Partiti da Vicenza solo in tre, io, il mì babbo, Jimmi.
Partiamo raggiungendo Longare da dove parte la sterratona che porta a San Rocco; prima di arrivarci tagliamo per un paio di mulattierine viscide viscide che scendono verso quel di Fimon, da dove proseguiamo fino al famoso lago costeggiandolo dalla parte est. Ad un certo punto si stacca la mulattiera che sale verso Villabalzana e, dopo aver incrociato dei taglialegna cingolo-dotati con tanto di carretto al seguito, che ci tirano le recie perché "...savì che non se pol vignèr su pai strodi co le moto, ghé la forestae che se ve ferma la paghé cara... " (segue, d'obbligo, chiacchieratina lecchina lecchina, tanto per far capire che non siamo poi così cattivi) si prosegue non prima di una breve sosta con abbeveraggio alla fontana d'acqua sorgiva
Jimmi e il nonno
Jimmi e il Burba
Proseguiamo, dopo un tratto bitumato, riscendendo la famosa Sartorati (chi non la conosce fra gli enduristi?) giù di nuovo fino al lago (versante opposto) da dove risaliamo verso Lapio; da qui giù a valli di Fimon, per una mulattiera super tecno; giunti quindi a Fimon (paese) svoltiamo per una stradina che porta a San Gottardo ma prima di arrivarci prendiamo un'altra serie di mulattiere che, attraverso il Mottolone, ci portano fin quasi a Zovencedo da cui giù verso valle da dove, attraverso le celebri cave, risaliamo fino, appunto, a San Gottardo.
Riscendiamo per un monotraccia alquanto pietroso e, dopo un po' di campi, argini e relativi guadi, ci ritroviamo col resto della compagnia con la quale ci eravamo accordati la sera prima: il Frasca, il Mimmo, il Forgone.
Si sale tutti assieme per una serie di mulattiere (alquanto strette) trovando anche una comitiva a cavallo batt fino alla sommità del monte Faeo (circa 300 m s.l.m.) da dove si gode di una vista stupenda
relax
kappa 250
il Mimmo
Pausa cicca per i fumatori, conoscenza del famoso Forgone (simpatico compagnone e ottimo endurista), qualche scambio di opinioni e....... ECCO IL FATTACCIO DEL GIORNO: il Fraschino ha l'idea geniale :drog: del momento, chiede a Jimmi "mi fai provare il tuo Kappa?"; el bon toso, forse non conoscendo bene il soggetto in argomento, risponde (a dire il vero mal celando una certa rassegnata preoccupazione) che si, si può fare.
Il SOGGETTO IN ARGOMENTO quindi, con la solita aria spiritata che gli appartiene senza neanche indossare il casco cavalcava la bestia arancionera mettendola repentinamente in moto. A nulla valsero le ripetute raccomandazioni del sottoscritto "attento che questa ti cappotta, metti il casco, vai piano che ti disarciona, ecc. ecc. ecc." e quelle analoghe dei presenti agli occhi dei quali, in men che non si dica, appariva nell'ordine la seguente sequenza:
1) sgasata tamarra del Frasca :nonsi:
2) tiro leva frizione
3) innesto prima marcia
4) rilascio leva frizione e contemporanea ri-sgasata
5) partenza quasi a razzo
6) seconda marcia, terza marcia.... (motore sottocoppia)... neanche venti metri e.....
7) tutto in una frazione di secondo: sfrizionata/sgasata/funambolicaimpennata/rovesciata/cappotata/bestiemmata/ri-cappottata/faccia a terra/ri-bestemmiata/ricappotatafinalecolbotto
8) il buon Jimmi é ad un passo dal collasso cardiocerebrale :incx: corre incontro al proprio costoso ammasso metallico urlando "la me motoooooooo" e non si preoccupa minimamente delle condizioni fisiche del soggetto a terra, dolorante (ma come non capirlo?)
9) tutti gli altri invece si precipitano verso il MONA (più che altro per constatarne l'avvenuto decesso) ma IL TIPO, con sguardo alquanto allibito/inebetito/rinc....nito da ancora segni di vita pronunciando un laconico "caxxo, me xè sbrisià dae man..." (o qualcosa del genere)
10) consolazione collettiva al povero Jimmi ed altrettanto colletiva camionata di buuuu, ma sei scemo? (e analoghi) al povero endurista mezzomorto
Segue la verifica dei danni, che si possono riassumere in: manubrio storto, risers sderenati dalle rispettive sedi, paramano dx incartato, manopola acceleratore infangata, altri minori
riparazione dei danni
espressione da "mea culpa, mea grandissima culpa" del Frasca (qui non si vedono bene ma assicuro presenza di lividi sul volto)
La mattinata è eccezionale e la comitiva prosegue spavaldamente (anche se per per qualcuno non è proprio così) su e giù per mulattiere più o meno impestate che, grazie all'ottimo terreno e alle condizioni del sottobosco, si riescono ad affrontare con una certa facilità e con un ottimo grip.
Oramai la mattinata enduristica sta volgendo al termine; dopo un divertente piccolo guado si arriva al meritato ristoro offerto da una sperduta locanda in quel di Pozzolo, dove prosegue lo scambio di battute sorseggiando ognuno la propria bibìta ???
le belve al parcheggio:
Ritorno verso Villaga di Pozzolo, attraverso un altro paio di mulattiere; quindi ci si saluta e ci si divide: io, Burba e Jimmi direzione Vicenza, Frasca, Mimmo e Forgone verso Gambellara.
Alla prossima ragazzi.
REPORT BY NONNO
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