Matteo cap 24 commenti

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sabrina.valenti
00mercoledì 8 febbraio 2012 02:04
che ne pensate del cap di Matteo 24
[SM=g7422] [SM=g7350] [SM=g7422] Il capitolo di Matteo 24 merita approfondimento: che né pensate?
(garoma)
00mercoledì 8 febbraio 2012 08:31
Re: che ne pensate del cap di Matteo 24
sabrina.valenti, 08/02/2012 02.04:

[SM=g7422] [SM=g7350] [SM=g7422] Il capitolo di Matteo 24 merita approfondimento: che né pensate?


Bellissimo come tutta la Bibia.


Hal.9000
00mercoledì 8 febbraio 2012 09:24
Re: che ne pensate del cap di Matteo 24
sabrina.valenti, 08/02/2012 02.04:

Il capitolo di Matteo 24 merita approfondimento: che né pensate?



Ah, beh...certo!

luluana2011.1978ana2011
00domenica 12 febbraio 2012 14:06
matteo 24
soffermandoci solo al verso 14 del cap: 24 ,e così vicino il tempo della fine che la predicazione mondiale,sembra già arrivata alla più distante parte della terra [SM=g10765]
speculator
00lunedì 13 febbraio 2012 01:13
Il capitolo 24 di Matteo e altri capitoli di Luca Marco e Giovanni riferiscono segni e informazioni della fine ed andrebbero analizzati con moltissima attenzione. Si dovrebbero analizzare attentamente almeno anche le profezie di Daniele, Rivelazione o apocalisse ed
Ezechiele.
luluana2011.1978ana2011
00lunedì 13 febbraio 2012 15:15
Re: analizzare atre profezie
speculator, 13/02/2012 01.13:

Il capitolo 24 di Matteo e altri capitoli di Luca Marco e Giovanni riferiscono segni e informazioni della fine ed andrebbero analizzati con moltissima attenzione. Si dovrebbero analizzare attentamente almeno anche le profezie di Daniele, Rivelazione o apocalisse ed
Ezechiele.


é vero,si deve analizzare altri libri profetici ma siccome la domanda era il capitolo di Matteo ,ho pensato al 24:14,di Matteo

sabrina.valenti
00martedì 14 febbraio 2012 22:47
Matteo cap 24
15 “Perciò, quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo (il lettore usi discernimento), 16 allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti. 17 Chi è sulla terrazza non scenda a prendere i beni della sua casa; 18 e chi è nel campo non torni a casa a prendere il suo mantello. 19 Guai alle donne incinte e a quelle che allattano in quei giorni! 20 Continuate a pregare che la vostra fuga non avvenga d’inverno né in giorno di sabato; 21 poiché allora ci sarà grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più. 22 Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati.

Questo trafiletto come potremo analizzarlo alla luce di questi ultimi eventi? Parla di fuggire e pregare che la fuga non avvenga di notte o inverno; cosa voleva dire Gesù?
speculator
00mercoledì 15 febbraio 2012 00:30
La parentesi (il lettore usi discernimento) spinge ad usare discernimento particolare per capire cosa è la cosa disgustante dichiarata dal profeta Daniele e in che senso è stabilita in un luogo santo.
La cosa disgustante che causa desolazione era la potenza romana di allora; Attualmente potrebbe .......essere la duplice potenza angloamericana o la bestia dell'Onu di colore scarlatto.
Che nel 66 era volgare il tempio di Gerusalemme fosse un luogo santo mi sembra improbabile, dopo tutti gli assassini e rivolte ecc. Esisteva invece un luogo santo che era la congregazione degli apostoli e anziani di Gerusalemme contro cui si stabiliva l'esercito romano.

16 allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti.
Chi è sulla terrazza non scenda a prendere i beni della sua casa; 18 e chi è nel campo non torni a casa a prendere il suo mantello. 19 Guai alle donne incinte e a quelle che allattano in quei giorni!

si doveva di fuggire subito ai monti e neanche tornare alla cara vecchia casa. Ci sarebbero stati dei guai per le femmine incinte e quelle che allattavano in quei giorni dell'uscita da Gerusalemme e ritiro sui monti: i giorni della caduta di Gerusalemme sarebbero venuti quattro anni dopo; quindi dal 66 al 70 avrebbero potuto generare e togliere il latte con relativamente pochi problemi, mentre solo allora potevano fuggire;

20 Continuate a pregare che la vostra fuga non avvenga d’inverno né in giorno di sabato
La loro fuga non dipendeva dall'esercito romano o da dio ma dalla loro decisione di fuggire; dopo aver deciso di fuggire, pregare che non avvenisse in inverno voleva dire avere fatto tutti i preparativi anche per l'inverno. Pregare che non avvenisse in giorno di sabato voleva dire che si erano già posti la questione se dovevano rispettare il sabato o meno e avevano risolto per la libertà da false credenze giudaiche.

