News Gennaio 2007

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psitta
00giovedì 4 gennaio 2007 08:42
Aviaria, tutto tace ‘ma il rischio è maggiore’

Cassis: ‘La percezione del pericolo non corrisponde al pericolo reale’ Influenza stagionale ancora lontana? Contro l’americana vaccinatevi ora


Un anno fa, di questi tempi, stava per scatenarsi anche alle nostre latitudini una massic-cia campagna mediatica sull’aviaria, la peste dei volatili che in Asia uccide pure l’uomo. Le autorità sanitarie ave-vano diffuso a livello mondiale notizie e informazioni che in-cludevano anche gli scenari peggiori, più tragici. Ben pre-sto, giorno dopo giorno, sigle come ‘ H5N1’, parole come ‘ pandemia’ e ipotesi come ‘ milioni di morti’ finirono sulla bocca di tutti.

Da allora e per parecchi mesi scattò anche in Ticino la ‘ caccia’ all’ultimo cigno trovato morto in riva al lago: anzitutto bisognava trasformare l’evento in uno scoop con tanto di telecamere e fotografi al seguito, poi avvisare le autorità, in seguito prelevarlo con tutte le cautele che la situazione im-poneva, inviarlo oltralpe per le analisi e attendere i risultati ( infine dall’esito sempre nega-tivo per i 23 uccelli nostrani oggetto di verifiche). Nel frat-tempo nei negozi il calo delle vendite comportò il crollo dei prezzi del pollame. Poco entu-siasti ( eufemismo) gli allevato-ri locali malgrado le rassicurazioni date sulla qualità della carne elvetica.
E insieme alla ‘ caccia’ al cigno morto e al pollo più scontato, non mancò nemmeno la corsa al Tamiflù, il farmaco che metterebbe al riparo l’uomo dall’aviaria. In questo scenario d’isteria collettiva andò a ruba anche il vaccino contro l’influenza stagionale.

Cessato l’allarme, tornate le galline all’aperto, costatato che solo in una manciata di casi in Svizzera ( zero, come detto, in Ticino, compresi gli oltre duecento uccelli migrato-ri ispezionati alle Bolle di Ma-gadino) le analisi avevano evi-denziato la presenza di H5N1 in volatili trovati morti, tutto è tornato alla normalità; a parte gli allevatori dell’Alti-piano costretti – per ordine della Confederazione – a tene-re al chiuso i loro volatili du-rante l’inverno 2006- 07.
Un anno dopo, tutto tranquillo? « Qui da noi e nel resto della Svizzera sì – risponde il medico cantonale Ignazio Cassis – ma nel sud- est asiatico continua a esserci un aumento dei casi, sia animali sia umani. Perciò viene confermato il livello di allarme 3, con rischio pandemia, decretato dall’Organizzazione mondiale della sanità » .
Rispetto a un anno fa il grado di allerta non è diminuito eppure sembra essere cambiato qualcosa: semplicemente, non se ne parla. Perché? « È un problema che coinvolge i media e la popolazione, ed è quello della percezione del pericolo, che raramente corrisponde al pericolo reale. Il quale, quanto ad aviaria, a livello internaziona-le è più grande adesso rispetto a un anno fa ( numero di morti in aumento, sebbene limitati nella stessa area geografica), mentre la percezione del pericolo veico-lata dai media è minore » .

Occhio alla Wisconsin E se nulla in Ticino si muove sul fronte dell’aviaria, anche su quello dell’influenza stagionale è calma piatta. Gli osservatori internazionali – ci dice Cassis – segnalano ‘ movimenti’ nell’Irlanda del Nord; in Svizzera vi è « attività spora-dica » nella regione di San Gallo. Frequenti invece raffred-dore, tosse e mal di gola. Pure segnalati piccoli focolai di noro- virus sotto forma di influenza intestinale sprint che si manifesta in modo repentino, con spasmi addominali assai forti, e che altrettanto velocemente, nel giro di 24- 48 ore, se ne va.

‘‘Arriva Wisconsin, l’americana, e metterà a letto 6 milioni di italiani’’, titolava un giornale prima delle feste ipotizzando il picco tra fine dicembre e gennaio.

Finora, a parte qualche raro caso, il virus ‘ Wi-sconsin’ H3N2 – dal ceppo americano di cui è costituito il vaccino – ha deciso di starsene buono. Secondo gli esperti, però, colpirà in modo severo, se è vero che statisticamente a stagioni blande ( come quella dell’anno scorso, manifestatasi a partire da metà febbraio con picco a inizio marzo) se ne alternano altre più intense. Se la tempistica sarà uguale a quella dello scorso anno, « c’è quindi ancora tempo per vaccinarsi » , conclude Cassis ricordando che il vaccino ha effetto

psitta
00martedì 9 gennaio 2007 08:58
News del 9.01.07
NDONESIA – HONG KONG
Sempre acuta la sfida dell'influenza aviaria
E’ grave il primo malato di quest'anno in Indonesia. Nuovi contagi di uccelli nel Vietnam e a Hong Kong, mentre torna il problema dei vaccini illegali.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Un ragazzo di 14 anni è il 75° malato di influenza aviaria in Indonesia. Nel Vietnam si cerca di circoscrivere i nuovi focolai infettivi, mentre a Hong Kong è stato trovato un uccello morto per l’aviaria.

Secondo Nyoman Kandun, direttore generale del Controllo per le malattie contagiose, il giovane, ricoverato il 1° gennaio all’ospedale Persahabatan di Jakarta ma proveniente da Tangerang nel Java occidentale, è in condizioni “serie” ed è stato in contatto con un’anatra morta. Sono in corso ampi accertamenti. E’ il primo caso dal 28 novembre, quando nel Paese una donna di 35 anni morì per il virus. Decine di milioni di volativi sono allevati in pollai di cortile nelle oltre 17mila isole che compongono l’Indonesia.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità della fine 2006, dal 2003 ci sono stati 261 malati accertati in 10 Paesi con 157 morti, 57 nella sola Indonesia. L’Oms ha accertato nel 2006 oltre 700 epidemie tra uccelli sia selvatici che allevati.

