Muro di Berlino

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sandro.raso
00lunedì 9 novembre 2009 08:35
20 anni fa la sua caduta!!!
Sembra ieri, sono già passati 20 anni!
La caduta del Muro di Berlino aprì una enorme crepa nel sistema, che sino ad allora sembrava invulnerabile, della dittatura comunista sovietica.

Fu come quando si rompe una diga: da una piccola fessura inizia a fluire un filo d'acqua, poco dopo l'intera diga si sgretola e tutta l'acqua va a riempire i fiumi in piena.

Non ci saranno oggi parate militari, non fosse altro perchè la caduta del Muro di Berlino non fu con i carri armati, ma senza colpo ferire.
Grazie a quanto accadde quel giorno la dittatura sovietica, i gulag, i carri armati in Ungheria e Cecoslovacchia, i cristiani imprigionati, torturati e talvolta uccisi (anche ad altissimo grado gerarchico, come i cardinali Mindszenty, Trotka, Slipyi e moltissimi altri) sono solo un ricordo: triste, ma per l'appunto solo ricordo e non più realtà odierna.

Il ricordo più bello che mi rimane di quell'epoca gloriosa è l'immagine del vecchissimo Cardinale Frantisek Tomasek, Arcivescovo di Budapest, che dopo decenni di prigionia e dopo aver fatto coattivamente lo spazzino per le vie della città, giunto alla bella età di 93 anni potè riprendere possesso della sua Cattedrale e, commosso, ricevervi il Papa Giovanni Paolo II con le parole "Ora posso anche morire, si è avverato il sogno della mia vita".

Ricordiamo quel giorno, con l'augurio che la dittatura sovietica non ritorni mai più e che anzi scompaiano le altre dittature che ancora opprimono gran parte dell'umanità!
ralco
00lunedì 9 novembre 2009 10:45
E' accaduto ciò che, storicamente, era logico che accadesse, prima o poi.
E non sarò certamente io a rimpiangere un sistema politico che aveva pur dato molto, in termini di emancipazione sociale dei cittadini e soddisfacimento dei loro bisogni primari ( lavoro, casa, servizi sociali e, soprattutto, istruzione), ma aveva oramai mostrato limiti insostenibili sul piano dei fondamentali diritti di libertà individuale, di pensiero ed espressione.

Purtuttavia, mi sembra anche giusto ricordare che cosa è accaduto dopo in quei paesi, ed ancora oggi perdura: forti sperequazioni tra i pochi che si sono arricchiti alla follia e la povertà di molti, con gente che non ha di che vivere ed accattona per le strade, crollo del sistema industriale, mafia, corruzione altissima, servilismo prono agli USA di molti dei Paesi del vecchio blocco URSS, assenza di un controllore credibile alle politiche degli Stati Uniti, divenuti per lungo tempo, piacesse o meno, unici ed incontrastati padroni del mondo.

Era meglio prima? Certamente no, però la transizione da oltre 70 anni di sistema socialista al libero e selvaggio capitalismo occidentale, avrebbe richiesto, secondo me, forme più graduali.
GenoaJackson
00lunedì 9 novembre 2009 11:44
E' vero Ralco. Il fatto è anche che l'europa stessa fa entrare nella UE i paesi dell' ex-blocco sovietico ad una velocità insostenibile. Il caso della Romania è indicativo.

L'Europa forse avrebbe dovuto far meglio da cuscinetto fra il mondo occidentale che tendiamo tutti ad identificare con gli USA (perchè il vecchio continente ha meccanismi chiaramente un po' diversi) e questi paesi che si affacciano a noi con un mare di problemi interni da risolvere.

Questa fuga dall'est, seppur comprensibile, è una sorta di speranza futura che non so ad oggi quanti reali benefici abbia portato. Probabilmente ad oggi ha provocato più danni che altro.

Non so che scenario abbiamo davanti, credo che ci vorrà ancora un quinquennio per valutare gli effettivi risvolti dell'entrata bell'UE da parte dei queste nazioni.

Per quanto riguarda il muro...beh io ero un ragazzino, pur non capendo molto della situazione provai una forte emozione e mi resi conto che quel momento era davvero qualcosa di epocale.
ralco
00lunedì 9 novembre 2009 11:49
L'emozione fu di tutti.

Ho ancora nel ricordo un mitico concerto dei Pink Floyds e mi vengono i brividi, se ci penso..
titoit
00lunedì 9 novembre 2009 12:10
Parlando di ricordi personali, io mi ricordo bene quei giorni.
Ero al liceo e seguivo già abbastanza le vicende di attualità. Era davvero stupefacente vedere in pochi mesi e poi in pochi giorni i profughi DDR dall’Ungheria, i primi segnali di disgelo in Cecoslovacchia e poi quella caduta del muro così inaspettata che aveva creato un’emozione fortissima e una gioia immensa in tutto il mondo libero.
E in più sono state tutte rivoluzioni pacifiche, tranne l’unico caso dell’oscura tragedia della Romania nei giorni di Natale del 1989.
Ancora oggi nel vedere quelle immagini di festa di Berlino del 1989, non posso nascondere di provare una certa commozione!!

Al di là delle considerazioni economiche e sociali di un sistema che era divenuto insostenibile, credo che gran parte del merito politico lo si debba a Gorbaciov. E’ singolare poi il destino riservato a questo grande statista, così popolare in Occidente e così poco amato in URSS prima e in Russia dopo.
Il Celle
00lunedì 9 novembre 2009 13:55
Interessante ciò che ha scritto ieri Maggiani (http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/speciali/2009/11/09/AMrHXk5C-lenin_trenino_vale.shtml) sulla pagine del secolo a riguardo: è una descrizione da un punto di vista insolito ma esprime uno dei motivi (all'apparenza frivolo) della caduta del regime. Penso che i temi che solleva siano importanti, una civiltà si valuta anche (secondo me soprattutto) dai "colori" della gente comune e dalle situazioni di vita quotidiana.
euge1893
00lunedì 9 novembre 2009 19:36
Ricordo bene l'anno 1989, era l'anno della mia maturità (e della promozione in A del Genoa di Scoglio [SM=x1405315] ).
Tornando seri, ricordo che fu davvero un anno straordinario: con la caduta del muro di Berlino si ebbe subito la sensazione di una svolta epocale, ricordo che seguii tutto alla televisione con grande entusiasmo.
Sempre di quell'anno ricordo la Rivoluzione di Velluto di Praga e quella cruenta ahimé di Bucarest. L'Europa si riunificava nella libertà e nel ripudio di tutte le dittature totalitarie... a distanza di tanti anni, mentre gli Europei ormai si muovono senza problemi nel continente, suona un po' beffardo considerare che è stata proprio l'idea politica di Europa a segnare il passo [SM=x1177063]
sandro.raso
00lunedì 9 novembre 2009 20:34
Poco fa il primo colpo di piccone per abbattere il Muro di Berlino (stavolta solo simbolico) lo ha dato Lech Walesa! Sicuramente Giovanni Paolo II e molti altri, dal Cielo, lo hanno aiutato.
Brindiamo alla caduta di tutti i Muri che ancor oggi rimangono!!!
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