Natale 2009

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ale3000
00domenica 20 dicembre 2009 20:14
Natale 2009

Introduzione. Natale di Cristo: irruzione incompresa di Dio nella storia è e resterà sempre nel tempo il capovolgimento più totale della logica comune.

A. Un dato di fatto incontestabile: “ Maria diede alla luce il suo Figlio primogenito e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’ (unico) alloggio (comune di Betlemme)”.
Dunque:
1. Dio irrompe nella storia dell’uomo facendosi bambino insieme, Lui, il Padrone del mondo.
2. Ad accoglierlo non ci sono le potenti diplomazie della terra, ma solo una ragazza vergine, un umile artigiano, un bue, un asino e alcuni pastori della zona circostante i dintorni di Betlemme.
3. Gli onori della nascita non avvengono nell’unico albergo della cittadina di Betlemme, ma sulla greppia di un’umile mangiatoia.
Per il Re dell’universo non c’era posto in una casa di comuni mortali.
Riflessione. Questi dati di fatto, incontestabili, sono semplicemente sconvolgenti, ma allo stesso tempo scandalosi, perché dopo duemila anni restano ancora inchiodati alla loro triste realtà, dal momento, che per una larga fetta dell’umanità, questa irruzione salvifica del Figlio di Dio tra gli uomini, subisce ancora le umiliazioni dell’indifferenza, dell’incomprensione, del rifiuto e della rimozione assoluta.

B. Infatti per chi non lo accetta, l’evento del Natale di Cristo:
1. Resta del tutto indifferente ai gestori dell’unico albergo di Betlemme, i quali, squadrando quei giovani provenienti da Nazareth, hanno subito fiutato l’aria, che con quei poveri viandanti, non c’era da lucrare affari convenienti. (3ª lettura - 3ª Messa).
2. Viene ignorato e incompreso: “ Il mondo è stato fatto per mezzo di Lui; eppure il mondo non l’ha riconosciuto” (3ª lettura - 3ª Messa). Si tenga presente tutta la sfera dell’umanità pagana e secolarizzata.
3. Non viene accettato con la mente: “ La luce ( = Cristo) splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno accolta” (3ª lettura - 3ª Messa). Il verbo greco “Catalambano” sottolinea la responsabilità di quanti nel nome di una errata cultura non vogliono accettare e riconoscere il Bambino di Betlemme, quale Messia Salvatore (cfr. Odifreddi, Dan Brown, Augias, Umberto Eco ecc.).
4. Viene rimosso del tutto, non solo con la mente, ma anche con le opere della propria vita e delle iniziative del vivere sociale. Basta pensare alla campagna sempre più dilagante nella nostra Europa ex-cristiana nel volere, l’abolizione del presepe, la rimozione dei Crocifissi dai luoghi delle pubbliche Istituzioni, l’ostracismo verso tutto ciò, che riguarda il mondo del religioso e del soprannaturale.
Riflessione. Perché queste inspiegabili reazioni dinanzi all’evento cardine della storia, quale la venuta del Figlio di Dio in mezzo a noi?
Le risposte sono molteplici; ma quella, che, potrebbe riassumerle tutte, a me sembra, che si annidi nel cuore dell’uomo, a causa di tutti i “virus culturali e morali” diffusi dal mondo secolarizzato; perciò non c’è da meravigliarsi, se nella misura che il nostro cuore si lascia avvelenare dal mondo, ne deriva, che anche il mondo in cui viviamo muore ad ogni morte del cuore di un uomo.

C. Al contrario, per chi lo accetta, il Natale di Cristo, di fatto resterà sempre il più sconvolgente capovolgimento della logica comune; perché:
1. Viene annunciato, non al palazzo delle Nazioni unite ma a dei pastori, gli ultimi della terra e certamente non troppo stinchi di santi. “C’erano alcuni pastori in quella regione che … vegliavano tutta la notte, facendo la guardia al loro gregge” (1ª lettura – Messa Notte).
2. Viene considerato, come evento portatore di pace e non di guerra. “ Ci è stato dato un figlio … il suo nome sarà Padre per sempre, Principe della Pace” (1ª lettura – Messa Notte).
3. Viene ritenuto, come manifestazione di Dio, che si rende presente tra le tende della città degli uomini, con la pienezza della divinità e umanità di Cristo. Scrive infatti San Giovanni: “Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (3ª lettura - 3ª Messa).
4. E’ irruzione violenta della luce di Dio tra le tenebre delle beghe degli uomini. “ Venne nel mondo la Luce vera, che illumina ogni uomo” (3ª lettura - 3ª Messa).
5. E’ proposta di vita nuova e di controcorrente, rispetto ai comuni parametri di una società pagana e corrotta. “ E’ apparsa la grazia di Dio che porta salvezza a tutti gli uomini, e ci insegna a rinnegare l’empietà, e i desideri mondani, e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e pietà” (2ª lettura – Messa Notte).
6. E’ annuncio di pace e di gioia:
“ Vi annuncio una grande gioia … oggi nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che, è Cristo Signore” (3ª lettura – Messa Notte) … “Principe della pace” (1ª lettura – Messa Notte).
Riflessione. Per chi crede al Natale di Cristo dunque non può non trovare in esso una fondata certezza di speranza e di salvezza, al punto, che, S. Agostino così scriveva:< Con tutta ragione ripongo in Cristo Gesù una sicura speranza, che Tu, mio Dio, guarirai tutte le infermità … in caso diverso sarei in preda solo alla disperazione> (Conf. Libro 10, 43, 68-70).

Conclusione.
Celebriamo allora il Natale del Signore nella gioia, perché sia anche il nostro Natale; e sul nostro vecchio mondo che, muore, rinasca la speranza; non quella contraffatta dalle chiacchiere degli uomini, ma quella, che solo il Natale Cristiano può dare a chiunque sa nutrirla ogni giorno con fiducia.

Don Remo Bonola


PREGHIERA DI NATALE

Volgi lo sguardo in alto,
e sanati nel Nome del Signore.
bevi un sorso del Mio Cielo,
e scaldati nel raggio che ti manda,
leggi fra le stelle il Nome Mio
che viene e ti solleva,
alzati come la rondine e vieni verso di Me,
osserva il silenzio del creato
e lasciati cullare dall’Amore che ti solleverà …
C’è un nome lì, in quel puntino,
lo seguo col Mio dito,
lo mormorano gli Angeli e i Santi,
è il nome tuo, ma ce l’hai scritto tu,
non con carta e penna …
ma con la vita che hai voluto tu.
Tu l’hai voluta ed Io te l’ho donata,
“vestale” salivi contornata di sole,
il sommo tuo bene di attese viveva,
l’anima mormorava: ho sete di Te!
La notte sbiancava nel tuo caldo splendore,
così la tua sete di amore arrivava a Me .
O nostalgico cuore, che temi di vedere,
quanto esiste il tuo Signore!
Non disfarti nella tua umanità,
ma sii fedele a un Nome che ti arriva nell’anima,
che vive e ritorna a Me.

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