Matematica

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faberhood
00giovedì 1 luglio 2010 16:29
Re:
giove(R), 01/07/2010 15.38:

per tirarne fuori una originale ammesso che possa farlo, dovrei conoscere tutte le 50 già formulate.
bisogna comprare il libro o basta wikipedia?




Meglio comprarsi il libro
Sound72
00giovedì 1 luglio 2010 19:06



la matematica dei Kraftkerk a discoring.. [SM=g27989]
lucaDM82
00venerdì 2 luglio 2010 00:03
I Kraftwerk sono una pietra miliare.
"Stiamo talmente avanti che se ci guardiamo indietro vediamo il futuro"
lucolas999
00venerdì 2 luglio 2010 09:56
interessante e sicuramente non sono un genio come Fermi e non sapevo del paradosso ma la stessa domanda me la faccio io da quando avevo circa 10 anni e in montagna passavo ore a guardare le stelle . Non conosco ancora le 50 ipotesi ma che sono tra noi mi lascia perplesso , che non esistano lo escludo .
Ci sono alcuni ,graffiti ,iscrizioni ecc . di diverse civiltà del passato che mostrano oggetti che noi oggi definiremmo UFo quindi direi che vale tutto anche perchè mi chiedo come società avanzatissime all'epoca come gli egizi oggi si so ridotti a pizzettari [SM=g27993] qualcosa non quadra ,c'era qualcuno che li aiutava ?
Chissà che in futuro diventeremo dei veri viaggiatori dello spazio in fondo come Verne ha anticipato il sommergibile , magari gli sceneggiatori di Star TRek hanno guardato in avanti e i motori a curvatura li avremo.
A proposito seganlo un libro "la fisica di Star Trek" in cui spiega secondo le leggi attuali della fisica se tutti i cazzetti che hanno (motori a curvatura, teletrasporto,stanze di ologrammi e tutto il resto)sono cose impossibili da realizzare o se c'è qualcosa di attuabile
giove(R)
00venerdì 2 luglio 2010 11:14
io ho letto mesi fa la fisica dei supereroi, più o meno con l'identico meccanismo di partire dall'immaginario per spiegare il reale.
gianpaolo77
00venerdì 2 luglio 2010 11:33
Re:
lucolas999, 02/07/2010 9.56:

interessante e sicuramente non sono un genio come Fermi e non sapevo del paradosso ma la stessa domanda me la faccio io da quando avevo circa 10 anni e in montagna passavo ore a guardare le stelle . Non conosco ancora le 50 ipotesi ma che sono tra noi mi lascia perplesso , che non esistano lo escludo .
Ci sono alcuni ,graffiti ,iscrizioni ecc . di diverse civiltà del passato che mostrano oggetti che noi oggi definiremmo UFo quindi direi che vale tutto anche perchè mi chiedo come società avanzatissime all'epoca come gli egizi oggi si so ridotti a pizzettari [SM=g27993] qualcosa non quadra ,c'era qualcuno che li aiutava ?Chissà che in futuro diventeremo dei veri viaggiatori dello spazio in fondo come Verne ha anticipato il sommergibile , magari gli sceneggiatori di Star TRek hanno guardato in avanti e i motori a curvatura li avremo.
A proposito seganlo un libro "la fisica di Star Trek" in cui spiega secondo le leggi attuali della fisica se tutti i cazzetti che hanno (motori a curvatura, teletrasporto,stanze di ologrammi e tutto il resto)sono cose impossibili da realizzare o se c'è qualcosa di attuabile




...o forse c'era qualcuno che li spingeva?
scopritelo su.. rieducational channel!
[SM=g27987]
(scusate se come al solito rovino quest'angolo culturale con le mie solite cazzate...)
Sound72
00lunedì 5 luglio 2010 13:31
Re:
Sound72, 22/04/2010 13.35:

Lo dice la matematica:
"Il Mondiale alla Germania"


Secondo i calcoli del professore tedesco Mertin Tolan, la nazionale di Loew sarebbe la candidata numero uno al trionfo in Sudafrica. Ma aveva fatto la stessa previsione anche nel 2006...