21 poiché allora ci sarà grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più

La grande tribolazione sarebbe stata qualcosa che non era mai accaduta "dal principio del mondo (nota bene) fino ad ora"
La creazione di Geova non è stata fatta in tribolazioni e non è il principio del mondo di tribolazioni: Il mondo di Satana è venuto ad essere con tribolazione estrema. Per questo solo a nominare il principio del mondo Gesù aggiunge:"no" esprimendo tutta la sua opposizione verso questo sistema-mondo di cui sarà il distruttore e garantendo che non ci sarà più qualsiasi forma di tribolazione.

nessuna carne sarebbe salvata
Non vuole dire che non si salverebbe nessuno ma che non ci sarà un tipo di carne che sarà non toccata.
sabrina.valenti
00giovedì 16 febbraio 2012 11:32
Re:
speculator, 15/02/2012 00.30:

La parentesi (il lettore usi discernimento) spinge ad usare discernimento particolare per capire cosa è la cosa disgustante dichiarata dal profeta Daniele e in che senso è stabilita in un luogo santo.
La cosa disgustante che causa desolazione era la potenza romana di allora; Attualmente potrebbe .......essere la duplice potenza angloamericana o la bestia dell'Onu di colore scarlatto.
Che nel 66 era volgare il tempio di Gerusalemme fosse un luogo santo mi sembra improbabile, dopo tutti gli assassini e rivolte ecc. Esisteva invece un luogo santo che era la congregazione degli apostoli e anziani di Gerusalemme contro cui si stabiliva l'esercito romano.

16 allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti.
Chi è sulla terrazza non scenda a prendere i beni della sua casa; 18 e chi è nel campo non torni a casa a prendere il suo mantello. 19 Guai alle donne incinte e a quelle che allattano in quei giorni!

si doveva di fuggire subito ai monti e neanche tornare alla cara vecchia casa. Ci sarebbero stati dei guai per le femmine incinte e quelle che allattavano in quei giorni dell'uscita da Gerusalemme e ritiro sui monti: i giorni della caduta di Gerusalemme sarebbero venuti quattro anni dopo; quindi dal 66 al 70 avrebbero potuto generare e togliere il latte con relativamente pochi problemi, mentre solo allora potevano fuggire;

20 Continuate a pregare che la vostra fuga non avvenga d’inverno né in giorno di sabato
La loro fuga non dipendeva dall'esercito romano o da dio ma dalla loro decisione di fuggire; dopo aver deciso di fuggire, pregare che non avvenisse in inverno voleva dire avere fatto tutti i preparativi anche per l'inverno. Pregare che non avvenisse in giorno di sabato voleva dire che si erano già posti la questione se dovevano rispettare il sabato o meno e avevano risolto per la libertà da false credenze giudaiche.

21 poiché allora ci sarà grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più

La grande tribolazione sarebbe stata qualcosa che non era mai accaduta "dal principio del mondo (nota bene) fino ad ora"
La creazione di Geova non è stata fatta in tribolazioni e non è il principio del mondo di tribolazioni: Il mondo di Satana è venuto ad essere con tribolazione estrema. Per questo solo a nominare il principio del mondo Gesù aggiunge:"no" esprimendo tutta la sua opposizione verso questo sistema-mondo di cui sarà il distruttore e garantendo che non ci sarà più qualsiasi forma di tribolazione.

nessuna carne sarebbe salvata
Non vuole dire che non si salverebbe nessuno ma che non ci sarà un tipo di carne che sarà non toccata.



[SM=g28002]
sabrina.valenti
00venerdì 17 febbraio 2012 16:48
Re: matteo 24
luluana2011.1978ana2011, 12/02/2012 14.06:

soffermandoci solo al verso 14 del cap: 24 ,e così vicino il tempo della fine che la predicazione mondiale,sembra già arrivata alla più distante parte della terra [SM=g10765]




E vero ho visto un video in proposito che diceva che alcuni testimoni sono andati in isole dove non conoscono neanche chi è Dio! [SM=g1944981] [SM=g1871116]
luluana2011.1978ana2011
00mercoledì 22 febbraio 2012 16:52
Re: Re: matteo 24
sabrina.valenti, 17/02/2012 16.48:




E vero ho visto un video in proposito che diceva che alcuni testimoni sono andati in isole dove non conoscono neanche chi è Dio! [SM=g1944981] [SM=g1871116]


allora hai visto sabrina come è vicina la fine? saluti [SM=g7350]

sabrina.valenti
00lunedì 4 giugno 2012 23:17
Queste cose devono avvenire”
“Gesù disse loro: ‘ . . . queste cose devono avvenire, ma non è ancora la fine’”. — MATTEO 24:4-6.

