News Maggio 2007

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
psitta
00giovedì 3 maggio 2007 08:19
Aviaria: primo caso H5N1 in Ghana


Il virus individuato in allevamento di polli


(ANSA) - ACCRA, 2 MAG - Il primo caso di influenza aviaria, del ceppo piu' pericoloso riconducibile al virus H5N1, ' stato individuato in Ghana. Lo ha reso noto un funzionario dell'Organizzazione mondiale della Sanita'. Il virus e' stato individuato dai laboratori del Ghana e confermata da un laboratorio della marina Usa in Egitto. Il virus avrebbe colpito un allevamento di polli nei pressi di Accra dove oltre 1.600 volatili sono stati abbattuti e bruciati per tentare di fermare l'epidemia.

02 Mag 20:40
psitta
00martedì 8 maggio 2007 08:50
News del 8.05.07
VIETNAM: ALLARME IN PROVINCE CENTRALI PER NUOVO FOCOLAIO AVIARIA


Hanoi, 7 mag. - (Aki) - Il Ministero della Salute vietnamita ha messo in guardia la popolazione contro il possibile ritorno del virus H5N1, in seguito alla scoperta di un focolaio di infezione nella zona centrale del Paese. L'annuncio arriva in seguito alla conferma che capi deceduti in un allevamento di anatre nella provincia di Nghe An sono stati trovati positivi al virus.
Il vice direttore dell'Ufficio veterinario nazionale, Hoang Van Nam, ha cercato di smorzare l'allarmismo dichiarando che l'infezione ''ha colpito in piccola scala allevamenti che devono essere ancora vaccinati'' sottolineando che ''le zone dell'epiverranno contenute”.
Il mese scorso l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) aveva assicurato che Stati Uniti e Giappone avrebbero offerto al Vietnam e ad altri cinque Paesi in via di sviluppo un contributo finanziario di 2,5 milioni di dollari per combattere l'influenza aviaria. Anche le agenzie per la salute delle Nazioni Unite hanno ribadito la necessita0 per le autorità vietnamite di completare rapidamente il programma di vaccinazione dei volatili. Sebbene negli ultimi mesi siano stati riscontrai diversi focolai sia nelle zone nord che quelle sud del Vietnam, l'ultima vittima risale al novembre 2005.
Proprio oggi, ad Hanoi, si è aperto un seminario promosso dai paesi Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation), per studiare sistemi volti a prevenire e a rispondere al pericolo dell'aviaria. La due giorni di lavoro, cui partecipano anche rappresentanti dell'Oms, dell'Organizzazione mondiale per la salute animale e del programma di sviluppo delle Nazioni Unite, evidenzia come il pericolo non riguardi solo il Vietnam, ma in particolare l'intera regione asiatica.
L'Indonesia, dove sono 71 le vittime registrate a causa del virus avicolo, resta il Paese con il più alto numero di decessi per influenza aviaria. Il governo di Giakarta, in seguito ad un accordo con l'Oms siglato lo scorso marzo, ha deciso di fornire immediatamente all'Organizzazione campioni del suo virus, mentre l'Oms cercherà di garantire ai paesi in via di sviluppo qualunque vaccino disponibile in commercio. I campioni di virus indonesiani sono considerati uno strumento essenziale per studiare possibili mutazioni della malattia in una eventuale pandemia mortale per l'uomo e nel produrre i relativi vaccini.

(Rto/Aki)

07-May-07 16:40
psitta
00martedì 8 maggio 2007 08:51
News 2 del 8.05.07
Aviaria: morta donna indonesiana

E' la settantacinquesima vittima nel Paese asiatico


Aviaria: morta donna indonesiana(ANSA) - JAKARTA, 7 MAG - Una donna indonesiana di 29 anni e' morta di influenza aviaria. Sale cosi' a 75 il numero delle morti per aviaria nel paese. Il ministero della Salute di Jakarta ha informato che il virus H5N1 e' stato trovato in campioni organici della vittima con due diversi esame di laboratorio. La donna, originaria della provincia di Riau, a Sumatra, e' morta il 3 maggio. Era stata ricoverata con febbre e problemi respiratori.

