NO al terzo polo

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Anna Pappalardo
00martedì 19 luglio 2005 12:58
Sono un membro dell’esecutivo provinciale dei Gruppi di Ricerca Ecologica (GRE), vorrei esprimere il parere, necessariamente personale, dato che sull’argomento non si è mai discusso in associazione, in merito alla questione della nascita di una nuova stazione di sci sul versante nord-occidentale dell’Etna.
Le ragioni che mi spingono ad essere totalmente contraria a questa proposta sono numerose, e la prima tra queste è che ritengo ridicolo che si parli di nuove stazioni di sci su un vulcano perennemente in attività e che non si trova in Groenlandia ma in Sicilia. Le due stazioni di sci esistenti (Nicolosi e Linguaglossa), già scarsamente attive per l’ovvia rarità ed occasionalità della neve, sono soggette a ripetute distruzioni da parte delle colate di lava (eruzioni 2001-2002). Mi sembra assurdo che si debbano spendere soldi pubblici per ricostruire quanto la natura si ostina a non volere. Ancor più importante, è che le strutture necessarie per le nuove stazioni di sci deturperebbero in maniera irreparabile l’ultimo versante di Etna ancora incontaminato.
Una particolare riflessione nasce dall’incontro al quale ho partecipato, venerdì 15 c.m. al municipio di Maletto, con il gruppo proponente. I fautori del terzo polo ripetevano in coro che le strutture si faranno “senza cementificazione e senza toccare un albero”. A tal proposito, sarebbe di grande interesse per me, in qualità di ambientalista, vedere realizzati gli impianti di risalita con le canne di bambù, e le stazioni di arrivo, i bar, i ristoranti, ecc., realizzati con paglia locale e magari vedere le macchine parcheggiate sugli alberi. Ma scherzi a parte (mi domando che resta), la cosa che mi ha sconvolto di più è che non è stato ancora presentato alcun progetto concreto: solo idee, poche e ben confuse. Infatti: c’è chi vuole la funivia fino a sotto i crateri sommitali (Punta Lucia), in barba ad ogni conclamato rischio vulcanico; c’è chi vuole seggiovia e funivia fino a 2200 m (ma non si capisce quale neve dovrebbe sfruttare); c’è chi vuole la strada d’accesso alle alte quote partendo da Randazzo.
A mio parere, modificare la legge istitutiva del Parco dell’Etna, declassando le zone più belle del nostro vulcano, sulla base di queste discutibili idee sarebbe come firmare un assegno in bianco. Inoltre, nessuno in quella sede, ha parlato dei costi di tali progetti, ne di chi tali costi dovrà sostenere (pubblico o privati?). Ma soprattutto, nessuno ha detto come pochi impianti di sci con stagioni di utilizzo che durano pochi mesi l’anno (2-4 mesi al massimo), potranno risollevare le sorti economiche e sociali di Randazzo, Maletto, Bronte e Maniace. Ancora più forti sono i dubbi se ci si domanda chi verrà a sciare. Sembra logico pensare che gli ormai pochi sciatori catanesi continueranno ad andare sulle piste di Nicolosi (ricostruite e potenziate dopo l’ultima eruzione); mentre gli sciatori messinesi e calabresi andranno a sciare a Linguaglossa, per cui è previsto un potenziamento degli impianti. E poi, è ormai assodato che non è il turista “mordi e fuggi” a portare ricchezza in una località turistica. Tutti sanno che le stazioni alpine vivono essenzialmente con le settimane bianche, perché è con la ricettività ed i servizi: alberghi, ristoranti, bed and breakfast, ecc, che la ricchezza viene distribuita alle popolazioni locali. Mi chiedo quindi chi mai verrà a programmare una settimana bianca sul versante nord-ovest dell’Etna, con il rischio di non trovare neve a sufficienza o di trovarla nottetempo sotto alcuni centimetri di cenere vulcanica, o ancor peggio, di trovarsi a sciare sui lastroni di ghiaccio, visto che quello è il versante più battuto dai venti?
Da esperta dell’ambiente, ma ancor di più da persona di buon senso, credo opportuno che i piani di sviluppo, soprattutto se con interventi pubblici, debbano essere finalizzati alla valorizzazione dello stupendo patrimonio naturalistico e paesaggistico etneo, che tutto il mondo ci invidia. A mio avviso, uno sviluppo turistico compatibile con il territorio vulcanico in questione dovrebbe mirare ad accogliere i turisti che vengono sull’Etna per vedere le colate laviche e boschi piuttosto che spianarle per farci piste di sci. D’altra parte di piste, più belle, ce ne sono dappertutto sulle Alpi, ed è impensabile e addirittura grottesco cercare di imitarle e mettersi in competizione.
Il mio no al terzo polo non deve essere frainteso con un no allo sviluppo economico e sociale dei paesi del versante nord – occidentale dell’Etna, anzi ritengo che sia un diritto di tutti gli abitanti dei paesi etnei, se non un dovere, pretendere un rilancio economico e culturale forte e proficuo, che punti anche e soprattutto al settore turistico; ma sono convinta che tutto ciò possa avvenire solo attraverso la consapevolezza dei valori di questo territorio. Esorto quindi gli abitanti di Maletto, Maniace, Randazzo e Bronte a schierarsi in prima fila per difendere il loro versante, forse l’ultimo caposaldo di naturalità siciliana.