“Il lettore usi discernimento”
“Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione . . . stabilita in un luogo santo . . . , allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti”. — MATTEO 24:15, 16.

wt 1 maggio 1999 p 19 anche 14-20
Artcolo di studio della WT della settimana dal:18/24 giugno! [SM=g10765]
speculator
00giovedì 7 giugno 2012 01:01
Dato che Gesù parlava ai suoi apostoli, l'inciso tra parentesi (il lettore usi discernimento) non può essere originario delle parole di Gesù ma è stato messo dall'evangelista dopo.

Gesù non diede un indizio, (e chi lascerebbe la casa i beni e gli affetti per un indizio?) ma un segno che richiedeva discernimento.

Mi pare che fino al 66 il corpo direttivo degli apostoli aveva residenza a Gerusalemme, come dice Luca negli Atti degli apostoli durante la persecuzione sorta a motivo di Stefano, ma dopo il 66 si trasferirono a Pella, cioè fuggirono fuori dalla Giudea.

L'ordine di fuggire non era principalmente per gli ebrei giudei ma per i cristiani ma nel caso della moglie di Lot si potevano salvate tutti quelli che volevano e ubbidivano.

La cosa disgustante che causa desolazione non erano gli stendardi romani, che non possono ammazzare nessuno, ma Roma stessa.

CITAZIONE DALLA TDG
Quando la “bestia selvaggia di colore scarlatto” attaccherà la meretrice religiosa, “la cosa disgustante” sarà minacciosamente stabilita nel cosiddetto luogo santo della cristianità. Perciò la desolazione comincerà dall’infedele cristianità, che si considera santa.

COMMENTO
Lo schiavo dice che il tempio non era più un luogo santo a Geova nel 66 "un luogo santo per gli ebrei ma non più il luogo santo di Geova" e quindi Cestio Gallo non si era stabilito in un luogo santo avvicinandosi al tempio. "Stabilita" richiede un fermo piede che continui.

L'attacco avverrà, come al tempo di Gerusalemme, principalmente contro l'organizzazione di Geova "il luogo santo"; ma la desolazione comincerà dall'infedele cristianità e si estenderà a tutte le altre false religioni, ma non toccherà i testimoni di Geova perchè prontamente fuggiranno a Geova il loro rifugio.
Amalia 52
00giovedì 7 giugno 2012 11:10
Matteo 24:45-51

45 “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? 46 Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! 47 Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi.
48“Ma se mai quello schiavo malvagio dicesse in cuor suo: ‘Il mio signore tarda’, 49 e cominciasse a battere i suoi compagni di schiavitù e mangiasse e bevesse con gli ubriaconi inveterati, 50 il signore di quello schiavo verrà in un giorno che non si aspetta e in un’ora che non sa, 51 e lo punirà con la massima severità e gli assegnerà la sua parte con gli ipocriti. Là sarà il [suo] pianto e lo stridore dei [suoi] denti.


Oggi alcuni individui sleali manifestano le caratteristiche di quello “schiavo malvagio” dicendo in cuor loro: “Il mio signore ritarda”. Mostrano di corrispondere agli “schernitori” che dicono: “Dov’è questa sua promessa presenza?” (II Pietro 3:1-7) Come avvertì Giuda, cercano di ‘provocare divisioni’. (Giuda 19, CEI) Criticando la classe dello “schiavo fedele e discreto” da cui ricevettero per la prima volta conoscenza della “via della verità”, ‘cominciano a battere i loro compagni di schiavitù’. Ma se persistono in questo loro spirito divisivo, a tempo debito vengono ‘raccolti’ dagli angeli e ‘assegnati insieme agli ipocriti’ della cristianità. ‘Lì sono il loro pianto e lo stridor dei loro denti’, che a volte esprimono divulgando tramite i mezzi d’informazione le presunte ingiustizie ricevute.

Questo ci ricorda ciò che l’apostolo Paolo scrisse ai corinti: “Poiché vi devono anche essere fra voi delle sette, affinché le persone approvate siano pure manifeste fra voi”. (I Corinti 11:19) Sì, se oggi qualcuno cerca di ‘introdurre quietamente distruttive sette’ fra i testimoni di Geova, questo dà ai cristiani leali un’ottima opportunità di dimostrare che sono “persone approvate” da Dio e da Cristo. Essi possono e devono dimostrare che apprezzano la vera unità cristiana.
speculator
00giovedì 7 giugno 2012 15:44
48“Ma se mai quello schiavo malvagio......."

di quale schiavo malvagio sta parlando?

