Momento negativo. Come attendere la risalita...

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pulmino73
00martedì 16 febbraio 2010 11:48
Eccomi qua, cari amici,
per scrivervi quello che provo. Sono un po´ giu´. Non e' la prima volta ma che fatica risalire ed il bello é che nemmeno mi sono accorto di scendere.

I fatti. La prima volta del mal di stomaco.
Da circa un mese soffro di mal di stomaco, in particolare nausea e gonfiore. Beh mi sono fatto una bella dieta leggera ma niente e' cambiato. Sono andato dal dottore, il quale mi ha prescritto delle medicine per combattere i sintomi. Sono stato meglio ma la situazione non e' migliorata fino a quando mi sono accorto che, probabilmente, era il nostro caro amico - che ci fa compagnia - a dare i fastidi.

Morale suppongo che pure l´ansia generalizzata di cui soffro da tempo, abbia inciso su questo malessere. Inoltre come al solito alla nausea si accompagna a spossatezza ed il morale che va giu'.

Ho deciso dunque di riprendere le gocce di EN (che avevo sospeso, non sentendone la necessita´) mi sento progressivamente meglio.

Ho letto dell´effetto REBOUND delle Benzodiazepine. Forse quello.
Del resto ho deciso io di interompere perche' non ne sentivo le necessita'.

Psicologicamente sento ancora un po´ di agitazione per la nascita di una bambina (tanta gioia ma anche un po' di scombussolamento).

Adesso mi trovo a terra, lo confesso. Lo sono ma ricordo che dopo questi momenti si riesce a tornare a galla. E' gia' successo. E succedera' ancora.

Spero ragazzi che voi siate in momenti migliori, almeno posso fruire del vostro calore a distanza e sperare presto di risalire.
Schulz68
00martedì 16 febbraio 2010 12:03
Normalità...
Ciao pulmino...
spiace tu sia un pò giù, ma penso che tu non debba enfatizzare troppo i sintomi.
Penso sia del tutto normale, dopo un bell'avvenimento come la nascità di un figlio, non sentire la carica di prima e ritornare al tran tran quotidiano.
Circa i sintomi allo stomaco di cui parli questo ci accomuna, ma personalmente da quando ho cominciato a dargli meno importanza va meglio, al più penso di avere qualke altro malessere legato all'apparato digerente.
Poi la vita è fatta di alti e bassi, pensare di stare sempre su non è possibile almeno di non essere un inguaribile ottimista (cosa che nel nostro caso non si addice!), quindi affrontare dei periodi di morale a terra non significa niente e comunque può essere motivo di aumentare l'autostima non appena si ritorna su.
Riguardo i farmaci, mio consiglio spensierato e di non fare mai di testa tua. Ti concedo al più di ricorrere nei casi di forte ansia o insonnia, ma se perdura scappare dallo specialista.
Le benzidaziapine non hanno effetti rebound come gli antidepressivi e il malessere più evidente può essere la sonnolenza (dipende anche dalla dose!). Quindi occhio a vedere dei sintomi latenti come effetti rebound.
Dai su ..... che dopo la nebbia spunta sempre il sole..
Un caro saluto
Angelo
pulmino73
00martedì 16 febbraio 2010 18:54
Ciao Schulz,
ti ringrazio delle tua parole, le ho lette con piacere.

Ti confesso che la mia situazione probabilmente e' un po´ diversa dalla tua, semplicemente per il fatto che vivo in Estonia e non Italia.

Dunque parlare con uno specialista e' difficile dall´Estonia. Comunque sia ho ormai acquisito una certa esperienza, purtroppo, ed e' quella che riesce sovente a darmi la spinta, la speranza, le forze per andare avanti.

Al momento ti confesso ho ancora dei sintomi provocati dall´ansia (stanchezza, malesseri lievi) che mi generano depressione ma mi sforzo di essere razionale e tranquillo il piu´ possibile.