Anche se i malati umani sono stati pochi negli ultimi mesi, il virus è ancora diffuso nel sud est asiatico come in altre parti del mondo. In Vietnam a dicembre il virus è stato riscontrato nelle province di Ca Mau, Bac Lieu e Hau Giang, secondo dati del Dipartimento nazionale per la salute animale. Nel Bac Lieu sono stati abbattuti circa 21.650 uccelli nelle ultime settimane. Dato molto inferiore ai milioni di volativi uccisi gli anni scorsi, ma che mostra il permanere del contagio. C’è preoccupazione dato il periodo invernale e il notevole movimento di persone e consumo di volativi previsti per l’imminente festività del nuovo anno lunare.

In Cina continua il divieto a vendere pollame vivo, a macellare i polli nei mercati, a mangiare uova crude. A Hong Kong il 4 gennaio il governo ha annunciato che è stato trovato un uccello selvatico morto per l’influenza aviaria, anche se non ha chiarito se sia il virus mortale per l’uomo, forse infettato da uccelli migratori. Sono in corso indagini su tutta la zona Causeway Bay. L’allarme resta alto, anche se nel 2006 sono stati trovati solo 17 uccelli infetti su 11mila esaminati.

Sono stati chiusi i giardini ornitologici dei tre maggiori parchi (Hong Kong Park, Kowloon Park e il Giardino zoologico cittadino) che si trovano entro 3 km. dal luogo di ritrovamento dell’uccello morto. Previste indagini a campione negli allevamenti domestici.

La polizia thailandese ha arrestato tre persone il 6 gennaio che cercavano di introdurre nel Paese 1.800 bottiglie di vaccino illegale contro l’influenza aviaria, prodotto in Cina e destinato a Bangkok via Hong Kong. Il vaccino, molto meno costoso di quello ufficiale, è vietato per il timore che possa favorire mutazioni del virus. Il Paese, la cui ultima vittima è del settembre 2006, è stato flagellato dall’epidemia: una volta quarto esportatore mondiale di pollame, ora esporta solo volatili già cotti.


Redazione Avifauna
psitta
00martedì 9 gennaio 2007 08:59
News 2 del 09.01.07
Con l’inverno si riapre il problema dell’influenza aviaria

L’opinione pubblica non è più in allerta ma il morbo è tutt’altro che sconfitto e il rischio di pandemia è sempre presente. La Novartis annuncia il vaccino specifico, ma per il 2008: prima di allora, chi è ‘a rischio’ dovrebbe vaccinarsi contro la ‘normale’ influenza

MICHELA DE JULIO

Se è vero che i casi di influenza aviaria non sono più da tempo alla ribalta delle cronache, sebbene dal dicembre 2003 al novembre 2005 le persone colpite dal virus nel sudest asiatico siano state 250 con un tasso di mortalità del 50%, è pur vero che l’allarmante pericolo di un’imminente pandemia è ancora dietro l’angolo. Sebbene la catena infettiva si sia fermata al primo livello senza casi di propagazione da uomo a uomo, secondo i ricercatori l’ipotesi che l’influenza dei polli si adatti mutando in una variante del ceppo A5N1 in grado di replicarsi nell’uomo, esiste ed è in grado di generare un’epidemia del livello di quella dell’Asiatica del 1957.
Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il livello di guardia per il rischio di diffusione pandemica dell’influenza aviaria è ad uno stadio molto alto, impegnandosi insieme ai sistemi sanitari nazionali a diffondere una consapevolezza che consenta infine a tutte le popolazioni di affrontare con le dovute difese immunitarie un’eventuale pandemia influenzale. La mancanza di immunità naturale dell’intera popolazione mondiale nei confronti di questo ceppo rende l’uomo vulnerabile: la preoccupazione dell’Oms riguarda la possibilità di diffusione di una pandemia virale talmente veloce da impedire ai produttori di produrre una quantità sufficiente di vaccini. L’Oms ha predisposto un sistema di sorveglianza che, grazie alle tecniche diagnostiche fornite dalla biologia molecolare, consente di seguire in tempo reale l’evoluzione del virus, e ha invitato tutti i paesi a predisporre una vaccinazione. Un piano per fronteggiare l’emergenza che predisponga una profilassi con un vaccino efficace su larga scala potrebbe aiutare a ritardare la diffusione del virus. Prima ad arrivare in questa corsa è la Novartis, da anni impegnata nella produzione dei vaccini contro l’influenza, che ha annunciato un nuovo vaccino prepandemico H5N1 contro l’influenza aviaria. Il vaccino in questione, che sarà prodotto a livello industriale negli stabilimenti di Novartis Vaccines & Diagnostics di Siena, verrà commercializzato agli inizi del 2008 e potrà essere assunto in forma preventiva, quindi al fine di predisporre il sistema immunitario a difendersi contro le infezioni da un ceppo virale H5N1, scongiurando in questo modo una possibile pandemia e le terribili conseguenze per la salute di milioni di persone.
In uno studio clinico di Fase II, il vaccino contro l’influenza aviaria è stato testato su 500 volontari per lo più reperiti in Italia, registrando risultati positivi in termini di vari livelli di aumento della sieroprotezione, della sieroconversione, nonché un aumento in progressione geometrica di specifici anticorpi H5N1, conformi ai livelli richiesti dalle autorità regolatrici europee. Novartis ha anche annunciato che l’EMEA (European Medicines Agency), ha attualmente in corso di revisione il dossier per la registrazione del vaccino prepandemico H5NI con adiuvante MF59, una sostanza che aggiunta al componente attivo del vaccino, l’antigene, amplifica la risposta immunitaria dell’organismo. Partirà insomma presto la prima procedura centralizzata per la registrazione di un vaccino influenzale per la prevenzione delle infezioni da influenza aviaria di tipo H5N1, sulla base di diversi studi clinici.
Novartis che ha chiuso lo scorso anno fiscale con un fatturato di 32,2 miliardi di dollari, e un’utile di 6,1 miliardi, è un’azienda focalizzata verso l’innovazione e l’uso delle moderne tecnologie, volte a favorire i processi di sviluppo della ricerca, un settore nel quale investe ogni anno circa 4,8 miliardi di dollari. «Le nuove tecnologie svolgono oggi un ruolo cruciale nello sviluppo dei vaccini, dopo anni bui in cui questo settore non era considerato assolutamente proficuo dall’industria farmaceutica», spiega Joerg Reinhardt, capo di Novartis Vaccines & Diagnostics. «E’ proprio grazie all’impulso produttivo apportato dall’impiego delle nuove tecnologie, dei metodi basati sulle biotecnologie e sulle tecnologie genomiche, che il settore dei vaccini rappresenta per Novartis oggi il futuro e la fortuna di questo settore».

