Queste kermesse...
... sono diventate solo commerciali. Poca cultura dell'auto. Certo, è un po' riduttivo dedurre ciò da poche foto di un solo padiglione, ma di auto se ne vedono non poche e sono sempre le solite: le solite sportive, le solite Porsche, le solite Mercedes-Benz (lì per lì la 111 crema mi sembrava una berlina, ma poi mi sono reso conto che è una coupé o una cabriolet), addirittura un insignificante - ai sensi della storia e cultura dell'auto - pick-up USA recente. Proprio quest'ultimo mi ha fatto riflettere: che il collezionismo si sta avvicinando alla logica che io chiamo "principio del diecimila". Ossia, tutto ciò che è quotato meno di 10mila € non è degno di essere considerato (ovviamente, è una prima tappa, poi si applicherà il principio del ventimila e così via). Tutto ciò che è al disotto non fa testo, non fa storia, fa solo metallo da rottamare... Per contro, alcuni vorrebbero - singolarmente - che anche le "under 20-ennali" debbano diventare storiche d'ufficio. Purché di prestigio e classe... Bella roba davvero!
Io mi chiederei: ma se il collezionismo finora ha avuto diffuzione e crescita - anche culturale - rimanendo eterogeneo e considerando tutto, da ciò che vale poche centinaia di € a milioni di €, degno di attenzione, chi sta guidando verso certi obiettivi il mondo delle auto storiche, cosa crede di ottenere? Da qualche tempo ho il sospetto che si voglia "scremare il latte dalla panna", ossia certi ambienti vorrebbero rendere il tutto un po' più esclusivo e blasé e se finora non lo hanno fatto decisamente è perché si sono scottati già 20-25 anni fa con certe politiche (fine del 1° boom dell'auto d'epoca e crollo delle quotazioni), pertanto, nel timore che i loro investimenti a 4 ruote possano decurtarsi, ci vanno coi piedi di piombo perché i "peones" dell'auto d'epoca - quelli con le auto da poche migliaia o da millino SC - portano comunque consenso e - soprattutto - soldi.
E' solo un sospetto ed una mia ipotesi, basata su indizi e non prove certe, pertanto doverosamente la espongo come tale: l'augurio è quello di essere sempre troppo pessimista e quindi di sbagliarmi.