Certo e´ che dovuto a questi malesseri, e´ naturale che ancora non mi senta pienamente libero di viaggiare. Aspetto tipico, invalidante, ma che comunque sia ho superato facendo forza su me stesso.

Il problema e´ sempre quello. Cerco la stabilita´ interiore che possa essere la base, il fondamento per poi spiccare nuovamente il volo.

Fino ad adesso, ho volato - per lavoro, necessita' -, ma non sono riuscito a stare ancora pienamente tranquillo. L´ultima volta in Italia sono finito ricoverato addirittura in ospedale, dove mi hanno somministrato un flacone di valium, dopo due giorni chiuso in casa, nella camera da letto. Ho avuto una brutta ricaduta per il semplice motivo di aver rifrequentato posti dove ero stato male... illogico ma reale.

La cosa che maggiormente mi stupisce e´ questo doppio volto della mia personalita': faccio di tutto per essere gioviale, cordiale, attivo e poi cerco sempre il riparo, la quiete, il silenzio, la pace, l´amore.

Seguendo i tuoi consigli, e quelli del maestro ROBY48, ho cercato di correggere i miei errori (curare gli affetti in famiglia per esempio, evitare situazioni di legittimo dubbio, incertezza e stress) e sto cercando con tutte le mie forze di improntare la vita verso la tranquillita' costruttiva.

E´ questo che mi spinge ancora avanti. A sperare che dopo un divorzio, un figlio (il primo conteso), un lavoro di manager, arrivi il giorno del relax, della pace, dei sorrisi e del calore umano.

Sull´effetto REBOUND bene a sapersi. Per anni, sette, sto facendo una terapia a base di SEUREPIN / SEROXAT. E´ da molto tempo che prendo una 1/2 compressa la mattina. Quando sto male, aumenta uno stato di agitazione interiore alias Ansia Generalizzata. Quando sto bene, non sento niente, ricordo ma non ci penso. Le due lune si accavallano...

Ho provato a prendere lo Zoloft (non e´andato bene assolutamente) ma credo che la Seurepin abbia dei vantaggi nel mio caso, anche se non e´ risolutivo. Tuttavia non me la sento piu' di provare ricadute per il semplice motivo di aver tolto la stampella.... anche sotto prescrizione medica. Ecco perche´ lo specialista mi aveva consigliato di affiancare l´EN nei momenti critici, oppure aumentare ad una compressa di SEROXAT (quando l´ho fatto, nessun miglioramento... non so voi).

Nel frattempo le altalene di umore e di ansia, su e giu.

Il percorso Psicoterapeutico richiede tempo e sopratutto la possibilita' di abitare in Italia. Cosa impossibile per me, impegnato con 10 dipendenti in Estonia. In tutti questi anni, dunque, vi ho letto con interesse piu' di una volta, leggendo e rileggendo, proprio per attingere dalle vostre esperienze, sofferenze, progressi, le metodologie per arrivare ad una vita piu' serena ed equilibrata.

