Napoli: I veleni nel “sacchetto” e nell’aria (w le discariche abusive)

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il1985
00mercoledì 21 settembre 2005 14:38
Sempre più alti i cumuli di immondizia per le strade di Napoli, la situazione è insostenibile, il problema è antico ma non si sa come risolverlo. Le centraline per l’inquinamento dell’aria sono saltate da qualche mese.

L’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli frena e dice “Non c’è fretta”, il primo quotidiano di Napoli pubblica una intervista con uno specialista e titola:”Chi soffre di asma si rivolga subito al medico”. E’ da chi dovrebbe andare, forse dal salumiere? Insomma siamo nel pantano. C’è chi sta lavorando per trovare soluzioni, ma lo fa “in proprio” perché non trova conforto dalle istituzioni.

Nel giugno di quest’anno il Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato uno studio su “Patologia neoplastica e malformazioni congenite nelle province della Campania con maggiore presenza di discariche”. Certo i risultati raggiunti dalla ricerca, commissionata dalla Protezione Civile all’Istituto Superiore di Sanità, non riguardano la situazione che si registra oggi in molti quartieri della città di Napoli, nel senso che non si è di fronte a livelli di alta pericolosità , ma a lungo andare il rischio di ammalare, di tumori od altro, potrebbe verificarsi. L’intero rapporto, con tabelle e mappe, è disponibile sul sito www.protezionecivile.it.

Lo studio prende in considerazione le malformazioni congenite rilevate dal Registro Campano dei Difetti Congeniti nel periodo 1996-2002 nelle province di Napoli e Caserta. E’ stata identificata un’area in cui la mortalità generale e i tassi specifici per patologie tumorali sono particolarmente elevati rispetto ai valori regionali. Ed è chiaro che le zone a maggior rischio sono interessate dalla presenza di discariche e siti di abbandono incontrollato di rifiuti.

Insomma è un problema molto grave. E’ un allarme che “quelli di destra”, “quelli di sinistra” e “quelli del partito del governatore”, specie per questi ultimi che sono al timone della barca, devono considerare con grande serietà e responsabilità.

Per il momento, dicono, non c’è un rischio sanitario. E si giustificano: “Lavorare in emergenza è sempre difficile”. Oggi prevedere le imprevedibilità non è neanche azzardatile. Il sindaco lascia spazio all’ottimismo, alla Regione si fa la conta sul numero dei consiglieri, 60 o 80? Pure se saranno 100, qual è il loro peso sulle decisioni della Giunta? Fino ad oggi hanno partecipato nel buio alla vita politica della città e della Campania. Eppure, a differenza degli assessori, sono stati eletti dal popolo. Perché mai i campani dovrebbero andare alle urne? Per eleggere le “ombre” ?
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