LONDRA, 22 aprile 2010 - E’ matematico: la Germania vincerà i Mondiali. E a dirlo non è una previsione del “mago” di turno, bensì un eminente fisico, che sostiene di aver sviluppato una formula trigonometrica a sostegno della sua tesi. Certo, il fatto che lo studioso in questione sia un professore dell’Università di Dortmund – quindi tedesco che più tedesco non si può - un pochino puzza di convenienza, ma, come si dice, la matematica non è un’opinione, quindi prendete carta e penna e fate anche voi due calcoli. Per giungere al risultato sperato, ovvero vedere Michael Ballack sollevare la Coppa del Mondo in Sudafrica il prossimo 11 luglio, il professor Metin Tolan ha analizzato i precedenti risultati della Germania ai Mondiali e avrebbe così avuto la prova provata che questa volta toccherà a loro: tutto parte dal fatto che i tedeschi, essendosi aggiudicati tre edizioni (1954, 1974 e 1990), hanno una media di vittoria finale di 3.7. Ecco perché il 2010 sarà il loro anno.

PRONOSTICO SICURO — “I miei calcoli sono molto semplici – ha spiegato Tolan al magazine tedesco Zeit Wissen – e provano tutti la stessa cosa. L’ultima volta che abbiamo vinto la Coppa del Mondo era il 1990 e, da allora, ci sono state altre quattro edizioni. La media della Germania è di 3.7, il che significa che vinciamo il titolo ogni quattro o cinque tornei. Di conseguenza, nessuno potrà batterci questa volta e potete già cominciare a mettere lo champagne in frigorifero”. Peccato che Tolan avesse predetto la stessa cosa anche nel 2006, ma i suoi calcoli di allora si scontrarono con la corazzata Italia il 4 luglio: una data che in Germania nessuno ha dimenticato, perché quel giorno sancì la fine dei sogni mondiali dei panzer e, fra l’altro, pure in casa loro. E proprio a Dortmund. “La mia formula è garantita per la Coppa del Mondo successiva – si è giustificato il professore – e perciò questa volta funzionerà di sicuro”. Qualcuno, però, spieghi al simpatico fisico tedesco che nel caso in cui la Germania dovesse vincere il proprio girone (che è il D, dove ci sono anche Australia, Serbia e Ghana) incontrerebbe la seconda del gruppo C (dove c’è anche l’Inghilterra) e, passasse pure questa, rischierebbe di incrociare nuovamente l’Italia in semifinale (sempre che gli azzurri finiscano primi nel loro girone e vincano contro la seconda del gruppo E). E visto com’è andata l’ultima volta, stai a vedere che Tolan ci azzecca di nuovo. Ma ancora per l’Italia…

..............


e allora non lo vincono di sicuro




occhio ai calcoli di Tolan [SM=g27987]
Sound72
00martedì 13 luglio 2010 13:52
Re: Re:
Sound72, 05/07/2010 13.31:




occhio ai calcoli di Tolan [SM=g27987]