07 Mag 11:39
psitta
00martedì 15 maggio 2007 08:50
News del 15.05.07
4 maggio 2007 - 09.20
L'influenza aviaria rimane la minaccia numero unoAggiungere l'articolo al mio swissinfo
La minaccia di pandemia d'influenza aviaria sussiste

La minaccia di pandemia d'influenza aviaria sussiste (Keystone)


Altri sviluppi

* Roche critica il piano anti pandemia
* L'influenza aviaria potrebbe tornare in Svizzera
* 2006 – L'influenza aviaria è arrivata anche in Svizzera

Lo scoppio di una pandemia d'influenza aviaria rimane il rischio maggiore per la salute umana, avverte un alto funzionario elvetico all'alba della 60esima assemblea mondiale della salute.

Negli ultimi mesi il tema ha occupato poco spazio nei media, ma se ne tornerà a parlare durante la sessione di dieci giorni che ha inizio lunedì a Ginevra.



"La minaccia rimane d'attualità": Gaudenz Silberschmidt, direttore del settore affari internazionali presso l'Ufficio federale della sanità pubblica, ricorda a swissinfo che regolarmente si registrano casi di influenza aviaria trasmessa dai volatili all'uomo.

"Non sappiamo ancora quando vi sarà una trasmissione anche da uomo a uomo. Ci si sta preparando all'eventualità, ma la prevenzione deve essere migliorata in tutti i paesi":

Durante la sessione si dibatterà a lungo di due importanti temi: da un lato l'accesso ai campionari di virus, dall'altro l'accesso ai vaccini.

L'Indonesia, dove si è registrato il maggior numero di casi della malattia, vuole potere ottenere vaccini più facilmente. In cambio potrà fornire dei campioni di virus.


Riserva di vaccini



Nell'ambito dell'ultimo incontro dei membri dell'Organizzazione mondiale della salute (OMS) è stato deciso che l'assemblea in corso in questi giorni esaminerà la possibilità di costituire una riserva di vaccini per completare quelle nazionali.

All'inizio dell'estate la Svizzera dovrebbe cominciare a ricevere gli otto milioni di vaccini contro la pandemia – sufficienti per l'intera popolazione – ordinati presso la ditta anglo-americana GlaxoSmithKline.

I timori dello scoppio di una pandemia di H5N1 hanno occupato intere pagine di giornali nel corso degli ultimi tre anni. Quest'ultimo inverno tuttavia, durante la stagione migratoria, non si è registrato alcun caso della malattia.

Da febbraio a marzo dello scorso anno nella sola Confederazione erano stati trovati 32 cadaveri d'uccelli morti, colpiti dall'H5N1.

Ma se da un lato negli ultimi tempi l'interesse del pubblico per la malattia sembra essersi affievolito, dall'altro Silberschmidt insiste sul fatto che non bisogna abbassare la guardia.


Pollame infetto



Secondo l'OMS, dal 2003 sono morte 172 persone dopo essere entrate in contatto con pollame infetto. I casi registrati quest'anno sono 14, soprattutto in Asia.

"In un certo senso è un bene che l'attenzione dei media si sia un po' meno concentrata sul problema, perché ciò ci ha permesso di lavorare e di prepararci ad un'eventuale pandemia con più calma. D'altro canto tuttavia vorremmo che il pubblico non sottovalutasse il rischio di contrarre la malattia", afferma Silberschmidt.

I delegati riuniti a Ginevra affronteranno anche altri temi, come l'applicazione del regolamento sanitario internazionale, la distruzione degli stock di campioni della varicella, il controllo dell'evoluzione della malaria e della tubercolosi, nonché lo sradicamento della poliomielite.

Anche la richiesta di Taiwan di aderire all'OMS accenderà le passioni. Da una decina d'anni, ma finora senza successo, l'isola cinese sta tentando di entrare a far parte dell'organizzazione con uno statuto d'osservatore.