La Repubblica
psitta
00venerdì 12 gennaio 2007 08:36
News del 12.01.07
Aviaria:in Corea del Sud,nuovo caso

La conferma del contagio arriva da ministero di Seul

Aviaria:in Corea del Sud,nuovo caso(ANSA) - La Corea del Sud ha reso noto che una persona risulta infettata dall'influenza aviaria dallo scorso anno, ma non mostra i sintomi della malattia. La persona risulta essere stata infettata dal virus H5N1 quando lo scorso novembre un'epidemia ha colpito per la prima volta gli allevamenti di polli sudcoreani. Il ministero di Seul conferma che per ora e' in buona salute.

Ansa
psitta
00venerdì 12 gennaio 2007 08:37
News 2 del 12.01.07
11 gennaio 2007 - 21.07
Il tempo clemente frena l'influenza aviariaAggiungere l'articolo al mio swissinfo
Durante questo caldo inverno sono meno gli uccelli acquatici che si sono rifugiati in Svizzera

Durante questo caldo inverno sono meno gli uccelli acquatici che si sono rifugiati in Svizzera (Keystone)


Altri sviluppi

* 2006 – L'influenza aviaria è arrivata anche in Svizzera
* Confinamento forzato per alcuni volatili
* Divieti mirati per proteggere il pollame

Le temperature miti di questo inverno hanno spinto meno uccelli migratori del solito a rifugiarsi in Svizzera. I rischi d'influenza aviaria si sono dunque ridotti.

Allo stesso tempo questa particolare situazione rende più difficile il monitoraggio del virus. Escluso comunque l'ammorbidimento delle misure preventive adottate dalla Confederazione.



Finora, in questo inverno anomalo, gli uccelli acquatici che hanno raggiunto la Svizzera sono meno numerosi rispetto alla norma.

"Inoltre, i volatili in Svizzera continuano a trovare di che alimentarsi", spiega Marcel Falk, portavoce dell'Ufficio di veterinaria federale (UVF). "Troviamo dunque poche carcasse di animali sui quali compiere i nostri test". Difficile pure catturare degli uccelli vivi nelle reti installate sui laghi, ha aggiunto Falk.

Tuttavia, assicura il portavoce dell'UVF, non è il caso d'inquietarsi. Il programma di sorveglianza non è assolutamente compromesso. I campioni necessari alle analisi continuano ad essere prelevati in tre maniere: sugli animali morti, in quelli che rimangono intrappolati nelle reti e quelli abbattuti dai cacciatori.

"Visto che l'attività venatoria non dipende dalle temperature, la maggior parte delle nostre analisi riposa attualmente proprio sugli animali uccisi dalla caccia".
psitta
00venerdì 12 gennaio 2007 08:38
News 3 del 12.01.07
Aviaria: Indonesia, morto ragazzo

Cina, nuovo caso umano

Aviaria: Indonesia, morto ragazzo(ANSA) - GIAKARTA, 10 GEN - Un ragazzo contagiato dal virus H5N1 dell'influenza aviaria e' morto oggi in Indonesia. Sale cosi' a 58 il bilancio delle vittime della malattia nel Paese. Lo ha reso noto un portavoce dell'ospedale Persahabatan di Giakarta. E intanto le autorita' cinesi hanno confermato che un contadino di 37 anni della provincia orientale dell'Anhui ha contratto il virus dell'influenza aviaria.
psitta
00domenica 14 gennaio 2007 09:46
News del 14.01.07
INDONESIA
Influenza aviaria: altri due morti in Indonesia, paura per il contagio
Dall’inizio dell’anno i morti sono 4: torna il timore che il contagio sia molto diffuso.


Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Altre due donne sono morte in Indonesia per l’influenza aviaria. Sono quattro i decessi dall’inizio dell’anno e altri casi sono segnalati. Si diffonde il timore di un contagio diffuso.

Muhammad Nadirin, funzionario del ministero della Sanità, ha confermato che una donna di 27 anni del Sumatra meridionale è morta ieri sera all’ospedale Persahabatan di Jakarta, dove era stata ricoverata il giorno prima. Una settimana prima aveva avuto contatti con polli malati.
Nelle prime ore di oggi è poi morta una donna di 22 anni di Tangerang, portando a 61 i morti per la malattia in Indonesia dal 2003, lo Stato più colpito al mondo.

E’ confermato il contagio anche per un ragazzo di 18 anni di Serpong (Java occidentale), la cui madre è morta l’11 gennaio. Joko Suyono, funzionario del Centro informazione per l’influenza aviaria, dice che “non è chiaro” se hanno avuto contatti con uccelli malati. Sotto osservazione il padre.

In pochi giorni sono morte 4 persone e si sono ammalati due membri di una famiglia. C’è la massima attenzione per possibili contagi tra esseri umani, dopo che nel maggio 2006 nel distretto di Karo (Sumatra settentrionale) sono morte sette persone della stessa famiglia.

Gli esperti osservano che i numerosi casi accertati in pochi giorni confermano come la malattia sia endemica in almeno la metà delle 33 province del Paese. Decine di milioni di polli vivono in pollai di cortile a stretto contatto con le persone, non solo in campagna ma anche nei sobborghi delle grandi città. Sono allevati come fonte di cibo, ma anche per la diffusa passione per i galli da combattimento. Le autorità invitano i cittadini a recarsi presso i macelli pubblici per uccidere il pollame (ce ne sono 700 solo a Jakarta), ma la popolazione preferisce continuare a farlo in casa.