I versetti 40 e 41 dicono che all'interno dei servitori di Geova ci saranno intenti nel lavoro spirituale degli approvati e dei disapprovati, non necessariamente malvagi, semplicemente in ritardo come precedentemente le vergini stolte.

Il versetto 42 riconferma dunque la necessità di essere pronti a lasciare tutto e il versetto 44 riconferma questa necessità di essere pronti perchè il figlio dell'uomo verrà in un'ora che non pensate.

Poi aggiunge:
43 "Ma sappiate una cosa, che se il padrone di casa avesse saputo in quale vigilia veniva il ladro, sarebbe rimasto sveglio e non avrebbe lasciato scassinare la sua casa"

Il versetto 43 ordina ai suoi servitori e soprattutto al padrone di casa, e qui non sta parlando a quelli del mondo, ma a quelli che devono fare la guardia della casa, che se il padrone di casa avesse saputo a che vigilia (non ora) veniva il ladro sarebbe rimasto sveglio

48“Ma se mai quello schiavo malvagio....."
A questo punto è già stato identificato lo schiavo malvagio.

Ad ciò si aggiungono altri futuri eventuali comportamenti di questo malvagio:
48 “Ma se mai quello schiavo malvagio dicesse in cuor suo: ‘Il mio signore tarda’ 49 e cominciasse a battere i suoi compagni di schiavitù e mangiasse e bevesse con gli ubriaconi inveterati,
50 il signore di quello schiavo verrà in un giorno che non si aspetta e in un’ora che non sa, 51 e lo punirà con la massima severità e gli assegnerà la sua parte con gli ipocriti. Là sarà il [suo] pianto e lo stridore dei [suoi] denti.

Fare una critica cioè una divisione basata sulle scritture non corrisponde a battere i compagni di schiavitù.

Inoltre una osservazione basata sulle scritture richiede una osservazione basata principalmente sulle scritture dello stesso luogo evangelico.
Angelo.1955
00lunedì 11 giugno 2012 11:29
Re:
sabrina.valenti, 04/06/2012 23:17:



Il lettore usi discernimento”
“Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione . . . stabilita in un luogo santo . . . , allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti”. — MATTEO 24:15, 16.

[SM=g10765]




Ciao, come mai in Matteo 24:15,16 il lettore deve usare "discernimento" e invece in Luca 21:20, si é chiaramente scritto che si tratta di "eserciti accampati"? Questo potrebbe dare a pensare che il vangelo di Luca potrebbe essere stato scritto dopo la distruzione di Gerusalemme e non nel 56-58 E.V.?
Angelo.1955
00lunedì 11 giugno 2012 12:38
Re:
Amalia 52, 07/06/2012 11:10:

Matteo 24:45-51

45 “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? 46 Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! 47 Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi.
48“Ma se mai quello schiavo malvagio dicesse in cuor suo: ‘Il mio signore tarda’, 49 e cominciasse a battere i suoi compagni di schiavitù e mangiasse e bevesse con gli ubriaconi inveterati, 50 il signore di quello schiavo verrà in un giorno che non si aspetta e in un’ora che non sa, 51 e lo punirà con la massima severità e gli assegnerà la sua parte con gli ipocriti. Là sarà il [suo] pianto e lo stridore dei [suoi] denti.





Scusate la mia ignoranza, ma alla lettura di questo passo sembra che l'azione avvenga al momento della "venuta" del Signore e non della sua "presenza".

Perché si puo pensare questo? Ebbene perché lo Schiavo fedele capisce qual'é "la vigilia"del ritorno del Signore e rimane sveglio dando da mangiare ai domestici in contrasto con lo schiavo "malvagio" che per lui invece il Signore sembra "tardare" e comincia a battere i suoi compagni di schiavitù.

Per il primo ci sarà la ricompensa " lo costituirà sopra tutti i suoi averi" e per il secondo "lo punirà con la massima severità".

Tutto questo quando il Signore "viene" come un ladro, anche per lo Schiavo fedele.
Sarà in quel momento che lo costituirà sopra tutti i suoi averi.

Questo fa seguito al versetto 36-42.

Che ne pensate?
barnabino
00lunedì 11 giugno 2012 14:04

Scusate la mia ignoranza, ma alla lettura di questo passo sembra che l'azione avvenga al momento della "venuta" del Signore e non della sua "presenza"



Lo schiavo malvagio dice "il mio signore tarda" sia prima che della presenza (che è quello a cui si riferisce la domanda degli apostoli) del Signore. Invece la frase "il signore di quello schiavo verrà in un giorno che non si aspetta e in un’ora che non sa" si riferisce alla sua sua venuta.