Tolan s'è bruciato definitivamente.
faberhood
00mercoledì 4 agosto 2010 14:22
La funzione base-13 di Conway di Maurizio Codogno
La funzione base-13 di Conway3 agosto 2010Questa volta ci avventuriamo nei meandri dell’analisi matematica; vedremo come la nostra intuizione non sia sempre così brava a intuire le cose. Il tema è un po’ più complicato di quanto scrivo di solito, ma garantisco che non ci sono dimostrazioni da seguire, e che il trucchetto usato è molto interessante, oltre a essere utile anche per altre dimostrazioni sicuramente molto più note.
Il tutto parte dallo studio delle funzioni di variabile reale. Generalmente una funzione è vista come una bella curva disegnata su un foglio di carta quadrettata dove sono stati aggiunti gli assi cartesiani; l’unica cosa a cui bisogna stare attenti è che la curva “non torni mai indietro”, altrimenti ci sarebbe un numero per cui la funzione assume due valori, e Ciò è Male. Questa definizione va benissimo per gli esempi che ci capitano nella vita di tutti i giorni; se ad esempio disegniamo la funzione della velocità della nostra auto rispetto al tempo durante il percorso casa-ufficio, otterremo una di queste curve, dove spesso saremo fermi e a volte magari avremo una velocità negativa perché stavamo facendo manovra. Tale funzione ha una caratteristica fondamentale: possiamo essere certi che in un qualche momento abbiamo toccato la velocità compresa tra la minima e la massima che siamo riusciti a fare. In matematica questo fatto ha il nome pomposo di Teorema dei valori intermedi, e viene insegnato all’inizio del corso di Analisi 1.
Il teorema funziona perché non è ancora stato inventato il teletrasporto, e quindi la velocità è una funzione continua. Anche se ti schianti di colpo contro un lampione – speriamo di no – non è vero che passi in tempo zero dai 130 all’ora a velocità zero; ci metterai magari un decimo di secondo, il che significa che un decimillesimo di secondo dopo l’urto tu stai ancora viaggiando a quasi 130 all’ora. I matematici, essendo persone che amano vedere le cose da un altro punto di vista, si sono chiesti “Ma vale anche il viceversa?” Detto in termini rigorosi: se abbiamo una funzione f tale che presi due suoi punti a caso a e b sappiamo che nell’intervallo [a,b] essa assume tutti i valori compresi tra f(a) e f(b), possiamo dire che f è continua? La risposta putrtoppo, o per fortuna, è no. John Conway ha trovato un bellissimo controesempio; ora ve lo illustro, vediamo se vi accorgete da dove lui ha preso l’idea.
Conway costruisce una funzione dall’intervallo ]0,1[ (senza gli estremi, dunque) a valori in R in questo modo. Preso un numero qualunque, lo scrive in base 13. Anche se non lo si vede fatto spesso, non c’è nessuna ragione perché i numeri in base diversa da 10 debbano essere interi; si può tranquillamente proseguire dopo la virgola, con la regola classica per la divisione. L’unica cosa che ci occorre è avere tredici cifre invece che dieci; Conway usa 0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,v,m,p. Per evitare di avere due rappresentazioni dello stesso numero, come succede in base 10 dove 0,49999999… è la stessa cosa che 0,5000000…, si decide di non usare le rappresentazioni che finiscono in ppppp… Conway guarda poi questi numeri, e chiama “ben formati” quelli con le seguenti caratteristiche:
da un certo punto in poi usano solo le cifre 0,1,2,3,4,5,6,7,8,9
subito prima di quel punto c’è la cifra v
prima ancora c’è un numero a piacere (ma almeno una) di cifre nell’insieme {0,1,2,3,4,5,6,7,8,9}
subito prima c’è la cifra p oppure la cifra m
non importa cosa ci sia prima ancora
Per esempio, 0,12m34pp1p2m34vv11111111111… non è un numero ben formato (ci sono due v di fila), mentre 0,12m34pp1p2m34v11111111111… lo è.
Ora ci siamo: la funzione di Conway vale 0 per i punti che scritti in base 13 non sono ben formati. E per gli altri? Semplice. Si butta via la “parte prima ancora” indicata sopra, e si rilegge la stringa restante sostituendo a m il simbolo “-”, a p il simbolo “+” e a v il simbolo “,”. Tanto sono solo simboli, no? Così il numero tredecimale 0,12m34pp1p2m34v11111111111… diventa prima m34v11111111111… e poi -34,11111111… Questo, letto come fosse un usuale numero decimale, è il valore della funzione nel punto (tredecimale) 0,12m34pp1p2m34v11111111111…
È impossibile disegnare questa funzione patologica: i suoi valori oscillano spazzando tutti i numeri reali in un qualunque intervallo piccolo a piacere. Ma questa è proprio la nostra ipotesi del teorema inverso, e la funzione non è continua; ecco dunque il controesempio cercato.
Il trucco per tirare fuori questa funzione è naturalmente quello di leggere la stessa stringa di caratteri in due modi diversi; procedimento che venne usato per la prima volta nel 1931, come i più attenti di voi avranno intuito. Però forse in questo caso la doppia lettura è più facile da capire. L’unica cosa che posso aggiungere è che per un matematico l’idea di definire una funzione in questo modo è semplicemente favolosa; se lo è anche per voi, potete fregiarvi del titolo di “matematico dentro”!