Le autorità appaiono comunque ottimiste. Aburizal Bakrie, coordinatore del ministero per il Benessere sociale, ha sottolineato che non ci sono stati cambiamenti nelle misure già adottate contro il contagio. A dicembre il governo ha annunciato l’aumento dei fondi interni destinati alla prevenzione specie tramite la vaccinazione del pollame, pari a 126,5 milioni di dollari Usa nel 2007, rispetto ai 91 milioni del 2006. (PB)
psitta
00lunedì 15 gennaio 2007 22:18
News del 15.01.07
Thailandia, primo focolaio di influenza aviaria in sei mesi
lunedì, 15 gennaio 2007 10.23
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BANGKOK (Reuters) - La Thailandia ha registrato il primo focolaio di virus dell'influenza aviaria -- l'H5N1 -- in sei mesi, secondo quanto riferito da un funzionario del ministero dell'Agricoltura oggi, dopo una serie di casi in Vietnam e quattro persone morte in Indonesia quest'anno.

"I risultati del laboratorio hanno confermato che alcune anatre nella provincia settentrionale di Phitsanulok sono state infettate dal virus dell'influenza aviaria, l'H5N1", ha detto a Reuters il capo del dipartimento dell'Agricoltura, Pirom Srichan. "Abbiamo raccolto almeno 1.900 anatre nella zona".

In Thailanda, l'ultimo caso di virus riscontrato tra i volatili risale allo scorso luglio, mentre l'ultimo decesso che ha provocato la morte di un essere umano si data allo scorso agosto, si tratta del 17esimo caso di morte da quando il virus è ricomparso in Asia alla fine del 2003.

L'Organizzazione mondiale della Sanità ha fatto sapere che a causa del virus, sono morte 159 persone in tutto il mondo dal 12 gennaio del 2003, di cui 61 in Indonesia.

E ha sollecitato questi Paesi ad essere attenti perché il virus H5N1 continua a circolare tra gli animali.

Il Vietnam, che non ha più registrato casi di H5N1 su uomini dal novembre del 2005, sta cercando di arginare un nuovo focolaio nella regione del delta del Mekong.



© Reuters 2007. Tutti i diritti assegna a Reuters.

psitta
00lunedì 15 gennaio 2007 22:22
News 2 del 15.01.07
Migliaia di volatili inceneriti per evitare contagio

TOKYO, 15 GEN - Oltre 8.000 polli sono stati uccisi e inceneriti in un allevamento giapponese risultato focolaio dell'influenza aviaria. Nell'allevamento - situato nella provincia sudorientale di Miyazaki - erano morte alcune centinaia di volatili. Misure precauzionali anche in altri allevamenti della zona. Per prevenire il panico, il ministero ha fatto rimuovere dai supermercati i cartelli in cui si diceva che la carne non proveniva da Miyazaki. In corso esami per stabilire il ceppo virale.
psitta
00mercoledì 17 gennaio 2007 08:52
News del 17.01.07
Aviaria, sudcoreano colpito dal virus ora sta bene
giovedì, 11 gennaio 2007 8.26 16
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SEUL (Reuters) - Il ministero della Salute sudcoreano ha annunciato oggi che un impiegato dell'industria del pollame è stato infettato dal virus dell'influenza aviaria l'anno scorso, ma non si è ammalato in modo grave.

La persona è stata infettata dopo un'epidemia di H5N1 che ha colpito gli allevamenti di polli nel Paese a novembre.

"Abbiamo confermato che la persona è positiva agli anticorpi dell'influenza aviaria", dice il ministero in una nota.

L'impiegato era sottoposto regolarmente a test come gli tutti gli allevatori e gli operai coinvolti nella soppressione di circa 1,7 milioni di animali effettuata dopo la scoperta del virus.

L'impiegato attualmente è in buona salute.

Durante l'epidemia di H5N1 tra fine 2003 e inizio 2004, diversi sudcoreani sono stati infettati ma nessuno si è ammalato in modo grave, riferiscono fonti sanitarie sudcoreane.


© Reuters 2007. Tutti i diritti assegna a Reuters.
psitta
00mercoledì 17 gennaio 2007 08:57
News 2 del 17:01.06
Giappone, primo focolaio di influenza aviaria H5N1 in tre anni
martedì, 16 gennaio 2007 8.50 19
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TOKYO (Reuters) - Un focolaio di influenza aviaria in un allevamento di polli del Giappone sudoccidentale è stato provocato dal virus mortale H5N1, secondo quanto riferito oggi da un funzionario del ministero, in quella che è la conferma del primo caso in Giappone in tre anni.

Non sono state date notizie di esseri umani colpiti dall'infezione.

In precedenza alcuni test hanno mostrato che i polli della fattoria della zona di Miyazaki erano stati infettati con un virus del gruppo H5, ma sono stati necessari ulteriori test per verificare se il virus avesse anche la componente N1 che lo trasforma nel letale H5N1 o nel meno pericoloso H5N2.


© Reuters 2007. Tutti i diritti assegna a Reuters.
psitta
00giovedì 18 gennaio 2007 09:07
News del 18.01.07
Aviaria: 19/o caso in Egitto

Ad essere contagiata dal virus H5N1 una 27enne

Aviaria: 19/o caso in Egitto(ANSA) - IL CAIRO, 17 GEN - Una donna di 27 anni e' la diciannovesima persona ad essere stata contagiata dal virus H5N1 dell'influenza aviaria in Egitto. Lo riferiscono fonti ufficiali egiziane e dell'Organizzazione mondiale della sanita'. Dieci persone sono morte in Egitto e otto contagiate dal virus sono guarite da quando la malattia e' comparsa nel Paese lo scorso febbraio. La donna contagiata e' della provincia di Beni Suef, a sud del Cairo, ed e' ricoverata dal 13 gennaio.
psitta
00venerdì 19 gennaio 2007 08:39
News del 19.01.07
ORNA L'AVIARIA, IN INDONESIA COLPITI ANCHE I GATTI PDF Stampa E-mail
giovedì 18 gennaio 2007

Confermato il virus in un allevamento di anatre a Phitsanulok. Dai gatti randagi il virus potrebbe passare più facilemente all'uomo. In Giappone l'influenza aviaria in un allevamento


gatti_aviariaSempre alta la preoccupazione per la diffusione del virus H5N1, dell'influenza aviaria in Thailandia, Giappone e Indonesia.

