No Promises - Carla Bruni

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Shizuku.
00giovedì 8 febbraio 2007 22:00
In anteprima, il nuovo album di Carla Bruni. Niente folk rock o atmosfere fumose da caffè parigino: No Promises mette in musica una importante antologia di poeti inglesi ed americani, riletti alla luce di un minimalismo melodico elegante e sofisticato.

“Mi ero resa conto di aver perso l’ingenuità, la purezza del primo disco. Però il desiderio - anzi la tentazione - di creare un album all’altezza delle mie aspettative e con uno spessore adeguato alle attese dei miei amici e collaboratori era quasi invincibile”. Nei panni - per quanto confortevoli - della chanteuse di successo Carla Bruni stava stretta, così come nel sofisticato low fi casalingo di Quelq’un m’a dit. “Non riuscivo a scrivere - ha dichiarato alla stampa in una delle sue rare interviste – né in francese né in italiano e la cosa mi rendeva nervosa.


Per rilassarmi ho comperato un paio di antologie di poeti inglesi ed americani. All’inizio pensavo che potessero rinfrescarmi le idee, poi ho azzardato a comporre qualche schizzo di melodia molto semplice che rispettasse al 100% la struttura metrica. Il disco e' nato e cresciuto così, come si legge un libro che ci appassiona, che ci dona delle emozioni profonde.
No Promises se possibile, è ancora più raffinato del suo predecessore, con quell’allure fatta di semplicità apparente che nasconde una costruzione rigorosa. Un piacere non solo per le orecchie, ma anche per gli occhi, vista la confezione particolare del cd e la fattura del sito web: scatti e soluzioni grafiche che ci si aspetta di trovare sulle riviste dove trionfava come top model. I contenuti rivelano una verità che ai più era già evidente: Carla Bruni - cittadina del mondo baciata in fronte dalla capacità di avere successo in ogni campo - non è una cantante. E’ una raffinata esponente dell’intellighenzia internazionale che, per l’occasione, ha preso a prestito le parole di sei fra i maggiori poeti anglosassoni (da Yeates a Emily Dickinson a Dorothy Parker) passando con disinvoltura dal declamato in francese all’inglese grazie alla sorridente complicità di Marianne Faithfull. Il racconto delle tante piccole cose allegre e tristi che accomunano le vite delle “girls” di questo mondo è il filo conduttore di un esperimento letterario-musicale di notevole fascino. Qualche saggio intervento strumentale (gli arrangiamenti portano la firma di Louis Bertignac) rende l’insieme godibile nonostante l’impianto minimalista-letterario di No Promises sia l’esatto contrario del prodotto discografico su cui una major punterebbe per fare grandi numeri. Del resto i due milioni di copie vendute con l’album d’esordio e la sua recente esplosione “a scoppio ritardato” sul mercato USA autorizzano a riportare la cultura in sala d’incisione, se si hanno i mezzi e il gusto per lanciarsi in questo tipo di imprese.

Carla
No Promises - Naive
www.carlabruni.com

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