Vi stimo e mi sento dei vostri.
Con affetto. [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]
Marco
Schulz68
00mercoledì 17 febbraio 2010 12:11
caro Marco..
Mi fa piacere che tu sia "razionale" con il tuo malessere.
Capisco le difficoltà e anche il fardello che ti accompagna nel fare le cose senza mai sentirti libero sempre con il timore che possa accadere kissà che cosa!
Anche io come te ho difficoltà a viaggiare e come te solo al pensiero di dover rivedere dei posti ancorati al mio passato mi fanno stare male.
Razionalmente non so darmi una spiegazione, tantomeno ormai nè faccio un dramma nel senso che non lo vedo più come un limite a me stesso.
Quello che posso dirti che tu hai tutte le buone ragioni x soffrire di ansia e non essere tranquillo.
Chi lo sarebbe dopo un divorzio, con un figlio conteso e lontano da casa?
Questo dovrebbe stimolare in te invece la consapevolezza che tutto quanto sta generando ansia fa parte del tuo percorso di vita ed è una risposta che il tuo "io" non ha ancora ottenuto. Vedrai che col tempo e la maturità tutto questo andrà scemando xkè la vita ti darà le risposte che tu inconsapevolmente stai cercando.
Quindi il mio consiglio è quello di dare poca importanza alle sensazioni fisiche (col tempo lo capirai!!) e sopratutto convincerti che non c'è in te niente che non va in te(doppia personalità!!) ma è semplicemente un disagio che ti si presenta xkè tu possa crescere e maturare.
Circa i farmaci, il mio consiglio si rivolge a non fare di testa propria. Poi come ti accennavo una tantum gli ansiolitici non fanno male.
Riguardo gli antidepressivi, io ho provato zoloft e il princpio attivo del seurepin. Come ho sempre sostenuto in questi casi dipende dalla sintomatologia (se soffri di ansia, panico, di entrambe, ossessioni, ecc). Ogni farmaco ha una validità migliore secondo la sintomatologia, dalla durata e dalla dose. Io ne ho provati parecchi è posso assicurarti che solo uno (x il doc!) è stato veramente iperefficace (a certe dosi!). Detto questo il farmaco di per se non è una panacea, nel senso che senza "altro" non risolve, diciamo che ti da il "là" affinche tu possa cominciare la risalita (anche se con molta pazienza e fatika!).
Ci sono sempre.
Un caro saluto
Angelo
pollo68
00giovedì 18 febbraio 2010 10:14
DUE LUNE CHE SI SOVRAPPONGONO ...
QUELLO CHE DICI E' PROPRIO VERO: ALLE VOLTE SEMBRA CHE IL MALESSERE CHE ABBIAMO VISSUTO SIA NIENTE, FACCIAMO LE NOSTRE COSE, SIAMO GIOVIALI, ...VIVIAMO UNA VERA VITA INSOMMA!
ALTRE VOLTE INVECE E' COME SE CI SI SDOPPIASSE, PER VIVERE IN UNA SORTA DI LIMBO DI MALESSERE...

PERSONALMENTE POSSO DIRE CHE IL TEMPO, LA VOLONTA' E SEMPLICEMENTE L'ETA' MATURA CHE AVANZA, FANNO MIRACOLI, ANCHE SE ALLA FINE, SIAMO SEMPRE NOI STESSI E PERIODICAMENTE CAPITA DI RIFARE I CONTI CON IL NOSTRO MONDO INTERIORE COSI' UGUALE E COSI' DIVERSO....

CARI SALUTI.
pulmino73
00venerdì 19 febbraio 2010 18:42
Si risale :)
[SM=g27823] Caro Schulz, cara Pollo68,
devo ringraziarVi. Sara'... ma grazie alle vostre parole mi sono sentito meglio.

E quasi incredibile, direi miracoloso, strana coincidenza che nel momento in cui mi sono sfogato, ho letto i vostri messaggi, poi progressivamente ho iniziato a rialzare la china.

Un´altra bufera e´ passata. Semplicemente grazie.

Marco
robi48
00sabato 20 febbraio 2010 06:41
Lo sfogo
Marco,
indubbiamente sfogarsi e raccontarsi seppure virtualmente è una delle migliori medicine per chi come tutti Noi ha la tendenza a chiudersi a "riccio" perchè timoroso di mostrare le proprie debolezze ,perchè teme di non essere compreso oppure vuole evitare i soliti discorsi quali....reagisci, passerà....
Nessuno meglio di Noi conosce quanto sia difficoltoso reagire quando il "comune nemico" si è impossessato di Noi e quei discorsi che incitano alla reazione pure se detti senza nessuna volontà di farci del male peggiorano ulteriormente la Nostra già precaria situazione psicologica.
Dovremo o meglio dobbiamo prevenire che certe situazioni per Noi ctitiche tornino a presentarsi, ma questo come giustamente hanno scritto Paola (Pollo68)e Angelo (Schulz68) si acquista gradatamente con l'esperienza dei periodacci passati ed anche chi Ti scrive...ha perso il conto di quanti siano stati.
Ci siamo sempre, lo sai e confesso che la Tua ultima risposta mi ha fatto capire che nonostante tutto lo spirito e lo scopo per il quale è nato questo FORUM non si è esaurito.
Robi
pollo68
00sabato 20 febbraio 2010 09:29
Utilità del forum
Caro ROB, io credo davvero che questo forum serva...
A periodi serve a me per stare meglio, altre volte serve per far star meglio qualcun altro...; in ogni caso, avere un confronto con altre persone serve a sdrammatizzare i nostri vissuti interiori che, apparendo condivisi, risultano meno angosciosi...