Thawat Suntracharn M.D., Direttore generale del Dipartimento per il controllo delle malattie infettive (CDC), ha dichiarato che "il 10 gennaio vi è stata una eccezionale moria di anatre in un allevamento all'aperto a Phitsanulok e le analisi hanno confermato la presenza del virus H5N1. Il giorno dopo sono state uccise più di 2mila anatre. E' il primo focolaio infettivo del 2007, 166 giorni dopo l'ultimo". "Sono in corso esami sugli allevamenti nel raggio di 5 km. In un raggio di 10 km è stato proibito invece ogni trasporto di pollame. Il divieto sarà applicato per 30 giorni. La provincia di Phitsanulok "è un'area molto umida", l'ambiente ideale per il virus, già rilevato in passato nella zona. Almeno 22 pazienti hanno manifestato sintomi di influenza, ma le analisi hanno escluso l'aviaria.

La preoccupazione cresce nell' imminenza del Nuovo anno cinese (che quest'anno cade il 18 febbraio), i cui tutti i thailandesi di origine cinese consumeranno piatti tradizionali a base di pollame. Il CDC sta controllando la situazione dei mattatoi per prevenire ogni rischio di epidemia. Nel Phitsanulok funzionari sanitari saranno mandati casa per casa a cercare malati con possibili sintomi di influenza aviaria. Si ritiene che eventuali altri contagi nella zona emergeranno entro un mese.

Intanto in Indonesia C.A. Nidom, capo del Laboratorio per l'influenza aviaria all'università di Airlangga (Surabaya), ha confermato che il virus è stato trovato in decine di gatti "presi da diverse città in Java e Sumatra". "Sono risultati contagiati il 20% dei 500 gatti esaminati". "Questo dimostra che il virus si sta evolvendo. Dobbiamo considerare la possibilità che il virus sia in grado di colpire gli esseri umani non solo attraverso i polli ma anche tramite altri animali". Il gatto, spiega Nidom, è più simile all'uomo rispetto ai polli, anche se conclude che "occorrono altri studi prima di dire se i gatti possono trasmetterci la malattia". I gatti sono stati poi rimessi in libertà.

Si attende anche l'esito delle analisi su un uomo ricoverato all'ospedale Persahabatan di Jakarta, dopo che sono risultati infetti la moglie, morta nei giorni scorsi, e il figlio i 18 anni. C'è timore di un contagio diretto tra i membri della famiglia, che potrebbe confermarne la possibilità tra soggetti geneticamente più predisposti all'infezione. Michael Osterholm, esperto dell'università del Minnesota (Usa), dice che questa potrebbe essere "la prima avvisaglia di una pandemia".

Nella prefettura di Miyazaki, nel Giappone sud occidentale a 900 km da Tokyo, saranno incenerite le 12mila galline di un allevamento dove il 13 gennaio sono state trovare 3.900 galline morte. Non è chiaro se si tratti del virus H5N1 o di altro non pericoloso per l'uomo. Hisanori Ogura, funzionario sanitario locale, dice che si tratta solo di una misura per prevenire il contagio e che "non ci sono stati altri rapporti di contagi".
psitta
00sabato 20 gennaio 2007 20:01
News del 20.01.07
Aviaria: morta una donna egiziana

Ricoverata da 6 giorni, e' l'undicesima vittima nel Paese

(ANSA) - IL CAIRO, 19 GEN - Una donna egiziana di 27 anni e' morta a causa dell'influenza aviaria. Era stata trasferita sei giorni fa in un ospedale del Cairo. Il portavoce del ministero della sanita' Abdel Rahim Shahin ha detto che si tratta dell'undicesima vittima registrata in Egitto a causa del virus H5N1. Una settimana fa l'influenza aviaria ha mietuto una vittima in Indonesia: una donna di 37 anni era deceduta nell'isola di Giava, portando a 59 il totale delle persone uccise in Indonesia dal virus H5N1
psitta
00sabato 20 gennaio 2007 20:03
News 2 del 20.01.07
Aviaria: morta una donna egiziana

Ricoverata da 6 giorni, e' l'undicesima vittima nel Paese

(ANSA) - IL CAIRO, 19 GEN - Una donna egiziana di 27 anni e' morta a causa dell'influenza aviaria. Era stata trasferita sei giorni fa in un ospedale del Cairo. Il portavoce del ministero della sanita' Abdel Rahim Shahin ha detto che si tratta dell'undicesima vittima registrata in Egitto a causa del virus H5N1. Una settimana fa l'influenza aviaria ha mietuto una vittima in Indonesia: una donna di 37 anni era deceduta nell'isola di Giava, portando a 59 il totale delle persone uccise in Indonesia dal virus H5N1
psitta
00martedì 23 gennaio 2007 08:48
News del 23.01.07
ASIA
Non si riesce a contenere l’influenza aviaria
di Weena Kowitwanij
Il ministro indonesiano della Sanità dice che oggi chi prende l’aviaria ha poche possibilità di sopravvivere. Morti due donne in Indonesia e in Egitto. In Egitto trovato un ceppo di virus resistente al Tamiflu. Nonostante l’impegno dei governi, si estende il contagio in Corea del Sud, Vietnam, Cambogia e Thailandia.

Bangkog (AsiaNews/Agenzie) – Nuove morti in Indonesia ed Egitto per influenza aviaria. Intanto in Thailandia, in Cambogia, nella Corea del Sud e in Vietnam esplodono altri contagi.

Indonesia. Muhammad Nadirin, funzionario del ministero indonesiano della Sanità, ha detto che il 19 è morta una giovane di 19 anni di Java occidentale. Ha avuto contatti con un pollo malato.

In Indonesia il 2007 è iniziato con numerosi nuovi malati e 5 decessi, che hanno portato il totale a 62, e le autorità prendono misure senza precedenti. Il governatore di Jakarta Sutiyoso ha detto che i residenti entro due settimane debbono uccidere o vendere tutti i polli allevati in cortile, poi dal 1° febbraio li farà confiscare. E’ previsto un indennizzo di un dollaro Usa per ogni uccello.

Si stimano esserci 350 milioni di polli in allevamenti domestici in tutto il Paese. Sono diffusi anche nelle maggiori città e rendono impossibile qualsiasi prevenzione. Siti Fadilah Supari, ministro della Sanità, ha ammonito che “chi prende l’influenza aviaria ha poche possibilità di vivere. Non ci sono medicine che combattono il virus e anche lo schema del contagio non è ancora chiaro, per cui dobbiamo spezzare la catena di diffusione, il che significa abbattere il pollame”. Ha anche detto che il governo centrale valuta se estendere il divieto di pollai domestici in 8 altre province contagiate.