Dott.ssa Anna Pappalardo
peppe q.
00martedì 19 luglio 2005 14:07
grazie dottoressa..
Complimenti Dott.ssa Anna Pappalardo!
Noi non ci conosciamo o forse ci saremmo già visti a qualche incontro, non lo so.
So solamente che appoggio pienamente quello che lei ha scritto nella sua lettera, NO AL TERZO POLO!!!
Mody
00martedì 19 luglio 2005 15:35
Orrore!!
La neve sul quel versante permane 2o4 mesi l'anno?Grottesco il progetto del 3°Polo perchè dovrebbe esserci una certa competizone con le Alpi?Dovremmo trovarci in Groellandia per giustificare le costruzioni di impianti sciistici?Già dai primi passaggi e poi a seguire emerge una "leggerissima faziosità" nel esporre le problematiche,i "se" e i "ma" volano a profusione.Nesun accenno al manto nevoso che in quel versante garantisce?Non perchè sia io a promuovere quest'aspetto,è un semplice dato di fatto.E' chiaro,non ci potrà mai essere una concorrenza con i circhi bianchi delle Alpi,però se ciò vul dire che se vorremo praticare sport invernali dovremmo essere costretti a raggiungere per forza le Alpi,mi sembra una corbelleria per usare un eufemismo.Poca conoscenza traspare anche nelle indicazioni elementari che abbiamo vissuto negl'ultimi anni,infatti se è vero che le Alpi offrano più impianti e Km di piste,è pur vero che da parecchi anni si è verificato che l'appennino centro-meridionale sia più innevato rispetto alle località alpine......Certo è che il 3° polo non debba sorgere attraverso le modalità più disparate,ma con un occhio costantemente rivolto alla salvaguardia dell'ambiente e della natura,questo è il vero buon senso tanto citato dalla dottoressa, ma l'onestà intelelttuale non si compra con una laurea!
Roberto Origlio
00martedì 19 luglio 2005 15:43
Re: Approvo e sottoscrivo
Concordo pienamente, e umilmente, con quanto esposto in maniera esemplare e organica dalla signora Pappalardo. È raro trovare una simile limpidezza di pensiero ed espressione. Complimenti soprattutto per la sintesi, in poche righe ha espresso (quasi) tutte le ragioni del no a questo progetto. Mancherebbe, mi permetto, solo un riferimento ad un elemento autoctono, non stagionale, prodotto tipico della nostra "bella Sicilia": la malavita. Qualcuno ha fatto caso al fatto che nelle nostre zone a volte gli imprenditori ed i politici non risplendono per la capacità manageriale ma per gli intrecci economici a danno della comunità? Non trascuriamo il fatto che ogni qualvolta si eroga denaro pubblico le iene sono sempre appostate per appropriarsene (vedi Ponte sullo Stretto, per fare solo un esempio).
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Augusto
00martedì 19 luglio 2005 17:02
Mille soprannomi un sole autore!!
Peppe Q.,sei sgamatissimo nel rilasciare diverse dichiarazione di più persone quando l'autore sei sempre e solo tu!Cercati una ragazza e scaricare in quest'altro modo gl'ormoni....
cristian
00martedì 19 luglio 2005 18:43
"concordo pienamente e umilmente quanto esposto in maniera esemplare e organica dal grande e onesto Augusto"...Complimenti compare
peppe q.
00martedì 19 luglio 2005 23:50
NO al 3° polo!!!
Cari scrittori di questo spazio sulla realizzazione del terzo polo,se è questo il modo costruttivo per fare i dibbattiti via web tanto vale non perdere più altro tempo con voi.Qui una cosa è certa,l'insulto libero e la provabilità che si ritorni bambini ancora una volta, visto che non si fa altro che dire cavolate e sparare a zero senza alcun motivo di fondo su chi in maniera normalissima la pensa diversamente da voi, no, Augusto e Cristian? Da adesso potete sfogarvi come volete o preferite, anche se il modo per sfogarsi rimane sempre un'altro.

Dario Teri.Sei stata l'unica persona con cui è stato possibile scambiare qualche idea e fare delle vere e proprie discussioni, quello di cui soffre questa area forum, senza mai accendere inutili quanto stupidi fuochi, e per questo Ti ringrazio, anche per lo spazio che dai in questo sito.
Con ciò, ribadisco ancora una volta,in quest'ultima e definitiva mia risposta in questo forum, che resterò sempre contrario alla realizzazione di questo scempio a Etna - Ovest e che i fatti mi daran ragione.
NO al 3° polo!!!
[SM=g27835] [SM=g27811]
Mody
00mercoledì 20 luglio 2005 02:28
Nel cuore del problema!!
Aldilà di tutte le supposizioni e problematiche che finora sono scorse a fiume,e da parte di chi sostiene sto benedetto 3°Polo,e da parte di chi si oppone fermamente a tale progetto,credo che la verità si trovi principalmente in quelle che sono le esigenze personali di ognuno di noi.E' vero o no che ambedue le correnti di pensiero sponsorizzano le proprie ragioni,che opinabili o no sono sempre punti di vista da rispettare?Ma a parte i voli pindarici fatti di slogan-ecologi per chi si oppone e slogan-turistici di chi appoggia il progetto,bisognerebbe fare un analisi di tipo pratico e concreto.Non credo infatti che chi abitualmente pratica sport invernali venga accarezzato dall'idea di opporsi al proggetto di una stazione sciistica nuova di zecca,stazione che finalmente possa soddisfare il palato degli sciatori che finora hanno inghiottito bocconi amari con relative coronarie ridotte a brandelli data la situazione tragi-comica delle 2 stazioni già esistenti.Dall'altra chi ha vissuto la montagna solo come luogo di tranquillizzante relax fatto di pic-nic,passeggiate a piedi o al massimo qualche pedalata in bike,pensa con estrema diffidenza che tutto ciò possa appartenere al passato e non più al futuro.Un utopia rimane quella di conciliare le due correnti di pensiero!Rimane comunque squallido che un eventuale decisione in un senso o nell'altro venga condizionata dai poteri politici che attualmente governano e che probabilmente domani non ci saranno......
etnasci
00mercoledì 20 luglio 2005 21:11
il GRE non era favorevole?
Nota per i "forumisti": il forum è stato istituito al fine di poter avere un punto di incontro dove scambiare opinioni tra appassionati e non. Vorremmo per questo che si evitassero confronti personali che poco hanno a che vedere con un corretto e civile dibattito. A buon intenditore...

Partentesi a parte volevo chiedere ad Anna Pappalardo se il gruppo di ambientalisti cui fa parte è lo stesso che si era pronunciato favorevole alla realizzazione dello stesso in un articolo apparso sulla sicilia a firma di Riccardo Tomasello? (vedi: www.etnasci.it/Terzopolo_1Luglio05_.htm ) Chiedo questo per capire se l'opinione è soggettiva oppure è un cambiamento di rotta. La domanda ha il solo scopo di far chiarezza a un dubbio.

A Peppe Q. volevo solo dire che, per quanto riguarda la mia posizione e quella di moltissimi sciatori che vedrebbero realizzata la possibilità di praticare lo sport preferito con maggiore frequenza, se un giorno il terzo polo dovesse realizzarsi a mio avviso sarebbe assolutamente utile se non necessario l'apporto di esperti (e perché no ambientalisti) al fine di ottenere il risultato (lo sci sul versante nord ovest) con il minor impatto possibile. Certo è che fda entrambi le parti ci vorrebbe una rivoluzione etica poiché oggi siamo molto lontani da un punto di incontro.
Saluti

