News Marzo 2007

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psitta
00giovedì 1 marzo 2007 08:56
28 feb 12:01 Aviaria: bimba di 4 anni positiva a virus in Egitto

IL CAIRO - Ventitreesimo caso umano di influenza aviaria in Egitto. Si tratta di un bambina di quattro anni. Lo ha riferito il ministro della Sanita' egiziano Abdul Rahman Shahin, spiegando che la bimba e' ricoverata in condizioni stabili in un ospedale del Cairo. Dei 23 egiziani che hanno contratto l'influenza aviaria dalla sua comparsa nel Paese, nel febbraio 2006, 13 sono deceduti. (Agr)
psitta
00giovedì 1 marzo 2007 08:57
News 2 del 1.03.07
Nuove immagini mostrano come l'influenza effettua il salto di specie

[Data: 2007-02-27]

Alcuni ricercatori europei hanno prodotto un'immagine tridimensionale di una parte del virus dell'influenza coinvolto nella trasmissione delle patologie dai volatili agli umani aprendo nuove possibilità di cura o prevenzione dell'influenza.

Il lavoro, finanziato in parte dal Quinto programma quadro (5PQ) dell'Unione europea, è stato pubblicato on line dalla rivista «Nature Structural and Molecular Biology».

Poiché nel mondo insorgono incessantemente nuove epidemie del ceppo virulento H5N1 dell'influenza aviaria, si continua a temere il verificarsi di una mutazione che consentirà al virus di passare direttamente da un essere umano all'altro. Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, dall'epidemia scoppiata nel 2003 sono stati registrati 274 casi confermati di H5N1 nelle persone e 167 decessi. La maggior parte dei soggetti viveva o lavorava nelle immediate vicinanze di volatili infetti.

Se il virus dovesse compiere il salto di specie, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche; nel 1918, si sono verificati 50 milioni di decessi nel mondo a causa di una pandemia di influenza causata da una mutazione del ceppo aviario della malattia.

I ricercatori hanno ora prodotto per la prima volta un'immagine tridimensionale di parte della proteina polimerasi, approfondendo la conoscenza del modo in cui modifiche di poco conto della struttura della polimerasi potrebbero aiutare il virus a compiere il salto di specie dai volatili agli esseri umani.

Quando una persona o un uccello contraggono per la prima volta l'influenza, il virus inizia a replicarsi all'interno delle cellule dell'ospite. La polimerasi svolge un ruolo fondamentale in tale processo, in quanto è responsabile della copiatura del genoma virale e della gestione della produzione delle proteine.

Benché si sappia ormai da tempo che la trasmissione da ospiti aviari a umani è imputabile a piccoli cambiamenti di alcune parti della polimerasi, la natura della proteina stessa ne rende molto difficile lo studio.

«Gli scienziati tentano da anni di avere un quadro completo della polimerasi dell'influenza e di individuare i punti deboli che potrebbero essere attaccati dai farmaci», ha commentato Darren Hart del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL), uno degli autori della pubblicazione. «Tuttavia, nessuno è riuscito ad avere a disposizione una quantità di proteina sufficiente ad analizzarne la struttura».

Per ottenere un campione della proteina, i ricercatori hanno sviluppato una nuova tecnica di screening denominata «expression of soluble proteins by random incremental truncation» (ESPRIT, espressione di proteine solubili mediante troncamento incrementale casuale). «Abbiamo sviluppato un sistema che utilizza i robot per effettuare lo screening di decine di migliaia di condizioni sperimentali e abbiamo scoperto un pezzo di polimerasi dell'influenza che potrebbe prestarsi al nostro scopo», ha spiegato il dottor Hart. «Benché sia una parte minuscola dell'intera proteina, ci fornisce informazioni interessanti sul funzionamento della stessa e sul modo in cui le mutazioni potrebbero influire sui diversi ospiti».

Gli studi sulla struttura atomica della proteina hanno rivelato un segnale precedentemente trascurato riconosciuto dalla proteina umana per il trasporto nucleare, l'importina alfa. Una volta riconosciuto il segnale, l'importina alfa trasporta la polimerasi nel nucleo della cellula, dove viene replicato il materiale genetico del virus.

Utilizzando la fonte di raggi a elevata intensità del laboratorio europeo di radiazione di sincrotrone, i ricercatori sono riusciti a produrre un'immagine ad alta risoluzione dell'interazione tra la polimerasi e l'importina alfa. Le immagini hanno rivelato che le mutazioni notoriamente coinvolte nella trasmissione dell'influenza aviaria agli umani sono ubicate all'interno del sito dell'interazione o in prossimità dello stesso. Secondo i ricercatori, tali mutazioni potrebbero influire sulla capacità del virus di replicarsi in specie diverse interferendo con l'efficacia del trasporto nucleare.

«L'interferenza con la funzione della polimerasi potrebbe dare luogo a nuove cure o alla prevenzione dell'influenza, ma a tal fine occorrerà un'immagine dettagliata del resto della polimerasi», ha spiegato Stephen Cusack, responsabile del laboratorio di Grenoble dell'EMBL.

Ottenere maggiori informazioni sulla proteina polimerasi è il tema del progetto FLUPOL finanziato dall'Unione, coordinato dall'EMBL e della durata di tre anni. Si tratta di uno dei 17 progetti selezionati lo scorso anno per la destinazione di fondi, in seguito a un invito speciale a presentare proposte nell'ambito del Sesto programma quadro (6PQ).

