteratura nel 1953 costituisce, in­somma, una sorta di ultima spiaggia per questo intellettuale che ama definirsi “metà Faust e metà Byron”.

Le avventure di un personaggio che si batte contro gli avversari venuti dall'Est «con una larghezza di mezzi straordinaria per un'Inghilterra che nelle occasioni internazionali più impegnative fa ormai solo figure da pezze al didietro rappresentano un’importante occasione di riscatto», secondo un caustico Alber­to Arbasino. Che applica alla serie di 007 nelle sue Lettere da Londra la stessa definizione adottata dal poeta Ezra Pound per i Tropici di Henry Miller: libri impubblicabili che sono almeno leggibili. Nelle note biografiche dell’agente segreto preparate per Casino Royale, il primo volume della serie, Fleming inserì un particolare allora trascurabile: Bond aveva frequentato il college di Fettes, a Edimburgo. Si tratta della stessa scuola dove ha studiato Tony Blair. Chissà se in Devil May Care Sebastian Faulks ha riservato una parte anche all’ex primo ministro, ancora bambino, uscito di scena lo scorso anno?
gioiaedolore
00martedì 27 maggio 2008 12:27
un mito che non muore mai...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com