Ma molte persone rifiutano di privarsi dei loro piccoli allevamenti, che spesso sono anche un importante mezzo di sostentamento, specie i galli da combattimento. Jumadi Akhir alleva due galli da combattimento e alcune galline e dice che “i miei galli sono forti e in buona salute. Li tratto come figli e li lavo la mattina e la sera”.

Thailandia. Non hanno l’influenza aviaria i 21 pazienti ricoverati nella provincia di Phitsanulok. Nella provincia si fanno analisi su tutti i galli da combattimento per un raggio di 5 km. intorno al focolaio infettivo. Nella provincia di Ayudhaya sono stati abbattuti tutti i polli in un allevamento, dopo che ne erano d’improvviso morti a centinaia. Anche nella nord orientale provincia di Umnaj-charoen sono sotto osservazione i lavoratori di un allevamento colpito dal virus.

Corea del Sud. Abbattuti 273 mila polli per un nuovo contagio in un allevamento di Chonan, nella provincia del Chungcheong meridionale, 90 km. a sud di Seoul. E’ il 5° contagio da novembre, nonostante l’abbattimento di centinaia di migliaia di polli e la rigida quarantena.

Vietnam. Il virus ha colpito le anatre nella maggiore città del delta del Mekong, Can Tho. Pochi giorni prima era stato trovato nella vicina provincia di Soc Trang. Sono stati abbattuti oltre 19 mila uccelli e Cao Dun Phat, ministro dell’Agricoltura, ha “strettamente proibito” agli allevatori di lasciare le anatre libere nella zona. Il contagio si è diffuso in otto province del Mekong ed è alto il timore che possa spargersi tramite uccelli selvatici.

Cambogia. Dopo che il virus è stato trovato in polli morti, è stato deciso di abbattere tutto il pollame del Siam-raj.

Egitto. Warda Ei Ahmed, 27 anni della meridionale provincia di Beni Suef, è morta il 19 nell’ospedale di Cairo dove era stata trasferita il 13 gennaio per le gravi condizioni. Il ministero della Sanità ha dichiarato che allevava galline in casa e che sono in corso analisi sui componenti della famiglia.

E’ l’11° decesso in Egitto su 19 malati accertati. Lo scorso dicembre sono morti 3 membri della stessa famiglia, facendo temere un possibile contagio intraumano; il 18 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità ha rivelato che il virus che li ha uccisi è anche risultato “moderatamente” resistente al Tamiflu, il farmaco più usato per le vaccinazioni, ma ha precisato che si tratta finora di un accertamento isolato.

psitta
00mercoledì 24 gennaio 2007 08:39
News del 24.01.07
3 gen 17:15 Ungheria: aviaria, focolaio sospetto in allevamento oche

BUDAPEST - Scoperto un focolaio di influenza aviaria nel sud dell'Ungheria, vicino alla citta' di Szentes. Si tratta di un allevamento di oche che potrebbe essere contagiato dal virus H5N1. Lo hanno reso noto le autorita' veterinarie ungheresi. La fattoria e' stata chiusa e messa in quarantena. E' iniziato l'abbattimento di circa 3mila oche. (Agr)
psitta
00mercoledì 24 gennaio 2007 08:41
News 2 del 27.01.07
Giappone, si sospetta nuova epidemia di aviaria
martedì, 23 gennaio 2007 10.37 144
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TOKYO (Reuters) - Una nuova epidemia di influenza aviaria potrebbe interessare il Giappone se fossero confermati i sospetti legati alla morte di 250 volatili in un allevamento nella regione sudoccidentale del Paese. Lo ha riferito l'agenzia stampa Kyodo.

L'agenzia stampa ha reso noto che i casi sospetti sono avvenuti in una fattoria nella prefettura di Miyazaki, dove all'inizio del mese il governo ha confermato un caso di H5N1, il ceppo potenzialmente mortale del virus, primo caso del genere in Giappone in tre anni.

Sono in corso i test per capire se i volatili siano morti a causa della febbre aviaria. Anche se un test iniziale fosse positivo, per una conferma occorrono giorni.

Al momento né il ministero dell'agricoltura né funzionari della prefettura hanno potuto confermare la notizia.

Di recente nuovi timori su una diffusione del virus sono riaffiorati in Asia.


© Reuters 2007
psitta
00giovedì 25 gennaio 2007 08:37
News del 25.01.07
Ungheria, confermato caso di influenza aviaria, dice Ue
mercoledì, 24 gennaio 2007 6.50 28
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BRUXELLESS (Reuters) - E' stato confermato oggi il primo focolaio di influenza aviaria nell'Unione europea per quest'anno, dopo che la Commissione europea ha detto che la variante altamente patogenica del virus H5N1 è stato individuato in un gruppo di oche morte, in Ungheria.

"La Commissione europea è stata informata dalle autorità ungheresi oggi della presenza di un focolaio di influenza aviaria nella zona di Csongrad, nel sudest dell'Ungheria", ha dettto l'esecutivo della Ue in un comunicato.

Dopo che in uno stormo di 3.000 oche è stato riscontrato un tasso di mortalità eccessivamente elevato, sugli animali sono stati condotti dei test per l'influenza aviaria. Tutte le altre oche dello stormo sono state isolate, secondo quanto riferito dalla Commissione.

Un portavoce della Commissione ha detto che Bruxelles è "molto soddisfatta" dalla risposta ungherese e che non c'è un' "immediata minaccia" per gli uccelli ungheresi o per l'esportazione dei polli.

"E' stata allestita una zona protetta che si estende nel raggio di tre chilometri e un'area sorvegliata di dieci" ha aggiunto.

"I nostri esperti incontreranno venerdì con i responsabili dei ministeri per discutere dell'argomento lunedì, ma a meno che non si verifichi un aumento esponenziale del problema, crediamo che queste misure saranno sufficienti".

Si tratta del primo caso conclamato nei 27 Paesi membri dell'Ue, in quest'anno, anche se focolai sono scoppiati anche in Asia nei primi giorni del 2007.