«In uno sforzo congiunto con altri laboratori europei e col sostegno finanziario della Commissione europea, esamineremo la struttura e la funzione di tale bersaglio chiave dei farmaci e tenteremo di caratterizzare le altre mutazioni coinvolte nel contagio dai volatili agli umani», ha commentato il dottor Cusack.

Per ulteriori informazioni sulla ricerca consultare:
www.embl.org
www.nature.com/nsmb/
psitta
00giovedì 1 marzo 2007 08:58
News 3 del 01.03.07
ANSA - Mer 28 Feb
(ANSA) - LONDRA, 28 FEB - La chiave per sconfiggere l'influenza aviaria potrebbe essere racchiusa nella bara di un politico britannico morto nel 1919 durante l'epidemia di influenza spagnola . E' questo quanto spera un team di ricercatori secondo cui il corpo di Sir Mark Sykes sarebbe l'unico esemplare al mondo a poter fornire informazioni utili sul virus in quanto e' stato conservato in feretro chiuso ermeticamente con il piombo.
L'epidemia di influenza che tra il 1918 ed 1919 fece oltre 30 milioni di morti in Europa era stata causata dal virus aviario H1N1, molto simile alla varieta' attuale, l'H5N1. John Oxford, il professore di virologia del Queen Mary's College di Londra alla guida del team di studiosi, spera che il corpo di Sykes, sepolto nel cimitero di St Mary's a Sledmere, nello Yorkshire possa aiutare a capire qualcosa di piu' del funzionamento di questo tipo di virus. ''Se riusciamo a trovare un corpo ben conservato, potrebbe essere un enorme passo avanti'', ha detto Oxford.
Cio' che gli studiosi sperano di scoprire, in particolare, e' il modo in cui l'influenza spagnola uccideva le sue vittime: per infezione virale, per un'infezione sia batterica che virale, o tramite un'alterazione delle citochine che spingeva il sistema immunitario ad 'attaccare' il tessuto polmonare.
Oxford ha gia' ottenuto il permesso di riesumare la salma e ora attende che gli venga concessa dal ministero dell'Interno la licenza per condurre la ricerca. ''Vi e' la possibilita' concreta che la ricerca che gli scienziati vogliono condurre possa, fornendo una prova favorevole o contraria alle ipotesi di Oxford, contribuire alla capacita' di altri studiosi di combattere il virus H5N1'', ha detto Peter Collier, cancelliere della diocesi di York che ha dato il permesso per la riesumazione.
Nonostante venne ucciso a soli 39 anni dall'influenza spagnola, Sir Sykes ebbe una breve ma folgorante carriera politica: parlamentare e diplomatico di successo, il ricco commerciante e proprietario terriero di Leeds fu il co-autore del cosiddetto accordo di Sykes-Picot, che durante la conferenza di pace di Versailles sanci' lo smantellamento dell'impero Ottomano e getto' le basi della moderna Turchia. (ANSA).

[Modificato da psitta 01/03/2007 8.58]

psitta
00giovedì 1 marzo 2007 09:00
News 4 del 01.03.07
AOS
L’influenza aviaria torna a colpire Laos ed Egitto
Persone si sono ammalate nei due Paesi, mentre contagi tra gli uccelli sono segnalati dall’Africa all’Estremo oriente. La stagione invernale e le migrazioni degli uccelli sono ritenute le principali cause. Le autorità sanitarie intervengono con quarantena stretta e l’uccisione di interi allevamenti.

Vientiane (AsiaNews/Agenzie) – Una ragazza di 15 anni è la prima malata di influenza aviaria del Laos. Nei giorni scorsi è stata trovata malata anche una bambina in Egitto, mentre contagi tra gli uccelli sono segnalati dal Kuwait al Vietnam.

La giovane si è ricoverata a Ventianie il 10 febbraio con i sintomi tipici, ma il 15 è stata trasferita a una clinica privata dalla provincia tailandese di Nongkhai. Viene dal villaggio di Dongsavath, distretto di Sisattanack, dove il 7 febbraio è stato confermato un contagio tra i polli; Inlavan Keobounphan, direttore del Dipartimento di sanità di Vientiane, nota che la ragazza non ha avuto contatti con polli. Solo ieri le autorità sanitarie hanno riconosciuto la malattia e hanno annunciato strette misure di sorveglianza sulla zona, dove sono sotto controllo oltre 7.800 abitazioni in 20 villaggi dei distretti di Sisattanak eXaysettha. La popolazione è invitata a dare immediata notizia di morie di polli. Sotto osservazione anche i parenti della giovane, che appaiono in buona salute.

Il Laos è già stato colpito nel 2004, con 45 contagi in fattorie intorno a Vientiane e nelle province di Savannakhet e Champassak. Per fermare il virus furono uccisi 155mila polli. Un altro contagio ha colpito nel luglio 2006 diversi villaggi nel distretto di Xaythany a Vientiane. Si spera che con l’arrivo della stagione mite diminuiscano i contagi, ma si temono i contatti tra pollame e uccelli migratori.

Vietnam. Nonostante la malattia non sia debellata, domani riapre la caccia alle anatre nel nord del Paese. Il ministro dell’Agricoltura valuta il contagio “sotto controllo”, ma altri 10.500 polli sono stati abbattuti il 18 febbraio. Il Paese ha avuto 42 decessi per l’aviaria, ma non ha contagi umani dal novembre 2005.