Dario Teri - Sci alpino
lucio
00giovedì 4 agosto 2005 16:10
?
Buona sera, esprimo la mia opinione anche se qua sono tutti contrari a questo famoso terzo polo tanto discusso. Io sono favorevole per questo se costruito in maniera decente almeno si può sciare perchè la neve c'è quasi sempre in tutto il periodo invernale e prima degli altri due poli e quindi perchè non investire??? Insomma bisogna rilanciare l'etna si o no? Dopo io non posso decidere perchè sono un normale cittadino però potrebbe essere una cosa meravigliosa!!!!!!!!!!!
Carmelo
00domenica 7 agosto 2005 20:38
Una curiosità !
Cara Sig.ra Pappalardo, prima di tutto vorrei premettere che io non sono dell'idea che si debba realizzare un terzo polo sciistico sull'Etna, non per i motivi che lei ed altri hanno esposto, ma perchè ritengo che già funzionano male i due esistenti per vari e diversi motivi che non sto quì ad elencare, motivi che ho già esposto nei mesi scorsi sempre su questo forum.
La cosa che mi fa davvero molto ingarbugliare, per dirla così, è la totale avversità di "voi" ambientalisti, ogni qualvolta si parla di fare o di realizzare una qualsiasi cosa o struttura sull'Etna !
Ma possibile che il vostro unico obbiettivo e di osservare cosa si" muove" sull'Etna, spesso limitando lo sviluppo anche di una minima attività produttiva, mentre ve ne fregate altamente (tanto per fare un esempio) della cementificazione selvaggia che c'è stata e che in parte è ripresa (dopo qualche anno di pausa) sul litorale di Fondachello di Mascali ?
Spiagge e vegetazione letteralmente "calpestate", deturpate, distrutte e violentare dai quella massa di imbecilli che mi permetto di definire Barbari, i Barbari del 2000 !
Possibile che in quei luoghi non vi è mai la presenza di un ambientalista che dica, porca miseria fermatevi, che state combinando !
Però poi quando si parla di un eventuale ed ipotetico, visto che non c'è ancora nulla di concreto, terzo polo sciistico sull'Etna, eccoli li, tutti presenti a blaterare, pur non essendo spesso certi e consapevoli di quello che si dice, come ad esempio, sul perdurare del mano nevoso sul versante Nord/Ovest del vulcano, o sulla carenza di neve degli ultimi anni, a suo dire, cosa che non mi risulta del tutto vera, anzi ci tengo a dire che negli ultimi anni si è sciato poco, non tanto per la carenza di neve, ma per eruzioni varie o per stupidità umana, tipica purtroppo di noi Siciliani !
etnasci
00sabato 17 settembre 2005 18:07
Il GRE conferma appoggio al terzo polo turistico
Riguardo alla nostra richiesta di chiarimenti alla Dott.ssa Anna Pappalardo non ci è pervenuta nessuna nota da parte sua, ma un intervento del suo Presidente Riccardo Tomasello che in un altro messaggio del forum di EtnaSci ( che per comodità riportiamo di seguito) ribadisce l'apertura dei Gruppi di Ricerca Ecologica, noto e soprattutto attivo associazione ambientalista:

<Il sottoscritto Riccardo Tomasello in qualità di Presidente Provinciale e Vice Presidente nazionale dei Gruppi Ricerca Ecologica conferma la posizione di apertura al Terzo Polo turistico ( La Sicilia 01.07.2005), condannando duramente chi ledendo i prinicipi statutari ha espresso pubblicamente posizioni che non sono espressione dei GRE!!!
Continueremo ad oltranza ad affermare un ambientalismo alternativo, che nel dialogo trova la forza per integrare le esigenze dell'uomo allo sviluppo sostenibile del territorio.
Un impegno che si scontra con una affermata "lobby dell'ambientalismo" che con arroganza e tracotanza si ritiene depositaria delle politiche ambientali, al contrario, umiltà e capacità di ascoltare potrebbero garantire una vera ed efficace gestione ambientale del territorio.
Non si tratta di assecondare tutte le iniziative territoriali, ma la capacità di ricercare la strada della sostenibilità, riuscire a valutare come lo sviluppo possa tardursi in opportunità occupazionali nel rispetto dell'ambiente.
Questo significa rovesciare e scardinare quelle logiche di potere che cercano da anni di monopolizzare le opportunità nel campo ambientale, costringendo migliaia di giovani ad abbandonare i propri sogni, a tradire quelle aspettative maturate durante la formazione universitaria.
Capite che si tratta di una grande rivoluzione che deve essere affermata con la consapevolezza che la partecipazione di tutti gli attori sociali garantirà trasparenza, rispetto delle regole e osservanza dei principi di tutela ambientale.>
Enrico
00lunedì 19 settembre 2005 15:07
Complimenti al GRE
Complimenti a Riccardo Tomasello per i contenuti espressi dal Gre e dal suo presidente provinciale, che ha chiarito a mio parere molto bene la situazione sulle posizioni schierate in campo. L’ambientalismo "integralista" che conserva logiche di predominio sulla natura dettate non da un vero interesse per l’ambiente, ma da egoismo nel volere la montagna in base a loro “uso e consumo” è deprecabile. La prova di ciò è data dal fatto che il territorio del parco etneo presenta circostanze di inquinamento ingenti e macroscopiche in più zone, ma nessun ambientalista che ha alzato la voce e una durissima opposizione al polo turistico si è mosso per sensibilizzare concretamente le amministrazioni e il parco contro spazzatura e discariche a cielo aperto presenti soprattutto nel territorio delle zone c del parco. Evidentemente tali associazioni invece di impegnarsi laddove potrebbero avere voce in capitolo e ottenere risultati utili per tutti, sono troppo impegnate a combattere gli effetti nocivi (a dir loro) di un eventuale sviluppo turistico, cosa che a mio parere invece potrebbe fornire l’effetto contrario, ovvero un miglior controllo e tutela del territorio al fine di offrire ai turisti un servizio migliore, così come accade alla vicina Taormina
Vava
00martedì 27 settembre 2005 10:24
Dal nord in appoggio della dottoressa Pappalardo
Ciao a tutti, scrivo dal nord Italia (Modena), anche se sono originario di Acireale.
Ho appena discusso per questioni simili su una stazione sciistica nell'Appennino reggiano (Febbio), frequento qualche volta le piste di Abetone e Cimone, ma ho anche sciato sia a Nicolosi che Linguaglossa.
Ho letto tutti i messaggi, e persnoalmente ritengo che quello che meglio di tutti esprime, con chiarezza e sintesi, la situazione è quello della dottoressa Pappalardo. Anche se c'è del vero in tanti messaggi dei favorevoli al 3° polo, mi sembra difficile discernere tra cause di pubblica utilità e interessi personali, che certo non possono sussistere nel messaggio della dottoressa.
Qui si rischiano due errori:
1) deturpare l'Etna, che non è solo degli etnei, ma è patrimonipo nazionale, anzi, dell'umanità (e degli esseri viventi che la abitano).
2) investire (economicamente e non) su un'area che, per carenza di materia prima (neve), per difficoltà di collegamenti e per concorrenza (a partire dall'Etna stessa) rischia di avere già da ora poco futuro. Il Sud (anche il Nord, ma di più il Sud, comunque gli scandali attraversano l'Italia senza distinzione tra N e S, E e O) è pieno di cantieri dismessi, di aree devastate ed abbandonate... Per inefficienza, o perchè tanto i soldi erano già arrivati?

Il futuro dell'Etna non credo sia nello sci (come non credo lo sia per Cimone, Abetone e Monte Cusna (Febbio)), ma nel turismo alternativo, fatto di Arte e Cultura (e qui ne avete in sovrabbondanza!), Storia (idem), Gastronomia locale (idem), di Trekking, Mountain Bike, di escursioni a tema (botanica, zoologia, geologia!!!(dove meglio che su un vulcano?), orienteering, escursioni animate per bambini), Educazione Ambientale...
Prima che piste c'è bisogno di rifugi (anche restaurati), sentieri ben tracciati, guide, educatori ambientali, ecc. ecc.

Scrivo dal Nord non per giudicare, nè per rompervi le scatole, ma perchè amo la Sicilia e amo l'Etna.

E' vero che ci sono tanti altri problemi ambientali in Sicilia, ma questo mi pare grosso, e non solo è un problema ambientale, mi pare pure una follia imprenditoriale.

