Matisse e Bonnard. I colori di un'amicizia. Al Vittoriano, Roma.

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Nina§
00lunedì 30 ottobre 2006 09:47

"Il sottotitolo della mostra, "Viva la pittura!", è il motto con cui inizia la corrispondenza tra Henri Matisse e Pierre Bonnard, un carteggio durato dal 1925 al 1947 specchio dell'amicizia tra i due artisti francesi. Ospitata nel Complesso del Vittoriano, l'esposizione è promossa dal Comune e dalla Provincia di Roma unitamente alla Regione Lazio e si avvale di un comitato scientifico composto da Guy Cogeval, Direttore del Montreal Museum of Fine Arts, Philippe Cros, Direttore della Fondazione Bemberg di Tolosa e commissario generale internazionale della mostra, Jack Flam, Distinguished Professor of Art History della City University of New York, Marie-Thérèse Pulvénis de Seligny, direttrice del Museo Matisse di Nizza, Claudio Strinati, Soprintendente per il Polo Museale Romano e commissario generale per l'Italia della mostra, Maria Teresa Benedetti, già ordinaria all'Accademia di Belle Arti di Roma, e Claudia Zevi.
In mostra oltre 230 opere tra oli, sculture, acquarelli, gouaches, disegni e documenti provenienti da collezioni private e musei di Francia, Stati Uniti, Russia, Canada, Australia, Brasile, Finlandia Inghilterra, Irlanda, Italia, Norvegia, Ungheria, Città del Vaticano.
Il percorso espositivo propone il confronto tra le opere dei due artisti sulla traccia delle parole del loro carteggio, riflesso della loro amicizia ma soprattutto dei loro caratteri, delle loro emozioni e preoccupazioni, dei loro ideali e metodi artistici, rivelando una profonda affinità, nella loro totale consacrazione alla pittura, nonostante la differenza stilistica.
Le opere dei due maestri sono accostate per soggetto: dai paesaggi alle nature morte, dai ritratti ai nudi di donna, i dipinti rivelano una comune indagine sulle capacità espressive nel colore e soprattutto la ricerca di un'arte non più intesa come mimesi, imitazione del reale, ma come trascrizione della personale reazione del pittore alla realtà. Dopo l'esperienza degli Impressionisti, Bonnard si concentra sulla rappresentazione della realtà interiore, o meglio della sensazione in lui prodotta dal soggetto osservato ricollocata nel fluire del tempo: visto che ciò che riproduce non è un'immagine ma una percezione psicofisiologica, non ha più bisogno della prospettiva, analogamente a Matisse che ricerca nell'arte orientale il superamento della mimesi attraverso colori piatti e forme giustapposte.
Le frasi di Matisse ("L'arte è una comoda poltrona") e di Bonnard ("La pittura non è altro che il piacere di dipingere") rivelano dunque un ideale comune che vede l'artista non più sottomesso alla natura e alle sue regole, ma esclusivamente a quelle del dipinto.
Oltre a scambiarsi lettere, i due artisti si scambiarono anche quadri: nel 1911 Matisse acquistò da Bernheim-Jeune La serata al Salon di Bonnard, mentre Bonnard possedeva la Finestra aperta di Matisse. E quando, dopo la morte di Bonnard, ne fu messa in dubbio la modernità, Matisse risponde "Sì! Certifico che Pierre Bonnard è un grande pittore oggi e lo sarà ancora di più per l'avvenire!". Bonnard aveva invece scritto all'amico "quando penso a lei, penso ad uno spirito mondato da ogni vecchia convinzione estetica, solo questo consente una visione diretta della natura, la fortuna più grande che un pittore possa avere". (Fonte:http://redazione.romaone.it/)



Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere
Tel. 06.6780664
Orario: 9.30 -19.30; ven.- sab. 9.30-23.30; dom. 9.30-20.30
Biglietto d'ingresso: intero 10 euro, ridotto 7,50
Fino al 4 febbraio 2007
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