faberhood
00martedì 14 settembre 2010 11:55
Matematico folle in fuga in Svizzera tiene in scacco 300 poliziotti
Caccia all'uomo a Berna. Pensionato, spara e scappa lo cercano da mercoledì.
BERNA
Un matematico folle è in fuga nelle campagne svizzere armato di un fucile, e 300 agenti delle truppe speciali gli sono alle calcagna dalla metà della scorsa settimana. Si chiama Peter-Hans Kneubühl, è un ingegnere matematico in pensione di 67 anni e mercoledì s'è barricato nella sua casa, che si trova in un quartiere residenziale di Berna ed è stata messa all'asta per decisione di un giudice.

Come riporta il sito del quotidiano Le Monde, per il matematico, che s'è sempre opposto, la sentenza è stata una dichiarazione di guerra. Il primo giorno di visite, ha messo un cartello davanti alla porta: «Questa casa non è in vendita». All'arrivo della polizia, ha risposto sparando. Secondo un responsable della polizia di Berna citato da Le Parisien, «s'è preparato per anni a un conflitto armato con la polizia».

All'una di notte è scappato da una finestra ferendo un poliziotto. La notte seguente è tornato, ha sparato di nuovo sui poliziotti, ed è scappato di nuovo. Così, da 5 giorni 300 agenti delle truppe speciali sono accorsi da ogni parte della Svizzera per acchiapparlo, e la stampa s'è appassionata alla storia del matematico pazzo.

Laureato alla prestigiosa «Ecole polytéchnique fédérale de Zurich», era stato cacciato dal lavoro perché rifiutava di adattarsi alle evoluzioni dell'informatica, e s'era ritirato nella casa dei genitori che riteneva intoccabile. Viveva solo e isolato dal mondo, e usciva solo di notte, con una torcia in mano. Ha scritto lettere chilometriche e folli alle autorità. E, per quanto matto sia, non l'hanno ancora preso.


Bisogna stare attenti ai Matematici...sopratutto quando je parte la brocca! [SM=g27988]
lucaDM82
00martedì 14 settembre 2010 12:04
Insomma,diciamo che tanto normale non è [SM=g27987]
Sound72
00martedì 14 settembre 2010 12:16
cmq..quelli che ho conosciuto io qualche neurone fuori posto ce l'hanno sempre avuto piu'di quelli di filosofia..ne ricordo uno al liceo che a fine lezione sfidava eccitato gli studenti a braccio di ferro..poi vabbè conosco pure un tizio che una volta mi spiegò il teorema di Ruffini mentre si guardava in vhs i gol di Zico..Hanno dei geni schizzati o particolarmente stimolati secondo me.
faberhood
00mercoledì 15 settembre 2010 09:07
Re:
Sound72, 14/09/2010 12.16:

cmq..quelli che ho conosciuto io qualche neurone fuori posto ce l'hanno sempre avuto piu'di quelli di filosofia..ne ricordo uno al liceo che a fine lezione sfidava eccitato gli studenti a braccio di ferro..poi vabbè conosco pure un tizio che una volta mi spiegò il teorema di Ruffini mentre si guardava in vhs i gol di Zico..Hanno dei geni schizzati o particolarmente stimolati secondo me.