All'inizio della Presenza (e quindi non alla sua Venuta) Gesù avrebbe ispezionato la sua casa per dare ulteriori privilegi, questo secondo la profezia di Malachia. Qui dunque "venire" è riferito alla venuta di Cristo come "messaggero del patto" per ispezionare il tempio spirituale, com’era predetto in Malachia 3:1-5. Il giudizio doveva cominciare dalla “casa di Dio”.

Shalom [SM=g28002]


Angelo.1955
00lunedì 11 giugno 2012 17:57
Re:
barnabino, 11/06/2012 14:04:


Scusate la mia ignoranza, ma alla lettura di questo passo sembra che l'azione avvenga al momento della "venuta" del Signore e non della sua "presenza"



Lo schiavo malvagio dice "il mio signore tarda" sia prima che della presenza (che è quello a cui si riferisce la domanda degli apostoli) del Signore. Invece la frase "il signore di quello schiavo verrà in un giorno che non si aspetta e in un’ora che non sa" si riferisce alla sua sua venuta.

All'inizio della Presenza (e quindi non alla sua Venuta) Gesù avrebbe ispezionato la sua casa per dare ulteriori privilegi, questo secondo la profezia di Malachia. Qui dunque "venire" è riferito alla venuta di Cristo come "messaggero del patto" per ispezionare il tempio spirituale, com’era predetto in Malachia 3:1-5. Il giudizio doveva cominciare dalla “casa di Dio”.

Shalom [SM=g28002]





Si ma Matteo 24: 45-46 dice " Felice quello schiavo se il suo Signore, arrivando o "venendo " lo troverà a fare cosi" Siate vigilanti, dunque,, perché non sapete in quale giorno verrà il Signore Vers. 42. Se questo fa referenza alla "presenza" di Gesù nel 1914 e che effettivamente Gesù é stato intronizzato in quell'anno, come mai Russel avrebbe saputo molti anni prima, "dell'arrivo" del Signore.
(garoma)
00lunedì 11 giugno 2012 18:36
Vedi un avvenimento simile lo troviamo al tempo della venuta di Gesù quale Cristo sulla terra quando Giovanni il Battezzatore cominciò il suo ministero, “il popolo era in aspettazione e tutti ragionavano in cuor loro di Giovanni: ‘Che sia lui il Cristo?’” (Luca 3:15) Alcuni biblisti collegano questo clima di attesa alla profezia di Daniele. Commentando questo versetto, Matthew Henry scrive: “Qui ci viene detto . . . che il popolo trasse spunto dal ministero e dal battesimo di Giovanni per pensare al Messia e per credere che fosse alle porte . . . Le settanta settimane di Daniele stavano per scadere”. Il manuale biblico francese di Vigouroux, Bacuez e Brassac, afferma: “Si sapeva che le settanta settimane d’anni fissate da Daniele stavano per scadere; nessuno si sorprese udendo Giovanni Battista annunciare che il regno di Dio si era avvicinato”. (Manuel Biblique) L’erudito ebreo Abba Hillel Silver scrisse che, secondo la “cronologia popolare” dell’epoca, “il Messia era atteso per il secondo quarto del primo secolo E.V.”.

Per quanto riguarda il I secolo, la profezia delle 70 settimane di anni, riportata in Daniele 9:24-27, additava l’anno in cui sarebbe comparso il Messia, il 29 E.V. Gli ebrei del I secolo, pur non conoscendo il tempo esatto in cui dovevano verificarsi gli avvenimenti, erano in aspettazione del Messia. La stessa cosa lo SFD nei nostri giorni come la profezia di Daniele additava il 29 e.v. così, altre profezie additavano il 1914. Gesù non ha mai condannato quegli Ebrei per la loro aspettativa, quindi, perché dovrebbe condannare lo SFD oggi?
barnabino
00lunedì 11 giugno 2012 19:29

Si ma Matteo 24: 45-46 dice " Felice quello schiavo se il suo Signore, arrivando o "venendo " lo troverà a fare cosi"



Il problema è venire a fare cosa? Non mi pare che qui ci si riferisca alla venuta escatologica del figlio dell'uomo "con potenza e gran gloria". Questi avvenimenti, in cui lo schiavo malvagio viene distinto dal quello saggio, come si legge nei passi successivi, sono precedenti a questo evento finale, sarà dopo aver dato tutti gli averi ai suoi schiavi fedeli che il Signore arriverà per giudicare le pecore dai capri. Come disse Pietro "Poiché è il tempo fissato perché il giudizio cominci dalla casa di Dio. Ora se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non sono ubbidienti alla buona notizia di Dio?" dunque, durante la sua presenza, Gesù viene prima come messaggero dal patto per purificare la sua casa e poi viene "con potenza e gran gloria" a giudicare l'intera umanità, non solo la sua congregazione.