Afghanistan. La scorsa settimana sono stati scoperti due contagi in piccoli allevamenti nelle provincie di Nangarhar e di Kunar.

Egitto. Una bambina di 4 anni è il 23° malato umano di aviaria in Egitto. Ieri le autorità hanno comunicato che Sara Sayed Burhan di Nabarouh, provincia di Dakalhia nel delta del fiume Nilo, è ricoverata a Mansoura. Sono in corso esami anche sui parenti, per timore di eventuali contagi.

Kuwait. Ieri il ministero della sanità ha riconosciuto che negli ultimi giorni sono stati trovati 39 uccelli contagiati, tra cui molti che vivono nello zoo. In precedenza il Paese aveva registrato solo il caso di un fenicottero morto nel 2005 durante la migrazione.
psitta
00venerdì 2 marzo 2007 09:13
News del 20.03.07
AVIARIA: ESPERTI,IN RUSSIA PER COLPA DEI PAPPAGALLINI CINESI

giovedì 01 marzo 2007

MOSCA, 1 MAR - Sarebbero i papagallini cinesi il veicolo attraverso il quale il ceppo asiatico dell'influenza aviaria, il h5n1, si e' diffuso in Russia: lo sostiene il servizio veterinario delle dogane russe, affermando che il traffico di uccelli esotici da Pechino ha assunto dimensioni tali da impedire controlli accurati.

Condividono l'ipotesi, stando al giornale Vremia Novostei, gli ambientalisti del Wwf russo, secondo i quali il ceppo asiatico - il piu' virulento - ha origine proprio negli allevamenti cinesi di quel tipo di volatili. Ufficialmente, l'anno scorso sono stati importati dalla Cina un migliaio di pappagallini, ma secondo i veterinari ogni giorno al mercato degli uccelli di Mosca - identificato come un possibile focolaio per la regione - se ne vendono a centinaia. La moda pero' sta subendo qualche flessione con l'aumentare dell'allarme. Attorno alla capitale sono state riscontrate almeno otto zone infette, e l'influenza aviaria e' stata diagnosticata anche in alcuni uccelli selvatici, come le cornacchie delle quali Mosca abbonda. Fonte: Ansa/Federfarma

psitta
00venerdì 2 marzo 2007 09:15
Summary
AVIARIA, TUTTE LE DOMANDE E LE RISPOSTE
giovedì 01 marzo 2007

E' sicuro mangiare uova e carne di pollo?

Gli uccelli, come le persone, possono prendere l'influenza. L'influenza aviaria è stata identificata per la prima volta 100 anni fa durante un'epidemia in Italia. Nel corso degli anni, la malattia è comparsa di volta in volta in varie regioni di tutto il mondo. L'influenza aviaria si diffonde facilmente tra gli uccelli selvatici, ma può anche infettare uccelli domestici tra cui polli, tacchini e anatre. Se non trattata, l'influenza aviaria può devastare un intero allevamento di polli.

Cos'è l'influenza aviaria?

L'influenza aviaria è una malattia diffusa particolarmente tra il pollame. Esistono molti sottotipi di virus, varianti e ceppi dell'influenza che interessano gli uccelli, altri animali e anche esseri umani. Il tipo di virus dell'influenza che ha colpito uccelli e allevamenti di polli in Asia nei mesi recenti è chiamato influenza aviaria altamente patogena (highly pathogenic avian influenza, HPAI) H5N1. Questa particolare forma di influenza aviaria è particolarmente letale per il pollame e può diffondersi rapidamente tra un intero stormo di uccelli. Altre forme del virus non causano alcuna malattia o causano solo malattie lievi nel pollame e in alcuni uccelli selvatici.

Le persone possono ammalarsi di una forma di influenza aviaria?
Sì, ma il ceppo H5N1 finora ha infettato gli esseri umani solo raramente. Il virus si trova negli escrementi, nelle secrezioni nasali e nella saliva degli uccelli infetti. La trasmissione da uccelli ad esseri umani si verifica nella maggior parte dei casi per contatto molto ravvicinato con uccelli ammalati. Potrebbero essersi verificati casi di trasmissione tra esseri umani, ma finora non nella forma che potrebbe alimentare una pandemia.

Come potrebbero infettarsi gli esseri umani?
In base alle prove attuali, gli esseri umani che hanno contratto l'infezione sono stati a contatto diretto con uccelli infetti, vivi o morti. Attualmente non esiste alcuna prova epidemiologica che l'influenza aviaria possa essere trasmessa agli esseri umani col consumo di cibo, particolarmente pollame e uova.

È possibile continuare a mangiare pollo, tacchino, anatra o uova?
Sì, è sicuro mangiare uova e carne di pollo nell'UE.
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority, EFSA), la Commissione Europea (CE) e altri enti quali l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) o l'Organizzazione per il cibo e l'agricoltura (Food and Agriculture Organisation, FAO) in genere consigliano da tempo, per la sicurezza degli alimenti, che polli e uova vadano correttamente cotti per proteggere i consumatori dai possibili rischi di avvelenamento degli alimenti. La correttezza del trattamento e della cottura garantisce protezione contro l'influenza aviaria e altri virus e batteri quali la salmonella e l'E. coli. La corretta cottura di uova e carne di pollo offre quindi maggiori garanzie di sicurezza nell'improbabile evento che il virus H5N1 sia presente nel pollame e nei derivati che entrano nella catena alimentare. Il virus H5N1 è sensibile al calore. Le normali temperature utilizzate per la cottura (70 °C in tutte le parti degli alimenti; controllare con un termometro per alimenti) uccidono il virus. I consumatori devono accertarsi che tutte le parti del pollame siano completamente cotte (nessuna parte "rosa") e che anche le uova siano correttamente cotte (nessun tuorlo liquido). Il virus H5N1, se presente nella carne di pollo, non è ucciso né dalla refrigerazione né dal congelamento. Il virus è sensibile ai disinfettanti e, come per i batteri, buone pratiche igieniche (disinfezione delle superfici e una buona igiene personale, particolarmente il lavaggio delle mani) contribuiscono a controllare questo pericolo. Per tutte le ragioni precedenti i consumatori possono essere rassicurati della sicurezza di uova e carne di pollo ben cotte.