Beh diaciamo che pure io qualche stranezza nei miei 41 anni l'ho fatta. [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
Sound72
00venerdì 11 marzo 2011 22:11
La maledizione del numero 11

Impazza in rete la curiosità sul numero che ha caratterizzato le stragi di New York e Madrid e hollywood l'anno scorso ci ha fatto anche un film


MILANO - Naturalmente è una coincidenza. Ma come tutte le coincidenze entra nelle teste della gente e non ne vuole più uscire. Potremmo chiamarla la maledizione del numero 11. Un legame tra 11 e disastri che ha portato il mondo del cinema a dare vita anche ad un horror (nel 2010) «11.11 la paura ha un nuovo numero». Il terremoto in Giappone (11/3/2011) è l'ultimo esempio della scia di sangue legata a questo giorno del mese.

TORRI GEMELLE - Cominciamo dall'11 più celebre, tanto famoso da essere diventato un sinonimo di tragedia epocale. Parliamo ovviamente dell'11 settembre che segna tragicamente l'ingresso del nuovo secolo. L'11 settembre 2001 è la data dell'attacco alle Torri Gemelle di New York a seguito del dirottamento di 4 aerei di linea da parte di Al Qaeda. Ci saranno quasi 3000 morti oltre a migliaia di feriti. Senza contare il seguito luttuoso di guerre (Afghanistan e Iraq).

ATOCHA - L'altra data storica è proprio un 11 marzo. Quello del 2004, quando alcuni terroristi vicini ad Al Qaeda fanno saltare in aria quattro treni pendolari pieni di dipendenti d’ufficio, operai o studenti, diretti verso la stazione madrilena di Atocha a Madrid provocando 191 morti e 1.841 feriti.

lucaDM82
00domenica 13 marzo 2011 12:53
Questo andava su cazzenger.
Sound72
00venerdì 29 aprile 2011 10:08
E'vero: i maschi sono
più bravi in matematica e scienze


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Va bene, lo ammetto: mi sono infilato in un ginepraio. È che l’altro giorno, senza volere, mi sono imbattuto in certe informazioni apparentemente inedite e quando ho capito che suonavano nuove solo perché non se parla (quasi) mai, era già tardi. Non sono nuove. Sono un campo minato da cui di solito, giustamente, si sta alla larga.

Parlo dei dati che riassumono i più recenti risultati PISA, il Programme for International Student Assessment che valuta la qualità e il livello degli studenti – ragazze e ragazzi – nei vari Paesi del mondo. Generalmente in Italia se ne parla per dire che i nostri sono indietro rispetto ai finlandesi, ai cinesi o agli americani. Le graduatorie per nazioni sono ruvide, ma il nostro stomaco le sopporta.

E le graduatorie fra uomini e donne? Ecco il tema «nuovo».

Riassumo: per la matematica, sui 37 Paesi presi in considerazione dall’Ocse gli uomini registrano punteggi più elevati delle donne in 36. Solo le liceali islandesi capiscono di matematica più dei loro omologhi. Ma in media i maschi sono in vantaggio di 11 punti su una scala dove chi fa il massimo è a 565 (i ragazzi finlandesi). Vero è che rispetto maschio medio italiano una finlandese o un’ australiana o un cèca vale una Fields Medal (il Nobel della matematica).

Passiamo a scienze. Anche qui maschi in netto vantaggio, anche se un po’ meno. Fanno meglio delle donne in 24 Paesi, peggio in dieci (donne più scientifiche in Turchia, Norvegia, Corea del Sud…) e pareggiano in due: Australia e Stati Uniti. Qui in aggregato sul gruppo di Paesi il vantaggio medio degli uomini si restringe a due punti. E anche qui le differenze fra Paesi, cioè fra sistemi educativi, sembrano più forti di quelle fra sessi: ma anche queste si notano.

L’ultimo test è «reading», che si riferisce «alla comprensione, all’utilizzo e alla riflessione su testi scritti al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie potenzialità e di svolgere un ruolo attivo nella società».