"Politicamente la Svizzera riconosce come Stato solo la Cina. Se dovessero esserci dei cambiamenti dovrebbero avvenire in seno all'Organizzazione delle Nazioni Unite, che è l'agenzia competente in seno alla quale discutere di simili problematiche. Non vogliamo venga politicizzato l'OMS", conclude Silberschmidt.
psitta
00mercoledì 23 maggio 2007 09:00
News del 23.05.07
22/05/2007 12:54
VIETNAM
Nuova epidemia di influenza aviaria
Il virus H5N1 si diffonde in varie province del Vietnam, forse per il clima ancora freddo. Anche ln Cina confermato un contagio, forse portato dagli uccelli migratori.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – L’influenza aviaria ha ripreso a diffondersi in Vietnam ed è stata riscontrata in cinque province. Un nuovo contagio anche nella Cina centrale.

Oggi il Dipartimento per la Sanità animale del ministero vietnamita per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha detto che dal 16 maggio a causa della malattia sono morti migliaia di anatroccoli e circa 1.900 sono stati abbattuti nelle province di Quang Ninh, Son La, Nam Dinh e nella città di Can Tho. L’aviaria si è manifestata nel Paese sin dall’inizio di maggio nella provincia di Nghe An, dove sono stati uccisi 20mila polli e distrutte 2mila uova. Le fattorie contagiate sono state tutte poste in quarantena.

Per prevenire il contagio, nel 2007 Hanoi ha vaccinato 116,6 milioni di polli.

C’è grande attenzione, perché è inusuale che la malattia si diffonda nel mese di maggio all’inizio dell’estate, anche se gli esperti osservano che il clima è ancora freddo e molto umido.

Cina. Il 19 maggio il ministero dell’Agricoltura ha confermato un contagio nel pollame nel villaggio di Shijiping vicino alla città di Yiyang, nella centrale provincia dell’Hunan, vicino al lago Dongting che ospita molti uccelli migratori. Sono morti 11.172 uccelli e altri 53mila sono stati abbattuti per fermare il contagio. Disposta la quarantena.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità dal 2003 ci sono stati 185 decessi umani ufficiali, l’ultimo a marzo.
psitta
00giovedì 24 maggio 2007 00:06
News del 24.05.07
08:12 23-05-2007
Il virus H5N1 si rifà minaccioso

[swisstxt] - Una bambina di cinque anni, ricoverata alcuni giorni fa per un probabile contagio da influenza aviaria, è deceduta nella provincia indonesiana di Giava Centro. Un'infezione sospetta è stata diagnosticata anche a nord di Hanoi, in Vietnam; il paziente, un trentenne, versa in gravi condizioni. Se confermato, si tratterebbe del primo caso umano nel paese da un anno e mezzo a questa parte. In questi giorni, negli allevamenti dell'area si assiste a una recrudescenza della diffusione del virus tra i volatili.
psitta
00venerdì 25 maggio 2007 08:49
News del 25.05.07
Influenza aviaria in Bangladesh: la situazione rimane grave
Necessaria strategia di lungo periodo. La FAO incrementerà la sua assistenza

FAO.org - 24 Maggio 2007



Roma/Dhaka, 21 maggio 2007 - Rimane seria la situazione dell’influenza aviaria in Bangladesh ed il paese dovrà impegnarsi in una campagna strategica di contenimento di lungo periodo per riuscire a tenere sotto controllo la diffusione del virus H5N1, ha affermato oggi la FAO.

Il primo caso di influenza aviaria è stato ufficialmente denunciato in Bangladesh nel febbraio 2007, da allora il virus si è esteso in altri 11 distretti, su un totale di 64. Il Bangladesh è il secondo paese asiatico ad essere colpito dal virus H5N1 quest’anno.

“Per rispondere ai recenti focolai, il governo e le autorità veterinarie sono intervenuti con tempestività nelle zone colpite, adottando tutte le misure di controllo e di contenimento necessarie”, ha detto Joseph Domenech, Veterinario Capo della FAO.

