Morto Enzo Biagi.

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!Nicodemus!
00martedì 6 novembre 2007 08:38
Enzo Biagi è morto

Il celebre giornalista era ricoverato da una decina di giorni in una clinica milanese


MILANO - Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i suoi generi. Ad annunciare il decesso è stato il medico Giorgio Massarotti: «Per incarico della famiglia, con estremo dolore, annuncio che il dottor Biagi si è spento alle 8 di questa mattina con serenità».

L'ARRIVO DELLE FIGLIE - Le due figlie di Biagi erano arrivate in clinica attorno alle 7 e 25. Contrariamente a quanto accaduto nelle sere passate, avevano trascorso la notte nella propria abitazione. Al loro arrivo alla clinica sono immediatamente entrate, senza attardarsi con i giornalisti.


Fonte: corriere.it
Lpoz
00martedì 6 novembre 2007 09:55
ma si tratterà solo di una manovra per censurarlo...

[SM=g27815]


no bom...
un grande giornalista comunque...
Ciqo
00martedì 6 novembre 2007 12:43
Che poi"Il Fatto" io lo guardavo, ma secondo me alla RAI uno davvero drogato non l´hanno mai visto.
Scherzi a parte, RIP.
Das Reich
00martedì 6 novembre 2007 12:53
[SM=x760785] [SM=x760785] [SM=x760785]
Sabagod
00martedì 6 novembre 2007 12:55
RIP, una delle migliori penne del dopoguerra.
Desperate Cry
00martedì 6 novembre 2007 13:23
Dispiace tantissimo per Biagi che, come ho detto di là, era il miglior giornalista in Italia con Scalfari.

Detto questo, a proposito di penne del dopoguerra, qualcuno dica a Bocca (per carità, ottimo giornalista) che abbiamo capito tutti che ha fatto la cazzo di resistenza e che se non fossero esistiti i partigiani oggi l'Italia sarebbe un paese peggiore. Grazie.
Nettare
00martedì 6 novembre 2007 15:47
rip..

speriamo nn si marci sopra questa morte
TheRainMaker
00martedì 6 novembre 2007 17:47
Re:
Desperate Cry, 06/11/2007 13.23:

Dispiace tantissimo per Biagi che, come ho detto di là, era il miglior giornalista in Italia con Scalfari.





Spero sinceramente tu stia scherzando.
Scalfari ha scritto ultimamente che Beppe Grillo gli ricorda Mussolini, per dire.
Giornalisti terroristi.
max/offspring
00martedì 6 novembre 2007 19:45
Re:
Sabagod, 06/11/2007 12.55:

RIP, una delle migliori penne del dopoguerra.



.
Sabagod
00martedì 6 novembre 2007 19:50
Re: Re:
TheRainMaker, 06/11/2007 17.47:




Spero sinceramente tu stia scherzando.
Scalfari ha scritto ultimamente che Beppe Grillo gli ricorda Mussolini, per dire.
Giornalisti terroristi.




beh, bisogna leggere bene cosa scrisse di preciso...magari era un paragone su come entrambi sapevano infiammare le folle, se pure con modalità diverse. non decontestualizziamo sempre.
TheRainMaker
00mercoledì 7 novembre 2007 09:02
Re: Re: Re:
Sabagod, 06/11/2007 19.50:




beh, bisogna leggere bene cosa scrisse di preciso...magari era un paragone su come entrambi sapevano infiammare le folle, se pure con modalità diverse. non decontestualizziamo sempre.




Nonno, si riferiva al modo di urlare "italiani!!!" di Grillo, che pure mia nonna col parkinson ne capiva l'ironia.
Vabeh in realtà l'avrà capita pure quel porco, che però difendeva gli interessi dei suoi amichetti raccontando balle e gonfiando le cose, come fa Repubblica (peggior quotidiano di sempre) da anni.
TheRainMaker
00mercoledì 7 novembre 2007 09:16
Tanto per citare l'unico giornalista che, secondo me ovviamant, scrive sempre guidato dai lumi della ragione:


