News 3 del 27.06.07
VIARIA, E' DI NUOVO ALLARME IN EUROPA
Dal 2003 si sono registrati 190 decessi
aviaria_tute_arancioni.jpgLa Commissione Ue conferma la presenza del virus dell'Aviaria (in codice H5N1) in alcuni volatili selvatici morti nel Sud della Germania, la Francia ha elevato di grado il dispositivo di allarme sull'infezione e la Svizzera dichiara di essere "all'erta". In Egitto si registra l'ultimo caso di contagio, un bimbo di 4 anni; e in Italia il ministero della Salute "non ha nulla da comunicare".
La Commissione Ue ha ricevuto dalle autorità tedesche la conferma della presenza del virus dell'aviaria in alcuni volatili morti a Sud del Paese. Bruxelles sottolinea come i cigni trovati infetti in Baviera rappresentano il primo caso in Europa nel 2007 di uccelli selvatici colpiti dal virus H5N1: nel 2006 i casi nell'Unione europea sono stati più di 700. Per quanto riguarda gli allevamenti di pollame, invece -sottolinea Bruxelles- il virus si è presentato in almeno tre Stati membri: Ungheria, Regno Unito e Repubblica Ceca.
In Italia il ministero della Salute non ha nulla da comunicare in merito: l'ufficio stampa del ministero conferma che "il sistema di allerta è attivo". Agostino Macrì, direttore del dipartimento di Sanità per l'Alimentazione dell'Iss dichiara. "Da quello che mi risulta non ci sono casi di influenza. Il livello di attenzione è sempre lo stesso: siamo pronti a recepire eventuali allarmi nel giro di poche ore".
Dopo quelli accertati a Norimberga (Baviera, sud della Germania), altri casi sospetti di influenza aviaria sono stati rilevati in Sassonia. Come ha riferito il ministero della sanità regionale, tre cigni morti sono stati rinvenuti a Frohburg, a sud di Lipsia, e da un primo test è emersa la presenza nei volatili del virus H5N1. Sono ora in corso ulteriori accertamenti per la conferma definitiva, e solo allora le autorità sanitarie adotteranno le necessarie misure di controllo e prevenzione. In Sassonia lo scorso anno si era registrata una epidemia di aviaria in un grande allevamento di pollame. Da Norimberga intanto non sono stati segnalati altri nuovi casi di infezione, con il numero dei casi accertati di H5N1 fermo a sei.
La Svizzera, che per quest'anno è stata finora risparmiata dal virus, segue la situazione con attenzione. La portavoce dell'Ufficio federale elvetico di veterinaria (Ufv) Cathy Maret ha indicato che finora "non è stato scoperto nessun caso in Svizzera, ma stiamo all'erta, il virus è vicino".
Dopo la scoperta dei volatili infetti in Germania, il ministro dell'Agricoltura francese, Michel Barnier, ha deciso di far salire il dispositivo di allertà al livello "moderato"; vale a dire a metà dei 6 livelli previsti di allarme.
Anche la Fao lancia un monito alla comunità internazionale affinchè sul virus H5N1 dell'influenza aviaria non si abbassi la guardia. Dai dati dell'agenzia Onu emerge che dal 2003 sono state infettate oltre 310 persone, ne sono morte più di 190 e in quattro anni sono stati abbattuti o sono morti a causa della malattia circa 250 milioni di polli. Ad essere a rischio di contagio sono ancora le persone che vivono a contatto o lavorano con il pollame. Nonostante i progressi nell'opera di contenimento e controllo del virus dell'influenza aviaria H5N1, secondo la Fao, l'infezione continua a diffondersi.
L'ultima notizia del contagio riguarda un bambino di 4 anni del governatorato di Qena, in Alto Egitto, circa 600 chilometri a sud del Cairo, è stato contagiato dal virus H5N1 dell'influenza aviaria. Il piccolo, del villaggio di Arsat Mola, è la 37^ persona colpita dal virus in Egitto. I morti sono stati 15. Il bambino è stato portato in un ospedale del Cairo, mentre i componenti della sua famiglia sono attualmente sottoposti a esami per verificare se siano anch'essi positivi al virus.