Cari saluti, Paola.

robi48
00lunedì 22 febbraio 2010 08:18
Re: Utilità del forum
pollo68, 20/02/2010 9.29:


....serve a sdrammatizzare i nostri vissuti interiori che, apparendo condivisi, risultano meno angosciosi...




Paola,
non credo che il PC riesca a leggere il pensiero dell'interlocutore o degli interlocutori virtuali, ma il Tuo con il sottoscritto c'è riuscito benissimo.
[SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]
Ciao
Robi


pulmino73
00mercoledì 24 febbraio 2010 00:53
Punto di riferimento
Cari Amici,
io sinceramente credo a questo forum, nello spirito. Negli interventi leggo sovente consigli, opinioni, messaggi, sensazioni che possono essere capiti e condivisi.

In altri forum, ove talvolta mi affaccio, non hanno simili interlocutori.

Il tempo passa per tutti... ma almeno, talvolta, nella difficolta´ affanno o scoramento non mi sento solo.

E´ il piu´ bel regalo che si possa ricevere da chi puó comprenderti da vicino, per esperienza diretta. Spesso leggo per esempio, le cose in positivo, raccontate da voi: ovvero come prevenire le situazioni di disagio, come correggere i comportamenti sbagliati etc...

Leggo per apprendere dalla vostra esperienza e mutuare magari qualche consiglio comune.

Eccome se serve questo forum. E´ il migliore, dove si parla di amicizia "virtuale" e sincera.

Marco

Ps. Chi non viene, meglio per loro. Speriamo che tornino per darci qualche buon consiglio! [SM=g27828]
pulmino73
00venerdì 26 febbraio 2010 12:38
Il fardello
Cari ragazzi,
neanche il tempo di gioire ed eccomi di nuovo a fare i conti con una giornata no.

La voglia di dormire, intontito, la voglia di chiudermi a riccio... la solita storia. Su e giu come sempre.

Stavolta mi sono armato dell´arma piu' potente: la pazienza ed un pizzico di sorriso.

C'e' solo da aspettare, agire con calma, rallentare i ritmi e pensare che domani lentamente sara' un giorno migliore.

E´ sempre cosi'.

Vi sento vicino.
Un abbraccio.
Marco
Schulz68
00venerdì 26 febbraio 2010 16:51
Oltre alla pazienza...
ci vuole una dose di "normalizzazione".
cioè devi pensare che possano esserci giornate no, il nostro problema maggiore e non concepire queste giornate (che sono del tutto normali e capitano a tutte le persone!) come il ritorno di chissà quali male.
A mie spese ho imparato che dare meno peso ai sintomi fisici o alle sensazioni "ambientali" è un ottimo strumento verso la via dell'equilibrio o del compromesso.
Ricordo quanta importanza davo ai miei sintomi fisici e quanto queste incidevano sul mio umore, adesso che ho imparato a conviverci riesco a fare + cose di prima ed ho notato che l'ansi si è ridotta notevolmente.
Naturalmente questo lo acquisito dopo parecchio tempo di lotta con me stesso e cercando di dare un senso a quest'agitazione, ovvero capire che è una risposta alla mia crescente insoddisfazione o stress.
Quindi nell tuo caso penso che solo il tempo ti farà maturare questa coscienza. Nel fratempo fai bene ad armarti di pazienza.
Un caro saluto.
Angelo
pulmino73
00sabato 27 febbraio 2010 14:22
Persone splendide
Caro Angelo,

quello che mi dici dovrei scolpirlo nella roccia e portarmelo sempre con me. I consigli utili che mi dai sono linfa per chi come me - a 36 anni - non ha ancora trovato del tutto un´equilibrio stabile, la pace con me stesso.