Cosa viene fatto attualmente per arrestare la diffusione della malattia?

Sono in vigore severi controlli veterinari nei macelli di tutta l'UE e negli stabilimenti dei Paesi terzi da cui importiamo carne di pollo e derivati per garantire che la carne di pollo non adatta al consumo umano non possa entrare nella catena alimentare. Il ceppo H5N1 del virus dell'influenza aviaria è recentemente entrato nell'UE, con casi riferiti negli uccelli selvatici nei seguenti Paesi: il Reino Unito, Ungheria, Russia (Febbraio 2007), Austria, Bulgaria, Svizzera, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Francia, Regno Unito, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Svezia, Slovenia, Slovacchia (Aprile 2006). Tuttavia, gli allevamenti del pollame sono stati colpiti molto lievemente, con appena 3 casi in il Reino Unito (Febbraio 2007), in Svezia (Marzo 2006) e Francia (Febbraio 2006) e 1 caso sospetto in Germania (Aprile 2006). Sono in vigore programmi di sorveglianza in tutti gli Stati membri per rilevare rapidamente il virus in tutti i casi in cui si verifichi un'epidemia. Quando il virus è rilevato, sono adottate severe misure di controllo a livello della Commissione e degli Stati membri per sradicare la malattia nel pollame e impedire che la carne di pollo o le uova di uccelli infetti possano entrare nella catena alimentare. Per questo motivo, il rischio che uova o carne di pollame contenenti il ceppo asiatico del virus entrino nella catena alimentare dell'UE può essere considerato estremamente limitato.

Nella prospettiva del rischio, ecco cosa dovreste sapere...
L'influenza aviaria è trasmessa da escrementi, secrezioni nasali e saliva degli uccelli infetti. Attualmente, il rischio che una persona contragga l'influenza aviaria all'esterno delle aree agricole e delle fattorie è decisamente basso. Le Autorità europee e le agenzie governative nazionali hanno applicato misure protettive per prevenire la diffusione dell'influenza aviaria tra gli allevamenti di pollame e per impedire che il pollame e le uova infette possano raggiungere i consumatori. Vanno utilizzate le corrette tecniche di cottura per uccidere gli agenti patogeni ed eliminare così il virus dell'influenza aviaria, se presente, nel pollame e nelle uova. In caso di viaggi nelle aree interessate dall'influenza aviaria, è sempre bene controllare con le autorità internazionali per i viaggi per consigli aggiornati ai viaggiatori.
psitta
00domenica 4 marzo 2007 09:58
News del 4.03.07
Aviaria: Istituto zooprofilattico leader della ricerca

03-03-2007
Registrando e depositando le sequenze genetiche di 36 virus H5N1 - responsabile dell'influenza aviaria - isolati in Europa Asia, Medio Oriente e Africa, il Centro di referenza nazionale per l'aviaria dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro e' il laboratorio che piu' ha contribuito al sequenziamento di virus H5N1 nell'ambito del progetto ''Influenza Genome''.

Un traguardo di prestigio per i ricercatori veneti che da Legnaro hanno permesso di rendere le sequenze genetiche dei virus H5N1 disponibili all'intera comunita' scientifica.



psitta
00domenica 4 marzo 2007 10:00
News 2 del 4.03.07
Febbre aviaria, esperti: bloccare commercio uccelli selvatici
sabato, 3 marzo 2007 1.29
Versione per stampa

HONG KONG (Reuters) - Alcuni dei più importanti virologi del mondo hanno invitato oggi i governi a limitare il commercio di uccelli selvatici per cercare di evitare la diffusione del virus H5N1 dell'influenza aviaria, che è riapparso in diverse aree del mondo negli ultimi mesi.

L'avvertimento degli esperti arriva da Hong Kong, dove è stata confermata la notizia della morte per "bird flu" dell'ennesimo uccello selvatico, una munia.

"La munia non è un uccello migratore. Il movimento di uccelLi che sono responsabili della diffusione di questo virus dipende dagli umani e dal commercio", dice il virologo Robert Webster, dell'ospedale pediatrico St. Jude di Memphis, negli Usa.

Piccoli uccelli selvatici vengono venduti e comprati tra un paese e l'altro e lasciati liberi per scopi religiosi in molti paese dei mondo. La pratica è particolarmente diffusa a Hong Kong, dove c'è una vasta presenza di buddisti e taoisti.

La città importa gli uccelli dalla Cina continentale.

"Non è solo una cosa di Hong Kong o dei buddisti, i numeri sono più vasti che in altri posti. Non possiamo prendercela cogli uccelli, è colpa degli umani", aggiunge Webster, che si trova a Hong Kong.

