Nobel (???)

uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 21:58
Se è vero che molte grandi scoperte non sono mai state premiate con il Nobel, è vero anche il contrario: a volte l'Accademia svedese ha assegnato il riconoscimento più prestigioso del mondo a personaggi che forse per un motivo o per l'altro sarebbe stato meglio non premiare. Qualcuno si era appropriato di ricerche altrui, qualcuno ha sfruttato la fama ottenuta per propagandare idee spregevoli, altri ancora hanno portato a termine ricerche che non contribuiscono certo al progresso dell'umanità. Ecco una breve selezione di questi Nobel "sbagliati", divisi per categorie

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uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:01


1. Il razzista
Fotografia di Yale Joel, Time & Life Pictures/Getty

Nel 1956 William Shockley, al centro della foto, fu premiato con il Nobel per la Fisica per l'invenzione del transistor, assieme a John Brandeem e Walter Brattain. Peccato fosse anche un razzista impenitente. Negli anni successivi, benché non avesse compiuto studi formali nei campi della genetica e della biologia, Shockley si dedicò a propagandare idee razziste ammantate di pseudoscienza. In particolare, mise in guardia contro l'"evoluzione regressiva" dovuta al fatto che i neri, a suo dire intellettualmente inferiori, si riproducevano a tassi maggiori dei bianchi. Come "soluzione", propose di abolire il sistema di welfare e sostituirlo con incentivi finanziari alle persone "geneticamente svantaggiate" che accettassero di farsi sterilizzare.
uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:01


2. Benefattore e sterminatore
Fotografia Bytopical Press Agency, Getty

Il Nobel per la Chimica del 1918 fu assegnato a Fritz Haber, uno scienziato tedesco che aveva messo a punto un metodo per sintetizzare da idrogeno e azoto l'ammoniaca da utilizzare come fertilizzante. La scoperta portò a un aumento delle rese agricole in tutto il mondo, e Haber fu celebrato come colui che aveva "ricavato pane dall'aria".

Ma Haber doveva diventare ancora più famoso per un'altra innovazione: lo sterminio industrializzato. Fu lui, durante la Prima guerra mondiale, a dare il via al programma per lo sviluppo di armi chimiche a base di cloro. Il 22 aprile 1915, sul campo di battaglia di Ypres, supervisionò personalmente l'impiego di 6.000 cilindri di gas - che da allora fu detto iprite - da parte dell'esercito tedesco: 1.000 soldati tedeschi e algerini morirono nel giro di dieci minuti.

In seguito Haber si dedicò agli insetticidi, mettendo a punto un processo da cui sarebbe stato ricavato anche lo Zyklon B, il gas usato dai nazisti nei campi di sterminio. Tragico paradosso in una vita già contraddittoria, lo studioso, di origine ebraica, fu costretto a lasciare la Germania nazista, e morì in esilio nel 1934.
uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:02


3. Il negazionista
Fotografia tratta dal sito karymullis.com

Kary Mullis, vincitore del Nobel per la chimica nel 1993, si compiace di essere un anticonformista, una voce fuori dal coro nella comunità scientifica. Nella sua autobiografia, intitolata Dancing Naked in the Mind Field, ("Ballando nudo nel campo della mente") Mullis canta le lodi dell'astrologia, descrive un possibile incontro con una specie aliena (che a lui appare sotto forma di un luccicante procione parlante), e ammette senza pentimenti di aver fatto ripetuto uso di LSD.

Purtroppo l'anticonformismo di Mullis si spinge fino a negare quelle che la comunità scientifica riconosce quasi unanimemente come le effettive cause dell'epidemia di AIDS. Grazie alla fama ottenuta con il Nobel, lo scienziato ha dato voce alle teorie del microbiologo Peter Duesberg, secondo cui - nonostante innumerevoli prove del contrario - il virus HIV è innocuo e l'AIDS è dovuto solo all'uso di droghe ricreative e degli stessi farmaci anti-HIV.
uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:03


4. Il sopravvalutato
Fotografia Archivio storico Lidingö, da Wikipedia Commons

A Nils Gustaf Dalén fu assegnato il Nobel per la Fisica forse meno meritato della storia. Il valente studioso svedese fu premiato per aver messo a punto il Solventil, una valvola solare che regolava l'illuminazione a gas nei fari, spegnendoli automaticamente al sorgere del sole e riaccendendoli di notte o in caso di nebbia o di tempo nuvoloso.

Un'invenzione utile per la navigazione, ma certo non una rivoluzione nel mondo della fisica, specie se consideriamo che nello stesso periodo Max Planck e colleghi stavano ponendo le basi della meccanica quantistica. "Questo resta il premio meno significativo mai assegnato nel campo delle scienze", scrive Burton Feldman nel suo libro The Nobel Prize: A History of Genius, Controversy, and Prestige. “Sembra che sia finito a Dalén perché l'accademia non riusciva a mettersi d'accordo su altri candidati di maggior rilievo, come Planck".

In seguito fu rivelato che l'Accademia intendeva assegnare un premio congiunto a Thomas Edison e Nikola Tesla per i loro pionieristici studi sull'elettricità. Ma Tesla si sarebbe rifiutato di condividere il premio; secondo alcuni storici, a causa della lite di natura economica che aveva ancora in corso con Edison; per altri, perché considerava un affronto essere equiparato a quello che considerava un semplice inventore. Tra i due, la spuntò lo svedese che si occupava di fari.
uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:04


5. L'equivoco
Fotografia National Library of Medicine, via Wikipedia Commons

Il danese Johannes Fibiger vinse il premio per la Medicina nel 1926 per la scoperta di quello che riteneva un parassita cancerogeno: una teoria che doveva rivelarsi spettacolarmente sbagliata. Lo studioso studiò una patologia dei ratti che provocava escrescenze simili a verruche nello stomaco, concludendo che fosse una forma di cancro causata da vermi parassiti. La motivazione del premio affermava che le sue scoperte erano "il più importante risultato ottenuto dalla medicina sperimentale nella nostra generazione".