Shalom

Angelo.1955
00lunedì 11 giugno 2012 22:03
Re:
barnabino, 11/06/2012 19:29:


Si ma Matteo 24: 45-46 dice " Felice quello schiavo se il suo Signore, arrivando o "venendo " lo troverà a fare cosi"



sarà dopo aver dato tutti gli averi ai suoi schiavi fedeli che il Signore arriverà per giudicare le pecore dai capri.



Non era grazie alla predicazione dei testimoni che si effettuava questa separazione delle pecore e dei capri? Se adesso questo, si svolge dopo la grande tribolazione, vuol dire che avevo capito bene 22 anni fa quando leggevo questo versetto. Mi sa che il mio posto é con lo SFD. [SM=g27987]
Aquila-58
00lunedì 11 giugno 2012 22:12
Re: Re:
Angelo.1955, 11/06/2012 22.03:



Non era grazie alla predicazione dei testimoni che si effettuava questa separazione delle pecore e dei capri? Se adesso questo, si svolge dopo la grande tribolazione, vuol dire che avevo capito bene 22 anni fa quando leggevo questo versetto. Mi sa che il mio posto é con lo SFD. [SM=g27987]



La predicazione pone le basi per il giudizio di Cristo quando verrà a separare le pecore dai capri, giudizio che comunque avverrà solo alla fine.
Se il tuo posto è con lo schiavo fedele e discreto, credo che non ci sia molto da ridere: se lo spirito santo attesta al tuo spirito che sei un coerede di Cristo (Romani 8:15-17) no problem.
Nessuno potrebbe sindacare una cosa del genere, è ovvio.
Come coerede di Cristo potresti far parte del Corpo Direttivo che rappresenta lo schiavo fedele e discreto.
Avresti anche tu il compito di dare "cibo a suo tempo", cioè intendimento graduale delle Scritture, la cosa che più ti riesce difficile capire, a quanto pare......


speculator
00lunedì 11 giugno 2012 22:49
Angelo.1955

CITAZIONE ....... il vangelo di Luca potrebbe essere stato scritto dopo la distruzione di Gerusalemme e non nel 56-58 E.V.?
RISPOSTA Nei sinottici e nel vangelo di Giovanni mi pare che c'è poco o niente che fa pensare che la distruzione sia già avvenuta di un sistema giudaico.
Quindi per me sono tutti e quattro anteriori al 70

CITAZIONE.... sembra che l'azione avvenga al momento della "venuta" del Signore e non della sua "presenza".
RISPOSTA Credo che ci sia una erronea identificazione di "parousia" con "venuta", mentre significa invece "presenza". Il venire del signore, essendo già vicino, può essere un venire più vicino, o un vernire in modo particolare.

CITAZIONE Il Signore "viene" come un ladro, anche per lo Schiavo fedele.
E' scritto: Siate vigilanti, dunque.....perché non sapete
RISPOSTA
E' scritto: Siate vigilanti, dunque.....perché non sapete (al presente)
Non può essere interpretato :"siate vigilanti..perchè non saprete (al futuro)
Come ai Giorni (diversi giorni) di Noè prima non sarà possibile sapere esattamente il giorno e, una volta saputo il giorno, non sarà possibile sapere l'ora; i dolori verranno come i dolori di afflizione su una donna incinta, si aspettano ma arrivano istantaneamente: ma dobbiamno sapere questo che se il padrone di casa e chi guarda la porta avesse saputo a che vigilia viene il ladro non si sarebbe lasciato svaligiare la casa (spirituale).

La scrittura di Luca e Matteo al riguardo è diversa "ha costituito" è tempo passato e "costituirà" è tempo futuro.
MATTEO 24:45 scrive: "chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i suoi domestici per dare loro cibo a suo tempo mentre Luca 12:42 scrive:".....chi è realmente l'economo fedele, il discreto che il suo signore costituirà sulla sua servitù per dare loro la loro porzione di cibo a suo tempo". "ha costituito" è tempo passato e "costituirà" è tempo futuro.

Barnabino
CITAZIONE All'inizio della Presenza (e quindi non alla sua Venuta) Gesù avrebbe ispezionato la sua casa per dare ulteriori privilegi, questo secondo la profezia di Malachia. Qui dunque "venire" è riferito alla venuta di Cristo come "messaggero del patto" per ispezionare il tempio spirituale, com’era predetto in Malachia 3:1-5. Il giudizio doveva cominciare dalla “casa di Dio”.