Cinque persone sono morte a causa della versione altamente patogenica H5N1 in Indonesia dal primo gennaio, mentre nuovi casi tra i polli sono stati registrati in Giappone, Tailandia e Vietnam.

Dal 2003, i focolai di influenza aviaria sono stati registrati in circa 50 Paesi, e hanno provocato la morte di 163 persone secondo le stime fornite dall'Organizzazione mondiale della Sanità.


© Reuters 2007
psitta
00venerdì 26 gennaio 2007 11:52
News del 260.01.07
Giappone: torna l'incubo aviaria

Si teme il ceppo H5N1, virus mortale anche per l'uomo

Giappone: torna l'incubo aviaria(ANSA) - TOKYO, 25 GEN - Torna l'incubo dell'influenza aviaria in Giappone: oltre 1.300 i polli morti a Miyazaki, in un sospetto focolaio del virus. A tre giorni dai primi decessi le autorita' sanitarie sono in allarme: accertamenti per stabilire se si tratta del ceppo H5N1, il tipo piu' virulento dell'aviaria in grado di trasmettersi all'uomo, potenzialmente mortale. La fattoria incriminata si trova nella citta' di Hyuga, a 60 km da Kiyotake, la localita' del primo focolaio dov'erano morti 4.000 polli.
psitta
00venerdì 26 gennaio 2007 11:53
News 2 del 26.01.07
AVIARIA: UE CONFERMA VIRUS RILEVAMENTO VIRUS H5 IN UNGHERIA
(AGI) - Bruxelles, 24 gen. - La Commissione europea ha confermato il rilevamento del ceppo H5 "altamente patogeno" del virus dell'influenza aviaria nel sud-est dell'Ungheria. Lo ha reso noto un comunicato. Il virus e' stato rilevato in un allevamento di 3.000 oche nella regione di Csongrad e al momento dei campioni sono stati inviati al laboratorio di riferimento di Wybridge in Gran Bretagna per ulteriori test.
Si tratta del primo caso di influenza aviaria nell'Ue dall'agosto del 2006, spiega la nota, e giovedi' la situazione sara' esaminata dal Comitato per la catena alimentare e la salute animale che si riunira' a Bruxelles. (AGI) Mmo
psitta
00venerdì 26 gennaio 2007 11:55
News 3 del 26.01.07
Indonesia: bimba morta per aviaria

In Giappone intanto e'allarme: abbattuto pollame a Hyuga

Indonesia: bimba morta per aviaria(ANSA) - GIAKARTA, 25 GEN - Una bambina indonesiana di 6 anni, morta il 19 gennaio, e' morta a causa dell'influenza aviaria: lo dicono le autorita' sanitarie. E' la 63ma vittima in Indonesia. Il Giappone intanto ha confermato l'esistenza di un secondo caso di influenza aviaria ad alta patogenicita' in una fattoria a Hyuga. Le autorita' sanitarie hanno immediatamente ordinato l'abbattimento di tutti i polli presenti nell'area del contagio.
psitta
00sabato 27 gennaio 2007 11:21
News del 27.01.07
(AGI) - Bruxelles, 26 gen. - I rappresentanti degli Stati membri dell'Ue riuniti oggi a Bruxelles nel Comitato per la catena alimentare e la salute animale hanno approvato la proposta della Commissione europea per l'applicazione di misure precauzionali in Ungheria in seguito al rilevamento del virus dell'influenza aviaria in un allevamento di oche.
I rappresentanti unhgeresi presenti alla riunione hanno confermato che il virus riscontrato e' del tipo H5N1 e si sono detti ancora incerti circa le cause del contagio, anche se il contatto con uccelli selvatici rimane l'ipotesi piu' accreditata.
La Commissione euroepa, spiega una nota, ha ricordato agli Stati membri l'importanza di mantenere una sorveglianza elevata e delle misure di biosicurezza. (AGI)
psitta
00martedì 30 gennaio 2007 08:44
News del 29.01.07
ALLARME IN GIAPPONE
Torna l'incubo influenza aviaria
Scoperto terzo caso in un mese
Il nuovo focolaio registrato in un allevamento della città di Takahashi. Il Paese del Sol Levante sperava di aver ormai superato il contagio, che aveva colpito nel 2004. Nel sudest asiatico, comunque, l'influenza aviaria continua ad uccidere

ALLARME IN GIAPPONE Tokyo, 29 gennaio 2007 - Con la conferma del terzo caso nel giro di un mese, è ormai allarme influenza aviaria in Giappone: la nuova epidemia si è riaffacciata nell'arcipelago a tre anni dall'ultima apparizione del virus H5N1. Il terzo focolaio, confermato dalle autorità sanitarie nipponiche, è stato registrato in un allevamento nella città di Takahashi, nella prefettura occidentale di Okayama.

Nella fattoria, dove vengono allevati circa 12.000 polli, l'allarme era scattato nel fine settimana dopo la morte sospetta di alcune dozzine di volatili. In via precauzionale è stato vietato il movimento di pollame in un raggio di 10 chilometri dal focolaio, un'area con numerosi allevamenti e un totale di quasi un milione di polli. Immediata l'ordinanza di abbattere tutti gli animali presenti nella fattoria. Il ministero dell'Agricoltura ha confermato che il virus isolato appartiene alla tipologia H5, altamente virulenta, aggiungendo che sono attualmente in corso ulteriori analisi per appurare se anche il terzo caso di influenza appartenga al famigerato ceppo H5N1, il tipo più aggressivo della malattia in grado di trasmettersi all'uomo, potenzialmente mortale.

Nelle scorse settimane, due focolai di influenza avevano improvvisamente ripiombato il Giappone nell'incubo aviaria, che si sperava ormai circoscritto dopo gli abbattimenti di massa di pollame e uova del 2004. In due fattorie a 60 chilometri di distanza l'una dall'altra, nella prefettura sudoccidentale di Miyazaki, le analisi avevano confermato la presenza della variante più pericolosa del virus, H5N1, che aveva causato la morte in pochi giorni di circa 7.000 volatili. Il piano di disinfestazione dell'area prevede l'abbattimento di oltre 110.000 polli, 60.000 dei quali sono già stati inceneriti o seppelliti nelle ultime settimane.

