Minori in difficoltà: parte un progetto a Gangi

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zsbc08
00venerdì 26 marzo 2010 07:30

Minori in difficoltà: parte un progetto a Gangi

La genitorialità  è una funzione di importanza centrale nello sviluppo dell'individuo, in quanto “luogo delle origini”, rispetto alla nascita del bambino, ma anche ”luogo all'origine”, cioè assai arcaico e precoce nella vita psichica e fisica.  Da un punto di vista generale, la genitorialità è anche una “funzione processuale” dell'essere umano che si sviluppa indipendentemente dall'essere genitore. Il desiderio di “prendersi cura di” qualcun altro è un desiderio che si manifesta precocemente e che trova espressioni diverse a seconda delle modalità immaginative e rappresentative che sono a disposizione dell'individuo nei vari momenti dello sviluppo. I primi abbozzi comportamentali di tale funzione si evidenziano nel momento stesso in cui il bambino piccolissimo nel seggiolone imboccato dalla mamma, per identificazione con l'adulto che lo cura e rendendosi conto delle necessità alimentari di chi lo nutre, prende il cucchiaio con cui è nutrito e tenta a sua volta di imboccare la mamma.

“Per e con i minori”. Si chiama così il progetto che, a Gangi, consentirà all’associazione Ponti e Arcobaleni di seguire quattro famiglie con minori difficili da  educare che presentano condizione di crisi o di rischio psico-sociale. Il progetto è stato finanziato dall'assessorato regionale agricoltura e foreste con il fondo per la montagna. Si tratta, quindi, di un servizio educativo domiciliare, della durata di quattro mesi, che prevede un supporto alle famiglie per recuperare e rafforzare le risorse insite nelle famiglie interessate dal progetto.

Attraverso la stretta collaborazione tra i servizi sociali comunali e gli operatori (due educatori e uno psicologo) il progetto si propone di migliorare la capacità di gestione delle difficoltà quotidiane del gruppo-famiglia, di relazione e integrazione, migliorando la qualità della vita.

“Il progetto per e con i minori”, ha dichiarato il sindaco Giuseppe Ferrarello, “ci permette di offrire un importante servizio domiciliare. Si tratta di una forma di integrazione sociale per quelle famiglie che si trovano in difficoltà e non in grado di gestire minori che presentano un elevata iperattività. I servizi sociali comunali e gli operatori dell’associazione Ponti Arcobaleni”, ha continuato il sindaco, “seguiranno da vicino le quattro famiglie fornendo tutto il supporto necessario. Aiuteranno i minori nella formazione scolastica cercando di migliorare i rapporti tra genitori e  minori”.

- 26 marzo 2010 -                                                                                                                               Francesco Paolo Pinello 


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