Scalfari, quella vuota «pienezza di sé»
di Massimo Fini - 26/04/2007

Fonte: il giornale








Una volta chiesi a Montanelli un giudizio su Eugenio Scalfari. «Non è dei nostri», rispose senza esitazione il grande Indro, intendendo dire che non è un giornalista. Il suo stile è orripilante: ciceroniano, ore rotundo, privo di capacità di sintesi, involuto, avvocaticchio, retorico, pomposo, magniloquente, sussiegoso, oracolare. E corrisponde perfettamente all’uomo.
In un libro senile, Incontro con io, con ambizioni penosamente filosofiche, ha scritto: «Ho finalmente raggiunto la pienezza di me». Non osiamo immaginare, perché pieno di sé Scalfari lo è sempre stato. Parlando, come suole, ex cathedra, non ha mai rinunciato a impartire lezioni, soprattutto di morale; in particolare ai colleghi. Del suo giornale ha scritto: «La qualità culturale e morale di Repubblica non ha riscontro con nessun fenomeno analogo nel giornalismo italiano (...) i suoi lettori rappresentano il meglio della società».
Questa boria incontrollata lo ha esposto anche a figuracce incresciose. Nel 1969, quando era deputato socialista, un vigile osò fargli una multa alla Stazione centrale di Milano perché aveva parcheggiato la macchina in sosta vietata. Lui esplose nel più classico e italico: «Lei non sa chi sono io!» e gli scagliò contro l’Espresso, dove il vigile figurava come l’emblema del potere arrogante e protervo e lui, Scalfari, come il cittadino inerme.
Del resto una certa vocazione censoria questo campione della «libera stampa» l’ha sempre avuta. Quando nei sinistrorsi anni ’60 Maurizio Costanzo invitò Montanelli al suo talk-show, Scalfari attaccò il conduttore perché aveva dato la parola a «un fascista».
Quando, negli stessi anni, gli extraparlamentari diedero l’assalto al Corriere cercando di impedirne l’uscita, plaudì all’iniziativa: «Questi giovani ci insegnano qualcosa (...) l’assalto alle tipografie può essere un ammonimento per tutte quelle grandi catene giornalistiche abituate (...) a nascondere le informazioni, a manipolare le opinioni pubbliche (...). Chi ama la libertà (...) non può che rallegrarsene». (L’Espresso Prototipo assoluto del radical-chic, con cuore a sinistra ma portafoglio ben sistemato a destra, e ostentato calzino lungo color panna come massimo dell’eleganza mentre lo è del kitsch. O, per dirla con le parole di un insolitamente coraggioso Giorgio Bocca, «aveva un po’ di questa disinvoltura: esser di sinistra però esser sempre gli amici dei potenti». Scalfari ne ha fatto un’intera collezione con una particolare predilezione, lui che cominciò come impiegato di banca, per banchieri, finanzieri, uomini di denaro, da Carli a Baffi a Visentini a Rovelli a Cefis poi abbandonato a favore di Sindona (ah, la mai trovata lista dei 500 privilegiati che scamparono al crac sindoniano...). Dal suo maestro Cicerone Scalfari ha preso, oltre al trombonismo e alla doppia morale, anche lo spudorato opportunismo. È stato, via via, fascista, azionista, liberale, radicale, repubblicano, socialista, comunista, democristiano demitiano.
Non c’è stanza del Potere che non abbia bazzicato. Quando si accorse che la Lega di Bossi stava per prendere piede e sconvolgere il sistema di potere in cui era così ben incistato, Scalfari fondò una comica Lega nazionale che, scalzando quegli straccioni di leghisti, avrebbe dovuto provvedere, nientemeno, alla «gestione della Nazione (...) con una morale nuova, con gente credibile e non compromessa» (La Repubblica, 1 dicembre 1991). Più avanti creò, con Ferdinando Adornato, una Alleanza democratica che alle elezioni prese percentuali da albumina. Il fatto è che in politica (la sua grande e vera passione se intesa come Potere) Scalfari non ne ha mai azzeccata una.
Nel 1959, già dimentico del massacro ungherese, pubblicò sull’Espresso un articolo dall’eloquente titolo «La Russia ha già vinto la grande sfida?», in cui profetava, con la consueta sicumera, che il sistema sovietico avrebbe prevalso su quello liberista americano.
L’articolo, riletto oggi, ha effetti esilaranti e surreali, alla Bergonzoni. Ogni volta che ha dato il suo appoggio a qualcuno, si trattasse di Berlinguer o di De Mita, il suo si è trasformato in una sorta di «bacio della morte». Ma la vera, grave responsabilità di Scalfari è un’altra. È di essere stato il grande corruttore della coerenza intellettuale e morale dell’intellighenzia del nostro Paese. È lui che ha dato inizio alla pratica di scrivere una cosa e il mese dopo, una settimana dopo, il giorno dopo, a seconda della circostanza, l’esatto opposto, senza batter ciglio. Il record lo raggiunse in un articolo su Craxi dove nella seconda parte smentiva la prima.
In vecchiezza, non bastandogli l’omelia domenicale sulla Repubblica, s’è messo a scrivere romanzi, con esiti imbarazzanti. Perché dal punto di vista letterario ha una cultura da bigino. È rimasto un impiegato di banca. In tanti anni non ho mai letto nei suoi lunghissimi articoli un riferimento colto se non qualche accenno alla Recherche che però conosce di seconda mano perché gliel’ha sunteggiata l’amico Visentini che ne era un cultore.
In una recente biografia autorizzata ha fatto scrivere: «Scrittore italiano occasionalmente prestato alla politica». Ha raggiunto, finalmente, «la pienezza di sé».
Sabagod
00mercoledì 7 novembre 2007 13:00
si beh, a prescindere da quella che è la vicenda Scalfari (che non conosco affatto), chi si trastulla con attacchi ad personam anzichè fare il proprio lavoro di giornalista (che poi al "Giornale" la cosa sia all'ordine del giorno per mascherare una fondamentale mancanza di professionalità, cavalcando il sentimento populista destrorso non toglie che la cosa in sè resti molto triste) non agisce affatto guidato dai lumi della ragione.