Non era vero niente. Anche se la ricerca ha in seguito dimostrato che alcune infezioni possono causare il cancro, la malattia dei ratti non lo era: le escrescenze erano dovute a una carenza di vitamina A aggravata dai parassiti.
uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:05


6. Il marito ingrato
Fotografia tratta da Esther M. Zimmer Lederberg Memorial Web Site, via Wikipedia Commons

La lista dei premi Nobel assegnati a scienziati maschi e negati alle loro colleghe donne è lunga e dolorosa (qui il servizio che abbiamo dedicato alle scienziate trascurate dall'Accademia)

Forse uno dei casi più clamorosi è quello del premio per la Medicina del 1958, che andò a Joshua Lederberg per le ricerche condotte assieme a sua moglie, la microbiologa Esther Zimmer Lederberg. Fu Esther a scoprire un virus che infetta i batteri e a mettere a punto, assieme a suo marito, una tecnica per trasferire i batteri da una capsula di Petri all'altra. Nei loro primi esperimenti i due usarono anche il piumino da cipria di lei per raccogliere e depositare i batteri in laboratorio.

Eppure l'Accademia di Stoccolma assegnò il premio soltanto a suo marito. Il quale, nel suo discorso di accettazione, la nominò solo una volta.
uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:06


7. Il sessista disinformato
Fotografia dal profilo Twitter BBC Radio 4 Today

Tra i tanti scienziati che hanno rubato meriti alle loro colleghe, spicca per sessismo e misoginia sir Tim Hunt, biochimico inglese e premio Nobel per la Medicina nel 2001, che nel giugno di quest'anno si è attirato uno tsunami di critiche sui social media di tutto il mondo per una frase pronunciata a Seoul durante un ricevimento per giornaliste e scienziate: “Lasciatemi spiegare il problema che ho con le ragazze. Quando sono nel laboratorio, succedono tre cose: ti innamori di loro, loro si innamorano di te, e quando le critichi si mettono a piangere. Forse dovremmo avere laboratori separati per maschi e femmine?”.

Hunt si è poi scusato, sostenendo che il suo era un commento "ironico e scherzoso". Ma a un suo collega ha aggiunto che il suo era un commento "onesto", rivelando di non conoscere - o di sottovalutare - i dati che indicano come le donne siano ancora sottorappresentate nel campo della ricerca scientifica. "Affermazioni come quelle di Hunt", ha scritto la giornalista scientifica Deborah Blum, vincitrice di un Pulitzer, "riflettono un atteggiamento ancora radicato che sì, rende più difficile per le donne farsi valere nel mondo della ricerca".
uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:06


7. Il sessista disinformato
Fotografia dal profilo Twitter BBC Radio 4 Today

Tra i tanti scienziati che hanno rubato meriti alle loro colleghe, spicca per sessismo e misoginia sir Tim Hunt, biochimico inglese e premio Nobel per la Medicina nel 2001, che nel giugno di quest'anno si è attirato uno tsunami di critiche sui social media di tutto il mondo per una frase pronunciata a Seoul durante un ricevimento per giornaliste e scienziate: “Lasciatemi spiegare il problema che ho con le ragazze. Quando sono nel laboratorio, succedono tre cose: ti innamori di loro, loro si innamorano di te, e quando le critichi si mettono a piangere. Forse dovremmo avere laboratori separati per maschi e femmine?”.

Hunt si è poi scusato, sostenendo che il suo era un commento "ironico e scherzoso". Ma a un suo collega ha aggiunto che il suo era un commento "onesto", rivelando di non conoscere - o di sottovalutare - i dati che indicano come le donne siano ancora sottorappresentate nel campo della ricerca scientifica. "Affermazioni come quelle di Hunt", ha scritto la giornalista scientifica Deborah Blum, vincitrice di un Pulitzer, "riflettono un atteggiamento ancora radicato che sì, rende più difficile per le donne farsi valere nel mondo della ricerca".
uepino
00giovedì 8 ottobre 2015 22:07


8. James Watson
Fotografia di Andreas Feininger, The LIFE Picture Collection/Getty

James Watson fa categoria a sé. Premiato nel 1962 assieme a Francis Crick e Maurice Wilkins per la scoperta della struttura del DNA, lo scienziato americano sembra non voler mai perdere l'occasione per offendere il prossimo. Ha teorizzato l'esistenza di un legame biochimico tra il colore della pelle e la libido sessuale ("ecco perché esistono i Latin lover", ha detto). Ha sostenuto che "l'antisemitismo è almeno in parte giustificato". Soprattutto, si è sempre rifiutato di riconoscere i meriti di Rosalind Franklin, che rese possibile la sua scoperta con i suoi studi sulla cristallografia a raggi X, per di più dileggiando la collega con battute sul suo aspetto fisico e il suo gusto nel vestire.

Ma non basta: di recente Watson si è detto "molto pessimista sulle prospettive per l'Africa" perché "tutte le nostre politiche sociali sono basate sull'idea che la loro intelligenza sia uguale alla nostra, mentre in realtà da tutti i test risulta il contrario". L'anno scorso infine, piccato per le critiche ricevute, Watson ha messo all'asta la sua medaglia del Nobel, ricavando 4,1 milioni di dollari: nessun vincitore del premio aveva mai osato tanto.
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