Per nulla d'accordo.
Bè, a parte all'inizio...quando parla di un rapporto intrinseco fra il passato (settembre nero) ed il presente (11 settembre in poi). Anche io l'ho sentito molto questo rapporto.
Per il resto, secondo me, sono sbagliate le conclusioni a cui arriva il giornalista...Spielberg, come già vi accennavo ieri, non dà un punto finale al suo film perchè lo stesso tema trattato non ha un finale. Quello che il regista vuole dirci è proprio questo: non ci sarà mai fine alla guerra se è con la guerra stessa che si cerca di farla finire...è un paradosso insormontabile che porta a varie problematiche...una delle quali è presentata dal tizio che fa le bombe alla stazione, ricordate? Diceva che non era nel modo in cui loro stavano operando che si ritrovava come ebreo...ma nel perdono e nella tolleranza, a questo punto Avner gli ricorda che, però, se la tolleranza è di una sola delle parti si arriverebbe semplicemente alla sottomissione della parte che ne fa uso. Sono problematiche che il regista mostra efficacemente...ma a cui non dà soluzione perchè, semplicemente, la soluzione è evidente...troppo evidente.
Gli altri punti fondamentali del film sono due, sostanzialmente: la famiglia (in questo anche sono d'accordo con il giornalista), per cui Avner fa quello che sta facendo...e l'"ereditarietà" del male...ora, non sono sicuro di quello che sto per dire...dovrei rivederlo una seconda volta ma vorrei farvi notare una cosa, alla fine, quando i due sopravvissuti (Avner ed il biondo) vanno nella residenza di Salameh finiscono con l'uccidere una guardia...ebbene, ripensandoci mi sono reso conto (ed è qui, però, che non sono sicuro) che questi altri non è che quel ragazzino che avevano lasciato in vita dopo aver ucciso uno degli obbiettivi, probabilmente il figlio. Ora, anche se non dovessi aver ragione, io credo che questo tema sia comunque assolutamente presente..il fatto che Spielberg punti molto sulla famiglia degli obbiettivi (la scena della bambina che risponde al telefono mi ha lasciato senza fiato)...e, nel caso di cui parlavo prima, del fatto che scelga di inquadrare per un lungo istante lo sguardo del ragazzino che vede il padre (?) e la madre (?) uccisi...e, da questo, inevitabilmente ci si riporta al tema della vendetta (che è un po' il motivo scatenante del film, in realtà).
§Johan Razev§