Il virus è riapparso negli ultimi mesi in Vietnam, Myanmar, Giappone, Corea del Sud, Afghanistan, Gran Bretagna e Pakistan, e ha ucciso una serie di persone in Indonesia. Si registrano casi di contagio umano anche in Cina e in Laos.

Sebbene il virus rimanga in gran parte limitato ai volatili, e abbia ucciso soltanto 167 persone dal 2003, gli esperti temono una pandemia mondiale che potrebbe provocare la morte di milioni di persone, se la malattia dovesse fare un salto di specie.



© Reuters 2007
psitta
00martedì 6 marzo 2007 10:19
News del 6.03.07
Aviaria: 10 anni spostamenti H5N1

Mappa pubblicata su rivista Accademia delle Scienze Usa

Aviaria: 10 anni spostamenti H5N1(ANSA) - ROMA, 5 MAR - Ricercatori Usa hanno ricostruito dieci anni di migrazione dall'Asia all'Europa del virus H5N1, responsabile dell'influenza aviaria. Lo studio, pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, ha seguito le tracce del virus servendosi di due proteine che ne costituiscono la carta d'identita'. Dalla mappa emerge che la provincia cinese di Guangdong e' stato uno dei punti caldi dal quale il virus H5N1 si e' diffuso a livello locale e internazionale.
psitta
00martedì 6 marzo 2007 10:20
News 2 del 6.03.07
Salute: Istituto zooprofilattico veneto leader nella ricerca sull'aviaria

PADOVA - L'Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Legnaro, in provincia di Padova, e' il laboratorio che piu' ha contribuito allo studio del virus H5n1 dell'influenza aviaria. Un traguardo di prestigio per i ricercatori veneti, che hanno registrato e depositato le sequenze genetiche del virus, rendendole disponibili all'intera comunita' scientifica nell'ambito del progetto "Influenza Genome". La disponibilita' di informazioni genetiche sui virus influenzali ora non solo permettera' di capire meglio le mutazioni dei virus influenzali, ma consentira' anche agli scienziati di confrontare i differenti ceppi virali e identificare i fattori genetici che ne determinano la virulenza. (Agr
psitta
00venerdì 9 marzo 2007 08:42
News del 9.03.07
L’influenza aviaria uccide una ragazza di Vientiane
E’ il primo morto del Laos. Segnalati contagi tra gli uccelli dal Tibet a Hong Kong, dalla Corea ad Hanoi. Cresce l’allarme nei Paesi arabi, dopo i molti contagi riscontrati in Kuwait.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – E’ una ragazza di 15 anni la prima vittima ufficiale dell’influenza aviaria in Laos. Intanto nel sud est asiatico e nella penisola araba sono accertati sempre nuovi casi di contagi tra gli uccelli.

Oggi Ponmek Dalaloy, ministro laotiano della Sanità, ha confermato il decesso della ragazza, che era stata portata in un ospedale in Thailandia. Viveva nei sobborghi di Vientiane, dove a gennaio il virus H5N1 è stato trovato nel pollame. Il ministro ha insistito sull’importanza della vigilanza e della attenzione pubbliche, per evitare contagi. Gran parte dei 5,9 milioni di abitanti vive in villaggi, anche distanti tra loro.

Quello di gennaio è stato il primo contagio tra gli uccelli del Paese da 7 mesi. La scorsa settimana è morta una donna di 42 anni con i sintomi della malattia, ma sono ancora in corso le analisi.

Corea del Sud. E’ stato oggi confermato il 7mo focolaio infettivo tra gli uccelli da novembre, nonostante la rigida quarantena disposta e l’abbattimento degli uccelli di interi allevamenti. Il virus è stato trovato nel pollame di una fattoria di Chonan, circa 90 km. a sud di Seoul e non lontano dal luogo di un contagio di gennaio.

Vietnam. Ieri il Dipartimento di sanità animale ha confermato che il virus ha ucciso più di 1.150 galline in due allevamenti nel distretto di Dong Anh nei sobborghi di Hanoi. Sono stati uccisi tutti gli altri uccelli degli allevamenti e c’è la massimo vigilanza. Nelle settimane scorse il virus è stato trovato sia nella meridionale provincia di Vinh Long che nelle settentrionali Hai Duong e Ha Tay.

Cina. Il 6 marzo è stato confermato un contagio in un allevamento del distretto di Lhasa (Tibet), dove sono già morte circa 680 galline. La regione è già stata colpita dal virus lo scorso maggio. Il 1° marzo è stato confermato il contagio per una contadina di 44 anni della contea di Jian’ou (Fujian) che ha avuto contatti con polli malati. E’ il 22mo malato umano nel Paese e desta preoccupazione anche perché non è stato prima segnalato un contagio tra il pollame. Joanna Brent, portavoce a Pechino dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite, ha osservato che questo conferma che “un’attenzione esclusiva sui contagi [tra gli uccelli] non è più sufficiente”, specie in un Paese come la Cina dove le vaccinazioni di massa degli uccelli possono mascherare la presenza del virus.

Il 5 marzo studiosi dell’università della California hanno dichiarato che il virus di aviaria che da anni flagella l’Asia ha avuto origine nel Guangdong; lo studio è stato basato sulle sequenze genetiche di 192 campioni di influenza aviaria prelevati in Asia e in Europa, così da evidenziarne le mutazioni. Yu Yedong, capo dell’Istituto per la prevenzione delle epidemie animali nel Guangdong, ha detto che lo studio è “non scientifico” e “ridicolo” e che non è possibile trovare il luogo di origine di un virus così diffuso.