A difesa della dottoressa Pappalardo, che spero scriva ancora, vorrei ricordare che stava parlando a titolo personale e non dell'associazione ambientalista che, a leggere quanto scritto dal Sig. Tomasello, forse farebbe meglio a progettare autostrade che dichiararsi ambientalista!
Sperando di sbagliarmi sull'ultima affermazione saluto tutti!

Salvatore


Vava
00martedì 27 settembre 2005 10:51
...continua

riuscire a valutare come lo sviluppo possa tardursi in opportunità occupazionali nel rispetto dell'ambiente



In generale son d'accordo con quest'affermazione del Sig. Tomasello, ma sottolineando NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE.

Sono anch'io per un ambiente da non mettere sottovetro, ma da utilizzare (più che sfruttare) anche per l'uomo, ma, ripeto, nel rispetto dell'ambiente!

La mia critica è dovuta al fatto che una pista da sci, con tutto il suo contorno, NON E' rispetto per l'ambiente!
E forse neanche soldi per i gestori, viste le premesse...

Ciao a tutti
Salvatore
Enrico
00martedì 27 settembre 2005 12:06
risposta a Vava
Ciao vava,
complimenti anche a te per il tuo "disinteressato" intervento...ma fino a che punto disinteressato? Forse non sarebbe più corretto che la sig.ra anna pappalardo si difenda da sola senza l'aiuto di terzi? Inoltre se avesse voluto esprimere una sua disinteresata opinione forse avrebbe fatto meglio a non citare affatto la sua appartenenza agli ambientalisti del GRE, che forse faresti meglio a non giudicare, visto il serio e concreto intervento di questi; non credi????
Inoltre tengo puntualizzare alcune considerazioni che esprimi: in primo luogo il versante nord ovest etneo è ben differente per innevamento (molto abbondante) rispetto alle tue località di conoscenza, linguaglossa e nicolosi. Inoltre affermare che il futuro di molte località del centro sud non è lo sci credo sia veramente fuori luogo visto che l'abetone e il cimone hanno impianti e strutture da fare invidia a località più blasonate. Ricordo che due anni fa la cabinovia dell'abotone fu bruciata (da ECOTERRORISTI!!!!!) e ricostruita dopo sei mesi da <<imprenditori folli>> (come li hai definiti tu...). A Roccaraso, 5a località d'Italia per servizi e strutture, sono state realizzate da poco 2 nuove moderne seggiovie. (quanti imprenditori folli!!!)- Puntare anche su un turismo non solo fatto di sci ed escursioni è sicuramente un concetto valido che si può sviluppare ( e si poteva sviluppare in passato...) indipendentemente da altre realizzazioni e non forzatamente in alternativa allo sci come invece si sta tentando di fare un minuscolo gruppo di persone mentalmente poco aperte.
No al 3° polo!!!
00mercoledì 19 ottobre 2005 21:00
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!!
SIIIIIII!!!!!!!!!!
00mercoledì 19 ottobre 2005 21:49
"(SIIIII)"!!!!!!!!!al terzo polo ......non diciamo gastronerie[SM=g27826]
No al 3° polo!!!
00venerdì 21 ottobre 2005 11:36
Re: No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
No al 3° polo!!! No al 3° polo!!! No al 3° polo!!!
Ambientalista
00sabato 3 dicembre 2005 02:34
Aperto al dialogo, si al polo.
salve a tutti sono un ambientalista "moderato"
è per le dichiarazioni che sto per fare, che preferisco non dirvi chi sono.
Sono pienamente daccordo al progetto presentato qualche giorno fa a Maletto dall'ing. Lorenzo Capace
e non solo, ma sono anche pienamente favorevole a impianti e strutture ricettive che attirano turismo, nel pieno rispetto della natura ovviamente, risolvendo così DEFINITIVAMENTE il problema inquinamento, e lo sappiamo tutti, da noi, solo con il turismo, il territorio può finalmente diventare più pulito.(vedi qualunque località turistica, dove la natura è veramente pulita e protetta più del parco dell'etna dove SOLO NEI CARTELLI si vede ogni tanto scritto "qui la natura è protetta")(e da chi?)

Ultima affermazione ma non per questo meno importante,
quante persone conoscete della nostra provincia o regione che non sono mai state sul vulcano più alto d'europa?
Io troppe
E mi domando, per quale motivo dobbiamo tenere ancora nascoste le cose più belle? ma in particolar modo perchè nasconderle alle persone della nostra zona che non sanno nemmeno di cosa stiamo parlando, che non sanno cosa possiedono perchè qualcuno ha proibito loro di vedere.

Costruiamo il terzo polo, le strutture ricettive, diamo lavoro ai giovani e ai disoccupati, favoriamo il ritorno degli emigrati, utilizziamo anche mezzi televisivi per aumentare il turismo sul vulcano.

In pratica voglio chiedere ai miei colleghi ambientalisti di fare ciò che sto cercando di fare anche io,
vogliamo passare una mano sulla coscienza e aprirci al dialogo?
Sono sicuro che troveremo un'accordo ragionevole per lo sviluppo e l'integrità del nostro vulcano.
Mody
00sabato 3 dicembre 2005 08:17
Re: Aperto al dialogo, si al polo.
Diversi sono gli aspetti da considerare dell'eventuale costruzione di un terzo polo.Da parecchi anni le attuali stazioni esistenti registrano innumerevolo inconvenienti...si trovano o no in una posizione poco favorevole alla permanenza della neve?Ed in primis va sottolineato come quei 1/2 mesi in più di attività lavorativa andrebbero a soddisfare e il palato degli sciatori ed incrementerebbero le entrate di tutto ciò che starebbe intorno ad un nuovo ma seppur piccolo circo bianco...quanti calabresi dirotterebbero verso il 3° Polo(anche se a qualcuno e spero pochi questo non fa piacere)!! Cari ambientalisti...considerate le migliaia di ettari di terreno che avvolge il vulcano,perchè appigliarsi ad un progetto di così grande valenza che non andrebbe a deturpare e con un occhio alla salvaguardia dell' ambiente,e non promuovere una campagna affinnchè vengano rimossi gli "Ecomostri" presenti a bizeffe sul vulcano?...considerazioni...Mody
kkkgiu
00sabato 3 dicembre 2005 08:54
Re: Re: Approvo e sottoscrivo
Scritto da: Roberto Origlio 19/07/2005 15.43
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> Concordo pienamente, e umilmente, con quanto esposto
> in maniera esemplare e organica dalla signora Pappalardo.
> È raro trovare una simile limpidezza di pensiero
> ed espressione. Complimenti soprattutto per la
> sintesi, in poche righe ha espresso (quasi) tutte
> le ragioni del no a questo progetto. Mancherebbe,
> mi permetto, solo un riferimento ad un elemento
> autoctono, non stagionale, prodotto tipico della
> nostra "bella Sicilia": la malavita. Qualcuno ha
> fatto caso al fatto che nelle nostre zone a volte
> gli imprenditori ed i politici non risplendono
> per la capacità manageriale ma per gli intrecci
> economici a danno della comunità? Non trascuriamo
> il fatto che ogni qualvolta si eroga denaro pubblico
> le iene sono sempre appostate per appropriarsene
> (vedi Ponte sullo Stretto, per fare solo un esempio).
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Non ci posso credere che si possa e si debba pensare in questo senso... Noi siciliani siamo condannati per l'eternità... maledetti da dio e dagli uomini.
Ogni progetto imprenditoriale in sicilia sarà per sempre macchiato dalle infiltrazioni mafiose, compromesso e pilotato da come dice il Signor Augusto dalle iene in agguato... Quindi rassegnamoci, buttiamo la spugna giovani e meno giovani in Sicilia non c'è futuro siamo nelle mani della mafia e da questa a quanto pare non si può sfugguire!!!
Di cose poco sensate se ne sentono e se ne leggono ogni giorno ma qui stiamo sfiorando l'assurdo, si propongono solo divieti senza dare alternative concrete, risposte certe, risolutive... Non ci sono idee ed è questo il male della sicilia non tanto la mafia e le infiltrazioni "ienesche" (scusate i nuovi vocaboli...) ma la vera mancanza di conoscenze tecniche, di "sapere"... è ovvio che così non seremo capaci di garantirci e garantire a noi e ai nostri figli un futuro.
Vorrei chiedere a quanti di quelli che dicono no al 3° polo in che modo e in che senso conoscono il nostro vulcano, quanti di questi con umiltà e rispetto si avvicinano alle sue bellezze quanti di questi in tutti questi anni sono stati capaci di denunciare gravissimi episodi che hanno leso l'integrità del parco, quanti lasciano le auto sulla statale 120 e si inerpicano sui bellissimi sentieri che conduno nel cuore del parco, quanto in realtà conosciamo a fondo L'ETNA tanto da sapere cos'è meglio fare...
Sono indignato ed esterefatto che non ci siano pensieri concreti ma solo strascichi di idee basate su luoghi comuni, non c'è neve, non ci sono sciatori, il vulcano si rifiuta...
Bisogna esprimere idee concrete per costruire progetti!
Con rispetto Beppe