“Ma ora è necessario incrementare ed estendere la campagna di controllo in corso per impedire che il virus si radichi nel paese. La situazione continua a destare preoccupazione e richiede sia un impegno ulteriore da parte del governo, sia un sostegno coordinato a livello internazionale. Il Bangladesh ha tutte le possibilità per tenere il virus sotto controllo, ma è necessario che si impegni in una campagna di sorveglianza a livello nazionale su larga scala. La FAO è pronta a continuare a fornire la propria assistenza, ma saranno essenziali ulteriori aiuti per aiutare il paese a vincere questa grande sfida”, ha continuato Domenech.

Approccio strategico

La FAO raccomanda di adottare un approccio strategico per il controllo del virus, e di far sì che vi sia un coordinamento efficiente tra tutte le attività di controllo svolte dagli oltre 60 team distrettuali di risposta rapida. Questo implica la centralizzazione delle attività e della gestione della campagna da parte di un organo nazionale con sede a Dhaka.

Occorre capire con esattezza le modalità con cui il virus si è diffuso. Secondo la FAO si dovrebbe indagare meglio su una possibile diffusione lungo la catena commerciale, per esempio tramite la raccolta delle uova e la vendita di pulcini di un giorno e di mangimi.

Nelle zone colpite è consigliato un abbattimento su larga scala dei volatili, si devono tenere strettamente sotto controllo gli spostamenti di persone, animali e cose e vanno adottate basilari misure igieniche e di biosicurezza (disinfezione, igiene, indumenti protettivi ecc.) nei posti di macellazione e nei mercati di animali vivi. È consigliata inoltre anche una vaccinazione mirata. La capacità degli attuali laboratori veterinari dovrà però essere incrementata per consentire la diagnosi precoce dei possibili nuovi casi.

In aggiunta ai programmi di riabilitazione esistenti che vengono offerti ai contadini, la FAO consiglia di sviluppare un piano più complessivo che incoraggi i contadini a denunciare i nuovi casi e minimizzi l’impatto che le misure di controllo possono avere sui produttori. In questo senso sono necessarie campagne di sensibilizzazione per informare produttori e consumatori su come proteggersi e ridurre i rischi che il virus si diffonda.

Rafforzare le strutture esistenti

In Bangladesh esiste una fitta rete di servizi di salute animale a livello distrettuale e sotto-distrettuale che può essere utilizzata per diffondere i programma di sorveglianza e di controllo, occorre tuttavia rafforzarne la capacità .

Secondo una recente missione della FAO in Bangladesh, il paese deve anche rafforzare le sue attività di sorveglianza degli allevamenti, inclusi quelli a livello familiare, e dei mercati all’aperto, per consentire che il virus sia identificato ad uno stadio precoce e si possa intervenire immediatamente.

L’Asian Development Bank, l’USAID ed il Fondo Speciale per le attività di emergenza e riabilitazione della FAO (SFERA), a cui hanno contribuito diversi donatori, hanno già fornito risorse per assistere il Bangladesh. La FAO ha dato il proprio aiuto al governo nell’organizzare la risposta alla crisi ed è nel processo di creare un team di esperti nazionali ed internazionali che sosterranno il Bagladesh a rafforzare la sua capacità di controllo dell’virus H5N1, ha detto Ad Spijkers, rappresentante della FAO in Bangladesh.

Si stima che in Bangladesh vi siano oltre 220 milioni di polli e 37 milioni di anatre. L’industria avicola dà lavoro diretto ad oltre cinque milioni di persone e milioni di famiglie fanno affidamento sulla produzione avicola come fonte di nutrimento e di reddito.

www.fao.org
psitta
00sabato 26 maggio 2007 10:33
News del 26.05.07
La prossima pandemia? Non è solo aviaria
Daniela_Ovadia Venerdì 25 Maggio 2007 alle 14:21




Gli esperti sono d’accordo solo su un punto: la nuova pandemia influenzale ci sarà, e farà molte vittime. Il problema è sapere quando si verificherà, per poterne arginare gli effetti. “La scienza dispone di modelli matematici per la previsione della diffusione dei virus letali, ma si tratta di approssimazioni” spiega sulle pagine della rivista JAMA Jeffery K. Taubenberger, ricercatore dell’Armed Forces Institute of Pathology di Rockville, nel Marylan, affiliato al National Institute of Health di Bethesda, negli Stati Uniti.