Hong Kong. Proibito il commercio di uccelli selvatici, dopo che negli ultimi mesi sono stati trovati 13 uccelli morti per il virus. Il 70% di loro sono stati trovati entro 3 km. dal mercato degli uccelli di Mong Kok, dove c’è un’elevata presenza e un grande commercio di volatili. Comunque i frequenti controlli hanno sempre dato esito negativo.

Kuwait. Nelle ultime settimane sono stati trovati 52 uccelli morti per il virus in luoghi diversi. Sono stati chiusi i mercati di volatili e ne è stata proibita l’importazione e l’esportazione. E’ pure chiuso lo zoo dove è stato trovato un falcone contagiato.

Arabia Saudita. Le autorità sanitarie hanno proclamato lo “stato di emergenza”, per prevenire un possibile contagio, dopo le notizie di molti contagi giunte dal confinante Kuwait. Sono sotto costane controllo numerosi allevamenti di pollame, come pure gli uccelli migratori.

-Giuliano Motta-
00venerdì 9 marzo 2007 23:52

AVIARIA: ESPERTI,IN RUSSIA PER COLPA DEI PAPPAGALLINI CINESI

giovedì 01 marzo 2007

MOSCA, 1 MAR - Sarebbero i papagallini cinesi il veicolo attraverso il quale il ceppo asiatico dell'influenza aviaria, il h5n1, si e' dAVIARIA: ESPERTI,IN RUSSIA PER COLPA DEI PAPPAGALLINI CINESI

giovedì 01 marzo 2007

MOSCA, 1 MAR - Sarebbero i papagallini cinesi il veicolo attraverso il quale il ceppo asiatico dell'influenza aviaria, il h5n1, si e' diffuso in Russia: lo sostiene il servizio veterinario delle dogane russe, affermando che il traffico di uccelli esotici da Pechino ha assunto dimensioni tali da impedire controlli accurati.

Condividono l'ipotesi, stando al giornale Vremia Novostei, gli ambientalisti del Wwf russo, secondo i quali il ceppo asiatico - il piu' virulento - ha origine proprio negli allevamenti cinesi di quel tipo di volatili. Ufficialmente, l'anno scorso sono stati importati dalla Cina un migliaio di pappagallini, ma secondo i veterinari ogni giorno al mercato degli uccelli di Mosca - identificato come un possibile focolaio per la regione - se ne vendono a centinaia. La moda pero' sta subendo qualche flessione con l'aumentare dell'allarme. Attorno alla capitale sono state riscontrate almeno otto zone infette, e l'influenza aviaria e' stata diagnosticata anche in alcuni uccelli selvatici, come le cornacchie delle quali Mosca abbonda. Fonte: Ansa/Federfarma

iffuso in Russia: lo sostiene il servizio veterinario delle dogane russe, affermando che il traffico di uccelli esotici da Pechino ha assunto dimensioni tali da impedire controlli accurati.

Condividono l'ipotesi, stando al giornale Vremia Novostei, gli ambientalisti del Wwf russo, secondo i quali il ceppo asiatico - il piu' virulento - ha origine proprio negli allevamenti cinesi di quel tipo di volatili. Ufficialmente, l'anno scorso sono stati importati dalla Cina un migliaio di pappagallini, ma secondo i veterinari ogni giorno al mercato degli uccelli di Mosca - identificato come un possibile focolaio per la regione - se ne vendono a centinaia. La moda pero' sta subendo qualche flessione con l'aumentare dell'allarme. Attorno alla capitale sono state riscontrate almeno otto zone infette, e l'influenza aviaria e' stata diagnosticata anche in alcuni uccelli selvatici, come le cornacchie delle quali Mosca abbonda. Fonte: Ansa/Federfarma

Questa la notizia ANSA sopra riportata da Marco Cotti il 02- 03- u.s., sulla quale è bene fare le dovute riflessione e sottolineare l’importanza del movimento degli Ornicoltori, cogliendo l’occasione per segnalare che è sempre più importante accertarsi sull’origine di provenienza degli uccelli allevati a scopo ornamentale.
La U.I.O. (Unione italiana Ornitofili) con il Club degli Allevatori Avifauna forniscono a tutti i suoi allevatori aderenti gli anellini inamovibili d’alta qualità che identificano, tramite il colore, l’anno di nascita del soggetto, con incisioni che garantiscono la leggibilità nel lungo periodo il numero progressivo con il codice corrispondente ad ogni singolo allevatore.
L’anellino sta a certificare che gli uccelli provengono esclusivamente da allevamenti amatoriali e sportivi, non sono di cattura, ma di provenienza “domestica”. Essi vengono curati e fatti riprodurre in ambienti controllati, con la massima attenzione al loro benessere, da numerosissimi allevatori aderenti ad organizzazioni, unioni e club ornitologici presenti sul territorio nazionale.