L'influenza aviaria aveva già interessato il Giappone nel 2004, quando, nel periodo tra gennaio e marzo, erano scoppiate quattro epidemie appartenenti al ceppo H5N1. Nella zona più colpita dal contagio, nei pressi della città di Kyoto, la disinfestazione si era conclusa con l'uccisione di oltre 240.000 polli e la distruzione di circa 20 milioni di uova.

Anche nella vicina Corea del Sud, che solo 200 chilometri separano dall'arcipelago nipponico, l'emergenza aviaria è tornata prepotentemente alla ribalta: lo scorso novembre si sono verificati due casi di influenza H5N1, prontamente circoscritti dalle autorità sanitarie con l'abbattimento di 350.000 polli. In Corea del Sud il virus era apparso per l'ultima volta tra il 2003 e il 2004, quando la diffusione dell'epidemia era stata contrastata sterminando circa 5 milioni di volatili. Nonostante la capacità del virus di trasmettersi dall'animale all'uomo, non si sono mai registrati, come in Giappone, casi di persone colpite dalla malattia.

Nel sudest asiatico, invece, l'influenza aviaria continua a uccidere: è di giovedì la notizia che in Indonesia una bambina di sei anni è deceduta, vittima della variante umana del virus H5N1, portando il bilancio delle vittime a 63, il più alto al mondo.

Stando agli ultimi dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il virus H5N1 ha contagiato in totale 267 persone, uccidendone almeno 161, in 10 Paesi dal dicembre 2003. E ad aumentare l'allarme è arrivata anche la conferma dal portavoce della Commissione europea di Bruxelles che il focolaio di influenza aviaria rilevato la settimana scorsa nel sud-est dell'Ungheria è stato provocato dal virus altamente patogeno H5N1, secondo le analisi del laboratorio di riferimento Ue di Weybridge, Gran Bretagna.
psitta
00martedì 30 gennaio 2007 08:44
News 2 del 29.01.07
NFLUENZA AVIARIA. De Castro: "Nessun allarmismo dopo conferma del caso ungherese"
29/01/2007 - 16:07



BRUXELLES - Sull'Europa si affaccia nuovamente l'incubo dell'influenza aviaria: il virus è stato individuato in Ungheria in un allevamento di oche e in una azienda agricola. Ma il ministro per le Politiche Alimentari e Agricole Paolo De Castro sdrammatizza e mette in guardia da rapidi allarmismi. "Non creerei allarmismi particolari. Si tratta di un caso in Ungheria - ha detto nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles per la riunione mensile dei ministri dell'Agricoltura dell'Ue - cerchiamo di non innescare un percorso di caccia alle streghe come l'anno scorso".



2007 - redattore: SP
psitta
00martedì 30 gennaio 2007 08:46
News 3 del 29.01.07
9 gen 13:10 Ungheria: secondo focolaio di aviaria

BRUXELLES - Il virus dell'influenza aviaria e' stato trovato in un allevamento di oche ungherese, a pochi chilometri dall'altra azienda agricola dove l'H5N1 e' stato scoperto la settimana scorsa, e confermato dal laboratorio di riferimento europeo a Weybridge, nel Regno Unito. Lo ha detto Philip Tod, portavoce del commissario europeo alla sanita' Markos Kyprianou. Gli animali sono stati soppressi, ed e' in corso la disinfestazione. (Agr
psitta
00mercoledì 31 gennaio 2007 08:57
News del 31.01.07
Ungheria, secondo focolaio di influenza aviaria scoperto a poca distanza dal primo

Un secondo focolaio di influenza aviaria è stato scoperto in un allevamento di oche nel sud dell'Ungheria. Le autorità veterinarie hanno disposto l'abbattimento di 9.400 animali, dopo aver riscontrato i sintomi della malattia. Per Miklos Suth, veterinario capo, dovrebbe trattarsi della variante più pericolosa, l'H5N1, dato che solo la settimana scorsa una analoga scoperta era avvenuta in un allevamento della stessa zona.

Attorno ai siti infetti è stato creato un cordone sanitario di tre chilometri di raggio, nel tentativo di impedire l'espansione del contagio. Ma il timore del'influenza aviaria non colpisce solo l'Ungheria. Tre focolai sono stati registrati nell'ultimo mese in Giappone, dove sono stati già abbattuti 120.000 volatili.
psitta
00mercoledì 31 gennaio 2007 08:58
News 2 del 31.01.07
Aviaria, esperti chiedono monitoraggio cani e gatti per H5N1
martedì, 30 gennaio 2007 8.23 135
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GIAKARTA (Reuters) - La scoperta dell'influenza aviaria in gatti e cani ha accresciuto le preoccupazioni per il virus, che gli esperti credevano stesse infettando solo polli, anatre e altri volatili.

Esperti sanitari hanno chiesto un monitoraggio più attento del virus dell'H5N1 negli animali domestici dopo che scienziati indonesiani l'hanno riscontrato in gatti randagi vicino a mercati di pollame in alcune zone del Paese.

La preoccupazione è che se il virus si adatta ai mammiferi possa diffondersi tra gli esseri umani.

Una ricerca di Chairul Anwar Nidom, scienziato dell'Università Airlangga di Surabaya, ha portato alla scoperta di anticorpi dell'H5N1 nel 20% dei 500 gatti randagi presi in esame vicino a mercati di pollame in quattro aree di Giava, tra cui Giacarta, e in un'area di Sumatra dove ci sono stati di recente casi umani di H5N1 o epidemie tra il pollame.

La ricerca indica che i gatti siano rimasti infettati mangiando pollame infetto.

In un altro caso Gusti Ngurah Mahardika, un virologo dell'Università Udayana, ha esaminato maiali e animali domestici a Bali tra settembre e dicembre e ha trovato il virus in due cani e un gatto.

Sebbene i casi di gatti e cani non siano molto diffusi, gli scienziati sono preoccupati.

Lo Winglok, esperto di malattie infettive a Hong Kong, ha spiegato che è una cattiva notizia quando il virus fa un salto di specie.

"Il fatto che ci siano più specie di mammiferi infettate potrebbe essere il segnale che il virus sta mutando per adattarsi a ospiti mammiferi. Se si sta adattando ai mammiferi, si potrebbe stare adattando agli umani, e diventare un virus umano", ha spiegato Lo.


© Reuters 2007
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