di Scalfari leggo ogni tanto gli editoriali quando mi capita di comprare la Repubblica (il MIGLIOR giornale del paese, ad oggi, per completezza, organico, obiettività) e pur preferendo quelli della buon'anima di Biagi (per quanto fossero cmq molto più rari di quelli di Scalfari) ci ho sempre trovato una larga corresponsione di vedute e di intenti.
Desperate Cry
00mercoledì 7 novembre 2007 13:38
Punto uno: Scalfari non ha paragonato Grillo a Mussolini ma alle camicie nere, quindi il "italiani" non c'entra. C'entra semmai il modo con cui Grillo si fa passare per portatore di una voce finalmente democratica, quella di internet su cui tutti possono dire la loro, quando sul suo blog vengono praticamente letti solo i suoi interventi, dato che i commenti sono migliaia e nessuno (sottolineo, nessuno) si sbatte a leggere i contraddittori (questa non è una critica alle idee di Grillo, ma al metodo e alla retorica che ci sta dietro).
Punto due: Montanelli era un grande giornalista, ma ha sempre sparato a zero su i suoi "rivali". Comunque, per Saba, "Il Giornale" di Montanelli non è lo stesso di Belpietro o di Giordano (e ci mancherebbe).
Punto tre: "La Repubblica", oggi come oggi, è il miglior quotidiano nel nostro paese, e di tanto. Se leggendo Grillo non ti trovi d'accordo sappi che lo stesso Grillo si faceva scrivere gli interventi da Michele Serra, ma appena sono arrivati gli attacchi (quello di Scalfari, appunto) improvvisamente Republica bruto, Bruda belo W la bira, come direbbe qualcuno.
Sabagod
00mercoledì 7 novembre 2007 13:57
Re:
Desperate Cry, 07/11/2007 13.38:

Punto uno: Scalfari non ha paragonato Grillo a Mussolini ma alle camicie nere, quindi il "italiani" non c'entra. C'entra semmai il modo con cui Grillo si fa passare per portatore di una voce finalmente democratica, quella di internet su cui tutti possono dire la loro, quando sul suo blog vengono praticamente letti solo i suoi interventi, dato che i commenti sono migliaia e nessuno (sottolineo, nessuno) si sbatte a leggere i contraddittori (questa non è una critica alle idee di Grillo, ma al metodo e alla retorica che ci sta dietro).
Punto due: Montanelli era un grande giornalista, ma ha sempre sparato a zero su i suoi "rivali". Comunque, per Saba, "Il Giornale" di Montanelli non è lo stesso di Belpietro o di Giordano (e ci mancherebbe).
Punto tre: "La Repubblica", oggi come oggi, è il miglior quotidiano nel nostro paese, e di tanto. Se leggendo Grillo non ti trovi d'accordo sappi che lo stesso Grillo si faceva scrivere gli interventi da Michele Serra, ma appena sono arrivati gli attacchi (quello di Scalfari, appunto) improvvisamente Republica bruto, Bruda belo W la bira, come direbbe qualcuno.




ma infatti mi riferivo al Giornale odierno, quello di Belpietro e (da pochi giorni) di Giordano...tanto di cappello a Cilindro (hahahahaha!) Montanelli, che pur sempre dall'altra parte della barricata, è sempre stato coerente e professionale, nonchè un grandissimo analizzatore dell'Italia post-guerra.

Michele Serra è un altro che apprezzo moltissimo, anche se a volte riesce a farsi passare per un tuttologo e può risultare antipatico poichè onniscente a leggersi.
max/offspring
00mercoledì 7 novembre 2007 17:48
Re:
Desperate Cry, 07/11/2007 13.38:


"La Repubblica", oggi come oggi, è il miglior quotidiano nel nostro paese, e di tanto.



Quoto assai. Unico giornale che compro.
Desperate Cry
00mercoledì 7 novembre 2007 19:05
Berlusconi oggi ha dichiarato che non è mai esistito un editto bulgaro e di non aver mai cacciato Biagi dalla Rai.
Dai cazzo, è un genio della comunicazione (oltre che del male). Mi fanno più pena i poveracci (e saranno parecchi) che gli crederanno piuttosto che lui. La massa ha la memoria corta.
Sabagod
00mercoledì 7 novembre 2007 19:10
è stato frainteso, come sempre.
Desperate Cry
00mercoledì 7 novembre 2007 19:13
Desperate Cry
00mercoledì 7 novembre 2007 20:26
Beccatevi Blob in questo momento.
=BigForrest=
00mercoledì 7 novembre 2007 21:22
TheRainMaker
00giovedì 8 novembre 2007 14:38
Re:
Sabagod, 07/11/2007 13.00:

chi si trastulla con attacchi ad personam anzichè fare il proprio lavoro di giornalista



Tipo Scalfari con Grillo? [SM=g27820]
Che, ripeto, era proprio riferito a quell' "italiani!!!", l'ha detto da Vespa tipo, rivisto da poco. Paragonandolo SERIAMENTE a Mussolini.
Poi vabeh, se deve essere il miglior giornalista italiano perchè penna dell'ottima sinistra cattolica italiana ok, però le cazzate che ha scritto sono una tonnellata e peggiora di giorno in giorno.





Sabagod, 07/11/2007 13.00:

cavalcando il sentimento populista destrorso



Massimo Fini di destrorso non ha proprio niente, amico, e sul Giornale ci scrive una volta ogni morte di Papa.
E se c'è uno che non ha cavalcato è proprio lui che è finito ai margini del giornalismo italiano per non essersi amalgamato ai poteri di turno come il fantoccio di Scalfari.
Vabeh il resto non riesco a rispondere, ma direi che si può chiuder qua che non c'ho più tempo.
Sabagod
00giovedì 8 novembre 2007 15:12
Re: Re:
TheRainMaker, 08/11/2007 14.38:



Massimo Fini di destrorso non ha proprio niente, amico, e sul Giornale ci scrive una volta ogni morte di Papa.
E se c'è uno che non ha cavalcato è proprio lui che è finito ai margini del giornalismo italiano per non essersi amalgamato ai poteri di turno come il fantoccio di Scalfari.
Vabeh il resto non riesco a rispondere, ma direi che si può chiuder qua che non c'ho più tempo.




non ho detto che è destrorso, ma che ne cavalca il sentimento populista (il che è forse anche peggio).