All'inizio della Presenza (e quindi non alla sua Venuta).......Qui dunque "venire" è riferito alla venuta di Cristo

RISPOSTA Mi pare ci sia contraddizione

Garoma
CITAZIONE Per quanto riguarda il I secolo, la profezia delle 70 settimane di anni, riportata in Daniele 9:24-27, additava l’anno in cui sarebbe comparso il Messia, il 29 E.V. Gli ebrei del I secolo, pur non conoscendo il tempo esatto in cui dovevano verificarsi gli avvenimenti, erano in aspettazione del Messia. La stessa cosa lo SFD nei nostri giorni come la profezia di Daniele additava il 29 e.v. così, altre profezie additavano il 1914. Gesù non ha mai condannato quegli Ebrei per la loro aspettativa, quindi, perché dovrebbe condannare lo SFD oggi?

RISPOSTA
Sono d'accordo
Angelo.1955
00martedì 12 giugno 2012 16:17
Parousia= Presenza o venuta?
Porgo queste domande perché cerco di capire una cosa:

1) I discepoli di Gesù in quel preciso instante, ponendo quella domanda, che cosa avevano in mente? Erano già al corrente che Gesù doveva essere prima, presente invisibilmente spiritualmente, in modo da utilizzare ( a bon escient) proprio questa parola, "Presenza", per poi agire più tardi fisicamente , oppure avevano come solo obbiettivo sapere semplicemente, quando é che vieni per mettere fine a tutte queste cose?

Dico questo perché i segni da lui dati dovevano precedere la sua venuta.

2) Come mai in Matteo 24:15,16 il lettore deve usare "discernimento" e invece in Luca 21:20, si é chiaramente scritto che si tratta di "eserciti accampati"?

(garoma)
00martedì 12 giugno 2012 18:18
Re: Parousia= Presenza o venuta?
Angelo.1955, 12/06/2012 16.17:



2) Come mai in Matteo 24:15,16 il lettore deve usare "discernimento" e invece in Luca 21:20, si é chiaramente scritto che si tratta di "eserciti accampati"?



In Matteo 24:15 Gesù fece riferimento a ciò che era scritto nel libro di Daniele. Il capitolo 9 di tale libro contiene una profezia relativa alla venuta del Messia e al giudizio che sarebbe stato eseguito sulla nazione giudaica per averlo rigettato. L’ultima parte del versetto 27 dice: “E sull’ala di cose disgustanti ci sarà colui che causa desolazione”. La tradizione giudaica primitiva applicava questa parte della profezia di Daniele alla profanazione del tempio di Geova a Gerusalemme per opera di Antioco IV nel II secolo a.E.V. Ma Gesù avvertì: “Il lettore usi discernimento”. La profanazione del tempio per opera di Antioco IV, benché senz’altro disgustante, non provocò la desolazione né di Gerusalemme, né del tempio, né della nazione giudaica. Evidentemente quindi Gesù stava avvertendo i suoi ascoltatori che l’adempimento di quella profezia non era già avvenuto, ma era ancora futuro.

Cos’era “la cosa disgustante” che dovevano attendere? È interessante che mentre il racconto di Matteo dice: “Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione . . . stabilita in un luogo santo”, il racconto parallelo di Luca 21:20 dice: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata”. Nel 66 E.V. i cristiani che abitavano a Gerusalemme videro ciò che Gesù aveva predetto. Una serie di incidenti relativi al conflitto tra giudei e funzionari romani trasformarono Gerusalemme in un focolaio di ribellione contro Roma. Di conseguenza ci furono esplosioni di violenza in tutta la Giudea, la Samaria, la Galilea, la Decapoli e la Fenicia, come pure a nord in Siria e a sud in Egitto. Per ristabilire una certa pace in quella parte dell’impero romano, Cestio Gallo fece affluire rapidamente delle truppe dalla Siria a Gerusalemme, che i giudei chiamavano la loro “città santa”. — Neemia 11:1; Isaia 52:1.

Nei versetti iniziali Luca dice: “Ho deciso anch’io, avendo seguito con accuratezza ogni cosa dall’inizio, di scriverteli in ordine logico”. La sua esposizione particolareggiata e meticolosa corrobora pienamente questa affermazione. — Luca 1:3. E questo versetto ne è una chiara evidenza.



Aquila-58
00martedì 12 giugno 2012 20:29
Re: Parousia= Presenza o venuta?
Angelo.1955, 12/06/2012 16.17:

Porgo queste domande perché cerco di capire una cosa:

1) I discepoli di Gesù in quel preciso instante, ponendo quella domanda, che cosa avevano in mente? Erano già al corrente che Gesù doveva essere prima, presente invisibilmente spiritualmente, in modo da utilizzare ( a bon escient) proprio questa parola, "Presenza", per poi agire più tardi fisicamente , oppure avevano come solo obbiettivo sapere semplicemente, quando é che vieni per mettere fine a tutte queste cose?