kkkgiu
00sabato 3 dicembre 2005 08:57
Il signor Roberto e non il signor Augusto come erroneamente ho scritto nel precedente messaggio.
roberto
00lunedì 13 febbraio 2006 14:55
poca informazione
salve a tutti,è la prima volta che scrivo su questo forum e vorrei dire la mia su questo argomento che mi stà tanto a cuore,dai vari post è evidente che spesso manca una vera informazione sulla reale situazione 3°polo,premesso che non sono un ambientalista,ma che amo la natura in tutte le sue forme, vorrei focalizzare la vostra attenzione prima di tutto sull'economia di tale progetto,naturalmente non si tratta di opinione personale ma di uno studio condotto dalla facoltà di economia di catania, che dimostra chiaramente come un impianto di risalita sull'etna non riesce neanche a ripagarsi,ed inoltre di come il flusso economico abbia un crollo durante la stagione sciistica.
successivamente vorrei anche cercare di capire per quale motivo si dovrebbe sacrificare la unicità di un sito (per altro protetto)di interesse planetario, al piacere di quattro sciatori(perchè rispetto ai non sciatori quattro sono)che invece di pensare a come sciare sui 3 km di etna farebbero meglio a sfruttare i minimo 400 km del trentino,praticando sull'etna quello che la stessa permette naturalmente.
sono d'accordo sul fatto che gli ambientalisti vorrebbero cristallizzare la natura e chiuderla ai più, ma almeno la difendono dall'assalto di ignoranti speculatori che non pensano alla brevità delle loro opere, ma alle volte si trova anche qualche ambientalista "onesto" che vorrebbe discutere sul fattibile e su sviluppo territoriale nel rispetto di principi ecologici, è il caso dell'attuale presidente ente parco, che più volte ha invitato vari enti locali di vari comuni ad un tavolo di concertazione, naturalmente tutti gli inviti sono caduti nell'indifferenza.
per finire vorrei ricordare che nostro malgrado, ogni anno vengono sull'etna tanti turisti da tutto il mondo, sono certo che non vengono a sciare