d'altronde non capisco perchè ridicolizzarsi venendo pubblicati dall'odierno Giornale (una barzelletta vivente) anzichè, ad esempio, uscire col Corriere della Sera, che mi pare un decente compromesso tra Repubblica e Giornale (ma pur sempre smaccatamente meneghino, a volte sembra di leggere il compianto Zampetti) nel suo dare un colpo al cerchio e uno alla botte ma un pulpito più che decente ed autorevole da cui parlare, se non per cercare un appoggio facilone e terra-terra del popolino forzista eheh grando Sivio Belluscone!, tra cui sapeva di poter fare proseliti con un articolo del genere.
TheRainMaker
00giovedì 8 novembre 2007 15:34
Saba ti consiglio di editare e di andare a vederti chi è Massimo Fini, sul serio.
Non so perchè scriva - sporadicamente - sul Giornale, ma è ben lungi dal cavalcare qualsiasi sentimento popolare.
Così, per fare un esempio, era contrario alla guerra in Kosovo, ed ha mantenuto la stessa posizione per quelle all'Afghanistan e all'Iraq.
L'opinione pubblica (e con essa quasi tutti i giornali) ha percorso un tracciato ben diverso, dall'appoggio unilaterale alle bombe su Milosevic fino alla comparsa degli straccetti della pace 5 (?) anni dopo.
Comunque vai sul suo sito: www.massimofini.it , scrive praticamente sempre ciò che va scritto.
Desperate Cry
00giovedì 8 novembre 2007 15:49
Re: Re:
TheRainMaker, 08/11/2007 14.38:




Tipo Scalfari con Grillo?
Che, ripeto, era proprio riferito a quell' "italiani!!!", l'ha detto da Vespa tipo, rivisto da poco. Paragonandolo SERIAMENTE a Mussolini.
Poi vabeh, se deve essere il miglior giornalista italiano perchè penna dell'ottima sinistra cattolica italiana ok, però le cazzate che ha scritto sono una tonnellata e peggiora di giorno in giorno.



No guarda, il fato che l'abbia detto Vespa non mi sembra sinonimo di certezza, ti assicuro che l'aveva paragonato alle camicie nere, a meno di non essermi perso qualche articolo, ma ne dubito fortemente. Anche se così fosse, comunque, quel SERIAMENTE scritto in caps lock fa un po' ridere, perché seriamente può avere svariati significati (paragonarlo solo in una caratteristica comune, paragonarlo in tutto, c'è un po' di differenza ma entrambe le cose vengono fatte seriamente, e parlo in generale di qualsiasi paragone una persona possa fare).
Comunque vorrei sapere quanti editoriali di Scalfari hai letto in tua vita e quanto, invece, ti basi su ciò che dice il signor Grillo.

Sabagod
00giovedì 8 novembre 2007 15:59
Re:
TheRainMaker, 08/11/2007 15.34:

Saba ti consiglio di editare e di andare a vederti chi è Massimo Fini, sul serio.
Non so perchè scriva - sporadicamente - sul Giornale, ma è ben lungi dal cavalcare qualsiasi sentimento popolare.
Così, per fare un esempio, era contrario alla guerra in Kosovo, ed ha mantenuto la stessa posizione per quelle all'Afghanistan e all'Iraq.
L'opinione pubblica (e con essa quasi tutti i giornali) ha percorso un tracciato ben diverso, dall'appoggio unilaterale alle bombe su Milosevic fino alla comparsa degli straccetti della pace 5 (?) anni dopo.
Comunque vai sul suo sito: www.massimofini.it , scrive praticamente sempre ciò che va scritto.




ripeto - senza mettere in dubbio la sacralità di quello che dice Massimo Fini, chi si riduce a scrivere per il Giornale - per qualsivoglia motivo, credo politico (rotfl) o convenienza (come credo nel suo caso) - è un poveraccio. se voleva piantare questo j'accuse nel mezzo del dibattito critico giornalistico, lo faceva da una tribuna più consona; scrivere su quelle 20 pagine di carta igienica abbassa AUTOMATICAMENTE i toni della sua polemica ad uno gne-gne - ti insulto pecchè no mi fai lavoraro ne'ttuo ciornalo.
TheRainMaker
00giovedì 8 novembre 2007 16:37
Re: Re: Re:
Desperate Cry, 08/11/2007 15.49:



No guarda, il fato che l'abbia detto Vespa non mi sembra sinonimo di certezza, ti assicuro che l'aveva paragonato alle camicie nere, a meno di non essermi perso qualche articolo, ma ne dubito fortemente. Anche se così fosse, comunque, quel SERIAMENTE scritto in caps lock fa un po' ridere, perché seriamente può avere svariati significati (paragonarlo solo in una caratteristica comune, paragonarlo in tutto, c'è un po' di differenza ma entrambe le cose vengono fatte seriamente, e parlo in generale di qualsiasi paragone una persona possa fare).
Comunque vorrei sapere quanti editoriali di Scalfari hai letto in tua vita e quanto, invece, ti basi su ciò che dice il signor Grillo.






L'ha detto Scalfari da Vespa e ripeto SERIAMENTE, in quanto è un paragone comico, dato che "italiani!!" urlato da Grillo è ironico e lo schiavetto amico vostro lo prendeva come mezzo di paragone SERIO (eheh) tra il COMICO e Mussolini. EDIT: qua si dovrebbe vedere il video www.video.mediaset.it/video.html?sito=striscia&data=2007/10/01&id=5774&categoria=servizio&from=...
Leggo occasionalmente Repubblica, cosa dica Grillo in proposito non lo so, a me basta il poco che ho letto e ciò che ha scritto Massimo Fini che, questo per Saba, può scrivere da dove vuole, avendo una coerenza ed una originalità di pensiero che il sig. Scalfari si sogna.
Sabagod
00giovedì 8 novembre 2007 17:22
ma manco per il cazzo. la professionalità di un giornalista si evince soprattutto dal giornale su cui scrive. essendo Fini una voce libera, avrebbe potuto scrivere ovunque, ma la scelta del Giornale è assolutamente indice di furbizia.

poi oh, non sostengo mica che Scalfari sia Dio in terra, anche Biagi s'è chinato ai grandi poteri (in particolare democristiani) e ho anche specificato che spesso leggendolo mi trovo completamente d'accordo con la sua visione delle cose (il che non vuol dire If you're not into Scalfari you're not my friend), ma proprio il fatto che si facciano attacchi ad personam gratuiti* mi sta sul cazzo e non li reputo propri di un professionista, per quanto capace possa essere poi Fini.







* l'attacco di Scalfari a Grillo non è certo paragonabile a quello di Fini nei confronti del primo: Grillo è tutt'ora un fenomeno mediatico e, in qualche modo, popolare, che ha scosso la scena politica e sociale odierna ed è quindi più che lecito parlarne sui giornali, fare articoli, editoriali, cazzi e mazzi, al contrario della carriera professionale e politica di Scalfari che non è certo affar pubblico.
Desperate Cry
00giovedì 8 novembre 2007 17:43
Re: Re: Re: Re:
TheRainMaker, 08/11/2007 16.37:




Leggo occasionalmente Repubblica, cosa dica Grillo in proposito non lo so, a me basta il poco che ho letto e ciò che ha scritto Massimo Fini che, questo per Saba, può scrivere da dove vuole, avendo una coerenza ed una originalità di pensiero che il sig. Scalfari si sogna.



La coerenza e l'originalità di fondare il secondo quotidiano più veduto in Italia praticamente dal nulla, di aver preso sotto la sua ala protettrice praticamente il 90% dei giornalisti italiani di un certo livello (Bocca, Garimberti, Maltese*, Zucconi, Biagi**, Serra, Lerner, Gnocchi, Eco, Ottone, Augias, Mirabella, Pansa, Travaglio***). Il giorno in cui il sig. Fini, anziché aprire inutili brecce tra i lettori del giornale, farà qualcosa di anche solo lontanamente paragonabile, sarò pronto a dire che ha un'originalità che Scalfari si sogna.

* Lascio a voi il giudizio su costui. A me non dispiace.
** Eh già, il grande Enzo Biagi ha scritto un libro intero con quell'infame di Scalfari (probabilmente era ubriaco).
*** Il più celebre degli "allievi" di Montanelli. Che sporco traditore.
Sabagod
00giovedì 8 novembre 2007 17:47
Marchese l'ho letto poco ma mi è piaciuto, molto pacato nei toni ma cristallino e diretto.
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