Un aiuto importante viene dagli studi sulla genetica dei virus: e infatti è nata una nuova specialità quella del biologo “storico”, che analizza i resti di materiale genetico proveniente dai virus responsabili delle maggiori pandemie della storia (per esempio quella di influenza spagnola del 1918, che fece quasi 50 milioni di vittime nel mondo, infettando una persona su quattro).
Da tale analisi è possibile conoscere le modalità con cui un virus si è trasformato ed è diventato più aggressivo, dando il via alla pandemia. “Il virus del 1918 era di tipo aviario e si è combinato con un altro virus aviario, acquisendo tre nuovi geni e dando luogo a una nuova pandemia nel 1957. Un’altra epidemia importante si è avuta nel 1968, e il nuovo virus era una variante di quello del 1957, con due geni in più” spiega l’esperto statunitense. “Il nostro metodo predittivo si basa quindi sull’analisi dei virus in circolazione alla ricerca di nuove ricombinazioni genetiche potenzialmente pericolose”.

Rispetto alla prima metà del Novecento, oggi c’è una variabile in più: le persone viaggiano molto e trasportano gli agenti infettivi da un luogo all’altro con grande rapidità. Questo complica ulteriormente la faccenda, rendendo complesso il contenimento di un eventuale contagio. E infatti negli Stati Uniti l’allarme presso la popolazione è stato elevato, e il Governo, non senza contestazioni da parte degli scienziati, ha prodotto video informativi (come quello in inglese visibile su YouTube) tutt’altro che rassicuranti.

“Quel che è certo è che non possiamo concentrarci solo su un virus” conclude Taubenberger. “Negli ultimi anni tutti i riflettori sono puntati sul virus H5N1 responsabile dell’attuale diffusione dell’influenza aviaria, ma il nemico potrebbe nascondersi dietro qualsiasi forma di virus influenzale. È infatti dall’incontro di due ceppi diversi che nasce il vero pericolo: la vera sorveglianza e protezione sta nel prevedere l’imprevedibile e nell’essere pronti a reagire, sia contenendo la diffusione del virus sia mettendo rapidamente a punto un vaccino efficace”.
psitta
00domenica 27 maggio 2007 09:04
News del 27.05.07
26 mag 03:01
Galles: influenza aviaria ma non H5N1
LONDRA - Le autorita' sanitarie locali hanno annunciato che alcuni polli morti in una fattoria nel nord del Galles erano affetti da influenza aviaria, ma non del pericoloso e letale ceppo H5N1. Non e' stata ancora accertata l'origine dell'infezione, ma per precauzione l'azienda agricola e' stata isolata e gli allevatori vicini dovranno adottare rigorose misure di sicurezza. (Agr)

psitta
00domenica 27 maggio 2007 09:05
News 2 del 27.05.07
26-MAG-07 08:34
CINA: CONFERMATA INFLUENZA AVIARIA IN SOLDATO DI 19 ANNI


Pechino, 26 mag. - (Adnkronos/Xin) - Il ministero della Sanita' di Pechino ha confermato un nuovo caso di influenza aviaria su un soldato di 19 anni. Stando a quanto annunciato dal sito web del ministero, il soldato indicato con il nome 'Cheng' viene al momento curato in un ospedale militare. Il giovane avrebbe riportato i primi sintomi della malattia il 9 maggio ed e' stato ricoverato il lunedi' successivo dopo che i primi test avevano indicato l'infezione del virus H5N1.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:45.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com