Ect0r
00lunedì 13 febbraio 2006 15:32
Re: poca informazione
Scritto da: roberto 13/02/2006 14.55
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> salve a tutti,è la prima volta che scrivo su questo
> forum e vorrei dire la mia su questo argomento
> che mi stà tanto a cuore,dai vari post è evidente
> che spesso manca una vera informazione sulla reale
> situazione 3°polo,premesso che non sono un ambientalista,ma
> che amo la natura in tutte le sue forme, vorrei
> focalizzare la vostra attenzione prima di tutto
> sull'economia di tale progetto,naturalmente non
> si tratta di opinione personale ma di uno studio
> condotto dalla facoltà di economia di catania,
> che dimostra chiaramente come un impianto di risalita
> sull'etna non riesce neanche a ripagarsi,ed inoltre
> di come il flusso economico abbia un crollo durante
> la stagione sciistica.
> successivamente vorrei anche cercare di capire p
> er quale motivo si dovrebbe sacrificare la unicità
> di un sito (per altro protetto)di interesse planetario,
> al piacere di quattro sciatori(perchè rispetto
> ai non sciatori quattro sono)che invece di pensare
> a come sciare sui 3 km di etna farebbero meglio
> a sfruttare i minimo 400 km del trentino,praticando
> sull'etna quello che la stessa permette naturalmente.
> sono d'accordo sul fatto che gli ambientalisti v
> orrebbero cristallizzare la natura e chiuderla
> ai più, ma almeno la difendono dall'assalto di
> ignoranti speculatori che non pensano alla brevità
> delle loro opere, ma alle volte si trova anche
> qualche ambientalista "onesto" che vorrebbe discutere
> sul fattibile e su sviluppo territoriale nel rispetto
> di principi ecologici, è il caso dell'attuale presidente
> ente parco, che più volte ha invitato vari enti
> locali di vari comuni ad un tavolo di concertazione,
> naturalmente tutti gli inviti sono caduti nell'indifferenza.
>
> per finire vorrei ricordare che nostro malgrado,
> ogni anno vengono sull'etna tanti turisti da tutto
> il mondo, sono certo che non vengono a sciare
>
>
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Ciao roberto...
Quello che vorrei capire è che tipo di studio è stato effettuato nella facoltà di Economia di Catania dato che sono un laureando di codesta facoltà...
Ovvero, sono interessato a capire quali parametri di ricerca sono stati usati dato che si sostiene che un impianto di risalita non riesce a coprire nemmeno le spese per farlo!!!Secondo la tua logica potrebbero chiudere tutte le piste???
Inoltre affermi che nei mesi invernali ci sarebbe un declino di flusso economico...ma con quali criteri lo affermi?
E' naturale che oggigiorno la maggior parte dei turisti viene sull'Etna non per sciare ma sicuramente neanche noi saremmo andati in trentino se non ci fossero state delle attrezzature adeguate...quindi tutto torna!!!
Inoltre sappi che non solo l'Etna è un bene dell'umanità che noi dobbiamo rispettare ma tutte le montagne dove ci sono km e km di piste sono parco nazionale...
Quindi ciò non significa che sci (snow o altro) e ambiante non possono andare di pari passo... se una persona vuole buttare una carta in un sito incontaminato lo fa lo stesso indipendentemente se ci sono piste da sci!!!
Forse solo con un pò di civiltà prima di tutto(cosa che non "ottieni" con o senza le piste da sci) e con degli investimenti appropriati (spendo ora per guadagnare poi, l'economia lo insegna) si può davvero parlare di sviluppo territoriale!!!
Ciao
roberto
00lunedì 13 febbraio 2006 18:06
studio di economia
guarda che non sono io che affermo ciò ma lo studio della prof Poselli e prof Catalfo,che comunque non dice che un impianto non si ripaga,ma che un impianto sull'etna non si ripaga e se vai a consultare questo studio avrai tutte le risposte che cerchi,inoltre vorrei attirare la tua attenzione sul fatto che a parte il carico antropico sopportabile da un piccolo sito come il nostro,non sono preoccupato per le carte che si troverebbero in giro(già grave)quanto per le tonnellate di cemento e acciaio che verrebbero depositati sull'etna,oltre allo sbancamento necessario per queste strutture,al di là dell'ambientalismo fine a se stesso, faccio un ragionamento credo logico,se alle galapagos costruissero villaggi turistici,strutture ricettive,parchi di divertimento,pensi che susciterebbero un interesse diverso rispetto a gardaland? noi possiamo offrire turismo a costi molto alti, non siamo organizzati per un turismo di massa come altre località che costano un terzo rispetto alla sicilia,quindi dobbiamo conservare il nostro patrimonio e non omologarlo ad altri, siamo troppo piccoli per un turismo numerico ed a basso costo,dobbiamo promuovere quello che abbiamo e non inseguire delle chimere che qualcuno per mettersi quattro spiccioli in tasca vuole farci credere progetti di sviluppo, fammelo conoscere un imprenditore che senza attingere a fondi pubblici voglia finanziare il terzo polo,gia funzionano malissimo i primi due e senza aiuti sarebbero chiusi da tempo.
beato Paolo
00lunedì 13 febbraio 2006 20:49
Gli studi dicono quello che gli si vuol fare dire. La vicenda del ponte sullo stretto ne è la prova. Prima gli studi dicevano che è antieconomico poi quando la volontà politica ha voluto farlo diventare fattibile gli studi di Università e centri analisi hanno dimostrato l'utilità dell'opera. Nei fatti i siciliani e gli italiani su certe opere non hanno bisogno di studi politicamente orientati per decidere da soli quale opera è di loro gradimento e quale no. Io comunque sono un dottore di ricerca e proprio nel raggruppamento "sces" e ho visto molte volte la scienza economica prestarsi al servizio di interessi precostituiti, anche interessi ambientalisti.
Detto questo si può obiettare su tante cose sostenute a ritornello dagli ambientalisti. 1° gli impianti servono sia per il turismo invernale sia per quello estivo. Anche nelle Alpi è così. Gli impianti sono economicamente vantaggiosi perché vengono usati non solo per fini sciistici. Sulle dolomiti addirittura alcune funivie aprono solo in estate. 2° l’innevamento sull’Etna è abbastanza significativo per sfruttarlo turisticamente. Siamo su una montagna alta più di 3000 metri. Il fatto che si trovi in Sicilia è indifferente a quelle altezze. Stando al ragionamento che ho sentito dato che il Kilimangiaro (più di 5895 metri) è in Africa potremmo salire in vetta in bermuda e canottiera. Il freddo e la neve sono solo al nord al sud non possono esserci. E’ ovvio che è un’assurdità. Se guardiamo i dati dell’innevamento ci accorgeremo che persino sulle Madonie c’è abbastanza neve per garantire il funzionamento di una stazione sciistica. Soprattutto negli ultimi anni. (l’anno scorso a Cortina ho sciato su 50 cm di neve mentre a Piano Battaglia si divertivano con più di 2 metri). 3° L’Etna è l’unica località che può competere con le Alpi. Sia per il fascino del Vulcano sia per la sciabilità del luogo. Gli Appennini, compreso quello siculo con Piano Battaglia, tranne che in pochi casi presentano per la maggior parte solo piccole stazioni sciistiche con poche piste e impianti tra gli alberi, strette e brevi e tutte tra i 1500 e i 1900 metri. Un tipo di scii diverso da quello delle Alpi e adatto a un’utenza regionale. L’Etna è l’unico luogo oltre le Alpi dove si possono avere parecchie piste larghe e lunghe, a un altitudine elevata e con un innevamento notevole. 4° Sulla poca redditività il dato di fatto che si stanno ricostruendo gli impianti distrutti dimostra da solo che qualcosa fruttano. 5° I capitali nel settore turistico in Sicilia negli ultimi anni stanno arrivando e soprattutto dall’Italia e dall’estero. La possibilità di creare una meta turistica di livello internazionale gli investitori non se la lasceranno sfuggire. Fino a oggi il Vulcano più alto d’Europa viene visitato solo un paio di ore dai turisti che risiedono a Taormina e da un po’ di appassionati del trekking in estate. Numeri obsoleti per le potenzialità del territorio. E’ l’occasione per farne una meta turistica internazionale in estate e in inverno. 6° Difficilmente gli ambientalisti potranno spiegare agli abitanti di Bronte che chi vive a Tarvisio o a Ponte di Legno può lavorare e arricchirsi con il turismo e lui invece deve morire di fame nella speranza di fare il precario in qualche ente pubblico. 7° Dire che la Sicilia non può avere un turismo dai grandi numeri significa che non può proprio avere uno sviluppo economico tramite il turismo. Solo i numeri rendono il turismo vantaggioso economicamente. Dato che in Sicilia oltre il turismo non si può fare poi molto vorrei sapere come i siciliani dovrebbero campare. 8° La natura imbalsamata non è per niente protetta. Quando i parchi non sono visitati e vissuti nel silenzio si possono compiere tutti gli scempi che si vuole. Se poi la popolazione locale invece che difendere il proprio parco lo avverte come un nemico e un ostacolo a quel punto il Parco è morto!!!! Continuando con questa politica del no a tutto e tutti e dello scontro gli ambientalisti arriveranno al punto di esporre l’ambiente a più pericoli perché finiranno per distruggere il consenso e la sensibilità della popolazione su certi temi. 9° Una soluzione ragionevole si deve trovare e basterebbe non lasciarsi guidare da interessi politici di parte o ideologie precostituite. 10° Sento dire spesso che l’Etna è un patrimonio mondiale. Benissimo. E’ vero. Ciò però non vuol dire che i siciliani non possano decidere e legiferare sul loro vulcano. L’interesse nazionale, europeo o mondiale vanno tenuti in conto per deliberare con maggiore cautela e serietà. Non possono però trasformarsi in una sottrazione della potestà degli abitanti che vivono il territorio in questione. Sarebbe poco democratico. Sento invocare creazione di parchi nazionali o ipotesi di centrassimo, per fortuna irrealizzabili grazie al nostro Statuto, che esproprierebbero i siciliani della facoltà di decidere sul loro stesso futuro e su casa propria. Non mi piace certo ambientalismo che invoca il rispetto delle comunità locali quando coincide con i propri intenti politici (vedi TAV) mentre chiede il centralismo quando sa di non avere seguito e consenso sul luogo.