Nel «reading» non c’è partita. Vincono le donne in 37 paesi su 37 e il loro vantaggio medio è abissale: 38 punti.
Fin qui i «fatti», cioè le statistiche a campione.

Ma la morale? Quella più ovvia è di stare alla larga da questa materia, perché questi «fatti» fanno venir voglia di concludere che contano sì le differenze di educazione e istruzione, ma contano anche quelle di genere. Le donne e gli uomini – in media, nei grandi numeri, con infinite eccezioni – assorbono l’apprendimento in modo diverso.

Ma se questo fosse vero, che conseguenze dovrebbe avere per l’organizzazione della società, la crescita dell’economia, la felicità delle scelte personali? Magari, semplicemente non è vero: le ragazze finlandesi sono migliori matematiche dei ragazzi italiani, perché ciò che conta di più è l’istruzione. E gli uomini norvegesi sono meglio nel «reading» delle donne portoghesi (di poco!).

L’ex segretario al Tesoro Usa Larry Summers è il solo ingenuo che prima di me si è addentrato in questo ginepraio. Lui economista molto forte in equazioni differenziali, ipotizzò che potrebbe esserci una minore disposizione innata delle donne alla matematica finanziaria. Fu fatto dimettere dalla sua posizione di presidente di Harvard: soprattutto le professoresse di Humanities («reading») si impegnarono per cacciarlo.

Summers ne è uscito bene; ha fatto il consigliere economico di Obama per un paio d’anni. L’altro giorno ha osservato: «Sono andato a Washington per fuggire dalla politica».

( CORRIERE.IT )
Sound72
00martedì 5 luglio 2011 17:38
Il pi greco è morto, viva il pi greco
La proposta degli studiosi inglesi: «Aboliamolo».



Ma c'è chi è contrario: «Idea priva di senso matematico» [SM=x2478856]



MILANO - «Pi greco è morto? Ma che sciocchezza!». Umberto Zannier, ordinario di geometria presso la Scuola Normale di Pisa, liquida così la provocazione lanciata recentemente da un gruppo di matematici inglesi che vorrebbero sostituire al celebre 3.14 il suo doppio, un valore numerico denominato tau e approssimato a 6.28. Il senso dell’operazione? Secondo uno dei proponenti, Kevin Houston, della scuola di matematica dell'Università di Leeds, rendere la matematica avanzata «considerevolmente più facile, semplificando le formule». A parere di Zannier, una mossa «priva di senso matematico, poiché il significato di pi greco è intrinseco, cioè legato al rapporto tra la circonferenza e il diametro. Ma soprattutto inutile, perché esistono consuetudini ormai accettate: cambiarle comporta un’inerzia talmente grande che non ne vale certo la pena». Numero «interessante perché universale - come spiega Zannier - il pi greco è una costante che non abbiamo "inventato" noi com’è successo ad esempio con misure come il metro, che sono convenzionali – ragione per cui nel mondo anglosassone se ne usano altre. Il pi greco sarebbe esattamente lo stesso anche se lo dovessero calcolare i marziani».

FUORI DAI CONFINI - È forse anche per questo che il 3.14 esce di quando in quando dai rigidi confini della matematica per far parlare di sé. È del 1988, presso l’Exploratorium di San Francisco, la prima celebrazione del «Pi Day», nato su iniziativa del fisico americano Larry Shaw, che propose il 14 di marzo (3.14 secondo la grafia inglese) come giorno di festa. Il Guinness World Records registra i primati di chi sa recitare a memoria il maggior numero possibile di decimali (detentore del primato attuale è il cinese Chao Lu, con 67,890 cifre recitate in 24 ore e 4 minuti) e di chi ne calcola il valore con maggiore precisione. Nell’ultimo caso il primato spetta a Shigeru Kondo, ingegnere informatico giapponese, che ha calcolato il valore del pigreco in 5.000 miliardi di cifre decimali. Se per «portare la matematica nelle piazze» ogni iniziativa è buona, entrano in gioco anche i record di casa nostra . Di recente a Udine 768 bambini, ragazzi e adulti vestiti con magliette con impressa una cifra si sono disposti per formare la più lunga sequenza umana mondiale del pi greco.

