2. Benefattore e sterminatore
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Il Nobel per la Chimica del 1918 fu assegnato a Fritz Haber, uno scienziato tedesco che aveva messo a punto un metodo per sintetizzare da idrogeno e azoto l'ammoniaca da utilizzare come fertilizzante. La scoperta portò a un aumento delle rese agricole in tutto il mondo, e Haber fu celebrato come colui che aveva "ricavato pane dall'aria".
Ma Haber doveva diventare ancora più famoso per un'altra innovazione: lo sterminio industrializzato. Fu lui, durante la Prima guerra mondiale, a dare il via al programma per lo sviluppo di armi chimiche a base di cloro. Il 22 aprile 1915, sul campo di battaglia di Ypres, supervisionò personalmente l'impiego di 6.000 cilindri di gas - che da allora fu detto iprite - da parte dell'esercito tedesco: 1.000 soldati tedeschi e algerini morirono nel giro di dieci minuti.
In seguito Haber si dedicò agli insetticidi, mettendo a punto un processo da cui sarebbe stato ricavato anche lo Zyklon B, il gas usato dai nazisti nei campi di sterminio. Tragico paradosso in una vita già contraddittoria, lo studioso, di origine ebraica, fu costretto a lasciare la Germania nazista, e morì in esilio nel 1934.