Quindi dico: rilanciamo il turismo, costruiamo gli impianti e le altre stazioni e creiamo un unico comprensorio sciistico. Gli impianti dovranno essere i meno invasivi possibile e le strutture ricettive per numero e cubatura limitati. Andrà bene una rete di rifugi e qualche albergo che non abbia però le caratteristiche degli obbrobri a 6 piani che hanno deturpato le Dolomiti. Gli errori compiuti sulle Alpi potranno essere di insegnamento così come le cose pregevoli che li sono state fatte.




Modificato da beato Paolo 13/02/2006 20.53
Ect0r
00lunedì 13 febbraio 2006 23:37
Condivido in piano quanto detto da beato Paolo!!!
Inoltre a giorni mi informerò direttamnte con i docenti citati su questa ricerca sperando che siano disponibili a darmene una copia così valuto davvero cosa c'è scritto...
Invece roberto mi sa che dice un pò di cose senza senso: parli di cementificazione selvaggia (tu ad esempio sai dove andranno a fare gli alberghi? penso proprio di no), parli di un confronto tra gardaland e le galapagos(non capisco), parli di un imitazione alle alpi (per certi aspetti si ma non è assolutamente vero per altri aspetti come ha anche ben spiegato beato Paolo), parli di un turismo di nicchia (vedi che non siamo a dubai...) e poi perchè non pensi al ritorno economico che potrebbero avere tutti comuni interessati?!!!E se si leggono le altre sezioni del forum ci si accorge che gente non siciliana è venuta o sta venendo sull'Etna anche per sciare (un maltese: "bello P.Provenzana, spero facciano altre piste) solo con tre impianti funzionanti!!!
Scommetto che gli autori di queste ricerche e i fautori di un falso ambientalismo e di questo perbenismo o "protezionismo" nei confronti dell'Etna, sull'Etna non ci sanno neanche arrivare...non ci saranno mai stati!!!
Proteggere l'Etna e volerle bene si dimostra nel cercare di svilupparla anche turisticamente e di sottrarla al degrado dovuta da quel falso protezionismo perchè, come dice beato Paolo "Quando i parchi non sono visitati e vissuti, nel silenzio si possono compiere tutti gli scempi che si vuole"...
Ciao!!!
Modificato da Ect0r 13/02/2006 23.44
etnasci
00martedì 14 febbraio 2006 00:35
Re: poca informazione
Ciao Roberto, pensiamo che già altri utenti ti abbiano dato esaudienti spiegazioni in merito, come beato paolo o ector, ma
visto che citi aspetti economici è bello constatare che nessuno studio (e relative opposizioni a tali ipotesi fallimentari) è stato fatto per la stazione di Etna Sud. Certamente località che non gode di una posizione tra le più favorevoli per la pratica degli sport invernali e che si vede attualmente collocata proprio in una zona ad alto rischio eruttivo. Dunque una zona che forse non avrebbe giustificato un dispendio economico di decine e decine di milioni di euro come è stato fatto (più o meno giustamente, valutate voi...) forse sia per la tradizione del luogo sia per l'indotto economico che una funivia può fornire nell'arco, non della sola stagione sciistica, ma nel corso dell'anno. Beh la cosa interessante è che molti ambientalisti hanno evidenziato la presunta antieconomicità del terzo polo, ma non hanno detto nulla su Nicolosi (che per di più dopo le due ultime eruzioni si presentava assolutamente allo stato naturale al pari di altre zone non antropizzate come il versante nord ovest...)- Sei sicuro che siamo noi le persone poco informate???