G.M.

psitta
00sabato 10 marzo 2007 17:29
News del 10.03.07
probabile collegamento tra Ungheria e Regno Unito sull'aviaria
Sembra che sia stato trovato un collegamento tra i recenti focolai di influenza aviaria in Ungheria e nel Regno Unito; il legame sarebbe l'allevamento di pollame Bernard Matthews, coinvolto nei focolai inglesi e che possiede un impianto di lavorazione in Ungheria. La Commissione Europea ha recentemente pubblicato una consultazione in riferimento alle tasse da pagare all'EFSA per la valutazione dei dossier autorizzatori; l'industria si oppone anche attraverso la voce della Federazione Europea delle Associazioni dei Produttori di Prodotti per la Salute (EHPM). Nel Regno Unito, l'Agenzia di Sicurezza Alimentare britannica (FSA) ha recentemente deciso di valutare la possibilità di delegare ad uno o più organi privati, pubblici o volontari, ma comunque indipendenti, lo svolgimento dei controlli ufficiali nel settore della carne. Sempre nel Regno Unito la FSA ha rilevato, attraverso un'indagine, che i consumatori sarebbero preoccupati per la salubrità di quello che mangiano e controllerebbero attentamente le indicazioni nutrizionali sulle etichette dei prodotti.

psitta
00domenica 11 marzo 2007 08:49
News del 11.03.07
Aviaria, cento anatre morte
Nuovo focolaio in Vietnam

L'influenza aviaria ha ucciso cento anatre nella città di an Tho nel delta del Mekong, nel sud del Vietnam. Si tratta della quinta località che rileva la presenza del virus nelle ultime tre settimane secondo un rapporto governativo diffuso oggi. Cinquantotto anatre, che non erano stata vaccinate contro il virus, sono state trovate morte mercoledì scorso, in un'azienda agricola vicino a can Tho. I test di laboratorio, secondo quanto riferito dal ministero dell'Agricoltura, hanno confermato la presenza del micidiale H5N1. "Il rischio che la malattia emerga in molte altre zone è alto", ha spiegato in una conferenza stampa mercoledì il ministro dell'Agricoltura, Cao Duc Phat.

Il ministro ha invitato le autorità provinciali a maggiori controlli sul pollame in magazzino e su quello in commercio. In Vietnam che non registra casi umani dal novembre 2005, l'influenza aviaria ha fatto la sua comparsa per la prima volta nel 2003 e si è ripresentata nel pollame lo scorso anno nel sud del Paese dove la maggior parte degli uccelli acquatici si stanno concentrando.
psitta
00lunedì 12 marzo 2007 08:52
News del 12.03.07
Egitto: bimbo contrae virus aviaria

Il bambino e' originario del Delta del Nilo


Egitto: bimbo contrae virus aviaria(ANSA) - IL CAIRO, 11 MAR - Un bambino di 4 anni, Mohammed Mahmud Ibrahim, e' stato contagiato dal virus H5N1 dell'influenza aviaria, il 24/mo caso in Egitto. Lo ha reso noto il ministero della sanita' egiziano, precisando che il bambino e' originario del governatorato di Daqahlia nel Delta del Nilo. L'influenza aviaria ha causato finora in Egitto 13 morti.
psitta
00sabato 24 marzo 2007 08:19
News del 24.03.07
23/03/2007 10:24
BANGLADESH
L’influenza aviaria è arrivata in Bangladesh e Arabia Saudita
Contagiato un allevamento vicino a Dhaka. C’è grande allarme nel Paese che alleva oltre 250 milioni di polli. Confermato il virus in Arabia Saudita. A Islamabad il contagio si diffonde tra gli uccelli selvatici e cresce il rischio per la popolazione.


Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Primo contagio di influenza aviaria tra gli uccelli in Bangladesh. Intanto il virus si diffonde nella capitale del Pakistan e torna in Arabia Saudita. Il ministro dell’Informazione bengalese ha detto ieri che il virus è stato trovato nel pollame di un allevamento a Savar, 25 km. da Dhaka. Per contenere il contagio, sono stati abbattuti oltre 30mila polli in pochi giorni ed è stata imposta una quarantena per un’area di 10 chilometri. Syed Abu Siddig, segretario dell’Associazione delle industrie del pollame bengalesi, spiega che nel Paese ci sono oltre 125 mila allevamenti di varie dimensioni che producono 250 milioni di polli e 6 miliardi di uova annui. Per cui la diffusione del contagio avrebbe anche gravi conseguenze economiche. Inoltre molta gente vive vicino agli allevamenti avicoli, in un Paese che ha una delle maggiori densità della popolazione. Da tempo i confini con Myanmar e India (Paesi già contagiati) sono sorvegliati da guardie armate, per impedire contrabbando di pollame. Negli ultimi mesi le guardie hanno sequestrato e bruciato migliaia di polli. Il Paese è anche attraversato dalle rotte migratorie degli uccelli e il virus è stato trovato in una zona vicina ad un famoso habitat naturale degli uccelli selvatici.

Sempre ieri il ministro dell’Agricoltura saudita ha confermato che il virus è stato trovato il mese scorso nella zona orientale del regno, in pavoni, tacchini e pappagalli. Sono stati abbattuti tutti gli uccelli della zona, ma non sono stati forniti altri dettagli. Nel 2006 sono già stati trovati 37 falconi contagiati.

