Napoli, agguato contro i carabinieri "Hanno sparato per ammazzarli"

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CARMINE84
00mercoledì 3 novembre 2004 12:16
Agguato ai carabinieri, tre feriti
Napoli, spari a militari in borghese

Stavano tornando a casa dopo aver trascorso una serata in pizzeria, quando uno scooter si è avvicinato alla loro auto: il passeggero ha imbracciato una mitraglietta e ha aperto il fuoco contro i quattro carabinieri, tutti sottufficiali in servizio alla stazione di Arzano, alle porte di Napoli. Tre di loro sono rimasti feriti, fortunatamente in modo lieve, e il quarto non ha nemmeno avuto il tempo di reagire. Ma è mistero sui motivi dell'agguato.



La sparatoria è avvuta martedì sera poco dopo le 23 in via Limitone, la stessa strada dove la scorsa settimana due persone, zio e nipote, erano state uccise in un altro agguato. Rientrando dalla pizzeria, dove avevano cenato in cinque, i carabinieri hanno riaccompagnato a casa un collega che presta servizio a Secondigliano e poi hanno proseguito per raggiungere la vicina sede del battaglione, in via Miano.

All'altezza di Piazza Zanardelli, però, l'auto dei militari è stata affiancata da uno scooter con a bordo due giovani a volto scoperto:il passeggero ha prima urlato al conducente dell'auto di fermarsi, e poi, vedendolo accelerare, ha imbracciato una mitraglietta e si è messo a sparare all'impazzata: quando i militari sono riusciti a estrarre le loro pistole d'ordinanza, gli aggressori erano già fuggiti.

Dei tre militari feriti, due sono stati colpiti di striscio alle gambe, mentre il terzo, il più grave, è stato operato nella notte all'ospedale Cardarelli di Napoli, dove i medici gli hanno estratto una pallottola conficcatasi nel pube.

E ora gli investigatori stanno cercando di capire quale sia stato il movente dell'agguato: di sicuro i due aggressori hanno sparato per uccidere, e se il carabiniere alla guida si fosse fermato invece di accelerare, sicuramente sarebbe stata una strage. Ma quel che non è chiaro è se l'obiettivo dell'agguato fossero proprio i carabinieri oppure se si sia trattato di uno scambio di persona, e il vero bersaglio fosse un boss.

Un'ipotesi, quest'ultima, che tuttavia non convince molto: gli inquirenti sono convinti che gli attentatori sapessero benissimo con chi avevano a che fare, che sapessero benissimo che quelle quattro persone erano carabinieri in borghese. E quindi si possa trattare di una vendetta della camorra contro i militari, che nelle ultime settimane hanno compiuto diverse operazioni contro i boss della zona.

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