Dico questo perché i segni da lui dati dovevano precedere la sua venuta.





Appunto! Infatti, i segni che Gesù indica ai discepoli stanno a testimoniare che la sua parousìa sarebbe stata un periodo che avrebbe preceduto la sua venuta finale sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria (Mt. 24:30).
Il sostantivo greco parousìa (para + eimi) significa fondamentalmente "essere presso".
In sostanza i discepoli stavano chiedendo quale sarebbe stato il segno del suo "essere presente", o "essere venuto".
I discepoli ovviamente non erano ancora al corrente di quel che Gesù avrebbe indicato come segno, ma ciò che essi avevano in mente era la futura restaurazione messianica, tanto è vero che in Atti 1:6 chiedono ancora a Gesù quando avrebbe ristabilito il regno d' Israele...
Gesù spiegherà poi come staranno le cose....


Angelo.1955
00martedì 12 giugno 2012 21:31
Re: Re: Parousia= Presenza o venuta?
(garoma), 12/06/2012 18:18:




Nei versetti iniziali Luca dice: “Ho deciso anch’io, avendo seguito con accuratezza ogni cosa dall’inizio, di scriverteli in ordine logico”. La sua esposizione particolareggiata e meticolosa corrobora pienamente questa affermazione. — Luca 1:3. E questo versetto ne è una chiara evidenza.






Grazie Garoma, per le tue richerche, ma non risponde al mio interrogativo.

Ordine logico é per esempio 1 2 3 4 5 ecc. Perché Gesù chiede al lettore un po di perspicacia in Matteo, e nessuna perspicacia in Luca, con un testo "servito". Una spiegazione potrebbe essere che i due Vangeli si indirizzano a dei oratorii differenti, che ne so Giudei d'una parte e non Giudei dall'altra. Non é che sia importante, semplice curiosità.
Ciao


Aquila-58
00martedì 12 giugno 2012 21:35
Re: Re: Re: Parousia= Presenza o venuta?
Angelo.1955, 12/06/2012 21.31:



Grazie Varoma, per le tue richerche, ma non risponde al mio interrogativo.

Ordine logico é per esempio 1 2 3 4 5 ecc. Perché Gesù chiede al lettore un po di perspicacia in Matteo, e nessuna perspicacia in Luca, con un testo "servito". Una spiegazione potrebbe essere che i due Vangeli si indirizzano a dei oratorii differenti, che ne so Giudei d'una parte e non Giudei dall'altra. Non é che sia importante, semplice curiosità.
Ciao






il testo matteano parla espressamente di presenza di Cristo e termine del sistema di cose, il testo lucano parla solo di cose che saranno destinate ad accadere, in senso più generico (Luca 21:7)


(garoma)
00martedì 12 giugno 2012 22:33
Re: Re: Re: Parousia= Presenza o venuta?
Angelo.1955, 12/06/2012 21.31:



Grazie Garoma, per le tue richerche, ma non risponde al mio interrogativo.

Ordine logico é per esempio 1 2 3 4 5 ecc. Perché Gesù chiede al lettore un po di perspicacia in Matteo, e nessuna perspicacia in Luca, con un testo "servito". Una spiegazione potrebbe essere che i due Vangeli si indirizzano a dei oratorii differenti, che ne so Giudei d'una parte e non Giudei dall'altra. Non é che sia importante, semplice curiosità.
Ciao




Matteo e Marco usano l’espressione “il lettore usi discernimento” Lett. “chi legge [vi] ponga mente” perché con tale espressione Gesù incoraggiava gli ascoltatori a discernere la profezia di Daniele. La tradizione giudaica primitiva applicava questa parte della profezia di Daniele alla profanazione del tempio di Geova a Gerusalemme per opera di Antioco IV nel II secolo a.E.V. Ma Gesù avvertì: “Il lettore usi discernimento”. La profanazione del tempio per opera di Antioco IV, benché senz’altro disgustante, non provocò la desolazione né di Gerusalemme, né del tempio, né della nazione giudaica. Evidentemente quindi Gesù stava avvertendo i suoi ascoltatori che l’adempimento di quella profezia non era già avvenuto, ma era ancora futuro.

Luca invece riportando le parole di Gesù evidenzia maggiormente l’azione risoluta che avrebbero dovuto fare i cristiani nel vedere la città accerchiata dai soldati, cosa che avvenne nel 66 e.v.
In sintesi, Matteo e Marco danno risalto al discernimento da usare per la profezia di Daniele e a non seguire le errate tradizioni ebraiche, Luca invece da risalto all’azione decisa che si doveva fare per sopravvivere alla distruzione alla vista degli eserciti.



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