Ad Islamabad sono confermati sempre più contagi tra gli uccelli, dopo che c’è stata una moria di cornacchie. Mohammad Azfal, capo dell’Autorità per il controllo degli allevamenti, ha detto che due dei test svolti sugli uccelli dello zoo cittadino (chiuso da un mese) hanno mostrato la presenza di virus che possono contagiare gli esseri umani. Si compiono esami anche a Rawalpindi, dove c’è stata una moria di galline. Il Pakistan ha già avuto un’epidemia nel 2006 tra gli uccelli nella regione nord occidentale, quando ha dovuto abbattere oltre 40 mila polli.

psitta
00giovedì 29 marzo 2007 23:10
News del 29.03.07
Aviaria: Egitto, positivi due bimbi


Nel Paese salgono a 29 le persone contagiate


(ANSA) - IL CAIRO, 28 MAR - Due bambini sono stati trovati positivi al test per l'influenza aviaria in Egitto. Lo ha reso noto il ministero della salute del Cairo. Rehab Abul Majd, bambina di 6 anni di Qena (Alto Egitto) e Mahmoud Gomaa Mohamed, di 5 anni di Menya (Alto Egitto) sono stati ricoverati in ospedale e hanno avuto le medicine, secondo il portavoce del ministero, Abdel Rahman Shahine. Questi nuovi casi portano a 29 le persone contagiate dell'H5N1 in Egitto.
psitta
00giovedì 29 marzo 2007 23:11
News 2 del 29.03.07
28/03/2007 11:15
INDONESIA
Ancora tre morti in Indonesia per influenza aviaria
Le nuove vittime vengono da zone distanti tra loro. Il governo non riesce a controllare il diffondersi della malattia, che ha già fatto 69 morti. Intanto Jakarta raggiunge un accordo con l’Organizzazione mondiale della sanità per fornire di nuovo campioni del virus.


Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Tre nuovi morti per influenza aviaria sono stati oggi annunciati dal ministro indonesiano della Sanità. Intanto ieri il Paese ha raggiunto un accordo con l’Organizzazione mondiale della sanità e tornerà a darle campioni del virus.

Le ultime vittime sono una donna di 22 anni deceduta il 24 marzo a Palembang nella Sumatra meridionale, un ragazzo di 15 morto il 25 marzo a Bandung nel Java occidentale e un uomo di 40 morto oggi a Surabaya, capitale del Java orientale. La malattia, che qui ha fatto 69 vittime, è considerata endemica nel Paese, dove ci sono centinaia di milioni di polli allevati in pollai di cortile.

Intanto ieri l’Indonesia ha raggiunto un accordo con l’Oms per riprendere a fornirle campioni del virus. L’Oms ha detto che darà i campioni del virus alle compagnie farmaceutiche solo con il previo consenso dello Stato di provenienza. Jakarta non aveva più dato i campioni da dicembre, accusando le compagnie farmaceutiche di arricchirsi elaborando vaccini troppo costosi per i Paesi poveri. L’annuncio è avvenuto durante un incontro tra i rappresentanti di circa 30 Stati riuniti a Jakarta per discutere la situazione della malattia. L’Oms ha sempre ripetuto che poter studiare i campioni del virus è essenziale per combatterlo, mentre l’Indonesia e altri Paesi in via di sviluppo, come la Thailandia, dicono che per loro è essenziale poter avere il vaccino a prezzi ragionevoli. Il ministro indonesiano della Sanità ha detto che l’accordo “sarà formalizzato in un incontro con l’Oms a giugno” ma che il Paese riprenderà subito a dare i campioni del virus.


psitta
00venerdì 30 marzo 2007 09:15
News del 30.03.07
29/03/2007 09:01
CINA - INDONESIA
Morti nell'Anhui e a Jakarta, l'influenza aviaria non si ferma
In Cina muore un ragazzo in una zona dove non erano conosciuti contagi tra gli uccelli. In Indonesia altre due vittime, nella Sumatra occidentale e a Jakarta. Intanto altri Stati, come Afghanistan ed Egitto, cercano di frenare il commercio di uccelli vivi.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Ancora morti per influenza aviaria in Cina e in Indonesia. Mentre in altri Paesi le autorità si chiedono se vietare il commercio di uccelli vivi, per fermare il contagio.

A Bengbu, nell’orientale provincia dell’Anhui, oggi è stato confermato che aveva il virus un ragazzo di 16 anni morto il 27 marzo. Il ragazzo ha avuto contatti con polli malati. La città di Bengbu con i sobborghi ha 3,5 milioni di abitanti e c’è preoccupazione perché non erano stati segnalati contagi tra gli uccelli. La Cina finora ha ammesso 24 malati ufficiali con 15 morti, l’ultimo lo scorso luglio.

In Indonesia il ministro della Sanità ha ammesso il contagio per un ragazzo di 14 anni della Sumatra occidentale morto il 24 marzo e per una donna di 28 anni di Jakarta deceduta ieri. Sono così 5 le vittime accertate nel Paese in pochi giorni.

Entrambi i Paesi sono considerati ad elevato rischio, la Cina perché ha il maggior numero di pollame allevato al mondo e un sistema sanitario inadeguato; l’Indonesia perché alleva centinaia di milioni di polli in pollai di cortile disseminati per l’immenso arcipelago.

Intanto il ministro della Sanità afgano ha confermato che la settimana scorsa sono esplosi nuovi contagi tra gli uccelli nella capitale Kabul e nei distretti di Damaan e Shah Wali Kot nella meridionale provincia di Kandahar. Per contenere il contagio, il 25 marzo l’Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto all’Afghanistan di vietare l’acquisto e la vendita di uccelli vivi nelle province colpite.

Il virus ha già colpito oltre 50 Stati. Ieri in Egitto (Paese che ha avuto 13 morti per la malattia) il presidente Hosni Mubarak ha proposta una legge che vieta il commercio e il trasporto di uccelli vivi, con severe pene e anche il carcere per i trasgressori.
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