.........


Ammirazione totale per Chao Lu..67,890 cifre recitate in 24 ore e 4 minuti [SM=g27993] !!
faberhood
00martedì 5 luglio 2011 18:07
Re:
Sound72, 05/07/2011 17.38:

Il pi greco è morto, viva il pi greco
La proposta degli studiosi inglesi: «Aboliamolo».



Ma c'è chi è contrario: «Idea priva di senso matematico» [SM=x2478856]



MILANO - «Pi greco è morto? Ma che sciocchezza!». Umberto Zannier, ordinario di geometria presso la Scuola Normale di Pisa, liquida così la provocazione lanciata recentemente da un gruppo di matematici inglesi che vorrebbero sostituire al celebre 3.14 il suo doppio, un valore numerico denominato tau e approssimato a 6.28. Il senso dell’operazione? Secondo uno dei proponenti, Kevin Houston, della scuola di matematica dell'Università di Leeds, rendere la matematica avanzata «considerevolmente più facile, semplificando le formule». A parere di Zannier, una mossa «priva di senso matematico, poiché il significato di pi greco è intrinseco, cioè legato al rapporto tra la circonferenza e il diametro. Ma soprattutto inutile, perché esistono consuetudini ormai accettate: cambiarle comporta un’inerzia talmente grande che non ne vale certo la pena». Numero «interessante perché universale - come spiega Zannier - il pi greco è una costante che non abbiamo "inventato" noi com’è successo ad esempio con misure come il metro, che sono convenzionali – ragione per cui nel mondo anglosassone se ne usano altre. Il pi greco sarebbe esattamente lo stesso anche se lo dovessero calcolare i marziani».

FUORI DAI CONFINI - È forse anche per questo che il 3.14 esce di quando in quando dai rigidi confini della matematica per far parlare di sé. È del 1988, presso l’Exploratorium di San Francisco, la prima celebrazione del «Pi Day», nato su iniziativa del fisico americano Larry Shaw, che propose il 14 di marzo (3.14 secondo la grafia inglese) come giorno di festa. Il Guinness World Records registra i primati di chi sa recitare a memoria il maggior numero possibile di decimali (detentore del primato attuale è il cinese Chao Lu, con 67,890 cifre recitate in 24 ore e 4 minuti) e di chi ne calcola il valore con maggiore precisione. Nell’ultimo caso il primato spetta a Shigeru Kondo, ingegnere informatico giapponese, che ha calcolato il valore del pigreco in 5.000 miliardi di cifre decimali. Se per «portare la matematica nelle piazze» ogni iniziativa è buona, entrano in gioco anche i record di casa nostra . Di recente a Udine 768 bambini, ragazzi e adulti vestiti con magliette con impressa una cifra si sono disposti per formare la più lunga sequenza umana mondiale del pi greco.

.........


Ammirazione totale per Chao Lu..67,890 cifre recitate in 24 ore e 4 minuti [SM=g27993] !!




Veramente è un idea priva di qualsiasi senso matematico.
Allora si elimina l'apotema....il simbolo universale dell'infinito.
Che gran stronzata! dopo 5 anni di corso di Laurea in Matematica ...la Laurea....la Scuola di Specializzazione...Istituto di Alta Matematica.....non posso minimamente pensare di perdere il pi greco.
Lotterò....e lotterò tanto per non perderlo.
Sound72
00sabato 14 marzo 2015 14:41
Il Pi Greco Day

Oggi si celebra la costante matematica che serve a calcolare l'area di un cerchio