Condivido al 100% per 100%, mi ci ritrovo totalmente, quando dici:" cioè devi pensare che possano esserci giornate no, il nostro problema maggiore e non concepire queste giornate (che sono del tutto normali e capitano a tutte le persone!) come il ritorno di chissà quali male.
A mie spese ho imparato che dare meno peso ai sintomi fisici o alle sensazioni "ambientali" è un ottimo strumento verso la via dell'equilibrio o del compromesso.
"

Le mie paure nei periodacci sono comuni a tutti noi, credo. Quello di sentirsi non pronti, inadeguati, non rispondenti alle esigenze - peraltro giuste - della famiglia, dei colleghi di lavoro e degli altri in genere.

Su questo fatto, su questi periodi, sto cercando di lottare: ovvero trovare la forza affinche' non incidano, non prendano eccessivo campo, invalidandoci.

E' una bella lotta ma almeno ci provo. Anzi da quello che leggo, siamo in tanti a provarci. :)

Grazie Angelo. Il raccontarti le tue esperienze precedenti, mi fa intravedere un raggio di luce.

Con affetto.
Marco [SM=g27823]


robi48
00sabato 27 febbraio 2010 17:10
Giusti consigli
Marco,
l'amico Angelo passato anche Lui (come il sottoscritto) dalle "forche caudine" della depressione o forse delle depressioni Ti sta suggerendo (come anche Tu hai notato e sottoscritto) quello che tutti Noi abbiamo passato o stiamo passando ed i comportamenti da assumere con questo "comune nemico" per fare in modo che ci risulti il meno dannoso possibile.
Dandoli una eccessiva importanza, ma soprattutto mostrare all'infame una qualsiasi Nostra sensazione di inadeguatezza o difficoltà non fa altro che aumentare il Suo potere distruttivo nei Nostri confronti, quando (come scrive giustamente Angelo) tutti hanno dei momenti di inadeguatezza e difficoltà , ma non lo collegano all'infame forse perchè non ne sono mai stati colpiti oppure perchè non dipende necessariamente da Lui.
Cerca di non collegare sempre o quasi sempre quei momenti di stanchezza psicologica e di difficoltà nei rapporti interpersonali oppure familiari ai Tuoi precedenTi periodacci; quelli sono chiusi ,passati hanno segnato un capitolo della Tua vita a cui hai già dato una svolta, acquisendo però l'esperienza per non ricadere nuovamente nel "buco nero".
Forse sei in cima al precipizio , ma dalle Tue righe credo di capire come Tu lo abbia già recepito e non farai quel passo in più per ricadere.
Ci sono sempre e Ti leggo con piacere.
Ciao
Robi
LunaTranquilla
00giovedì 4 marzo 2010 10:17
marco ciao :)
non è facile il sali e scendi dei nostri malesseri e mi rendo conto che a volte si pensa di essere arrivati in unpunto e invece ci si ritrova in difficoltà....non è bello...non è facile....
sono sempre + convinta, e lo dico perchè per il mio percorso questo è fondamentale, che dialogare tra noi e con noi aiuta moltissimo...a volte i timori, le ansie sono nostre alleate enon solo comune nemico....a volte ci vogliono far capire che stiamo tollerando delle cose, che probabilmente ci stiamo tenendo poco presenti....
prova a capire, non aver paura di ascoltarti e cerca di dialogare con te stesso e trovare nuove alternative possibili per te e per la tua ansia....
non sentirti solo..e non demordere ma fallo accompagnandoti in questo tuo percorso!
un giorno storto deve viversi, a mio parere, come una giornata storta e senza cadere subito nel terrore di una nuova ricaduta....
sii fiducioso! [SM=g27822]
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