Scritto da: roberto 13/02/2006 14.55
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> salve a tutti,è la prima volta che scrivo su questo
> forum e vorrei dire la mia su questo argomento
> che mi stà tanto a cuore,dai vari post è evidente
> che spesso manca una vera informazione sulla reale
> situazione 3°polo,premesso che non sono un ambientalista,ma
> che amo la natura in tutte le sue forme, vorrei
> focalizzare la vostra attenzione prima di tutto
> sull'economia di tale progetto,naturalmente non
> si tratta di opinione personale ma di uno studio
> condotto dalla facoltà di economia di catania,
> che dimostra chiaramente come un impianto di risalita
> sull'etna non riesce neanche a ripagarsi,ed inoltre
> di come il flusso economico abbia un crollo durante
> la stagione sciistica.
> successivamente vorrei anche cercare di capire p
> er quale motivo si dovrebbe sacrificare la unicità
> di un sito (per altro protetto)di interesse planetario,
> al piacere di quattro sciatori(perchè rispetto
> ai non sciatori quattro sono)che invece di pensare
> a come sciare sui 3 km di etna farebbero meglio
> a sfruttare i minimo 400 km del trentino,praticando
> sull'etna quello che la stessa permette naturalmente.
> sono d'accordo sul fatto che gli ambientalisti v
> orrebbero cristallizzare la natura e chiuderla
> ai più, ma almeno la difendono dall'assalto di
> ignoranti speculatori che non pensano alla brevità
> delle loro opere, ma alle volte si trova anche
> qualche ambientalista "onesto" che vorrebbe discutere
> sul fattibile e su sviluppo territoriale nel rispetto
> di principi ecologici, è il caso dell'attuale presidente
> ente parco, che più volte ha invitato vari enti
> locali di vari comuni ad un tavolo di concertazione,
> naturalmente tutti gli inviti sono caduti nell'indifferenza.
>
> per finire vorrei ricordare che nostro malgrado,
> ogni anno vengono sull'etna tanti turisti da tutto
> il mondo, sono certo che non vengono a sciare
>
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Modificato da etnasci 14/02/2006 0.38
roberto
00martedì 14 febbraio 2006 12:01
Re: stiamo calmi
Scritto da: beato Paolo 13/02/2006 20.49
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> Gli studi dicono quello che gli si vuol fare dire.
> La vicenda del ponte sullo stretto ne è la prova.
> Prima gli studi dicevano che è antieconomico poi
> quando la volontà politica ha voluto farlo diventare
> fattibile gli studi di Università e centri analisi
> hanno dimostrato l'utilità dell'opera. Nei fatti
> i siciliani e gli italiani su certe opere non hanno
> bisogno di studi politicamente orientati per decidere
> da soli quale opera è di loro gradimento e quale
> no. Io comunque sono un dottore di ricerca e proprio
> nel raggruppamento "sces" e ho visto molte volte
> la scienza economica prestarsi al servizio di interessi
> precostituiti, anche interessi ambientalisti.
> Detto questo si può obiettare su tante cose sost
> enute a ritornello dagli ambientalisti. 1° gli
> impianti servono sia per il turismo invernale sia
> per quello estivo. Anche nelle Alpi è così. Gli
> impianti sono economicamente vantaggiosi perché
> vengono usati non solo per fini sciistici. Sulle
> dolomiti addirittura alcune funivie aprono solo
> in estate. 2° l’innevamento sull’Etna è abbastanza
> significativo per sfruttarlo turisticamente. Siamo
> su una montagna alta più di 3000 metri. Il fatto
> che si trovi in Sicilia è indifferente a quelle
> altezze. Stando al ragionamento che ho sentito
> dato che il Kilimangiaro (più di 5895 metri) è
> in Africa potremmo salire in vetta in bermuda e
> canottiera. Il freddo e la neve sono solo al nord
> al sud non possono esserci. E’ ovvio che è un’assurdità.
> Se guardiamo i dati dell’innevamento ci accorgeremo
> che persino sulle Madonie c’è abbastanza neve per
> garantire il funzionamento di una stazione sciistica.
> Soprattutto negli ultimi anni. (l’anno scorso a
> Cortina ho sciato su 50 cm di neve mentre a Piano
> Battaglia si divertivano con più di 2 metri). 3°
> L’Etna è l’unica località che può competere con
> le Alpi. Sia per il fascino del Vulcano sia per
> la sciabilità del luogo. Gli Appennini, compreso
> quello siculo con Piano Battaglia, tranne che in
> pochi casi presentano per la maggior parte solo
> piccole stazioni sciistiche con poche piste e impianti
> tra gli alberi, strette e brevi e tutte tra i 1500
> e i 1900 metri. Un tipo di scii diverso da quello
> delle Alpi e adatto a un’utenza regionale. L’Etna
> è l’unico luogo oltre le Alpi dove si possono avere
> parecchie piste larghe e lunghe, a un altitudine
> elevata e con un innevamento notevole. 4° Sulla
> poca redditività il dato di fatto che si stanno
> ricostruendo gli impianti distrutti dimostra da
> solo che qualcosa fruttano. 5° I capitali nel settore
> turistico in Sicilia negli ultimi anni stanno arrivando
> e soprattutto dall’Italia e dall’estero. La possibilità
> di creare una meta turistica di livello internazionale
> gli investitori non se la lasceranno sfuggire.
> Fino a oggi il Vulcano più alto d’Europa viene
> visitato solo un paio di ore dai turisti che risiedono
> a Taormina e da un po’ di appassionati del trekking
> in estate. Numeri obsoleti per le potenzialità
> del territorio. E’ l’occasione per farne una meta
> turistica internazionale in estate e in inverno.
> 6° Difficilmente gli ambientalisti potranno spiegare
> agli abitanti di Bronte che chi vive a Tarvisio
> o a Ponte di Legno può lavorare e arricchirsi con
> il turismo e lui invece deve morire di fame nella
> speranza di fare il precario in qualche ente pubblico.
> 7° Dire che la Sicilia non può avere un turismo
> dai grandi numeri significa che non può proprio
> avere uno sviluppo economico tramite il turismo.
> Solo i numeri rendono il turismo vantaggioso economicamente.
> Dato che in Sicilia oltre il turismo non si può
> fare poi molto vorrei sapere come i siciliani dovrebbero
> campare. 8° La natura imbalsamata non è per niente
> protetta. Quando i parchi non sono visitati e vissuti
> nel silenzio si possono compiere tutti gli scempi
> che si vuole. Se poi la popolazione locale invece
> che difendere il proprio parco lo avverte come
> un nemico e un ostacolo a quel punto il Parco è
> morto!!!! Continuando con questa politica del no
> a tutto e tutti e dello scontro gli ambientalisti
> arriveranno al punto di esporre l’ambiente a più
> pericoli perché finiranno per distruggere il consenso
> e la sensibilità della popolazione su certi temi.
> 9° Una soluzione ragionevole si deve trovare e
> basterebbe non lasciarsi guidare da interessi politici
> di parte o ideologie precostituite. 10° Sento dire
> spesso che l’Etna è un patrimonio mondiale. Benissimo.
> E’ vero. Ciò però non vuol dire che i siciliani
> non possano decidere e legiferare sul loro vulcano.
> L’interesse nazionale, europeo o mondiale vanno
> tenuti in conto per deliberare con maggiore cautela
> e serietà. Non possono però trasformarsi in una
> sottrazione della potestà degli abitanti che vivono
> il territorio in questione. Sarebbe poco democratico.
> Sento invocare creazione di parchi nazionali o
> ipotesi di centrassimo, per fortuna irrealizzabili
> grazie al nostro Statuto, che esproprierebbero
> i siciliani della facoltà di decidere sul loro
> stesso futuro e su casa propria. Non mi piace certo
> ambientalismo che invoca il rispetto delle comunità
> locali quando coincide con i propri intenti politici
> (vedi TAV) mentre chiede il centralismo quando
> sa di non avere seguito e consenso sul luogo.
>
> Quindi dico: rilanciamo il turismo, costruiamo gli im
> pianti e le altre stazioni e creiamo un unico comprensorio
> sciistico. Gli impianti dovranno essere i meno
> invasivi possibile e le strutture ricettive per
> numero e cubatura limitati. Andrà bene una rete
> di rifugi e qualche albergo che non abbia però
> le caratteristiche degli obbrobri a 6 piani che
> hanno deturpato le Dolomiti. Gli errori compiuti
> sulle Alpi potranno essere di insegnamento così
> come le cose pregevoli che li sono state fatte.
>
>
>
>
>
> Modificato da beato Paolo 13/02/2006 20.53
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dunque...se riusciamo a tenere la discussione su toni pacati,continuerò con piacere ad esporre la mia opinione,diversamente abbandono e ognuno si tiene la propria.
per il 1° e 2° punto sono d'accordo con te,3° l'Etna non non ha competitors e su quello si deve puntare,mi dici quanto sarebbe lunga una pista sull'Etna? 4° di chi sono i fondi utilizzati per la ricostruzione? 5° non hai qualche numero per quantificare quei pochi turisti? per gli "investitori" sono d'accordo con te,nel senso che non si lasceranno sfuggire il por 2007-2011,6° lo spiego io agli abitanti di Bronte e Maletto perchè non possono vivere di turismo:perchè non offrono niente,hai mai sentito di iniziative,ricettività,escursioni,ecc. in questi paesi? io mai,sei mai stato a Maletto? hai cercato non dico un ristorante,ma almeno un bar? tutto quello che sanno fare è la sagra del pistacchio e delle fragole.7°non merita risposta,8° pienamente d'accordo con te,9°come sopra,10°assolutamente contrario anche per coerenza con quanto detto prima ed inoltre cosa intenti per minimo impatto ambientale?che spianiamo le colline e le piste,che impiantiamo dei bei piloni con 100 mc di cemento per ognuno,che costruiamo la strada di servizio,che facciamo dei piccoli alberghi a 2 piani mettendoci poche decine di migliaia di mc di cemento, che insomma trasformiamo quel versante incontaminato in un bel villaggio turistico,e quanto fauna e flora spariranno noi diremo: ma come andate via da un posto così bello, restate pure non vogliamo disturbare!e quanto il vulcano si riprenderà tutto come ha sempre fatto, sarà bello strapparsi i capelli e chiedere l'intervento del governo e dell'UE,perchè sarà dichiarata la calamità naturale!
dai ragazzi cerchiamo di ragionarci e proporre qualcosa di veramente valido,nè l'impianto nè il ponte sullo stretto,quelli lasciamoli alle campagne elettorali!
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