Il Pi Day, la festa dedicata alla costante matematica che a scuola viene insegnata per calcolare l’area del cerchio, ma che è anche molte altre cose (tecnicamente è il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro) è festeggiato oggi in tutto il mondo. La festa del pi greco (o π) è una festa che nasce negli Stati Uniti, e infatti si festeggia il 14 marzo: gli americani usano per le date il formato mese-giorno, e il 14 marzo diventa quindi 3/14, cioè le prime tre cifre del pi greco.
Alle 9 e 26 minuti e 53 secondi di oggi è successa una cosa che non si verificava dal 1915: mettendo in fila le cifre della data di oggi, seguite da quelle che formano l’ora 9 e 26 minuti e 53 secondi, sono venute fuori le prime dieci cifre del π, cioè 3,141592653. Questo avvenimento può accadere soltanto durante il quindicesimo anno di ogni secolo e quindi si verificherà di nuovo soltanto nel 2115.

Il Pi Day cominciò ad essere celebrato nel 1988 da Larry Shaw, un fisico che inventò la tradizione di mangiare torte e marciare in circolo per celebrare il pi greco (in inglese torta si dice “pie”). Nel 2009, il Congresso degli Stati Uniti passò una risoluzione non vincolante in cui riconosceva il Pi Day e invitava gli insegnanti di tutto il paese a celebrarlo con iniziative opportune. Una delle attività che vengono praticate è quella di cercare di imparare più numeri possibile dopo la virgola. Dopo quel 14 che segue la virgola e che tutti si ricordano, infatti, c’è un’infinita stringa di numeri: fino ad ora ne abbiamo calcolati dieci bilioni (detti anche dieci milioni di miliardi).


ilpost.it
Sound72
00martedì 22 febbraio 2022 08:39
Il 22 febbraio 2022 è un giorno particolare: è l'ultima data palindroma fino al 2030. La data 22 02 2022 è infatti simmetrica: potrà essere letta specularmente, sia da sinistra a destra che al contrario, senza perdere il suo significato.

Cosa significa "palindromo"
Il termine palindromo viene dall'unione di due parole del greco antico "palin", che significa "indietro", e "dramein", correre. Comunemente indica una sequenza di caratteri che, letta al contrario, rimane invariata. Per esempio, in italiano: "Ai lati d'Italia" o il nome "Anna". Secondo una leggenda l'inventore e il primo virtuoso del genere sarebbe stato il poeta greco Sotade, vissuto ad Alessandria d'Egitto nel III secolo. In letteratura si possono trovare diversi esempi di palindromi: tra gli esempi più famosi si trova sicuramente il verso latino attribuito a Virgilio "in girum imus nocte et consumimur igni", ovvero "andiamo in giro di notte e siamo arsi dal fuoco".

Si tratta di una particolarità già accaduta altre sei volte in questo secolo, 10-02-2001, 20-02-2002, 01-02-2010, 11-02-2011 e 21-02-2012 e il 02.02.2020. In questo secolo accadrà altre 22 volte: l’ultima sarà il 29-02-2092, un anno bisestile.


La data speciale scelta per "il raduno dei gemelli d'Italia"
Questa data speciale è stata scelta anche per celebrare un evento curioso: ad Altavilla Irpina si terrà il secondo raduno dei "Gemelli d'Italia" (il primo è avvenuto in un'altra data palindroma, il 2 febbraio 2020).

Il raduno è organizzato dal comune di Altavilla Irpinia e prevede dei riconoscimenti speciali per i gemelli più somiglianti. Perchè viene celebrato proprio in questa cittadina? Perchè tradizionalmente circola la leggenda che in città ci sia un numero stranamente alto di parti gemellari, come testimonierebbe anche il culto dei Santi gemelli Cosma e Damiano. A confermarlo c'è anche uno studio anagrafico condotto dallo storico Giancarlo Mauro che attesterebbe che tra il 1802 ed il 1950 nel paese irpino siano nati 552 gemelli, una media superiore al 2% della popolazione. Tra gli eventi organizzati, l'idea di raccogliere foto per creare una parete con coppie di fratelli uguali da tutto il mondo.

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ce starebbe il jingle dell'Almanacco del giorno dopo
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